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Autore: Tatystories    01/11/2019    0 recensioni
Maya è una ragazza come tante che però deve fare i conti con una sedia a rotelle, con un vicino fastidioso e con una realtà celata nella sua memoria che si ripete fin dai tempi più antichi e che prevede la lotta del bene contro del male, di Madre Natura contro Caos e di cinque Elementi contro forze oscure e diaboliche. Passione, magia e mistero...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I pensieri di Caos (Caos p.o.v.)

Una Sentinella reclama la mia attenzione e con essa porta un messaggio. È mio figlio che la invia. La Sentinella riproduce la sua voce con estrema precisione “Padre, recuperate le informazioni che la Sentinella vi porta, guardate la ripresa e solo dopo ascoltate ciò che segue.”
Farò quello che mi chiede, ma Etere deve comprendere che non c’è posto per Terra nel nostro futuro e se non lo capirà dovrò sacrificare anche lui. Terra non ha la tempra per affrontare un futuro di buio e inferno. È nata e cresciuta considerando questo pianeta un essere vivo, dotato di anima e insieme agli altri Elements e a Madre Natura lo ha trasformato nel giardino dell’Eden, pieno di razze viventi senza senso e senza spina dorsale, capaci solo di amarsi e uccidersi, provando rimpianto per il primo e soddisfazione per il secondo e viceversa. Esseri che si pentono delle loro azioni ancor prima di averle compiute e che pensano con il cuore per poi agire con la spada. Esseri che cercano il potere e quando ce l’hanno lo vendono al miglior offerente. Non sono disposto a salvare nessuno, la razza umana perirà per prima, ma a seguire ogni abitante di questo pianeta in grado di emanare un alito di fiato sarà soppresso. Le terre bruceranno, le acque ribolliranno e l’aria diventerà veleno e io comanderò questo inferno da solo, se necessario. Etere conosce perfettamente le mie intenzioni e non ha motivo di pretendere la sopravvivenza di Terra. Il suo potere ci è necessario per distruggere la gabbia di cristallo, ma dopo ciò perirà come tutti gli altri.
Penetro nei suoi ricordi e rivivo gli attimi che Etere ha scelto di mostrarmi. Ci sono mio figlio e Terra nei boschi, fin troppo vicino alla breccia. Sono nei pressi della cascata e Etere di lancia nel vuoto, poi però Terra, dopo aver ucciso i Predonum, lo salva. Ha dirottato l’incendio e poco dopo l’ha spento usando l’acqua della cascata e infine ha manipolato l’aria per creare un vortice d’aria. Ha attinto ad ognuno di questi elementi come se fossero destinati a lei, come se fosse la padrona di ognuno di essi. Com’è possibile? Madre Natura ha volutamente scelto di non concedere a nessuno dei suoi cavalieri un potere così grande in grado di dominare più elementi, troppa la responsabilità e fino ad ora così è stato per secoli e secoli. Terra è sempre stata la più potente, la più letale, quella a cui spettava la mossa finale, mai però ha lavorato sola. Fuoco è sempre stato al suo fianco, inseparabili nella guerra come nell’amore. Aria e Acqua non hanno mai mancato di concedere i loro servigi per agevolare la coppia fatale. Una collaborazione, mai definitiva e perfetta perché manchevole di un elemento: mio figlio. Etere, la quintessenza dell’universo, sostanza permeante il cosmo, avrebbe concatenato tutti gli elementi donando loro stabilità o togliendola e definendo la mia scomparsa definitiva. Per secoli i quattro elementi ci hanno provato, sebbene ogni volta siano riusciti ad annientare i miei seguaci e a piegarmi fino a rinchiudermi nella gabbia di diamanti, mai mi hanno sconfitto definitivamente e questo solo perché sono incompleti. Senza mio figlio la loro imperfezione mi ha aiutato a sopravvivere ed ora che Etere è finalmente in grado di padroneggiare tutti i suoi poteri posso sperare in un esito finale ben diverso. Mi servono Etere e Terra e il loro potere per riprendere il controllo di questo pianeta, ma dopo quello che ho visto la visione del futuro può cambiare. Decido di ascoltare il resto del messaggio.
“Padre avrete compreso da solo che Terra è molto più potente di quanto pensavamo e speravamo. Lei è in grado di controllare ogni elemento della natura e a questo punto suppongo possa controllare anche il genere umano e questo cambia tutto. Padre pensate a cosa sarebbe questo pianeta se foste voi a dominarlo grazie ai poteri di Terra? Il genere umano sarebbe ai vostri ordini e servigi, così come ogni elemento terreno e celeste perché io sarei al vostro fianco. Governeremo non il nulla, ma il tutto. Riflettete sulle mie parole e chiedetemi di verificare se Terra è in grado di controllare anche gli esseri umani e lo farò. Per voi, per noi. Il vostro fedele figlio. Etere.”
Quale sensazione infinitamente potente. Mio figlio ha ragione, potrei diventare ciò che ora è Madre Natura, ma a modo mio. Sarei quanto di più potente sia mai esistito e tutto sarà ai miei piedi. Ogni cosa o essere dovrà obbedirmi o gli sarà imposto di farlo. Mi vendicherò per tutti questi secoli di reclusione, Madre Natura rimpiangerà di non aver mai cercato una maniera per distruggermi. Sarà divertente rinchiuderla nella sua stessa prigione di cristallo e osservarla mentre cambio tutte le regole del suo pianeta, del mio pianeta. Se Terra è davvero in grado di controllare le azioni della razza umana cambierò la storia.
Guardo la Sentinella e le chiedo di portare un messaggio a Etere:
“Figliolo scopri quanto è grande il potere di Terra, poi domineremo il mondo insieme!”

I pensieri di Madre Natura

I miei figli tutti riuniti, dovrebbe essere motivo di gioia, ma sento che una minaccia terribile incombe. Fuoco è sconvolto per l’esistenza di Etere ed è convinto che non meriti fiducia e ne capisco il motivo, ma è mio figlio e dopo tutto quello che ha vissuto si è guadagnato una chance. Io conosco il vero motivo del risentimento di Fuoco, teme per Terra. Etere e Terra sono legati in un modo che nessuno può capire, quando Etere è morto Terra si è sentita colpevole per non averlo protetto e si è vendicata lottando come una tigre, sfruttando ogni briciola del suo potere e di qualunque forma di energia la circondasse. In quell’occasione la sua furia la portò a governare ogni elemento fino a rinchiudere Caos nella gabbia infernale. Dopo quel giorno mai più manifestò quella capacità, si limitò a combattere contro i Predonum sfruttando il suo elemento e io non ho fatto nulla per risvegliare quel potere pericoloso. Non è un caso se ho scelto diverse entità per custodire e manipolare gli elementi che danno la vita a questo pianeta. Un essere unico che possa governali tutti avrebbe un controllo assoluto e devastante. Anche se tra mani ragionevoli e di buon senso tanta egemonia porterebbe alla follia e alla distruzione di tutto il pianeta. Solo Fuoco è a conoscenza di quanto è accaduto quella notte, Terra non ricorda la successione degli eventi perché il furore ha annebbiato i ricordi, mentre Aria e Acqua erano state abbattute mentre Terra infuriava. Fuoco è stato l’unico a stare accanto a Terra per coprirle le spalle mentre distruggeva tutto quello che incontrava. Gli chiesi di non raccontare mai a Terra quello cha aveva veduto e in cambio gli donai un legame con Terra, un legame indissolubile che gli avrebbe permesso di proteggerla da se stessa. Un legame che però si è ritorto contro il bene degli esseri viventi. Terra ha sviluppato una dipendenza da Fuoco tale da metterlo al primo posto, anche a scapito di tutto il resto. Con il passare del tempo questo legame è diventato sempre più forte e a tratti oscuro, la passione e l’amore li ha travolti rendendo il legame una catena che se da un lato aveva le sembianze di amore intenso e profondo, dall’altro assomigliava sempre più ad una servitù. Terra al comando e Fuoco agli ordini. Solo in questa nuova reincarnazione Terra ha cercato in qualche modo di combattere questo vincolo e io stessa ho imposto a Fuoco di mantenere le distanze, ma forse dovrei spezzare il legame e lasciare che il fato segua il suo corso. Ho sbagliato ad imporre la mia volontà sugli elementi della natura, la mia alienazione è indispensabile, lo è sempre stato. Fu la prima regola che m’imposi quando comincia a colonizzare i pianeti e solo ora mi rendo conto di non averla rispettata con questo mondo. Libererò Fuoco dal vincolo con Terra e li lascerò liberi di cambiare strada e di scegliere da soli chi amare. Lo farò questa notte, ma servirà la presenza di entrambi e anche quella di Egida che dovrà sugellare la separazione con il suo arco benedetto.
 
 Il vincolo (Maya p.o.v.)
Certo, avrei potuto allontanarlo, evitare di baciarlo. Ero ben consapevole dei suoi sentimenti, lui mi ama, forse da sempre o da secoli ed ero anche ben consapevole dei miei sentimenti, io amo Fuoco. Ma non l’ho fatto. Ho lasciato che mi baciasse e che scoprisse da solo cosa provo. Mentre le sue labbra si univano alle mie ho permesso al mio io profondo di liberarsi e di raggiungerlo mostrandogli la forza del mio amore per lui, ma chiarendo inequivocabilmente la sua forma. Amo Chicco o Egida che si voglia come un fratello, come l’uomo più importante della mia vita dopo mio padre. L’amore che provo per lui è superiore anche a quello che provo per Lukas e per Nike, ma solo perché è completamente differente e completamente dipendente dal fatto che Chicco è parte di me.  È la mia metà ponderata, rispettosa, paziente, riflessiva, ragionevole e assennata. È ciò che vorrei essere, ma non sarò mai ed è ciò che non smetterò mai di volere accanto.
  • Maya…
  • Questa è la verità e spero che riuscirai ad accettarla, perché io non posso vivere senza di te.
Queste le ultime parole che ci siamo scambiati prima di ritornare alla realtà.
Ci stiamo dirigendo verso casa, non sono certa di quanto tempo sia passato da quando siamo caduti nel fosso, ma certamente diverse ore perché ci siamo diretti al parco che non era ancora ora di pranzo e siamo ormai in piena notte. I miei genitori saranno molto preoccupati e dopo tutta questa avventura dovrò anche sopportare una ramanzina sulla puntualità, sull’utilizzo intelligente del telefono per avvisarli se ritardo e forse anche degli anticoncezionali se mia madre si fa venire una di quelle paranoie da psicologa. L’ultima volta che ne abbiamo parlato me ne sono andata sbattendo la testa perché pretendeva che mi allenassi con una banana in modo da sapere come si infila un preservativo. Mentre uscivo dalla stanza rossa come un peperone le ho urlato:
  • Spero bene di scegliermi un ragazzo che sappia farlo da solo!
Ma come sempre mia madre ha replicato, perché l’ultima parola è sempre la sua.
  • Certo tesoro, ma in caso contrario potrai provvedere tu.
Ho contato fino a mille e chiuso a chiave la mia stanza perché mi ha assalito la tentazione di chiederle se lo infilasse lei a papà quando si chiudevano in stanza in piena notte, ma l’immagine che immediatamente si è materializzata nel mio cervello è stata così ripugnante che ho preferito infilarmi le cuffie e cominciare a cantare a squarcia gola “I’m a survivor” delle Destiny’s child sperando che il messaggio giungesse forte e chiaro alle orecchie di mia madre.
  • Maya per favore torna sul nostro pianeta!
Chicco distrae la mia catena di ricordi, mi volto e lo guardo perplessa.
  • Ma non senti che ti stanno chiamando? Credo che sia Lukas, ma non riconosco l’altra voce.
Ascolto meglio e percepisco anch’io la voce di Lukas che ripete il mio nome fino allo sfinimento e con lui un’altra voce più cupa ma ugualmente preoccupata.
  • È Nike!
Chicco si affretta nella direzione delle urla e pochi minuti dopo torna accompagnato proprio da un Lukas spaventato e un Nike infuriato.
  • Ma dove sei stata? Cosa è successo? Siamo tutti terribilmente preoccupati.
Lukas mi prende il viso tra le mani e mi guardo come se non mi vedesse da un anno piuttosto che da poche ore. I suoi occhi sono neri come la notte, non avevo mai visto questa variante e la trovo estremamente seducente.
  • Sto bene.
Mi lascia andare e chiede spiegazioni a Chicco. Istintivamente cerco Nike che è rimasto in disparte e assiste alla scena apparentemente distaccato, ma sento la sua rabbia che mi avvolge e mi stritola in una morsa implacabile. Mi avvicino e cerco un contatto fisico, ma si scosta e si volta. Ritento posando delicatamente la mano sulla sua schiena. È ghiacciata. Senza riflettere lo abbraccio avvolgendolo per riscaldarlo e confortarlo. Percepisco ogni sfumatura dei suoi sentimenti: paura, disperazione, poi rabbia e furia cieca. Ha temuto per la mia vita.
  • Sto bene.
Lo sussurro perché temo una sua reazione imprevedibile. Etere non è Fuoco che per quanto furente non perde il controllo né di se stesso né della situazione. Etere è incontrollabile, energia cosmica incontenibile. Deve imparare a gestire le sue emozioni, non ha avuto Madre Natura ad insegnargli come fare e questo per colpa mia che non sono stata in grado di proteggerlo, ma ho permesso a Caos di rapirlo e crescerlo tra le sbarre di una gabbia infernale.
Ha le spalle larghe e muscolose, mi sento a casa, ma ho anche paura. C’è qualcosa di oscuro e misterioso che se da un lato mi spinge a cercarlo per dipanare il buio dall’altro mi spaventa e mi allontana. Cede e si volta. Mi stringe forte.
  • No farlo mai più. Devo sempre sapere dove sei e con chi sei. Ora spiegami cosa è successo.
Lukas ha assistito alla scena, sono certa anche se non lo vedo. Il fuoco dei suoi occhi mi bruciano la pelle, ma non reagisce e non fa scenate.
Racconto tutto ad alta voce e siamo tutti d’accordo sul fatto che il comportamento della Sentinella è decisamente anomalo, solitamente sono perlustratori. Controllano la situazione per conto dei Predonum, non attaccano se non in situazione di estremo pericolo.
  • Quindi tu sei uno di noi?
Etere si rivolge a Chicco per chiedere spiegazioni, Lukas al contrario non sembra stupito.
  • Non proprio, non sono uno dei cavalieri Elements. Sono un protettore. Ognuno di voi ne ha uno, ma è severamente vietato rivelarsi. Subirò conseguenze per questa mia scelta, ma Terra doveva sapere la verità.
Mi avvicino a Chicco e pongo il palmo della mano sul suo petto, proprio laddove batte il suo cuore.
  • Potrai avere anche un altro nome, ma rimani sempre il mio migliore amico e questo…
Batto dolcemente la mano.
  • È sempre lo stesso.
Mi sorride e cattura la mia mano tra le sue. La stringe forte e la porta alle labbra.
  • Si Maya, sono sempre lo stesso, ma ora finalmente sai la verità. Esisto per proteggerti da chiunque voglia farti del male.
Solleva lo sguardo e senza timore guarda prima Lukas e poi Nike, è una minaccia ed entrambi lo hanno capito. Poi Chicco abbassa la nuca e chiude gli occhi. Per un attimo appare diverso, più solenne e autorevole, è assorto e sembra in ascolto, poi con voce grave esclama.
  • Dobbiamo andare, Madre Natura ci vuole al suo cospetto.
Come? Cosa? Perché? Mille le domande che si affollano nella mia testa: come Madre Natura ha comunicato con Egida, cosa vuole da noi riuniti insieme? Perché Madre Natura non vuole che conosciamo i nostri guardiani? E quali altri segreti ci nasconde?
Quando ho scoperto la verità sulla mia storia passata con Fuoco ho cominciato a dubitare di Madre Natura e della sua sincerità. Se è stata capace di tacermi un fatto così importante per comprendere la mia vera natura, chissà quali altri segreti cela. Ed oggi scopro l’esistenza di questi guardiani di cui mai, in nessuna vita che io rammenti, ci ha svelato l’esistenza. Sono pienamente cosciente di essere la prima ad avere dei segreti, io stessa non ho mai raccontato la verità sulla morte di Etere, di come si sia sacrificato per salvarmi. Senza il suo sacrificio le nostre sorti sarebbero inverse. Io quella distrutta o cresciuta senza una guida e lui uno degli Elements cullati nel grembo di Madre Natura e addestrati per difendere il nostro pianeta e la stirpe umana. Questa sera dirò la verità e obbligherò Madre Natura a svelare qualsiasi altro mistero.
  • Come sei assorta? A cosa pensi?
Il mio Chicco, il mio migliore amico mi guarda con i suoi soliti occhi e il suo solito sguardo dolce ed ironico, ma non riuscirò mai più ad essere spensierata e sincera come prima. Il suo nuovo ruolo lo rende così lontano e irraggiungibile, io sono la sua protetta e lui il mio protettore, sebbene ancora non sappia in cosa consiste questo legame, sono certa che cambierà ogni cosa tra di noi. E questo fa male.
  • Penso che non so cosa significa che tu sei il mio guardiano…
  • Credo sia giusto che sia Madre Natura a spiegartelo.
E si rabbuia, increspando la fronte e socchiudendo gli occhi fino a renderli piccole fessure. Prima gli avrei baciato il naso per distendere le rughe e farlo tornare sorridente, ma ora sento crescere l’imbarazzo e la spontaneità che ha sempre contraddistinto il nostro rapporto è ridotta in briciole. Questo è quello che intendo quando dico che è cambiato tutto e nulla tornerà mai più come prima.
Camminiamo tutti in silenzio. Non so nemmeno dove siamo diretti esattamente. Ogni incontro con Madre Natura si è svolto in un luogo diverso. Chicco procede rigido e sicuro e ci conduce fino alla chiesa di Sant’Andrea. Senza difficoltà apre il portone e senza dire nulla, in perfetto silenzio scende nella cripta. L’ambiente è umido e buio e per quanto non sia certo il luogo più strano in cui ci è capitato di incontrare Madre Natura, è certamente molto suggestivo e simbolico. Non si entra in una chiesa per una semplice chiacchierata, c’è sicuramente un motivo preciso se è stato scelto questo edificio.
  • Figlioli seguitemi.
La soave voce di Madre Natura ci accoglie e rende l’ambiente meno ostile. La seguiamo fino ad un altare dove si trovano delle candele bianche accese. Sono posizionate in coppie da due e percorrono non solo l’altare ma anche i tre gradini che lo procedono. La scena è maliosa e sembra tutto pronto per un sacrificio sacro o profano. Ancora non si vede Madre Natura, ci sussurra cosa fare senza rivelarsi.
  • Maya e Fuoco posizionatevi davanti all’altare, mentre Etere e Chicco venite da me seguendo il fuoco azzurro che volteggia vicino a voi.
Perché io e Fuoco dobbiamo rimanere qui? Che cosa sta succedendo? Cosa vuole da noi Madre Natura? Una voce insistente dentro di me mi sprona a fare queste domande ad alta voce, ma so che non avrei risposta. Madre Natura non da spiegazioni, non chiede permessi e non concede scelte. Lei decide e mette in pratica. Una dolce musica di campanelli si diffonde nell’aria e placa le mie ansie. Anche Fuoco sembra rasserenarsi, la sua fronte corrucciata e le fiamme nelle sue iridi lasciavano trasparire la sua inquietudine. Fuoco e Madre Natura hanno sempre avuto un rapporto molto più confidenziale, ma anche riverenziale. Il suo rispetto per le volontà della Madre è sempre stato autentico e talvolta un ostacolo tra di noi. Madre Natura ci ha sempre lasciato liberi di agire e decidere in piena autonomia, non ha mai impedito l’evolversi delle situazioni o di un cambiamento, ma dentro ognuno di noi Elements è sempre stato chiaro il suo punto di vista. La mia unione con Fuoco in passato ha generato in lei disappunto e preoccupazione, soprattutto quando questa unione aveva la precedenza su qualsiasi altra scelta. Oggi la capisco molto più che in passato. Ho talvolta pensato che fosse gelosa e ho volutamente scelto di ignorare quanto percepivo, ma oggi sono cosciente di aver sbagliato. È come se ci fosse un legame tra me e Fuoco che prescinde tutto, che non ci consente di stare lontano l’uno dall’altro e che non ci permette di essere liberi di scegliere di stare insieme, ma ce lo impone.
  • È da questo che sto per liberarti Terra…
La voce di Madre Natura esplode nella mia mente. Guardo a destra, poi a sinistra, cerco nello sguardo di Lukas lo stesso sbigottimento che provo io, ma sembra inconsapevole e concentrato per capire cosa sta succedendo.
  • Terra ascoltami. Ho legato Lukas a te dopo la prima lotta contro Caos per proteggerti. Questo legame è diventato quasi incontrollabile e vi ha portato a scelte a volte sbagliate. Ho deciso che è arrivato il momento di slegarvi. Adesso c’è anche Etere che potrà proteggerti. Sento che questa guerra è tua, tu l’Element che più degli altri verrà colpito da questa nuova minaccia, percepisco che sarai in pericolo e per questo motivo hai bisogno di tutto il tuo potere. Il legame con Fuoco arginava la tua potenza per impedirti di farti del male.
  • Madre perché mi hai legata a Fuoco se poi hai disapprovato questo legame?
  • Figlia mia, il legame come ogni scelta non vincola ciò che sarà e che può essere. Tu e Fuoco avete scelto spontaneamente e liberamente come trasformare questo legame e io non sono mai intervenuta perché è la legge suprema che me lo imponeva. Ma oggi il pericolo incombe come mai prima d’ora e devo fare tutto quello che è nelle mie possibilità per aiutare te e i tuoi fratelli a sconfiggere Caos.
Le mie viscere si ribellano a tutto quello che le mie orecchie sono obbligate ad ascoltare. Unita da sempre a Fuoco non per scelta, ma per vincolo. Condannata a ripetere lo stesso sbaglio non per libero arbitrio ma per un vincolo magico, una forzatura voluta per proteggermi, ma che in realtà mi ha solo punita e imposto una vita non mia. Fuoco? Cosa sa? Ha accettato quest’ordine senza ribellarsi come ha sempre fatto? O anche lui è alla mercé dei capricci di Madre Natura?
  • Fuoco ne è al corrente? Fuoco sa di questo legame?
  • Sì Terra, Fuoco si è piegato alla mia volontà come ha sempre fatto e come è giusto che sia. Non punirlo per qualcosa per la quale non aveva scelta. Fuoco però non sa cosa succederà tra poco, temo che potrebbe ribellarsi per la prima volta e non posso permetterglielo. Fuoco crede che questo legame ti proteggerà da Caos, ma io sono certa che se non lo rescinderò non riuscirai a sconfiggerlo.
Lui sapeva tutto, lui non mi ha protetta, mi ha raggirato. Mi ha fatto credere che fosse amore, che fossimo l’uno il destino dell’altro, che solo lui poteva darmi ciò che volevo. Tutte menzogne, bugie, false certezze. Solo una lunga serie di conseguenze di un tradimento.
  • Terra, sento la tua rabbia e il tuo disappunto.
Altro che disappunto! Ho perso la fiducia e il rispetto per quella che credevo essere la più pura e nobile forma di potere cosmico, credevo che potessi solo imparare e venerare un’entità così antica, dignitosa e autentica e credevo di potermi fidare di chi mi ha generato.
  • Figlia non biasimarmi, le motivazioni sono complicate. Devi imparare che c’è un bene superiore, scelte difficili ma indispensabili e conseguenze per tutti, soprattutto per voi creature magiche protettrici di questo pianeta.
Non voglio più ascoltarla, adesso voglio solo essere libera e scoprire cosa significa.
  • Procedi Madre Natura, voglio la mia libertà.
Finalmente la sua voce si quieta e la Grande Madre si mostra in tutta la sua beltà e potenza. Questa volta ci stupisce con le sembianze di Atena, dea greca della saggezza, della guerra giusta e delle virtù eroiche. Si propone in linea con il personaggio classico conosciuto ai giorni d’oggi. Una lunga veste delicata cinta in vita e tutti i simboli sacri che la caratterizzano: la civetta, l’elmo, la lancia, lo scudo e l’Egida, un mantello indistruttibile che aveva protetto e nutrito Zeus. La visione è divina e incantevole come ogni volta che decide di palesarsi, ma sono così accecata dalla rabbia e dal risentimento che vedo solo falsità nei suoi occhi e dispotismo nelle sue parole.
Fuoco mi osserva e notando gli sguardi poco carezzevoli che dedico a nostra Madre aggrotta la fronte e inclina leggermente la testa verso destra in segno di domanda.
  • Ora capirai.
Bisbiglio. Sebbene anche lui sia in parte da condannare, mi rendo conto che ribellarsi contro colei che ci ha generato non è atto semplice. Avrebbe però potuto rivelarmi del nostro legame magico in modo da giustificare certe scelte che ho fatto per le quali mi sono sentita in colpa per lungo tempo.
  • PERILAMVANETE CHERIA, CHORIS KARKINES
Le mani di Fuoco si sollevano appena sopra le spalle, le braccia sono tese e le dita ben aperte. Lo imito e appoggio i palmi ai suoi.
  • XECHORISTOS
Allontaniamo i palmi di un paio di centimetri così come ci ha ordinato Madre Natura.
  • Cosa succede? Cosa stiamo facendo Madre?
Mai Fuoco si è permesso di interrompere un rito, solitamente ci viene spiegato prima cosa accadrà, Madre Natura ha volutamente scelto di non farlo per impedire a Fuoco di opporsi. Non posso proprio resistere, sebbene non voglio colpevolizzarlo per il suo silenzio, sono determinata a non lasciar cadere questo affronto e voglio che tutti in questa stanza sappiano che merito rispetto e merito di poter scegliere la mia strada.
  • Non l’hai ancora capito? Davvero non sai cosa sta accadendo? Io e te… uniti da sempre, ma non per sempre. So tutto e sebbene sia infuriata per quello che Madre Natura ci ha fatto, concordo con lei che questo legame va reciso una volta per tutte.
Da un angola della cripta si sente un urlo:
  • Ora!
Seguito da un silenzio sinistro. Infine un suono sempre più forte, qualcosa che taglia l’aria, che sfreccia e si avvicina. È una freccia dell’arco di Egida che trapassa lo spazio tra le mie mani e quelle di Fuoco con una precisione millimetrica.
  • Noo!
Fuoco urla e si lancia indietro con un balzo felino, si accascia a terra in posizione di attacco. Sembra una pantera pronta a sbranare la sua preda. Guarda a destra e sinistra, cerca qualcosa. Poi vede la freccia che si è conficcata a pochi metri da noi, sulla parete della cripta proprio al centro del crocifisso. Fuoco corre verso la freccia cerca di staccarla dalla parete, ma è penetrata fino del cuore del legno e del muro e non si muove nemmeno di un centimetro. Fuoco allora porta le braccia vicino alle cosce, le mani sono spalancate e nervose. Pian piano solleva le braccia creando una palla di fuoco in ogni palmo. La palla aumenta di dimensione ad ogni movimento fino a trasformarsi in un enorme sfera di fuoco bluastra quando i palmi si incontrano. Gli occhi sono sempre stati chiusi, ma appena la sfera ha raggiunto la sua massima potenza li spalanca e ciò che mostra è spaventoso. Le pupille sono puntini minuscoli mentre le iridi nocciola e le parti bianche si sono fuse dando vita ad un incendio. Sono spaventosi.
  • Fuoco fermati, è la tua padrona che parla.
Madre Natura si materializza al fianco a Fuoco e appoggia delicatamente una mano sulla sua spalla. Fuoco reagisce con violenza e la scaraventa a terra, bloccando il suo petto con un piede. Dal nulla compare Etere che si scaglia su Fuoco facendolo crollare a terra con tanto fragore e forza da creare una frattura nelle antiche pietre del pavimento. Fuoco si risolleva senza sforzo e ciò che succede è quanto mai avrei voluto. Infuria una lotta terrificante e impetuosa, l’uno infierisce sull’altro con ogni mezzo umano e magico a disposizione senza che nessuno possa avvicinarsi perché Etere ha creato uno scudo che allontana con fulmini e saette chiunque provi ad avvicinarsi. Egida ha già tentato diverse volte, ma ogni manovra è stata fallimentare e lo ha scaraventato per decine di metri lasciandogli visibili segni di bruciatura sul corpo. Madre Natura si è sollevata dal suolo dove Fuoco l’aveva bloccata e con un’evidente sforzo ha provato lei stessa a distruggere lo scudo elettrico. Io sono immobile e sgomenta, non riesco a riflettere o ad agire, riesco solo ad osservare quello che accade come se il tutto avvenisse in televisione e non di fronte ai miei occhi. Vedo mia Madre, La Madre, che soffre davanti ai suoi figli che lottano, vedo il mio miglior amico stremato, ferito e impotente e vedo coloro che amo di più cercare di distruggermi ed è tutta colpa mia. Una volta ancora ho pensato a me stessa e ho sfidato Madre Natura rivelando la verità a Fuoco prima che il rito fosse compiuto, ancora una volta il legame tra me e Fuoco ha provocato guerre e dolore, ancora una volta ho fatto la scelta sbagliata. Nella bolla del conflitto urla, gemiti e lampi si alternano senza sosta fino a quando Fuoco riesce a prendere il sopravvento inchiodando Etere al suolo con delle manette di fuoco ai polsi e alle caviglie. Non è possibile comprendere quello che si dicono perché la barriera impedisce il passaggio del suono, ma è lampante che le parole sono tanto infuocate quanto lo scontro e che Fuoco ha completamente perso il controllo della situazione. Etere si divincola, ma la presa è impenetrabile e sebbene il predominio di Fuoco sia ormai innegabile non ha ancora smesso di raccogliere energie e sta creando una nuova palla infuocata.
  • Basta!
Quando comprendo come vuole utilizzare quella sfera di fuoco mi risveglio dal torpore nel quale ero caduta e con tutta la voce che possiedo cerco d’interrompere quest’assurda lotta tra fratelli.
Nessuno dei due però pare abbia percepito il mio grido disperato. Mi avvicino allo scudo e appoggio le mani, delle terribili e potenti scosse mi attraversano gli avambracci e raggiungono il cuore facendolo palpitare furiosamente. Ma non mi arrendo e premo i palmi contro la parete fino ad attraversarla come se fosse una gelatina viscida. Serro gli occhi e scaccio il dolore delle scariche elettriche concentrandomi su me stessa, sul mio io, sulla mia forza e poi urlo, come mai prima d’ora, liberando ogni ricordo, ogni paura, ogni sogno, ogni speranza che possiedo. Fuoco ed Etere si bloccano, l’uno ancora steso a Terra ma senza più i legacci di fuoco che si sono dissolti come neve al sole e l’altro in piedi sopra di lui con il braccio alzato pronto a scagliare la sua sfera anch’essa però svanita nel nulla. Pochi attimi e anche la barriera va in frantumi, sbriciolandosi e riportando i due combattenti alla realtà. In questo momento tutti mi fissano e sono certa che ognuno di loro vorrebbe farmi mille domande, ma io non so più nulla, non so più chi sono e non so più cosa voglio, ma di certo non voglio che Fuoco uccida Etere.
  • Toccalo di nuovo e dovrai affrontare me.
Sono dura, ma Fuoco deve capire che Etere è uno di noi, anzi è molto più di questo. Etere è colui che si è sacrificato per me, colui al quale devo la vita, colui che ha vissuto un incubo al posto mio.
  • Terra…
Fuoco è senza fiato, è ridotto allo stremo delle forze, i vestiti sono ridotti in brandelli e il suo meraviglioso corpo è percorso da bruciature ed escoriazioni. Senza più la rabbia a trattenerlo crolla. Etere invece, sebbene abbia lottato con la stessa ferocia, è meno provato. Pian piano si risolleva e si avvicina, mi abbraccia e mi bacia appassionatamente. Un bacio inaspettato, ma confortante, un bacio rubato, ma desiderato, un bacio sbagliato perché non lo amo, ma giusto perché lui ama me.
  • Figlioli quello che è successo questa notte in questa cripta è la dimostrazione che Caos è sempre più forte e che i Predonum stanno diffondendo le loro spore infette. Fuoco ora seguimi, devo parlarti, mentre prego voi di tornare alle vostre case e di prepararvi per lo scontro finale perché è molto vicino.
Egida aiuta Fuoco a rialzarsi, poi lo lascia tra le braccia di Madre Natura e ci fa strada per uscire dalla chiesa.
Un’ondata di aria fresca e pulita invade le narici, ma tutto intorno è buio e silenzio, tanto, troppo, una situazione inquietante. Poi in lontananza, ma esattamente di fronte a noi si sente un’esplosione, poi un’altra, un lampo che sale dal terreno invece che scendere dal cielo. Pochi secondi di quiete e la stessa sequenza si ripete alla nostra destra, poi alla nostra destra e infine dietro di noi. È l’inferno.
  • Padre!
Buona lettura da Tatystories
   
 
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