Kariya era rimasto sconvolto, anche se non lo diede a vedere; aveva paura che qualcosa potesse accadere a Kirino, che qualcuno potesse fargli qualcosa, eppure, avvolto tra le braccia del rosa, si sentiva protetto, al sicuro da tutto e da tutti.

Endou entrò nella stanza affannato. 

" Ranmaru, corri, qualcuno deve averti seguito "

Il rosa si alzò di scatto, afferrò Masaki per il polso e lo condusse fuori dall'edificio.

Nessuno dei due pensava a niente, correvano e basta, verso una meta che conosceva solo Ranmaru, ma poco importava dove andassero, potevano percepire le urla dietro a loro, la maggior parte provenivano da Endou che dava ordine alle sue squadre di uccidere i nemici.

Continuavano a correre finché non giunsero ai piedi di una piccola montagna dove Ranmaru si fermò.

" Ran, cosa fai? dobbiamo continuare a correre "

l rosa scosse la testa e si sedette per terra, appoggiando la schiena ad un masso

" E' inutile, Masaki, mi hanno trovato, probabilmente avranno ucciso Endou ed alcuni dei suoi " lacrime calde li bagnarono il viso " E', finita, ormai conoscono la mia posizione, il mio aspetto, non ho speranze. "

Kariya scosse la testa ed indietreggiò " No... No... Noi, noi troveremo una soluzione, ti tingiamo i capelli, andiamo, in America o dove vuoi, ti prego, andiamo "

Ranmaru sorrise, poteva percepire le urla dei cacciatori e i loro passi, li avrebbero raggiunti presto. Si alzò e si diresse verso il fidanzato " Ti amo, ti amo più di ogni altra cosa, sei e resterai per sempre una parte di me; ti amo e nulla cambierà questo " Lo baciò, lo baciò per un periodo interminabile, le lacrime uscivano dai loro occhi, erano troppo piccoli, Dio aveva dato loro troppo poco tempo.

" Eccolo! Prendetelo "

Un gruppo di cacciatori raggiunse i due; alcuni allontanarono Masaki, altri buttarono Kirino per terra.

" Ti amo Masaki, ti amo "

Un paletto trafisse il cuore del rosa, ed a quel punto tutto finì.

Gli uomini in nero se ne andarono e Masaki si accasciò a terra, in ginocchio. Si avvicinò lentamente al corpo del suo amato e lo guardò.

Gli occhi aperti, e il sorriso sul volto, le labbra leggermente divaricate.

" Ti amo anch'io, Ran " 

Pianse, Pianse come se non ci fosse un domani, urlò, urlò fino a far volare via gli animali.

Ripensò a tutto quello che era successo, a tutti i momenti passati insieme, si rese conto che ormai niente  e nessuno avrebbe potuto aiutarlo; la sua felicità era appena finita.

Era stato tutto troppo breve,  non era pronto per niente di tutto ciò. 

In un barlume di lucidità chiamò Shindou e poi pianse, e urlò di nuovo, fino a che la gola non gli bruciò.

Masaki non ricordava con esattezza quello che era successo dall'arrivo di Takuto, e neanche i giorni a seguire. Non aveva parlato con nessuno di quello che era successo e nessuno fece domande, convinti che probabilmente sarebbe passato tutto tra un po'.

Kariya andò dallo psicologo,  e poi anche dallo psichiatra.

Shindou, si chiuse in casa, non volle parlare con nessuno, neanche con suo padre.

Tsurugi abbandonò la città, per paura che potesse accadere questo anche a lui.

Pian piano tutti i vampiri se ne andarono, e tutto quel mondo venne seppellito.

Ranmaru giaceva in una tomba, in cimitero, i fiori appassiti, nessuna candela veniva accesa per lui, nessuno andava a trovarlo. il ragazzo aspettava pazientemente, il giorno nel quale avrebbe incontrato Kariya e Shindou, il giorno nel quale gli avrebbe rincontrati tutti.

Osservava Shindou chiudersi in se stesso

Osservava Tsurugi scappare da ogni città, disperato

Osservava Masaki, crollare pezzo per pezzo, prendere farmaci a caso solo perché i dottori non sapevano cosa dargli.

Osservava Midorikawa e Hiroto disperati per il figlio

Osservava Hikaru andare a casa di Kariya ogni giorno

Osservava Endou, lottare contro il quinto settore

ed infine osservava il mondo, l'uomo che si stava auto distruggendo per la sua incapacità di accettare gli altri e ringraziò, di non dover più subire le conseguenze della stupidità umana.