Libri > Good Omens
Ricorda la storia  |      
Autore: BeautyLovegood    05/11/2019    4 recensioni
I nostri ineffabili maritini scopriranno una nuova cometa
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era passato un mese da quando Crowley e Aziraphale aveva evitato l’Apocalisse e le cose andavano molto bene tra di loro. Si vedevano tutti i giorni e facevano ogni volta una cosa diversa: una cena in ristoranti lussuosi, un po’ di shopping di libri e vestiti, una passeggiata al parco, un film al cinema, una serata all’opera, una giornata al mare o al lago ecc.

- Angelo? Sono arrivato!- esclamò Crowley dopo essere entrato nella libreria con una bottiglia di vino bianco in mano. Aziraphale uscì dalla sua stanzetta privata e guardò il suo amico con un sorriso.

- Ciao, Crowley! Puntuale come sempre!

- E tu noiosamente elegante, come sempre.- lo prese in giro il demone sfiorando il papillon tartan dell’angelo.

- Non sai che giornata dura che ho avuto. Ho avuto tanti clienti, volevano tutti i libri classici di Natale. Credo che si vogliano portare avanti con i regali per i loro figli e nipoti.

- Meno male che non abitiamo in America, ti avrebbero chiesto anche libri legati al Ringraziamento, ma adesso basta pensare ai tuoi noiosi libri! Stasera ti porto a fare un picnic notturno!

- Un picnic notturno? E dove lo possiamo fare?

- In un posto speciale. Vai a preparare il cestino, ti do un’ora di tempo!- ordinò Crowley e Aziraphale si richiuse nella sua stanzetta privata. Uscì mezz’ora dopo con un grande cestino chiuso stretto in mano.

- Prego, monsieur.- disse Crowley aprendo la portiera della Bentley ad Aziraphale.

- Merci…- rispose lui timidamente.

Crowley guidò fuori da Londra e persino dall’Inghilterra, fino a raggiungere il Galles, dove si fermò nella città di Hay on Wye.

- Siamo quasi arrivati, angelo, ho solo bisogno di sgranchirmi un po’ le gambe. Ti offro una birra.- disse dopo essersi stiracchiato.

I due scesero dalla macchina e camminarono tranquilli e sereni per la città, fermandosi vicino alle vetrine delle numerose librerie che trovavano, con grande gioia di Aziraphale. Quando finalmente entrarono in un pub, Crowley ordinò due birre piccole e brindò con l’angelo.

- Non sono mai stato in questa città. È molto bella.- commentò il biondo dopo aver bevuto un sorso di birra.

- Il meglio deve ancora arrivare, amico mio.- disse Crowley dopo essersi pulito con il dorso della mano i baffetti di schiuma sotto il naso.

- Davvero? Non riesco proprio a immaginare che cosa hai architettato, Crowley.

- Meglio così, perché è una cosa a cui ho lavorato per tanto tempo, anche mentre cercavamo di evitare l’Apocalisse!

Tornati alla Bentley, Crowley guidò fino al parco nazionale di Brecon Beacons, un posto immerso nella natura più totale. Aziraphale scese dalla macchina con la bocca spalancata.

- Crowley… è meraviglioso…

- Stanotte è tutto per noi. E comunque, le sorprese non sono ancora finite, anche se dovremmo camminare un po’. Andiamo, angelo!- disse Crowley con il cestino e la bottiglia in mano. Mentre camminavano, poterono ammirare l’ultima parte del tramonto, quando il sole era ormai sparito, ma erano rimaste delle piccole scie dai vari colori caldi. Quando il cielo divenne completamente blu e pieno di stelle, Aziraphale schioccò le dita per illuminare il sentiero davanti a sé e Crowley, come se fosse fatto di pietre splendenti.

- Eccoci arrivati!- disse Crowley indicando un punto poco lontano, il lago Llyn y Fan Fach, circondato da tante lanterne luminose, fatte apparire dal demone, ovviamente. Aziraphale era felice di quello che vedeva, ma era come paralizzato.

- Angelo… va tutto bene? Ho fatto qualcosa di sbagliato?- gli chiese Crowley preoccupato.

- No, no, Crowley, non hai sbagliato niente! Adoro tutto questo… è solo che… percepisco qualcosa di forte… e molto familiare.- disse l’angelo guardando il demone negli occhi, facendolo arrossire dall’emozione.

- Credo… credo che sia l’ultima parte della mia sorpresa. Arriverà tra poco. Coraggio, diamo inizio al nostro picnic notturno.- disse un po’ imbarazzato e trascinò il suo amico vicino al lago. Schioccò le dita per sistemare la tovaglia e l’intera cena sull’erba fresca. Aziraphale aveva preparato tutto con le sue mani: tramezzini al tonno e maionese, insalata di cous cous con verdure alla curcuma, piccoli muffin al cioccolato e macedonia di frutta.

- Da quando ti dedichi alla cucina, angelo?- chiese Crowley mentre cercava di aprire la bottiglia di vino.

- Ogni tanto mi piace mangiare qualcosa fatto con le mie mani. Ci ho messo un po’ ad imparare senza fare miracoli. Coraggio, caro, assaggia.- disse Aziraphale e avvicinò una cucchiaiata di cous cous alla bocca di Crowley. Lui sembrava incerto, ma si lasciò comunque imboccare.

- Allora?- chiese l’angelo curioso mentre il demone masticava lentamente.

- Non sono un grande amante del cibo… ma è molto buono. Quasi quasi assaggio anche il resto.

La temperatura era un po’ alta, ma Crowley aveva fatto in modo che le lanterne emanassero un gran calore in modo da non far rabbrividire lui e il suo amico dal freddo, così i due si godettero il loro picnic senza pensare al tempo. Mentre mangiavano, chiacchieravano del più e del meno e ogni tanto tiravano dei sassolini nell’acqua, facendo a gara a chi lanciava più lontano (Crowley vinceva sempre), ma quando si sfiorarono accidentalmente le mani per prendere l’ultimo muffin rimasto, Aziraphale sussultò.

- Crowley… la sento ancora… quella percezione.- sussurrò. Invece di ritirarsi, Crowley si fece coraggio e gli prese la mano.

- È arrivato il momento, angelo. Vieni con me.

Si alzarono insieme e Crowley schioccò le dita per far sparire le lanterne. Aziraphale non era un grande amante del buio, ma la mano calda del demone nella sua gli dava sicurezza.

- E adesso che succede, caro?- chiese a voce bassa, poi sentì un dito di Crowley sulle sue labbra.

- Sssh… non dire niente… alza gli occhi e guarda attentamente le stelle…- sussurrò con un tono dolce e sensuale allo stesso tempo. Aziraphale alzò il capo e vide una cosa luminosa, azzurra e gialla tra le stelle. Ricordava un usignolo dall’occhio splendente come un topazio.

- Guarda… una cometa! È bellissima! Non ne avevo mai vista una azzurra e gialla!- disse l’angelo colpito da quel magnifico spettacolo.

- Quella… è la cometa Eden.- disse Crowley spostando lo sguardo dalla cometa al suo biondo amico.

- La cometa cosa?

Aziraphale aveva sentito benissimo.

- Il tuo Grande Capo ci ha messo sette giorni a creare l’Universo, a me sono voluti seimila faticosi anni per creare una cometa.

- Seimila anni? Vuoi… vuoi dire da…

- Esatto. Gli umani danno nomi a stelle a caso per conquistare le proprie amate, ma io posso fare di meglio… se si tratta di te, angelo.

Aziraphale sentì un forte calore dentro di sé e una familiare sensazione alla schiena. Aveva spalancato le ali. Crowley riconobbe la morbidezza delle sue piume e spalancò anche le sue.

- Vuoi vederla da vicino? Possiamo farlo senza problemi. Possiamo anche trasferirci lì insieme.- gli sussurrò all’orecchio, ma lo sentì respirare con agitazione.

- Trasferirci insieme su una cometa? Ma è… è…

- Una stupidaggine? Forse ho esagerato, scusami.

Aziraphale sentì Crowley allontanarsi, ma gli posò le mani dietro la schiena per attirarlo a sé.

- Non ho detto questo, Crowley… stavo per dire che è una buona idea.

Crowley stava per perdere il controllo delle sue ali, i suoi piedi non toccavano più l’erba.

- Dici sul serio, angelo? Ho forse bevuto troppo vino?

Aziraphale rise e prese il volto del demone tra le mani per baciarlo con delicatezza.

- Mai stato più serio in vita mia.

La sicurezza nella voce dell’angelo riempì il cuore di Crowley di fuoco passionale che lo portò a stringerlo forte a sé e a baciarlo con ardore. Poi lo portò in macchina.

- Aziraphale... sei sicuro di volerlo fare?

Aziraphale gli prese la mano e lo guardò negli occhi.

- Io ti amo, Crowley.

Crowley sentì un forte bruciore nei suoi occhi serpentini e baciò l’angelo per non fargli vedere le sue lacrime.

- Tieniti forte, baby!- disse con un sorriso a metà tra il felice e il diabolico e ingranò la prima marcia, ma invece di guidare sul sentiero… la Bentley si alzò in volo. I due non pensarono neanche per un secondo a quello che si stavano lasciando alle spalle, la libreria a Soho, l’appartamento nel centro di Londra, i libri, le piante ecc. Più si avvicinavano alla cometa, che sembrava in attesa di loro, più si sentivano felici e veramente liberi.

- Angelo… anche io ti amo.- disse Crowley guidando con una sola mano, mentre con l’altra stringeva al petto quella di Aziraphale. Lui sorrise, felice di sentirsi libero e amato dalla creatura più importante della sua lunga esistenza. Non vedeva l’ora di godersi il primo bacio su una cometa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non sono esperta di astronomia, ma ho sempre trovato le storie con le stelle molto romantiche. Spero che sia piaciuta anche a voi! Alla prossima!

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: BeautyLovegood