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Autore: Scribacchino_Fra_De_Mi    06/10/2019    0 recensioni
[Le relazioni pericolose (Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos)]
[Le relazioni pericolose (Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos)] Torna in città, scemotto.
Lo so che non vuoi che ti chiami così, ma non posso farne a meno, soprattutto perché mi stai abbandonando qui, nel nulla più assoluto!
Lascia perdere quella vecchia sclerotica di tua zia e vieni subito a trovarmi. Sarà milionaria, ma non ne vale la pena!
No, scemotto, no: non pensare che ti rivoglia con me solo perché sono annoiata.
Tranquillo, lo dico più per te che per me.
Ho un nuovo gioco da proporti: una bambolina meravigliosa. (dalla lettera II)
Se Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos fosse vissuto ai giorni nostri, in Italia, come sarebbero state le sue Relazioni Pericolose? Il romanzo epistolare più chiacchierato del XVIII secolo rivisto in una chiave contemporanea e nostrana.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Da: Visconte@alterego.sh
Oggetto:
Data e ora: 13 settembre h. 9:22


Quell’imbecille del mio assistente non si era dimenticato la mia valigetta di lavoro a Milano?
Avevo dentro persino il cellulare per la tua piccola C e un biglietto di Dan. Imbecille.
Sta tornando di corsa a prenderlo ed è un miracolo che non gli do fuoco.
Ti aggiornerò quindi su come è andato il primo giorno qui.
Come sai, sono qui per le fotografie del cd delle JaKe di settembre.
Puffo ha cominciato a volteggiare come un avvoltoio con la Piccola C. che, comunque,
Ho avuto un piccolo ritorno di fiamma con la nostra amica Carme, nulla di che se non per alcune note che ora ti riporto.
Perché sì, lo sai: sono un santo.
Quando io e Jakie siamo arrivati in hotel, abbiamo subito incontrato Carmen che ha voluto presentare subito alla tua piccola C. la mia protegee.
Ci ha invitato tutti a cena a casa sua e quando è stato il momento di tornare a casa ha insistito perché rimanessimo. Ho rifiutato, ma lei ha insistito.
Alla fine le ho detto: “Va bene, ma solo se la passo con te!”.
Lei ha sgranato occhi e bocca (la sua grande bocca) e ha risposto “Impossibile. C’è qui Igor…”
Perché sì, sta ancora con Igor che di russo ha solo il nome.
Non so se lo sai, ma Igor non è sveglio come il suo nome e ha attaccato briga con marito della sua facile amante che quindi deve venire da queste parti per giocarci un po’.
Quella tenutaria di bordello della sua assistente (l’adoro) mi ha messo nella stanza affianco a quella di Carmen, in opposizione a quella di Igor.
Ho sguinzagliato Jakie che ha mandato il suo inebriante profumo di lesbica nella direzione di quell’idiota e come è finita? Che hanno litigato. Dovevi vederla: tentare un contegno davanti a VIV e alla Piccola C.
Io feci per calmarla, ricordandogli quanto VIV fosse pettegola… e alla fine ha ceduto le armi ma ha deciso di non rivolgergli la parola. Il fatto che ci fossero delle persone all’oscuro dei fatti ha permesso che lui dovesse evitare qualunque spiegazione o Vessa avrebbe saldato il suo conto. Gli ha proposto di discuterne a letto ed è finita con uno schiaffo.
Ho quasi pensato io stesso che lei fosse davvero arrabbiata… lei sembrava sconvolta e lui… beh. Temo che Igor sia davvero innamorato il che la fa capire lunga su di lui.
Due ore dopo cantava "L'amour est un oiseau rebelle" vestita solo di una vestaglia di tulle e della luce della luna sul terrazzo di camera mia.
Lo sai, sono un uomo discreto: non ti racconterò i particolari ma non è stata la sola aria che ha cantato… e ho fatto anche io il mio bel gorgheggio.
Il bello, comunque, è arrivato dopo. Stamane, quando doveva rientrare nella sua camera, ha scoperto di essersi dimenticata la chiave. È tornata correndo da me che stavo per riposarmi dopo averla salutata (adeguatamente salutata) alla porta della mia camera e…
Sai, se fossi l’uomo che certe persone pensano che io sia, le avrei chiuso la porta in faccia… ma io sono un signore.
Le ho detto di urlare con quanto fiato avesse che la stavano aggredendo, di chiedere aiuto. Al primo urlo avrei sfondato la porta.
Così abbiamo fatto e siamo stati fortunati: la porta ha ceduto subito e sono potuto entrare in modo da mettere in disordine il letto e aprire la porta finestra del suo minuscolo terrazzino. Il tutto prima che tutto il piano arrivasse da noi. VIV e piccola C. compresa.
Lei, da grande attrice teatrale qual è, ha interpretato così bene la parte che le hanno dovuto dare un calmante.
Io ho detto che l’avevo sentita urlare e che mi ero quasi rotto la spalla prima di riuscire ad aprire la porta e lei usciva correndo dalla sua stanza.
Ci siamo guardati attorno e VIV, facendo la parte della mammina preoccupata, ma gli ha chiesto cosa avesse rubato.
Nulla, ovviamente, quando VIV non ha domandato se il troppo alcol non le avesse fatto un incubo e con lo svolazzare delle tende, nel dormiveglia, non avesse visto qualcosa che non esisteva.
Igor è subito corso in difesa del buon nome della sua bella che, contrariamente a VIV, non è un’isterica.
Alla fine a Carmen deve essere scoppiata la testa a suon di urla di quei due, tanto che ci ha chiesto di andare via e di poter dormire… con la finestra chiusa.
Ci siamo salutati e io ho chiamato la sua assistente per parlare del sistemare la porta… in camera mia.
Prima di salutarci, stamane, Igor mi ha ringraziato con un abbraccio e… sai? Credo che giochi per entrambe le squadre.
Potrà essermi utile, un giorno.

Ora vado.
Il tuo servo infedele.

Ps: ricordati di Pavese.

   
 
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