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Autore: Crateide    02/10/2019    0 recensioni
"Lily era il suo personale raggio di sole, che arrivava puntuale a spazzare via le nubi grigie. Lei era il regalo più bello che la vita gli avesse mai fatto."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Iniziativa: Questa storia partecipa al #Writober 2019 di Fanwriter.it.

Prompt: Bacio (giorno 2).

Numero parole: 664.

 

 

 

Il ronzio delle mosche non gli dava pace e gli toglieva il sonno.

Severus avrebbe voluto ridurle in polvere con la sua bacchetta, ma lui una bacchetta non ancora l’aveva. Anche se l’avesse avuta, però, non avrebbe potuto compiere magie fuori dalla scuola fino alla maggiore età, altrimenti sarebbe stato espulso. E lui, di certo, non aveva alcuna intenzione di farsi cacciare da Hogwarts.

Rimase a occhi aperti a fissare il buio per un tempo indefinito, forse pochi minuti o forse ore, non avrebbe saputo dirlo. Ascoltava il silenzio oltre il ronzio, modulato solo dal battito del suo cuore.

Le urla provenienti dal salotto erano cessate da un po’.

Si mosse sul materasso stretto e sgangherato, con un sorriso a tendergli appena le labbra sottili. Anche se a casa sua la situazione sembrava peggiorare ogni giorno di più, in quel momento Severus era felice. Oh, se lo era! Aveva passato il pomeriggio più bello della sua vita e niente e nessuno gli avrebbe strappato dal cuore il ricordo che gli aveva lasciato.

Lily era il suo personale raggio di sole, che arrivava puntuale a spazzare via le nubi grigie. Lei era il regalo più bello che la vita gli avesse mai fatto. Non aveva mai avuto un amico, era sempre rimasto chiuso fra quelle quattro mura puzzolenti con una madre fredda e distante e un padre che lo disprezzava per ciò che era.

Non c’è niente che non vada in me e nemmeno in lei, pensò Severus, mentre la voce del padre che gli urlava contro la parola “mostro” si mischiava a quella di Petunia.

Lily era come lui, loro erano simili. Erano maghi. All’inizio, quasi non era riuscito a credere ai propri occhi quando l’aveva vista librarsi nell’aria e atterrare leggera come una foglia sull’erba, davanti alla sorella esterrefatta. Il cuore gli era balzato in gola e aveva gioito. Finalmente, non sarebbe più stato solo, fu questo il suo primo pensiero.

All’inizio cercava solo un po’ di compagnia, qualcuno con cui parlare di Hogwarts e di magia, ma alla fine... Lily era diventata qualcosa di più. Severus non sapeva dare un significato a quel sentimento che gli faceva tremare le vene nei polsi né a quella strana sensazione di sfarfallio allo stomaco, eppure di una cosa era certo: le voleva bene.

Si portò una mano alla guancia e sorrise di più, nel segreto di quella notte, ripensando al leggero bacio che gli aveva dato Lily proprio quel pomeriggio, prima di separarsi sulla via delle rispettive case. Avevano passato la giornata a chiacchierare come sempre, sdraiati sull’erba l’uno accanto all’altra. Avevano anche riso e Severus aveva evitato di offendere i Babbani, perché sapeva che Lily si sarebbe arrabbiata.

«Secondo te ci faremo degli amici a Hogwarts?» gli aveva chiesto, mentre il sole su di loro splendeva caldo.

Severus ci aveva pensato un po’ prima di rispondere.

«Non lo so. Importa?»

Lily aveva voltato il capo per guardarlo. Aveva le sopracciglia corrucciate e gli occhi verdi rimandavano bagliori.

«Certo che importa! Se dici così mi fai pensare che non ti piace la mia compagnia», rispose.

«No... certo che mi piace», aveva balbettato lui.

«Bene, perché io e te siamo amici.»

Severus rifletté sul significato di quella frase per una manciata di minuti, in silenzio.

«Siamo davvero amici?» chiese, con la voce che gli tremava.

«Certo, altrimenti non passeremmo le giornate insieme», rispose Lily, tornando a sorridere.

«Pensi che a Hogwarts avrò altri amici oltre te?»

«Se impari a sorridere un po’ di più, credo di sì.»

Severus sentì le guance pizzicare. Stava forse arrossendo?

«A me però basti tu», sussurrò.

Lily non aveva replicato e si era limitata a sorridergli, tornando a fissare le foglie dell’albero su di sé, assorta.

Severus continuava a sorridere con le dita premute sulla guancia, era come se qualcuno lo avesse pietrificato in quella posizione. Quel bacio, lo sapeva, gli sarebbe rimasto impresso nella memoria per sempre e sarebbe stato il ricordo più bello della sua vita. Ne era certo.

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti!

Ok ok... non ho idea di cosa abbia scritto e, soprattutto, non ho idea perché abbia scritto proprio su di loro. Però, quando ho letto il prompt, mi si sono palesati nella testa e sebbene abbia diverse altre ship, loro due si sono fatti avanti a forza. Sarà che i ricordi di Piton mi hanno spezzato il mio piccolo cuoricino di pietra, sarà che mi piacciono i personaggi “mai ‘na gioia” come lui, fatto sta che ho voluto cimentarmi con loro due ignorando la voce della ragione che mi diceva di non farlo.

Ora, giudicate voi, ma siate clementi che sono solo alla mia terza fanfiction su questo fandom!

 

Senza alcuna pretesa,

Elly

 

 

 

 

 

   
 
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