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Autore: Coleottero    24/10/2019    0 recensioni
Dall'arrivo di Severus e Lily ad Hogwarts alla nascita dei Malandrini, fino al loro ultimo anno nella prestigiosa scuola di magia, un prequel fedele ai personaggi e alla saga.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nella Sala Grande, Lucius sedeva di fronte a Narcissa, Serpeverde di un anno più piccola. I due si erano conosciuti quell'autunno, quando lei aveva rubato per prima delle note che il ragazzo puntava a sottrarre a dei Corvonero. Una volta rintracciata, Malfoy aveva mandato Mulciber a riprendere gli appunti, ma l'amico era tornato con le mani vuote e la coda tra le gambe. L’incarico era così passato a Javery, ma anche lui aveva fallito nell’intento. Incuriosito, Lucius si era presentato di persona fuori dal dormitorio delle ragazze, dove attraverso un duello magico - vietato e denso di colpi bassi - aveva conosciuto Narcissa.
Lei perdette la battaglia, ma Lucius, affascinato, le lasciò gli appunti. Fu il principio del loro avvicinamento.

Mentre la coppia si raccontava le rispettive novità, Javery e Mulciber parlottavano tra loro e Regulus squadrava il tavolo dei Grifondoro. Severus cenava in silenzio nel posto di fronte a Bellatrix, ma la sua totale mancanza d’attenzione la indispettì. Durante tutta la cena, i suoi tentativi di dialogo erano stati fallimentari, e il lancio di molliche di pane non aveva dato un gran contributo. D'un tratto però, la ragazzina digrignò i denti e si aprì in un agghiacciante sorriso.
"Seeeverus?" cantilenò.
Il ragazzino alzò lo sguardo: "Che c'è?".
"Voglio fare un gioco, è associativo. Io ti dico una parola e tu mi rispondi la prima cosa che ti viene in mente". "Sembra piuttosto stupido" ribatté lui tornando con gli occhi sulla tavola.
"Al contrario! Permette di capire molte cose. Ad esempio..." Bellatrix si guardò intorno in cerca di un'idea: "Candele!". "Fuoco, ovviamente. Su, lasciami cenare".
"Pazienta un po’. Stelle!".
"Centaur— no, basta; che idiozia! Non ti rispondo più".
"L'ultima, poi la smetto". E melliflua, Bellatrix pronunciò due parole "Professor Pimpernel".
"Non so chi sia" replicò immediatamente il ragazzino, ma l'istante dopo fu percorso da una scarica di immotivato terrore. Le posate gli caddero a terra tintinnando, mentre flash di ricordi cancellati gli annebbiarono la mente. La risatina stridula di Bellatrix gli giunse ovattata e macabre immagini d'un uomo trafitto da calcinacci si fecero dolorosamente spazio nella sua memoria. Qualcuno della tavolata - Mulciber - lo scosse per la spalla, ma lui non riuscì a reagire.
"Piton, che ti prende?" domandò Lucius con lo stesso tono di voce con cui avrebbe dato un ordine.
"E-esco un attimo" farfugliò lui, scattando in piedi e cercando di allontanarsi dalla Sala Grande senza barcollare; la testa come stretta in una morsa. Lucius si voltò automaticamente verso Bellatrix: "Ma che hai fatto?". 

Nei bagni dall'atmosfera cupa, quasi lugubre, Severus si teneva stretto al lavandino, in attesa che le anomale vertigini passassero. Ora che si era sciacquato la faccia, non sapeva più se la fronte bollente fosse umettata dall'acqua o dal sudore. Ricurvo sulla ceramica, si allentò il cravattino verde e argento e cercò di calmare il respiro, mentre numerose domande iniziavano a sorgere una dopo l'altra. Chi era l'uomo che aveva visto? Pimpernel? Non ricordava un professore con quel nome. Perché Bellatrix lo conosceva? E perché aveva causato in lui una tale reazione? E ancora: quelli che aveva visto erano i suoi ricordi? Che possibilità c’erano che appartenessero a qualcun altro?
"Voi mocciosetti siete continuo motivo di spasso per me" commentò d'un tratto una voce. Severus si raddrizzò, trovandosi così faccia a faccia - o meglio, faccia ad ectoplasma - con il Barone Sanguinario, che per metà busto spuntava dallo specchio sul lavandino.
"Ah, sei tu" osservò il fantasma quando riconobbe il ragazzo "Ora mi dirai che avevo ragione. Te l'avevo detto che non era il caso di continuare a studiare gli incantesimi oscuri... non di nascosto al biondino".
"Non si tratta di quello" ribatté Severus.
"Cibo avariato in mensa? Ricordiamoci che sono gli Elfi Domestici a cucinare".
"No. Non chieda, non è niente che la riguardi, Barone".
"Suvvia, ormai io e te siamo amici. Dopotutto ti ho avvertito dell'arrivo dei Grifondoro, nell'Ala Est".
"E poi mi hai chiesto di farli incontrare con Gazza. Un Confundus e hai riso per ore, t'importava solo questo".
Un rumore interruppe la loro conversazione. Ragazzino e fantasma si zittirono, si guardarono e poi ripresero a parlare come se nulla fosse, avvicinandosi lentamente ai bagni chiusi. Severus estrasse la bacchetta, riprendendo le forze man mano che si distraeva dall’episodio che l’aveva turbato.
"Quando si è morti, bisogna pur divertirsi in qualche modo" continuò il Barone, fluttuando silenziosamente sopra i bagni, in cerca dell'intruso. Quando lo trovò, lo indicò a Severus, il quale avanzò e al contempo rispose al suo commento: "Anche da vivi, se si ha l'occasione. L'attività che preferisco io... è fare la pelle a chi origlia" e detto questo, sfondò con un colpo di bacchetta la porta del bagno indicatagli dal fantasma. Un ragazzino strillò e si ritrasse in un angolo, ma Severus lo afferrò per un braccio e lo trascinò fuori, scaraventandolo sulle mattonelle del bagno e puntandogli la bacchetta contro.
"Minus?" riconobbe Severus mentre questi iniziava a sbrodolare un elenco infinito di scuse.
"Questo carciofo è amico tuo?" domandò il Barone.
"Direi proprio di no" replicò Severus.
"Io... io ero solo lì per caso, ma non ho sentito niente di niente!" uggiolò Peter.
"Ci vedo male io o si tratta di un Grifondoro?" continuò il Barone, strizzando gli occhi sui colori della Casa "Non avevo mai visto il Cappello fare cilecca".
"Barone, può per favore andarsene?" lo invitò Severus "Devo parlare con Minus a quattrocchi".
"No, non se ne vada!" pregò Peter. Ma Severus insistette e quindi, protestando un poco, il Barone abbandonò il bagno. Il ragazzino dai capelli corvini sorrise amabilmente a Peter: "Ora... se ben ricordo, tu mi facesti un torto non molto tempo fa".
"I-io? No, no, impossibile" biascicò il Grifondoro.
"Impossibile? Il giorno in cui Tu-sai-chi attaccò la scuola... e io venni a chiamare te e i tuoi amichetti per portarvi al sicuro... fosti tu a colpirmi mentre ero disarmato".
"James, f-fu James"
Al suono di quel nome, Severus sferrò il primo attacco, che sbalzò Peter all’inizio del bagno, vicino all’entrata. “Ti ostini a mentire, Minus?”  ringhiò.
Il ragazzino si rialzò e cercò di sgattaiolare via, per poi venire raggiunto da un secondo colpo. Non provò nemmeno a contrattaccare. Si rimise in piedi e corse in corridoio, dove fu seguito da Severus come il gatto col ratto. Il Serpeverde tentò di coprire la distanza con larghe falcate, per non perdere d'occhio il Grifondoro favorito dalla struttura labirintica di Hogwarts.
"Sev?"
Lui bloccò bruscamente la corsa e rinfoderò rapidamente la bacchetta. Si voltò verso Lily, che era appena arrivata dalla strada opposta a quella presa da Peter nella fuga.
"Lily" salutò lui, sorpreso e ansante per la corsa.
"Malfoy mi ha detto che sei stato poco bene" continuò lei.
"Lucius? Non è da lui. Perché a te?".
"Forse sa che ti sono amica" lei spostò il peso da un piede all'altro "Allora? Come stai?".
"Benissimo, naturalmente".
"Però te ne sei andato dalla Sala Grande. "Non... sopportavo più Bellatrix".
"Capisco..."
Stettero per qualche imbarazzato secondo senza dire niente, con lui che si chiedeva se lei gli avesse creduto e Lily indecisa se insistere o meno. Poi, di punto in bianco, gli si avvicinò e lo abbracciò; fu come avvolgere una colonna di marmo. Lei lo strinse forte, come per imprimere la sua richiesta: "Sev, ti prego, smettila di frequentare lei e la sua compagnia".
Sciolse l'abbraccio ma continuò a stringere le spalle dell'amico: "Si dicono cose molto brutte su di loro... su di te. Io lo so che non sono vere, ma più stai con loro, più mi riesce difficile difenderti".
"Non difendermi allora" rispose Severus "È la reputazione che dà potere".
Lei lo lasciò e precisò: "Una buona reputazione".
Ma l'amico scosse la testa: "No, Lily. È più complicato... se sei Serpeverde".

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Novità: @Ethan_Cogwheel sta pubblicando su Wattpad i primi capitoli di “Blackwood: Smart project”! Dateci un'occhiata e valutate se vi possa piacere :)

Il Capitolo 18 è stato gentilmente offerto da Marco, che ha:

1) Acquistato "Blackwood" su Amazon
2) Mandato su Instagram a @Ethan_Cogwheel un selfie con il volume
3) Ottenuto così diritto a richiedere un aggiornamento istantaneo della fanfiction!

   
 
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