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Autore: Aqua Keta    19/10/2019    5 recensioni
Forse il destino è già scritto ma con ostinazione e coraggio lo si può cambiare e tornare a vita nuova. Esiste un tempo per soffrire ma esiste anche un tempo per la ricompensa della gioia
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’acqua si era fatta fredda.
“Oscar….Oscar!” – bussarono alla porta.
Sollevò il capo dal bordo della vasca.
Fuori si era fatta sera. Il bagliore della luna illuminava la stanza oramai buia.
“Oscar…ma ti sei addormentata? Dai scendi che è ora di cena!
Guardò in giro poi sul pavimento cercando gli abiti di André…niente.
“Oscar!”
Un brivido l’attraversò- “Si….si….un momento” – rispose. Prese il telo sulla poltroncina accanto. 
Uscì dalla vasca e iniziò ad asciugarsi.  La mente confusa….cos’era successo? –“ André sei tu?” –
“E chi se no! Dai spicciati! “
Indossò camicia e pantaloni puliti, spazzolò velocemente i capelli e scese in sala da pranzo.
“Vieni bambina mia!”- la invitò Nanny –“il Generale ci ha voluti tutti assieme  a cena stasera”.
A tavola sedevano Il Generale, madame e André.
“Questa sera dobbiamo festeggiare la vostra salvezza”- Augustin e la consorte erano la felicità in persona.
Oscar sedette accanto alla madre. Il clima era particolarmente conviviale.
Era come stordita: il chiacchierare dei commensali era un brusio di sottofondo ai suoi pensieri.
Il suo sguardo era fissò su André.
Lui interloquiva tranquillamente con il Generale sugli avvenimenti del 14 luglio e della situazione in Francia.
A fine cena i consorti si accomodarono nel salottino mentre Nanny liberava la tavola.
Si fermò sulla porta della cucina mentre André addentava una fetta di torta di mele. 
Si volse masticando e con la bocca piena –“Che c’è? “ e diede un altro morso.
Lei si avvicinò, gli prese il collo della camicia e lo spostò per vedere sotto. C’era la fasciatura.
“Ehi…ma che ti piglia?!”- gli cadde un pezzo del dolce a terra.
“Dove sei stato mentre facevo il bagno?”
Nanny entrò in cucina con le caraffe dell’acqua in mano –“Sapessi che strigliata col sapone che gli ho dato!”
“Strigliata? Io con i cavalli sono più delicato! “- esclamò raccogliendo il tocchetto di torta.
“Beh…ne avevi bisogno…e poi da solo lo sai che non ci saresti riuscito, la fasciatura chi te l’avrebbe rifatta poi!”- precisò mettendogli un dito sotto il naso.
Si allontanò dalla cucina e andò  a sedersi sui gradini all’esterno. 
Un sogno….solo immaginazione…André non era mai stato nella stanza da bagno con lei…una visione, come poteva definirla? Del resto lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Le era sembrato tutto vero…aveva provato sensazioni così reali da non riuscire a credere fosse tutta una finzione. Ma poi perché ? Perché ? Che cosa nutriva veramente per lui? 
Non le era mai capitato di vederlo senza abiti…possibile avesse solo immaginato quel corpo così perfetto?
Affondò la testa tra le mani: cosa le stava succedendo? Prima I litigi, poi aver ammesso di non poter fare a meno di lui, aver gridato di aver bisogno che lui ci fosse, le lacrime che aveva versato in quella stanza, la sua mano stretta in quella di lui. 
Aveva provato ancora dei sentimenti simili....si, tempo prima...Fersen.
Ma questa volta….era diverso…veramente diverso. Il suo era realmente il cuore di una donna?
Si sentiva come se la stesse attraversando una tempesta. 
Gli occhi si spostarono sulle migliaia di stelle che tempestavano la volta celeste.
“Il cielo di luglio è incredibile”
Volse il capo: André le allungò un calice di vino –“Ti va?”
Sorrise e prese il bicchiere.
“Posso sedere?”
Lei annuì.
“Cosa ti succede Oscar?
“Sono solo stanca!”- mentì.
Non le credette, la conosceva troppo bene. Ma non azzardò nell’insistere. Pensò che la cosa importante ora fosse quella di essere vivi entrambi e a casa. Si sarebbero riposati i giorni avvenire …poi avrebbero incontrando Bernard e avrebbero deciso sul da farsi.
“Vorrei fare una cavalcata!”
“Beh…dovrai andare sola…sai che ancora non mi è permesso!”- osservò  André. 
“Scusa…hai ragione”- posò il bicchiere.
“Due passi però li posso fare…se vuoi”- le propose.
Lo fissò : i suoi occhi erano pieni di dolcezza. 
“Credo che entrambi abbiamo bisogno di riposare, tu in particolar modo. Magari domani, che ne dici?”
Sogghignò –“Già…”- si alzò, prese i due calici e si avviò verso le cucine.
“André! “- chiamò. 
Si girò.
“Volevo …volevo dirti buona notte”
“Buona notte a te, Oscar!”
Rientrò in casa. Sinceramente non aveva sonno ma si avvio comunque verso la sua camera.
“Oscar. …hai un minuto per tuo padre? “ – chiese madame. 
“Certo madre” – si accomodò  nel salottino.
“Vi lascio soli”- Emilie accostò la porta –“Augustin ti aspetto  di sopra”
Lui fece un cenno  di approvazione col capo.
“Oscar sono veramente felice che tu …che voi siate vivi”- la invitò a sedere –“Tua madre ed io siamo stati sinceramente in pensiero. …è stato difficile per me riuscire ad accettare le tue decisioni….ma non avrei potuto costringerti al contrario o a mie volontà…”- la voce non era rassegnata ma serena e consapevole della realtà –“….ma preferirei che ….”- non riuscì a trovare le parole.
“…preferireste che certe mie frequentazioni restassero al di fuori di questa casa…”- terminò lei.
Il Generale fece una smorfia con la bocca –“…appunto!”
“Non preoccupatevi….Vi garantisco che non avverrà  più! “
“Cerco di farmi una ragione del fatto che ora la tua vita sarà diversa …ma al momento al di fuori di queste mura….se le tue intenzioni sono quelle di seguire i tuoi ideali”
“Certo…capisco”
“Tua Madre ed io abbiamo ricevuto una lettera da tua sorella Marie Beatrice”- le mostrò la busta.
“Come sta? “- allungò la mano. 
“Bene….leggi pure”
“Miei amati genitori mi è giunta notizia che vi vogliate trasferire nella residenza in Normandia. Vi prego di desistere da questa decisione in quanto  ci è stato riferito che al momento il clima che si respira non è dei migliori nemmeno la’…capite bene a cosa mi riferisco. Louis Antoine durante uno dei suoi viaggi di lavoro, ha avuto occasione di recarsi in Bretagna e dopo numerose escursioni è riuscito a trovare una splendida abitazione proprio sul mare. Certo non è palazzo Jarjayes ma potrebbe fare al caso vostro. Del resto siete voi e la mamma e non credo abbiate necessità di troppe stanze. Noi siamo in procinto di trasferirci nella zona.  Vi prego di prendere in considerazione la mia proposta e di farmi sapere quanto prima per impedire che vada venduta ad altri. Un caro saluto ad Oscar. Vi abbraccio,  vostra Marie Beatrice”- ripiegò la lettera e la consegnò ad Augustin.
“Tua madre ed io abbiamo valutato attentamente la questione ….ci trasferiremo là”- 
“Direi che avete preso un’ottima decisione….ma qui cos’avete intenzione di fare?”
“Per il momento nulla…vedremo nel tempo….valuteremo se mettere in vendita il palazzo”- si versò un sorso di cognac– “Tu che cos’avresti deciso?”
Rimase in silenzio.
“Pensaci….noi entro fine mese raggiungeremo  Marie Beatrice “- ripose il bicchierino -“ Beh…direi che è giunto il momento di raggiungere tua madre”
Oscar salutò.
“Ah….in questi giorni è  venuto più di una volta il comandante Girodelle a cercarti….”- 
Lei si volse –“ Come dite?  Girodelle?”
“…si…non ha spiegato il motivo…ha riferito a Nanny che sarebbe tornato nuovamente “- concluse.
“…ma cosa gli è stato riferito?”- 
“ …che nessuno sapeva dove fossi”- chiuse la porta del salottino –“ Buona notte Oscar “
“Buona notte”- si avviò verso la sua stanza.

Chissà cosa voleva Victor. Sfilò gli stivali,  appoggiò pantaloni e camicia sulla poltroncina e si mise alla finestra. 
Aveva ragione André. ..il cielo di luglio era veramente incantevole. 
Udì un rumore dal cortile. Si affacciò  un po’ di più. …André 
Se ne stava seduto sui gradini.
“Che diavolo sta facendo?”- si chiese.
Decise di raggiungerlo.
“Ehi…non dormi?”- gli sedette accanto. Lo fissò.
Lui volse lo sguardo ed incrociò quelli di lei. Il bagliore della luna vi si rifletteva facendoli quasi brillare.
Non resistette…le scostò alcune ciocche di capelli dalla guancia….con la mano le prese delicatamente per il mento…le fece scorrere il pollice sule labbra…
Oscar si sentì attraversare da un fremito. 
André  si avvicinò ….le sue labbra si posarono su quelle di lei…..morbide, delicate…
Non fece resistenza. 
Si staccò per un istante continuando a fissarla. Aveva gli occhi chiusi e il viso proteso verso di lui. Quanto era bella!
Si avvicinò nuovamente, lei schiuse appena la bocca lasciando che lui la potesse esplorare fino a che rispose a quel bacio.
Un vortice di sensazioni ed emozioni la pervase. La testa cominciò a girarle….che cosa stava facendo?
Lentamente si staccò. 
Stettero in silenzio.
L’uno accanto all’altra….Gli occhi fissi nel vuoto.
André avvicinò la sua mano a quella di Oscar, le sue dita la sfiorarono…fece per stringerla….lei si ritrasse.
“Sentì. …io…. ho bisogno di capire….”
Scioccato scosse la testa –“ Oscar dimmi che è uno scherzo!”- era incredulo.
Lei tacque di fronte a tale reazione.
Alzò gli occhi e ed un braccio al cielo –“ Non ci posso credere!....Oscar?!!”
Rimase muta.
Persa la pazienza fece un sorriso sarcastico –“Signori, Madamigella Oscar deve riflettere per capire quali siano realmente i suoi sentimenti! ….mi scoppia la testa!...”- si passò una mano fra i capelli –“eppure mi sembra che ti fossero piuttosto chiari quando due minuti fa ci siamo baciati …”
“…mi hai baciata!”- puntualizzò
“…ahh..ti ho baciata! …chiedo scusa…mi sembra comunque che non ti sia poi dispiaciuta la cosa visto come non ti sei tirata indietro…anzi…mi pareva ti piacesse…e non poco!”-  avvicinò il viso a quello di lei con aria di sfida.
Oscar arrossì per la rabbia e la vergogna.
“Sai cosa ti dico?...che ha ragione Alain quando dice che sei un pezzo di ghiaccio…forse è per quello che Fersen non si è mai accorto di te…”
Risuonò l’inconfondibile rumore di uno schiaffo.
“Non ti permettere mai più! “- urlò.
Distolse lo sguardo da lei ancora visibilmente furiosa.
“…io non ho mai amato nessun’altra donna all’infuori di te Oscar…da sempre…da quel giorno che misi piede in questa casa”- sentì un nodo alla gola –“ Quando ho capito che eri innamorata di Fersen…ho provato, credimi…ho provato a non amarti…poi mi sono arruolato nei Soldati della Guardia. ..non potevo non amarti…e non starti vicino ”
“Che cosa vuoi André? Obbligarmi ad amarti?”- sbottò. 
“Obbligarti ad amarmi? Ho creduto che tu finalmente…”- la guardò con le lacrime agli occhi –“ …sono un povero illuso…ogni volta che credo di averti finalmente trovato…ti perdo Oscar….o forse, meglio, non ti ho mai trovata”
Lei non riuscì a dire più  nulle  era come pietrificata. 
“…sai che c’è?  Che ti compatisco”
Lei fece per dargli nuovamente uno schiaffo ma lui le bloccò  il polso.
“Tu vuoi che io ti odi Oscar?  Questo è quello che vuoi?”- lasciò la presa –“ Forse sarebbe stato meglio che fossi morto quel giorno alla Bastiglia…”- le voltò le spalle e fece per rientrare in casa.
“André aspetta!”
“Che cosa…?”- il dolore che provava era indecifrabile –“ che cosa devo aspettare ancora? Sinceramente credo di averti aspettato anche per troppo, troppo tempo….Ora basta Oscar, basta….!”- le lacrime gli rigavano il volto. Abbassò  gli occhi.
“André ma io volevo …”
Lui le fece cenno di non parlare più. “Non preoccuparti….da me non avrai più noie…non ti sarò più d’intralcio per la tua vita! “ – e girate le spalle rientrò in casa.
Rimase sola, così. ..sui gradini…..la situazione era decisamente assurda.
Dunque quello che pensava Alain era che lei fosse di ghiaccio…e Fersen? Quella sera le aveva detto che era il suo miglior amico. ..perché?  Era senza sentimenti o doveva semplicemente rendersi conto di cosa nutriva effettivamente?  E poi per quale motivo ogni volta con André aveva certe reazioni?  Paura? Non riusciva a spiegarselo.
Troppe, troppe questioni erano in sospeso.
Forse era giunto il momento di cominciare a dare seriamente una sistemata a tutto il caos che imperversa nella sua vita, tutto…soprattutto era ora di dare risposte e trovare soluzioni.
Tornò in camera e spogliatasi nuovamente si coricò nel letto rannicchiandosi sotto le lenzuola.
Ed il pensiero fu ancora il medesimo.
“André. ….”
   
 
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