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Autore: Marc25    19/10/2019    1 recensioni
Subito dopo la prigione insaguinata: Naruto ha salvato il Mondo, tuttavia durante il periodo di prigionia è stato violentato dalle guardie e questo tragico evento torna nella mente di Naruto, soprattutto durante il sonno. Quando scoprirà che i suoi aguzzini sono vivi farà di tutto per trovarli e vendicarsi e nella vendetta troverà un alleato inaspettato che gli chiederà qualcosa in cambio.
Attenzione: meglio aver visto le prime 220 puntate di Shippuden e il film la prigione insanguinata.
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: Non-con, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden, Più contesti
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~~14. L’inizio della fine

Sakura subito corse e si getto ad abbracciare Naruto con tutte le sue forze e piangeva di gioia. Naruto ricambiò l’abbraccio, chiuse gli occhi mentre abbracciava la ragazza che in fondo amava e sorrideva, un sorriso pieno d’affetto. Ma Naruto sapeva che probabilmente , anzi sicuramente presto sarebbero stati l’uno contro l’altra. Sakura si stacco lentamente da quell’abbraccio, non voleva perdere quel momento, lo stesso era per Naruto.
Sakura: Che ti è saltato in mente di andartene cosi? Lo sapevo che non sarebbe servito a niente, con la vendetta non si risolve niente e tu dovresti saperlo bene avendo visto come è diventato Sasuke, no? Per fortuna sei tornato sulla buona strada, vero Naruto?
Naruto: Sakura...
Sakura: Oddio, sei ferito! Disse Sakura vedendo delle macchie di sangue rimaste sul vestito di Naruto nonostante lui l’avesse lavato nel fiume.
Naruto: Non è mio il sangue…
Sakura: Oh, quindi è di un animale feroce, immagino, vero?
Naruto: Se la vuoi mettere cosi
Sakura: Tu non.. non lo hai fatto vero?
Naruto: Hai abbracciato un assassino, mi dispiace.
Sakura sgranò gli occhi incredula e indietreggiò, inciampò e cadde ma Naruto le porse subito la mano, lei rifiutò schiaffeggiando la mano e alzandosi da sola.
Sakura: Chi sei tu?
Naruto pensava che quella frase l’aveva sentito nel sogno da Minato e si alterò: Chi sono io? Chi hai abbracciato fino a 2 minuti fa? Eh, Sakura? Di che cosa sono accusato? Di aver fatto fuori della feccia, chi mi ha rubato l’anima, è davvero questa la colpa che mi imputate?
Sakura si sentiva in colpa ma sostenne lo sguardo infuriato di Naruto: Sei cambiato.
Naruto: Certo, sono cresciuto.
Sakura cercava di continuare a sostenere lo sguardo di Naruto ma le vennero le lacrime agli occhi e abbasso lo sguardo. Naruto le passo accanto e dopo di che scomparve. Sakura cadde in ginocchio e scoppiò a piangere.

Pochi minuti dopo arrivò su un uccello disegnato Sai sul tetto dell’ospedale. “Ho una notizia incredibile” disse Sai con un tono più funereo del solito.
Sakura: Lo so già! Ma io ne so una ancora più incredibile: È qui.

Tsunade convocò Sakura, Sai e Kakashi e disse: Quindi Sakura, mi confermi quello che hai detto a Sai? Hai visto Naruto qui?
Sakura: Si, confermo.
Tsunade: Pensi si aggiri ancora per il villaggio?
Sakura: Non ne ho idea
Tsunade aveva visto spesso Sakura triste, a causa di Sasuke principalmente, ma stavolta sembrava davvero senza speranza, non era mai stata cosi triste.
Tsunade: Abbiamo appena saputo che Hocum e altre due guardie del carcere sono state brutalmente assassinate, anche un'altra guardia è morta, in tanti sono rimasti feriti o sono stati tramortiti, nessuno di loro è grave, poco più lontano in una foresta è stato rinvenuto il colpo del nostro anbu e purtroppo ciò che è venuto fuori è che a irrompere nella prigione del Fuoco è stato proprio l’eroe della Foglia. Ma la cosa che mi ha colpito di più è che pare che i superstiti abbiano visto e combattuto con un’altra persona oltre a Naruto.
Kakashi: Non sarà mica...
Tsunade: Non posso dirlo con certezza, non ho parlato direttamente con le guardie che sono state appena liberate ma pare che l’altro intruso avesse lo Sharingan, quindi doveva essere…
Sakura: Sa…suke?
Sai: Sasuke?
Kakashi: Sasuke. Naruto, cosa stai facendo?
Tsunade: Ci aggiorniamo dopo, non fasciamoci la testa prima di romperla, cercate Naruto in lungo e in largo nel frattempo, io ho già avvisato la maggior parte dei jonin alla ricerca di Naruto nel villaggio, se è rimasto qui, lo troveremo in breve tempo.
Kakashi: Bene, ci congediamo.
Tsunade: Sakura, aspetta un attimo
Kakashi: Io e Sai ti aspettiamo fuori.
Una Sakura dallo sguardo spento si limitò ad annuire.
Tsunade: La verità è che più volte abbiamo affidato tutto a Naruto, è vero lui ha sempre cercato di fare il suo meglio, ci ha salvati da Pain e questa è stata solo l’ultima delle cose che ha fatto per la Foglia e per tutti noi. Ti capisco Sakura, nessuno vuole vedere Naruto come un nemico, ha salvato anche me tanto tempo fa e non parlo dal punto di vista fisico, anche quello, ma mi ha riportato a una vita a cui ormai avevo rinunciato. Adesso tocca a noi riportarlo sulla retta via ma non voglio caricare te come ho fatto con lui ma se c’è una persona che può salvarlo sei tu Sakura. Quindi, si, sfogati, piangi, sii triste ma fallo adesso perché sei l’unica speranza.
Sakura aveva le lacrime agli occhi, il discorso del suo mentore l’aveva colpita ma responsabilizzata, non sapeva se ne sarebbe stata capace, sapeva solo che lei faceva parte del team 7, aveva dato tutto il peso del recupero di Sasuke sulle spalle di Naruto. Adesso era suo dovere riportare Naruto quello di sempre. “Grazie Tsunade-sama”

Naruto semplicemente era tornato a casa sua, per un po’ sarebbe stato tranquillo, nessuno lo avrebbe cercato in un posto cosi ovvio, l’odio per il suo maestro aumentava sempre di più e il non essere in azione come fino a poco tempo prima lo portava a rimuginare e lo costringeva in quel posto interno della sua anima vicino alla volpe. Naruto era vicino alla gabbia dove era rinchiusa la volpe, qualche tempo prima durante lo scontro con Pain aveva quasi tolto il sigillo e permesso alla Volpe di liberarsi, poi fu fermato da suo padre ma adesso Minato non poteva più salvarlo. La volpe lo incitava: Naruto…spezza il sigillo, liberami una volta per tutte, riuscirò a scatenare tutto il mio odio e ucciderò Kakashi per te. Naruto si girò verso la volpe, si avvicinò vicino al sigillo e lo tolse.
Kurama era estremamente soddisfatto ma lo fu per poco tempo, il ragazzo non era sopraffatto come qualunque essere umano sarebbe stato. Lo fissava e per la prima volta da quando Madara Uchiha lo aveva posseduto aveva paura. Lo sguardo di Naruto era penetrante, dal suo corpo usciva un chakra oscuro viola, che tendeva sul nero.
Naruto: Il mio odio è più forte del tuo, volpe!
E detto questo uscirono dalle sue mani delle catene che tenevano imprigionato di nuovo Kurama
Naruto: Sarò io a decidere quando utilizzare il tuo odio, Kurama. La volpe a nove code stava tremando.

Kakashi era un po’ preoccupato, da quando era uscita dal discorso con Tsunade Sakura estremamente determinata a cercare Naruto, la cosa era positiva, ciò che però temeva Kakashi era che la sua diventasse un ossessione come era diventata trovare Sasuke per Naruto e riportarlo a casa. E se Naruto fosse stato proprio aiutato da Sasuke, come lo aveva trovato e come lo aveva convinto? Pensava a poco tempo prima, Naruto era riuscito a smuovere qualcosa in Sasuke, ma questo aveva anche fatto infuriare il giovane Uchiha. Se non ci fosse stata quella stupida idea di infiltrare Naruto in quella prigione senza dirgli niente forse non sarebbe successo niente. Kakashi non era certo di cosa fosse successo a Naruto ma lo sospettava fortemente. Si, ma la sua vendetta era compiuta, ora che doveva fare ancora Naruto? E che cosa aveva promesso in cambio a Sasuke?
Kakashi: Sakura, forse dovresti fare una pausa non credi?
Sakura: No, non posso, devo trovare Naruto. Stavolta devo fare qualcosa per lui.

Quella sera:
Guardia della Foglia: Signorina Tsunade!
Una guardia entrò con foga nell’ufficio dell’hokage
Tsunade: Che succede?
Guardia: Karin è impazzita, si sta ribellando alle domande di Ibiki e dei suoi e sta prendendo a pugni le guardie!
Tsunade: Però! La ragazza sa farsi valere.
Guardia: Che facciamo con lei?
Tsunade: Beh, fattele passare una notte in galera e vedrai che si calmerà, abbiamo tanti problemi, ci manca solo andare in tilt per quella ragazza.
Guardia: Grazie signorina Tsunade! Vado subito a dare le direttive.
Tsunade: Ah, Shizune, la quarta grande guerra ninja è alle porte, ci mancava solo Naruto impazzito, è una mina vagante che va disinnescata subito ma questi mi fanno disperare, mi chiedono cosa fare nelle situazioni più semplici da risolvere.
Shizune: Mi scusi se mi permetto signorina Tsunade ma dovrebbe avere più fiducia nei nostri uomini, è vero sono ingenui ma lei sa meglio di me che sono uomini e donne di grande valore.
Tsunade: A volte dici proprio cose sagge.
Shizune: Graz..ie?
Risero entrambe
Subito dopo busso qualcuno alla porta.
Tsunade: Avanti!
Sia Shizune che lei sgranarono gli occhi, era Naruto.

Naruto fece due passi avanti, visto ciò che era successo poco prima Tsunade e Shizune erano sulla difensiva ma sorprendentemente Naruto si inchinò piegandosi su un ginocchio e disse: Onorevole Hokage, sono qui per costituirmi, sono pronto ad andare in prigione per i crimini commessi.
Tsunade era incredula: Alzati, ti prego. Naruto si alzò
Tsunade: Vedi, Naruto, tu hai ucciso a sangue freddo il nuovo capitano di una delle prigioni del fuoco e i suoi collaboratori più stretti e non c’era neanche una missione di infiltrazione su di loro. Quindi, rischi davvero la prigione e non ti posso assicurare che il periodo sia cosi breve. Ma...se tu mi dicessi perché lo hai fatto, sta pur certo che troveremo una soluzione e non ti faremo passare neanche un minuto di prigionia.
Naruto: La ringrazio onorevole Hokage…
Tsunade pensò che era già la seconda volta che la chiamava onorevole e non lo  aveva mai fatto prima, davvero non c’era niente sotto? Tsunade continuava a essere sulla difensiva anche se cercava di non darlo a vedere.
Naruto:..ma non credo di poterla accontentare
Tsunade: Devi solo dirmi perché?
Naruto: Dubito che chiuderà un occhio se le dico che ho solo sradicato della feccia dalla Terra e che nessuno sentirà la loro mancanza.
Tsunade: È questa la tua ultima parola?
Naruto annuì
Tsunade: E che mi dici dell’anbu? Dalle ferite che lo hanno portato alla morte risulterebbe sia stato ucciso come da una lama di una spada , ma tu non hai una spada né mi risulta che tu sappia creare una spada di chakra, chi lo ha ucciso? Ti accompagnava qualcuno nella tua vendetta?
Naruto: No, l’ho ucciso io. Mentì Naruto apaticamente.
Tsunade: A questo punto, non mi lasci scelta. Uzumaki Naruto, ti dichiaro in arresto per l’omicidio di Hocum e di due dei suoi collaboratori, di una delle guardie della prigione e dell’anbu Ryo Osake. Mi dispiace Naruto ma ti devo chiedere di togliere il copri fronte della Foglia e di poggiarlo sul tavolo.
Naruto: Ok. Naruto poggiò il copri fronte sulla scrivania di Tsunade e aspettò di essere trasportato in prigione per l’atto finale del piano.
Tsunade chiamò le guardie e Naruto fu portato via, sarebbe stato prima interrogato da Ibiki Morino  e poi avrebbe passato un bel po’ di tempo in prigione. Tsunade non si sarebbe mai immaginata un finale del genere per Naruto.
Tsunade. C’è qualcosa che non mi convince, che mi sfugge
Shizune: Già, ha ragione signorina Tsunade, perché costituirsi se il suo pentimento era assente.
Tsunade: Proprio così, eppure cosa può esserci sotto? Che convenienza potrebbe ottenere da andare in galera?
Shizune: Forse anche se non è pentito, ha deciso di seguire le regole del villaggio e di non diventare un nukenin.
Tsunade: Già, potrebbe anche darsi. Eppure Tsunade aveva un brutto presentimento.

Naruto uscì scortato dalle guardie dell’edificio dell’hokage. Sakura passava di lì, aveva deciso che visto che stava calando il sole avrebbe ricominciato le ricerche dell’amico l’indomani mattina ma non poteva certo credere che l’avrebbe visto scortato da due guardie.
Sakura: Naruto! Disse correndo incontro alle 2 guardie e a lui.
Guardia 1: Mi dispiace ma stiamo conducendo il prigioniero nelle segrete, non abbiamo tempo da perdere.
Sakura: Concedetemi solo un minuto, per piacere.
Le guardie si guardarono, bisbigliarono qualcosa e acconsentirono: E va bene, ma solo un minuto.
Sakura: Naruto.. questo vuol dire che ti sei costituito! Hai capito i tuoi errori, se hai detto tutto a Tsunade vedrai che nel giro di due giorni sarai di nuovo libero.. e tutto tornerà come una volta.
Naruto: Sakura, ti ricorda cosa ti dissi prima di partire?
Sakura temeva di rispondere: Hai detto che niente sarebbe tornato come una volta..ma ora..
Naruto: Ora non è cambiato niente, non ho detto niente a Tsunade  e non ho intenzione di farlo, sto solo seguendo le leggi del villaggio.
Sakura: Ma perché? Se non dici niente ti farai anni di galera!
Naruto: Davvero me lo chiedi? Pensi che sia una cosa che riuscirei a fare e a dire a chiunque? Forse non avrei mai dovuto dirlo neanche a te.
Sakura rimase ferita dalle parole dell’amico ma lo capiva.
Guardie: il minuto è finito, dobbiamo andare. Naruto annuì.
Sakura, quando Naruto era lontano ma non troppo gridò : Ti verrò a trovare!
Naruto rispose con meno enfasi ma abbastanza perché lei potesse sentirlo: Non ce ne sarà bisogno.

L’interrogatorio di Ibiki Morino  fu un fallimento, né il pugno di ferro né il guanto di velluto avevano funzionato con Naruto, del resto quel ragazzo  aveva sconfitto Pain e lui aveva provato sulla sua pelle quanto i corpi di Pain fossero potenti al limite dell’invincibilità. Aveva anche accusato Naruto di essere entrato tre giorni prima nella sala interrogatori ma Naruto negò con convinzione. Aveva alla fine ordinato alle guardie di portarlo nelle segrete e nel ritorno di liberare Karin, la giornata era finita, era quasi mezzanotte, la ragazza rossa probabilmente aveva imparato la lezione.

Nel percorso fino alla prigione dove sarebbe stato rinchiuso Naruto, le guardie e il ragazzo passarono vicino al carcere di Karin.
Karin: Oh, l’eroe della Foglia, che hai fatto, atti vandalici? I tuoi genitori non ti hanno insegnato l’educazione, eh? Ah, già, non potevano.
Naruto si girò verso di lei trattenuto dalle guardie che sgridarono Karin e disse: Da che pulpito! Anche tu sei orfana.
Karin: Almeno non ho un mostro dentro di me che li ha uccisi! Disse avvicinandosi alle sbarre della cella, Naruto si staccò dalla presa delle guardie e sbatte la testa contro le sbarre dall’altra parte della cella minacciando Karin: Vuoi che ti uccida?
Karin: Provaci!
Le guardie arrabbiate: Ora basta! Presero Naruto per le braccia e lo allontanarono dalla cella di Karin. Non notarono che Karin durante la bagarre gli aveva dato un bigliettino molto importante.

Naruto nel percorso aveva notato un armadio proprio di fronte alla cella di Karin e vicino a tale armadio una scopa in penombra, difficile da notare, si notava solo la spazzola. Naruto eseguì i segni della tecinica della sostituzione ma non rilasciò la mossa, si sarebbe sostituito a quella scopa ma solo dopo che le guardie se ne fossero andate. I crimini di Naruto erano considerati gravi, quindi gli avrebbero messo una camicia di forza e poi lo avrebbero chiuso in gattabuia. Naruto fu apparentemente collaborativo, si fece mettere la camicia di forza e fu chiuso in galera.
Le guardie liberarono Karin che uscita dalla celle disse alle guardie che gli avrebbe raggiunti di lì a poco, i due si fidarono e uscirono. Naruto rilasciò la tecnica e comparve al posto della scopa. A Karin quasi scoppiò un grido ma lo trattene mettendo una mano sulla bocca e vedendo che era Naruto che usciva dall’ombra con il dito sul naso intimandole di tacere.
Naruto: Le guardie  non scopriranno che al posto del mio corpo c’è una scopa finché non lo toccheranno.
Poi prese il bigliettino dalla tasca, sorrise e disse a Karin: Hai fatto la cosa giusta. Poi si dileguò. Karin rimuginava, aveva davvero fatto la cosa giusta?
Sasuke era sullo stesso albero di tre sere prima, attendeva Naruto, ad un certo punto anche senza poteri sensoriali sentì un chakra potente che si avvicinava, era lui.
Sasuke sorrise, il momento era giunto, la fine di quei vecchi, anzi la fine della Foglia era vicina.

   
 
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