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Autore: valevre    31/07/2009    1 recensioni
Promettimelo!-disse un bambino dai denti bianchi e lucenti e gli occhi penetranti. Te lo prometto! Non mi dimenticherò di te.-dissi io quando avevo solo 10 anni. Ero piccola quando lo incontrai. E lui forse più piccolo di me. Ormai avevo ventidue anni e non potevo continuare a rimuginarci e sperare di ri-incotrarlo.
Genere: Romantico, Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7  ...........tutututututu.............

il raggi tenui del sole penetravano nella mia camera raggiungendo i miei occhi ancora chiusi. La mia mente si protendeva verso il dimenticato. Ero annebbiata da immagini dissonanti e apparentemente reali con fattezze puramente irreali. Non volevo aprire gli occhi. Non ne avevo la minima voglia. Mi accucciolai tra le coperte girandomi e voltandomi. Mi godevo quel tepore esterno. Tentavo in ogni modo di scacciare il freddo artico che mi attanagliava ogni fibra del corpo.

Mi voltai verso il comodino di fianco al letto e svogliatamente allungai il braccio per premere il pulsante che illuminava il display della sveglia. Le 12. “impossibile”. Fu il mio primo pensiero. Non ricordavo con esattezza a che ora mi fossi addormentata o che ore fossero quando ero rientrata a casa. Ricordavo solo la testa pesante a causa del mal di testa e il mare.

Era come se il giorno prima fosse solo un brutto incubo...la rottura con Enrico, Edoardo, l'attacco dei vampiri nel parco....

tutto inesistente. Mi alzai lentamente dal letto. La mia mente ruminava immagini sconnesse mentre un forte senso di inquietudine mi riempiva l'animo riemergendo da non so quale antro nascosto del mio subconscio. Non ci badai particolarmente. Ripensavo a edoardo. no. Non era possibile la sua esistenza. Il giorno precedente non era potuto andare in quella maniera. E poi chi mi dice di non averlo sognato?! Devo dire che era troppo bello, anzi bellissimo per essere reale..... e poi cosa mi era rimasto di lui?! Nulla. Decisamente nulla. Di conseguenza lui non c'era...no. Non esisteva....forse era un sogno premonitore. Forse mi sarebbe capitato presto di incontrarlo...

magari. Voglio dire, chi non desidererebbe un tipo come lui?! Solo a pensarci mi veniva un sorriso involontario.... già, chi?

Eliminato il problema sogno-realtà conclusosi con la decisa presa di coscienza della sua inesistenza, accesi lo stereo.

Ma come era possibile che tra tutte le canzoni che c'erano sulla playlist del mio i pod uscisse proprio “Sweet child o'mine” dei Guns?! Era quella meno indicata.... quella che meno mi piaceva....

in realtà l'avevo scaricata solo perchè un mio amico, buon amico, Riccardo, me l'aveva fatta ascoltare entusiasta. Non potevo deludere le sue aspettative.... pensai che era inutile opporsi e il mio verdetto fu un “carina” forse poco convincente perchè mi scrutò con attenzione con una smorfia alla “ innanzi tutto non è solo carina e in secondo luogo come fa a non piacerti?!”.

Però il ritmo era carino, ne troppo movimentato ne troppo poco. Mi sorse un sorriso pensando al mio amico Ricki.

L'assolo di chitarra risuonò forte nella mia camera riportandomi alla mente la mia chitarra elettrica bianca fender chiusa nell'armadio... poverina....nell'ultimo tempo non avevo avuto alcuna possibilità di usarla con tutto quello che stava succedendo.

Feci una giravolta e sfiorai con il dito un libro che si trovava nella libreria sul terzo scaffale, l'ultimo a destra. La libreria si ritirò e girò a 180 gradi mostrandomi il computer dell'agenzia. Come potevo non avere un computer dell'agenzia in camera?! Se mi fossi ammalata come facevo a sapere che succedeva?!


  • annie smith – pronunciai con voce chiara affinchè il pc la riconoscesse e accedesse alla relativa cartella. Il cip che le era stato impiantato sotto pelle agli inizi del lavoro non era attivo il che voleva dire k l'avessero perquisita da cima a fondo. Il mistero era con quali barbari metodi glielo avessero sottratto e distrutto. Al solo pensiero mi venivano i brividi.


Davanti ai miei occhi si predispose la cartina geografica del mondo con puntini rossi sparsi dovunque: Asia settentrionale, Cile, Australia, Bolivia, Inghilterra, Usa, Groenlandia. In quasi tutto il mondo, ma evidentemente in posti sbagliati. Ero anche tornata lì. In quel luogo dove qualche anno prima era avvenuta la sconfitta apparente del clan di Gustavo. In quel luogo mi recai da sola. Era rischioso ma dovevo farlo da sola. Sapevo che mettendo a repentaglio la mia vita non avrei ottenuto la salvezza di Annie e per questo partì all'insaputa di tutti in una notte d'estate. Buia. Senza stelle. Il castello mi portò alla memoria ricordi che avevo cercato di sommergere, di seppellire in un angolo remoto della mia memoria. La fortuna o sfortuna, dipende dai punti di vista, volle che quel luogo era disabitato.... di lei alcuna traccia o così mi era parso finchè non ebbi raggiunto le segrete. Un misto tra odore putrido e sangue mi inondò le narici e nella realtà mi fece quasi tornare la nausea. In una delle celle trovai lo zaino di Annie e su di esso del sangue. Riportato a casa gli esami della scientifica dimostrarono che quel sangue non era suo ma di un uomo scomparso un anno fa a Porto Rico.

La sua cartella era piena di elementi a cui non riuscivo a dare un senso: brandelli ritrovati a Basilea, zaino in Sardegna, cip ritrovato distrutto a Sidney... ma ciò che li collegava cos'era?!


Il telefono vibrò all'improvviso. Era della borsa che era sotto una pila di indumenti lavati e stirati.


Today is gonna be the day

That they're gonna throw it back to you

By now you should've somehow

Realized what you gotta do

I don't believe that anybody

Feels the way I do about you now


la canzone degli Oasis si diffuse con le sue dolci note nella stanza dimostrando la disperazione del mio cellulare.

Il mittente della chiamata era ignoto.


  • l'ho trovata.- il mio cuore iniziò a battere forte.perchè?! Non me lo riuscivo a spiegare. “per la mia amica!” pensai. Ma poi mi resi conto che conoscevo bene la voce dall'altro capo del telefono...

  • Edo..- sussurrai...

  • si. sono io. Scusami.

  • Per cosa?

  • Vediamoci tra cinque minuti al Bar del Corso....


............TuTuTuTuTu..............



angolo autrice:

ecco un nuovo cap :) è un capitolo di mezzo quindi non molto interessante forse. Lascio giudicare a voi. Spero soltanto di ricevere qualche commento. Critica o apprezzamenti fanno sempre bene per crescere come persona e scrittrice. Attendo vostri giudizi. Un bacio. Valevre.

p.s. Ringrazio tutti coloro che hanno aggiunto la mia ff tra le seguite e le preferite.

  
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