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Autore: tiaspettoqui    03/10/2019    1 recensioni
Harry Styles ha venticinque anni ed un grande peso nel cuore da circa tre mesi. Lavora in un bar al centro di Londra, il bar dove Scarlet Brown prende sempre il suo solito caffè prima di andare a lavorare. Scarlet ha ventiquattro anni ed un lavoro come maestra alla scuola elementare. A lei le novità non sono mai piaciute.
Una corda sottile li lega, ma non riescono a rendersene conto. Tanti punti in comune, tanti piccoli e innocenti segreti si portano con sè, tanto amore da dare ma nessuno con cui condividerlo.
"Stringimi forte Harry, stringimi adesso."
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Sei in ritardo


“Peach vuoi muoverti? Farò tardi a lavoro!” Scarlet bussa alla porta del bagno dove la sua migliore amica è chiusa da circa mezz’ora. “Ti giuro che se non esci entro cinque secondi ti lasc...”
La porta si apre ed una ragazza dai capelli rossi e gli occhi color nocciola si palesa davanti a lei.
Peach Morgan è assolutamente l’ancora di salvezza di Scarlet. Vivono insieme da circa un anno e ancora non riescono a capire perché sono amiche. Una il bianco, l’altra il nero; lo yin e lo yang. Ma forse proprio per questo si completano, no?
“Nervosa signorina? Forza, o arriveremo tardi.”
Scarlet la incenerisce con lo sguardo e “Ti odio.” sibila.
Escono di casa ed entrano nell’utilitaria.
“Prima o poi ci lascerà a piedi questo rottame, me lo sento” sentenzia Peach poggiando la testa sul finestrino.
“Ehi non trattarla così!” - Scarlet le dà un pugno sul braccio - “Tranquilla piccola, Peach non diceva sul serio.”
Il padre di Scarlet le ha regalato quella macchina il giorno stesso del suo esame di guida.
“La tua piccola sono più le volte che va dal meccanico che su strada.”
Scarlet sbuffa e si ferma ad un semaforo. A Londra è arrivato Ottobre e le foglie già cadono dagli alberi. Ha sempre amato l’autunno, fin da quando è piccola. Quando aveva otto anni si divertiva ad uscire di casa e buttarsi tra i cumuli di foglie che il giardiniere aveva rastrellato con tanta cura. Inevitabili erano le grida della madre, che continuava imperterrita a dirle:”Sei una ragazza, comportati come tale!”.
Le cose non sono mai cambiate. Scarlet è ancora la ragazza a cui non piace apparire, a cui piacciono le cose semplici e si sente anche un po’ diversa da tutti gli altri. Peach le ripete in continuazione che sembra uno dei classici clichè che si leggono nei romanzi rosa, deridendola sulla sua strana relazione con i vestiti e i tacchi. Scarlet ha pochi vestiti nell’armadio ma tanti maglioni da sfoggiare, uno per ogni colore esistente.
La ragazza gira a destra verso Baker Street e parcheggia al lato della strada.
“Aspettami qui.” guarda Peach e slaccia la cintura.
L’amica annuisce e “Ricordati il cornetto al cioccolato!”
Scarlet ride ed esce dall’abitacolo, per poi entrare nel bar che ormai la accoglie da due anni. Le pareti sono di un legno chiaro, ci sono grandi finestre che permettono di osservare la città in movimento mentre si gusta un buon caffè. Delle sedie nere fanno da contorno ad un tavolo di legno bianco, decorato con un piccolo cactus al centro. C’è anche un bancone dello stesso colore del tavolo, con alcuni sgabelli celesti.
Scarlet si sente a casa. In quel bar sembra che tutto si fermi nell’esatto istante in cui si varca la porta di vetro. Tutti continuano con la propria vita al dì fuori di quelle quattro mura, ma lì, sembra di essere in un’altra dimensione.
“Sei in ritardo.” una voce la schernisce e la fa ritornare nel mondo reale. Si gira verso chi ha pronunciato la frase e lo guarda con fare interrogativo. Il barista la guarda divertito con le braccia incrociate al petto.
“Come scusa?”
Il ragazzo indica l’orologio appeso al muro. “Sono le sette e quaranta, dovevi essere già qui da dieci minuti”.
“La mia amica non ne voleva sapere di uscire dal bagno e quindi… Aspetta – la ragazza corruga la fronte – perché ti sto dando spiegazioni?”
Lui scrolla le spalle e si gira verso la macchina del caffè per preparare i soliti due macchiati. Mentre prepara le bevande Scarlet lo osserva attentamente. Indossa una t-shirt bianca e, sporgendosi un po’ senza farsi notare, vede le sue gambe fasciate da jeans neri e molto stretti. Chissà se il sangue gli passa. Volgendo lo sguardo un po’ più su, si sofferma sui molteplici tatuaggi che macchiano il braccio sinistro: una rosa, un cuore che sembra preso da un libro di anatomia e le pare di scorgere anche un veliero, proprio sotto la manica della maglietta.
“Oltre che essere in ritardo ora ti metti anche a fissare?” il ragazzo sorride mentre tiene in mano i caffè da asporto ed un sacchetto marrone “Comunque, due macchiati, un cornetto alla crema ed uno al cioccolato”.
Scarlet arrossisce e sorride imbarazzata. Apre la borsa e tenta di prendere il portafoglio, ma tutto il contenuto si riversa per terra.
“Oddio s-scusa, ti pago subito”.
Scarlet è anche questo. E’ imbarazzo allo stato puro, è non riuscire a spiccicare parola con chi la mette a disagio, è combinare casini senza riuscire a riparare – la maggior parte delle volte -.
Louis, suo cugino, non ha mai smesso di prenderla in giro per questo suo lato, ma, allo stesso tempo, è ciò che piace alle persone. Non la fa sembrare finta.
Raccoglie tutte le sue cose per poi aprire finalmente il portafoglio e porgere tre sterline esatte al ragazzo che, per tutto il tempo, non si è mai tolto quel sorriso beffardo dal viso.
“Scusami ancora, non so dove ho la testa oggi.” si scusa la ragazza.
“Non ti preoccupare, può capitare.”
“Grazie mille, a domani!” Scarlet fugge via dal bar, con ancora le guance rosse dall’imbarazzo. Entra in macchina con il fiatone e guarda Peach, che a sua volta la osserva confusa.
“Che figura di merda”.

**

Harry porta al tavolo numero cinque un espresso ed un cupcake alla cannella.
“Ecco a lei, signora Stevens” le sorride “Se vuole altro non esiti a chiamarmi”.
La signora Stevens è un’anziana signora amante della cannella, che ha preso a cuore Harry fin dal suo primo giorno di lavoro. I suoi figli sono tutti in America, suo marito è morto circa cinque anni fa e dunque, è sola. L’unico momento in cui può ricevere un po’ di compagnia è proprio la mattina, quando Harry le prepara con amore il caffè più buono del mondo – così dice-.
“Vieni qua caro, siediti un po’ con me”. Batte la mano rugosa sulla sedia accanto alla sua.
“Sto lavorando signora Stevens, Bill si arrabbierebbe”.
“Oh, che si fotta Bill”.
Harry ride e si siede sulla sedia. “Allora, come sta stamattina?”
“Bene tesoro, qualche dolore un po’ qua e un po’ là, ma ho anche ottant’anni.” - beve un sorso di caffè - “Ma tu? Tu come stai?”
“Bene.” risponde deciso.
“Tua madre ti ha mai detto che non devi dire le bugie?”
“Ma sto bene, davvero.”
La signora Stevens scuote la testa e “Non ci credo” - indica gli occhi di Harry - “Ti fregano questi”.

Harry le sta per rispondere che è veramente tutto ok quando i suoi occhi notano qualcosa per terra, accanto al bancone. Si scusa con l’anziana e si avvicina per guardare meglio. Piega le ginocchia e si rigira tra le mani il piccolo pezzo di plastica: è una patente di guida. Legge il nome e sorride: Scarlet Brown.


Writer's wall
Eccoci al primo vero capitolo della storia. Abbiamo un primo imbarazzantissimo incontro tra Scarlet e Harry. 
Piano piano si scopriranno tutti i lati del carattere dei due ragazzi. La signora Stevens sarà molto importante per Harry, sarà come una dolcissima nonna per lui. 
Siamo sempre abituati a vedere Harry Styles come lo stronzetto di turno ma, almeno per me, non è così. Non riesco a scrivere di lui in quel modo, ecco. 
Vorrei che questa storia fosse semplicemente tranquilla. Una storia con molto fluff e poche sparatorie, violenze e cose varie ahahah 

Comunque, ci vediamo al prossimo capitolo, spero vivamente di avere qualche feedback da parte vostra! 
Un bacio grande. 
Ari. 
 
   
 
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