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Autore: Miharu_phos    06/11/2019    0 recensioni
Gabi ha un segreto, un segreto di cui molto probabilmente neanche lui è a conoscenza.
Riccardo crede che Gabi sia un bugiardo, o forse è solo una fata che compare ogni volta in cui Riccardo lo cerca.
Dove Gabi ha paura di non conoscere se stesso perché non ricorda niente di sé.
E dove Riccardo lo aiuterà a ricostruire lentamente la triste verità sulla sua esistenza.
Dal testo:
“La sua bellezza era disarmante e quel labbro spaccato rendeva la sua figura così fragile e tenera.
In quel momento realizzò che non gli importava in fondo sapere se Gabi fosse maschio o femmina.
Era la sua fata, e questo poteva benissimo adattarsi ad entrambi i casi. Una piccola e luminosa fata comparsa per caso in un triste pomeriggio di ottobre. Un regalo che Riccardo non avrebbe dimenticato e che avrebbe custodito nel cuore preziosamente.”
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La campanella che segnalava la fine della ricreazione suonò, e Riccardo fu costretto a ritornare in classe.

 

Aveva vagato nei corridoi per diversi minuti, in cerca di una chioma rosa, aveva gironzolato attorno alla classe di Gabi, la seconda G, ma non c’era traccia della sua dolce fata, neanche quando il ragazzo aveva provato a spiare nell’aula.

 

Poi si era fatto coraggio ed aveva chiesto ad una ragazza che se ne stava appoggiata alla porta, osservando il corridoio.

 

-Qui non viene nessuno che si chiama Gabi- aveva risposto la studentessa quando Riccardo le aveva spiegato chi stava cercando ed il ragazzo ci rimase alquanto male, perché questo significava necessariamente che Gabi gli aveva mentito.

 

-Capisco, scusami per il disturbo allora- si era scusato il castano, per poi allontanarsi abbattuto.

 

Non vedeva l’ora di ritornare al parco per chiedere spiegazioni a Gabi e cercare di scoprire di più sul suo conto.

 

Non è che non si fidasse di lui -o lei- ma lo aveva sempre trovato alquanto indeciso e confuso ogni volta in cui gli aveva rivolto una domanda precisa.

 

Di quella interessante persona conosceva soltanto il nome, ed il nome del suo gattino, Bibi, o almeno, del gattino che diceva di avere perché poteva aver mentito anche su quello.

 

Riccardo si ripromise di farsi coraggio e chiedergli di portare il micio con sé la prossima volta, così avrebbe scoperto se almeno l’esistenza del gatto fosse vera.

 

Purtroppo non poté ritornare al parco prima di altri due giorni, a causa dei suoi numerosi impegni, ma non appena poté ritornare in quel magico posto vide Gabi spuntare subito fra gli alberi, come se lo stesse aspettando.

 

Indossava la solita salopette con il giacchino e le converse bianche ed il suo labbro non era ancora guarito.

 

Riccardo cominciò a credere che Gabi fosse un senzatetto, perché altrimenti non si sarebbe riuscito a spiegare in alcun modo la sporcizia dei suoi abiti, che per giunta non erano mai stati cambiati da quando si erano conosciuti.

 

Così dopo essersi salutati ed aver dato qualche calcio al pallone che Riccardo aveva portato con sé, il castano cominciò subito con le domande con l’intenzione di indagare.

 

-Dimmi Gabi, tu abiti qui vicino?- domandò mentre se ne stava disteso sull’erba al fianco del misterioso ragazzo-fata.

 

-Si! Abito...- si fermò qualche secondo a pensare, come se lo avesse dimenticato, poi come colto da un’illuminazione riprese a parlare.

 

-Ah, Si! Abito poco lontano da qui, vicino alla grande piazza con la statua, di fianco al ristorante di ramen, è il ristorante dei miei genitori! La mia casa ha il tetto verde ed un grande giardino con un ciliegio al centro- spiegò Gabi, come se stesse ricordando -o inventando- le informazioni strada facendo.

 

Riccardo tentò di fare mente locale, ma proprio non gli veniva in mente quel ristorante di ramen di fronte alla piazza, così si offrì di riaccompagnare Gabi a casa, per imparare dove fosse casa sua.

 

-Che ne dici? Poi se vuoi ti faccio vedere la mia casa, è grandissima- si offrì Riccardo, ma Gabi sembrò sentirsi a disagio tutto ad un tratto.

 

-Non voglio...io devo restare qui- mormorò diventando triste tutto ad un tratto, senza un motivo valido.

 

Riccardo credette di essere stato troppo invadente, forse Gabi si era sentito in qualche modo soffocato dalla pretesa di Riccardo di conoscere il luogo in cui abitava.

 

-Capisco, no scusami, non fa niente, torna pure da solo- disse il castano sperando di non aver rovinato l’atmosfera di confidenza che era riuscito a conquistare.

 

Rimasero in silenzio per svariati minuti, poi Riccardo si fece coraggio, era giunto il momento di fargli quella domanda, così provò a girarci intorno tentando di non essere troppo diretto.

 

-Senti Gabi volevo chiederti una cosa se me lo permetti- mormorò il castano con fare insicuro.

 

-Ma certo, dimmi pure- rispose gentilmente Gabi, attendendo il suo quesito.

 

-Ecco, mi chiedevo...hai un ragazzo?- domandò con coraggio.

 

Gabi arrossì violentemente, quella domanda era del tutto inaspettata e distolse lo sguardo dal volto di Riccardo, il quale studiò attentamente la sua reazione.

 

-Come mai me lo chiedi?- domandò a sua volta per poi voltarsi, guardandolo dritto negli occhi, ma Riccardo non ebbe il coraggio di spiegare il vero motivo, così continuò a girarci intorno.

 

-Nulla, ero curioso di sapere se fossi innamorata di qualcuno- biascicò, mordendosi il labbro e voltando il viso dal lato opposto per evitare lo sguardo dolce e imbarazzato di Gabi.

 

Il rosa sembrò pensarci su a lungo, sembrava quasi che la sua memoria si fosse azzerata e che recuperasse i ricordi di volta in volta, con le domande di Riccardo.

 

-Non lo so- rispose infine, facendo rimanere di sasso il castano che imprecò mentalmente.

 

Alla fine si fece ulteriore coraggio e gli porse la domanda diretta, senza giri di parole.

 

-Ma sei...una ragazza, no?- gli domandò timoroso.

 

Gabi sbiancò di colpo e si alzò in piedi.

 

Cominciò a guardare Riccardo con timore facendo spaventare il castano che non riusciva a capire cosa stesse accadendo.

 

-Ho detto qualcosa di sbagliato?- domandò alzandosi in piedi a sua volta ma Gabi si allontanò cominciando a guardarlo con rabbia.

 

-Io non lo so...ho paura!- gridò, per poi cominciare a correre via, mentre si copriva il viso con entrambe le mani.

 

Riccardo tentò di inseguirlo, anche il cagnolino gli andò dietro per un po’ ma ad un certo punto ritornò da Riccardo, come se avesse perso le tracce.

 

Il ragazzo era sempre più confuso da quella persona così misteriosa, tutto quello che riguardava Gabi era assurdo, le sue ferite che non guarivano, le sue bugie sulla scuola, e ora anche la sua confusione sul proprio genere sessuale.

 

Ma che persona strana era Gabi? 

 

Ad un certo punto si rassegnò e, afferrato il guinzaglio di Misty, si diresse verso l’uscita dei giardini, per ritornare a casa.

 

Mentre camminava però, gli balenò in mente un idea: sarebbe passato dalla piazza principale, per cercare la casa di Gabi ed il ristorante di ramen.

 

 

   
 
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