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Autore: GladiaDelmarre    30/10/2019    3 recensioni
Halloween è vicino, e Crowley e Aziraphale fanno una scommessa per decidere chi riuscirà a pensare a un costume migliore. In ballo, un desiderio.
Questa è una piccola shot che idealmente potrebbe essere il seguito di "6000 years crush", ma anche no, quindi sentitevi libere di non leggerla se non vi va! Non ci sono riferimenti o altro. Ho aggiunto qualche fan art, qui e lì, spero vi piacciano!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa al Nomen Omens, la sfida di scrittura del gruppo Facebook: Good Omens - Fan Group.

“Eddai angelo non essere così scontroso! E’ la mia festa preferita!” si lagnò Crowley, mentre Aziraphale sbuffava vistosamente. “E’ il primo Halloween che passiamo insieme, devo forse ricordarti che lo scorso Natale mi hai fatto portare quella stupida aureola per una serata intera?” gli rinfacciò con voce velenosa, utilizzando l’ultima carta che aveva a disposizione. Colse nel segno però: Aziraphale ridacchiò “Eri davvero comico, ti avevo detto che anche le ali bianche che avevo comprato sarebbero state perfette ma tu non hai voluto indossarle!” – “E’ stato già abbastanza umiliante così”. Crowley alzò gli occhi al cielo, facendo una smorfia.

 

“Va bene, accetto” capitolò l’angelo “Ma sappi che ho in serbo delle nuove ottime idee per il prossimo natale”. Crowley rabbrividì. Ci avrebbe pensato in seguito, in qualche modo l’avrebbe scampata. Forse.

“Eddai, pensa a tutti i dolcetti che potrai mangiare, ad Halloween tutto è concesso. Avrai anche carta bianca sugli addobbi della libreria. Quella parte dovrebbe piacerti no?” – “Beh, sebbene sia una festa pagana e un po’ horror, alla fine si potrebbe pensare a qualcosa di carino…”. In realtà la mente di Aziraphale già si era trasferita all’altezza dello stomaco, pensando ai dolci alla zucca che aveva assaggiato nella sua pasticceria preferita. E poi avrebbero intagliato la zucca insieme. E magari, poteva convincere Crowley a trasformare la serata in qualcosa di più romantico…

 

“Ora non resta che decidere da cosa mascherarci” disse Crowley “Ho un sacco di belle idee…” – “Beh, magari potremmo essere una coppia famosa, che ne dici di Antonio e Cleopatra? Saresti una Cleopatra meravigliosa, cento volte meglio di Tata Astoreth”. La voce di Aziraphale era di zucchero. “PREGO? Ero perfetta come tata, e Antonio e Cloepatra erano una vera noia, te lo ricordi quanto ci hanno ricamato sopra? Non ci penso proprio. No, deve essere qualcosa di sensazionale. E non voglio usare nessun miracolo” – “Ma come… caro, non mi sembra che nessuno dei due si un esparto di cucito!” si preoccupò subito Aziraphale. Crowley ridacchiò “Hai paura angelo? Pensi di non riuscirci?” - “Figuriamoci, Sicuramente la mia idea sarà la migliore” - “Davvero? Beh allora facciamo una scommessa, ti va?” - “Gli angeli non scommettono!” - “Va bene, allora mettiamola così... facciamo una gara, chi vince... potrà chiedere all'altro qualsiasi cosa, e l'altro dovrà farla”. Aziraphale ci rimuginò un attimo. Era rischioso, ma la tentazione di avere a disposizione un desiderio che Crowley avrebbe dovuto esaudire per forza... Era troppo allettante. “Ci sto” disse, stringendogli la mano “Come vogliamo fare?” aggiunse. Crowley, che si sentiva già la vittoria in tasca, concesse magnanimo “Pensiamo a come vestirci ed entro la sera del 30 prendiamo una decisione… poi, se un miracolo piccolino dovesse aiutarci in qualche modo, chiuderò un occhio. O magari due, se riuscirai a convincermi a farlo” – “Sei sempre il solito sfacciato. Ma credo di poter fare qualcosa a riguardo”.

 

Per quella sera, nessuno dei due pensò molto a un vestito per Halloween.

 

L’indomani, Crowley uscì presto, schioccando un bacio sulle labbra dell’angelo ancora semi addormentato e avvolto nelle lenzuola. Voleva andare a pensare al costume da solo.

 

Era ovvio che avrebbe vinto. Halloween non era cosa per l'angelo. Halloween era una festa decisamente oscura, ovvero il suo pane quotidiano, mentre Aziraphale era tutto nuvolette e felicità e amore verso il prossimo. Puah. Non ce l'avrebbe mai fatta a pensare a una maschera decente. L'unico problema quindi era di far accettare all'angelo un costume horror, pensava, mentre si dirigeva senza nemmeno farci caso verso il “loro” parco. Vampiri? Banale. Zombie? Idem. No, doveva puntare sulla coppia, era l'unica cosa che lo avrebbe convinto. Ma cosa? La prima coppia horror che gli venne in mente fu – ovviamente – la super classica Nightmare before Christmas. Si vedeva benissimo come Jack, ma alla fine sapeva che avrebbe finito per fare Sally: I suoi capelli rossi erano decisamente perfetti. Ma anche questa era troppo scontata.

Si lambiccò a lungo, seduto su una panchina, fino a che non gli venne finalmente un'idea... uno rosso, una bionda... poteva andare! Doveva andare, anche perchè stava congelando. Fine ottobre a Londra non era proprio il tempo adatto per stare in giro a lungo per un rettile. Si alzò, e corse a cercare qualche accessorio e abito per i costumi che aveva ideato. Per il resto... beh sapeva che Aziraphale avrebbe barato, per cui se anche lui avesse usato qualche miracolo per sistemare il trucco o altro, alla fine sarebbe andata bene comunque.

 

Aziraphale, dal suo canto, era ancora in alto mare. Quando Crowley era uscito, si era alzato con calma e aveva fatto colazione. Si era preparato come sempre per aprire la libreria, dato che era lunedì, e poi si era seduto alla scrivania a pensare a come avrebbero potuto mascherarsi per quella sciocca festa a cui Crowley teneva tanto. Non era grande amante delle mascherate, ma alla fine si arrese all'evidenza: avendo calpestato la terra fin dall'inizio dei giorni, era pur vero che di abiti ne aveva indossati moltissimi e di qualunque foggia... ancora pensava a quanto fossero imbarazzanti alcuni di quelli, a seconda delle epoche. La cosa importante era mantenre un certo stile, una certa classe. Altro punto fondamentale era quello del costume di coppia. A che serviva un fidanzato se non per questo genere di cose?

 

Beh, a tante altre, pensò arrossendo, ma anche a quello.

 

Quando Crowley rientrò, carico di buste con dentro pacchetti di colori strani e stoffe non meglio definite, Aziraphale ancora non era riuscito a trovare nulla che lo soddisfacesse. Aveva passato in rassegna un sacco di coppie famose, ma in realtà nessuna di quelle lo faceva impazzire. Iniziava a sentire la pressione di quella specie di gara.

 

“Allora angelo, hai pensato? Da che ti vuoi mascherare?” - “Ci sto lavorando” rispose Aziraphale, contegnoso “Sì, come no... questo vuol dire che non hai nemmeno uno straccio di idea” lo prese in giro Crowley “IO invece ho già pensato a qualcosa di veramente fantastico, e sono sicuro che ti piacerà”. Aziraphale lo guardò di traverso “Beh fammi vedere allora” - “Non ci penso proprio! Fino al 30 non ti dirò una singola parola, nemmeno sotto tortura!” - “Nemmeno se ti faccio quella cosa che ti piace tanto?” cinguettò l'angelo di rimando. Crowley arrossì, ma tenne il punto “Non ci provare. Tanto lo sai che la farai comunque, una volta che avrai perso la scommessa... oh scusa, la gara, perchè gli angeli non scommettono” tirò fuori la lingua, provocante. Aziraphale girò la testa, indispettito, ma Crowley lo abbracciò “Eddai, scherzo. E poi devi aspettare solo un altro paio di giorni”. Aziraphale si addolcì, come sempre quando lui lo stringeva così e gli disse “Beh, nel frattempo potremmo decorare la libreria e intagliare una zucca, non sarebbe carino da fare insieme?”.

 

Uscirono insieme, dopo pranzo, a comprare decorazioni e dolciumi da dare ai bambini che avrebbero bussato alla porta della libreria da lì a un paio di giorni. Una volta rientrati, Crowley dovette faticare per evitare che Aziraphale si mangiasse buona parte di quella montagna di zucchero, e fu solo quando fu costretto ad urlargli “SONO PER I BAMBINI, VUOI RUBARE I DOLCI AI BIMBI?” che Aziraphale si convinse. Li guardò per un'ultima volta, sospirando, e poi si dedicò insieme al suo fidanzato demone alle decorazioni.

Finirono solo in tarda serata, ma la libreria appariva completamente trasformata. Una grossa zucca dall'aria malevola era stata posta su di un tavolino nella vetrina principale, in modo che chiunque potesse vederla. Sulla porta d'ingresso avevano appeso dei piccoli pipistrelli di cartone, e all'interno, zucche più piccole e candele finte (Aziraphale era stato fermissimo su quel punto, non poteva rischiare un altro incendio, con tutta quella carta in giro) erano state posizionate qui e lì, a dare un'atmosfera lugubre. Infine, avevano creato dei fantasmi con della garza e li avevano appesi al soffitto.

“Abbiamo fatto davvero un bel lavoro” esclamò soddisfatto Aziraphale “Se non fosse una festa così cupa, potrebbe quasi piacermi” - “Non è una festa lugubre, pensa ai dolcetti” gli rispose Crowley, ridacchiando “Lo farei volentieri, se non mi avessi vietato di mangiarli!” - “Di dolci potrai mangiarne per sempre, ora perchè non andiamo a letto? Magari vuoi pagare pegno in anticipo, per la gara che sicuramente perderai...” - “Non se ne parla! Andiamo a letto e dormiamo, serpente tentatore”.

 

Si addormentarono solo dopo qualche ora, dopo aver pagato entrabi numerosi altri pegni per scommesse mai fatte.

 

Due giorni passarono in un lampo, ed Aziraphale era sempre più in crisi. Non aveva avuto alcuna buona idea, e Crowley non faceva altro che prenderlo in giro, alludendo a chissà quale cosa incredibilmente peccaminosa gli avrebbe chiesto una volta che avrebbe vinto. Non che ad Aziraphale dispiacesse troppo, fare cose peccaminose con Crowley, ma non voleva dargliela vinta.

 

La mattina del 30, il demone già pregustava la vittoria, quando Aziraphale entrò nella libreria trionfante, con in mano delle buste di carta “Ho avuto un'idea luminosa mio caro! Vincerò io!”.

 

Accidenti. Come faceva ad esserne così convinto?? A cosa aveva pensato?

 

“Ora va via caro, devo preparare tutto per stasera”. Lo sloggiò, e a Crowley non rimase altro che tornare al suo appartamento, a passare in rassegna le maschere che aveva preparato (le aveva portate lì per evitare che l'angelo sbirciasse).

 

La sera, alle 7 in punto, tornò alla libreria. Era un po' meno gongolante dei giorni precedenti, visto che l'altro si era mostrato così sicuro, e si sedette sul divano, un po' rigido, aspettando che Aziraphale chiudesse.

 

“Bene angelo, come vogliamo fare? Chi inizia?” - “Beh, sarebbe bello se non vedessimo come l'altro ha deciso di farci vestire fino a che non saremo del tutto pronti... sai, per la sorpresa” - “Si, mi piace... Beh, gli abiti li abbiamo, basta che ce li miracoliamo indosso”. Schioccò le dita e lasciò Aziraphale completamente nudo “Oppure, prima possiamo occupare il tempo in qualche altro modo...” - “Non esiste” gli rispose Aziraphale cercando di coprirsi, mentre schioccava anche lui le dita per far indossare a Crowley e a se stesso i costumi a cui aveva pensato.

 

Crowley si trovò con degli stivali dai tacchi alti, di pelle lucida, una minigonna incredibilemente corta e un top neri, mentre Aziraphale aveva una specie di frac beige, molto elegante. “Che accidenti sarebbe questa maschera?” disse. Aziraphale lo trascinò davanti allo specchio e lo costrinse a guardarsi: aveva una montagna di riccioli morbidi e un po' gonfi, ed era vestito in modo veramente sfacciato. Sembrava... beh sembrava una prostituta, a dirla tutta. Ma era anche uno schianto, doveva ammetterlo. “Angelo, ma da che mi hai vestito?” - “Non è ovvio? Tu sei Vivian e io Edward Lewis, da Pretty Woman, la mia romatic comedy preferita”.

 

 

“Ma non c'entra nulla con Halloween!” - “Beh, non ci si deve per forza vestire a tema horror, e poi non trovi che sia perfetta per noi? Tu, una donna lussuriosa, che tenta un bell'uomo di affari, che sarei poi io, poi lui la rende una donna onesta, le chiede la mano e via dicendo...” - “Non se ne parla proprio!” protestò Crowley “No, ad Halloween ci si deve vestire a tema, che storia è questa? Assolutamente no! Detto questo...” schioccò le dita “Ecco come mi preparo a vincere la nostra piccola gara, angelo!”.

 

Erano ancora davanti allo specchio e Aziraphale stentò a riconoscere sia Crowley che se stesso.

 

Lui aveva I capelli lunghi, acconciati in una specie di caschetto un pò' gonfio e sceso sulle spalle. Aveva una giacca di pelle nera sopra ad un vestito da sposa macchiato di sangue, e un trucco pesante sul viso che lo rendeva più maligno. Crowley poi, era completamente irriconoscibile: aveva una salopette di jeans, anche quella sporca di sangue finto, e una maglia a maniche lunghe, a righe multicolori. La cosa più impressionante era il volto, ridotto ad una massa di cicatrici e tagli chiusi con dei punti. I capelli erano arruffati e più rossi che mai. A completare il tutto, un enorme mannaia in mano. “Che... che cosa sarebbe questo?” chiese balbettando “Non lo sai?? Ma dove vivi? Siamo Chucky la bambola assassina e la sua sposa, ovvio” - “Ma cos'è, un film?” - “Per satana, non lo hai mai visto? Guarda come stiamo bene. Siamo spaventosi e perfettamente in tema”. Gli sventolò una foto davanti al naso, per mostrargli quanto fossero realistici i costumi. “Hem... si, vedo, ma siamo BRUTTI” - “E' quello lo spirito. E tu sei delizioso vestito da sposa. Ho perfino pensato a una coppia famosa, cosa vuoi di più?”.

 

 

Aziraphale schioccò di nuovo le dita, trasformando di nuovo le maschere nei loro abiti usuali.

“Perchè lo hai fatto? Non vedevo l'ora di guardarti sotto la gonna!” - “Piantala... non ho intenzione di vestirmi dalla sposa di Chick” - “Chucky, angelo, Chuky. Ed io non mi vestirò mai da Pretty Woman. Da quando un demone può essere definito pretty? Scordatelo”.

 

Incrociarono entrambi le braccia, guardandosi in cagnesco.

 

“Dai angelo, ammetti che il mio costume era il migliore” gli disse, serpeggiando verso di lui “Se ammetti di aver perso, potrei lasciarti chiedere un piccolo desiderio, dopo che tu avrai esaudito il mio” - “Mai! La mia idea forse era meno horror, ma molto più bella. E tu eri incredibilmente sexy vestito così. Non vorrai perdere l'occasione di indossare un vestito provocante come quello ad Halloween?” tentò Aziraphale.

 

Era ovvio che nessuno dei due voleva cedere.

 

“A quanto pare siamo in stallo” disse infine Aziraphale “A quanto pare” rispose Crowley.

“Quindi, che si fa?” - “Mi secca ammetterlo, ma a questo punto non so. A meno ovviamente che tu, in quanto essere gentile e pieno di amore, non decida di farmi vincere” - “Non attacca con me. Doveva essere una gara, e a quanto pare nessuno di noi ha vinto”. Alzò il mento “Beh, quindi non ci resta altro che evitare di mascherarci!” disse soddisfatto “NOOOO! Avevi promesso!” sibilò Crowley.

 

Che seccatura, era vero che aveva promesso.

 

“Ci penseremo domani. Andiamo a letto ora caro?” cercò di essere il più possibile accomodante “Se smetti di lamentarti prometto che sarò molto buono con te stasera”. Crowley era ancora imbronciato, ma a quelle parole non riuscì a mantere un'espressione troppo arrabbiata “Sei davvero impossibile angelo... Non so proprio come potrai farmi cambiare idea...”. Aziraphale sorrise, guardandolo con fare civettuolo “Beh... forse potrei...” e poi gli sussurrò all'orecchio un paio di paroline magiche, che se non fecero cambiare idea al demone, quantomeno lo placarono un bel pò quella notte.

 

 

La mattina seguente, si alzarono tardi. Crowley era chiaramente di umore cupo e Aziraphale non riusciva a trovare nulla per tirarlo su “Caro, vuoi dei pancake?” - “Mangiati I dolci di Halloween, tanto mi sembra ovvio che non ci sarà alcuna festa” rispose il demone laconico. “Suvvia, non essere così lamentoso” gli disse Aziraphale “... vedrai che troveremo una maschera che vada bene ad entrambi” - “Se lo dici tu”.

 

Crowley rimase tutta la mattina stravaccato sul divano, annoiato.

 

Aziraphale aveva deciso di chiudere la libreria prima quel giorno, visto che I bambini sarebbero inziati ad arrivare più o meno verso le 5 del pomeriggio. Alle 3.30, espose il cartello “CLOSED” fuori alla porta, e ne aggiunse un secondo, poco più in basso, con su scritto “OPEN FOR HALLOWEEN”.

Crowley era ancora sul divano. Non aveva mosso un muscolo da ore, tranne che per emettere qualche sospiro manlinconico.

 

“Smettila adesso Crowley!” disse Aziraphale sbuffando “Ho avuto un'idea, un'idea che non potrà non piacerti” - “Sentiamo, quale idea hai avuto? Non può essere migliore della mia” - “Faccio prima a farelo vedere. Vieni qui adesso, accanto a me”. Il demone si avvicinò strascicando un po' i piedi. Si fermò di fronte all'angelo, che schioccò le dita con un'espressione soddisfatta in viso.

 

PUF

 

Crowley aveva un lungo vestito nero iper aderente e scollato, con maniche a pipistrello sfrangiate ed uno strascico sfrangiato anch'esso. Aveva un fioretto in mano, e i capelli gli erano cresciuti a dismisura, arrivando quasi alla vita. Aziraphale invece aveva un completo gessato con un papillon violetto, e ridicoli baffi con un ricciolo per ogni lato disegnati sul viso. Anche lui aveva un fioretto in mano.



 

“Allora? Che ne dici?”.

Crowley sorrise “Beh angelo, siamo sul classico, ma mi piace” - “Beh, Gomez e Morticia Addams sono una coppia famosa, romantica... e ovviamente in tema”. Aziraphale gli fece un inchino e un galante baciamano, tenendo la spada dietro la schiena e gli disse “Mia amata, sei pronta per questa festa?” - “Prontissima, mio caro” rispose il demone con voce suadente.

 

Incrociarono le spade, in un romantico e giocoso invito al combattimento.

 

“Grazie angelo” gli sussurrò nell'orecchio “Questa notte, facciamo un desiderio a testa?”.



 

   
 
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