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Autore: lmpaoli94    06/11/2019    1 recensioni
Dopo il divorzio definitivo da parte di Aladdin e di Jasmine, il giovane uomo lascia per sempre Agraba alla ricerca di sé stesso e di nuove avventure.
Ma dopo la sua partenza, la città in mezzo al deserto scopre una delle più grandi invasioni della sua storia.
Gli abitanti vengono imprigionati contro ogni volere mentre tutto il regno deve arrendersi ad un nemico misterioso.
Che cosa farà quando Aladdin verrà a sapere che quello che conosceva di Agraba non esiste più? E soprattutto, Jasmine verrà liberata o verrà fatta uccidere per alto tradimento contro il nuovo Regno?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aladdin, Genio, Il Mercante, Jafar, Jasmine
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo aver camminato per settimane a piedi nel deserto, alla fine i sequestratori e Aladdin giunsero alle porte di Agraba dopo un lungo percorso agognato.
< Vedo che sei ancora vivo, ragazzo > fece uno dei cavalieri < Resisti ancora un po’. Il grande Jafar vuole rivederti. >
< Sapevo che c’era lui dietro tutto questo > rispose Aladdin con tono flebile.
< E chi sennò? >
Una volta oltrepassati le mura di Agraba, Aaddin poté vedere con i suoi occhi tutta la distruzione e la miseria che circondavano l’intera città.
< Come avete potuto ridurre la città in questo modo? >
< Il nuovo sultano pensa solo a se stesso e a nessun altro. Gli abitanti di questa città possono morire tutti per lui. >
< E’ davvero terribile. >
Mentre il cielo era completamente oscurato dalle nuvole, Aladdin volle chiudere gli occhi per non guardare la distruzione che gli si presentava davanti.
< Apri gli occhi! Devi vedere! > gli gridò il cavaliere del deserto < La vedi quella gente? Tu finirai come loro… Anzi, no. Verrai spedito in prigione e marcirai lì dentro. >
“Che voi siate maledetti…”
Appena raggiunto il palazzo reale, Aladdin fu colpito da una fitta al cuore.
Non avrebbe potuto mai immaginare che tornare nel palazzo dove lui aveva regnato per molti anni accanto a Jasmine sarebbe stato così traumatico e inverosimile.
< Stai per tornare a casa, Aladdin > fecero in coro i cavalieri schernendolo < Non sei contento? >
< Preferirei morire che tornare qua dentro. >
< Ma morirai, ragazzo mio. È solo questione di tempo. >
Appena Aladdin raggiunse la sala del trono, i cavalieri del deserto si bloccarono all’istante.
< Che cosa state facendo? >
< Noi non abbiamo il permesso di proseguire oltre. Ordine di Jafar. >
< Esatto. Sarai solo tu che te lo ritroverai di fronte. >
< Bene. Non aspetto altro. >
Una volta rimasto da solo in mezzo alla sala del trono, Aladdin poté notare come era tutto cambiato.
C’erano figure di ogni tipo di Jafar che distruggeva la città con la forza della sua magia oscura.
“Si è ripreso quello che aveva sempre sognato” pensò Aladdin con disprezzo “Se solo potessi fargliela pagare per l’ennesima volta.”
< Questa volta sarò molto più attento è più forte di quello che tu credi, ragazzo mio. >
La voce acuta di Jafar risuonò nelle orecchie di Aladdin come una maledizione.
< Felice di rivedermi, straccione? >
< Avrei continuato a fare la mia vita da straccione piuttosto che ritornare qua e vedere te di nuovo al potere. >
< Che cosa ci vuoi fare? Questa città mi appartiene. >
< Agraba non è la tua casa. È la casa del popolo. >
< Il popolo sta morendo di fame, Aladdin. Non conta più niente. >
< Perché tu gli stai risucchiato tutte le energie! > protestò il ragazzo.
< Loro sono la feccia dell’umanità. Non sono forti e potenti come me. >
< Invece è qui che ti sbagli. L’unione fa la forza. Ricordatelo. >
< Ahahah ma cosa vuoi che facciano quei bifolchi? È già tanto se nell’arco della giornata riescono a mangiare… Per non parlare dei rivoluzionari che sono rinchiusi nel mio palazzo in attesa di processo. >
< Li processi anche? >
< Certo. Tagliandoli la testa uno ad uno. >
< Non voglio più sentirti parlare! >
< Ma come? Non vuoi sapere che fine ha fatto la tua amata Jasmine? >
< Se solo hai provato a torcergli un capello… >
< Ti vorrei ricordare che ho la magia dalla mia parte, mentre tu? Sei solo vestito di stracci ma cerchi di ferirmi con le parole. Non farmi prendere decisioni troppo azzardate. >
< Vuoi torturarmi? Fai pure. Tu non mi fai paura. >
< La paura la proverai sulla tua stessa pelle, ricordatelo… Allora, vuoi vedere Jasmine? >
< Mi basta sapere che tu… >
< Pensi davvero che sia libera? Ahahah la vostra separazione non ha fatto altro che anticipare il mio potere… E visto che era sola in grado di potersi mettere contro di me, non ha potuto fare altro che arrendersi. >
< Allora voglio vederla… Anche per un’ultima volta. >
< Acconsentirò a questa tua richiesta. Tanto ormai non hai niente da perdere, giusto? >
Completamente in catene e impossibilitato a liberarsi, Aladdin fu condotto nelle prigioni del palazzo.
< La vedi questa povera gente? Sono tutti in collera con te per non essere stati difesi dal sultano erede di tutto il Regno di Agraba. La povera Jasmine non ha potuto fare niente per contrastarmi e di conseguenza ecco tutti i traditori imprigionati. Ormai la mia collezione è completa. >
Gettato in prigione come un criminale della peggior specie, Aladdin cercò di recriminare i suoi profondi errori.
< Non ti perdoneranno mai, Aladdin. Ormai per te sarà un fardello irreversibile. >
< Non ho bisogno di essere perdonato… Prima o poi tu farai una brutta fine. Che ti piaccia o no. >
< Parole al vento, Aladdin. Ci rivediamo per la tua esecuzione. >
Una volta rimasto da solo, Aladdin poté guardare negli occhi tutti i prigionieri gettati nell’oblio senza aver potuto combattere.
< Avremmo la nostra vendetta. State tranquilli. >
< Voglio proprio sapere come farai. >
Una voce femminile attirò l’attenzione del ragazzo.
< Jasmine, sei davvero tu? >
< Sì. Sono qui nel degrado più totale mentre tu eri in giro per il mondo chissà dove. >
< Lo sapevi che la vita a palazzo non faceva per me. >
< Bugiardo! Se te ne sei andato è perché non mi amavi più! Dì la verità una volta per tutte. >
< Jasmine, litigare ora non serve a niente > rispose Aladdin cercando di placare il suo animo ribelle < Dobbiamo cercare di andarcene da qui il prima possibile. >
< Le prigioni di Agraba sono state costruite in modo che nessuno potesse scappare. >
< Ci dev’essere una via di fuga… Ogni cosa ha un punto debole. >
< E il tuo quale è Aladdin? >
Sentendo la domanda di Jasmine, Aladdin la fissò con sguardo serio ma non indifferente.
< Stai cercando di farmi venire i sensi di colpa? >
< No. Non sarebbe una punizione abbastanza severa. >
< Se dovrò scontare tutte le mie pene lo farò in seguito… Ma adesso l’unica cosa che mi preme è di consegnare ad Agraba il futuro roseo che gli spetta. >
< Voglio proprio vedere come farai senza l’aiuto del genio. >
< Già… il genio… Secondo te può immaginarsi che io e te siamo in pericolo? >
< Voglio ricordarti che è una persona in carne ed ossa come noi, Aladdin. Non può comparire all’improvviso come se niente fosse. >
< Ne sei davvero sicura, Jasmine? >
Una voce lieve ma efficace risuonò nelle orecchie di Jasmine come un lume di speranza.
< Ma tu sei il mercante che mi ha tradito! > sbraitò Aladdin < Con quale faccia tosta ti presenti qui?! >
< Non riesci a riconoscere più i vecchi amici? >
Levandosi il suo travestimento da mercante, il Genio si mostrò com’era realmente in passato.
< Genio! Come hai fatto ad entrare fin qua? >
< Con il tuo arresto operato grazie a me, sono diventato “amico” di questo regno. E soprattutto Jafar non immagina che dietro a tutto questo ci sia io. >
< Sei venuto a liberarci, vero? >
< Vorrei tanto, Jasmine. Ma credo che queste sbarre siano a prova di magia. >
< Che vuoi dire? >
< Dopo che mi avete liberato, ho perso tutti i miei poteri… Però posso sempre mascherarmi senza farmi riconoscere > scherzò il Genio.
< Genio! Qui la faccenda è seria. >
< Sì Aladdin, hai ragione… Farò di tutto per aiutarvi ma non potrò fare molto. >
< Ma se ti vediamo qui è perchè forse c’è un barlume di speranza. >
< Ne sono convinto… >
Sentendo aprire il portone che conduceva alle celle, il Genio si allarmò all’istante.
< Meglio che torni ad essere un mercante. Se Jafar mi scopre in queste vesti, finirei in prigione insieme a tutti gli altri. >
< Malgrado tu mi abbia arrestato, sono molto felice di rivederti. >
< Mi dispiace Aladdin, ma ho dovuto farlo. Dovevo farti ritornare qui e l’unico modo era di consegnarti ai Cavalieri del deserto. Sapevo che non ti avrebbero mai ucciso senza l’ordine di Jafar e finalmente eccoti di nuovo insieme alla tua amata. >
< Genio, sai che ci siamo separati… >
< Adesso smettila Al, sei ridicolo. Tu la ami e la amerai per sempre. È questa la cosa più importante. >
< Ma io veramente… >
< Basta discorsi e trovate una via d’uscita. Io sarò il vostro supervisore. >
< D’accordo. Ci proveremo > replicò la ragazza girando il suo sguardo verso Aladdin.
< Ecco, è quello che volevo sentir dire… Ci vediamo presto. Non mollate. >
Una volta uscito nelle prigioni del palazzo, il Genio sotto il travestimento del mercante fu richiamato all’attenzione da Jafar.
< Mercante, che cosa ci facevi in giro nelle prigioni? >
< Mi divertivo nel vedere quei prigionieri soffrire come le creature della peggio specie… Come hanno potuto ribellarsi a voi, grande Sultano? >
< Me lo domando anch’io… Eppure ci sono due individui che mi preme di uccidere: i vecchi reali di Agraba. >
< Ah sì? Non li ho presenti. >
< Strano… Sono conosciuti da tutti. >
< Non torno in queste terre da molti anni, orami. Ed è per questo che vedo Agraba molto cambiata. >
< In meglio, devi dire… Ma lasciando stare questo, dovrei chiederti di eseguire un ordine molto importante. >
< Tutto quello che vuole, mio Sultano. >
< Sarai tu ad eseguire la condanna a morte di Aladdin e di Jasmine sotto il mio totale controllo. >
< Che cosa? Perché proprio io? >
< Perché sei il mio più grande uomo di fiducia… Non sei onorato? >
< Sinceramente non so cosa dire… >
< Non devi rifiutarti > rispose Jafar dando una pacca sulla spalla al mercante < Altrimenti potrei pensare che è altro tradimento. E tu non vuoi che questo spiacevole fatto accada, vero? >
< No… certo che no… >
< Molto bene. Domani mattina all’alba la loro fine giungerà sotto gli occhi di tutti i prigionieri e tutti gli abitanti che si sono sottomessi a me. Vedrai, sarà uno spettacolo divertente > disse infine Jafar lasciando in valiade di mille pensieri il povero genio.
   
 
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