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Autore: darkimera    31/07/2009    2 recensioni
Helizabeth vorrebbe essere come tutte le altre normali sedicenni. Peccato solo che abbia strani poteri psichici. Peccato solo che un vampiro millenario abbia messo gli occhi sulla sua gola...
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero dentro a una casa di bambole identica a quella con cui giocavo da piccola

III

 

Ero dentro a una casa di bambole identica a quella con cui giocavo da piccola. Fluttuavo senza un vero corpo da muovere.

Mi trovavo in una camera da letto e c’erano due bambole. Andai a vederle più da vicino.

La prima era seduta davanti a una finestra e sembrava una Barbie con i capelli ricci. Aveva qualcosa di incredibilmente familiare e mi avvicinai ancora di più al suo viso. Era carino a forma di cuore punteggiato di lentiggini. Gli occhi fissi e senz’anima erano azzurro grigi. Isabel. Quella bambola era Isabel.

Mi voltai verso l’altra, posta più distante dalla prima. Non appena incontrai i suoi occhi mi sentii risucchiata dentro di essa. Quella ero io e la mia essenza aveva finalmente incontrato un corpo adeguato.

Non appena venni imprigionata dentro la bambola, la finestra si spalancò di scatto.

Una figura d’ombra saettò nella stanza e si posizionò di fronte alla bambola-Isabel.

Pericolo, qualcosa dentro di me urlava a squarciagola questa parola. Io la dovevo avvertire. Ma la mia bocca si ostinava a non aprirsi e rimaneva fissa in un sorriso.

Poi ci fu uno schiocco secco e sinistro, come di ossa spezzate, e l’ombra si voltò verso di me, lasciando intravedere i pochi resti di Bell.

Se avessi avuto un cuore quel momento, avrebbe battuto con tutta la sua forza per le ondate di panico e terrore che mi invadevano.

In quella massa scura c’erano due punti luminosi che rilucevano come stelle in una notte senza luna.

Occhi cremisi. Paura. Invito. Vampiro.

Avrei voluto urlare se non fossi stata immobilizzata in quel corpo di plastica. Avrei voluto fuggire, ma non potevo.

Era la fine e lo sapevo.

Il vampiro si avventò su di me.

~

Riemersi dal sogno come se fossi rimasta sott’acqua per troppo tempo e avessi un urgente bisogno di ossigeno.

I miei occhi trovarono solo un opprimente soffitto bianco sporco. Mi tirai su a sedere ancora mezzo rimbambita e mi guardai intorno.

Ero nell’infermeria scolastica e non sapevo perché. L’ultima cosa che ricordavo era che mi precipitavo fuori dall’aula di inglese e poi più nulla, tabula rasa.

La vecchia signora Wedding era seduta al solito sgabello vicino alla scrivania e mi stava guardando.

-Cosa ci faccio qui?

Mi sorrise.

-Sei svenuta all’improvviso nel corridoio davanti all’aula d’inglese.

Annuii lentamente. Svenuta, bene. Ecco un’altra cosa strana.

Scivolai giù dal lettino e mi diressi verso la porta. Non feci in tempo ad aprirla che si spalancò da sola.

Mi ritrovai davanti Bell in tuta da ginnastica.

-Beth?! Che ci fai qui?

Era sorpresa.

Mi arginò ed entrò in infermeria.

-Signora Wedding mi può dare del ghiaccio? Abbiamo avuto problemi con la pallavolo…

La donna si alzò a prenderlo e Bell si rivolse a me.

-Allora stasera a casa mia, ok?

La guardai spaesata. Me n’ero scordata, come anche del sogno fatto prima che ora mi ritornava in mente.

La Wedding le diede il sacchetto del ghiaccio secco, lei uscì e io la seguii.

-Bell…- la chiamai.

Si voltò.

-Mmm?

-Credo che tu sia in pericolo di vita.

L’affermazione cadde nel silenzio del corridoio deserto.

Mi guardò preoccupata.

-Hai avuto una visione?

-Credo di sì. Prima ero in infermeria perché ero svenuta e ho sognato che tu morivi per colpa del…

Non avevo il coraggio di dire quella parola.

-Secondo me sei svenuta perché sei stanca e hai sognato questo perché sei preoccupata… Non credo che significhi niente quel sogno.

Forse.

-Quindi, stasera verrai a casa mia! Ti devi distrarre da quel che è successo, se è successo, ieri sera e stasera verrai da me, come avevamo già stabilito!

Sorrise.

-Ok… - feci mesta.

-Ora però vado in palestra altrimenti la Stewart sclera!

Si allontanò verso la palestra.

Sospirai. Chissà, forse aveva ragione lei.

Eppure era sicura che tutto quel che avevo sognato sarebbe avvenuto, come sempre era stato.

 

---

 

Devo dire che questo capitolo non è molto bello…L’ho scritto solo per creare un legame che conducesse a quello che succederà nel prossimo capitolo, che credo sarà più lungo…

Probabilmente con il 2° e ora con il 3° capitolo vi ho delusi… probabilmente ognuno è scritto con uno stile diverso… vi chiedo solo di aver pazienza e di seguire questa storia… grazie…

Grazie alle 6 persone che hanno messo questa storia tra le preferite e alle 2 che l’hanno messa tra le seguite.

Inoltre grazie alle 2 persone che hanno recensito. Chi sarà Adamson? Ancora pochi capitoli e il mistero verrà svelato…

Se aggiornerò e ci saranno nuove recensioni che non ho letto in precedenza, ringrazio anche coloro che le hanno fatte.

Cercherò di aggiornare più o meno ogni settimana.

Continuate a seguirmi…

darkimera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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