Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: bontina    30/07/2009    9 recensioni
“Hai preso due! Sai, questa volta ho deciso che a farti recuperare sarà un tuo compagno di classe, colui che ha preso il voto più alto! Hai dieci gironi di tempo, alla fine dei quali rifarai un nuovo test. Se va bene vuol dire che hai recuperato, se va male abbasserò sia il tuo di voto, sia quello del poveretto che ti avrà aiutata! Allora, non sei curiosa di sapere il nome di chi ha preso nove e mezzo? Ti accontento subito! Si tratta di Akito Hayama!"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4

Private lessons? No, thanks.

Capitolo 4
SOS: brusco risveglio e biblioteca!

 

“Sana!”, sentì qualcuno urlare a pochi centimetri dal mio orecchio, ma non mi curai molto di chi fosse. Girai la testa dall’altro lato, coprendola con il cuscino.
“Svegliati Sana!”, ripeté la voce.
Mugugnai qualcosa in segno di protesta e cercai di riprendere sonno. All’improvviso sentii qualcosa di gelido bagnarmi da capo a piedi. Mi alzai di scatto trovandomi con il viso a pochi centimetri da quello di mia madre. “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!”, strillai io colta di sorpresa.
Mia madre, spaventata dall’intensità della mia voce iniziò ad urlare insieme a me.
“Cosa sta succedendo qui sopra?”, gridò Rei dalle scale nel tentativo di sovrastare le nostre urla. Entrò correndo in camera e non essendosi accorto dell’acqua che ormai ricopriva l’intero pavimento, scivolò in un tonfo vicino ai piedi del mio letto.
“Smettetela di urlare!”, esclamò a gran voce.
Io e mia madre ci zittimmo all’istante e restammo qualche secondo in silenzio a fissarci negli occhi, poi iniziammo a ridere di gusto, e Rei con noi.
“Avresti dovuto vedere la faccia di Rei mentre cadeva!”, commentò mia madre piegandosi in due dalle risate.
“Si, senza dubbio esilarante!”, confermai io. “E poi com’era spaventato!”, aggiunsi ripensando alle scene di pochi attimi fa.
“Certo, ridete pure voi, intanto sono io quello che si è fatto male!”, si lamentò Rei massaggiandosi il sedere.
Sorrisi: che strana famiglia!
Mia madre scosse il capo, poi si fece seria e mi puntò l’indice contro.
“Signorina, ieri mi sono dimenticata di chiederti con chi hai passato il pomeriggio!”, affermò esigendo una risposta.
“Con nessuno!”, dissi io, sperando che mi avrebbe creduta.
“E come mai sento odore di ragazzo?”, chiese come se fosse un interrogatorio.
La guardai perplessa, cercando di sembrare ingenua.
“Non so!”, commentai alzando le spalle.
“Sana, se sei fidanzata ti prego di dirmelo!”, mi comunicò con sguardo comprensivo.
A quelle parole vidi Rei iniziare a respirare freneticamente, probabilmente aveva perso qualche battito.
“Fidanzata? Che cosa? Credo di non aver capito bene! Non mi starai mica dicendo di essere fidanzata? Fidanzata? Che cosa? Credo di non aver capito bene! Non mi starai mica dicendo di essere fidanzata? Fidanzata? Che cosa?”, iniziò ad urlare Rei, ma fu bruscamente interrotto da mia madre.
“Ehi, non ti si sarà mica incagliato il disco?”, tuonò per zittirlo, ma lui non si fece intimorire dalla possente voce che lei aveva usato.
“Non è possibile!”, ricominciò a lamentarsi facendo avanti e dietro per la stanza, attento a non scivolare nuovamente. “Dico io, Sana è ancora una bambina! È così ingenua e fragile! Chi è questo maledetto disgraziato farabutto che vuole approfittarsi di lei? Chi? Voglio nome, cognome ed indirizzo!”, esordì dirigendosi verso di me con il dito puntato contro il mio viso.
“Suvvia Rei, non farla così tragica! E poi si tratterà di Akito Hayama, vero?”, disse mia madre con un tono troppo tranquillo e ovvio.
Sbiancai e con me anche Rei. Con un salto cercò di buttarsi su di me, ma cadde nuovamente per terra. Causa? Il famoso pavimento bagnato.
“Rei, stai attento!”, lo canzonò mia madre.
Si alzò nuovamente e con passo incerto si avvicinò a noi due. Mi lanciò uno sguardo omicida, spaventandomi e non poco.
“Non sono fidanzata!”, dichiarai alla svelta nel tentativo di tranquillizzarlo.
Un sorriso di felicità, pura e vera felicità, s’impossessò del suo viso. Evidentemente la notizia aveva avuto un buon effetto su di lui. Sorrise, poi si voltò verso mi madre.
“Signora, ma come può pensare certe cose! Sana non è fidanzata!”, ripeté come se per lui si trattasse di un bisogno naturale. “Per fortuna è una ragazzina giudiziosa  e responsabile, e diciamo pure che questo Hayama non mi sembra un tipo molto affidabile! Potrebbe essere uno di quei brutti marmocchi mascalzoni che si prendono gioco delle brave persone come te!”, fece una pausa per riprendere fiato, inorridendo al solo pensiero di ciò che aveva appena affermato.
“Per un attimo avrei giurato di aver avuto un infarto!”, disse riferendosi a me “Ma poi ti ho osservata ed ho capito che tu non potresti mai avere un ragazzo!”, commentò rasserenato dalla conclusione che aveva tratto.
“E perché mai?”, domandai non riuscendo a capire se la sua fosse una battuta.
“Perché io non lo permetterei, logico!”, spiegò aggiustandosi gli occhiali da sole sul naso.
Sbuffai: sempre il solito protettivo e all’antica!
Mia madre mi squadrò intensamente perforando ogni singola cellula del mio corpo con il suo sguardo inquisitore.
“Va bene, ti credo, ma solo per questa volta! Adesso vai a prepararti che sono già le sette!”, annunciò portando via con sé anche Rei.
“E stai attenta ai ragazzini che ti gironzolano intorno!”, mi ricordò quest’ultimo uscendo dalla stanza.
Feci mente locale: erano le sette. Le sette? Mi aveva svegliata alle sette? Sospirai afflitta, poi iniziai a preparami ed uscii di casa alle otto meno venti, con l’ormai famosa giustifica. Presi anche un pezzo di torta al cioccolato che quella mattina aveva casualmente preparato la signora Patricia. Con estrema puntualità alle otto meno cinque mi trovai davanti al cancello principale del liceo. Intravidi l’incorruttibile  “sono solo al mondo” o “entra solo adesso che so di averti rovinato la giornata” e feci rotta verso di lui.
“Buongiorno!”, salutai. Non appena mi vide mi regalò, e che regalo, un sorriso a trentadue denti.
“Ma che bello rivederti, signorina!”, disse lui allegramente.
“È un piacere anche per me!”, scherzai in modo sarcastico. “Ecco la giustifica e siccome le sto pure simpatica le ho portato un pezzo di torta, contento?”, continuai ironica, ma lui parve non accorgersi del mio tono di voce.
“Ma grazie, sei proprio gentile!”, commentò addentando la fetta che avevo poggiato su un piattino di plastica.
“L’hai fatta tu? È ottima!”
“No, l’ha fatta la signora Pat… diciamo che non importa!”, dissi non volendo dargli troppe spiegazioni.
“Beh, allora posso dirti che ho assaggiato di meglio!”, borbottò spontaneamente.
E adesso si lamentava pure? Mi costrinsi a sorridere per evitare reazioni insensate, poi intrecciai le mani tra loro per tenerle occupate.
“Io entro!”, dissi per dileguarmi prima di rompergli il naso.
“Non puoi farmi compagnia per un altro po’ di tempo?”, chiese supplicandomi con gli occhi.
Ma allora un po’ di solitudine la provava pure lui!
“E va bene!”, acconsentii.
Rimasi altri cinque minuti a parlare del più e del meno, poi, prima che potesse raccontarmi per la seconda volta tutta la sua infelice vita e la serie di sfortunati eventi che si erano susseguiti negli anni, dal suo arruolamento al tradimento della moglie e al figlio illegittimo che aveva, riuscii a convincerlo a lasciarmi andare, usando la scusa del dover andare in bagno. E aveva pure un figlio: che amarezza!
Entrai in classe, dove trovai già tutti i miei compagni di classe: solo io arrivavo in ritardo? Osservai meglio, in fin dei conti mancava solo Hayama, quindi non ero propriamente l’unica ritardataria.
“Sana, come mai oggi sei arrivata in anticipo?”, chiese Fuka avvicinandosi.
“E tu come mai fai scommesse assurde su di me?”, domandai accigliata.
Lei spalancò la bocca, evidentemente non sapeva che io sapevo. Abbassò lo sguardo mortificata.
“Lascia stare!”, continuai io. “Acqua passata!”, esclamai sorridendole.
“Buongiorno Sana!”, mi salutarono Aya e Tsuyoshi, appiccati già di primo mattino.
“Sogno o son desta, la mia amica è qui e ci resta!?”, disse Aya sogghignando.
Aveva fatto pure la rima!
“Molto divertente, davvero molto divertente!”, commentai io mentre il pasticcino e Fuka se la ridevano allegramente.
“Dai, è una notizia che fa clamore!”, spiegò Tsuyoshi alzando le mani.
“Certo, non è da tutti essere puntuali!”, borbottai.
“Del resto c’è chi può e chi non può!”.
Mi voltai, avendo già capito a chi appartenesse la voce: Akito Hayama.
“Le tue frecciatine non mi fanno né caldo né freddo!”, confessai neutra meglio della Svizzera.
Lui si avvicinò al mio viso. Sentii le gambe farsi leggermente più deboli e le guance andare a fuoco.
“Buono a sapersi!”, sussurrò a pochi centimetri dal mio orecchio.
Deglutii e lui si allontanò andandosi a sedere al suo banco.
La professoressa entrò in classe, le lezioni iniziarono e per una mattinata potei veramente passare inosservata. Durante l’intervallo salii sul terrazzo. Era una bella giornata: il sole brillava alto nel cielo azzurro, imbiancato di tanto in tanto da qualche nuvola. Un leggero soffio di vento mi scompigliò i capelli, facendo ricadere alcuni ciuffi davanti ai miei occhi. Li scostai, cercando di rimetterli al loro posto.
“Sana, che ci fai qui?”, mi chiese Akito avvicinandosi alla ringhiera dov’ero appoggiata.
“Potrei farti la stessa domanda!”, commentai io.
“Ti stavo cercando!”, ammise lui chinando il capo, ormai a pochi centimetri da me.
“Beh, eccomi qui! Mi hai trovata!”, dissi dandogli le spalle.
“Dovevi dirmi qualcosa?”, domandai dopo qualche minuto di assoluto silenzio.
“No!”, mormorò lui.
“E allora?”, chiesi scettica.
“Allora mi andava di stare con te!”, sussurrò vicino al mio orecchio, ancora fermo dietro di me.
Mi paralizzai all’istante e le mie guance diventarono rosse. Sbattei le palpebre più volte nella speranza di non avere un collasso. Fortunatamente non poteva vedermi in faccia.
“Cerchi di incantarmi con le tue fantastiche doti da attore?”, lo provocai alzando lo sguardo e voltandomi lievemente verso di lui, accorgendomi della breve, troppo breve, distanza che ci separava. Lui sorrise sghembo.
“Mi fa piacere vedere che non ti sono indifferente!”, bisbigliò compiaciuto di sé stesso notando le reazioni che avevo avuto e che ancora erano evidenti. E meno male che volevo fargliela pagare!
“Oh, si che lo sei!”, controbattei incrociando i nostri occhi, sperando di sembrare convincente.
“No che non lo sono!”, replicò lui in tono beffardo.
“Buttati dalla finestra Hayama!”, esclami io per zittirlo.
“E se davvero lo facessi? Tu me lo impediresti o mi lasceresti fare?, chiese provocandomi con gli occhi.
Il mio cuore perse un battito ed iniziai a respirare affannosamente. Strinsi forte la ringhiera per calmarmi e lentamente riuscii a recuperare un po’ di lucidità. Decisi di cogliere al volo l’opportunità che mi era stata data, in fin dei conti non dovevo essere solo io quella a soffrire a causa degli strani effetti che lui aveva su di me.
“Tu cosa credi, Hayama?”, lo provocai io in un sussurro ad una spanna dalle sue labbra.
Cercai di sembrare sicura ma in realtà tremavo come una foglia.
Lo vidi indietreggiare di poco e frasi lievemente rosso sulle guancie: non si aspettava una reazione del genere.
“Io non credo!”, balbettò incerto con un filo di voce.
“E fai male, perché così non vedrai mai!”, sbottai squadrandolo da capo a piedi con un ghigno disegnato sul viso.
Rimase in silenzio, palesemente spiazzato: e da quando rimaneva senza parole?
Hayama 1 – Kurata 1. Almeno adesso eravamo pari!
Abbassò lo sguardo e poi sorrise tristemente.
“Hai ragione!”, mormorò ancora fissando i suoi piedi. “Magari potresti insegnarmelo tu!”, ammiccò cercando di riparare alla piccola sconfitta appena subita.
Piegai le labbra in un sorriso beffardo: non gliel’avrei data vinta.
“Certo, io sono un’ottima insegnante!”, dissi alzando il sopracciglio destro.
Lui scosse il capo, poi spostò lo sguardo sui miei occhi.
“Lo sai che sei assurda?”, domandò ironico.
“Certo, me lo dicono tutti!”, risposi facendo spallucce e sorridendo.
Si mordicchiò il labbro inferiore, divertito dalla situazione.
“Adoro le cose assurde!”, bisbigliò.
Mi paralizzai all’istante: cos’è che aveva detto?
Tentai di rimanere tranquilla almeno all’apparenza, anche perché ormai il mio corpo era praticamente andato in subbuglio e non riuscivo più a riprenderne il controllo. Con immenso coraggio provai a non distogliere lo sguardo dai suoi occhi.
“E allora adori anche me!”, constatai, ma la mia voce mi apparve maledettamente dubbiosa e non ferma come avrei voluto. Maledizione!
Lui si avvicinò nuovamente alle mie labbra.
“Dobbiamo andare!”, bisbigliai abbassando la testa.
“Si!”, confermò lui.
Mi prese per mano e insieme tornammo in classe, lasciò la stretta soltanto quando dovemmo sederci ai rispettivi posti. La professoressa di storia entrò poco dopo e così ripresero le lezioni. Durante le tre ore consecutive non feci altro che annoiarmi e disegnare fulmini e saette dedicati tutti ad Hayama sui bordi del libro che avevo poggiato sul banco per fare scena. Ad un tratto vidi un bigliettino rimbalzare sul mio diario e poi finire nel mio astuccio aperto. Lo presi cercando di sembrare il più disinteressata possibile, anche se dovevo ammetterlo, la curiosità mi stava divorando. Poche parole scritte con una calligrafia un po’ disordinata ma chiara risaltavano nere sul bianco della carta. “Oggi alle tre in biblioteca, non mancare”. Il messaggio non era neppure firmato, d’altronde non ce n’era bisogno. Tuttavia quello non sembrava un invito, ed io di certo non avevo intenzione di farmi dare ordini da un tipo come lui. Mi alzai e buttai il pezzettino di carta nel cestino, poi tornai a far finta di seguire la spiegazione. Finite le lezioni mi apprestai ad uscire di classe, ma Hayama mi trattenne per un braccio e mi trascinò nei pressi nel suo banco.
“Si può sapere perché ti comporti così?”, domandò dopo che tutti se ne fossero andati.
“Così come?”, chiesi non avendo capito a quale dei miei  atteggiamenti si stesse riferendo.
“Kurata quello insopportabile dovrei essere io!”, disse facendosi sempre più vicino.
“Si dia il caso che tu non abbia l’esclusiva!”, replicai.
Lui fece qualche passo indietro, si voltò verso la porta e poi nuovamente verso di me.
“Si può sapere cosa devo fare con te?”, chiese con uno sguardo che avrei potuto definire persino dolce.
Mi incantai fissando i suoi occhi: erano come una calamita per i miei. Non riuscivo a staccarli, anzi, sarebbe stato più corretto dire che non riuscivo a farne a meno. Aveva usato anche un tono di voce particolare. Non sarcastico o beffardo come era suo solito, ma allegro, felice, tenero. Mi immobilizzai a fissarlo non riuscendo a fare altro. Le mie labbra erano leggermente aperte mentre gli occhi del tutto sgranati. Lui si accorse della mia espressione e sorrise sghembo.
“Kurata, hai la faccia da pesce lesso!”, mi comunicò prima di scoppiare a ridere.
Ecco, adesso mi sarei dovuta rimangiare tutto: lui era e rimaneva insopportabile. Hayama 2- Kurata 1.
Feci una smorfia, poi mi diressi verso l’uscita dell’aula.
“Aspetta!”, mi disse tornando immediatamente serio. Che soffrisse di personalità multipla? Mi fermai a pochi metri dal suo banco, avevo la testa bassa e gli occhi puntati sui miei piedi.
“Scusa.”, sussurrò.
Sorpresa alzai lo sguardo ed incrociai il suo: era sincero. Sorrisi flebilmente, mordicchiandomi il labbro inferiore.
“Allora, andiamo a studiare?”, mi chiese.
“Adesso?”, domandai sperando in una risposta negativa.
“Adesso!”, confermò, invece, lui. “La tregua vale tutti i gironi, vero?”, aggiunse, anche se la sua non era propriamente una domanda.
“E va bene!”, dissi sospirando.
In fin dei conti non potevo certo prendere un altro due al compito!
Uscimmo dall’istituto e comprammo due panini, poi mangiandoli ci dirigemmo verso la biblioteca.
“Prima le signore!”, disse aprendo la porta per farmi entrare e facendo uno di quei gesti da gentiluomo di altri tempi.
Sorrisi e varcai la soglia seguita dal mio professore personale. Al solo pensiero di lui come il mio professore le mie guance divennero rosse. Girai la testa verso uno dei tanti scaffali per evitare che si accorgesse del mio momento d’imbarazzo ed euforia.
“Cos’hai Kurata?”, mi chiese.
“Niente!”, risposi io borbottando.
“Sarà!”, esclamò lui con un sorriso sghembo sulle labbra.
Prendemmo posto all’ultimo tavolo, quello più isolato e tranquillo ed iniziammo a studiare. Il pomeriggio trascorse lento e noioso tra spiegazioni e incomprensioni. Di tre cose che Akito mi aveva spigato non ne avevo capito neppure una. Ripassammo velocemente le nozioni apprese il girono prima, scoprendo con mia grande sorpresa che le avevo ricordate tutte ed anche in modo brillante. Ciò mi sollevò un po’ il morale, permettendomi di riaffrontare nuovamente gli argomenti di quel giorno.
“Akito!”, dissi ad un tratto interrompendo il suo disastroso esempio. “Secondo te ce la farò?”
“A fare cosa?”, chiese lui spiazzato strabuzzando gli occhi. 
“A fare il test!”, bisbigliai io quasi afflitta.
Lui sorrise comprensivo, poi prese la mia mano e la strinse.
“Certo che ce la farai! Ne sono più che sicuro!”, disse, rassicurandomi.
Non ebbi il coraggio di contraddirlo o di chiedergli una conferma di ciò che avesse detto perché mi era sembrato vero, davvero. Sorrisi stringendo anch’io la sua mano.
“Grazie!”, mugugnai prima di abbracciarlo e poggiare la mia testa sul suo petto.
Lui all’inizio rimase disorientato, poi avendo realizzato la situazione, contraccambiò il mio gesto stringendomi forte a lui e poggiando il viso sui miei capelli.
“Ti accompagno a casa!”, annunciò dopo un tempo interminabile. “Sono già le otto e mezza!”, spiegò alzandosi.
Ritrasse la sua mano nella tasca dei jeans e con l’altra raccolse le sue cose e le mise nello zaino. Rimasi ferma a fissarlo per qualche secondo, poi, prima che lui se ne accorgesse, feci lo stesso. Uscimmo dalla biblioteca e ci dirigemmo verso casa mia. Durante il tragitto ripetemmo alcune delle cose che avevo avuto modo di apprendere nel pomeriggio e fortunatamente non tutto era stato vano.
“Spero che tua madre non si arrabbi per l’orario! Prometto che non succederà più! La prossima volta finiremo prima!”,  disse quando arrivammo davanti al cancello.
“Non preoccuparti, capirà! Soprattutto quando le dirò che ho studiato fisica!”, dissi ridacchiando al solo pensiero di mia madre che veniva a conoscenza del mio pomeriggio di intenso studio: non ci avrebbe creduto molto facilmente!
Lui sorrise con me, poi si avvicinò lentamente al mio viso, fissandomi negli occhi e mi lasciò un leggero bacio sulla fronte. Il mio cuore prese a battere freneticamente senza un vero motivo, mentre sentivo le mie gambe farsi sempre più deboli. Non mi piaceva l’effetto che quel ragazzo aveva su di me.
“Buonanotte Sana!”, disse ancora vicino al mio volto. 
“Buonanotte Akito!”, sussurrai frastornata.
Lui si allontanò leggermente, poi si voltò e andò via.
Deglutii sbattendo più volte le palpebre: e adesso?

Angolo autrice

Allora, ecco il quarto capitolo! Spero vi piaccia! 
Per quanto riguarda la lunghezza, beh, questo avevo già progettato di metterlo intero perchè non troppo lungo, il dubbio era sul quinto, che però posterò intero! L'ho chiesto in anticipo perchè in questi giorni sono un pò impegnata e l'ho già dovuto preparare!!XD 
Vabbè, non credo che queste ciance vi interessino molto!
Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate, è importante, anche perchè vi ricordo che questa è la mia prima long-fic, quindi commentate!!!

Grazie a tutti coloro che leggono la storia, in particolare 

dolcementeprincess, Erica97, evol, Hatori, Heric e Sana per sempre, Ili91, Kula, Niki_CuLLen_ e stefola93 che l'hanno aggiunta tra i preferiti e
aki96, beky, cicia123456, DenaDena, dolcementeprincess, giulia0209 e turnright_.

 Ed ora passiamo a ringraziare le persone che hanno recensito!!^_^

ryanforever: beh, mi dispiace ma ti toccherà aspettare ancora un pò! Ti dico che già nel prossimo andrà relativamente meglio, o peggio, dipende dai punti di vista!XD Spero che il capitolo ti piaccia e ti ringrazio per tutti i commenti che lasci!! Troppo buona!^_^ 1baci8...

delichan123: eh si, fortunatamente ho ancora qualche idea per Sana e Aki!! Poi vedrai presto, ho pronti già altri due capitoli e per il settimo non manca molto!  Vabbè, inutile annoiarti con queste cose! Spero che il capitolo sia di tuo gradimento!^_^1baci8...

Ili91: eh si, Sana se la prende per nulla! Io avrei fatto i salti di gioia!!!XD Però dai, mi piace vederla anche così! Comunque, per la scomemssa con Fuka, diciamo che mi serviva come presupposto per una possibile amicizia con Akito! Ok, adesso non voglio anticipare nulla,  quindi mi tappo la bocca! Ho già detto troppo! Fammi sapere cosa pensi del capitolo! 1baci8...

Bluegin: wow, la mia autostima è salita alle stelle!! Grazie per i complimenti, davvero, è bellissimo riceverli!!!XD Comunque per la scommessa avevo pensato anche io a cose ben più pesanti, però poi ho preferito mettere questa, per evitare troppi casini... e poi l'ho detto e lo ripeto: mi piace vedere Sana che si fa problemi per nulla!!XD *me molto cattiva!!* Riguardo all'insicurezza... ci sto lavorando... diciamo che è da poco che scrivo e soprattutto è da poco che faccio leggere ciò che scrivo!! Vabbè, smetto di blaterare... Ancora grazie!!! 1baci8...

Heric e Sana per sempre: contentissima che ti sia piaciuto! *me sorridere con la faccia da ebete quando leggere queste cose XD* Speriamo sia lo stesso anche per questo!!!^_^1baci8...

Saku_chan: so che è poco realistico, però non volevo esagerare! Mi sa che ho esagerato al contrario!XD Vabbè, dai, diciamo che Akito per questa volta si è comportato da bravo ragazzo, ogni tanto capita anche a lui! Spero che questo chap ti sia piaciuto! 1baci8...

trixina: e logicamente il quinto capitolo sarà tutto intero!^_^ Vabbè dai, il prof rimarrà sempre il suo incubo personale, sempre dopo Hayama s'intende!!!XD Per qualcosa di più ti toccherà aspettare ancora un pò diciamo che l'attesa non sarà tanto lunga, alla fine sono pur sempre dieci giorni!!!XD A parte questo dimmi cosa ne pensi di questo capitolo *non è un obbligo tranquilla, solo mi piacerebbe avere la tua opinione!!!^_^* 1baci8... o meglio besos!!   

Ok, mi pare di aver fatto tutto! Ah, l'ultima cosa, molto importante, davvero molto importante:

COMMENTATE!!!! 1baci8...

                                                                                                   ...bontina....

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: bontina