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Autore: _Blanca_    29/10/2019    0 recensioni
| Contesto → Pacifist Route | ● | Deviant!Connor + Human!OC ♡ | ● | Reporter/Detective relationship tropes |
Nova Barton è una reporter freelance nella Detroit del 2038. La metropoli sa essere un’arena ostile e Nova si arrangia come può per sbarcare il lunario. Non era certo nei suoi piani finire invischiata nelle indagini di un tenente di polizia perennemente di cattivo umore e del suo improbabile collega: un avanzatissimo modello di androide, programmato per dare la caccia ai cosiddetti devianti. Che Nova lo voglia o meno, anche lei dovrà fare i conti con le conseguenze delle proprie scelte.
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{ 06.20 capitoli revisionati » 1 – 21 }
Genere: Science-fiction, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Connor/RK800, Hank Anderson, Kara/AX400, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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 023. YOUR BUDDY TO DRINK WITH







DATA: 7 NOVEMBRE 2038
ORA: 21:33

DOWNTOWN, JIMMY'S BAR


Diciassette minuti e quarantacinque secondi fa esatti, alla Centrale, il tenente Anderson ha abbandonato la postazione alzandosi repentinamente dalla sedia. Connor ha reputato plausibile che l'uomo fosse in procinto di reagire ai commenti del detective Reed, in merito alla situazione stagnante delle indagini, con un’aggressione fisica. Invece, il tenente ha dichiarato ad alta voce di aver bisogno di una pausa.
«Andiamo, Connor.»
«Dove, tenente?»
«Da Jimmy.»
Il bar li ha accolti nella sua caligine artificiale. I neon arancioni brillano sopra gli scaffali affollati di alcolici, dalla tv si rovescia un vociare concitato   ̶  Dallas Cowboys contro i New York Giants ̶  e sei uomini se ne stanno ingobbiti sul bancone. La metà compare nei registri della polizia di Detroit, l’altra metà risulta disoccupata. Qualcuno parlotta. Gli altri, intorpiditi dall'alcol, lasciano ciondolare il capo sopra bicchieri.
Anderson sbatte stancamente il Black Lamb sul tavolo: uomo e androide sono seduti l'uno davanti all’altro; una lampada a cono pende sopra le loro testem, la luce cruda rivela i graffi sul tavolo e i solchi sul viso del tenente.
«Sta consumando la prima ordinazione da undici minuti» espone Connor.
Anderson gli rivolge un’occhiata vagamente interrogativa, il suo silenzio riempito da una roca voce femminile: ‘We're chasing freedom at the end of the map’ canta, seguendo le note di una ballata bluegrass, ‘life's gonna be better now.’ [1]
«È un miglioramento» chiarisce Connor, con un incoraggiante guizzo di sopracciglia.
Il tenente arriccia la bocca in un sorriso storto. «Dammi tempo.»
In fondo alla sala le porte dei bagni sbattono. Pochi istanti dopo, un uomo passa accanto al loro tavolo. «Cazzo ci fa qui dentro questa cosa?» mastica.
Connor, evitando qualsiasi parvenza di espressività, guarda l'uomo. Quando è entrato nel locale, il suo software di Riconoscimento Facciale ha trovato un match tra i lineamenti dell'individuo e quelli di un pregiudicato di nome Michael McCoy.
«Te la vuoi passare una nottata in cella, McCoy?» risponde Anderson, con serafica noncuranza, ma in un tono udibile a tutti. «Come ai vecchi tempi?»
Sotto la visiera del cappello da baseball, il volto di McCoy si contrae. Connor riconosce la rabbia. Rabbia e irritazione. McCoy sembra sul punto di dire qualcosa. Ma poi, borbottando osservazioni poco educate riguardo a sbirri e androidi, volta le spalle al tavolo, si appollaia su uno sgabello e ordina un Jameson.
«Forse dovrei attenderla in macchina, tenente» propone Connor, mentre registra il cigolio della porta d'ingresso, alle sue spalle.
«No, non dovresti» ribatte Anderson.
Un rumore di passi, leggeri.
«E tu cosa vuoi, invece? Un ordine restrittivo?»
Anderson sta parlando con la persona che ha raggiunto il tavolo. Ma non la guarda. Il programma di analisi di Connor, invece, è in funzione: non rileva movimenti significativi tra i muscoli facciali di Nova Barton, tuttavia il battito cardiaco della donna è di novantadue bpm. Non è tranquilla. Sebbene se ne stia lì in piedi, con i pollici agganciati alle tasche e la neve sciolta sulle spalline del trench.
«Come mi hai trovato?» chiede Anderson, ancora in contemplazione dello scotch.
«Alla centrale mi hanno detto di cercarla qui.»
«Chi te lo ha detto?»
«Il detective di questa mattina. Reed?»
Anderson ruota il bicchiere, tra il pollice e il medio.
«Che stronzo.»
Connor deve scivolare di qualche centimetro verso la parete quando Nova siede sul divanetto, accanto a lui. La luce permette di verificare lo stato degli ematomi: un colore tra il viola e il blu nel centro, una sfumatura verdognola lungo i bordi. Sono entrati nel primo stadio di guarigione.
Nova serra le mani al petto, stringendole alla tracolla, e continua a parlare con Anderson. «Ci sono novità con il caso dello Zenosyne?»
Il tenente si decide a sollevare lo sguardo sulla donna. «Ehi, te lo ripeto... mi dispiace che la vittima fosse un tuo amico, ma stai fuori dalle indagini.»
L'androide osserva la sequenza di micro-gesti della donna: inspira, espira, deglutisce.
«Avete preso in considerazione di indagare Malone?»
Anderson inarca un sopracciglio. «Perché dovremmo indagare Malone?»
«Perché? Perché... beh, pensate a cosa sappiamo della devianza.»
«Sappiamo?» Il sopracciglio del tenente continua l'arrampicata solitaria. «C'è un noi adesso?»
Nova incrocia le braccia sul tavolo. «Per innescare la mutazione del software, o come volete chiamarla, gli androidi devono trovarsi in una situazione di stress ingestibile, giusto? Come subire una violenza o assistere a un evento violento. E io non credo gli androidi della redazione siano diventati devianti per colpa di Zachary. Dovete credermi quando vi dico che non gli avrebbe mai fatto del male. Non ne sarebbe stato capace. Non era da lui.»
Anderson scrolla la testa. «Sono solo ipotesi. Non sappiamo davvero cosa li faccia dare di matto. Magari quei due non ne potevano più di lavorare là dentro e, appena sono rimasti soli con un umano a sorvegliarli, hanno colto l’occasione per sopraffarlo e tagliare la corda.» Raddrizza le spalle, con un respiro e un veloce sorso di scotch. «Oppure... non lo conoscevi poi così bene, il tuo amico.»
«Oppure» rimbecca Nova «gli androidi non sono i colpevoli.»
«Malone non può essere l'assassino» interviene Connor. «Ho stimato personalmente la morte di Zachary Walton attorno alle venti e quindici. Nico Malone ha lasciato la redazione alle diciannove e ventotto. Le telecamere di sorveglianza lo hanno ripreso all'interno dell'ascensore.»
Nova si gira verso di lui. «Però la Ford di Malone è uscita dal parcheggio alle venti e cinquantacinque.»
«E tu come lo sai?»
Connor coglie un brusco cambiamento nella voce del tenente: è serio, adesso, attento e sospettoso. E nello stesso momento vede Nova far scivolare le mani sotto al tavolo e umettarsi le labbra.
«Potrei aver dato un'occhiata ai vostri rapporti.»
«Come
«Potrei aver ricattato un hacker.»
«Potrei farti sbattere dentro.»
«Il che sarebbe... uhm, appropriato. Ma intanto che sono qui potrebbe almeno ascoltare la mia teoria, no?»
Il torvo silenzio di Anderson non sembra scoraggiare la giornalista.
«Malone ha dichiarato di essere uscito dalla redazione ed essersi diretto subito allo studio Teller, l'avvocato che sta seguendo il suo divorzio, e che si trova al primo piano palazzo. Jody Teller ha confermato. Malone è rimasto con lei fino alle ventuno meno un quarto circa. Ma non trovate che sia un orario insolito? Oltretutto, da quel che c'è scritto sul sito, lo studio non riceve clienti dopo diciassette. Sapete cosa renderebbe la situazione meno strana?»
Connor sta fissando il profilo della donna.
«Nico Malone e Jody Teller vanno a letto insieme» continua Nova. Guarda Anderson. Poi Connor. Poi di nuovo Anderson. «L'ultima volta che l'ho incontrato, lui era appena tornato da un incontro con la Teller. E aveva una macchia di rossetto sulla camicia.»
Il LED di Connor pulsa, piano. «Qual è il nesso tra un'ipotetica relazione extraconiugale di Jody Teller e l'omicidio di Zachary Walton?»
«Sta dicendo che non dovremmo fidarci delle dichiarazioni dell'avvocato» brontola Anderson. «Può aver mentito sull'orario per fornire un alibi a Malone.» Con unico e ultimo sorso svuota il bicchiere. «Vediamo se indovino la tua teoria. Ieri sera, quando in redazione non c’era più nessuno, escluso Walton e gli androidi, Malone è tornato nel suo ufficio. E senza farsi riprendere da nessuna telecamera.»
«Non ci sono telecamere puntate sulle uscite di emergenza e sulle scale di sicurezza.»
«Ha usato le scale di sicurezza, eh? Supponiamo che sia andata così. Perché avrebbe ucciso? Qual è il movente?»
Connor rileva un movimento dei muscoli pterigoidei sul volto di Nova: la donna sta serrando la mascella contro la mandibola. «Questo non lo so» la sente ammettere. «Però, se avete controllato il cellulare di Zachary, saprete che aveva intenzione di chiedere un aumento a Malone.»
«E piuttosto che aumentargli lo stipendio, Malone gli avrebbe spaccato la testa?»
Nova sta facendo sobbalzare un ginocchio, come nell'ufficio di Fowler, mentre cercava di difendere le proprie ragioni per non firmare l'accordo con la Cyberlife. «Dopo aver letto il rapporto, ho fatto un paio di ricerche su Nico Malone. Non è esattamente una brava persona.»
«La sua fedina penale è pulita.»
«La mia fonte è più affidabile di una fedina penale» ribatte Nova. «Ho parlato al telefono con la sua ex moglie. Uno dei motivi per il quale lei ha voluto il divorzio è perché, ogni volta che litigavano o avevano una discussione, lui perdeva subito la pazienza e alzava le mani. Il che prova che è un uomo quantomeno incline agli scatti violenti. Aggiungiamo il fatto che negli ultimi tempi lo Zenosyne gli sta dando problemi a livello di entrate. E quello che abbiamo è una personalità irascibile messa sotto stress da problemi economici e da una causa di divorzio in corso. Non è abbastanza per includerlo tra i sospettati?»
Il LED passa dall'azzurro al giallo e di nuovo all'azzurro. «Quindi lei crede che gli androidi abbiamo visto Malone assassinare Zachary Walton.»
«E che Malone li stia nascondendo» aggiunge Anderson.
«Forse» sospira la giornalista. «O forse sono fuggiti da soli. In entrambi i casi, per Malone è un bene che siano spariti dalla circolazione: ha tolto di mezzo i testimoni oculari e trovato qualcuno su cui far cadere i sospetti. E se davvero li sta tenendo nascosti, probabilmente adesso si crede in una botte di ferro.»
«E perché i devianti dovrebbero accettare di stare alle regole di Malone?»
«Perché sono devianti, tenente. Che altra scelta hanno? Consegnarsi alla polizia, lasciarsi estrapolare dalla memoria il video dell'omicidio e poi finire a pezzi in una discarica?»
«Ma signorina Barton» la interrompe Connor «se ha letto i rapporti compilati dalla polizia, saprà che sulla scena del crimine è stata rinvenuta un'unica impronta di scarpa macchiata dal sangue della vittima. È incompleta ma non ci sono dubbi che appartenga alla suola destra della ST400.»
«Questo non basta a escludere che Malone fosse nella stanza.»
«Ci sono le impronte digitali sulla scultura.»
«Che, per l'appunto, appartengono a Malone.»
«Perché gli androidi non possiedono impronte digitali. E in quanto alle impronte di Nico Malone, in base alla ricostruzioni effettuate dai miei software, non si trovano nella posizione corretta.»
«Corretta?»
«Non corrispondono al modo in cui avrebbe dovuto impugnare la scultura per colpire la vittima con il piedistallo.»
«Magari ha ripulito la scultura in fretta e furia.»
«Ehi!» li interrompe Anderson. Sospira. Guarda Nova. «So cosa stai cercando di fare: vuoi che il colpevole sia un umano, perché un umano puoi sperare di farlo rinchiudere. E saperlo chiuso in cella, forse ti farà sentire un po' meglio. Lo capisco. Davvero, lo capisco. Ma senza una vera prova che Malone si trovasse in quell'ufficio al momento dell'omicidio, stai solo lavorando di fantasia.» Un altro sospiro. «Posso soltanto prometterti che, quando troveremo i devianti, tenteremo di capire se siano innocenti o meno.»
«Quando li troverete» ripete Nova, dura. «Vorrà dire se
Anderson lascia cadere la provocazione. «Ti chiamo un taxi. Tornatene a casa e vedi di farti una dormita. Hai una faccia orribile.»
«Cos'è? L'ora della nanna?»
Il tenente incamera uno dei suoi respiri pesanti. «Non tirare la corda, Barton. E ringrazia che ti lascio tornare a casa invece di trascinarti alla Centrale, dopo questa storia dei rapporti. Che comunque non finisce qui.»
«Almeno adesso sapete che dovete migliorare la sicurezza.»
Anderson la ignora. Si rivolge a Connor. «Va' con lei.»
«Oh, ma sul serio?» sbotta la giornalista.
E Anderson continua a parlare con Connor. «Assicurati che se ne torni nel suo appartamento senza fare altri casini.»

/ \ \ /


L'androide osserva la strada, oltre il parabrezza. Nevica piano. Il taxi entra e esce dalle pozze di luce dei lampioni. Stanno percorrendo Plaza Drive.
Poco prima, in un mansueto tentativo di conversazione, Connor ha domandato a Nova se desiderasse la radio accesa. Ha ricevuto in risposta un perentorio no. Così, dopo aver soppesato il modo in cui la donna, a braccia conserte, stia ostinatamente guardando fuori dal finestrino, ha accettato l'input del software di Relazioni Sociali di restare in silenzio, lasciando che sia il debole ronzio del motore elettrico a riempire l'abitacolo del taxi.
«Comunque è divertente» afferma, di punto in bianco, Nova.
Una pulsazione del LED, un lento battito di palpebra, e Connor si volta verso di lei.
Nova gli sta mostrando un'espressione meno ostile di quanto avesse pronosticato.
«Che cosa la diverte?»
«Che un gioiello dell'intelligenza artificiale sia ridotto a farmi da baby-sitter. Scommetto che in questo momento un programmatore della Cyberlife sta urlando in un cuscino.»
«Sto eseguendo gli ordini del tenente» le ricorda Connor. Fosse stato libero di decidere in accordo con la sua programmazione, avrebbe seguito Anderson alla Centrale.
«E lui sì che sa come sfruttarli, i suoi gadget» borbotta Nova. «Senza offesa.»
Connor non reputa necessario processare un risposta.
«Dì un po'... mi trovi antipatica?»
«Non classifico le interazioni con gli esseri umani in base a criteri di antipatia o simpatia.»
«Però in qualche modo mi hai classificata, no? In che categoria sono?»
«Imprevisti.»
Nova alza un sopracciglio. «Hai imparato a parlare alle ragazze leggendo le istruzioni del Monopoli?»
La ricerca di una replica congrua viene interrotta bruscamente da un movimento inaspettato: Nova allunga una mano verso il display di comando sul cruscotto.
Il taxi rallenta. Accosta al marciapiede, mentre un autocompattatore li supera, e si ferma davanti a un negozio di alimentari H24. ‘Corsa interrotta’ annuncia una voce femminile. ‘Per favore, inserire un nuovo indirizzo di destinazione. Oppure selezionare l'icona verde per riprendere la corsa attuale.’
«Che sta facendo?»
«Una deviazione.»
«Le mie istruzioni mi obbligano a riportarla nel suo appartamento.»
«Anderson non ha vietato di fare una tappa intermedia, prima di riportarmi a casa.»
«Ma mi ha espressamente chiesto di fermarla dal commettere... altri casini.»
«La definizione di casino è soggettiva.»
‘Per favore, inserire un nuovo indirizzo di destinazione oppure selezionare l'icona verde per riprendere la corsa attuale’ ripete la vocetta del taxi.
«Nuova destinazione. 1214 Griswold Street.»
L'indirizzo compare sul display. Una nuova icona verde lampeggia in attesa della conferma.
Anche il LED di Connor lampeggia. Di un allarmato giallo. «È l'indirizzo di residenza di Nico Malone.»
«Anderson ha detto che serve una prova della presenza di Malone nell'ufficio al momento dell'omicidio. Posso procurargliene una, ma devi aiutarmi.»
Sulla tempia dell'androide irrompe un lampo rosso.

    [ «TIENI QUELLA DONNA FUORI DALLA INDAGINI.» ]

«Mi dispiace, ma io prendo ordini solo dal tenente Anderson.»
«Connor, non ti sto dando un ordine. Ti sto chiedendo di aiutarmi.. Tu reputi improbabile che Nico Malone sia l'assassino, ma improbabile non è lo stesso di impossibile. E se esiste una possibilità, anche minima, che Malone sia coinvolto e sappia qualcosa sui devianti, non dovresti almeno tentare di scoprirlo?»
L'androide aggrotta le sopracciglia e sceglie la più compassionevole delle repliche, tra quelle a sua disposizione. «Signorina Barton, posso comprendere che la morte del suo amico le stia causando dolore. Ma questo comportamento non è un modo sano di affrontare il lutto.»
Nova lo guarda. Connor fatica a trovare un'interpretazione chiara dell'espressione della donna. È arrabbiata. Oppure attonita. Quando la donna gli rivolge di nuovo la parola, la voce è dura e pesante, come un sasso che cade in acqua: «Che cosa ne sai tu di lutti?»
«So che per gli esseri umani può essere difficile elaborare il trauma dovuto a una perdita.»
Nova si china verso di lui. «Tu sei solo una macchina, Connor. Non hai diritto di dirmi come devo o non devo affrontare un lutto. Per te stiamo parlando soltanto di un altro cadavere e un altro omicidio. Ma quando io ho visto le fotografie della scena del crimine, ho visto una persona alla quale volevo bene. Con la testa fracassata e la faccia coperta di sangue. E adesso, ogni volta che penso a Walty, ho quell'immagine davanti agli occhi. Secondo te può esistere un modo sano di accettare quello che gli hanno fatto?»
Connor resta in silenzio, la fronte contratta.
Nova si gira verso il cruscotto.
E l'androide la imita, lentamente. Davanti a lui le insegne del negozio gettano una luce bluastra sulla strada, come se il mondo fosse sul fondo di un buio acquario. I fiocchi di neve si incollano al parabrezza. Sul display di comando l'icona verde sta ancora lampeggiando.
Connor si abbandonerebbe a un sospiro, se solo possedesse dei polmoni. 

    [  INSTABILITA' DEL SOFTWARE IN AUMENTO ]

«Che cosa ha intenzione di fare con Malone?»







NOTE
[1] Jackson Hole - Kasey Chambers and Shane Nicholson
   
 
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