Capitolo 7:
AVVISO:Scusate per il mega mega ritardo,
ma sono proprio una lumacona incapace!!!!!!!!!!*me lumaca, **me incapace*…spero
che questo capitolo, benchè non particolarmente lungo, sia passabile…XD XD XD
XD…comunque per quanto riguarda la storiellina di Ashan, ci sono dei
particolari che io ho provato a mettere anche nei precedenti capitoli che
dovrebbero far capire in parte una cosa…è parecchio semplice la questione, c’è
solo da farci caso(parlo anche per te Marghe, anche se sai già a cosa mi
riferisco). Buona lettura a tutti e grazie a tutti quelli (o quelle!!!) che
hanno recensito XD XD…Ciao Ciao
PS:avrei bisogno di qualche cosiglio sulla
forma…se a qualcuno viene in mente qualcosa a cui dovrei far caso per favore me
lo segnali…grazie 1000… By Smolly
Trovare la
tenda fu più semplice del previsto. Era una tenda come le altre, ma attorno vi
gironzolavano meno soldati. Tutte e due notarono che non c’erano solo Elfi
sottomessi al Conte, come pensavano, ma c’erano anche parecchi Troll e un
gruppo di soldati di una razza che non avevano mai visto.
-Certo che
questo accampamento è proprio enorme, e anche i soldati non sono male-
-E penso
che non sia l’unico!e poi sai che tipi sono quelli laggiù-disse Nihal indicando
i misteriosi soldati sconosciuti.
-Non ne ho
assolutamente idea, ma non deve essere niente di buono, o non sarebbero qui. Deve
proprio volerci male il Conte…-
-Oh…Hai
scoperto l’acqua calda…-
-Ti
ringrazio del sarcasmo…intendevo:che cosa l’ha portato a rivoltarsi contro il
suo stesso sangue?-
-Una
parola:potere!semplice-
-Forse:ma
per conquistare l’intero mondo ce ne vuole di bramosia…-
-Perché mi
fai queste domande complicate????sta’ zitta ed entriamo!-
La tenda
era spoglia e conteneva un esiguo numero di donne. C’erano due file di giacigli
consunti, e vicino un cassetto dove venivano tenuti i propri averi (cioè quasi
niente). L’odore non era dei migliori. Le donne si voltarono al passaggio delle
nuove arrivate, ma non spiccicarono neanche mezza parola di saluto:si
limitarono a borbottare tra loro. Erano quasi tutte giovani, con faccie tristi
e provate e indossavano vestiti che davano l’idea di non aver mai visto
l’acqua. C’erano due giacigli liberi dall’altro lato della tenda, vicino ad una
ragazza apparentemente molto piccola che se ne stava solitaria sul suo.
-Buonasera-
disse improvvisamente la giovane. Le principesse erano così sorprese di sentire
qualcuno rivolgergli anche solo una parola che sobbalzarono.-Scusate-disse
subito la giovane, vedendo la reazione delle due –non pensavo di spaventarvi-
-Scusaci
te. È che mi sembravastrano che qualcuno ci rivolgesse la parola-
-Sì, lo
so. Ma io faccio eccezione, se non vi disturba.-
-Certo che
no.-
-Io sono
Meryan-
-Piacere
Meryan…possiamo chidere quanti anni hai?-
-Dodici.
Sono qui da quasi tutta la vita.-
-Povera
te-
-Ci ho
fatto l’abitudine. Ora dovrete scusarmi, ma ho sonno e vorrei dormire-
-fai pure-
e la bambina si distese girandosi dall’altro lato.
-ce la
farò io invece ad addormentarmi??- chiese piano Shiran alla sorella.
-Boh, se
non proviamo…-
E si
distesero sui loro letti. E prima che prendessero sonno ci volle parecchio
tempo.
***
Il Conte
aveva appena finito di dare gli ordini a quell’insulso demonietto. Adesso se ne
stava nella sua camera, seduto sulla scrivania, a pensare. Intorno a lui era
tutto scuro, a partire dalle pareti:nere, piene di arazzi scuri raffiguranti
morti, il letto a baldacchino nero, la scrivania in ebano, i tappeti scuri.
L’unico tocco di colore era l’unico ritratto che il Conte teneva sul tavolo:
una bellissima donna sorridente con due ragazzi di circa quindici anni, che
sorridevano, ed erano molto simili.
***
La mattina
era fresca, la temperatura ottima. Due infermiere si dirigevano verso il
tendone bianco per il turno della mattina; nessuno ci fece caso. Infatti
gl’ingnari soldati non sapevano niente di chi erano veramente, e se lo avessero
saputo, sarebbe stato un bel guaio per tutti.
-Eccoci
qua!- dichiararono le due principesse.
-Vi
aspettavamo- rispose con un sorriso un po’ tirato Melek.
-Notte
tranquilla??-domandò curiosa Nihal.
-Non
proprio…ma non ci possiamo lamentare!-rispose tranquillo Ashan.
-Ci
dispiace per ieri sera!Non pensavamo che nostro…fratello…fosse così
irascibile…non ci siamo neanche presentati per bene- disse a sua volta Shiran,
rivolgendosi anche ad Ashan.
-No, è che
siamo molto legati io e lui, e non sopporta che io gli dica bugie…comunque lui
è Ashan, mio compagno di stanza da circa dieci anni…-
-piacere,
Nihal e Shiran…-
-È
assolutamente un piacere far meglio conoscenza con le principesse-
-Il
piacere è nostro. Hai per caso un legame con la faccenda di cui stiamo per
parlare per caso??-
-Sì,
diciamo pure di sì-
-Ok…allora?-
-Curiose
di sapere tutto e subito?-
-certo-
-Accidenti…-
-Be’ in effetti
siamo un po’ troppo precipitose…-
-Non
importa, perché vi dobbiamo spiegazioni comunque.- sia Ashan che Melek si
misero a sedere sul lettino.
-Allora,
da dove cominciare?-
-Innanzitutto
spiegateci meglio come funziona questo posto, dove siamo ecc.-
-giusto:questo
è la seconda sezione dell’esercito del Conte. L’esercito conta sei sezioni in
tutto. Sembrano poche, ma gardatevi intorno e vedete la quantità di soldati che
ci sono…ci troviamo al confine fra la terra degli Elfi e quella dei Nani. Io e
lui siamo solo servi nel periodi di “pace”, ma nel bisogno abbiamo l’obbligo di
militare…finora non abbiamo avuto questa sfortuna. Il Conte vive nel castello
appartenuto alla vostra famiglia, nel nord della terra.- spiegò brevemente
Ashan. Una sua caratteristica era di spiegare in modo piuttosto spartano. Melek
prese invece parola per spiegare la missione:
- Voi
avete un compito importante:rendere l’esercito un semplice esercito, nel senso
che dovete distruggere il Cristallo. Solo voi potete farlo, e Roy, perché siete
i discendenti della casata Elfica e solo voi tre ce la potete fare…quindi voi e
vostro fratello dovete andare a distruggere quella pietra. Mentre voi sarete in
viaggio, il Conte vorrà attaccare, perché credo sia già informato della vostra
presenza in questo mondo. Io e Ashan andremo ad avvertire il Re degli Uomini di
mobilitare l’esercito. Il Conte però avrà bisogno della mia formula e del mio
rituale per essere invincibile. Io cercherò di prendere tempo in questo senso.
Lui non andrà in guerra senza essere immune a tutto. E io farò in modo che
muoia senza che abbia mai messo piede nel campo di battaglia-
-la cosa
non mi sconfinfera tanto sinceramente, ma se lo dite voi, mi fido- annunciò
Shiran.
-Visto che
insistete- borbottò Nihal
-Non ho
finito. Nei giorni che resteremo qui, voi vi comporterete da brave infermiere.
Noi, appena ci rimetteremo, parleremo con Roy e prepareremo il viaggio…-
-Mi chiedo
il perché di questo cambiamento così rapido…sono passati così pochi
giorni…insomma..che ci succede?! -
-il tempo
non si controlla ragazze…su questo non possiamo farci nulla-
-magari si
potesse-
-Nihal.
Non puoi essere padrona di tutto; ci deve essere per forza qualche fenomeno
naturale al quale devi sottometterti-
La
discussione si troncò di netto, così, senza avere più nulla da dirsi. Il resto
della mattinata lo passarono raccontandosi storie e parlando del più e del
meno.
Verso le
una la campana che segnava il pranzo suonò e i quattro si dovettero dividere,
raccomandandosi attenzione a vicenda. Il giorno successivo sia Ashan che Melek
furono dimessi. E la prima cosa che fecero fu di andare a cercare Roy, non
avendo la minima idea di dove si fosse cacciato, dal momento che non era nella
loro tenda.