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Autore: Spensieratezza    07/11/2019    1 recensioni
Questa storia fa parte della serie Harry Potter 2.0 e racconta dell'amore tra Fred e George
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry Potter 2.0'
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“Non voglio fare quella lezione.” Disse Fred.
“Neanch’io ma non siamo dei fifoni, giusto? Siamo di Grifondoro!” disse George.
Si guardarono entrambi e sospirarono, apprestandosi ad entrare in quell’aula.
Pozioni.
Era il secondo anno e avevano sempre amato quella materia, era quasi rilassante, mescolare, amalgamare, vedere come dei fluidi inconsistenti bramassero per diventare qualcosa che potesse influenzare il corpo e la mente.
Quel giorno però tutti e due erano come terrorizzati da qualcosa.
I babbani lo chiamavano il sesto senso.
Avrebbero dovuto preparare l’Amortentia.
Fred non sapeva se il suo gemello aveva capito il grande turbamento che l’aveva colto.
Essendo gemelli doveva averlo colto per forza e questo lo faceva sentire vulnerabile e spossato, come avere lo stomaco sottosopra.
Aveva PAURA di quello che avrebbe sentito in quella pozione.
 
Quando toccò a Fred sentire il profumo, credette di sentire profumo di dolci mischiato a un odore speziato come di muschio. Si rese conto che era il profumo di sapone che usava sempre George.
Avvampò e si limitò a dire che sentiva solo profumo di dolci.
George sembrava più scuro in volto di lui e disse che sentiva sapore di mare.
In realtà sentiva anche un sapore di vaniglia, quel particolare odore che emanava solo dal profumo della pelle di Fred.
 
Per tutto il giorno i due non si parlarono e restarono staccati l’uno dall’altro, poi alla sera, si ritrovarono in sala comune sullo stesso divano come se si fossero dati appuntamento.
“Allora..quell’amortentia.” cominciò George.
“Sì…una bella grana.” Disse Fred.
Si guardarono.
“Hai sentito qualcos’altro..oltre ai dolci, tu?”

Fred si sentì mancare. Fece un sospiro.
“Ho sentito..anche un odore di muschio..”
Guardò attentamente George che corrugò le sopracciglia.
“Beh, è un buon profumo.”
“Sembrava..”esitò. “Come quello che metti sempre tu….ma..ma non può essere lo stesso, vero?”

George fece per dire qualcosa, aprì la bocca e la richiuse. “Certo che no. Comunque sei fortunato! Io devo accontentarmi del profumo. Tu l’hai sentito , cioè quello VERO, non da un profumo. Com’è??”
Gli si fece un po' vicino e Fred dovette abbassare lo sguardo, non riusciva più a guardarlo.
Quel profumo sembrò più forte che mai. Gli entrava dentro, nelle narici, era intossicante ed inebriante allo stesso momento, gli dava alla testa.
“Diverso..hai ragione..più forte..intenso..come quello sugli alberi.” mentì.
“Sembra disgustoso..che odori di bosco.” George era ancora teso.
“Invece no. Sapeva di ossigeno e di natura..come gli alberi. Forte. Potente. Pericoloso.” stavolta era sincero, calcò però sulla parola pericoloso.
“Pericoloso?” e si allontanò.
“Sì.”
“Capisco.” Disse Fred rimuginando. “Io invece ho sentito la vaniglia.
Fred lo guardò incuriosito, senza traccia di panico stavolta.
“Una cosa un po' banale-“ lo prese in giro.

“Io non direi. Sai la vaniglia, è DOLCE, più dolce dello zucchero, ma non melensa, però l’apprezzi solo qiando sei piccolo..poi cambi gusti..ricerchi quelli più complessi,. Il bianco e il nero..la vaniglia è la prima scelta dei bambini, quando sei ancora innocente, poi te ne dimentichi, pensi sia tu ad abbandonarla, invece è lei a lasciarti. È come il GUSTO, quando sei ancora in grado di avvertire tutti i sapori buoni del mondo, e poi non riesci più a sentirli, d’un tratto. La vaniglia è la PUREZZZA. Essere vaniglia è essere..puri.”
Fred lo guardò con un’espressione tormentata e George provò l’impulso di gettargli le braccia al collo.

“Credo allora che se tu trovassi una persona che sia così..non dovresti più lasciarla scappare.”
“Sì..lo penso anche io..” disse George fissandolo.
“Ad ogni modo..sei così sdolcinato! Dovresti fare il poeta. Ti prenderanno in giro per questo.”
“Sta zitto, non parlare di melensaggine a me, ti RICORDO che hai sentito il profumo dei DOLCI mell’amortentia. Eh,non vorrei infierire.”
Risero e andarono finalmente a letto.
 
“Georgie..vieni a dormire con me?” gli chiese Fred sdraiandosi nel letto
Il fratello che era già nel suo, rise.
“Siamo un po' grandi per questo, non trovi?”
“No..noi siamo Fred e George..non saremo mai troppo grandi.”
George lo fissò e sembrò capire che era una cosa che significava molta più profondità di un sottotesto di scherzi e goliardia.
“Hai ragione.”
E si sdraiò nel suo letto, stringendolo in un modo come se avesse voluto drgli qualcosa, come a stringerlo a sé e non lasciarlo più andare.
Un po' troppo forte , pensò il gemello Fred. E capì che l’altro volesse dirgli qualcosa, trattenerlo, custodirlo, tante parole non dette che non era necssario lui sapesse.
E ricambiò la stretta, avvinghiando le gambe alle sue, non c’era malizia in qiuesto gesto intimo, ma solo desiderio di appartenenza, di sentirlo. Di non lasciarlo andare.
   
 
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