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Autore: TwinStar    08/05/2005    17 recensioni
Sirius ama Remus.
Lo ama da sempre e finalmente, dopo anni di silenzi e languidi sospiri, ha trovato la forza di dichiararsi al suo bel licantropo. Che verrà ricambiato è una certezza. Il rifiuto? Non è contemplato. Loro sono perfetti insieme e tra loro c'è una complicità tutta particolare. Sono destinati ad unirsi, no?
... No?
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Commenti di inizio capitolo

Sarò rapidissima

Avevo promesso la fan art a Miki, quella sulla scena della cena del capitolo precedente. Ci ho messo una settimana a farla, proprio non mi veniva in mente come farci stare tutti, ma alla fine, non appena ho trovato l’idea, a realizzarla ci ho messo i soliti 10 minuti.

Per chi volesse vederla… Eccola QUI

(la parte di sotto - quella in bianco e nero - non c'entra niente con la storia, mi si è impallato il programma di immagini e non ho potuto tagliare!) 

 

Capitolo 6 - "Io non parlo con chi mi pone le domande in questo modo"

 

Regulus emise un lungo sospiro.

Non sapeva da quanto fosse lì, nel dormitorio dei Serpeverde, steso supino sul suo letto, con le braccia incrociate dietro la nuca e lo sguardo fisso verso l’alto, a pensare a tutto e a niente. Era molto irritato, come sempre accadeva quando non riusciva ad arrivare alla soluzione di un problema (cosa che avveniva assai raramente, per sua fortuna). Specialmente quando il problema riguardava suo fratello e il modo di fargli passare i suoi cinque bravi minuti di terrore.

Era stato facile prima, trascinato dall'entusiasmo del momento, rifiutarsi di andare a fare la spia da mamma e papà perché non sarebbe stato un modo abbastanza crudele e intelligente per farle pagare tutte con gli interessi a quel suo fratello indegno che aveva fatto dello svergognare il buon nome della SUA famiglia la ragione stessa d'esistenza. Era stato facile da dire.

Si, facile… Ma in pratica che poteva fare?

Senza dubbio era venuto a conoscenza di una vera chicca; l'uomo dei sogni di suo fratello a quanto pareva se la faceva con quella Grifondoro rompiscatole che gli era sempre stata attaccata alle costole come una piovra fino a qualche mese prima. Era qualcosa di veramente ghiotto, qualcosa che sarebbe stato sciocco non sfruttare al massimo. Perché aveva un conto in sospeso anche con Lily Evans.

Sarebbe stato meraviglioso farla pagare cara ad entrambi, con gli interessi.

Ma era un'eternità che si arrovellava il cervello e non era ancora venuto a capo di niente. Lui era una mente geniale, che adorata ideare trovate machiavelliche, ma tutto quello che gli veniva in mente erano banalità che sarebbero potute venire in mente a chiunque, e lui non era affatto chiunque. Lui era Regulus Black, il figlio "buono", la speranza di una delle famiglie più antiche e nobili di tutto il mondo magico, e non poteva proprio permettersi di essere banale, in nessun caso. Chiuse gli occhi e sospirò. Non si sarebbe rimangiato tutto, non sarebbe tornato sui suoi passi, non si sarebbe arreso. Non sarebbe proprio stato da lui.

Questi pensieri lo presero a tal punto che non si accorse nemmeno che la porta si stava aprendo.

"Oh, ecco dov'eri!", esclamò una voce conosciuta mentre un viso bello e impertinente incorniciato da una cascata di lunghi capelli corvini faceva capolino dall'uscio. Regulus aprì gli occhi e si ritrovò davanti la maestosa figura della sua cugina preferita, Bellatrix, la quale si rivolse a qualcuno rimasto fuori dalla porta. "Avete visto? Ve l'avevo detto che l'avremmo trovato qui!"

"Stupefacente, Bellatrix. Allora il prossimo anno dovrai fare domanda per la cattedra di Divinazione.", rispose una voce sarcastica alle sue spalle. Severus Piton fece il suo trionfale ingresso nel dormitorio; sul viso aveva, come al solito, l’espressione altezzosa e incavolata di un uomo consapevole della propria superiorità sugli altri. A Regulus Piton era simpatico, anche se non poteva definirlo un amico; conoscente era più appropriato, dal momento che aveva rapporti con lui soltanto perché frequentava le sue due cugine ed era stato grande amico di Lucius Malfoy e Rodolphus Lestrange, quando ancora frequentavano Hogwarts.

Bellatrix non rispose all'offesa ma si limitò a lanciare in direzione del Serpeverde un sorriso furbo. Ma Regulus non ebbe il tempo di chiedersi come mai la cugina non si comportasse come al solito rispondendo all'amico con quell'elegante sarcasmo che lui tanto adorava, perché la voce cristallina di Narcissa Black lo ridestò dai suoi pensieri. "Sempre a poltrire a letto, vero Regulus?" Gli angoli della bocca si incurvarono leggermente verso l’alto. "Prima o poi verrai inglobato dalle lenzuola."

Regulus arricciò le labbra in un sorriso sghembo. "Questo è proprio ingiusto..."

"Cosa, il commento di Narcissa?", chiese Bellatrix incuriosita voltandosi in direzione della sorella.

"Macché…", sbottò il cugino rizzandosi a sedere. "Il fatto che noi maschi non possiamo entrare nei dormitori femminili mentre invece a voi femmine, a quanto pare, è permesso entrare nel nostro..." Oltre ad essere ingiusto, pensò, era anche piuttosto stupido, perché a volte erano le ragazze ad avere le idee molto più chiare dei maschi, e spesso i suoi compagni di stanza si portavano in stanza le fidanzate. Una cosa che Regulus trovava a dir poco repellente… Si affrettò a scacciare quel pensiero, fissando intensamente gli occhi neri della cugina. "... Anche se personalmente ti vedrei molto meglio qui che nel dormitorio femminile, Bellatrix."

"Piccolo impudente!", esclamò divertita la cugina. "Sei fortunato che sia di buonumore, oggi, altrimenti una sonora sculacciata non te la levava nessuno."

"Le ha scritto Rodolphus", spiegò Severus alzando gli occhi al cielo prima che il giovane Black potesse farle domande in proposito..

"Si.", aggiunse Narcissa storcendo le labbra in una smorfia di disgusto.  "Ha detto che alla prossima gita ad Hogsmeade verrà a trovarla, dal momento che si troverà a passare nei dintorni per affari e trascorreranno tutta la giornata assieme." Bellatrix emise un grido di gioia e si gettò a sedere sul letto di Regulus ridendo sguaiatamente. "... E' tutto il giorno che fa così, è spaventosa."

"La preferisco quand'è scontrosa e cinica.", le fece eco Severus.

Regulus si limitò ad annuire. Quelli erano tutti discorsi inutili, e lui stava pensando a cose ben più serie. Narcissa parve notare questo suo turbamento, ma non chiese niente in proposito. Cara, sensibile Narcissa, era sempre così rispettosa degli affari altrui, non si immischiava mai. Una dote molto rara.

Forse... Forse sarebbe stata anche una dote utile... Forse poteva...

"Ragazzi... Sentite, io devo confessarvi una cosa..."

Gli occhi scuri di Bellatrix dardeggiarono di curiosità. "Cosa? Cosa?", esclamò con voce eccitata. "Finalmente vuoi ammettere che sei stato tu a maledire la poltrona di quel vecchio idiota dello zio Alphard?"

"Non puoi provarlo, cugina cara!", ghignò di rimando il cugino.

"Il solo fatto che tu abbia risposto così prova che...!"

"Bellatrix, non cominciare di nuovo con questa storia.", sbottò Narcissa alzando gli occhi al cielo, esasperata. La storia della maledizione alla poltrona dello zio Alphard era storia vecchia, ma Bellatrix ancora non la perdonava al cugino, perché era stata punita lei una volta tanto in cui non aveva fatto assolutamente niente di male. "Che succede, Regulus?"

Il ragazzo deglutì.

Il giovane Black ponderò attentamente se dire loro tutto o meno. Avrebbe potuto sconvolgerli... Avrebbero potuto dire tutto in tutta la scuola solo per il piacere di vedere mortificato quella testa di cavolo, e il buon nome dei Black sarebbe stato gettato in un'indicibile vergogna. Però avevano il diritto di sapere. Erano la sua famiglia. E Severus, anche se non era un Black, era un ragazzo intelligente e assennato e avrebbe potuto essere d’aiuto.

Insieme avrebbero potuto trovare una soluzione.

E gliel'avrebbero fatta pagare cara, a Sirius. L'unione fa la forza, in fondo, no?

"Sembra..." Esitò. Il suo sguardo si posò su tutti i presenti prima di tornare a guardare le sue lenzuola, mentre un tenue rossone giungeva ad imporporargli le guance. L'imbarazzo era troppo, anche per una faccia tosta come Regulus. La vergogna di suo fratello, come al solito, si sarebbe specchiata su di lui, sui suoi genitori e su tutta la sua famiglia.

Ma dovevano sapere. Era giusto.

Così si fece coraggio. "... Sembra che a mio fratello piacciano i maschi."

Si pentì subito di aver detto quelle parole. Nella stanza piombò il gelo più totale. Per parecchi istanti nessuno ebbe la forza di spiccicare una parola. Regulus si morse la lingua dandosi mentalmente del cretino. Di sicuro doveva averli sconvolti. Una persona per bene come Narcissa sarebbe come minimo svenuta a terra per lo shock.

Bellatrix fu la prima a parlare.

"... E allora?"

"Come 'E allora'?"

"Gli piace Lupin, no?", replicò tranquilla Narcissa. "Lo sapevamo da un pezzo."

Regulus era a dir poco basito. Ma prima che potesse recuperare abbastanza presenza mentale da chiedere loro come facessero a saperlo, ma soprattutto come cavolo facessero ad essere così tranquilli, Severus prese la parola. "Non credo tu abbia deciso di metterci al corrente di questa notizia sconvolgente solo per un puro piacere di informarci della cosa." La voce si ridusse quasi ad un sussurro, mentre i tenebrosi occhi scuri fissarono intensamente quelli del giovane Black. "Per cui veniamo subito al punto... Cos’hai in mente, Regulus?"

"Niente che ci faccia finire nei guai, vero?"

Le labbra del ragazzo si arcuarono in un sorriso perverso.

"Ragazzi, che scortesia... Sapete bene che io non parlo con chi mi pone le domande in questo modo..."

 

 

Sirius sentì un brivido gelido percorrergli la schiena.

"Che strano, eppure non fa freddo...", mormorò tra sé e sé tornando ad occuparsi della sua chioma. Quel maledetto pasticcio di patate sembrava fatto di mastice, era già il settimo shampoo che si faceva e non se ne andava via del tutto. Aveva chiesto anche a Remus di aiutarlo a pulirsi con un incantesimo appropriato prima che quella schifezza diventasse colla, ma quel licantropo crudele si era rifiutato perché, aveva detto, se lo meritava.

Non capiva… Anzi, si, a dire il vero capiva, ma non è che quella realizzazione lo rendesse particolarmente felice. Doveva essere per via della Evans… Era sicuramente per via della Evans. Che sciocco era stato a credere che il suo bel Remus potesse passare oltre l’amore che provava per quella strega dagli occhi crudeli e prendere le sue difese. Chi era lui, in fondo? Solo uno dei suoi migliori amici, uno dei tanti…

Ma a dire il vero non riusciva ad essere arrabbiato con Remus. Era… Triste.

Si, triste. Perché riusciva a capire il perché del suo comportamento e questo gli faceva male. Anche lui in una situazione simile avrebbe preso a priori le difese della persona amata.

Lui amava Remus.

Ma lui amava la Evans.

E la Evans lo faceva soffrire.

Sembrava una di quelle telenovele babbane di dubbio gusto.

Ma non doveva angustiarsi troppo dietro a quei pensieri deprimenti.

“Moony!”, piagnucolò disperato il ragazzo. “Questo schifo non si toglie!”

Dai dormitori giunse un gemito esasperato. “Lo so, me l’hai già detto 3 minuti fa, Padfoot…”

“Che devo fare?!”, gemette l’Animagus.

“Prenderti la tua punizione e accettarla senza piagnucolare come un moccioso.”, sbottò James dalla doccia attigua prima che potesse giungere la risposta del licantropo. Sirius si voltò, per notare il suo “migliore amico” lanciargli uno dei suoi sorrisi maliziosi brevettati. “Anzi, dovresti ringraziarmi, sei anche più carino, così…” E tornò ad occuparsi della sua igiene personale, ridacchiando con aria sadica.

Sirius gli avrebbe fracassato quella testaccia dura contro le fredde piastrelle del bagno, ma sarebbe stato sbagliato dal punto di vista etico, con tutta probabilità qualcuno avrebbe anche potuto affermare che ci fosse lui dalla parte del torto, quando in realtà era nel giusto. E poi era troppo impegnato a perdersi nella cura del suo scalpo e nelle sue mille pare mentali per perdere tempo con quel cretino di Prongs.

E così il nostro bel malandrino tornò a frizionarsi la fluente chioma corvina, perso in mille riflessioni.

Ma perché oggi ce l’hanno tutti quanti con me? Passi per la Evans quella femmina crudele che fa soffrire il mio Moony, ma Prongs… Povero Moony… Accidenti, questa roba non si toglie, io non voglio andare in giro così, domani… E Prongs, guarda come sogghigna compiaciuto… Certo, però che potrei mettere in atto una piccola vendetta, altrimenti che Malandrino sarei? Potrei… No! No, no, no, Sirius, sarebbe sbagliato, anche se un bastardo è il tuo migliore amico… Continua a concentrarti su Moony… Moony… Oh, Merlino, è così bello… Peccato che da quando gli ho detto di amarlo la doccia insieme non la facciamo più… Santo Godric, se ci penso…

….

……

Okay, Sirius, ora SMETTILA di concentrarti così tanto su Moony, capito? Smettila! … Che cavolo ha Prongs da guardare, non ha mai visto uno che si lava i capelli? Se penso che è tutta colpa sua se ora mi ritrovo i capelli coperti di schifo e Moony ce l’ha con me… Perché è ovvio che ce l’ha con me, altrimenti non sarebbe così freddo col sottoscritto, adesso. Non deve passarla liscia…

 

“Devi proprio mangiare qui, Wormtail?”

Il licantropo sollevò leggermente un sopracciglio sottile con fare infastidito e le labbra si piegarono in una smorfia di sottile disgusto, mentre il suo sguardo si posava sul suo piccolo amico il quale, per nulla intimorito, si affrettò ad ingoiare il boccone che aveva in bocca e fece mostra di uno smagliante sorriso.

“Mangio qui così ti sto accanto e ti faccio un po’ di compagnia!”

“No, mangi qui perché non vuoi che il TUO letto si riempia di briciole.”, replicò per tutta risposta Remus, scattando a sedere e togliendo dal pesante copriletto scarlatto qualche rimasuglio di cibo con rapidi gesti stizziti della mano, mentre con l’altra fece ondeggiare davanti agli occhi di Peter un tomo dall’aria parecchio noiosa. “Ti avrò detto mille volte che non sopporto di avere gente intorno prima di andare a letto, mi basta la compagnia di un buon libro. E basta.” Cadenzò bene le parole per far sì che il concetto fosse recepito.

Se non altro, ci sperava.

“A Padfoot lo fai stare nel tuo letto, però!”, si lagnò Peter, un po’ offeso per la differenza di trattamento che Remus riservava a Sirius. Molto spesso quel cane irruento, dopo essersi preparato per la notte, gli saltava sulle lenzuola senza problemi e ne approfittava per abbracciarlo o accarezzargli i capelli (cosa che al poverino dava un immenso fastidio, visto che odiava essere toccato). Remus però non aveva mai fatto nulla per scacciarlo come faceva con Peter; non aveva reagito neanche quella volte in cui, preso da eccessiva foga, Sirius aveva preso uno dei suoi adorati libri e con un gesto secco l’aveva gettato via dicendo che non avrebbe dovuto perdere tempo con quelle sciocchezze. Si era limitato a chiedere a Peter di prendergli il libro, e l’aveva poggiato con calma sul comodino, continuando nel frattempo a farsi coccolare dall’amico.

Se l’avesse fatto lui l’avrebbe ucciso, mentre a Sirius perdonava sempre tutto. Era ingiusto.

“Prima di tutto Padfoot non mi riempie il letto di briciole…”, asserì il licantropo con fare pratico. “E poi è talmente cocciuto che non si riuscirebbe a impedirgli di saltarmi addosso nemmeno se ne dipendesse della sua incolumità.” Il suo tono di voce era tranquillo come sempre, ma Peter parve notare un lieve rossore sulle guance dell’amico, mentre pronunciava quelle parole.

Forse il caldo, pensò. In effetti quella stanza era un forno.

“Anche questo è vero…”, mormorò, più a se stesso che all’amico. Remus era tornato alla sua lettura, segno che per lui la discussione era chiusa. Peter rimase qualche istante incerto sul da farsi. Forse avrebbe dovuto lasciarlo in pace, anzi, probabilmente; Moony avrebbe potuto alterarsi davvero se avesse continuato a chiacchierare, e un licantropo alterato era l’ultima cosa che aveva bisogno di vedere.

E poi c’era un’altra cosa che non lo faceva stare tranquillo. Si voltò in direzione del bagno. “Certo che ci mettono tanto a fare la doccia stasera Padfoot e Prongs, vero?”

“Buon segno, vuol dire che si stanno lavando bene, una volta tanto…”, rispose tranquillo l’amico senza alzare gli occhi dal libro, mentre un debole sorriso gli illuminava lo sguardo.

Ma Peter non era affatto tranquillo. Non avrebbe mai potuto essere tranquillo, non dopo quello che era successo a cena tra i due. Era terrorizzato dall’idea di lasciare quei due soli, perché avrebbero potuto ammazzarsi, ma era  ancor più terrorizzato all’idea di andare a controllare la situazione, perché avrebbero potuto ammazzare lui. Rimase preda di quel dissidio interiore per molti minuti.

Alla fine, prese la decisione più intelligente.

Lasciarli a loro stessi e fregarsene.

“Beh, io vado a letto.”

Si alzò dal letto dell’amico e si stiracchiò pigramente, dopodiché fece per avviarsi verso il suo letto, ma il licantropo gli intimò di lavarsi prima i denti, in un tono che non ammetteva repliche. Peter si portò le mani allo stomaco. Si sentiva tutto in subbuglio.

E non era per le 24 Cioccorane che aveva in pancia.

E’ che sarebbe dovuto entrare in bagno per lavarsi i denti.

In QUEL bagno… Con QUEI due, e… Non era pronto psicologicamente.

Ma non si discuteva a un ordine perentorio di Remus Lupin, così il povero Peter dovette lottare contro l’insano terrore che gli fece tremare le gambe e si avviò a passi lenti e regolari verso il bagno, pronto a vederne di tutti i colori. Magari sarebbe stato un bene anche portarsi dietro la bacchetta.

O pregare qualche santo babbano.

 

Il licantropo era finalmente solo.

Non che rifuggisse la compagnia dei suoi amici come un eremita, solitamente, ma Peter a volte era davvero irritante… E poi ogni tanto c’era bisogno di un po’ di pace, specialmente prima di andare a letto… E specialmente prima che arrivasse Padfoot a… Saltargli addosso… Si sentì di nuovo le guance in fiamme, come poco prima davanti al suo amico. Che scelta di parole orrenda, la sua; era un ragazzo intelligente, con un vocabolario al posto del cervello… Proprio l’espressione “saltare addosso” doveva usare?

Aggrottò le sopracciglia infastidito e sbuffò con stizza.

Chissà cos’aveva pensato Peter…

Probabilmente niente.

Peter era sempre stato un cervello piuttosto semplice, uno di quelli che affrontavano un solo argomento per volta e si concentravano solo su quello. La cosa insopportabile era che poteva affrontare la stessa discussione anche per un mese e proprio non si riusciva a farlo parlare d’altro. Come facesse restava un mistero, come restava un mistero il motivo per il quale Remus non aveva ancora deciso di renderlo afono.

Quello ad esempio era il mese del “nessuna ragazza mi vuole, morirò single, ma come fanno Prongs e Padfoot ad avere tante donne al seguito?”, e con chi si andava a confidare? Con Remus, ovviamente, dal momento che se avesse osato mettere in mezzo un argomento simile con quei due stupidi come minimo per farsi due risate gli avrebbero consigliato di fare turpitudini alla prima poverina che sarebbe passata, ben sapendo che avrebbe seguito i loro consigli e si sarebbe messo nei guai.

Lui invece restava in silenzio e ascoltava con pazienza.

Anche se avrebbe preferito leggere quell’interessantissimo libro.

Era decisamente troppo buono e disponibile e la gente se ne approfittava.

Anche Padfoot se ne approfittava… Gli saltava nel letto e si metteva ad accarezzarlo come fosse un cucciolo fino a fargli venire la pelle d’oca, diceva che l’amava per metterlo in imbarazzo e fargli fare mille pare mentali distogliendolo dai suoi studi, e poi arrivava a cena a fare lo splendido e si metteva a fare il cretino con la Evans. Ma quanto doveva essere deviato un cervello per comportarsi in maniera tanto indegna?

Se non ci avesse pensato Prongs quel pasticcio di patate gliel’avrebbe lanciato addosso lui.

Scosse la testa con decisione. Non aveva proprio voglia di mettersi a pensare a simili sciocchezze, era molto meglio perdersi tra le pagine di un buon libro… Ma erano 2 ore che provava a leggere qualcosa ed era sempre fermo allo stesso punto. Una cosa molto, molto irritante per il povero licantropo, che con un sospiro decise di lasciar perdere per quella sera, e fece per posare il libro sul comodino…

Poi un grido squarciò l’aere. La voce era familiare.

“Wormtail!”, gridò Remus allarmato balzando dal letto. “Wormtail, che succ…?” Ma le parole gli morirono in gola non appena mise piede nelle docce.

La prima cosa che notò, da maniaco dell’ordine qual era, era che la stanza era in uno stato che definire vergognoso sarebbe stato un pallido eufemismo. C’era acqua ovunque, sugli specchi, lungo i muri… Anche sul soffitto! Per non parlare del vapore denso e caldo (Prongs e Padfoot avevano l’orrendo vizio di lavarsi con l’acqua bollente) che faceva somigliare quella stanza a una sauna, più che a una doccia.

Tempo pochi secondi e si ritrovò sudato e appiccicoso come dopo una corsa.

Magnifico…

Si voltò in direzione dei responsabili per dirne loro quattro.

Cercò con lo sguardo il piccolo Peter.

Eccolo là…

Ma…

Che ci faceva steso per terra a pancia in giù con in mano quelli che sembravano proprio gli occhiali di James?! E come mai Sirius gli stava calpestando le schiena con un piede gridando come un ossesso? Il poverino era piuttosto confuso.

La voce di Sirius perforò i delicati timpani del licantropo. “Ma perché devi rovinare sempre tutto, Wormtail?!” E spinse con forza il piede nelle carni dell’amico. “Me lo spieghi?! ME! LO! SPIEGHI?!” Ogni parola furibonda era accompagnata da una pressione maggiore del tallone, che provocava nell’altro una serie di squittii acuti che a Remus sembravano un tentativo di scuse, ma non ne era totalmente certo.

Sirius digrignava i denti e continuava a gridare e a scalciare, mentre, nei pressi del muro nord, un James Potter piuttosto confuso vagolava per la stanza in traiettorie imprevedibili facendo ondeggiare le braccia davanti a sé alla maniera dei sonnambuli. “Dove sono i miei occhiali?”, diceva. “Non vedo niente! Ehi, che succede?”.

Che succede? Vorrei tanto saperlo anch’io….

“Sirius, che stai facendo?!”, gridò Remus con un tono tale che indusse il suo impetuoso amico ad abbassare immediatamente la cresta, a lasciar stare Peter e a mettersi sulla difensiva come un cucciolo che teme la punizione del suo padrone.

“Non è stata colpa mia, Moony, te lo giuro!”, replicò l’Animagus sventolando le mani davanti a sé con veemenza. “Io non ho fatto niente! E’ colpa di questo IDIOTA che si è messo in mezzo!” E lanciò un’occhiata torva a Peter, che restò sdraiato per terra a piagnucolare. “Se non fosse stato per lui a quest’ora avrei…”

“… Fatto la figura del cretino come tuo solito, ma non hai bisogno di arrivare a picchiare un tuo amico, te lo assicuro.” Il licantropo incrociò le braccia con fare saccente e si avvicinò all’amico steso a terra per sincerarsi dei danni. Dopo aver intimato a Sirius di fare qualche passo indietro, si inginocchiò a fianco dell’altro e gli chiese come stesse.

“Potrebbe andar meglio…”, mugolò l’altro.

Remus si voltò in direzione di Sirius per dirgliene quattro (ma anche cinque, o sei); sul perché non pensasse mai prima di agire, su quanto fosse importante controllarsi perché avrebbe potuto far del male a Peter sul serio, quella volta, ma le parole gli si bloccarono nella strozza nel momento in cui, per la prima volta da quando era entrato in quella doccia, si accorse che Sirius era tutt’altro che vestito. E la cosa non andava…

Per.

Niente.

Bene… Oh, Merlino.

 

Ma che gli prende, a Moony?

Dire che Sirius era confuso era poco.

Non capiva come mai da un po’ di tempo a quella parte Remus si comportasse in modo tanto strano con lui. Passasse che prendesse le difese della Evans, questo gli andava anche bene, ma… Prendere addirittura le difese di quel cretino di Wormtail? Dopo che era stato lui ad immischiarsi nel suo piano geniale per vendicarsi del perfido Prongs?! Cosa gli aveva fatto di male per meritarsi tanto astio?

A parte dirgli che lo amava, certo…

Anzi, no, certo un cavolo!

In quello non c’era assolutamente niente di male, tanto per cominciare. E poi, ne era sicuro, Remus non era affatto arrabbiato con lui, era stata solo una sua impressione. In fondo il suo amico era sempre stato contrario a qualsiasi tipo di violenza, ai danni di chiunque, anche di quell’idiota matricolato di Snivellus, per cui era ovvio che gli si fosse rivolto in maniera sgarbata.

Stava picchiando Wormtail, in fondo. Ma si scherzava, cavolo.

Non gli stava facendo poi tanto male, era Peter che era un gran piagnone!

Si, si convinse, Remus era solo contrariato per aver assistito ad un litigio così sciocco. Forse era un po’ arrabbiato, ma non sarebbe durato molto, dal momento che loro erano e rimanevano anime gemelle. Il fatto che fosse arrossito guardandolo, poi, parlava chiaro: sulle sue labbra si dipinse un sorriso soddisfatto.

Si, era proprio arrossito, inutile che negasse l’evidenza.

Qualcosa per lui la provava, allora…

Remus lo avrebbe amato.

Era solo una questione di tempo.

Avrebbe parlato con la Evans e tutto si sarebbe risolto.

… Allora perché continuava a pensare che le sue supposizioni fossero solo una manica di scemenze?

 

 

“Io non ho tempo per questa manica di scemenze!”

Lily appallottolò con stizza il contenuto del pezzo di pergamena che si era ritrovata nella tasca del maglioncino e lo lanciò in aria assieme alla rosa che aveva trovato in una delle tasche della sua giacca, incenerendoli con un solo sapiente incantesimo prima che toccassero terra. Una delle sue compagna di stanza, Anne Thompson, sollevò pigramente lo sguardo dalle pagine del suo diario e fissò la Evans con uno sguardo che tutto lasciava ad intendere tranne che gli importasse qualcosa di ciò che faceva tanto infuriare la sua amica. Era abituata agli scatti di nervi di Lily.

E in genere il motivo di tali scatti di nervi era sempre e solo…

“… Potter?”

“E chi altri potrebbe essere?”, le rispose dal letto di fianco al suo Helen Rice, l’altra compagna di stanza di Lily, senza smettere di pettinarsi la lunga chioma castana.

“… Black…”, mugugnò la Evans con un filo di voce.

Poco ci mancò che le sue amiche crollassero a terra prive di sensi.

“Black?!”

“Non ti basta più Potter, ora anche Black?!”

“Ma che avete capito?!”, gridò la Evans, seccata. “Quel cretino mi ha semplicemente dato un appuntamento in Guferia per domani, dopo cena con uno stupido messaggio accompagnato da una rosa!” Si rese conto che quella frase poteva apparire piuttosto equivoca (anzi, molto equivoca) solo dopo averla pronunciata, e dopo che le sue amiche le perforarono i timpani esibendosi nei gridolini eccitati più fastidiosi che mente umana potesse concepire. All’improvviso le due ragazze smisero di dedicarsi alle rispettive occupazioni e si sedettero ai piedi della povera Grifondoro dalla chioma ramata guardandola con occhietti curiosi e incalzandola di domande a ripetizione.

“Da quanto tempo vi frequentate?”

“Ma noi non ci fre…”

“Vi siete già baciati?”

“Sto tentando di dirvi che non…”

“Che ne dici, Helen, saranno già andati oltre?”

“Insomma, smettetela!”, scattò Lily con le guance in fiamme per l’imbarazzo. Come potevano parlare di cose del genere con una tale facilità?! “Tra me e Black non c’è assolutamente nulla! Lui mi ha solo…!”

“… Invitato a passare una romantica serata in guferia, e dici che non è nulla! L’hai sentita, Anne?”

“Altroché se l’ho sentita…”, sospirò l’amica. “Oh, Lily, sapessi come t’invidio!”

“… Perché?”, replicò Lily, sinceramente incuriosita.

“Come perché?! Voglio dire… Black! Hai un appuntamento con Black! Oh, Merlino, io farei follie per uscire con lui! E’ così bello!”

“E’ un sogno!”

“Così maturo e gentile!”

“Un’adorabile canaglia!”

“A dir poco perfetto, sotto ogni aspetto!”

“Non che James Potter sia da meno, eh?”

“Assolutamente, sono entrambi gli idoli della nostra scuola!”

“E va bene, ora basta.”, sbottò Lily con fare stizzito per porre fine a quell’inutile sproloquio. La reazione delle sue amiche era davvero infantile. Erano quasi donne adulte, per l’amore del cielo, non c’era bisogno di fare tutte quelle scene. “Ragazze, siete veramente impossibili, vi ho detto che io e Black non abbiamo affatto un appuntamento! E poi, siete sicure di parlare degli stessi Potter e Black a cui penso io? Non è che per caso vi state riferendo a Daniel Potter di Corvonero e a Regulus Black?”

“Ma sei fissata con Regulus Black, tu!”

“Con Reg… No!” La povera Grifondoro cercando di mantenere un tono di voce saldo e forte, mentre le sue guance assumevano lo stesso colore dei suoi capelli. Accidenti, ancora con quella storia di Regulus Black. Era vero, in passato aveva avuto una piccola cotta (anzi, un’enorme sbandata!) per il giovane rampollo dei Black, anche se di un anno più piccolo di lei, ma che poteva farci se era un ragazzino terribilmente seducente? Bello da impazzire, intelligente e maturo, non arrogante come la maggior parte dei Serpeverde che frequentavano Hogwarts. Insomma, era perfetto.

Però ora gli era passata.

Si, definitivamente passata.

“Che vai farneticando, si può sapere?! Quando mai sono stata fissata con Regulus Black?!”, gridò Lily riacquistando sicurezza. “E’ stata solo una cotta innocente!”

Anne scosse la testa facendo ondeggiare i riccioli sbarazzini che le incorniciavano il viso, e un sorriso furbetto gli comparve sulle labbra. “Sarà…”, mormorò con una punta di malignità della voce. “… Ma non sono mica io quella che teneva le amiche sveglie fino alle tre di notte coi suoi languidi sospiri d’amore per il bel Black”

“Colei che affermava che sarebbe riuscita a far breccia in quel cuore vagabondo!”

“Colei che giurava sulla luna, sul sole e sulle stelle del cielo che non avrebbe mai potuto continuare a vivere se non fosse riuscita a…”

“Finitela!”, gridò la Evans, mentre l’imbarazzo aveva ormai raggiunto livelli preoccupanti. “Quanto siete perfide, non è vero, io non ho mai fatto queste cose! Non sono proprio il tipo da perdermi in simili scemenze amorose, mi conoscete!”

“Ah, no?”, replicò Anne, dubbiosa. “Helen, ti ricordi quella volta in cui miss ‘Io non mi perdo in simili scemenze amorose’ ha scritto in un compito in classe di Difesa Contro le Arti Oscure che uno dei modi per rendere inoffensivo un drago sarebbe stato farlo specchiare nei penetranti occhi di ghiaccio di Regulus Black?”

“Potter mi aveva maledetto la piuma, quella volta!”

“Bella scusa!”

“Tentane un’altra, magari ti crediamo!”

“Non mi confiderò mai più con voi due, serpi!”

“No, Lily, dai noi scherziamo.”, ridacchiò Helen.

“Perdonaci.”, le fece eco Anne giungendo le mani davanti al volto a mo’ di preghiera.

A dispetto della rabbia, Lily si trovò suo malgrado a sorridere. “… Non so, devo pensarci…”

“Allora che farai? Andrai all’appuntamento con Black?”

La Evans ci pensò su un momento, portandosi al mento l’indice e il pollice e socchiudendo gli occhi fino a ridurli a due fessure. “Si, credo che ci andrò…” Si mise in posa battagliera mentre un sorriso deciso le illuminò lo sguardo. “Mi conoscete bene. Sapete che non rifiuto mai una rissa, e…” Notò gli sguardi dubbiosi delle sue amiche. La stavano fissando come se fosse pazza. “… Che c’è?”

“Una rissa?”

“Beh, cos’altro dovrebbe volere?”

“Dobbiamo farti un disegnino per caso?”, gemette esasperata Anne passandole una mano davanti al volto. “Sveglia, è un uomo che ti sta dando un appuntamento e ti ha mandato anche una rosa, nel caso in cui il concetto non fosse chiaro. E’ una cosa romantica, riesci a comprenderlo?”

“Scusate, ma da quando in qua gli appuntamenti romantici, con o senza rosa, si danno in guferia?!”, replicò la Evans, riducendo al silenzio le amiche. Doveva approfittarne per porre dine alla discussione prima che ricominciassero. “E ora scusatemi, ma io me ne vado a letto. Domani ho un test molto importante da affrontare per cui… Buonanotte.”

E si mise sotto le coperte.

Quante scemenze dicevano Anne e Helen.

Un appuntamento romantico con Sirius Black, che idiozia totale.

Anche se... Beh, Black avrebbe anche potuto considerare una cosa del genere romantica, visto il cervello deviato che si ritrovava. La rosa, poi… Era stato un pensiero così gentile, proprio non sembrava da lui. Ma com’era possibile se, a quanto sapeva, aveva una cotta spaventosa per Remus? Non era assolutamente possibile che fosse per un appuntamento galante che voleva contattarla in privato in guferia. A meno che non si fosse già stufato di fare la parte del cucciolo uggiolante ai piedi del suo crudele amore che non lo ricambiava e non avesse deciso di voltarsi verso altri lidi.

… O a meno che non volesse informazioni su Remus.

Un sorriso maligno le inarcò le labbra. Se davvero era quello che cercava da lei, avrebbe potuto rendere la cosa piuttosto interessante. Sarebbe stato divertente vendicarsi di lui.

 

Fine capitolo 6

 

Commenti di Fine Capitolo

Mi diverte davvero scrivere questa fic.

Al momento ho cercato di non far passare i Serpeverde come i soliti bastardi. Li hanno anche loro i sentimenti, sono anche loro persone e anche loro conoscono il significato di amicizia, secondo me. Spero di esserci riuscita senza far perdere loro l’aura di malignità. Ma vedremo anche in futuro che combineranno.

Per chi si chiedesse quale fosse la vendetta attuata da Sirius ai danni di James, credo che non lo dirò mai! Per cui mettetevi l’animo in pace e immaginate quello che volete, ma dovete essere cattivi, perché una mente che decide di fare uno scherzo a Piton mandandolo in bocca a un licantropo deve essere davvero deviata.

Dal momento che ancora non so come chiamare il prossimo capitolo non ci saranno anticipazioni! ^_- Così non faccio figuracce come l’altra volta… Considerando che anche questo capitolo rischiava di chiamarsi con un altro nome… Mamma mia! XD

Passiamo ai commenti…

Ma prima forniamo la soluzione del quiz del capitolo precedente. Nella fila in alto abbiamo, da Sinistra a Destra; SEVERUS PITON (bravissime, l’avete indovinato tutte), JAMES POTTER e la sua fedele aura iraconda, PETER MINUS, NARCISSA MALFOY (non poteva essere Lucius semplicemente perché se i Malandrini sono al sesto anno Lucius si è già diplomato! ^_-). Nella fila di sotto, sempre da sinistra a destra, abbiamo: BELLATRIX BLACK (Qualcuno ha detto Zabini, non ci avrei mai pensato io, complimenti per la fantasia!), REGULUS BLACK, e infine SIRIUS BLACK, REMUS LUPIN e LILY EVANS nella commovente interpretazione di un allegro triangolo amoroso.

Controllando tutte le risposte credo che abbia indovinato solo GeorgiaLupin, per cui a parte i miei più sentiti complimenti, la vincitrice può scegliere come premio tra una fan art a sua scelta (su fic sue o mie non importa, in versione deformed o “seriosa” nemmeno) o un “lieto fine” in una delle mie fic (quale fic sarà però lo sceglierò io! ^_-)

 

Helina: Grazie mille per i complimenti! ^_- Purtroppo non hai indovinato, non era Lucius ma Narcissa e non era Rodolphus ma Regulus (l’errore era comprensibile, in fondo stanno appiccicati, però sono cugini è normale! ^_-) Continua a seguirmi, mi raccomando!

GeorgiaLupin: La vincitrice del nostro concorso! ^^ Prima di tutto, parliamo di Sailor Moon. Non c’è stata serie, credo, in cui non mi sia messa a frignare come una vitella. Nella prima la fine e quando muore Nevius. Nella seconda quando Marzio/Mamoru lascia Bunny/Usagi. Nella terza quando Sailor Moon salva Hotaru (io devo avere un rapporto particolare con i numeri 3; dentro una terza serie di qualcosa appare sempre il mio personaggio preferito – Sirius e Remus, Hotaru…). Poi le ultime non ricordo bene. (Idem con patate, la fine del manga era inarrivabile alla prima lettura! XD)

Sulla fic; Remus gelosetto? Ma noooooo, lui è solo preoccupato per la Evans, perché le attenzioni di Padfoot potrebbero darle fastidio, perché lui è un samaritano! ^_- Tutto ciò non ha niente a vedere con un suo interessamento al cagnone. Riguardo il mio sadismo… Si, forse hai ragione, mi piace non rendere le cose facili; il fatto è che lo trovo più realistico, perché essere omosessuali, e soprattutto rivelarsi come tali agli altri ma soprattutto a se stessi, non è una cosa semplice e lo troverei (dal mio punto di vista) un po’ forzato fare una cosa del tipo; “Sirius ti amo!” “Toh che coincidenza anche io!” “Beh allora tutto a posto!” Però alla fine cerco quasi sempre di mettere tutto a posto con calma, e di far trovare (spero nel modo giusto) ai due puccini la pace dei sensi e non. ^_- Con “Lei…” non so se il finale sarà lieto o meno. Mah, vedremo, sono davvero combattuta. Per il resto… Grazie mille per i complimenti!!

Christine Black: Grazie mille per i complimenti! ^_- Che farò fare a Regulus? Hihihihi, sssssssegreto (con la S sibilante da serpe). E’ la prima volta che lo metto in una mia fic, Regulus, mi pare (fa solo brevi comparsate nelle altre), spero che il personaggio risulti carino. E che continui a piacerti la fic, ovviamente.

Fairyangel: Ti ringrazio, sono felice che ti piaccia l’idea dei tre punti di vista. Ho deciso di utilizzare il narratore esterno proprio per poter fare qualcosa del genere (con lei non è una di noi ho provato i piaceri e i limiti della prima persona, volevo sfogarmi con una bella terza persona che fa vedere tutti i punti di vista). Non era proprio nella mia idea iniziale, è successo per caso. Che scoppierà una bomba è il minimo, ma potrebbe non essere un male, no? ^_- Baci!

Agartha: Waaah sono felice di riuscire a portare avanti bene tutti i malintesi, spero di riuscirci fino alla fine. Al momento ho chiari in testa solo gli sviluppi generali, non tutta la fic, per cui credo che in certi punti mi metterò a piangere hahahaha! Speriamo… Remus, seccato? ^_- Ma naaaaah, lui non è affatto seccato, pensa solo al bene della sua cara amica Lily, mica altro. Il piano geniale di Sirius l’hai già visto, palpargli il seno (leggi; mollarle uno spintone) per infilarle un bigliettino in tasca (l’avevo detto di fare attenzione al fatto che ponevo l’accento su GENIALE piano). Tra lui e Hagrid, poi, son dei cervelli sopraffini. ^_- Al momento il piano di James e Peter resta nebuloso, ma comunque geniale… Dico solo che la rosa, ovviamente, non è da parte di Sirius. Che farà Regulus? E chi lo sa? ^_- Di sicuro incasinerà un po’ le cose, ma chi dice che sia un male? Grazie mille per i complimenti, ciao un bacione! ^_-

Mirà82: Grazie mille, sono lieta che ti sia piaciuta l’idea dei tre punti di vista. In effetti ho scritto tutto in terza persona proprio per scrivere cose del genere! ^_- Grazie tante anche per i complimenti, davvero!

Erine: Ah, sei ricomparsa! *.* Ciauuuu! Ho letto la tua ultima fic ma devo ancora commentarla, mia imperdonabile mancanza, sniff! T_T Vabbè, torniamo a noi! ^^ Prima di tutto, grazie mille, sono felicissima che trovi la mia fic “la migliore” tra quelle che ho fatto. Considerando che dietro Lei non è una di noi c’è più lavorio mentale dietro credo di preferire quella, però. Diciamo che completarne un capitolo (e completarlo in maniera soddisfacente) mi dà un senso di piacere veramente supremo. Questa viene giù praticamente da sola invece! XD No, non la lascerò assolutamente a metà, sono cocciuta, la finirò (anche Rheme la finirò, manca davvero pochissimo alla fine, ma non mi sento proprio in vena di metterci mano, ora! ^_-) anche se dovessi metterci una vita (Speriamo di metterci di meno)! Se ce la farà Sirius? Mah, chissà! Al momento bisognerebbe chiedersi se ce la farà Remus a resistere all’impulso di ucciderlo! XD Anche a me piace molto questo James anche se in questo capitolo non compariva per nulla (avrebbe solo allungato la broda, mi interessava di più il punto di vista di Sirius, Remus, Lily e Regulus, in questo capitolo! ^_-). Ma tornerà alla grande. Infine, ti ringrazio moltissimo per i complimenti che mi fanno davvero arrossire e ti mando un grosso bacio! ^_- Ciaooo.

PS: No, purtroppo la biondina era unA biondinA, ovvero Narcissa! ^_- Vedi che succede a farsi fuorviare dagli altri? Che si sbaglia (lo diceva sempre la mia prof di greco alle medie)

Donnasole: ^_^ Esageraaaaaaaata, talento, ho fatto una cosina (giggle =^_^=)… Ok, basta con la falsa modestia in realtà ora ho dovuto allargare i pantaloni di 3 taglie! ^_- Oddio, se diventi ricca e mi sposi passerò la vita tra allegri fancazzisti e fic Lily/Remus, ti giuro (ci sto ancora pensando, voglio che venga bella e originale, non una cosa buttata via. Anche se non la posterò mai, perché sia mai che la gente pensi che scriva anche storie etero)! XD Ci avevo pensato anche io a mettere il punto di vista di Peter, ma poi in questo capitolo non avrei potuto farlo lamentare con Remus di non avere mai un cane che se lo filasse così ho deciso di lasciar perdere. Anche l’allegro 30enne dai capezzoli pelosi assomiglia al sorcio, però. Secondo me è proprio una razza, quella degli uomini sorcio, nata negli anni 80 dopo il boom delle tartarughe ninja (Sai, il maestro Splinter…). A me dei puffi piaceva da morire uno dei puffolini (non mi ricordo chi era, quello con la maglietta gialla sempre incazzato! XD) e Brontolone! Però anche Quattrocchi era simpatico, poverino… Poi però mi ha ricordato troppo Percy… Vabbè passiamo alla fic! Dunque, Sirius è sempre il solito grand’uomo de noartri, col cervello in vacanza a Rivendell; però è stato anche bravo, avrebbe potuto benissimo tenerne uno solo e dire dispiaciuto alla Evans “Oddio, sono mortificato, che gaffe!”. Avrebbe potuto ma non l’ha fatto perché è nobile di nascita ed educato… E perché come minimo Remus l’avrebbe fatto alzare a forza per stare seduto vicino all’amica perché doveva studiare, e non sarebbe stata una bella scena! XD Hihihihi Sirius si perde sempre nei pensieri riguardo Remus, poveraccio, proprio non ce la fa a pensare ad altro (sospirone “come lo capisco” e tre… By donnasole! XD). Per fortuna che è bello e ricco, altrimenti col cavolo che mi piaceva, ahahahaha! A me piace proprio perché è così sciocco! *ç* Niente da fare, esco pazza per i personaggi così, se non la smetto di pensarci adesso cominciare ad esprimermi per suoni tipo SLURP SBAV ARF anche io! XD Noooo, ti sbaaaagli, Remus mica è geloso delle attenzioni che Sirius fa a quel gran pezzo della Evans (che ti ricorda qualcuno? Chi? Chi? Non saprei proprio! 9_9 Ehm…) e non gli dà per niente fastidio l’essere stato scaricato, proprio per niente; lui è semplicemente un altruista. Si preoccupa che Sirius possa infastidire la sua cara amica, mica altro. E poi non è bello che vada a fare complimenti agli altri, è maleducato. Si sssi. Per lo scherzo… Hihihihihih grassie son contenta che ti sia piaciuto, in effetti mi son messa a ridere pure io quando l’ho pensato (sarei stata una brava malandrina, dai). Certo, ovviamente tutti ad avvisarla della cosa, c’era la fila della gente che le diceva “Evans, ti si vede la natura!” “Evans forse è il caso che ti vesti”. In effetti si, da quel giorno accaddero entrambe le cose, ovvero che James prese la sbandata per la Evans e giurò amicizia eterna a Padfoot! XD La Evans non potrebbe mai incenerire nessuno, è troppo bella e perfetta! ^_- E poi è meglio averlo sempre a disposizione vivo, Sirius, quando si abbisognerà di un punchiball umano!

Remus non è che lo schifano tutti, solo che, poverino, non essendo fisicamente un figo (a proposito, sono contenta che ti sia piaciuta la mia idea di descriverlo così, diverso dal remus carino bellino e tutto. Io, ti dico la verità, sono molto superficiale – no ma non si notava noooooo – per questo non farei mai una cosa simile a Sirius anche perché la Rowling dice esplicitamente che era bello hahaha sono salva!) ed essendo molto poco incline ad aprirsi col prossimo per ovvi motivi, nessuno conosce la splendida persona che è e quindi nessuno se lo caga! Che tristessa, poverino. T_T Se cederà alle attenzioni di quel porco matricolato? Non certo se continua con le poesie! XD Il sei tanto carina di Sirius ovviamente è leggermente sarcastico, ma Lily, che è intelligente, lo sgama subito! ^_- Remus e James invece visto che hanno il cervello ridotto in pasticcio di patate, non se ne accorgono. Lily (sono contenta che ti piaccia il personaggio!) è un po’ sotto tono perché all’inizio è inibita, lei è una brava bambina, non si può mettere a gridare come un’ossessa quando ci sono gli insegnanti a nemmeno 5 metri di distanza! ^_-

Riguardo la storia climax crescente di degenerazione, mi viene quasi voglia di far continuare la fic con Sirius che si accorge di volere Remus solo per farsi diseredare dalla famiglia gh gh gh gh gh (risata sadica), ma non so, vedremo dove mi spingeranno i personaggi. A dire il vero tutto quello a cui penso ora è un letto vibrante! XD In effetti è proprio un maiale matricolato, però se non altro non si va rombando tutte le donne della scuola ma le rifugge come la peste. Quindi forse non è così malvagio, dai. E’ proprio perso dietro al nostro lupacchiotto, ma se si decidesse a fargli la corte in maniera intelligente invece di fare il bambino sarebbe molto meglio!

Regulus mi ha decisamente, senza alcuna ombra di dubbio, conquistata (e questo non riguarda affatto quelle fan art che mi hai inviato noooooooooo! XD). Cercherò di mettere Sirius il più possibile nei guai, in fondo se lo merita per Lei non è una di noi! Tzè! Ma come si permette di fare del male a Remus in quel modo idiota. Che poi vada facendo i sogni sconci è un altro discorso, se l dicesse a Remus sono certa che lo conquisterebbe! : P

Infine, un dubbio mi attanaglia… Ora finirò nel blog di Mac per quella storia della McGranitt nuda? T_T Ciau ciau! ^_- Ah, giusto, PS: Si, le paranoie sui capelli sono le mie, sono una vera feticista dello scalpo, ci manca solo che innalzi un altarino a Cesare Ragazzi in camera! XD Non ti dico quanto ho ululato per il dolore quando ho visto Gary nel Quinto Elemento e in Dracula.

Miki: No, secondo me è proprio uno di quegli allegri fancazzisti coglioni che mi fanno troppo sbavare (mi posso permettere di sbavare perché Sirius è bello e ricco e io NON sono affatto una materialista! XD), è proprio come piace a me. E’ quello stupido simpatico, non quei deficienti che si atteggiano a intellettuali e nemmeno quei lobotomizzati totali. Una cosa giusta molto rara da trovare. Io ci vado sempre giù pesante col povero Padfoot, in fondo se lo merita per quello che combina a Remus in Lei non è una di noi, no? Hahahaa no James per fortuna è un tipo intelligente e non vuole uccidere il suo migliore amico… Ancora. Se c’è un lieto fine? Dico nieeeente! Dico nieeeente! ^_- Sono cattiva. Però no, non posso uccidere Sirius, altrimenti se morirà io dietro a chi sbavo?! Già mi basta la Rowling…

Su Regulus pare che non se lo aspettasse nessuno che fosse lui il misterioso guardone. Per cui sono molto fiera di me, ci sono stata una settimana a pensare ma alla fine l’idea è saltata fuori ottima! ^_- Gliene farà vedere delle belle al suo fratellone indegno (indegno dal suo punto di vista ovviamente). Sulla fan art hai sbagliato solo Lucius, era Narcissa (mannaggia, peccato! Considerando che avevi pure scritto a memoria… ._. Mi dispiace). Per il resto, ottimo, complimenti, hai capito che i personaggi Serpeverde erano Bella e Regulus! ^_- Forse ti posso prestare Sirius per un’oretta. FORSE. Grazie mille per i complimenti, spero che la fic continui sempre a divertirti come diverte me scriverla. Un bacione! Ciaoooo!

PS: Come vedi ho fatto la fan art! ^_- E, per quanto riguarda “lei…” Ti assicuro che mi stai facendo un enorme complimento. Quando ho iniziato a scriverla non pensavo assolutamente che avrei causato queste reazioni in chi la leggeva! Grazie sono commossa! T_T

Meggie: Mannaggia anche tu hai sbagliato Lucius. Era Narcissa! Però per il resto sono tutti giusti, brava comunque! ^_- Sono contenta che tu abbia apprezzato la mia ideuzza dei diversi punti di vista. Dal momento che avevo una terza persona che me lo permetteva, perché non approfittarne? ^_- In effetti sono tutti preda di fraintendimenti piuttosto…. Stupidi! XD Ho il magico dono di rendere tutti dei deficienti! Poverini, ma è l’amore che fa diventare stupidi. Infatti Peter è l’unico che sembra normale perché non ha perso la testa per nessuno.! ^_- Grazie mille per i complimenti alla fan art, al capitolo, e a tutto il resto. Io continuo a pensare al nome degli attori, eh? Un bacio!

Chu: Grazie mille per i complimenti, innanzitutto! ^_- Poi, hihihihhi sono felice che tu non avessi indovinato che fosse Regulus, mi piace non essere scontata e banale (non ci riesco mai, ma pazienza! ^_-), e sono anche felicissima che tu abbia trovato divertente la scena vista da tre punti diversi. Sai com’è, quando si ha a disposizione un narratore esterno, perché non sfruttarlo? Se è pericoloso Regulus? Può darsi, specialmente quando unisce il proprio cervello maligno a quello dei Serpeverde più geniali che la scuola abbia mai avuto (sembro una propagandista). Non anticipo niente! ^_- Ciaoooo!

Momo_san: Mi dispiace che ti abbia annoiata la fic vista da più punti di vista diversi, però ti ringrazio di essere stata totalmente sincera. Spero che questo capitolo ti sia risultato un po’ meno noioso, e gradevole! ^_-

Aly Zefiro: ^_- Hai avuto molta fantasia con il TOTO FAN ART, ma purtroppo non hai indovinato. Rinnovo i complimenti per la fantasia! Sono contenta che la mia fic ti piaccia, spero tanto che continuerai a seguirla con interesse.

  
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