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Autore: Fede883    04/10/2019    0 recensioni
Una gita a Torino in terza superiore, la mia compagna di banco e grande amica Laura e una serata trascorsa insieme a parlare del più è del meno. Questo è un racconto autobiografico che parla appunto della mia ex compagna di banco non che una delle migliori amiche che avevo al Liceo. In questo testo ho cercato di ricordare tutte le cose che ci siamo detti quella sera (Riassumendo un pochino)
Ora io e Laura non ci sentiamo purtroppo e non la riesco nemmeno più a contattare via social ma la vita va avanti ma la porto sempre con me ma non sapete quanto la rivorrei qui con me
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Terza superiore, Torino. Siamo venuti in gita a Torino per circa quattro giorni, gita poi in realtà è uno stage e non proprio una gita. A Torino infatti è presente da anni il "Gruppo Abele" il gruppo abele è una associazione che tende ad aiutare persone con problemi di qualunque entità (Disagiati economicamente, dissocupati, tossicodipendeti, ludodipendenti, ex carcerati che cercano di inserirsi di nuovo in società e nel mondo del lavoro dopo aver scontato la pena, persone con problemi di autostima, depressione e tanto altro) Il gruppo Abele è stato fondato da Don Ciotti, un noto sacerdote italiano che spesso è apparso anche in televisione e non si chiama Abele a caso, infatti si insipra alla leggenda biblica dei fratelli Caino e Abele dove il fratello diventa di fatto il primo omicida della storia uccidendo suo fratello e dicendo a Dio in tono di sfida:" Sono forse io il testimone di mio fratello". Quindi di fatto il gruppo "Abele" si ispira proprio a questa storia ovvero quello di aiutare e seguire il prossimo cercando di evitare di seguire le orme di quell'infame di Caino. La prima sera che eravamo a Torino appena avevamo finito di fare la nostra giornata di stage e conoscere meglio le dinamiche legate al mondo del "Gruppo Abele" ci rechiamo in albergo dove ci prepariamo per andare a cena in un ristorante convenzionato con l'hotel.

Dopo aver cenato io e miei compagni di classe torniamo in hotel, ci rilassiamo e io appena entro in camera mi spoglio e mi metto il pigiama. Questo rituale per me è essenziale perchè quando mi metto il pigiama mi rilasso e vanno via tutti i patemi e le fatiche di una intera giornata, una sorta di momento tutto per me dove mi voglio solo rilassare. Mi tolgo i calzini e rimango a piedi scalzi in camera e mi metto sotto le coperte e accendo la televisione. Non si vede praticamente nulla se non qualche canale locale che parla di Biella o cose simili. Alla fine spengo e cerco di leggere un libro che mi ero portato dietro, "L'isola del tesoro" di Robert Louis Stevenson, uno dei miei libri preferiti. Ad un certo punto mentre sono perso in un  mondo di pirati e di fantasia entra in camera Francesca, una mia compagna di classe. Lei mi sorride e mi fa in modo scherzoso:" Ma Fede vai a letto come le galline?". Io sorrido e le rispondo con fare deciso:" Oh Fra che ti devo dire, sono stanco, è stata una lunga giornata, il viaggio in treno mi ha ucciso letteralmente". Francesca sorride e mi risponde mettendosi a sedere sul mio letto:" Guarda che noi abbiamo fatto il viaggio in treno insieme a te per venire qua, dai vieni in camera con noi che facciamo un pò di "ballotta" mica vorrai davvero andare a dormire spero". Sorrido, sono troppo immerso nella lettura e penso sorridendo:" Guarda sto leggendo e sono al punto più bello ovvero dove viene fuori Long John Silver, lo sapevi che era un terribile bastardo quel capitano, mamma mia è cattivo come un Pitbull che ti azzanna le palle". Francesca sbuffa e mi fa sorridendo:" Senti Long John Silver noi siamo di la, se vuoi venire ci trovi la". Prima che Francesca se ne vada però voglio chiederle una cosa, in effetti vorrei avere un pò di compagnia e così le chiedo in modo deciso:" Fra mi faresti un favore enorme per piacere? Proprio grande grande". Lei sorride e annuendo risponde in modo deciso:" Si, dimmi dai, sono tutta orecchie". Io sorridendo mentre continuo a leggere il mio libro in modo concentrato:" Mi chiameresti Laura, vorrei parlare un pò con lei se non ti dispiace". Francesca sorride ma allo stesso tempo sbuffa e mi dice semplicemente:" Si, adesso te la chiamo, metti via quel libro però, sembri un topo da biblioteca". Mi metto a ridere e Francesca se ne va e dopo pochi istanti che però a me sono sembrati davvero tantissimi arriva Laura.

Laura è una ragazza bellissima, capelli rossi, un fisico longilineo e perfetto senza nemmeno una singola imperfezione, abbastanza alta ma non troppo diciamo di statura normale ed è inutile dirvi che mi piacesse un pò... Si diciamo anche parecchio. Laura entra in camera mia, indossa un pigiama rosa con sopra scritto:" Just relax is sunday". Ovvero:" Rilassati, è domenica". Pigiami improbabili con frasi ancora più improbabili che trovava solamente lei in giro, ancora oggi mi chiedo dove cavolo li comprasse, forse da Tezenis. Laura ha i capelli sciolti ed è a piedi nudi e a appena mi vede mi dice:" Mi ha detto Francesca che volevi parlare con me". Metto via il libro e l'appoggio sul comodino. Lei si mette a sedere sul letto e da vicino lei è ancora più bella. Le sorrido e le dico:" Si Laury, ti volevo parlare di una cosa importante... Ecco vedi tu sei una delle persone con il quale ho legato più in assoluto in classe e ti volevo dire che con te mi trovo davvero bene a parlare e a confrontarmi con te, spero che per te sia lo stesso". Laura sorride e mi risponde in modo sincero:" Sei molto carino sai, però dimmi la verità mi devi dire un altra cosa? Sei un furbetto e so che non me la stai dicendo tutta, avanti sputa il rospo". Io sorrido e le rispondo grattandomi la testa in modo divertito:" Beh... Mi piaci". Lei mi interrompe e mi risponde in modo deciso ma rimanendo con un tono di voce controllato:" Lo sapevo che credi? L'avevo capito da un pò di tempo che io ti piacessi, comunque lo sai che tra me e te non ci può essere più di una amicizia". Io mi metto a ridere e rispondo in modo divertito mentre lei mi guarda divertita:" Scema ma cosa hai capito? Mi devi lasciare finire di parlare, mi piaci come amica, sei una ragazza molto carina e non lo posso negare, però mi piaci perchè sei sempre gentile e altruista con me, mi hai sempre aiutato tanto quando avevo bisogno e sopratutto non mi hai mai giudicato quando ti ho detto che avevo avuto l'epilessia, sei stata una amica, come dovrebberlo essere tutte le persone che incontri sulla strada". Laura diventa rossa in faccia e mi dice sorridendo in modo molto tenero:" Fede che dirti, le parole si fanno fatica a trovare certe volte, tu sei un ragazzo dolce, simpatico e intelligente, sei un uragano di idee e di battute idiote anche, come si fa a non volerti bene, a dirti che sei un grande guerriero... Hai avuto l'epilessia mi hai raccontato che ora sei guarito e fidati sono così contenta di questa cosa, hai sofferto per colpe non tue, come potrei giudicarti o prenderti in giro per una cosa del genere? Sarei la peggiore amica e compagna di classe possibile, sei forte e sei tenace, forse anche troppo  a volte e non sempre questo è un bene per certe cose ma tu sei una persona coraggiosa e di cuore, vedrai che troverai sempre delle persone che sono disposte a volerti bene, io te ne voglio sappilo, anche se a volte sei un pò molesto". Abbraccio Laura e io le dico in modo sconfortato:" Sai quanti in passato mi prendevano in giro perchè avevo avuto l'epilessia, un casino Laury". Laura mi sorride e mi risponde sorridendo in maniera decisa:" Perchè erano degli stronzi Fede, come si fa a prendere in giro una persona che per colpa non sua soffre? E' da stronzi per non dire peggio, tu sei un ragazzo forte, sappi che da me hai solo che stima". Laura mi sorride e mi abbraccia e poi si alza dal letto e si tira su la maglietta del pigiama mostrando la sua bellissima pancia e il percing all'ombelico e se la tira su fino a quasi al seno e io le dico sorridendo in modo entusiasta:" Oh... Adesso si che si ragiona finalmente". Laura sbuffa e risponde in modo concitato:" Cretino, non cominciare con queste storie per favore, mamma mia come se non avessi mai visto un pò di pancia, tutti uguali voi maschi quando si tratta di queste cose". Io mi metto a ridere e le dico in modo onesto e sincero:" Laury perdonami ma se mi fai vedere in modo così disinibito la pancia a me un pò durello viene, scusami per la schiettezza". Laura mi da una sberla in modo amichevole e mi fa sbuffando:" Mamma mia che amico porco che ho, non ti facevo così sai". Io le sorrido e le rispondo in modo divertito:" Dai scherzavo, mamma mia non ti si può proprio dire niente eh". Laura è meno rigida rispetto a prima e mi dice sorridendo:" Ok, ammetto di avere esagerato un pò Fede ma alla fine lo sai come sono fatta, sono un pò disinibita anche se ammetto che possa dare un pò fastidio certe volte, comunque tornando al discorso di prima le tue parole mi fanno molto molto piacere, sei un ragazzo con la testa sulle spalle e con un cuore grande, spero che tu possa non cambiare mai". Sorrido a Laura e inizio a singhiozzare e le dico piangendo:" Tra 2 anni ci perderemo di vista e non ci vedremo mai più, quando tutto sarà finito, già lo so". Laura mi abbraccia e mi dice in modo amichevole:" Ma perchè ti fai queste paranoie ora, non lo sai quello che succederà tra 2 anni, smettila e comunque perchè sei così pessimista, ti prometto che cercherò di impedire che succeda, te lo prometto...". Sorrido e abbraccio Laura dicendole sempre usando un tono amichevole:" Sai essere una brava amica ma sai come sono fatto, molte volte mi lascio andare a momenti pieni di sconforto e so che è una cosa che non dovrei fare ma che ti devo dire succede e basta, spero che tu possa essere sempre mia amica, nonostante ci possano essere alti e bassi e nonostante le nostre strade si possano dividere, io mi auguro che ciò non succeda mai Laury, non voglio che succeda, ti voglio troppo bene e non voglio perderti come amica". Laura sorride e mi risponde abbracciandomi in modo molto dolce:" Tranquillo non succederà, a volte confesso che è dura sopportarti però sei un ragazzo dal cuore d'oro, ne ho conosciuti pochi come te Fede, sei una bellissima persona e quello che tu mi stai dicendo ora mi fa davvero molto molto piacere". Sorrido a Laura abbracciandola in modo affettuoso e le dico:" Anche tu sei una bravissima ragazza Laura, ti voglio veramente un gran bene perchè con te ho imparato davvero tanto sai, sei una compagna di classe fantastica e sopratutto hai la pazienza di sopportarmi e supportarmi quando le cose vanno male, ti voglio così bene". Laura mi tiene abbracciato a se e mi dice in modo tenero e comprensivo:" Anche io ti voglio bene Fede, ormai sono due anni che ci conosciamo e che siamo in classe insieme e che siamo anche compagni di banco e devo dire che insieme a te ho scoperto tante belle cose, il fatto di avere un amico che si interessa a te, a quello che fai, a come stai, a come ti senti e a quello che vorresti fare, tu hai una grande qualità che è quella di saper leggere dentro le persone e dentro di me, ti voglio bene davvero Fede, ad esempio quando ti avevo detto che avevo smesso con la ginnastica artistica a te era dispiaciuto perchè dicevi che ero molto brava, purtroppo non era una realtà adatta a me". Le sorrido e rispondo a Laura in modo divertito:" Ma che dici Laury? Guarda che eri brava sul serio, secondo me eri davvero moltpoo brava, è un peccato che tu abbia smesso". Laura si mette a ridere e mi risponde in modo deciso:" Lo so ma semplicemente non era lo sport adatto a me, magari domani ne riparliamo meglio Fede, adesso sono stanca e torno in camera, le altre mi avranno dato per dispersa ormai, dormi bene eh". Laura si alza dal letto e ha ancora la maglietta rialzata con la pancia e l'ombelico con il percing in bella mostra e prima di darle la buonanotte le dico:" Laury sei una grande amica, ti voglio tanto tanto bene". Laura si avvicina a me mi abbraccia dicendomi:" Anche io, dormi bene tesoro, ci vediamo domani mattina a colazione". Laura mi da un bacio sulle guance e poi esce dalla mia stanza e io sorrido soddisfatto e felice, Laura è davvero una persona speciale e spero che io e lei possiamo essere grandi amici ancora per molto tempo anche se tra due anni le nostre strade potrebbero dividersi inevitabilmente, sorrido entusiasta e poi mi addormento felice mentre la notte su Torino prende sempre di più il controllo della situazione, domani è un altro giorno che passerò insieme alla mia amica Laura e io non posso che chiedere di meglio... Anzi direi proprio che meglio di così di certo non mi poteva andare. 
   
 
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