2. Rimettere Ordine (forse)
La situazione è assurda. Più la guarda e più è assurda.
Sero ride così forte ormai che non sente neanche le
voci dei suoi amici. C’è una confusione così grande che fa fatica a
identificare chi è chi.
A parte Mina. Lei è Bakugou. Cioè, Bakugou è lei. O
meglio...boh, non ne ha idea. Comunque è Bakugou quello che sta correndo con Tooru e Kirishima alle calcagna,
una divertita e l’altro disperato.
Mai visto Kirishima non quella
faccia in vita sua.
“Ma che diamine succede qua?” ride, piegato in avanti e con
le lacrime agli occhi.
Kamina...no, Jirou, gli scocca
un’occhiataccia, “Smettila di ridere Sero! Non è
divertente!”
“Oh, oh sì che lo è!”
“Non...no, non lo è!” sbotta Ojiro, disperato.
No, aspetta, non è Ojiro. “Aspetta. Chi eri tu?!”
“Kaminari, Kaminari!”
urla, sbattendo la coda a terra, “Ahia, cazzo! Come fai a combatterci? Fa
malissimo!”
Sero ride, se possibile, ancora più forte.
Jirou, che poi è...chi è? Ojiro, sì, Ojiro, lo guarda malissimo,
prima di tornare a rivolgersi a Kaminari nel suo
corpo.
Deve essere strano guardarsi dall’esterno, sapendosi nel
corpo di un altro, e vedere qualcun altro muovere il tuo corpo.
“Mi spieghi di che ti lamenti? A te è andato anche bene!
Guarda Mina e Bakugou!” esclama Sero, divertito,
indicando Bakugou. Perché Mina, nel suo corpo, è sparita, e con lei Kirishima.
Chissà dove sono finiti.
“Mi è andata bene? Pesa così tanto sta cosa che non riesco
manco a stare in piedi! Ho mal di schiena!”
Ji-Ojiro sospira, “Tienila giù o trascinatela dietro,” mormora,
massaggiandosi l’attaccatura del naso.
Shinsou, accanto a lui (o lei?) gli massaggia la schiena,
“Tutto bene?”
“No!”
“Ignora i suoni,” consiglia Jirou,
“Prima o poi ti abitui,” annuisce.
Ojiro si afferra tutti e due i jack come se così potesse
smettere di sentire, “E prima del prima o poi? Perché io ho già mal di testa!”
Jirou, però, non fa neanche in tempo a rispondere di nuovo prima
che Mina e Tooru risbuchino dal nulla, ridendo come
pazze.
La faccia di Bakugou ormai è paonazza.
“Cosa...cosa cazzo avete fatto?!”
“Oh, stellina, tranquillo! E’ un segreto!” ammicca Mina.
Kirishima, dietro di loro, congiunge le mani fra di loro,
“Perdonami, bro, te lo giuro non è come pensi!”
“E come cazzo sarebbe allora?!”
“Smettila si parlare in quel modo con la mia faccia,”
pigola Momo, poco distante, “E’ strano!”
“Non me ne frega un cazzo se è strano! Cosa cazzo hai
fatto, occhi da procione?!”
Mina muove l’indice davanti al suo naso, “No, no. Ora non
sono più occhi da procione, gioia mia, ora sono capelli a porcospino. I tuoi!”
Bakugou si blocca un secondo. Si guarda intorno,
Mina...cioè, Deku che ancora è con Uraraka e Asui, e sta appena
riprendendo i sensi. E poi guarda Capelli di Merda che, dietro, continua a
pregarlo di perdonarlo a mani giunte.
“Cazzo...”
“No, non hai sentito Momo-chan?
Smetti di parlare in quel modo con la sua faccia, altrimenti dirò a tutti
quello che ho visto!”
“Che...che cazzo...che cazzo hai visto occhi da...fanculo! Ashido, vaffanculo!”
Mina sorride di un sorriso così raggiante che Bakugou
stesso rimane ammaliato dal suo stesso volto. Ah, quindi le sa fare certe
espressioni.
No, ma diamine, non è quello che deve pensare! Ashido non deve azzardarsi a fare certe facce con la sua
faccia!
“Ti faccio fuori! Ti ammazzo, Ashido,
hai capito?”
“Ma non puoi, è il tuo corpo!”
“Ti ammazzo appena torni nel tuo! Anzi, fanculo,
ti ammazzo adesso, così prendo due piccioni con una fava, te e MerDeku!”
Uraraka si piazza subito davanti al corpo dell’amica, ovvero Deku, ma è Kirishima a fermare
l’avanzata dell’amico.
Piazzandogli le mani sul petto.
Come avrebbe fatto di solito.
Solo che...
“Oddio!” sbotta, rosso come i suoi capelli, o forse di più,
“Ti prego, Momo, mi dispiace, non ci ho pensato, l’ho fatto in automatico! Non
lo farei mai, Todoroki, lo giuro!”
Momo arrossisce, e per fortuna non è così strano vedere il
volto di Midoriya così paonazzo d’imbarazzo, o tutta
quella storia sarebbe stata ancora più assurda. “No, non...non importa. So che
non volevi, Kirishima-kun.”
“Sì, te lo giuro!” deglutisce Kirishima,
“E...e...e Bakugou. Smettila, okay? Ti assicuro che Mina non ha visto niente!
L’ho bendata e l’ho vestita io!”
Bakugou, però, non riesce neanche a rilassare le spalle, “E
allora di che cazzo stava parlando?”
“Ma niente, ti prendeva in giro. Credimi, amico!”
“Ma Kirishima mi ha promesso che
stanotte mi farà vedere come funzionano alcune cose! Vero, Eiji?!”
Kirishima rabbrividisce, alle parole di Mina, e la faccia di Momo
diventa così livida di rabbia che per la prima volta da quando la conosce, Kirishima ha seriamente paura di lei. No, lui. Però è
strano che basta un cambio di personalità per rendere tutto così diverso.
Il volto così grazioso di Momo in mano a Bakugou fa paura
quasi più di quello di Bakugou stesso.
“Ki-ri-shi-ma...sei morto.”
“No! Non...Sono l’unico che può tenere a bada Mina!”
“Non ci riesci per un cazzo! Vorrà dire che la chiuderò in
stanza a chiave fino alla fine di tutto!”
“Oh, no!” borbotta Mina da dietro, “Mi togli tutto il
divertimento così...”
“Mina!” il coro di voci di Uraraka,
Kirishima, Asui e Yaoyorozu fa rabbrividire Ojiro fino alle punte dei piedi,
“Taci!”
Mina, per tutta risposta, sbuffa, “Okay, okay. Che
antipatici però.”
Shinsou alza la mano giusto per attirare silenziosamente l’attenzione, “Non
dovremmo tentare di fare qualcosa, invece di stare a litigare? Forse dirlo ad Aizawa non è una cattiva idea.”
Uraraka annuisce, “Sì, sono d’accordo. Se capiamo cosa è andato
storto forse capiamo come risolvere!”
Mina incrocia le braccia sul petto muscoloso di Bakugou
poi, quasi come se lo notasse in quel momento, si palpa i pettorali a piene
mani, “Oh caspita! Io non voglio tornare normale così in fretta!”
“Mina!”
“Scusate...”
“Cerchiamo Aizawa,” ripete Jirou, “E speriamo che non venga un colpo anche a lui.”
“Come se Morto di Sonno possa aiutarci.”
“Ma è l’unico adulto che può darci una mano,” rincarò
Todoroki, “E smettila, Bakugou, sul serio.”
“Fanculo pure a te, stronzo a
metà.”
“Possiamo andarci in silenzio?” pigola Ojiro, le mani sulle
orecchie, “Per favore?”