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Autore: Mahlerlucia    15/10/2019    1 recensioni
{Questa mini-long partecipa al #Writober2019 indetto dal sito “Fanwriter.it”}
[Tsukishima x Yamaguchi]
PROMPT:
Capitolo 1 – Angst
Capitolo 2 – Appuntamento
Capitolo 3 – Luna piena
Capitolo 4 – Soulmate
Capitolo 5 – Zucca/1000k
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi, Yachi Hitoka
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Questa mini-long partecipa al #Writober2019 indetto dal sito Fanwriter.it
 
15 ottobre: Zucca/1000k
 

 
Anime: Haikyuu!!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo
Rating: giallo
Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi (Hitoka Yachi)
Pairing: TsukkiYama
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai


 
 Capirsi e Scoprirsi

 

“Yachi-kun! Che ci fai ancora sveglia?”

Udendo quella voce inaspettata, Hitoka balzò sull’attenti, con l’aria di chi era stato appena colto in flagrante con le mani nel barattarlo della marmellata. Non riuscì a trattenere un piccolo grido carico di tensione, come se avesse potuto finalmente dare libero sfogo alla frustrazione che aleggiava nel suo petto.
Era accaduto tutto troppo in fretta, in maniera quasi effimera ed intangibile. La sua guancia pulsava ancora per l’imbarazzo generato dai baci rilasciati da Tadashi. La sua dolcezza le era entrata nel cuore e non si decideva a lasciarla in pace, nonostante avesse ben compreso l’impossibilità di un qualunque seguito tra loro.
Non erano servite nemmeno troppe parole per capirlo. La sua ‘fuga’ era stata più che eloquente.

Aaah! Sugawara-san! Io-io... stavo giusto per andare a dormire. Sono andata in bagno. No, cioè... ecco...”

Il vice-capitano della Karasuno studiò con fare incuriosito la strana reazione della più giovane fra le manager del suo team. Sembrava essere turbata da qualcosa di piuttosto serio e, per quanto cercasse di non darlo a vedere, i suoi occhi erano palesemente velati di una nuova e greve malinconia.

“Va tutto bene?”

“Sì, certo! Tutto benissimo!”

Kōshi non si aspettava di certo una risposta diversa da quella che la ragazza gli aveva appena fornito. Aveva intuito che non fosse una questione di mancata definizione del proprio stato d’animo; tutt’al più si trattava di timore di arrecare disturbo parlando di questioni che ai suoi senpai potevano non interessare.

“Perfetto! Allora andiamo a dormire che domani, purtroppo, ci toccherà salutare tutti i nostri amici di Tokyo.”

Il setter decise saggiamente di non indugiare oltre.
Si voltò in direzione della stanza che condivideva con tutti i suoi compagni, salutando la piccola Yachi con un caloroso gesto della mano.
Fece giusto in tempo a muovere un paio di passi, prima di avvertire dei rumorosi singulti che gli provocarono immediatamente una stretta al cuore. La sua sensibilità era sempre stata un’arma a doppio taglio dalla quale non aveva ancora imparato a difendersi in maniera adeguata.

“Yachi-kun!”

“Sugawara-senpai... secondo te... secondo te è giusto lasciare andare una persona per... per la sua felicità?”

La domanda spiazzò l’alzatore. Non vi erano dubbi sul fatto che si stesse riferendo a Yamaguchi, specie dopo quello che aveva inavvertitamente sentito con le sue orecchie nel corso di quella stessa mattinata. Ma di sicuro non c’era una risposta definibile come ‘giusta’ per una questione di tale profondità.
Qualcosa doveva essere andato storto tra loro. Ed era un vero peccato.

“Non saprei, di sicuro non è facile. Comunque non è detto che se questa persona di cui parli decida di andare per la propria strada, tu non debba farne assolutamente parte. Magari potrai avvicinarti in modo più ‘appropriato’, diciamo così.”

“Ma senti un po’ che discorsi di alta levatura è in grado di tirare fuori il mio alzatore d’esperienza. Suga-kun, andiamo a dormire, su!”

Capitan Daichi era appena uscito dal bagno e, con ogni probabilità, aveva udito gran parte di quella inconsueta conversazione. Fortuna che non era a conoscenza della base del ‘problema’.
Kōshi cercò di nascondere il rossore che le parole del suo coetaneo avevano volutamente provocato. Non era solito usare termini tanto lusinghieri – o fare discrete allusioni – sulla sua persona.

“Sì, ora vengo. Buonanotte, Yachi-chan. E sta’ tranquilla!”

Un ultimo occhiolino d’incoraggiamento prima di dileguarsi nel corridoio con il braccio di Sawamura legato al collo.
Quella meravigliosa immagine aveva finalmente aperto gli occhi della piccola Hitoka.

Sì, Tadashi meritava il suo spazio nel mondo.
E lei, in un modo o nell’altro, ne avrebbe comunque fatto parte.
 
***
 
“Yamaguchi, non parlare in questo modo. Stai confondendo l’amicizia con qualcosa di molto diverso.”

Tadashi si aspettava una reazione del genere da parte del centrale; la difficoltà più grande stava nel dover incassare il colpo senza cedere a facili sentimentalismi.
Una parte della sua anima aveva intuito che non era ancora il caso di arrendersi. In fondo, sapeva di non essere l’unico ad avere avuto forti sbalzi d’umore nel corso delle ultime ore.

“Non lo so, può essere che tu abbia ragione. Ma allora perché...”

“Si può sapere cosa sta passando ancora per quella tua zucca vuota?”

Un ultimo sospiro, prima di buttare fuori quella domanda che avrebbe potuto colpire dritta al petto, in maniera ancora più tagliente di un qualunque pugnale.

“Mi dici perché hai cominciato ad evitarmi?”

“Non ti ho mai evitato, idiota!


Tsukishima stava iniziando a perdere le staffe. Succedeva molto di rado e mai in presenza di persone che avrebbero potuto rigirare questa sua debolezza emotiva a loro piacimento.
Ma Tadashi non rientrava di certo fra queste.

“Lo hai fatto ancor di più quando hai scoperto di Yachi-chan.”

“Già il fatto che abbia dovuto ‘scoprirlo’ è sbagliato.”

“Lo so, avrei dovuto dirtelo. Ma temevo che non approvassi!”

“Basta così!”

Kei si alzò da quei gradini divenuti piuttosto scomodi.
Ma non entrò nel dormitorio; preferì avviarsi verso un punto ben preciso del giardino.
Il pinch server della Karasuno non poté far altro che seguirlo con l’unico intento di chiarire al più presto quella brutta discussione ancora in sospeso.

“Questo è il punto esatto, il luogo preciso in cui ti ho visto con lei. Ti ha chiesto se ti andasse di uscire insieme e tu... tu hai accettato, come se nulla fosse mai successo.”

Tadashi poteva vedere i pugni stretti dal suo amico mentre cominciava a tremare per la rabbia e il dispiacere causati da quel ricordo. E pensare che non si era nemmeno accorto della sua presenza!
Si avvicinò a lui nel tentativo di rincuorarlo, di fargli intendere che fosse profondamente dispiaciuto per tutti quei fraintendimenti intercorsi tra loro nel giro di poche ore. Posò una mano sulla sua scapola e si scusò.

Tsukki, scusami. Mi dispiace, non avevo capi-”

Fu davvero questione di millesimi di secondo e riflessi ancora in piena allerta, nonostante l’orario notturno.
Kei attirò l’esile corpo di Yamaguchi a sé, sollevandolo appena da sotto le braccia. Poggiò la fronte alla sua, per quanto la differenza tra le loro altezze glielo consentisse. Alzò il mento del più timido e indugiò per qualche istante, mantenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi color verde bottiglia.

“Ti ho detto che non è più necessario che ti scusi con me ogni volta.”

Avvolse il suo labbro superiore con la bocca umida di desiderio. Nonostante qualche piccola remora dovuta alla totale inesperienza, approfondì volentieri quel contatto intimo che mai avrebbe immaginato tanto invitante e coinvolgente.
Yamaguchi inizialmente spalancò le palpebre per la sorpresa e l’impaccio; a poco a poco si lasciò andare a quel gesto d’affetto che lo colse del tutto impreparato. Ma poco importava.
Le loro lingue s’incontrarono, vincendo quella mancata familiarità tra salive. Le dita cominciarono a muoversi le une nei crini dell’altro; le braccia del più minuto fra i due si ancorarono alle spalle decisamente più ampie del compagno.

Quel bacio durò a lungo, incurante delle ore piccole e della sveglia piuttosto mattiniera prevista per il giorno seguente. La luna piena vegliava su di loro, illuminando quei sorrisi che finalmente riuscirono a farsi largo tra tutte le ‘intemperie’ divenute oramai solamente delle reminiscenze sbiadite.

“Ora hai capito... Tadashi?”

“... Sì!”










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia mini-long!

Il #Writober2019 mi ha finalmente convinta ad intraprendere questa nuova – meravigliosa – avventura all’interno di un fandom di cui ho sentito tanto parlare e che finalmente mi sono decisa ad esplorare come si deve. Questo è il primo progettino che vedrà come protagonista il pairing che per primo mi ha colpito, ovvero quello composto da Kei Tsukishima e Tadashi Yamaguchi: la TsukkiYama. :)

Quinta – ed ultima – parte: Zucca/1000k
Dato che il termine ‘zucca’ è stato appena accennato in questo capitolo (e pure in senso metaforico) e le 1000 parole sono state ampiamente superate, ho deciso di prendere in prestito sia il prompt della lista ‘PumpInk’ (zucca) che quello della lista ‘PumpFic’ (1000k).
Siamo giunti alla fine di questa mia prima incursione nel fandom di Haikyuu. (sigh!)
Nella prima parte ritroviamo la nostra Hitoka che, nonostante la sofferenza provata per quello che è accaduto con Tadashi, tenta di comprendere la situazione. E chi meglio del buon Suga-san può darle una mano in questo? Anche lui meritava il suo piccolo spazio, così come Daichi.
Nella seconda parte ritornano i nostri eroi, esattamente dal punto in cui li avevamo lasciati al termine del precedente capitolo. Il tanto agognato chiarimento appare inizialmente più ‘brusco’ del previsto, soprattutto da parte di Tsukishima. Il problema principale sta nel fatto che il ragazzo fa davvero molta fatica ad esternare e a comprendere i propri sentimenti. Non resta che andare subito ai ‘fatti’. E che fatti! * fuochi d’artificio * :)

Il titolo della mini-long riprende la fatidica domanda che Yamaguchi fa a Tsukishima nel corso della loro famosa discussione dovuta ad un momento di crisi ‘esistenziale’ del più alto fra i due (ottavo episodio della seconda serie).
Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.

Un ringraziamento speciale va agli amministratori del sito Fanwriter.it per aver permesso tutto questo! **

Questo è il quinto e ultimo capitolo che andrà a completare la mini-long. Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che hanno letto, recensito e/o inserito la raccolta tra le preferite/ricordate/seguite (anche a coloro che ci hanno ripensato). Grazie anche a chiunque passerà in seguito! :)

A presto,

Mahlerlucia

 
   
 
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