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Autore: MrEvilside    30/07/2009    2 recensioni
Aveva preso in mano anni di ricerca, di collaborazione, di amicizia, e se li era portati via. Non aveva provato rimorso nel distruggere quei dolci ricordi; non si era sentito in colpa nel tradirli in quel modo.
Semplicemente, senza dire una parola, era scappato.
[Dal I capitolo]
[.III^ classificata a parimerito al Contest Al Parco per Caso... indetto da Amrlide e Vincitrice del Premio Intreccio.]
Genere: Malinconico, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jiraya, Orochimaru, Tsunade
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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[Quarant’anni, scoperta.]
– La Neve –

Orochimaru osserva in silenzio la distesa bianca che si estende davanti a lui, intervallata talvolta da alberelli e arbusti privi di foglie. Sembra impossibile che in primavera quel luogo ora ricoperto dalla neve divenga un concerto di colori vivaci, fiori e frutti profumati.
-Capisco che non ti piacciano le feste,- commenta una voce alle sue spalle -però almeno a quelle in tuo onore potresti presentarti, non trovi musone?-.
Non si volta, sa già di chi si tratta.
Due paia di piedi che si avvicinano senza fretta, una voce strafottente, la consapevolezza di due presenze sin troppo familiari.
Un sorriso freddo gli incurva le labbra. E poi, chi altri potrebbe parlarmi così?
-Potete festeggiare benissimo anche senza di me.- replica, gelido, quando li percepisce accomodarsi al suo fianco. -Io avevo bisogno di pensare-.
-Non credi che ti si brucerà il cervello, a furia di usarlo? Ti do atto che ne hai, ma non per questo devi logorarlo.- lo prende in giro Jiraiya, posando il mento sulle braccia conserte. -E poi mi pare che tu abbia riflettuto abbastanza, o no? Abbiamo fatto una scoperta straordinaria, grazie a te-.
-Non ti concentrare troppo nel cercare di nascondere quel complimento, Jiraiya.- scoppia a ridere Tsunade, canzonandolo. -Orochimaru ti è troppo superiore per non capirlo-.
L’uomo la fulmina con lo sguardo, offeso. -Sei davvero divertente.- ribatte, sarcastico. -Sul serio, spesso mi domando come abbia fatto a sposarti. Forse la tua condizione di zitella mi impietosiva… Accidenti al mio buon cuore…- bercia ulteriormente, secco.
-Che ne dite di farla finita subito, sposini?- si affretta ad intervenire Orochimaru prima che l’accesa discussione degeneri – come di consueto – in una guerra all’ultimo sangue. Non ha proprio nessuna voglia di dover raccogliere, in seguito, i resti di Jiraiya con il cucchiaino, benché spesso e volentieri condivida la furia omicida di Tsunade che a volte le illumina gli occhi nel pensare al marito.
-Sposi?! Dovrei mollarlo subito, questo idiota decerebrato! Mi domando chi diamine sia stato il cretino che ha avuto la brillante idea di farlo laureare!- esclama la donna, furiosa.
O di suggerirgli il matrimonio.
Orochimaru inarca un sopracciglio al ricordo del giorno della cerimonia.
Stranamente, il prete non ha mai presentato una richiesta di rimborso per la visita dallo psicologo e il viaggio nel deserto per una meditazione.
Senza più prestare attenzione al litigio dei due amici, si alza in piedi e cammina fra la neve, percependola scricchiolare silenziosamente sotto i piedi, perso nei suoi pensieri oscuri, di cui non ha mai fatto parola nemmeno con Jiraiya o Tsunade.
-Dove scappi, musone? Siamo venuti apposta per trascinarti via di qui, non puoi ignorarci in questo modo!- risuona alle sue spalle la voce dell’uomo e ode i suoi passi, contemporanei a quelli della moglie, affrettarsi per raggiungerlo.
-Orochimaru!- lo chiama anche Tsunade, con un tono che sa tanto di ordine, quando lui non si ferma ad aspettarli. -Si può sapere che cos’hai oggi?-.
Finalmente l’uomo frena la sua avanzata, voltando leggermente la testa verso di loro.
In quelle due paia di occhi vede riflessa la confusione, l’incapacità di capirlo.
Incapacità di comprendere i pensieri che si agitano dietro il suo sguardo gelido, di concepire le idee perverse che gli affollano la mente, di accettare la sua diversità.
Perché essa è la causa di un progressivo allontanamento che, dalla maturità, li ha portati a quel punto. Al non comprendersi più, al guardarsi senza vedersi realmente.
E questo Jiraiya e Tsunade, memori dell’affetto che hanno sempre provato nei suoi confronti, non possono – non vogliono – accettarlo.
-Niente di particolare.- commenta scrollando le spalle. Stringe nella tasca la fialetta che ha progettato in tanti anni di ricerca e che, molto presto, realizzerà finalmente il suo più grande desiderio. -Stavo solo pensando-.
Ci sono appena pochi metri di neve fra i loro corpi, ma chilometri fra le loro menti.

[Fragile Solitudine sepolta dalla Neve]

-Orochimaru!-.
Dava loro le spalle, lo sguardo rivolto al parco, il luogo dove avevano condiviso un’intera vita di amicizia, il luogo dove ora voleva stroncare quello stesso legame.
Per un istante sperarono di essere ancora in tempo.
Ma poi lui si voltò e un ghigno spaventoso gli illuminò il viso esangue. In mano stringeva una siringa vuota dalla cui punta gocciolava un liquido trasparente.
-No…- mormorò Jiraiya, incredulo. -Non puoi averlo fatto davvero… Perché?! Perché diavolo te la sei iniettata?! Non è ancora sicura, potrebbe ucciderti!-.
-Era il nostro sogno, Orochimaru!- aggiunse Tsunade. -Cosa hai fatto?-.
-Ho realizzato il mio desiderio. Ho prolungato la mia vita e conto di renderla infinita. Mi basteranno pochi altri studi, ora che ho scoperto come prolungarla.- replicò semplicemente il loro vecchio amico, il genio, il traditore.
Sorrise, vedendoli annaspare nel tentativo di arrampicarsi sugli specchi della speranza.
Di nuovo, non capivano – come al solito, non volevano capire.
E lui era già troppo avanti per fermarsi ad aspettare, come aveva fatto quel giorno di appena poche settimane prima.
-Mi spiace.- proseguì in tono di congedo. C’era una nota di sincerità nella voce inespressiva. -Ma voi non avete mai capito niente, e adesso è troppo tardi-.
Una nota di accusa, forse.
Poi se ne andò per sempre, allontanandosi fra la neve senza più degnarli d’attenzione.
Solo. Come, in fondo, era sempre stato.

Non ho resistito, mi spiace. Ho dovuto postare il capitolo conclusivo.
Un omaggio a tutti voi, o miei prodi che avete seguito questa FanFiction e sopportato il mio imperdonabile ritardo causato dalle vacanze estive.
Grazie di tutto, a tutti quanti.
E' stato un piacere condividere questo mio ennesimo scritto a proposito della Triade con voi.
... E, magari, un commentino non ci starebbe male, che dite?
Alla prossima.

Saeko no Danna, il Giullare
  
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