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Autore: RyodaUshitoraITbis    01/11/2019    3 recensioni
Sono passati ben quindici anni da quando Nick Wilde era fuggito da Zootropolis con l'intento di lasciarsi il passato alle spalle e rimettere insieme i pezzi del suo cuore infranto. Nonostante sia riuscito a rifarsi una vita all'estero, dovrà ora fare ritorno e affrontare nuovi dolori e vecchi fantasmi. Riuscirà a riallacciare i rapporti con Judy dopo la loro tempestosa rottura? Come reagirà quando verrà a sapere dell'esistenza di qualcuno che non sarebbe mai dovuto venire al mondo?
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Finnick, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XI

Dietro lo scudo del dolore

 

(dal punto di vista di Nicholas)

 

Una settimana.

È quanto mi ci è voluto per accettare il fatto che nonna Viola se ne fosse andata per sempre.

Ho saputo che la mamma ha rassegnato le sue dimissioni dal ruolo di capitano della polizia di Zootropolis. Mi ha detto che desidera trascorrere più tempo con me, per cercare di essere una madre migliore.

Sto cominciando a sentirmi in colpa per averla accusata di non essere stata presente per me. Ricordo cosa mi diceva nonna Viola:

“Potrei non comprendere perché abbia fatto ciò che ha fatto, ma rimane sempre tua madre e niente potrà mai cambiarlo.”

Oggi è il giorno del suo funerale e all’inizio di questa mattina, mi sveglio come intontito. Poi il sole inizia a sorgere, e con esso, il significato che questo giorno porta con sé.

******

Nicholas era in piedi di fronte al suo armadio, fissando il completo che avrebbe dovuto indossare quel giorno per il funerale di sua nonna. Si trattava di un abito nero a due pezzi corredato da una cravatta dello stesso colore, che sua madre aveva fatto confezionare apposta per lui. O almeno, era ciò che gli aveva detto all’inizio. Ma era evidente che il completo, seppur realizzato in modo impeccabile, non era stato affatto confezionato da un professionista. Inoltre, Nicholas poteva sentire un odore vago e familiare.

Quell’odore apparteneva a una volpe.

Era l’odore di Nick Wilde.

All’inizio, Nicholas si era rifiutato di indossarlo, ma Judy gli aveva detto che Nick aveva realizzato quel completo per lui perché non era stato in grado di contattare un sarto in grado di crearlo con così poco tempo di preavviso. Gli raccontò che quando Nick era più giovane, aveva creato vestiti diversi per ogni tipo di ‘lavoro’ che lui e Finnick avrebbero svolto assieme, oltre che a confezionare abiti delle dimensioni adatte per un canide destinati a sé stesso. All’apparenza, quella di confezionare vestiti doveva essere un’abilità che suo padre gli aveva trasmesso quando Nick era ancora un cucciolo.

Dopo aver preso un respiro profondo, Nicholas prese il completo dall’armadio e iniziò a cambiarsi. Una volta finito, si sedette sul letto e appoggiò le zampe tra le sue ginocchia, tenendo la testa abbassata.

Sentì qualcuno bussare alla porta.

“Nicholas, ti sei già vestito?” domandò Judy.

Nicholas non rispose. Judy aprì leggermente la porta e vide suo figlio seduto sul letto.

“Ehi…” Judy entrò nella stanza e si sedette sul letto accanto a lui, “Andrà tutto bene.”

“No, non andrà bene niente.” disse Nicholas, “Nonna Viola non c’è più. Se n’è andata per sempre.”

“Cerca di non pensarla così. Potrebbe essersene andata, ma lei vive.” disse Judy posando una zampa sul petto del figlio, “Vive qui. Nel tuo cuore.”

Nicholas guardò sua madre con le lacrime agli occhi.

“Vieni qui, tesoro.” disse Judy stringendo Nicholas in un abbraccio. Il giovane ibrido ricambiò l’abbraccio di sua madre, mentre le lacrime scorrevano silenziosamente sul suo viso.

******

Fa male. Fa davvero male. Non ho mai provato un tale dolore prima d’ora.

Perché nonna Viola era l’unico legame che avessi con mio padre? No…

Forse il fatto è che lei mi voleva bene, nonostante io sia uno scherzo della natura.

O forse perché l’ho vista spegnersi lentamente fino al punto da dimenticare chi fossi? O forse perché alla fine non c’era nulla che potessi fare per impedirle di lasciarci?

Non riesco a fermare le mie lacrime. Il mio abbraccio con la mamma si fa più stretto.

Lei mi lascia andare dopo un lasso di tempo che sembrava non volesse finire mai. Mi dice che è ora di andare. Dopo aver preso un respiro profondo e tremante, la seguo fuori dalla stanza e dall’appartamento, fino a che entro in macchina.

L’auto attraversa Savanna Central e arriva nel Distretto di Rainforest, dove si sarebbe tenuto il funerale di nonna Viola, nel più completo silenzio. La mamma mi lascia solo con i miei pensieri, anche di tanto in tanto riesco a vedere il suo sguardo su di me. Ora, però, non ho bisogno di sentire altro.

Penso che abbiamo impiegato circa mezz’ora per arrivare al cimitero. Al nostro arrivo, vediamo alcune macchine parcheggiate e quel furgone dalla carrozzeria inconfondibile che appartiene a quel fennec amico del signor Wilde.

Mamma spegne il motore. Prende un lungo respiro prima di uscire dalla macchina. Esco e la seguo all’interno del cimitero.

Non c’è nulla da dire. Restiamo in silenzio mentre ci avviciniamo alla piccola cappella posta al centro del cimitero.

Eccolo lì… è in compagnia del sacerdote. Stanno parlando di qualcosa, quando il signor Wilde annuisce nella nostra direzione. La mamma ed io entriamo nella cappella.

Non ci sono molti mammiferi presenti al funerale. Noto che sono tutte volpi. Mi sento improvvisamente fuori posto. Ma sembra che la cosa non mi sconvolga quanto il fatto che nonna Viola non avesse molti amici. Perché? Era una dei mammiferi più gentili che io abbia mai conosciuto. Forse molti altri che sentivano la sua mancanza non sono potuti venire al funerale?

Vengo distolto dai miei pensieri quando sento le zampe di qualcuno posarsi sulle nostre spalle dietro di noi. La mamma si gira e il ministro di culto ci si avvicina in compagnia del signor Wilde.

Il sacerdote dice che dovremmo sederci in prima fila, dal momento che io sono il figlio del signor Wilde. È una sua richiesta. Il celebrante si rivolge a lui, gli fa un cenno e per tutta risposta, il signor Wilde si gira ed esce dalla porta.

La mamma e io camminiamo nella cappella e ci sediamo in prima fila, dove è seduto anche Robin. Rivolge a entrambi uno sguardo colmo di nervosismo e timidezza.

All’interno della cappella non si sente volare una mosca. È come se tutti fossero morti sul momento.

Dopo alcuni minuti, il celebrante sale sul pulpito e si rivolge ai presenti.

******

“Gentili mammiferi qui presenti, vi invito ad alzarvi.” disse il sacerdote. Tutti si alzarono come richiesto e si voltarono verso l’ingresso della cappella, mentre sei volpi procedevano lentamente, ciascuna con la bara contenente il corpo di Viola Wilde appoggiata su una spalla.

Gli occhi di Nicholas erano fissi su Nick, che gli passò davanti con la bara in equilibrio sulla sua spalla destra. Nicholas poteva vedere le lacrime bagnare il volto di suo padre.

Le sei volpi si piazzarono di fronte all’altare e adagiarono delicatamente la bara sul cavalletto posto dinanzi al sacerdote. Tutte le volpi raggiunsero i rispettivi posti a sedere, ad eccezione di Nick, che rimase di fianco al feretro di sua madre. Il ministro di culto avanzò di un passo.

“Siamo qui riuniti oggi per rendere omaggio e celebrare la memoria della nostra defunta sorella, Viola Emma Wilde.” disse, “Ha lasciato questo mondo per ricongiungersi nell’aldilà alle anime di coloro che l’hanno preceduta.”

Il sacerdote alzò gli occhi in alto.

“Ora cederò il testimone a suo figlio, Nicholas Wilde, il quale vorrebbe aggiungere alcune parole.” annunciò prima di scendere dal pulpito. Nick, che si era seduto in prima fila accanto a Robin, si alzò e prese il posto precedentemente occupato dal celebrante. Tutti gli occhi dei presenti si posarono su di lui, mentre tirava fuori un foglio di carta e lo adagiava sul piedistallo.

“Quando ero un cucciolo, la mamma mi diceva sempre ‘La notte cala, ma il sole sorgerà sempre il giorno successivo’.” esclamò Nick iniziando a leggere il testo riportato sul foglio, “Per me, la notte è stata presente per molto tempo, ma lei era sempre lì a cercare di strapparmi dalle tenebre per riportarmi alla luce. Non aveva mai smesso di credere nel bene presente nel mondo là fuori. Non aveva mai smesso di credere in coloro che amava. Lei era così.” il tono della sua voce aveva iniziato a vacillare, “Vedeva il bene in ognuno. Sapeva che tutti, a un certo punto della loro vita, cadono a terra, ma era sempre lì, a offrire una zampa per aiutarti a rialzarti. Per lei non doveva essere stato facile crescere da sola un figlio che aveva perduto la speranza, ma non aveva mai voluto arrendersi con me. Questo è stato il dono più grande che abbia mai potuto offrire al mondo: il dono della speranza.”

Nick deglutì e lanciò un’ultima occhiata alla bara di sua madre.

“Era la madre migliore che un cucciolo dal cuore infranto avrebbe mai potuto avere al proprio fianco.” disse infine Nick prima di scendere dal pulpito e tornare al suo posto con il volto segnato dalle lacrime. Il sacerdote fece un passo indietro.

******

Le sue parole… hanno alimentato la sofferenza che provo dentro di me.

Perché per la prima volta, riesco a vedere il signor Wilde sotto una luce totalmente diversa.

Non vedo più il codardo che credevo che fosse.

Vedo una volpe il cui cuore è andato in pezzi più volte di quanto avessi mai potuto immaginare.

È come se tutte le tessere del mosaico iniziassero a combaciare dentro di me. Non fraintendetemi: sono ancora lontano da vederlo a tutti gli effetti come mio padre, ma… sento come se l’odio che avevo provato nei suoi confronti si fosse disciolto. O forse non c’è mai stato odio nel mio cuore.

Il sacerdote riprende a parlare. Non gli presto attenzione, ma distolgo lo sguardo dal signor Wilde e ritorno a guardare la bara in cui riposa nonna Viola. Non passa molto tempo prima che possa sentire le lacrime inumidirmi gli occhi e chino la testa nel tentativo di nasconderle.

Prima che potessi farlo, ci viene chiesto di alzarci. Il signor Wilde, così come le altre cinque volpi, si rialzano e portano nuovamente sulle loro spalle la bara di nonna Viola fuori dalla cappella. Il sacerdote ci precede e tutti noi lo seguiamo nella processione che attraversa il cimitero fino al punto in cui nonna Viola avrebbe finalmente trovato riposo. La mamma mi tiene ancora il braccio. Penso che stia cercando di confortarmi.

Le volpi addette al trasporto della bara la adagiano nella fossa scavata precedentemente; mentre svolgono questo compito, il sacerdote riprende la parola.

******

“Ora affidiamo le spoglie della nostra sorella Viola Emma Wilde al riposo eterno. Terra alla terra,” il ministro di culto gettò una manciata di terra che finisce sulla bara adagiata sul fondo della fossa, “Cenere alla cenere,” un’altra manciata, “Polvere alla polvere.” un’ultima manciata di terra. Fece un cenno agli addetti all’inumazione, disposti in piedi ai lati della tomba, di ricoprire la bara con la terra rimasta.

Nicholas rimase a guardare il procedimento di quella triste operazione per un po’ prima di rivolgere lo sguardo a Nick.

******

Non so cosa mi spinge a farlo. Ma scivolo via dalla presa della mamma e mi dirigo dritto verso il signor Wilde. Alza lo sguardo e vedendomi arrivare, sembra che si aspetti una specie di scontro.

Invece, faccio un passo in avanti e gli stringo goffamente le zampe attorno alla vita.

Non ho alcuna esperienza in questo genere di cose. Non ho molta forza nelle zampe, dal momento che sono per metà coniglio. In apparenza, sembra che stia abbracciando mio padre con un certo riguardo.

Sento il signor Wilde irrigidirsi nella mia stretta, ma è solo momentaneo. Le lacrime cadono in silenzio sul mio volto.

Il momento ha termine e lo lascio andare. Noto che Robin è in piedi dietro il signor Wilde; faccio un passo verso di lui e lo abbraccio.

Robin si comporta nello stesso modo. Si irrigidisce al contatto con me, ma presto ricambia il mio abbraccio.

Per la prima volta, sento la gelosia che provavo per Robin per la vita che aveva vissuto insieme a mio padre diventare una voce sempre più piccola e insignificante. È vero che Robin avrà sempre ciò che io non ho mai avuto: un’infanzia con un padre al proprio fianco. Ma so per certo che nonna Viola non avrebbe mai voluto vedermi odiarlo per aver avuto qualcosa che mi era stato negato.

Quando mi stacco da Robin, lui mi guarda con un’espressione confusa, ma poi la sua attenzione ritorna sul signor Wilde e su… mia madre?

La mamma ha stretto il signor Wilde in quello che penso sia un abbraccio confortante. Il signor Wilde lo sta ricambiando e sono abbastanza sicuro che abbia ripreso a piangere. Riesco a sentire mia madre singhiozzare in tono sommesso.

La coppia alla fine si divide. Il signor Wilde guarda in direzione della tomba situata alla destra di quella di nonna Viola e lo vedo per la prima volta: il nome inciso sulla lapide è ‘Johnathan Reginald Wilde’.

Mio nonno. Colui che era fuggito di sua volontà da suo figlio e dalla sua compagna.

Questo mette le cose nella giusta prospettiva.

Il signor Wilde rimane immobile a guardare la tomba. Alla fine, rivolge a mio nonno una sola raccomandazione:

“Faresti meglio a prenderti cura della mamma, d’accordo?”

Resta a guardarla per qualche istante, prima di voltarsi.

La mamma lo segue, mentre io e Robin camminiamo dietro di loro.

Ciò che vedo mi sorprende.

Sia la mamma sia il signor Wilde cercano di tenersi per zampa, ma alla fine non ci riescono e lasciano cadere le zampe sui rispettivi fianchi.




Note dell’autore: Ecco che siamo giunti all’undicesimo capitolo!

Come preannunciato, dopo Judy è venuto il turno di Nicholas. Forse non è ancora in grado di considerare Nick come suo padre, ma di certo è riuscito ad andare oltre il proprio risentimento e ad accettare non solo lui, ma anche il suo fratellastro Robin, come mammiferi che hanno il pieno diritto di far parte della sua vita. Non siete d’accordo?

Come è mia consuetudine, vi lascio alcuni link utili:

Pagina DeviantArt dell’autore: https://www.deviantart.com/giftheck/

Capitolo XI di Grief’s Reunion: https://www.deviantart.com/giftheck/art/Grief-s-Reunion-11-In-Grief-We-Mend-688984671

Storia completa: https://archiveofourown.org/works/10995909/chapters/24492501

 

Questo è quanto. Come sempre, vi ringrazio per la vostra cortese attenzione e vi auguro una buona lettura. A presto!

   
 
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