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Autore: Il corsaro nero    30/09/2019    2 recensioni
In una terra diversa da quella che conosciamo noi, il destino degli ultimi saiyan in vita si legherà in un ultimo drammatico incontro: due combattenti solitari che hanno perso molto dalla vita a causa della guerra, uno dei quali persino il proprio mondo, un principe esiliato a causa della sua diversità e un guerriero costretto a combattere una battaglia non sua in nome dell'odio di qualcun altro... riusciranno questi quattro guerrieri, sul ciglio dell'abisso, a resistere? Cadranno a causa dei propri demoni contro cui combattono sempre o il coraggio di una madre potrà cambiare le cose?
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Broly, Lord Bills, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Tarble
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18: Il tempo stringe

 

Inferno

Cielo del Settore Nord, sabato, 04:20

 

“Ti consiglio di avvisarmi adesso se ci sono dei problemi per andare nel mondo dei vivi o giuro che finisci male, vecchia strega!” minacciò Kohra a Baba mentre la strega annuiva con la testa, spaventata.

Quella banda sembrava parecchio pericolosa, soprattutto per via del loro capo, quella ragazza col cappotto e l'ocarina.

Le aveva detto senza mezzi termini che doveva aiutarla a tornare nel mondo dei vivi per salvare figlio e quando aveva rifiutato di aiutarla senza un compenso, la ragazza l'aveva presa per il collo e l'aveva minacciata, senza mezzi termini, di darla in pasto a quell'enorme bestia gigante che l'accompagnava, se avesse detto di nuovo no.

Così, si era ritrovata a farle da guida verso il portale... e completamente gratis!

Peggio di così...

“Certo che quella donna è proprio tremenda... comincio a pensare che, tra lei e Paragas, fosse lei l'uomo...” commentò, scocciato, Vegeta, seduto nel dorso della madre adottiva di Kohra, prima di voltarsi dietro di lei e domandare: “Tu che ne pensi, terza classe?”

Non appena ebbe finito di parlare, il sovrano dei saiyan sgranò gli occhi, incredulo.

Bardack era sdraiato sul dorso, pallido come un cencio e con gli occhi che gli giravano.
“Che diavolo...?!” domandò, senza parole, l'uomo e Bardack, dichiarò, voltandosi a guardare il sovrano, anche se si vedeva lontano un miglio che non stava per niente bene: “Sto male...”

“Questo lo vedo anche da solo, brutto idiota.”

“Credo di aver appena scoperto di soffrire di mal di viaggio sulle creature pericolose...”

“Beh, cerca di resistere! Ci manca solo che ti metti a vomitare...”

Nel frattempo, Baba domandò, scocciata: “Ehi, a proposito... dove volete andare?”

“Molto lontano.” fu la secca risposta di Kohra ma la vecchia, sospettosa, dichiarò: “Se volete che vi riporti al mondo dei vivi, dovete precisare su quale pianeta volete andare!”

“Uffa, che bisbetica! Vediamo... se non ricordo male quei tizi alla taverna avevano detto che lo scontro stava avvenendo sulla Terra.”

Sentendo quel nome, Baba iniziò ad urlare: “C-COSA?! LA TERRA?! E' LI' CHE SIAMO DIRETTI?!”

Vegeta e Kohra si misero a guardarla, stupiti.

“Conosci quel pianeta?” domandò il sovrano dei saiyan e Baba, visibilmente terrorizzata. Esclamò: “N-NON SAPETE NULLA?! S-SULLA TERRA CI SONO I T-T-T-TERRIBILI CYBORG!”

“Non ti preoccupare... Kohra li farà fuori.” fu la tranquilla risposta di Vegeta, tutto il contrario del successivo strillo di Baba: “NON CONOSCETE IL LORO IMMENSO POTERE!!!”

“Se non stessi così male, direi che le cose si stanno facendo davvero interessanti...” mugugnò, sofferente, Bardack, ancora sdraiato sul dorso dell'enorme bestia.

“FATEMI SCENDERE!!!” strillò Baba prima di saltare giù, assieme alla sua enorme sfera, dalla creatura, urlando: “Fregati! Addio!!!”

“E' scappata!” urlò Kohra, fermando il volo della madre e osservando giù.

Sfortunatamente, sotto di loro c'erano un sacco di nuvole d'oro che nascondevano la visuale.

“Quella vecchia si crede una gran furba ma ha fatto i conti con la donna sbagliata! La riporterò su!” sbuffò Kohra, preparandosi a saltar giù e a cercare la fuggitiva, ma Vegeta la fermò: “Aspetta. Non c'è bisogno che ti metti alla sua ricerca.”

“Eh? E' perché?”

“Perché sarà lei a tornare spontaneamente qui. Sta' a guardare.”

Il sovrano tirò fuori da una tasca uno strano oggetto verde per poi domandare a Kohra: “Ce l'hai una canna da pesca?”

“Ma sei scemo?! Mio figlio è in grave pericolo, l'unica che può portarmi sulla Terra è appena scappata e tu ti metti a pescare?!”

“Credimi, ragazza... mi ringrazierai per il pesce che sto per trovare.”

Con uno sbuffò, Kohra tirò fuori dalla sua borsa una vecchia canna da pesca e Vegeta legò all'amo lo strano oggetto verde.

“Et voilà! Ih ih ih...” ghignò il re e la donna, sorpresa, domandò: “Che razza di esca è quella sull'amo?” “Un'enorme quantità di banconote dal valore piuttosto grosso che ho fregato ad un tizio all’aeroporto.”

Dopo aver detto ciò, Vegeta lanciò l'amo nel mare di nuvole, sotto lo sguardo senza parole di Kohra.

Da quando i pesci si prendevano con i soldi?

Le sembrava così ridicolo e assurdo, eppure Vegeta sembrava così sicuro di sé...

Inaspettatamente, ad un tratto, la lenza cominciò a tirare e, senza alcuno sforzo, Vegeta la tirò su.

“Ma guarda chi si vede!” esclamò, divertito, il saiyan mentre Baba, la quale teneva ben stretto il fascio di banconote, ritornava a bordo, finendo dritta dritta nelle mani di Kohra.

“Che diavolo...?” fece, incredula, la donna mentre Baba, rendendosi conto dell'accaduto, esclamava: “Dannazione, mi sono tradita! Che stupida!”

 

Terra

Terra dei ghiacci, sabato, 04:30

 

“Allora? Avete notato qualcosa in tutto questo tempo, negli attacchi di Broly?” domandò Whis ai due Trunks e a Tarble.

“Sì... dopo che l'ho un po' osservata... ho notato che quella trasformazione... è piena di punti deboli...” dichiarò, incredulo, il Trunks più grande e Whis gli diede corda: “Davvero? E quali sono questi punti deboli, di preciso?”

Lo stesso Trunks che aveva parlato prima, dopo una piccola pausa, dichiarò: “Gli attacchi basati sulla forza bruta, per quanto inizialmente prevedibili, dopo un breve momento di osservazione diventano facilmente prevedibili.”

“Esattamente. Essa è una forma di trasformazione estrema sbilanciata verso la sola potenza fisica. Purtroppo, anche una potenza enorme risulta inutile, se non si riesce a colpire l'avversario. Se lo attaccasse tutti e tre insieme, credo che potreste anche riuscire a sconfiggerlo.” fu la pacata osservazione di Whis.

I tre giovani si guardarono un attimo e, dopo aver fatto un lieve cenno con la testa, si lanciarono all'attacco.

Nel frattempo, Broly aveva lanciato Beerus, ormai più morto che vivo, contro una roccia incandescente, distruggendola.

Broly fece per lanciare una sfera verde quando un colpo energetico giallo si frappose, generando un'esplosione.

Il saiyan si voltò e vide i tre saiyan, già pronti all'attacco.

“Mi raccomando. Colpiamolo a distanza con dei raggi energetici finché non ha diminuito la sua potenza. A quel punto possiamo cominciare a combattere contro di lui corpo a corpo.” spiegò il Trunks più grande, ottenendo un leggero cenno affermativo da parte dell'altro Trunks e di Tarble.

Per dar credito a quell'affermazione, i due cominciarono a lanciare degli attacchi energetici contro l'avversario.

Broly cominciò a lanciare a sua volta degli attacchi energetici verdi con lo scopo di distruggere quei colpi ma la maggior parte di essi, siccome non erano mirati tanto bene, andavano a colpire gran parte del territorio circostante.

Uno di questi stava persino per colpire Bulma, Mai e Gure ma Whis, con un semplice movimento del suo bastone, creò una potente barriera senza nemmeno scomporsi o innervosirsi.

“Ma guarda. Broly ha una forza d'attacco davvero notevole. Persino la mia barriera ha leggermente tremato. Non mi era mai successo prima. Davvero interessante.” commentò, leggermente sorpreso, Whis, anche se, dal suo tono e dal suo comportamento, sembrava una persona che nota che al supermercato ci fossero più pesci del solito.

“Ci dobbiamo preoccupare?” gli domandò Bulma e l'angelo, con la sua solita risatina, dichiarò: “Affatto. Dopotutto, Broly è solo un essere umano. Non potrebbe assolutamente distruggere la barriera di un angelo.”

Aveva appena detto quelle parole, che un secondo attacco di Broly colpì la barriera.

Stavolta, però, sul vetro comparvero delle righe molto lunghe e sottili.

“Oh, si è rotta.” commentò, col suo solito tono calmo e tranquillo, l'angelo mentre Bulma cominciava a sudare freddo.

Ma come poteva starsene così tranquillo?!

“Sembra che Broly sia al suo limite.” fece notare, ad un tratto, Whis indicando Broly, il quale, a causa di un attacco alle spalle del Trunks più giovane, era caduto violentemente per terra.

“Ne sei sicuro?” gli domandò Bulma e l'angelo rispose: “Certo. Vedo chiaramente che la forza, la dote su cui Broly punta, sta calando. Ormai è al limite... chissà se verrà ucciso prima dai suoi avversari o per il troppo accumulo di potere... persino io che sono un angelo, non ne ho la più pallida idea.”

Nel frattempo, anche Lemo e Cheelai, ancora nascosti, stavano osservando il combattimento.

Fu Cheelai la prima a notare e ad esclamare: “Ehi, Lemo! C'è qualcosa che non va a Broly!”

“Cosa?! Che succede?!”

“Non lo so, è meno veloce e potente di prima! Sembra quasi... stanco...”

“Probabilmente, gli effetti collaterali di questo suo enorme potere si stanno cominciando a sentire.”

“Tu dici?!”

“Certo, ho avuto una lunga esperienza sui campi di battaglia. La forza può diventare una lama a doppio taglio se non la si impara a controllare. Se ci si fa dominare da essa senza tenere conto dei suoi limiti, si può addirittura morire. Temo che il desiderio di vendicarsi, abbia spinto Paragas a non informare mai Broly dei pericoli della potenza. Quel ragazzo è stato cresciuto solo con l'obiettivo che diventasse un'arma da guerra invincibile... anche a costo di perdere la ragione e di morire, se fosse stato necessario.”

“Assurdo... ma fino a che punto Paragas poteva sfruttare e usare suo figlio?! Dobbiamo assolutamente salvarlo, Lemo! Deve poter vivere una vita normale, senza il soffocante desiderio di vendetta di uno stupido vecchio!”

“Vorrei farlo, Cheelai... credimi, lo vorrei con tutto il mio cuore, perché mi sono sinceramente affezionato a lui, te l'assicuro. Ma non possiamo. Non possiamo assolutamente. E anche tu lo sai.”

La ragazza rimase immobile, stringendo con rabbia un pugno.

Ad un tratto, il Trunks più grande diede un violento pugno al torace di Broly che lo sbalzò lontano.

“BROLY!!!” urlò Cheelai, correndo verso di lui, mentre Lemo cercava di bloccarla con un: “Ferma!”

Quello che i due alieni non notarono fu un gigantesco masso che, a causa dell'onda d'urto dello schianto di Broly, stava precipitando verso di loro.

Fu solo quando il terreno attorno a loro si oscurò, Cheelai e Lemo alzarono la testa e si accorsero del masso

Mentre si preparavano all'impatto, Cheelai, inconsciamente, chiuse gli occhi e si mise a gridare mentre Lemo continuava a guardare il masso.

Ad un tratto, un fulmine di luce verde si schiantò violentemente contro il masso, distruggendolo in mille pezzi.

Lemo rimase senza parole quando vide Broly, ansimante e in volo, con ancora il pugno con cui aveva vaporizzato il sasso davanti a sé.

Prima che i due alieni potessero dire qualcosa o anche solo ringraziarlo, il saiyan volò via a tutta velocità verso i suoi avversari per riprendere il combattimento.

 

Inferno

Cielo del Settore Nord, sabato, 04:35

 

“Se provi a scapparmi di nuovo, vecchia strega, ti do in pasto a mia madre!” avvisò, adirata, Kohra a Baba, il cui polso era ammanettato a quello della saiyan, tirati fuori dal suo inseparabile borsone bianco.

L'umore della strega era a dir poco pessimo.

Non le andava per niente giù di tornare nel mondo dei vivi, soprattutto se si trattava della Terra, la patria dei terribili cyborg, coloro che avevano monopolizzato il pianeta da parecchi anni.

Dopo che gli amici di Goku, colui che era stato in grado di sconfiggere il Grande Demone Piccolo e Freezer, erano tutti morti, se l'era subito svignata verso l'aldilà, l'unico posto dove quei demoni metallici non potevano arrivare nemmeno per sbaglio.

E adesso, un gruppo di pazzi suicidi, voleva che li portasse lì.

Quei due l'avrebbero ammazzata... e dire che era solo una povera vecchina indifesa...

“Senti, ma tu sei un uomo o una donna?” domandò, ad un tratto, Kohra e Baba, adirata, le urlò: “SONO UNA DONNA! NON SI VEDE?!”

“Faccio ancora un po' di fatica a riconoscere ad occhio nudo il sesso di vecchi e bambini.” fu la semplice risposta di Kohra mentre Vegeta le rivelò: “Considerati fortunata che te l'abbia chiesto. In passato, palpava il petto di tutti quelli che le capitavano a tiro per capire il sesso.”

La vecchia fece una faccia schifata e si allontanò, anche se di pochi centimetri a causa delle manette.

Kohra ignorò tranquillamente la cosa e chiese di nuovo a Baba: “Comunque, per andare sulla Terra si va sempre dritto?”

“Sì. Per altre settanta miglia.”

“Accidenti. Dovremo aumentare la velocità... aggrappatevi forte a mia madre!”

Bardack e Vegeta, il primo piuttosto malamente, si era appena aggrappati che la creatura cominciò a volare a tutta velocità.

“Ma quant'è veloce tua madre?!” le domandò, sconvolto, Vegeta e Kohra, l'unica che si trovava perfettamente a suo agio nonostante l'incredibile velocità, si voltò verso di lui e gli domandò, tranquillamente: “Cos'hai detto?”

“Quanto cavolo è veloce tua madre?!”

“Oh, un po'... comunque, questa è la sua velocità minima. Dovreste vederla quando da il massimo!”

“Beh, io non la voglio vedere, grazie! O meglio, non voglio che usi il massimo quando io ci sono seduto sopra!”

 

Aldilà

Pianeta del Re Kaio del nord, sabato, 04:50

 

“E tutto qui il meglio che sai fare?!” urlò l'uomo dai capelli neri eretti verso l'alto e un'aureola in testa mentre si preparava a lanciare un potente attacco contro un tizio dai capelli neri a palma e con l'uniforme arancione, il quale possedeva anche lui un'aureola sulla testa.

L'altro, dal canto suo, fece un sorrisetto divertito e poi urlò: “Ka... me... ha... me... HA!!!”

Le due sfere d'energia si scontrarono e, alla fine, esplosero, generando una potente raffica di vento che che fece tremare tutto il piccolo pianeta e creando una raffica di vento così forte che fece sradicare qualche albero e volare una scimmia che si trovava da quelle parti.

L'unico che rimane immobile fu uno strano individuo che levitava, con la pelle verde e l'aureola in testa.

“Tsk! Sempre i soliti...” commentò, infastidito, l'uomo mentre il ragazzo di fianco a lui, coi corti capelli neri, una cicatrice sull'occhio e privo di un braccio, gli diceva, ridendo: “Sai come sono fatti mio padre e Vegeta, Piccolo.”

“Certo che lo so... come so anche che Re Kaio darà di matto quando vedrà come Goku e Vegeta gli hanno ridotto, di nuovo, il pianeta...”

“Un po' mi dispiace che Crilin e gli altri se ne siano andati...”

“Era prevedibile, Gohan. Loro erano dei semplici terrestri e, dopo che voi tre avete superato il limite del supersaiyan, era ovvio che era meglio per tutti che se ne andassero...”

Nel frattempo, Vegeta, spoderando un ghigno divertito, fece diventare i capelli biondi mentre delle saette gli circondavano il corpo.

“Supersaiyan di secondo livello, eh?” constatò, divertito, Goku “E ALLORA LO FACCIO ANCH'IO!!!”

La potente raffica generata dalla trasformazione fu ancora più forte della precedente.

“Come vedi, hanno fatto proprio bene ad andarsene, dato che sembra che i saiyan di sangue puro non riescano assolutamente a controllarsi...” fu la pacata risposta di Piccolo mentre Gohan commentava: “Già, mi sorprende che Re Kaio non si sia ancora accorto di niente.”

“Sta facendo un pisolino e quando dorme non lo svegliano i cannoni, figuriamoci due supersaiyan che si stanno combattendo...”

I due saiyan continuarono a combattere finché Vegeta, approfittando della disattenzione del suo rivale, gli diede un violento pugno sulla guancia che lo fece volare contro un albero, distruggendolo completamente.

“Molto bene, Vegeta... e così vuoi fare sul serio, eh?” commentò Goku “NON MI TIRO DI CERTO INDIETRO!!!”

L'unica cosa che disse Piccolo, vedendo quella scena, fu: “...E adesso arriva il terzo livello.”

Non appena Goku ebbe finito di trasformarsi, raggiunse Vegeta e i due ripresero a combattere con inaudita ferocia, facendo tremare tutto.

“Non riuscirai a sconfiggermi, Vegeta!” urlò Goku, preparando di nuovo la Kamehameha, e l'avversario, ridendo, gli ricordò, mentre preparava, a sua volta un potente attacco: “Ci ha pensato una malattia cardiaca ad ammazzarti!”

“Beh, era un avversario tosto! Almeno ho fatto del mio meglio a resisterle...”

I due attacchi si scontrarono e si generò un'altra potente esplosione che fece tremare tutto e rompere le finestre dell'unica abitazione presente.

Non appena fu finita, dalla casa uscì, trafelato, un uomo con la pelle blu, delle lunghe e sottili antenne sulla testa, basso e tarchiato.

Indossava un vestito strano e degli occhiali da sole, inoltre era l'unico su quel pianeta, assieme alla scimmia, a non avere un'aureola sulla testa.

“E per finire, arriva la scenata di Re Kaio...” concluse Piccolo proprio mentre l'essere esclamava: “Ho ricevuto un messaggio da Kami in persona! Abbiamo un'emergenza!!!”

“Un messaggio da Kami? Che succede?!” domandò Gohan, esterrefatto, mentre Piccolo dichiarava: “Qualcosa di grosso, lo conosco quello.”

“Di che si tratta, Re Kaio?” domandò Goku e l'essere rispose: “Un nemico potente ha attaccato la Terra!”

“Non mi dica che sono di nuovo i cyborg!”

 “No, no... si tratta di un saiyan!”

“Un saiyan?! Ce ne sono ancora?!”

“Sì, si chiama Broly e ha una potenza inaudita!”

“Ehi, hai sentito, Vegeta? Ci sono altri saiyan vivi nello spazio!”

Il compagno lo guardò in malo modo poi dichiarò, seccato: “Beh, ovvio! Quel dannato di Freezer si è limitato ad ordinarci con lo scouter di tornarcene sul pianeta prima di distruggerlo... qualcuno non aveva campo in quel momento oppure, molto semplicemente, ha preferito ignorarlo perché non aveva la più pallida voglia di scomodarsi a tornare e voleva che fosse Freezer a scomodarsi a raggiungerlo.”

“E' quello che hai fatto tu, vero?”

“Ovvio! Io sono il principe dei saiyan! Non sono io che raggiungo gli altri ma loro che raggiungono me!”

Ignorando il battibecco, Gohan domandò a Re Kaio: “Questo saiyan ha una potenza smisurata?”

“Altroché! Secondo Kami, è stato persino in grado di sopraffare Beerus, il Dio della Distruzione!”

“Beerus? E chi sarebbe?” domandò Goku mentre Vegeta, sbiancando, dichiarò: “B... Beerus?! Quel Beerus?! Il Dio della Distruzione?!”

“Lo conosci, Vegeta?”

“Lo vidi una volta, da bambino... ma è impossibile... è assurdo che un saiyan possa sconfiggerlo! E' l'essere più forte dell'universo!!!”

“Davvero? Ed è pericoloso?”

“Può dirlo forte, zuccone! Se gli manchi di rispetto o lo infastidisci in qualche modo... ti distrugge come se niente fosse!”

“Ah sì? Allora, in questo caso...”

Dopo aver detto quelle parole, Goku si voltò verso Re Kaio e domandò: “Re Kaio, potrebbe farmi conoscere questo Beerus? Muoio dalla voglia di affrontarlo e vedere chi è il più forte tra noi due!”

“MA MI ASCOLTI QUANDO TI PARLO?!?!” gli urlò, furibondo, Vegeta.

“Oltre a questo Beerus, chi altri sta affrontando Broly?” domandò Piccolo e Re Kaio, prendendo dalla manica dell'abito un foglio di carta, lesse, sistemandosi gli occhiali: “Dunque, a quanto pare... lo stanno affrontando i due Trunks e un altro saiyan di nome Tarble...”

“CHE COSA?! C'E' ANCHE TARBLE?!”

“Lo conosci, Vegeta?” domandò Gohan e Vegeta, spostando lo sguardo e diventando rosso come un peperone, dichiarò: “Beh, sì... lui è... è uno... è uno che conosco... abbastanza... credo...”

“In ogni caso, pare che quel Broly sia giunto sulla Terra per vendicarsi del padre di Tarble, in quanto l'ha esiliato da bambino su un pianeta inospitale...”

“Ah! Quell'idiota...” s'intromise, con un tono scocciato, Vegeta e Gohan, sorpreso, gli domandò: “Conoscevi anche lui?”

“Purtroppo sì.”

Dopo un attimo di silenzio, fu la volta di Goku a domandare a Re Kaio: “Scusi, Re Kaio... ma cosa significa inospitale?”

Tutti lo guardarono senza parole.

Goku fece una risatina imbarazzata, mettendosi la mano dietro la testa mentre Vegeta commentava, con tono esasperato: “Che deficiente...”

“Comunque, come va la situazione sulla Terra? I ragazzi ce la stanno facendo?” domandò, preoccupato, Gohan e Re Kaio dichiarò: “Kami mi ha detto che, per il momento, la situazione è in uno stato di stallo. Non si riesce proprio a capire chi sarà il vincitore.”

Aveva appena detto quelle parole che Vegeta si avvicinò a lui, con passo calmo e tranquillo.

Gohan fece appena in tempo a dire: “Vegeta...?” che il saiyan afferrò Re Kaio per il bavero e lo sollevò.

“Come osi trattare un Re Kaio in questo modo?!” protestò la divinità ma Vegeta, senza scomporsi, ordinò: “Dì a Kami che sto per andare da lui.”

“Andare da lui?!”

“Sì. Voglio sapere alcune cose... adesso!”

“D-d'accordo... l'avvertirò subito...”

Mentre Re Kaio, una volta che Vegeta l'ebbe lasciato andare, si allontanava per comunicare con Kami, Goku si avvicinò al compagno e gli domandò: “Vuoi che ti porti là col teletrasporto?”

“Per forza, brutto idiota! Come pensi che ci arrivi là, a piedi?!” dichiarò il saiyan più grande, furibondo.

“D'accordo! Prendimi la mano, Vegeta!” ordinò Goku ma il compagno gli afferrò bruscamente la spalla.

Goku si voltò un attimo verso gli altri due e domandò: “Vi unite anche voi?”

“Ok, papà!” annuì subito Gohan mentre Piccolo appoggiava una mano sulla spalla libera del saiyan.

Prima che Goku partisse, Gohan domandò al suo maestro: “Come mai ti unisci anche tu? Di solito detesti stare con troppe persone...”

Piccolo guardò un attimo in direzione di Re Kaio per poi ammettere, abbassando la voce: “Non appena ce ne saremo andati, Re Kaio si accorgerà di come abbiamo ridotto il giardino e, conoscendolo, comincerà a sbraitare. Pertanto, è meglio essere il più lontani possibili dall'imminente terremoto...”

 

Inferno

Confine tra mondo dei vivi e dei morti del Settore Nord, sabato, 05:00

 

“Eccoci siamo arrivati. E' questo il punto.”

Kohra scese dal dorso della madre e guardò, incuriosita, il lago che si vedeva chiaramente dove lei e i suoi compagni di viaggio si trovavano.

Anche Vegeta e Bardack, quest'ultimo, nel frattempo, si era ripreso dal terribile mal di stomaco, si sporsero a guardare.

“Ditemi che non dobbiamo infilarci in quel vortice...” disse, seccato, il sovrano, indicando il vortice al centro del lago.

Neanche Bardack, dal canto suo, era troppo entusiasta di buttarsi là dentro: “Ma siamo proprio sicuri che quello sia il passaggio per raggiungere il mondo dei vivi? Io avrei dei dubbi...”

Per tutta risposta, la vecchia urlò: “Gente di poca fede! Sono un'indovina e se vi dico che quello è il passaggio, quello è il passaggio!”

“Tu ci sei mai entrata là dentro?” le domandò Bardack, dubbioso.

La risposta di Baba fu: “No. Guarda che ci tengo alla vita, io!”

“E allora come fai a dire che è proprio quello il passaggio?”

“Perché delle persone che conosco ci sono entrate!”

“Ah, allora ci sono arrivate.”

“Non ne ho la più pallida idea. Non le ho più viste.”

Il povero Bardack non sapeva più dove sbattere la testa.

Le premesse non erano affatto delle migliori...

“E tu come facevi ad andare sulla Terra?” le domandò Bardack e la vecchia rispose: “Prendevo un'altra strada, ovviamente.”

“E perché non ci hai portato lì?”

“Perché quando sono arrivati i cyborg, ho chiesto a Re Enma di distruggere quel passaggio, così da non poterci più tornare! Guarda che ci tengo alla vita!”

“L'avevamo capito...”

Non appena Baba ebbe finito di parlare, Kohra prese un sasso e lo gettò nel vortice.

Il sasso venne risucchiato in pochi secondi e non lo si vedi più.

“Io non ci entro là dentro! Ci tengo alla mia vita defunta!” l'avvisò Vegeta e Kohra, scocciata, gli ricordò: “Ormai manca poco! Vuoi tirarti indietro proprio adesso?”

“Certo! Il figlio è tuo! Ti ho accompagnata fino a qua, ma non vado più avanti! Arrangiati da sola! Non sappiamo nemmeno se il tuo marmocchio è ancora vivo! Può essere crepato da ore e, in quel caso, non intendo rischiarmi l'anima in quel vortice, chiaro?!”

“Forse c'è un modo per sapere se è ancora vivo...” dichiarò una voce alle loro.

I due litiganti si girarono e videro Baba, intenta a trafficare con la sua enorme sfera.

“Come ho già detto prima, io sono una veggente. Posso prevedere il futuro con l'aiuto della mia sfera di cristallo e anche...” cominciò la vecchia ma venne interrotta bruscamente da Kohra che, con un gesto veloce e forte, prese la sfera e dichiarò: “Fammi vedere dov'è mio figlio!”

La donna ci guardò attentamente ma all'improvviso, la gettò, gridando: “Che schifo! E' tutta sporca e non si vede niente!”

Baba cercò di prenderla al volo ma le scivolò e, mentre cercava di non farla cadere, dichiarò: “No, no! Aiuto, mi verrà il mal di mare...”

Poco prima che la sfera toccasse il suolo, Baba riuscì a prenderla e, una volta assicurata che fosse tutto a posto, strillò: “Fa attenzione! Questa è una sfera di cristallo dal valore inestimabile! T'immagini cosa sarebbe successo se si fosse persa o fosse caduta nel vortice?!”

“Ma quale sfera di cristallo dal valore inestimabile... è solo una semplice palla di vetro dallo scarso valore.” dichiarò, seccato, Vegeta.

Sentendo ciò, Baba sobbalzò.

Ma come aveva fatto quel tizio a capirlo?!

“Come fai a dirlo?” domandò Kohra e Vegeta, bussando coll'indice sulla sfera, dichiarò: “Me lo dice tutto! La lucentezza, la densità, le sfumature... e anche il suono. Probabilmente, l'ha trovata in un mercato delle pulci a basso costo... io avrei fatto lo stesso.”

“E va bene... ma conta cosa sa fare il prodotto e non la qualità!” si difese Baba, rossa in volto, prendendosi la sfera.

Agitando le mani e pronunciando una strana formula, la sfera cominciò a brillare e apparve una strana scena.

C'era un ragazzo alto, muscoloso e pieno zeppo di cicatrici, coi capelli verdi ritti in testa e gli occhi privi di iridi.

“Il mio piccolo Broly!!!” urlò, entusiasta, Kohra “E' ancora vivo! Ma probabilmente gli resteranno poche energie... non preoccuparti, tesoro! La mamma sta venendo a salvarti!”

Quello sarebbe tuo figlio?!” domandò, senza parole, Bardack, indicando con l'indice, il tipo coi capelli verdi “Ma ha distrutto tutto! Nemmeno un centinaio di Oozaru avrebbero fatto un simile macello...”

“Suo figlio è un pericolo pubblico. Io lo sapevo fin da quando quella mina vagante era nella sua capsula incubatrice, figurati un po'! Per questo l'ho mandato su quello stupido sasso pieno zeppo di mostri! Era il posto più adatto per lui... basta guardare sua madre e i suoi parenti, per capirlo!” commentò, orgoglioso e seccato, il re.

Ad un tratto, Vegeta si accorse di una figura sdraiata per terra e disse, aguzzando la vista: “Ma quello...”

Non appena ebbe riconosciuto chi era lo sfortunato a terra, Vegeta fece un sorrisetto sadico, tanto che Bardack gli domandò, preoccupato: “Perché fai quel sorriso?”

“Perché ho appena riconosciuto una persona che detesto con tutto il cuore e che il figlio di Kohra è stato così gentile da massacrarmela di botte.”

“Sul serio? E chi è?”

“E' Lord Beerus, il Dio della distruzione!”

Mentre Baba faceva un'espressione terrorizzata, Bardack e Kohra si limitarono a guardarsi un attimo negli occhi.

Fu Kohra ad esprimere a parole ciò che entrambi pensavano: “E chi cavolo è Beerus?”

“NON SAPETE NEMMENO CHI E' BEERUS?!?!” strillò Baba, al limite dell'esasperazione e del terrore.

La risposta della donna fu uno scocciato: “Ti sembro un'enciclopedia, per caso?”

Baba non sapeva più dove sbattere la testa.

Prima i cyborg e adesso il Dio della distruzione... la Terra stava proprio diventando un pianeta di gente poco raccomandabile... e lei stava per tornarci!

Ma cosa aveva fatto di male per meritarsi tutto questo?!

Vero che era un po' tirchia e forse un pochino sadica... ma era una brava persona che dava un lavoro a molte anime di valorosi combattenti...

“Beerus è l'entità più forte del mondo. Il suo compito è quello di distruggere e sterminare le popolazioni di pianeti che non sopporta, per questo tutti cercano di tenerlo a bada... almeno finché la sua attenzione non viene spostata su qualcos'altro...” dichiarò il re e Bardack fece notare: “Parli come se lo conoscessi personalmente.”

“Beh, diciamo che... abbiamo avuto a che fare una volta... per fortuna...”

Bardack, sentendo quella dichiarazione, rimase in completo silenzio.

Nel frattempo, Kohra si mise a guardare il vortice e poi annunciò: “Bene, fra un minuto ci buttiamo tutti. Se avete qualcosa da dire... ditela ora. E in fretta, anche. Vi ricordo che io non ho tempo da perdere!”

Bardack e Vegeta si osservarono un attimo, poi il secondo annunciò: “Beh, dato che corro il rischio di scomparire per sempre, tanto vale di rivelare uno dei miei segreti... non si sta tanto male con te, Bardack.”

Dopotutto, c'era la discreta possibilità di restare vivi, era molto meglio non rivelare un segreto compromettente e imbarazzante...

Bardack, invece, rimase in silenzio un attimo, come se stesse pensando a qualcosa per poi ammettere: “Il mio segreto, invece, è che... conosco il tuo!”

Per qualche secondo, Vegeta lo fissò in silenzio, come se non capisse di che diavolo stesse parlando, poi, dopo pochi secondi, diventò rosso come un pomodoro e, con un'espressione mista di rabbia e vergogna, balbettò: “N-n-n-non ti starai mica riferendo... a quel segreto! Il mio segreto più intimo e privato...!”

“E' quello del coniglietto rosa che eri costretto ad abbracciare da piccolo per poter dormire!”

“MA IO TI AMMAZZO, TERZA CLASSE!!!!”

Prima che il sovrano dei saiyan potesse rendere veritiere le sue minacce, Kohra annunciò, mettendosi alle spalle dei due litiganti: “Ok, vi siete detti tutto. Andiamo.”

“Aspetta, Kohra! Prima ammazzo questo spione da strapazzo e poi ti seguo!”

“Ma neanche per sogno! Mio figlio rischia di morire da un momento all'altro!”

E prima che qualcuno potesse dire qualcosa, la donna li spinse nel gorgo, buttandosi poi a sua volta.

Le figure rimasero visibili per poi sparire, ingoiate nelle acque nere e gelide del gorgo.

   
 
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