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Autore: Marc25    10/10/2019    1 recensioni
Subito dopo la prigione insaguinata: Naruto ha salvato il Mondo, tuttavia durante il periodo di prigionia è stato violentato dalle guardie e questo tragico evento torna nella mente di Naruto, soprattutto durante il sonno. Quando scoprirà che i suoi aguzzini sono vivi farà di tutto per trovarli e vendicarsi e nella vendetta troverà un alleato inaspettato che gli chiederà qualcosa in cambio.
Attenzione: meglio aver visto le prime 220 puntate di Shippuden e il film la prigione insanguinata.
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: Non-con, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden, Più contesti
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~~13. Il piano

Sasuke: Mi sembra una buona idea
Naruto: Bene, fammi fare un giro per le prigioni, cosi spiegherò loro alcune cose, innanzitutto spiegherò loro di scegliere, o ci seguono oppure no, fanno quello che vogliono e sono liberi. Ma nel secondo caso non devono più commettere crimini altrimenti li troveremo e li uccideremo.
Sasuke: Non ho nessuna intenzione di cercare criminali in giro per il mondo.
Naruto: Sicuro non sia la tua vocazione?
Sasuke quando era piccolo in effetti pensava che come molti Uchiha sarebbe entrato nel corpo di polizia una volta grande, da tempo non pensava più queste cose ma quel ragazzo riusciva a tirargli fuori pensieri e ricordi dall’angolo più nascosto del suo cuore.
Sasuke: Sicuro
Naruto: Ahaha, tranquillo, non c’è da preoccuparsi, in primis la maggior parte seguirà noi, i loro benefattori, coloro che li hanno fatti uscire da prigione. Inoltre per chi deciderà di non seguirci, beh, dopo aver visto quello che è successo non credo si metteranno contro di noi pur di commettere un crimine. Un’altra cosa  fondamentale  è che loro siano divisi in piccoli gruppi e ci seguano a distanza, inoltre di notte devono distare da noi almeno cento metri, chi non rispetta le regole morirà. È vero che potremmo sconfiggerli tutti ma insieme di notte potrebbero comunque essere pericolosi.
Sasuke sorrise: Hai paura di essere stuprato da loro sta volta? Sasuke si pentì subito della stupida battuta fatta ma Naruto ne rimase molto ferito.
Naruto: Tu pensi di essere l’unico che soffre vero, Sasuke? Che te ne frega se ferisci gli altri, no? Non ti importa di lasciare un villaggio intero e far disperare i tuoi amici. Tu non sai cosa ho passato io, non è un gioco…. Pensavo, sai, si, che mi avresti capito, invece ero io che non avevo capito che tu pensi solo a te stesso. Hai idea almeno di quanto sia stato difficile per me?!? Disse naruto ormai con le lacrime agli occhi e con la voce quasi rotta.
Sasuke: Io..veramente..
Naruto: Lascia stare, non voglio delle scuse false da te, non sei capace di sentirti in colpa per qualcosa. Ora se vuoi farmi un favore, appena parlo con i prigionieri e li liberò, imprigiona le guardie, cosi guadagneremo un po’ di tempo.
Sasuke: Naruto..
Ma Naruto non lo ascoltava più.
Quella stessa notte, tre ore dopo:
Sasuke e Naruto erano ormai lontani dalla prigione e a ruota li seguivano dei gruppi folti di criminali, in pochi se ne erano andati, quei pochi erano sicuri che avrebbero cambiato vita in meglio. Sasuke e Naruto non si erano più riparlati. Sasuke era pentito ma troppo orgoglioso, Naruto era troppo ferito e deluso dal suo amico. Poi Naruto vicino ad un fiume disse: Accampiamoci qua, avvisa i nostri nuovi compagni di fermarsi nelle vicinanze, per piacere. Sasuke annuì e andò, gli ex-prigionieri si accamparono a circa 100 metri di distanza da loro due in posti abbastanza nascosti.
Sasuke tornato dall’avvisare i loro nuovi compagni non vide Naruto, vedeva solo una scia di sangue che stava venendo lavata via e dei vestiti che erano messi vicino alla riva del fiume e che erano per quanto possibile lavati. Naruto uscì improvvisamente da sott’acqua, era completamente nudo, si stava facendo un bagno, poi vide Sasuke e iniziò a uscire dall’acqua.
Sasuke: Scusa.
Sembrava una delle scuse meno sincere e sentite del mondo ma Naruto sapeva che quella parola di Sasuke valeva più di tutte le scuse del mondo, Naruto aveva di nuovo le lacrime agli occhi, ma questa volta per commozione positiva, si limito ad essere telegrafico anche lui, mise una mano sulla spalla di Sasuke e disse: Scuse accettate, accennandogli un sorriso. Tanto bastava per loro ed era più di quanto entrambi si aspettassero.

Davvero ce l’aveva fatta, era dunque riuscito a spezzare tutti i suoi legami, era riuscito ad uccidere suo fratello e adesso aveva davvero eliminato quello che considerava un fratello acquisito? Questo si chiedeva Sasuke con la sua spada che aveva trafitto il petto del biondo, mentre piangeva a dirotto. Ormai non si ricordava neanche il perché e il come, l’unica cosa ce sapeva era che a cavalcioni del corpo dell’amico stava lacrimando addosso a Naruto sperando si svegliasse.

Naruto non sapeva dove si trovava, era come se stesse camminando dentro un lago di sangue. Improvvisamente da questo lago riemersero i corpi senza vita di Hocum e dei suoi sgherri e di Vacum. Lui sorrideva. Ma dietro di lui apparse il quarto hokage, quello che aveva appreso da poco essere suo padre.
Minato: Dove è finito mio figlio? Chi sei tu?
Naruto: Non osare prendermi in giro padre, non osare bastardo! E detto questo si avventò contro il padre ma l’unica cosa che ottenne fu essere ricoperto di sangue, il padre era svanito, dietro di lui apparve Kakashi che rideva, rideva a crepapelle e lo indicava, non smettendo mai di ridere. Naruto cercò di avventarsi contro di lui ma quel lago di sangue lo bloccava, non lo faceva andare avanti, anzi il volume del lago era sempre più consistente e lui ne era sempre più risucchiato, ormai aveva tutto il corpo sommerso, rimanevano solo la faccia libera e una mano che cercava di allungare perché qualcuno lo aiutasse, ma non ci fu niente da fare, fu inghiottito del tutto.

Entrambi si svegliarono di soprassalto, sia Naruto che Sasuke fecero dei sospiri di sollievo, i loro sogni erano fin troppo realistici. Nessuno dei due chiese all’altro che sogno avesse fatto. Solo Sasuke ad un certo punto affermò: A quanto pare i tuoi incubi non sono finiti.
Naruto guardò Sasuke con intensità, poi gli chiese: È cosi che ci si sente dopo una vendetta? Dopo una euforia incredibile del momento, si sente un vuoto difficile da colmare?
Sasuke: Si, ma immagino te lo aspettasi, non è così?
Naruto annuì e poi aggiunse: Ma non potevo lasciare che la facessero franca.
Sasuke: Ti capisco. Lo sai.
Naruto: Non pensavo che avremmo mai compreso cosi bene i reciproci sentimenti, ne sono contento.
Sasuke: Si, non darti troppe arie per questo. Tu hai detto come tutto finirà
Naruto: Già
Sasuke: Piuttosto, sei ancora convinto di portare a termine la tua vendetta e uccidere Kakashi?
Naruto guardò il suo volto riflesso nel fiume ma non vide lui vide solo Kakashi: Si. Disse convinto Naruto
Sasuke: Ora dormiamo, domani sarà una giornata lunga.

Sasuke aveva ragione, la mattina all’alba partirono per il viaggio, il compito principale all’inizio spettava a Naruto, la sua doveva essere una fine infiltrazione nel villaggio della Foglia. Se qualcuno lo avesse visto e i suoi omicidi non fossero arrivati all’orecchio della Foglia allora se la sarebbe cavata, in caso contrario il piano andava a monte comunque si volesse mettere la cosa. Il tutto sarebbe accaduto la sera, nella sala interrogatorio della Foglia.
Lì a distanza di più di un mese veniva interrogata Karin che per tanto tempo era stata alleata di Sasuke, fino a che lui senza pensarci due volte la aveva colpita pur di colpire il perfido Danzo. Karin lo odiava ma nello stesso tempo lo amava ancora e Naruto avrebbe fatto affidamento su questo tasto per permettere di scoprire dove gli anziani saggi della Foglia rimasti passavano il tempo.
Quella sera:
Karin era trattata abbastanza bene dal villaggio della Foglia, aveva dato degli importanti indizi e informazioni sul loro team e sui componenti, vale a dire insieme a lei e Sasuke anche Suigetsu e Jugo. Senza mentire disse anche che al momento non sapeva dove si trovasse Sasuke ne dove fosse diretto.
La parte delicata del piano d’infiltrazione di Naruto era sicuramente non farsi accorgere dal temibile Ibiki Morino, specializzato nella tortura e capo delle guardie della Foglia. Avrebbe dovuto tramortirlo per primo.
Fortunatamente per Naruto quella sera Karin non era sorvegliata molto, in fondo lei era trattenuta poco ormai nella sala interrogatori e non era nemmeno incarcerata, bensì aveva una piccola dimora dove veniva sorvegliata da due guardie, poi ogni sera veniva trattenuta per un po’ di tempo nella sala, sperando che ricordasse o volesse dire qualcosa in più oppure se li poteva aiutare per sentire il chakra di qualche ricercato che non era troppo lontano.
In effetti quella sera c’erano solo Ibiki Morino e altre due guardie, la cosa che doveva sperare non era solo che non si accorgessero di lui ma soprattutto che Karin non lo tradisse perché lei sicuramente già da tempo avrebbe sentito il chakra di Naruto. Ad un certo punto Naruto prese il coraggio a due mani e si infiltrò.
 Ibiki Morino si accorse di qualcosa e disse: Guardie state attenti, sento che c’è qualcosa che non va.
Guardia: Scusi signore, non mi permetterei di ridire qualcosa riguardo i suoi ordini, ma è piena notte, cosa potrebbe succedere?
Ibiki: Stupido! Non sai che gli attacchi più temibili avvengono di notte.
Guardia: Scusi signore la mia impertinenza e la mia ignoranza. Ibiki Morino per quella discussione si distrasse e quando si separo dalle guardie fu sorpreso da Naruto, in realtà quando Naruto gli apparse alle spalle Ibiki fu pronto a colpirlo ma era solo una copia, il vero Naruto lo colpì da dietro proprio perché si era girato e lo colpì alla nuca. Era notte e Ibiki non vide il suo aggressore. Tramortire le altre due ingenue guardie fu un gioco da ragazzi.
Karin: Vieni fuori Naruto, so che sei tu che ti sei infiltrato
Naruto entrò nella sala interrogatori dove Karin era seduta e lo guardava con fierezza. Bene, pensò Naruto, ora la parte più difficile.

Karin era ora nella stessa stanza con l’eroe della foglia, il chakra sentito una cinquantina di giorni prima, quando era stata salvata da Sasuke, Kakashi e Naruto era cambiato notevolmente.
Naruto: Bene, devo immaginare che mi ascolterai visto che non hai avvertito le guardie che c’era un intruso.
Karin: Semplicemente mi sono stancata di ascoltare sempre le stesse domande da quei mentecatti come se io sapessi la risposta a tutte le loro domande. Su, avanti, dimmi, che vuoi? Ti ascolto.
Naruto: Bene, mi devi fare un favore
Karin: Scordatelo, non se non ho niente in cambio.
Naruto: A dire il vero il favore non è per me ma per Sasuke.
Karin si fece improvvisamente rossa ma con voce poco convinta e tremolante disse: A maggior ragione, perché dovrei fare un favore a chi mi ha quasi ucciso senza farsi scrupoli.
Naruto: Semplicemente perché ho percepito chiaramente che è molto pentito di quello che ti ha fatto, mi ha detto testualmente che si sarebbe messo in ginocchio a chiederti perdono.
Karin: Nah, quello che dici è poco credibile.
Naruto: E va bene, non ha detto così ma ti assicuro..
Karin: Sento già da qui il suo chakra, non è lontano ed è cambiato pochissimo da quando ha fatto irruzione dai cinque kage e da quando ha ucciso Danzo. Riesco a percepire solo un fondo di bontà , inteso come se volesse bene a qualcuno ma non avesse il coraggio di ammetterlo.
Naruto: E quel qualcuno sei tu, Karin te lo assicuro. Mentì Naruto, non sapendo a chi fosse rivolto quel bene di Sasuke di cui parlava la ragazza, probabilmente al fratello anche se  ormai defunto.
Karin: Davvero? Disse arrossendo visibilmente in viso. Poi continuò: Ma no, non dire sciocchezze..però se fosse vero? Bah, vi aiuterò ma solo perché voglio dirgliene quattro a quello.
Naruto: Si, come no.
Karin: Pensi non ne abbia il coraggio?
Naruto allarmato mise le mani davanti a se e le agitò, quella ragazza le faceva paura come Sakura quando si arrabbiava e disse: No, no, non mi permetterei mai.
Naruto toccò la tasca a mo di borsa di dietro dove di solito si mettono i kunai ma lo fece molto delicatamente..Karin si mise sulla difensiva preoccupata ma Naruto le disse: Tranquilla, ti voglio solo mostrare questa foto. Naruto mostrò a Karin la foto di due anziani ai lati dell’allora terzo hokage. E disse: Vedi questi due vecchietti? Sono loro che insieme a Danzo hanno condannato Itachi alla vita da traditore, tu devi solo percepire il loro chakra per tre giorni, al terzo giorno devi dirmi in che posto stavano dalle 8 alla mezzanotte, io sarò in prigione, prima che vada consegnami il messaggio, fai in modo anche tu di essere imprigionata, ci incroceremo e tu mi darai un bigliettino con tutte le informazioni.
Karin: Aspetta! Hai già deciso il piano? Eri sicuro che avrei accettato? E comunque sarebbe molto più facile con degli oggetti dei due anziani che con questa foto.
Naruto: Non ero sicuro, ma ci speravo. Per quanto riguarda gli oggetti mi dispiace ma era molto più difficile per noi reperirli.
Karin: E come hai trovato questa foto?
Naruto: Mah, un colpo di fortuna, cercavo documenti su una possibile prigione dove fosse andato Hocum, e ho trovato solo questo.
Karin: Hocum?
Naruto: È andato ormai, non è più un problema, non c’è bisogno che tu sappia cosa fosse. Allora, riesci a percepire il loro chakra?
Karin: si, ora molto rilassato, a riposo, ma sai, non è facile come può sembrare.
Naruto: Immagino. Ah, nascondi la foto e quando si sveglieranno dì che aveva tramortito anche te il criminale, che avevi percepito una presenza strana che però è riuscito a camuffare il suo chakra e ti ha colto di sorpresa.
Karin: Ok
Naruto: Allora, ci vediamo!
Karin: Naruto..aspetta
Naruto sulla soglia si girò: Cosa c’è?
Karin: Il tuo chakra non è freddo come quello di Sasuke ma..è come un’isola luminosa molto piccola in mezzo ad un mare di chakra oscuro. Naruto, non farti divorare dall’odio, c’è ancora speranza.
Naruto preoccupato dal discorso di Karin: Karin, ci aiuterai, vero?
Karin: Certo, non è quello, dico solo che il tuo chakra è cambiato e fa paura.
Naruto: Bene, spero che terrorizzi chi deve. E detto questo si volatilizzò.

Bosco vicino al villaggio della Foglia:
 Naruto si fermò su un albero, su quello stesso albero era seduto Sasuke, mentre a terra in quella zona c’era una schiera di prigionieri liberati che pendevano dalle loro labbra.
Sasuke: Ci aiuterà?
Naruto: Si, lo fa per te. Se dovessi incontrarla fai il buono.
Sasuke: Va bene, se questo serve per avere la mia vendetta..
Naruto: Ho detto che ti saresti messo in ginocchio a chiederle perdono.
Sasuke: Che hai fatto? Disse con voce alterata Sasuke
Naruto: Ahahahah, dovresti vedere la tua faccia, tranquillo, non ci ha creduto.
Sasuke fece un sospirò di sollievo e si mise a ridere anche lui.
Per la prima volta dopo anni ridevano insieme e per un attimo era come se le loro diverse e brutali vendette non fossero mai esistite.
Poco dopo Sasuke incitò Naruto: Sai, cosa devi dire, vero?
Naruto: Tranquillo, farebbero qualunque cosa per noi. Sussurrò.
Naruto: Uomini valorosi, mi riferisco a voi che avete seguito i vostri liberatori, anche voi ci aiuterete nella nostra causa quando verrà il momento.
Gli uomini che lo ascoltavano  bisbigliavano parole di consenso.
Poi Naruto continuò: Entrerete in azione quando sentirete queste due parole..

Due giorni dopo:
Sakura stava pensando che era più di un mese che non vedeva Naruto. Se l’anbu mandato da Kakashi e Tsunade non fosse tornato e se lo stesso Naruto non fosse tornato, il biondo sarebbe stato dichiarato nukenin della Foglia. Con Sasuke non lo aveva ancora superato. Non avrebbe retto Naruto, non poteva essere, non lui.
Tutto questo lo pensava mentre ritirava le robe che aveva steso in ospedale sul tetto. Ogni tanto le piaceva dare una mano, conosceva le arti mediche e si distraeva anche facendo queste piccole cose. Riempi un cesto delle robe pulite appena ritirate, si voltò e le cadde il cesto dalle mani, aveva il sole di fronte ma…quello era lui!
“Ciao Sakura”.
Sakura: Na…ruto?

   
 
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