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Autore: Nyl    24/10/2019    0 recensioni
A volte un'amica testarda è proprio quello che ci vuole per sbloccare una situazione d'impasse, lo capiranno a loro spese Eijiro e Katsuki nel corso di alcuni imbarazzanti, divertenti, folli, ma anche dolci episodi visti con gli occhi di un gruppo di adolescenti.
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Inizialmente avevo concepito quest'opera come un racconto da non suddividere, ma poi andando avanti con la scrittura mi sono accorta che stavano venendo fuori più pagine di quante ne avessi immaginate. Ho cercato comunque di fare capitoli non troppo lunghi affinché non diventassero pesanti, mi sono divertita molto a scriverla e spero che vi piaccia :)
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Main pairing: Kirishima x Bakugo
Accenni: Sero x Kaminari, Mina x Kirishima, Mina x Kaminari, Mina x Sero
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kaminari Denki, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou, Mina Ashido
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Kirishima agguantò il bordo della sua maglietta e gliela sfilò, arruffandogli tutti i capelli. Cominciò a baciargli il collo, il petto e l’incavo delle ascelle, Bakugo si ritrasse, ma a lui il suo odore piaceva. Poi Eijiro si lasciò sfilare la maglietta a sua volta, i loro addomi scolpiti l’uno contro l’altro facevano accrescere la loro eccitazione e senza rendersene conto cominciarono a sfregare fra di loro i bacini.
Non ci volle molto perché si togliessero anche i pantaloni, le cosce incastrate fra loro e la sensazione della pelle nuda erano dei potenti afrodisiaci, fu Kirishima il primo a prendere l’iniziativa e con la mano andò a coprire l’erezione di Bakugo, ancora dentro i boxer.
Bakugo emise un gemito, ma poi scacciò quella mano e scese sinuosamente lungo il corpo mascolino di Kirishima, fino a raggiungergli la vita, guardò in direzione dell’altro e vide un Eijiro che chiaramente si aspettava qualcosa, ma non aveva il coraggio di chiedere.  
Kirishima per quelli che sembrarono interminabili secondi, in cui quasi si dimenticò anche di respirare, aspettò che fosse Bakugo a fare la prima mossa, a sfilargli i boxer. Era tutto nuovo per lui e non voleva fare niente che all’altro non piacesse, così si limitava ad assecondare qualsiasi cosa gli facesse Katsuki. Quando finalmente sentì la stoffa fine del suo intimo venire via, bastarono l’eccitazione e l’impazienza da sole a portarlo quasi al limite. Katsuki doveva essersene accorto, perché lo guardò divertito, Eijiro divenne ancora più rosso, come se la situazione di per sé non fosse già imbarazzante, poi vide il volto ancora divertito di Katsuki scendere su di lui, quello che provò in quel momento non era paragonabile a nessun’altra esperienza avuta in passato, i suoi gemiti riempirono l’aria e questo sembrò eccitare Katsuki, che aumentò il ritmo. Kirishima fece appena in tempo a staccarselo di dosso prima di venire, ma non poté evitare che una parte del suo seme finisse sulla faccia dell’altro, mortificato si guardò intorno per cercare qualcosa per pulirlo, ma l’altro lo trattenne e lo vide andare a cercare le gocce con la lingua, se fosse stato possibile sarebbe venuto di nuovo solo per quella vista.
Katsuki fece per alzarsi dal letto, come se per lui la cosa quel giorno potesse finire lì, ma Eijiro non ci stava, voleva toccarlo a sua volta e non sarebbe stato soddisfatto finché non li fosse riuscito.
Lo afferrò e lo ributtò sul letto, sotto di sé.
“Che cazzo fai?!” – sbottò Katsuki.
Katsuki era un maniaco del controllo, non aveva problemi a fare quel tipo di cose con Eijiro, ma a patto di sentirsi sempre in una posizione dominante, vedere l’altro sopra di lui adesso gli metteva addosso un certo stato di agitazione, per questo cercò di divincolarsi dalla presa.
“Voglio toccarti anch’io” – gli disse tranquillo Eijiro, mentre premeva il suo corpo su quello dell’altro, per limitargli lo spazio di manovra.
“Col cazzo!” – Katsuki era furioso per quella situazione, a un passo dall’attivare il quirk.
“Katsuki guardami” – aveva detto Eijiro, lasciandolo andare.
Liberato dalla presa Bakugo si era ritirato fino allo schienale del letto, da dove ascoltava l’altro proseguire il suo discorso.
“Lo sai che non ti forzerei mai a fare qualcosa che non vuoi, vero?”
Silenzio irritato di Katsuki, lo stava trattando con i guanti? Come si fa con una ragazza? Si sentiva sobbollire, stava per avventarsi sull’altro, quando sentì per la prima volta quello che era sempre stato solo sottointeso.
“Tu mi piaci, Katsuki. E penso di piacerti anch’io, o non avresti fatto quello che hai fatto, che, fra parentesi, è stato veramente incredibile, ti ringrazio” a quel punto sviò il suo sguardo, imbarazzato. “Per questo dovresti capirmi quando ti dico che desidero toccarti, è sicuramente bello ricevere, ma non mi basta, avendoti qui davanti ai miei occhi devo fare uno sforzo immane per controllarmi, perché sento il mio corpo che non risponde più alla mia volontà, lo sento muoversi da solo per venirti incontro, sento la necessità fisiologica di toccarti.”
“Da quando in qua conosci la parola fisiologica, idiota? Resta al tuo posto.”
E detto questo si riavvicinò a lui per baciarlo. Non senza riluttanza si fece ributtare sul letto. Mentre si baciavano la mano di Eijiro tornò ai suoi boxer, questa volta Katsuki represse l’impulso di scacciarla e lo lasciò scivolare dentro, un brivido gli percorse tutto il corpo. La cosa non sfuggì a Kirishima, che con un rapido movimento cambiò posizione, si sdraiò accanto a lui, lo mise su un fianco e abbracciò la sua schiena, Bakugo cercò di rimettersi sdraiato come prima, ma Kirishima lo trattenne in quella posizione e disse:
“Perdonami Bakugo, so che magari ti crea ansia questa posizione, ma va tutto bene, così è più comodo per entrambi e in più mi piace respirare il profumo dei tuoi capelli” – e detto questo sprofondò il naso nella nuca dell’altro.
Era vero, dare le spalle a Eijiro lo agitava, il suo cuore batteva più veloce, era impossibile così per lui sapere esattamente cosa stesse facendo l’altro, però per qualche motivo, anche se non ancora del tutto tranquillo decise di fidarsi e di smettere di ribellarsi.
Eijiro tornò con la mano dove era prima, dentro i suoi boxer, poi gli chiese nell’orecchio:
“Li posso togliere?”
“Bastardo, ti diverti a prenderti gioco di me?” – disse torcendo leggermente il busto all’indietro – “non devi chiedere per ogni minima cosa!”
Kirishima approfittò di quel movimento per afferrargli il volto e baciarlo e contemporaneamente sfilargli l’ultimo pezzo di stoffa rimasto a separare i loro corpi, ormai entrambi completamene nudi.
Senza l’intimo a bloccargli i movimenti la mano di Kirishima andava a un ritmo più serrato, Bakugo schiacciava la faccia contro il cuscino per soffocare dei gemiti, mentre Eijiro gli baciava il collo esposto.
Katsuki sentiva anche distintamente l’erezione dell’altro premere contro di lui, quella posizione faceva si che i loro bacini si trovassero alla stessa altezza, dentro di sé imprecava contro l’altro per la situazione imbarazzante in cui l’aveva messo, ma molto presto non riuscì più a formulare pensieri così elaborati, dimenticandosi anche di soffocare i gemiti nel cuscino, quando arrivò al culmine venne nella mano di Eijiro. Si sentiva stanco, più per lo sforzo mentale di abbandonarsi all’altro che per tutto il resto.
 Adesso era lui a voler dare le spalle a Kirishima, troppo in imbarazzo per guardarlo in faccia, ma l’altro non era d’accordo, così lo fece rotolare sul fianco opposto in modo da ritrovarsi faccia a faccia, quando provò a baciarlo Katsuki spinse il suo mento in alto per scacciarlo, ma Eijiro afferrò e abbassò il suo braccio e finalmente riuscì a baciarlo.
Sarebbero voluti rimanere così in eterno, ma sapevano che presto avrebbero dovuto lasciare la camera, si diressero entrambi verso il bagno, Eijiro si stava già pregustando una doccia calda insieme a Katsuki, quando fu riportato alla realtà da una porta in faccia e la voce di Bakugo che dall’altra parte diceva:
“Aspetta il tuo turno!”
Con un sorriso rassegnato Kirishima si sedette sul bordo del letto, quello che era successo quel giorno era già molto più di quanto si sarebbe mai immaginato e sapeva che da quel momento le occasioni per stare insieme non sarebbero mancate, quindi non era un problema dargliela vinta quella volta.  
Visto che Katsuki ci stava mettendo un po’ nel bagno, per noia Eijiro aprì il cassetto di uno dei comodini a fianco del letto, non capendo bene a prima vista il contenuto, vi infilò una mano dentro ed estrasse alcune bustine, che solo una volta che ebbe in mano riconobbe essere preservativi e bustine monouso di lubrificante. Le avrebbe ricacciate subito dentro se non fosse che in quel momento la porta del bagno si spalancò congelando Kirishima sul posto a fissare Bakugo. Lo sguardo di Katsuki andò immediatamente a ciò che aveva in mano l’altro, dire che il suo viso, già accaldato per la doccia avvampò sarebbe riduttivo, Kirishima tentò di sdrammatizzare dicendo:
“Beh potrebbero esserci utili per la prossima volta” – non fece nemmeno in tempo a rendersi conto del madornale errore che aveva commesso che per tutto il palazzo riecheggiò il rombo di un’esplosione.
Mentre la coltre i fumo si diradava e la sua pelle tornava normale, Kirishima sentì distintamente Bakugo pronunciare la frase:
“Però li terrai tu nel tuo fottuto zaino!”
A bocca aperta Eijiro aveva fissato Katsuki, che invece non lo stava guardando, che anzi era tornato in bagno chiudendosi la porta alle spalle. Il cuore di Eijiro non poteva reggere altre emozioni e, rimasto solo con sé stesso, non sapendo che altro fare affondò la faccia paonazza nel cuscino stropicciato.
Nel frattempo, nella camera accanto, non era successo molto e, se Denki ancora ci sperava, Sero aveva ormai capito che la loro amica non aveva mai avuto intenzione di venire a letto con loro, ma piuttosto che tutta quella situazione doveva avere a che fare con l’improvvisa apparizione di Bakugo, per cui la ragazza non si era minimamente scomposta, nonostante fosse stata lei stessa  dire categoricamente di non volerlo lì con loro, e il qualsiasi cosa fosse successo nell’altra camera fra lui e Kirishima.
I titoli di coda del film stavano scorrendo ormai d parecchi minuti quando decise di affrontare la ragazza, dal nulla proruppe:
“Non hai mai davvero avuto intenzione di venire a letto con noi, vero Mina?”
Kaminari sobbalzò come risvegliato da un lungo sonno e guardò l’amico con l’aria disperata di chi sta pensando cosa diavolo stai dicendo? Non vorrai rovinare tutto?!
Sero si rivolse a lui:
“Denki svegliati! Era tutto un piano architettato da Ashido per chissà quale scopo, ma di sicuro noi eravamo solo le sue pedine e quelli nell’altra stanza i soggetti principali.”
Kaminari continuava a non capire e rivolto a Mina disse:
“È davvero così, Mina?”
Mina pregò che non si mettesse a piangere. Sapeva che quel momento sarebbe arrivato, il momento di rivelare la verità, ma, a differenza di tutto il resto del piano, studiato per filo e per segno, non aveva mai veramente pensato a cosa avrebbe detto o fatto arrivati a quel punto, così decise che la cosa migliore da fare era semplicemente dire la verità.
“Sero ha ragione, Denki.” – cominciò la ragazza ­ – “mi dispiace avervi ingannato, era tutto un piano per far mettere insieme Kirishima e Bakugo.”
“Per fare cosa?!” – disse con voce strozzata Kaminari, come se le parole gli fossero morte in gola – “ho bisogno di sedermi un attimo.”
“Sei già seduto.” – gli fece notare Sero.
“Era per dire, brutto stupido! Per dare un po’ di patroclos!”
“Vorrai dire pathos.
Denki si stava irritando.
“Ragazzi!” – li interruppe Mina – “possibile che anche in un momento del genere pensiate solo a bisticciare?”  – e mise su il broncio.
“E cosa vorresti che facessimo, tanto?” –  disse risentito Sero – “Ti avevo anche detto, in camera tua, di non prenderci in giro, ci hai illuso.”
“Lo so, e mi dispiace, dico sul serio! Ma voi che avreste fatto per un amico in difficoltà?”
“Sicuramente non prendermi gioco di altri amici” – rispose tagliente Kaminari.  
Mina era davvero in difficoltà, era fuori discussione che per farsi perdonare avrebbe fatto per davvero sesso con quei ragazzi, però forse un modo per farsi perdonare, almeno un pochino, c’era.
Si avvicinò ai ragazzi, che tentavano visibilmente di fare i sostenuti, accarezzò il volto di Sero e mise l’altra mano dietro la testa di Denki per attirarlo a se e baciarlo, poi lo lasciò andare e baciò Sero. Dalle loro facce si capiva che i ragazzi avevano visibilmente apprezzato la cosa e anche il clima sembrava più disteso. Ripeterono l’operazione un altro paio di volte, poi anche loro cominciarono a prepararsi per lasciare l’hotel.
Quando si ritrovarono tutti nel corridoio, fra quello che Kirishima e Bakugo pensavano avessero fatto gli altri e quello che Mina e i ragazzi erano sicuri avessero fatto loro, l’imbarazzo generale era palpabile. Sulla via del ritorno molte chiacchiere, ma nessuna domanda. Per tutto il viaggio Eijiro e Katsuki si erano tenuti abbastanza vicini da potersi sfiorare, ma non avevano fatto altro per non dare nell’occhio.
Quella sera, all’interno dei dormitori semi deserti, Mina aveva aspettato l’occasione giusta per parlare con Kirishima, l’occasione era arrivata quando lo aveva visto dirigersi in cucina per prendere qualcosa da bere e lo aveva seguito, quando fu sicura di essere sola con lui gli chiese:
“Allora, non mi dici niente? Non pensare che mi accontenterò di un semplice grazie.” – disse scherzosa.
Kirishima non capiva.
“Andiamo Eiji, non ci sei ancora arrivato? Il sangue non deve esserti ancora risalito al cervello!” – e questa volta scoppiò in una risata fragorosa.
Eijiro divenne tutto rosso, quanto sapeva Mina?!
“Eiji non devi sentirti in imbarazzo, tutto questo l’ho fatto per te, perché siamo amici!” – Eijiro cominciava a capirci qualcosa – “non ho mai davvero avuto intenzione di fare niente con Sero e Kaminari…”
“E allora in hotel…?”
“Abbiamo guardato un film” – tralasciò la parte del bacio.
Kirishima per qualche motivo si sentì sollevato da quella notizia.
“Forza, ora tocca a te, dimmi cos’è successo! Sono curiosissimaaa” – cinguettò.
Eijiro era troppo in imbarazzo per raccontare quello che avevano fatto, si limitò a dire:
“Abbiamo capito cosa proviamo l’uno per l’altro, che non è solo amicizia, lo abbiamo anche verificato in un certo senso, se capisci cosa intendo” – e la ragazza lo capiva eccome.
Far uscire quelle parole era stato faticosissimo per Kirishima, che doveva sentirsi tremendamente in imbarazzo, Mina se ne rese conto e decise di potersi ritenere soddisfatta, così non lo punzecchiò oltre, sarebbe stato lui a dirglielo più avanti, se avesse voluto.
“Comunque grazie, Mina” – disse Eijiro, ritrovando il coraggio di guardarla negli occhi, poi i due si abbracciarono.
Tornando in camera sua, Kirishima trovò Bakugo ad aspettarlo, senza dire niente il ragazzo biondo avanzò verso di lui e si prese il suo bacio della buonanotte, poi se ne tornò in camera sua, alla porta a fianco. Se pur con i suoi soliti modi rudi, quello che aveva appena fatto Katsuki era incredibilmente dolce, così Eijiro passò la notte a rotolarsi nel letto per la gioia, pensando ai bei moneti che avrebbero vissuto insieme da quel giorno in avanti.  
  
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