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Autore: ArrowVI    03/10/2019    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 7-7: Cosa aspetta il Futuro [1-2]




<< Concentrati. >>
Lo rimproverò Vermilion, dopo l'ennesimo tentativo fallito nell'invocare Phoenix, con un tono di voce infastidito e le braccia conserte.
Erano appena trascorse due ore da quando lasciarono l'ufficio di Xernes.

<< Non puoi aspettarti di riuscire a controllare le fiamme di Phoenix, se continui incessantemente a perdere la tua concentrazione, a viaggiare con la testa. >>
Continuò.




Dopo una breve discussione con Xernes il gruppo fu diviso in due: Seryu Alcher e Jessica Rosefield vennero invitati dal Gran Generale a rimanere all'interno del palazzo, in due stanze per gli ospiti, mentre Michael rimase sotto le cure di Vermilion, che decise d'insegnargli come controllare le fiamme di Phoenix.

Dopotutto, non era a conoscenza di quanto tempo avrebbe trascorso all'interno del suo corpo. L'unica cosa che le venne in mente fu di mostrargli come usare quelle fiamme, in caso si fosse ritrovato in una situazione di pericolo.




In quell'istante Michael si sedette nel terreno, ansimando, sollevando poi lo sguardo verso il cielo.
Si trovavano all'esterno del palazzo, controllati da Sarah Ravier, intenta a lavorare per riparare i danni causati qualche ora prima durante la sua piccola scaramuccia insieme a Iris.


<< Mi dispiace... Lo sai che non posso controllare il mio Mana, te l'ho già detto che non riesco a farlo... >>
Le rispose il ragazzo dai capelli rossi, affaticato dall'allenamento.

<< Perché continui a provare a usare il tuo Mana? >>
Ringhiò la ragazza, infastidita sempre di più dalle parole di quel ragazzino.

<< Eppure te l'ho detto almeno tre volte! >>
Continuò.

<< E allora come dovrei farlo? Se non devo attingere al mio Mana, come dovrei usare quelle fiamme? >>
Le domandò Michael, posando ancora una volta il suo sguardo confuso sulla ragazza.

Sentendo quella sua domanda, Vermilion sbuffò con fare infastidito.

<< Te lo spiegherò un'altra volta... >>
Gli disse.

<< Tieni le orecchie aperte, questa volta, e cerca di non distrarti. >>
Aggiunse subito dopo.
Michael le rispose con un cenno positivo del capo, alzandosi rapidamente dal terreno e fissandola con uno sguardo concentrato.


<< Non puoi attingere alle tue riserve di Mana quando invochi uno Spirito. O, per meglio dire, è fattibile ma è sconsigliato anche per i maghi più abili. >>
Spiegò la ragazza, ancora una volta, usando parole ancora più semplici.

<< E allora come dovrei...? >>
Le domandò Michael, non riuscendo a capire come avrebbe dovuto invocare Phoenix.

<< Per farla breve, stai sbagliando approccio. >>
Quelle parole colsero Michael alla sprovvista.

<< Quando invochi uno Spirito, attingi alle sue riserve di Mana, non alle tue. Per questo i contratti con gli Spiriti sono la via più "facile" per poter usare la magia. In questo modo chiunque può usarla, anche se non ha controllo del proprio Mana... Ma non è tutto oro ciò che luccica: ad esempio, l'intensità e il numero delle magie utilizzabili sono legate alle capacità dello Spirito con il quale è stato instaurato un contratto, e anche dal rapporto che si ha con l'entità. Se uno Spirito non ti vede più degno di usare i suoi poteri, allora non riuscirai ad attingere al suo Mana. Ed è questo che sta succedendo. Che siano i tuoi motivi, o i tuoi pensieri... Phoenix non ti vede ancora come un suo degno proprietario, quindi non ti permette di attingere ancora ai suoi poteri. >>
Spiegò la ragazza.

In quell'istante delle fiammelle cominciarono a danzare intorno al suo indice: sembravano quasi delle falene attratte dalla luce.

<< Vedi? Non devi obbligatoriamente invocare lo Spirito per attingere ai suoi poteri. Ovviamente, non è sempre fattibile: per raggiungere questo livello, infatti, serve un grande rapporto di fiducia tra Spirito e Contraente. >>
Subito dopo aver detto quelle parole, quelle fiammelle misteriose scomparvero nel nulla esattamente come apparvero poco prima, lasciando Michael completamente incredulo ed estatico.

<< Quindi... Come dovrei farlo? >>
Le domandò, portandosi una mano al mento, con uno sguardo confuso e pensieroso.

<< Perché sono più che sicuro mi abbia detto che mi avrebbe aiutato quando avessi necessitato del suo aiuto... O qualcosa del genere, non ero esattamente cosciente quando è successo... >>
Continuò subito dopo.

Quelle parole colsero Vermilion alla sprovvista.
Rimase per un istante a fissare il suo nuovo compagno con una espressione sorpresa, prima di tornare in se e fargli quella domanda.


<< Tu... Hai parlato con Phoenix? >>
Gli domandò, incredula.

Michael sembrò sorpreso da quella domanda.

<< Si, dopo aver perso i sensi... Perché? E' strano? >>
Chiese il ragazzo.


Quella rivelazione colpì Vermilion come un fulmine a ciel sereno.


<< Non riesco a crederci... Che io sappia, sono stata la prima persona con cui Phoenix abbia interagito, al di fuori della stipulazione del contratto... >>
Sentendo quelle parole, gli occhi di Michael s'illuminarono come fari nel buio.

<< Significa che sono speciale?! >>
Esultò, incredulo davanti alle sue stesse parole.

<< Potrebbe essere semplicemente legato al tuo status di mezzo-demone, cerchiamo di rimanere con i piedi per terra fino a quando non comprendiamo meglio cosa stia accadendo, per cortesia. >>
Gli disse la ragazza, riportandolo rapidamente con i piedi per terra.
Michael sembrò amareggiato da quella risposta.

<< In ogni caso... Continuiamo con l'allenamento. Dovresti riuscire per lo meno a usare due o tre incantesimi base: se necessario, dovrai difenderti. E se consideriamo il fatto che non puoi usare magie tue... >>
Continuò, cambiando rapidamente discorso.

< ... E che sarebbe preferibile non avere un mezzo-demone incontrollato in giro per la capitale, se dovesse perdere il controllo... >
Pensò subito dopo, tenendosi quel pensiero per se stessa.

<< ... E' meglio tu conosca almeno un incantesimo offensivo a medio-corto raggio, uno difensivo e, magari, uno di potenziamento fisico-curativo. >>
Concluse subito dopo.

<< Come... Dovrei farlo? >>
Ripeté ancora una volta il ragazzo.

<< Considerando che in qualche modo sei riuscito a metterti in contatto con Phoenix, significa che ti ha accettato, anche se momentaneamente, come Contraente. Quindi non dovresti avere problemi. Se seguirai i miei consigli, riuscirai a invocare Phoenix senza difficoltà. Quando sentirai un intenso calore provenire da dentro di te, allora potrai invocarla al tuo fianco. Sei pronto? >>
Gli domandò Vermilion, ricevendo una rapida risposta positiva da Michael, con un cenno del capo.



<< Bene, rilassati. Chiudi gli occhi, concentrati. Libera la mente da ogni pensiero. Non devi pensare, non devi muovere neanche un muscolo. >>
Mentre Vermilion disse quelle parole, Michael seguì passo per passo la sua guida.

Rimase immobile in mezzo a quello spiazzale di mattoni bianchi: gli unici rumori che fu in grado di sentire furono il suo respiro, il dolce soffiare del vento e le parole della ragazza.


Ma, ad un certo punto, alcuni pensieri più oscuri cominciarono a riecheggiare nella sua testa.
In qualche modo, fu in grado di nascondere le sue preoccupazioni alla sua insegnante.


<< Ottimo, così dovrebbe andare bene. Senti un intenso calore provenire dall'interno del tuo corpo? >>
Gli domandò Vermilion.

<< N... Non proprio... >>
Sussurrò il ragazzo.

Vermilion sbuffò.

<< Ok, fermati un secondo. >>
Non appena disse quelle parole, Michael sollevò il suo sguardo incuriosito, posandolo sulla ragazza.

<< Hai liberato la mente come ti ho detto? >>
Gli domandò, con un tono infastidito, incrociando le braccia davanti al petto.

<< Forse... >>
Sussurrò Michael.


Vermilion sembrò innervosita da quella risposta.


<< "Forse"? Ti ho detto di non pensare a nulla. Perché stai ignorando le mie indicazioni? >>
Gli domandò la ragazza.

<< Non li sto ignorando, è solo che... >>
Non appena disse quelle parole, una espressione preoccupata e triste apparve nel volto di Michael. 
Abbassò lo sguardo lentamente verso il terreno, attirando la curiosità e la compassione di Vermilion.

<< Non riesco a smettere di pensarci... >>
Continuò subito dopo, senza specificare a cosa si stesse riferendo.


< Ah... Quindi è così. >
Pensò Vermilion, capendo rapidamente quale fosse il problema alle spalle dei continui fallimenti durante quell'allenamento.


<< Io credevo che fosse un problema di connessione tra Phoenix e te, e invece... E' tutt'altro. >>
Disse la ragazza, attirando l'attenzione di Michael, che a malapena sollevò lo sguardo verso di lei.

<< Non sei concentrato. Sei distratto, perso nelle tue preoccupazioni. E ho una vaga idea di quali possano essere... >>
Mentre Vermilion disse quelle parole, Michael continuò a fissarla con uno sguardo incredulo, occhi tremanti, lucidi, quasi spaventati ma, allo stesso tempo, incantati.


"Paura"
Quello era ciò che bloccò Michael, in quei momenti, ciò che gli impedì di richiamare Phoenix al suo fianco.
La paura di "perdere il controllo ancora una volta", di "mettere in pericolo i suoi amici", di come "l'avrebbero guardato le altre persone, quando sarebbero venute a conoscenza di quale fosse la sua vera identità".

Il suo scopo iniziale, quello di seguire le orme del grande Merlin, diventare un soldato che avrebbe combattuto per proteggere gli altri, ben presto cominciò a vacillare.
Chi avrebbe mai avuto fiducia del figlio di uno dei peggiori macellai assetati di sangue che Gaia aveva mai visto fino a quel momento?
Chi avrebbe mai chiesto aiuto a lui, il figlio di un mostro?
Come avrebbe dovuto comportarsi quando, invece di essere rallegrate, le persone avrebbero gridato aiuto alla sua sola vista?


La paura di diventare un mostro al pari di suo padre, anche senza aver commesso alcun crimine, impedì al giovane ragazzo di riuscire a proseguire per la strada che si impose anni prima.
Nonostante provò a seguire i consigli di Neptune, Abraxas centrò a pieno il segno.

Michael finse di essere riuscito a vincere quelle sue paure per non far preoccupare le persone intorno a lui... Ma il suo cuore era tutt'altro che calmo, sincero.
Era terrorizzato, piangeva in silenzio senza farsi scoprire, per poi fingere di sorridere quando le altre persone incrociavano il suo sguardo.


Nonostante i suoi tentativi, Michael non fu in grado di nascondere i suoi veri sentimenti a Vermilion...
...Dopotutto, le furono fin troppo familiari per non riconoscerli.



<< Tu sei tu. Tuo padre era tuo padre. Siete due persone completamente differenti: solamente perché lui era un criminale terribile non significa che debba esserlo anche tu. Il tuo futuro è nelle tue mani, non in quelle delle altre persone. Se sparlano di te... Lasciale sparlare. Ma non abbandonare mai la tua strada. Continua dritto senza mai guardarti alle spalle e dimostra a quelle persone quanto si sbagliavano. E' questa l'unica cosa a cui devi pensare... >>
Gli disse.

<< Hai paura di perdere il controllo? Allora non perderlo. Hai paura di ferire le altre persone? Allora non farlo. Quei poteri sono tuoi e nessun altro può usarli se non tu. I modi in cui le altre persone pensano che tu li usi, non ha importanza. Domina quei poteri, falli tuoi e mostrali a chi ti circonda con un gigantesco sorriso sulle labbra. >>
Continuò.


Michael rimase in silenzio a fissare quella ragazza senza muovere neanche un muscolo, con occhi lucenti e colmi d'ammirazione quasi come se avesse assistito all'apparizione di un angelo.


<< Se le persone vogliono chiamarti come "Figlio di Azael", allora che lo facciano pure, permettiglielo. Fino a quando non vedrai la faccia di quel mostro al posto della tua, quando ti guarderai allo specchio, allora non avrai nulla da temere. >>
Aggiunse subito dopo, porgendogli una mano con un gigantesco e delicato sorriso in volto.


<< "Non rimanere legata alle tue paure, al tuo passato, altrimenti rimarrai impantanata... E, a quel punto, o proverai a liberarti, o ti ritroverai a mentire a te stessa nel tentativo di sentirti meglio. E, come soldato, mentire non è una opzione." >>
Gli disse.

<< Una persona che conosco mi disse queste parole, quando il mio maestro perse la vita. E devo molto a quelle sue parole, per quanto semplici possano sembrare. >>
Aggiunse, quando Michael afferrò la sua mano, senza mai smettere di contemplare quei suoi occhi.

<< Ora andiamo, proviamo di nuovo. Questa volta, però, cerca davvero di liberare la tua mente. >>
Concluse subito dopo.

Improvvisamente una espressione determinata e sicura apparve nel volto del ragazzo.

<< Si signora! >>
Esclamò, 
stringendo un pugno davanti al suo volto come se volesse mostrarle quando fosse forte la sua determinazione.

In quel preciso istante qualcosa d'inusuale e inaspettato attirò l'attenzione della ragazza.
Per una frazione di secondo le sembrò quasi come se una piccola e debole fiammella azzurra si fosse materializzata intorno al suo pugno.


< Cosa è stato? >
Si domandò, notando quella fiammella scomparire in un battito di palpebre, senza esternare il suo stupore e confusione.

< Me lo sono immaginata? >
Aggiunse subito dopo, senza distogliere lo sguardo dal pugno del ragazzino davanti a se.


Prima che potesse farsi qualsiasi altra domanda, un applauso proveniente dalle sue spalle attirò la sua attenzione.

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Fine del capitolo 7-7, grazie di avermi seguito e alla prossima con la fine del volume 7!





 

   
 
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