Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: karter    25/09/2019    5 recensioni
[Storia partecipante al contest “Dimmi che canzone vuoi e ti dirò chi sei (quasi)" indetto da Iamamorgenstern sul forum di EFP]
Dal testo:
"È così buffa in questo momento.
Ha rubato delle scarpe col tacco alla mamma che le vanno tre volte. Ha infilato una di quelle camicetta tutte fronzoli che le regala ogni Natale zia Muriel, e ha sempre trovato odiose, e la sua gonna preferita, quella a pieghe rossa. In mano stringe una borsa viola che per poco non è più grande di lei e al collo indossa una collana di perle, anche questa sgraffignata all’unica altra donna di casa. Come se ciò non bastasse, poi, ha preso in prestito gli occhiali da sole che Bill ha dimenticato a casa e si è spalmata la faccia con il rossetto rosso che la mamma usa per le grandi occasioni.
È ridicola così conciata, ma come faccio a distruggere il suo sogno d’apparire donna quando mi guarda con i suoi occhioni azzurri speranzosa in un complimento?"
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'Io Avrò Cura Di Te Perché Tu Sei Un Essere Speciale <3 '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Storia partecipante al contest “Dimmi che canzone vuoi e ti dirò chi sei (quasi)" indetto da Iamamorgenstern sul forum di EFP
 
 
 
La mia piccola pulce
 
 
 
 
Ti ho vista fare giochi
con lo specchio
e aver fretta d’esser grande
e poi voler tornare indietro
quando non si può
 
 
 
«Fred!»
Sorrido osservando la mia sorellina dalla soglia della camera dei nostri genitori.
È così buffa in questo momento.
Ha rubato delle scarpe col tacco alla mamma che le vanno tre volte. Ha infilato una di quelle camicetta tutte fronzoli che le regala ogni Natale zia Muriel, e ha sempre trovato odiose, e la sua gonna preferita, quella a pieghe rossa. In mano stringe una borsa viola che per poco non è più grande di lei e al collo indossa una collana di perle, anche questa sgraffignata all’unica altra donna di casa. Come se ciò non bastasse, poi, ha preso in prestito gli occhiali da sole che Bill ha dimenticato a casa e si è spalmata la faccia con il rossetto rosso che la mamma usa per le grandi occasioni.
È ridicola così conciata, ma come faccio a distruggere il suo sogno d’apparire donna quando mi guarda con i suoi occhioni azzurri speranzosa in un complimento?
«Sei bellissima, pulce!» le dico scompigliandole i capelli con una mano, nel modo che so detesta «Ma queste cose lasciamole per quando sarai più grande, ti va?» aggiungo prendendola in braccio e facendole cadere borsa e scarpe, mentre un tenero broncio le dipinge le labbra.
Ma la conosco bene, so come trasformare quell’espressione triste in un sorriso gioioso, non per nulla sono il suo fratello preferito (anche se non lo dice apertamente, ovvio!)
«In fondo, una signorina per bene come sei tu in questo momento non può mica partecipare agli scherzi miei e di George!»
Ride la peste a queste parole e non posso fare a meno di ridere anch’io prima di entrare in bagno per aiutarla a lavare il volto. Avrà tutto il tempo che vorrà di vestirsi a questo modo tra qualche anno. Ora rivoglio la mia piccola Ginny, la mia sorellina pestifera, il maschiaccio che riesce a tener testa a tutti i suoi fratelli maggiori! Non sono pronto per dirle addio così presto.
 
 
 
◇◆◈◆◇
 
 
 
«Pulce, dove corri?»
Osservo con espressione accigliata la mia sorellina sfrecciare fuori dal ritratto della Signora Grassa con un diavolo per capello. Qualcosa mi dice che c'è dietro lo zampino di Bilius, ogni volta che i due discutono, Ginny ha questa strana espressione in volto. Mi fa tenerezza.
«Lontana da quel troglodita di tuo fratello!» afferma incrociando le braccia al petto e fulminando l’ingresso della nostra Sala Comune.
«Cosa ha combinato, questa volta?» chiedo posandole un braccio sulle spalle e dirottandola in uno dei passaggi segreti che abbiamo scoperto io e George durante i nostri anni in questa scuola.
«Non mi va di parlarne» ammette stringendosi nelle spalle e rannicchiandosi accanto a me sul pavimento dello sgabuzzino nel quale ci siamo rinchiusi per parlare tranquillamente «Però possiamo rimanere un altro po' così?» mi chiede sbattendo le ciglia e mettendo su la sua miglior espressione da cucciola.
«Tutto il tempo che vuoi!»
Sorrido cullandola leggermente. È così piccola tra le mie braccia. Nonostante non sia più una bambina e si atteggi a donna matura sarà sempre la mia piccola pulce che cerca rifugio sul mio petto quando qualcosa la destabilizza. E la cosa non potrebbe rendermi più felice.
 
 
 
◇◆◈◆◇
 
 
 
«Ciao, pulce!»
Sorrido mentre pronuncio tali parole.
Ginny è ferma davanti allo specchio come quella volta di tanti anni fa. Ma in questo momento non sta fingendo d’esser grande. Lo è davvero!
Davanti ai miei occhi non vi è più una bambina, ma una splendida donna pronta per dare inizio ad un nuovo capitolo della sua vita. Sono così orgoglioso di lei.
«Fred!» mi chiama voltandosi nella mia direzione e permettendo ai nostri occhi di specchiarsi.
Non l’ho mai vista così felice.
«Sei bellissima, sorellina» le dico avvicinandomi per darle un buffetto sul naso che le fa strizzare gli occhi dal fastidio «Quel Potter è un uomo fortunato e farà bene a tenerlo a mente se non vuole diventare una cavia per i Tiri Vispi Weasley»
La mia sorellina boccheggia a quelle parole prima che una risata divertita le abbandoni le labbra, risata che presto coinvolge anche me.
E ridiamo, non so per quanto tempo ma so che quando riusciamo a guardarci di nuovo ci ritroviamo con le lacrime agli occhi e i crampi alla pancia.
«Ti voglio bene, Freddy!» esclama lanciandomi le braccia al collo in uno slancio che mi coglie impreparato, ma mi basta un attimo per stringerla a mia volta lasciandomi cullare da quel contatto.
Sono davvero felice che George e gli altri nostri fratelli siano giù, nessuno avrebbe impedito loro di prendermi in giro se avessero assistito ad una scena simile.
«Non importa dove andrò a vivere e se il mio cognome non sarà più lo stesso, sarò sempre la tua piccola pulce bisognosa di un tuo abbraccio quando tutto sembra andare giù» aggiunge riuscendo a scaldarmi il cuore con tali parole a sciogliere il nodo che mi impediva di respirare.
Quanto mi piacerebbe poterla stringere ancora un po' e portarla via con me, impedendole di  compiere un simile passo, ma non sono così egoista. Non lo sono mai con lei. Questo è il suo giorno. Il giorno in cui sta per coronare il suo sogno d’amore con l’uomo che ama da quando aveva solo dieci anni. Non posso mica mandarla all’altare con le lacrime a rigarle il volto? Che figura ci farei?
«Ti prego dimmi che non stai piangendo?!»  dico allentando la presa sui suoi fianchi per poterla guardare in volto «Fleur e Angelina potrebbero uccidermi se per colpa mia rovini il capolavoro che hanno messo in piedi» continuo facendo il melodrammatico e strappandole una nuova risata.
Ora sì che si ragiona! Questa è l’espressione giusta per una sposa il giorno del suo matrimonio!
«Sia mai» afferma con espressione risoluta «Aspetto questo giorno da tutta la vita, non ho nessuna intenzione di far rovinare il mio matrimonio dal tuo funerale!» aggiunge una volta ripresasi prima di voltarsi verso lo specchio e darsi un’ultima sistemata.
Sorrido mentre con il cuore più leggero mi avvicino alla porta.
Anche se non è più una bambina, sarà sempre lei, la mia piccola pulce. Ora che lo so, posso finalmente lasciarla andare e augurarle tutta la felicità che merita.
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
NdA:
 
Tre momenti della vita di Fred e Ginny. Tre istanti tutti per loro, dove non vi è nessun altro, solo il loro legame, raccontati dal punto di vista di Fred.
Il primo momento è ambientato durante l’infanzia dei due. Quando gli unici ad andare ad Hogwarts sono Bill e Charlie.
Il secondo è un istante del quarto anno di Ginny e del settimo di Fred. Ovviamente il fratello troglodita, come giustamente pensato dal mio gemello preferito, è Ron.
L’ultimo è un what if?. Fred non è morto durante la guerra, ed è il primo sostenitore dell’amore tra la sua sorellina e quello che una volta era il Prescelto. Certo, sempre che Potter non la faccia soffrire!
La canzone da cui sono tratti i versi a inizio racconto è “Quella che non sei” di Ligabue.
 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: karter