Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: LadyGwen92    08/11/2019    3 recensioni
Ora Sakura sapeva perché Tsunade non voleva una vergine in questa missione. Le cose potrebbero sfuggire di mano…e forse bisognava andare fino in fondo…
Sakura non era mai stata così felice di sentire che Kakashi la stava accompagnando,anche se non le sarebbe dispiaciuto farsi accompagnare dalla maggior parte della popolazione maschile di Konoha.
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
 
Non lascerò che si veda
 
Preferisco la negazione.
 
Ma non posso negare, fammi credere
 
Che potremmo parlarne?
 
Ma non possiamo parlarne.
 
 
 
Sfortunatamente, tutto quello zigzagare in giro non aveva fatto altro che allontanarli da Konoha che adesso distava a più di un giorno e mezzo di viaggio.
Si fermavano qualche minuto per riprendere fiato e bere qualcosa ogni volta che sentivano le acque di un fiume nelle vicinanze. Ma la mancanza di cibo stava facendo tremare pericolosamente lo stomaco di Sakura, che poverina perse tutta la sua energia quando iniziò a fare buio. Kakashi invece era perfettamente in grado di continuare, indipendentemente dal buio e dall’assenza di sostentamento, ma lei aveva i suoi limiti.
 
“ Possiamo riposare?” ansimò, fermandosi su un albero. Kakashi era pochi rami sopra di lei , e la guardò incuriosito.
 
“ Vuoi fermarti per la notte?” chiese.
 
Lei annuì in risposta, incanalando ossigeno nei polmoni.
 
“ Ok, cerchiamo un posto adatto e vediamo di trovare anche cibo e acqua.”
 
Sakura si afflosciò sollevata. “ Ti amo.” Le uscì prima che potesse rendersene conto, a quel punto si cucì la bocca irremovibile. Naturalmente per lei non aveva quel significato, ma l’ultima volta che lo aveva detto, le cose erano diventate piuttosto imbarazzanti.
 
Questa volta Kakashi non rispose. “ Riesco a sentire l’acqua circa a nord- ovest da qui. Vai a bere e trova un posto dove possiamo accamparci. Vado a cercare qualcosa da mangiare.”
 
Sakura fece un saluto beffardo, riprese il controllo delle sue facoltà mentali e motorie e andò alla ricerca del fiume appena menzionato. L’ udito del copy-nin era migliore del suo, perché  dovette avvicinarsi di qualche centinaio di metri prima di poterne sentire vagamente il rumore.
 
Arrivata a destinazione si accovacciò sulle rive del fiume, raccolse l’acqua tra le mani e placò la sua sete dolorante. Una volta soddisfatto il suo bisogno primario si chiese se nelle profondità delle acque  ci fosse qualche pesce da mangiare.
 
Quando Kakashi arrivò, la trovò intenta a camminare avanti e indietro sulla superficie scura e piatta del fiume mentre scrutava intensamente le sue acque profonde. “ Non troverai niente lì dentro”, le disse.
 
“ Potrei…” disse contrariandolo. Poteva già sentire il profumino invitante e delizioso di un bel pesce arrosto.
 
“ A meno che tu non consideri le sanguisughe come un ottimo pasto alternativo,” sottolineò, prima di porgergli qualcosa. “ Ecco, ti ho preso questo.”
 
Era semicircolare e deformato. Poteva essere solo una cosa. “ Non lo mangerò,” disse lei tagliando corto. “ Sa di merda.”
“ Che cos’ha che non và?” Come se ci fosse stato  bisogno di chiederlo. In passato le aveva propinato molto spesso quei cosi per non conoscere la sua avversione. “È commestibile e ricco di energia.”
 
“È la muffa che cresce sugli alberi!” scattò lei.
 
“È solo un fungo.”
 
Odio i funghi.”
 
“ Odi anche la fame.”
 
“ Ci sto lavorando cercando di prendere un pesce.” Tornò a cercare tra le acque.
 
“ Smettila,Sakura,” le disse in tono piatto. “ Non ci sono pesci in quel ruscello. Dove dormiremo?”


Mise il broncio e indicò un salice piangente poco distante dal fiume. Kakashi seguì la traiettoria del suo dito e annuì. “ Bene…ottimo riparo. Vieni e mangia la tua cena.”
 
“ Dio,sembri mia madre,” si lamentò lei, facendosi strada per raggiungere di nuovo la terraferma. Dopo un’ultima occhiata  e una volta verificata l’effettiva presenza delle sanguisughe,lo seguì sotto la coltre di rami e foglie dei salici piangenti.
 
Kakashi si adagiò immediatamente contro il tronco dell’albero e le porse il fungo che lei afferrò scontrosa. “In realtà sono molto stanco”, ammise mentre lei rosicchiava riluttante quel coso. “ Essere preso a calci in culo può risultare particolarmente stancante.”
 
“ Per fortuna che c’ero io a salvarti,” gli ricordò.
 
“ Hai intenzione di gongolare a lungo per quella storia,vero?” chiese tristemente.
 
“ Per sempre!” dichiarò lei felice. “ Oh, dai, sei sempre tu quello che mi salva. È ora che mi venga riconosciuto il merito di aver fatto qualcosa di buono con le mie mani.”
 
Kakashi incrociò le braccia al petto, con gli occhi che si chiudevano. “ Non posso contraddirti questa volta.”
 
Sakura si strinse nelle spalle “ Non importa. A volte non puoi fare a meno di essere in ritardo.”
 
A questo punto, Kakashi emise una risata inattesa. “ Storia della mia vita.”
 
Lei gli sorrise di rimando. “ Questa volta avevi una buona scusa.”
 
Volevo cambiare argomento, possibilmente con uno meno deprimente., abbassò lo sguardo sulla cosa mangiucchiata per metà che aveva in mano. “ Hai fame?” chiese.
 
“ No.”
 
Il suo stomaco brontolò, punendolo per quella risposta evidentemente fasulla.
 
Sakura guardò incredula il suo vecchio sensei. “ Immagino fosse solo un tuono,eh?”
 
“ Ovviamente.”
 
“ Dai,Kakashi,” lo prese in giro, avvicinandosi a lui in ginocchio.” È commestibile e ricco di energia!”
 
“ Io non ho fame…”
 
“ Sì invece, solo che non vuoi mangiarlo,” ribatté lei.
 
“ Ha un sapore schifoso,” si lamentò.
 
“ Lo mangerai, che ti piaccia o no”, gli disse senza mezzi termini. “ Non ti lascerò morire di fame a metà strada verso casa.”
 
“ Non morirò.”
 
“ Lo so, perché sei un bravo sensei e mangerai questo come ti è stato detto.”
 
“ No.”
 
Sakura si rizzò. “ Kakashi-sensei…” iniziò con cautela.” Lo mangerai.”
 
 Lui le rivolse  uno sguardo che diceva chiaramente. “ Convincimi.”
 
Bene, dunque.
 
Con un piccolo movimento Sakura balzò in avanti, tirò giù la maschera e guidò la restante metà del fungo verso la sua bocca. I suoi occhi si spalancarono per la sorpresa, ma Kakashi riuscì a tirarsi indietro nel tentativo di evitare il boccone di cibo. Sakura lo seguì,cercando di sedersi sulla sua pancia mentre cercava di spingere il fungo ormai sbriciolato, tra le sue labbra serrate malamente nel tentativo di nascondere un sorriso. Le mani di Kakashi cercarono di allontanare quelle di lei, ma Sakura  ne intrappolò una sotto il ginocchio e bloccò l’altra vicino la sua testa. La sua forza  era  nettamente superiore. Quando provò a rotolare via, lei strinse più forte le cosce attorno al suo bacino.
 
“ Apri”, gli ordinò, senza fiato dopo la loro breve rissa ma soprattutto per l’eccitazione.
 
“ Mm-mm”, mormorò Kakashi negando col capo. Anche lui aveva il respiro affannato; poteva sentire il petto di lei abbassarsi e alzarsi ritmicamente.
 
“ Se non lo fai,ti…ti farò il solletico”; lo minacciò.
 
Aprì la bocca per una frazione di tempo necessario per dirle “ Non soffro il solletico;” prima di richiudere le labbra.
 
“ Va bene allora..” Sakura cercò di pensare a qualcos’altro. Non aveva abbastanza mani  per  fargli il solletico comunque, “ Io..ruberò il tuo Icha Icha e lo butterò nel fiume.”
 
Kakashi rimase a bocca aperta,scioccato. “ Non lo faresti m-mmph!”
 
Gli ficcò in bocca il pezzo grosso del fungo sbriciolato.  Rise, guardando lui indeciso se masticarlo o  sputarlo. Finì per fare entrambe le cose. Ma A Sakura era rimasto un altro pezzettino. “ Non hai ancora finito, Kakashi –sen-“.
 
Kakashi ribaltò le loro posizioni e Sakura si ritrovò distesa. Stavolta furono le sue mani a essere bloccate mentre lui staccava l’ultimo pezzo di fungo dalle sue dita e lo solleva vittorioso. Le cosce di lei  erano ancora serrate attorno al suo bacino, e anche se lui l’aveva sottomessa, sapeva che avrebbe potuto perdere facilmente.
 
Me lei non lo avrebbe fatto. Altrimenti avrebbe rovinato il divertimento.
 
Si accontentò di mostrarsi impotente contro di lui e la sua forza che non poteva competere con la sua. Si sentì  un po’ vulnerabile in quella posizione, ma la cosa non la disturbava. Al contrario, trovò il tutto  eccitante. La sensazione di lui che premeva su di lei innescò una specie di reazione istintiva mai provata prima. Un emozione così dolce che le riempì la pancia. Poteva sentire i suoi capezzoli sfiorare il tessuto della maglia che le aveva dato.
 
Qualcosa però la disturbava. Era profondamente sbagliato provare certe emozioni con lui, perché sapeva si trattava solo di un qualcosa puramente sessuale. Sentì tutte le familiari sfumature di eccitazione che solitamente provava quando era sola con la sua immagine piuttosto limitata. Non l’aveva mai provata con un’altra persona. Nessuno l’aveva mai fatta  fremere così tanto come faceva Kakashi.
 
E lui era consapevole dell’effetto che aveva su di lei?
 
“ Mi sembra giusto che spetti a te l’ultimo pezzo,” disse, senza preoccuparsi che il suo respiro pesante non avesse nulla a che fare con lo sforzo. “ Io sono un vero gentiluomo e tutto il resto.”
 
 
Sakura ridacchiò e distolse la testa cercando di divincolarsi dal mangiare quel fungo dal saporaccio terribile.  La seguì, quindi lei si contorse dalla parte opposta. Alla fine fu costretto a rinunciare alla sua presa sul polso per afferrarle  il mento per tenerla ferma. Questa volta quando Kakashi spinse il cibo sulle sue labbra, Sakura le aprì senza opporre resistenza e se lo portò in bocca…
 
Insieme al dito.
 
Non seppe il perché di quell’azione, ma in quel momento le sembrò perfettamente ragionevole, e anche lui era stato in parte responsabile. Si sentì ubriaca, una sensazione inebriante si insinuò in lei. Le sembrò naturale che quando il dito fosse vicino alle sue labbra, avrebbe dovuto accarezzarlo con la lingua e succhiarlo nello stesso modo in cui gli aveva succhiato il pollice la sera prima.
 
Il fungo non era importante. Lo ingoiò rapidamente, più per toglierlo di mezzo che altro. Chiuse le sue labbra attorno all’indice, mordicchiandolo delicatamente con i denti e facendo roteare la lingua attorno alla punta, come se il fungo schifoso le fosse piaciuto così tanto da voler succhiare ogni residuo dalla sua pelle.
 
Kakashi non si ritrasse. Se lo avesse fatto,lei si sarebbe fermata. Sakura alzò gli occhi sul suo viso e vide che era calmo e impassibile. L’avrebbe scambiata per la sua normale espressione se solo le sue labbra non fossero state leggermente dischiuse e lui non stesse fissando così intensamente la sua bocca. Il suo respiro era leggermente pesante, ma era passato troppo tempo da quando l’aveva bloccata per poter essere sforzo fisico.
 
Il suo dito diede una leggera spinta contro la sua bocca. Era un movimento così istintivo che a Sakura ricordò in modo piuttosto intenso un diverso tipo di spinta. Sentì il calore bruciare in pancia e sulle guance. Si inarcò e emise un piccolo gemito, flettendo la mano sotto quella di Kakashi.
Quindi il suo dito lasciò la sua bocca, tracciando una scia umida sopra il labbro inferiore, il mento e la gola. Dall’espressione inespressiva di Kakashi, Sakura capì che lui era solo un osservatore, incapace di controllare ciò che faceva la sua mano,sebbene si stesse chiaramente godendo lo spettacolo. Il suo dito seguì il percorso diretto al suo petto, dove incontrò resistenza dalla cerniera del suo pallido giubbotto.
 
Cominciò a spingerla giù, esitante, come se non fosse sicuro delle sue azioni.
 
La mente di Sakura era divisa a metà. I suoi seni erano turgidi  e doloranti, che imploravano di essere toccati. Il suo corpo era al di fuori del suo controllo, si contorceva e inarcava incoraggiando il dito a spingere la cerniera verso il basso. Tuttavia non poteva scrollarsi di dosso la brutta sensazione che premeva  pesantemente sulla coscienza. Tutto questo era profondamente sbagliato. Sbagliato su così tanti livelli. Era tabù ed era Kakashi-sensei.
 
 
Avrebbe dovuto essere immune da questo tipo di desiderio, dopo averlo conosciuto per anni e averlo visto come nient’altro che “ uno degli adulti.” Era stata una sua allieva e sicuramente ciò che provava per lei includeva le normali relazioni insegnate- studente.
 
Chiaramente tutto questo non era normale.
 
Kakashi sembrò rendersene conto nel momento stesso in cui la cerniera si trovò abbastanza giù da  esporre la valle tra i suoi seni. Molto lentamente, allontanò la mano, appoggiandola contro il muschio al suo fianco. La sua espressione si indurì e socchiuse gli occhi. Si mise seduto e si mosse per appoggiarsi contro il tronco dell’albero, le ginocchia piegate per appoggiare gli avambracci contro. Era  leggermente turbato per qualcosa.
 
Sakura rimase distesa, ansimando per il bisogno impellente non soddisfatto. In certo senso si sentì sollevata dal fatto che lui si fosse fermato…ma il danno era già stato fatto.
 
Lentamente, si mise a sedere, cercando di calmare il suo cuore galoppante mentre guardava il suo profilo contratto. “È stato un po’ strano…” disse, ridendo un po’ nel tentativo di smorzare l’atmosfera di disagio che si era creata.
 
Kakashi non lo trovò così divertente. “ Mi dispiace,” disse,in modo stranamente formale. “ Non sarebbe dovuto succedere. Non so cosa mi sia successo.”
 
“ No…sono stato io ad aver cominciato. È colpa mia,” disse piano, mordendosi il labbro. “ Ho pensato…ho pensato che fosse bello.”
 
Kakashi scosse la testa. “ Siamo entrambi un po’ stanchi…non stiamo pensando lucidamente.” Esatto, dovevano esserci dei motivi e delle scuse per spiegare quanto accaduto. Questa volta però non stavano recitando per convincere Jin.
 
Ma comunque la negazione era una cosa meravigliosa, preservava  la sanità mentale.
 
“ Non succederà più,” la voce di Kakashi era un sussurro.
 
Sakura non sapeva come avrebbe dovuto sentirsi.
 
Da qualche parte nelle vicinanze, un gufo urlò. All’improvviso le venne in mente dove si trovavano e quanto facesse freddo. Si sentiva così calda fino a un momento fa…
 
 Rabbrividì. Kakashi la guardò, vigile abbastanza da notare il suo tremore. Senza parole le tese il braccio, invitandola. “ Calore corporeo,” fu tutto ciò che disse.
 
Era una procedura standard, ma considerando ciò che era appena successo, questo gesto avrebbe potuto assumere un significato diverso. Sakura si rannicchiò contro il suo fianco, sentendo la tensione nel petto sciogliersi piano. Era contenta che non avesse deciso di ignorarla del tutto.
 
“È meglio se dormiamo,” disse con fermezza. “ Farò io il primo turno di guardia.”
 
Lei  si accigliò.” Kakashi –sensei..?”
 
“Mm.”
 
“Potresti..uhm…penso che potrei avere un altro incubo,” iniziò goffamente. “ Pensi che forse potresti…”
 
“ Usare il mio sharingan?” finì lui. “ Se è quello che vuoi. Ma non dimenticare che non dormirò sempre con te per fare questo…ehm…”
 
Wow. La frase era uscita davvero male.
 
“ Lo so,” disse Sakura in fretta. “ Ma dato che sei qui. Per favore…?” Esibì la sua combo migliore di occhi giganti e broncio.
 
Kakashi deglutì a fatica, per nulla immune a quel fascino. “ Va bene,” disse riluttante e aprì il suo sharingan.
 
Un calore familiare la avvolse completamente e la testa di Sakura si appoggiò contro la sua spalla quando si addormentò.
Lei avrebbe giurato di aver sentito delle  labbra calde premere contro la sua fronte.
 
Ma probabilmente era solo la sua fervida immaginazione..
 
 
 
Quando Sakura aveva provato per la prima volta a incanalare la sua forza nel chakra, si era inevitabilmente rotta quattro nocche e lussato un bicipite. Ma il dolore provocato dall’andare in giro a colpire le rocce a mani nudi non era niente paragonato ai postumi del  giorno dopo. Ogni qual volta usava il suo chakra per  far esplodere cose, che fossero rocce, alberi o perché no, lavatrici non collaborative, il contraccolpo che subivano i muscoli diventava un’agonia. C’erano giorni dopo gli allenamenti in cui riusciva a malapena a sollevare le braccia.
 
Tsunade d’altronde l’aveva avvertita che ciò era dovuto al fatto che la sua tecnica non era ancora perfetta. Era brava a incanalare il chakra e puntarlo su un bersaglio, ma doveva imparare a usare il chakra per attenuare la tensione muscolare sul suo corpo.
 
 
“ Puoi fare più cose contemporaneamente”, le aveva spiegato Tsunade in modo irriverente. “ Devi imparare a difenderti dal tuo stesso attacco, o ti stancherai velocemente.”
 
Naturalmente Sakura era abbastanza fiduciosa di aver affinato al massimo le sue abilità così da evitare le dolore ripercussioni del giorno dopo. Ma esagerare risultava  ancora problema.  Se consumava tutto il suo chakra o portava il suo corpo a spingersi oltre i suoi standard, spesso finiva per rimanere paralizzata.
 
E questo lo scoprì a sue spese quella mattina, quando si svegliò su una coltre di muschio e un dolore straziante su tutto il corpo.
 
 
“ Ow…ow…ow,ow,ow!”
 
Kakashi la guardò da dietro il suo libro. “ Stai bene?”Era seduto a pochi metri di distanza vicino alla cortina di rami di salice, facendo roteare un ramoscello tra le dita.
L’aveva lasciata dormire di nuovo troppo.
 
“ Sto bene;” mormorò in un modo davvero poco convincente mentre strisciava lentamente in ginocchio. “ Non mi hai svegliata per il mio turno di guardia.”


In tutta risposta lui si strinse nelle spalle. “ Potevo gestirlo;” disse semplicemente, “ E tu l’ultima volta che eri di guardia ti sei addormentata.”


La mascella di Sakura si strinse per l’irritazione e il dolore. “ Un errore…fai un errore…” si mise a sedere lentamente ma un gemito le sfuggì quando le spalle protestarono per il movimento. Le braccia  le tremarono leggermente quando si rimise in piedi. Kakashi la guardò accigliato, ma quando incontrò lo sguardo smeraldino di lei riportò la sua attenzione sul suo Icha Icha.
 
Fu in quel momento che Sakura ricordò quello che era successo la notte precedente, Anche se, a dover essere precisi, non era successo granché. Non si erano baciati, e non avevano fatto niente delle  solite cose che potevano fare due persone bloccate in una posizione così intima. Gli aveva leccato il dito e lui aveva giocato un po’ con la sua cerniera.
 
In termini semplici questo era tutto.
 
Ma era stato molto di più…perché si era accorta che c’era qualcosa che andava ben oltre l’affetto platonico. La spaventava e la eccitava. Nessuno l’aveva mai guardata come aveva fatto lui in quel momento…come se l’unica cosa che gli importasse fosse il suo corpo. Ci aveva visto desiderio in quegli occhi.
 
Perché l’aveva guardata così? Cosa le era passato per testa quando aveva preso il suo dito in bocca? Adesso la sola idea la mortificava, ma la sera prima era troppo ubriaca della  loro vicinanza. Forse per lui era la stessa cosa? Era difficile capire cosa li avesse spinti a comportarsi in quel modo…ma Sakura era abbastanza sicura di essere stata lei ad aver innescato tutto ( anche se probabilmente c’era qualcosa di strano  in quel fungo). Poteva solo sperare che Kakashi non fosse arrabbiato con lei.
 
Istintivamente guardò la sua schiena e il ramoscello che teneva tra le dita girare troppo rapidamente, che stava formando un cerchio sfocato. All’improvviso smise di girare mentre muoveva la mano per girare pagina. Poi ricominciò, ruotando prima lentamente e poi aumentando la velocità fino a quando non doveva fermarsi per girare un’altra pagina.
 
La stava ignorando. Normalmente avrebbe chiuso il libro e annunciato che avrebbe continuato a casa.
 
Visto che il suo sensei non aveva nessuna intenzione di muoversi, Sakura si sedette pesantemente, mugugnando per il suo corpo dolorante. “ Sei arrabbiato con me? “ domandò cauta.
 
Il ramoscello smise di girare. Batté due volte la punta con il pollice prima di girarsi verso di lei con leggero sorriso che increspò l’angolo del suo occhio. “ Per cosa?” chiese, ma sembrò una domanda retorica. Gli diede nuovamente le spalle e ricominciò a giocherellare con il ramoscello.
 
 
Quindi non aveva intenzione di parlarne? Beh, non avrebbe dovuto essere sorpresa più di tanto. Cercare di convincere Kakashi a discutere di certe questioni personali  era come cercare di far sanguinare una pietra.
 
E forse aveva ragione? Forse sarebbe stato meglio non parlarne. Da queste genere di cose non si poteva cavare nulla di buono, quindi perché ammetterlo?
 
La migliore mossa…dimenticare.
 
Kakashi chiuse il libro e gettò via il ramoscello. “ Va bene. Andiamo a casa, ok?” disse alzandosi.
 
Sì, prima avrebbero raggiunto Konoha, prima avrebbero messo un po’ di distanza tra loro e tutto sarebbe tornato alla normalità. Sakura annuì e fece per rialzarsi, facendo protestare i muscoli della schiena per lo sforzo. Ansimò per il dolore e serrò la mascella. Kakashi la guardò di nuovo.
 
“ Sei ferita”,disse in tono piatto.
 
“ No,sto bene.” Cercò di raddrizzarsi normalmente, ma le sue spalle le provocarono un agonia atroce e si ritrovò a fare un’altra smorfia. “ Ok…solo un po’ di dolore.”
 
 Kakashi incrociò le braccia e si voltò completamente verso di lei. “ Va bene se vuoi prenditi un momento per guarire”, offrì.
 
 
Sakura apprezzò il pensiero, ma…” Non è così semplice”,gli disse. “ Ieri ho esagerato. Penso di essermi lesionata i muscoli, ma sono già guariti. Ora si sono annodati e mi causano crampi.” Chiuse gli occhi e si sfregò una spalla inutilmente. Oh, come desiderava che  un branco di ippopotami sbucasse fuori dalla foresta in quel momento per calpestarle la schiena. Aveva bisogno di qualcosa di estremo che le sciogliesse i muscoli.
 
 
Una grande mano calda si posò sulla sua spalla nuda e gli occhi di Sakura si aprirono di scatto. Kakashi era in piedi davanti a lei. “ Siediti”, disse con nessuna particolare nota nella voce. “ Lì massaggerò per te.”
 
Per un breve attimo perse l’uso della parola. “ No, va tutto bene. Ho solo-“
 
“ Non è un problema.”
 
“ Lo so ma-“
 
“ Sakura, ovviamente stai soffrendo…” Sollevò un sopracciglio, come se fosse sospettoso della sua forte negazione. Sakura crollò e si accasciò sulla schiena.
Girò con cura in modo da potersi inginocchiarsi dietro di lei e mise entrambi le mani sulle spalle della kunoichi.
 
Non poté  negare il caldo e piacevole brivido lunga la schiena quando le sue dita iniziarono a massaggiarle delicatamente i muscoli delle spalle, anche se forse era una normale risposta a un massaggio. Sospirò quando parte della sua tensione svanì, rimpiazzata da un soave piacere. Sibilava ogni volta che lui trovava un nuovo nodo, poi gemeva mentre dolcemente lo massaggiava e lo scieglieva.
 
“ Come è successo?” le chiese gentilmente, premendo un pollice in piccoli cerchi lungo la parte posteriore del collo.
 
 
“ Beh, Mastura sarà anche vecchio, grasso e lento, ma è abbastanza forte. Quasi forte come me. Mi sono impegnata duramente per impedirgli di strangolarmi…”
 
Sentì Kakashi sospirare alle sue spalle. “ Mi dispiace.”
 
“ Non è colpa tua,” scrollò le spalle. “ Ooh…un po’ più in basso…un po’ più in basso…ah, qui. Proprio lì. Mmm.” Si dimenò leggermente sotto le sue mani. “ Stai ferma”, le disse lui, un po’ burbero.
 
 
“ Va bene, ma solo un po’ più a sinistra-ah!”
 
Si interruppe con un pianto improvviso e rotto e la schiena arcuata quando trovò un punto tenero vicino alla spina dorsale. Lo sentì esitare leggermente e allentare la pressione. “ No- continua così, è davvero bello,” lo incitò.
 
Ma il ninja si tirò indietro e si alzò in piedi, togliendosi la lanugine immaginaria dalle maniche. “ No, penso che adesso dovresti essere apposto”, disse con un tono che non ammetteva repliche. “ Puoi muoverti adesso?”


Sakura si accigliò di fronte al  suo ritiro improvviso e si mosse per capire come si sentiva. “ Um…le spalle sono ancora un po’ rigide e le mie  braccia sono davvero doloranti-“
 
“ Non preoccuparti. Ti sentirai meglio durante il viaggio. “ disse questo e di voltò.
 
“ Immagino”, sospirò lei, alzandosi in piedi. Si sentiva leggermente tradita. L’altro giorno gli aveva fatto un massaggio coi fiocchi, e lui  le stava ripagando il favore tagliando corto.
 
“ Dai,” disse Kakashi. “ Preparati e partiamo. Ci sono solo sei ore tra noi e Konoha.”
 
“ Giusto.”


La conversazione fu praticamente inesistente durante il viaggio. Kakashi che già normalmente non era un chiacchierone di natura lo era ancora meno quando era in movimento , ma di solito le permetteva di tenere il passo con lui. Questa volta fu diverso. O stava velatamente cercando di lasciarla indietro o si era dimenticato della sua presenza. Ma lo sguardo occasionale che lanciava nella sua direzione le fece intendere che era ancora consapevole del fatto che viaggiassero assieme. Forse era lei che era rallentata dai suoi muscoli irrigiditi.
 
Quando oltrepassarono l’ennesimo villaggio, Kakashi le lasciò fare una breve deviazione per dissetarsi con un po’ di acqua fresca e rifocillarsi lo stomaco con qualche mela. Rifiutò qualunque cosa lei provasse a condividere con lui, e presto si rimisero in cammino. Sakura si chiese se ci fosse un qualche motivo particolare al suo deliberato rifiuto del cibo- che avrebbe potuto sottolineare il fatto che lei  fosse una seccatura perché voleva una pausa ogni tanto.
 
Ma poi, normalmente rifiutava la maggior parte di ciò che gli veniva offerto.
 
Tuttavia, questa volta notò una certa freddezza e distanza da parte sua. Come se davvero fosse arrabbiato con lei, nonostante le parole dette prima.
Dopo l’ultima notte, le cose erano diventate davvero spiacevoli.  Kakashi non era contento di quello che era successo, sebbene Sakura non fosse sicura per chi o cosa in particolare fosse arrabbiato.
 
Subì un’altra ora di festoso silenzio prima di rallentare fino a fermarsi sotto i rami di un grande olmo. Più avanti Kakashi si rese conto presto che non lo stava più seguendo e si fermò a sua volta, guardandola con aria interrogativa. “ Cosa c’è che non và?” chiese. “ Sei stanca?”
 
Si sentì un pochino offesa dal fatto che pensasse che si sarebbe stancata così facilmente solo dopo poche ore in movimento. “ Non sono stanca, “ iniziò, incamminandosi verso di lui. “A meno che non ti riferisci a  te.”
 
La confusione offuscò la metà visibile della sua faccia. “ Uh…”
 
“ Senti, mi dispiace,ok?” disse, fermandosi a pochi metri da lui. La sua faccia si stava di nuovo scaldando , e francamente era stanca di essere così sensibile ai rossori.
“ Non avrei dovuto farlo- non stavo nemmeno pensando. Lo ammetto che è colpa mia, ma tu sei completamente…”
 
“ Non è stata colpa tua,” interruppe Kakashi. La confusione era sparita e lui la stava guardando di sbieco, massaggiandosi la nuca.
 
“ Ma ho iniziato io”, sottolineò lei.
Il copy nin volse gli occhi al cielo. “ Sì, ma sono stato io che…ah,non importa.”


“ Non importa cosa?” insisté Sakura, aggrottando le sopracciglia.
 
“ Te lo dirò quando sarai più grande.” Si voltò di nuovo, le mani nascoste nelle tasche.
 
La kunoichi scattò mettendosi davanti a lui in battito di ciglia. “ Io sono più grande!” sputò d’un fiato.
 
“ Non attacca con me. Sono legalmente un ‘adulta da quando ho compiuto quindici anni! Ho ucciso e salvato persone e pago il tetto sulla mia testa! Non sono abbastanza grande per parlare?”
 
“ Sakura, I-“
 
“ Sono stufa che mi tratti sempre come una bambina!” si interruppe, dandogli una spinta nel petto. Lui oscillò all’indietro, le mani ancora nelle tasche. “ Sempre a farmi da maestro  e a dirmi cosa fare. Hai preso il comando della mia missione e mi fai sentire come se avessi sempre bisogno del tuo aiuto!”
 
“ Se ti tratto come una bambina, è solo perché ti comporti come tale”,disse falsamente accondiscendente.
 
“ Io non mi comporto come una bambina! Si agitò.
 
“ Discuti come una bambina.”
 
“ Abbiamo una differenza di opinioni come due adulti!” S’infuriò. “Perché mi butti giù così? Di tutte le persone al mondo sei tu quello di cui ho bisogno…” si bloccò improvvisamente quando capì che la sua bocca si era lasciata sfuggire troppo. Ma ormai era tardi, aveva raggiunto il punto di non ritorno. Doveva solo andare avanti. “ Di tutte le persone, voglio che sia tua a vedere i traguardi che ho raggiunto da sola. Ho provato così tanto a dimostrare quanto sono capace e indipendente, e poi vieni tu e non vedi nulla di tutto ciò,vero? Vedi solo una bambina che è brava solo a prendere a pugni i suoi compagni di squadra?”
 
Kakashi emise un suono a metà tra uno sbuffo e una risata. “ Non ti vedo più come una bambina, Sakura.”
 
“ Chiaramente,” disse lei calorosamente. “ O sarei stata piuttosto preoccupata per il modo in cui stavi fissando il mio seno ieri sera.”
 
Questo ovviamente fu la cosa sbagliata da dire, perché Kakashi fece improvvisamente un passo indietro e distolse lo sguardo sugli alberi con un’espressione accigliata. “È  stato un errore.” Fu tutto ciò che disse prima di superarla per continuare il viaggio.
 
Sakura si affrettò a seguirlo. “ Va bene, mi dispiace. Ma se davvero non mi vedi come una bambina, allora smettila di allontanarmi da te in questo modo.”
 
A poco a poco rallentò e si fermo, con una mano a sugli occhi. “ Esattamente cosa vuoi che dica,Sakura?” chiese, girandosi di tre quarti verso di lei. “ Mi stai confondendo.”
 
Lei lo stava confondendo?
“ Beh una piccola discussione  riguardo a quello che è successo sarebbe gradita,” disse, sentendosi un po’ imbarazzata. “ Anche io sono un po’ confusa,sai.”
 
“ Giusto. Quindi abbiamo stabilito che siamo entrambi un po’ confusi,” disse seccato. “ Che progressi meravigliosi sta avendo questa conversazione.”
 
La bocca di Sakura esibì una linea cupa. “ Non sei molto di aiuto.”


“ Pensavo che non volessi che fossi utile,” sottolineò, le sopracciglia inclinate in risposta. “ da come ricordo, sembra che ti tratto come una bambina.”
 
“ Sai cosa intendo, Kakashi-sensei.”
 
Si strinse nelle spalle. “ Forse…ma se vuoi che smetta di trattarti come un allieva, forse dovresti smettere di trattarmi come se fossi ancora il tuo insegnante. Sarai diventata maggiorenne dagli ultimi due anni, ma non son più il tuo insegnante da cinque. Vuoi uguaglianza e rispetto? Ce l’hai.  Fai lo stesso con me.”


Sakura lo fissò. “ Cosa…non vuoi più che ti chiami “ sensei” ?” chiese incerta.
 
Ancora una volta, scrollò le spalle. “ Dipende da te. Chiamami come vuoi. Ma per favore, niente di crudele.”
 
“ Tipo…forfora?”
 
Si passò una mano sugli occhi. “ Crudele e completamente falso”, disse. “ Forse solo “ Kakashi”?”
 
“Ma sembra strano.” Arricciò il naso.
 
“ O Hatake.”
 
“È ancora più strano.”
 
“ … c’è qualcosa che non và nel mio nome?”
 
 
“ No,è solo…non posso chiamarti Kakashi- sensei? Naruto ti chiama ancora così.”
 
“ Ma Sasuke mi chiama solo con il mio nome”;sottolineò, come se si aspettasse che anche lei copiasse l’Uchiha.
 
“ Sì, ma Sasuke cerca solo di mancarti di rispetto.”
 
“ Veramente?” probabilmente non era una novità per lui, ma gli sembrò vagamente sorpreso. “ Beh, in ogni caso, perché non provi per un giorno? Se ti dà davvero fastidio, torna a “ sensei” o qualsiasi altra cosa. Non mi dispiacerà.”
 
Beh, sembrava ragionevole. “ Va bene…Kakashi”, disse, con la netta impressione che stesse lasciando una frase incompleta.
 
“ Ok,Sakura,” disse pronunciando il suo nome con molta facilità. Ma in fondo la chiamava così da anni. “ Di cosa volevi discutere?”
 
Pronto ad ascoltarla, le braccia conserte e lo sguardo monoculare fisso sul suo viso. Tutti i discorsi che aveva pianificato prima, stavano scemando piano. “ Uhm…beh…non discutere di qualcosa, veramente…ehm…solo…” lei sussultò. “ Beh, ho solo bisogno di sapere che non sto impazzendo. Voglio dire, tutto quello che è successo…non capisco davvero o-“
 
S’interruppe quando Kakashi allungò improvvisamente la mano verso di lei. Le mosse alcune ciocche di capelli sopra l’orecchio prima di ritrarre la sua mano. “ Scarabeo tra i capelli”, disse, mostrandole l’insetto inoffensivo prima di lasciarlo cadere a terra.
 
“ Grazie”disse, cercando di riprendersi. “ Stavo dicendo?”
 
“ Non ne ho idea”, rispose blando.
 
Sakura sospirò e incurvò le spalle. “ Bene…comunque. Non voglio che tu ti senta in colpa o responsabile per quello che è successo,” disse piano. “È stata anche colpa mia. Penso…di aver ricevuto segnali sbagliati.”
 
Kakashi abbassò la testa di una frazione. “ I segnali sbagliati…? “ chiese, altrettanto piano.
 
Lei lo guardò incerta. “ Non sono mai sicura di cosa stai pensando. O di cosa provi. Probabilmente è colpa di quella stupida maschera  che indossi sempre. “ E con ciò, allungò la mano e afferrò il tessuto di nylon verde che gli aveva dato per coprirsi il viso. La sua mano si alzò sorpresa come a voler nascondere i suoi lineamenti appena scoperti. “ Come posso capire come ti senti quando ti nascondi costantemente dietro tutto questo? Voglio dire, cosa provi ora?”
 
“ Ad essere onesti, mi sento un po’ violato”, disse facendosi avanti per recuperare la sua maschera. Sakura portò il pezzo di stoffa in alto dietro la schiena, rifiutandosi di indietreggiare. I loro corpi si scontrarono mentre lui cercava di raggiungerla senza successo.
 
“ Quella volta tu…con il mio pollice…nel bar,” disse, la voce ridotta a un sussurro. “ Significava qualcosa?”
 
Kakashi non disse nulla. La guardò negli occhi mortalmente serio. La sua bocca era solo una linea sottile, offuscando  qualsiasi tipo di stato d’animo.
 
“ E ieri sera..?” si costrinse a continuare, sebbene potesse quasi rimpicciolirsi sotto l’intensità del suo sguardo. “ Che cosa significa davvero?”
 
A ogni respiro, il suo giubbotto oversize gli sfiorava la camicia. Era così vicino che poteva sentire il suo respiro fresco sulla fronte e vedere le macchie di nero nelle sue iridi grigio scuro. Era anche abbastanza vicina da vedere la barba appena accennata  ricoprirgli la mascella e le impercettibili macchie viola sotto l’occhio, a testimonianza del fatto che era rimasto sveglio tutta la notte a leggere.
 
“ Cosa sta succedendo adesso?” sussurrò, quasi impaurita.
 
Le sue sopracciglia si unirono leggermente, creando due solchi profondi tra loro. Lo vide oscillare leggermente, o forse era lei. Lo Sharingan si era spalancato, ma si era fissato sulla sua bocca come l’altro occhio, guardandola mordicchiarsi il labbro inferiore. Sakura non mancò di soffermarsi sulle sue labbra pallide, secche e lievemente dischiuse.
Per puro istinto si ricordò di quello che era successo nella galleria e di come si era sentita nell’avere quelle stesse labbra premute contro le sue. Era giusto che ci stesse pensando? Era giusto volerle di nuovo?
 
Kakashi trattenne il respiro e fece un passo indietro, come se si stesse svegliando da un potente genjutsu. “ Niente” , mormorò. “ Niente di niente.”
 
Sakura impiegò un momento a capire che stava effettivamente rispondendo alla sua domanda, e poi si stava allontanando. Allontanando.
 
La sua mano si mosse svelta e gli afferrò la manica.
 
Nessuno dei due si mosse.
 
“ Per favore, non allontanarmi, Kakashi-sensei,” disse piano, fissando così intensamente il terreno che notò a malapena i suoi capelli oscurarle  la vista.
 
“ Penso di averti detto di non chiamarmi così”, le fece notare pazientemente.
 
 Lui non affrontò il suo sguardo, quindi Sakura applicò un po’ di forza per richiamare l’attenzione su di se. Barcollò per l’inaspettata attrazione e la guardò sorpreso. “Sento ancora di poter imparare cose da te.”
 
Fece una risata dolce, più per ironia che per umorismo. “ Dejà vu” mormorò. Con fare pacato, estrasse la manica dalla sua presa e le mise una mano sulla testa. “ Sei stata davvero la mia migliore allieva. Ma non è più così, Sakura…”
 
Sentì la sua mano calda accarezzarle i capelli, lisciarli e nasconderli dietro l’orecchio. Sakura gli strinse delicatamente il polso e si appoggiò al gesto tenero, senza preoccuparsi del fatto che il sorriso di lui sparì completamente.  Ritrasse la mano, “ Sakura…” iniziò stancamente.
 
Un passo avanti, uno indietro. Un passo avanti, uno indietro. Era uno schema ricorrente con quest’uomo. Sakura si accigliò profondamente e strinse i pugni lungo le cosce. “ Allora che cosa vuoi, Kakashi-sensei?” chiese lei piccata. “ Se non sono la tua allieva e tu non sei il mio insegnante, allora cosa siamo?”
 
Era l’unica relazione che aveva mai avuto con quell’uomo. Già aveva notato che gradualmente era sparito dalla sua vita dopo la sua festa di diploma, ma con cosa si era sostituito quello status? Cosa li collegava adesso?  Sakura era terrorizzata all’idea che potesse dire qualcosa come “ semplici conoscenti” o “ colleghi” perché, era sicura fossero più di questo. Molto più. Probabilmente avrebbe pianto se non avesse riconosciuto un legame forte tra loro e sarebbe stato dannatamente imbarazzante. E già era brutto arrossire così.
 
“ Io e te…” cominciò esitante Kakashi. “ Noi sia-“
 
“ Non sto interrompendo niente,vero?” risuonò una voce annoiata.
 
Kakashi rimase perfettamente calmo, a differenza di Sakura che si voltò bruscamente, assumendo una posizione difensiva quando vide la figura piuttosto sgradita di Matsura Jin in piedi nella radura.  Chiaramente non si era cambiato o lavato dall’ultima volta che l’avevano visto, dato che le sue maniche erano ancora strappate e c’era una notevole quantità di sangue rappreso che gli macchiava la fronte.
 
“ Ehi, Jin-san,”  Kakashi assunse la posa di Sakura. “Come sta tuo padre?”
 
“ Sta bene, grazie per averlo chiesto, Kakashi –san.” Jin avanzò di qualche passo. “ Certo, starebbe meglio se avesse qualcosa con cui incazzarsi.”
 
Tre occhi si voltarono accusatori sulla kunoichi dai capelli rosa.
 
“ Um…quanto hai tagliato, Sakura-chan?” chiese piacevolmente il copy-nin.
 
Lei sbuffò. “ Beh,mi dispiace se la mia mira è andata un po’ oltre, mi stavano strangolando in quel momento!”
 
Il suono distinto di un palmo che colpiva una faccia echeggiò alle sue spalle, ma Jin si strinse nelle spalle in modo apatico. “ Comprensibile suppongo,” sospirò. “ Ma non sono qui per vendicarmi, se è quello che stai pensando. Puoi abbassare i pugni.”
 
 
“ Posso,” concordò Sakura, “ ma non lo farò.”
 
“ Sono qui solo per il vaso,” disse Jin. “ Chi di voi ce l’ha?”
 
Sakura indicò Kakashi. Kakashi indicò Sakura.
 
La guancia di Jin si contrasse. “ Chi di voi ce l’ha davvero?”
 
“ Ce l’ha lei,” disse Kakashi alla leggera, anche Sakura sapeva che il vaso in questione era nella sua tasca, trasformato in un segnalibro per Icha Icha Chaos. “ Ma lei non si arrende di sua volontà. Dovrai prima batterla.”
 
“ Kakashi-sensei!” sibilò.
 
Si limitò a scrollare le spalle.
 
“ Preferirei che me lo consegnassi”, le disse Jin. “ Non voglio combattere. È molto…fastidioso.”
 
Sarebbe andato perfettamente d’accordo con Shikamaru.
 
“ Quello, e non ti piace colpire le donne”, espresse Kakashi con tono colloquiale. “ Ho visto il modo in cui hai attaccato quando Sakura si è messa in mezzo. Contrariamente a quanto crede tuo padre, non vuoi ferire una ragazza.”


Gli occhi di Sakura si strinsero per l’incredulità mentre Jin piegava la testa di lato indifferente a quelle parole.  “ Non è qualcosa di cui vantarsi, attaccare il sesso più debole,” disse Jin.
 
“ Più debole…?” la bocca della kunoichi si spalancò sconvolta.  Jin non condivideva l’idea di usare una donna come faceva suo padre, ma chiaramente condividevano la stessa idea secondo la quale le donne erano troppo deboli per poterle considerare valide avversarie. Era uno sciovinista pure lui. Ma ancora una volta, fu la mano di Kakashi sulla sua spalla ad avvertirla di non prenderla troppo sul personale.
 
“ Perché sei così disperato per riaverlo indietro, Jin-san? “ chiese. “È solo un po’ di ceramica.”
 
“ Abbiamo un acquirente che lo vuole entro il prossimo mese ed è disposto a sborsare una cifra considerevole”, spiegò  Jin, con gli occhi ancora puntati sulla kunoichi. “ Perché ci tenete così tanto ad averlo?”
 
“ Il proprietario lo rivuole indietro, e anche lui pagherà un prezzo considerevole”, rispose Kakashi. “ Se te lo restituiamo ora, io e la povera Sakura-chan torneremo a casa a mani vuote e dovremo sopravvivere un’altra settimana con qualsiasi cosa possiamo raschiare dai lati del nostro frigorifero.”
 
“ Il mio cuore sanguina”, fu la risposta impassibile di Jin.
 
“ Ma se lo lasci a noi, verremo pagati e ti lasceremo in pace” iniziò Kakashi. “ Il vaso tornerà al vero proprietario e sarai libero di rubarlo ogni volta che lo desideri, così anche tu verrai pagato. Vinciamo noi, vinci tu. Nessuno perde.”
 
A parte il vero proprietario del vaso, ovviamente.
 
Jin sembrò riluttante. “ Preferirei prenderlo adesso,Kakashi-san. È più facile se combattiamo adesso piuttosto che dover aspettare e infiltrarsi di nuovo nella casa sorvegliata di quell’uomo.”
 
“Mm,” mormorò Kakashi. “ Questo è quello che pensi. Se devo essere sincero Jin-san, non ho messo tutto il mio potenziale durante la nostra piccola rissa di prima. Stavo cercando di raggirarti piuttosto che combatterti, purtroppo la mia mente era un po’ preoccupata in quel momento.”
 
Sakura spostò i piedi  sentendosi colpevole.
 
“ E non prendere troppo alla leggera neanche questa ragazza,” continuò,toccandole di nuovo la spalla. È una delle più talentuose della sua generazione e penso che tuo padre possa testimoniare quanto possano essere brutali le sue tecniche.”
 
Oh fantastico, ecco che si imbarazzava di nuovo…
 
“ Puoi essere un gioco per me,” disse Kakashi. “ Ma per te non sarà lo stesso.”
 
“ E oserei dire che hai già copiato parte del mio jutsu e scoperto le mie debolezze;” disse cupamente Jin.
 
“ Ovviamente!” disse Kakashi allegramente. “ Non ci cascherò una seconda volta con quella mossa del clone che esplode. E ho notato che hai una leggera debolezza al tendine della rotula della gamba sinistra. Dammi dieci secondi e peggiorerò la tua situazione.”
 
“ Non essere ridicolo, nessuno potrebbe-“
 
“ Va bene, quindici secondi. Vuoi scommettere con me?” Kakashi tirò fuori il kunai di parata dal fianco e cominciò a capovolgerlo ripetutamente nel palmo della mano. “ Sakura-chan qui può curarti se le cose si mettono male.”
“ Parla per te,” replicò bruscamente la diretta interessata. Non avrebbe mai e poi mai potuto perdonare quest’uomo per essere il figlio di quella feccia.
 
“ Sono qui solo per il vaso,” ripeté Jin raddrizzando le spalle. “ Non voglio combattere contro tutti e due ,ma se…”
 
Kakashi le diede un colpetto sulla spalla.” Fallo,Sakura.”
 
Di certo non avrebbe giovato alla situazione già critica dei suoi muscoli, ma non avrebbe disobbedito  agli ordini. Con un grido acuto liberò il chakra e con un pugno ben assestato  colpì a terra. Il terreno umido si separò, inghiottendo il piede di Jin prima ancora che quest’ultimo potesse capire cosa stava succedendo. Non aveva mai visto niente del genere.
 
Kakashi usò la momentanea confusione di Jin per scivolargli dietro la schiena,  a gli occhi di Jin apparve come nient’altro che un movimento blu. Quest’ultimo non fu abbastanza disorientato e alzò il braccio per parare il colpo in arrivo…ma poco ci mancò che suoi occhi uscissero dalle orbite quando sentì il fortissimo pugno di Sakura sul suo rene. Non gli fece così male da farlo cadere, ma lo distrasse abbastanza dal duro calcio che Kakashi diede alla sua gamba sinistra. Cadde a terra in pochi secondi.
 
Non era mai stato fisicamente forte come suo padre. Sakura si divertì  a tenergli le braccia ferme mentre Kakashi si sedeva sulle caviglie, facendo roteare il suo kunai pronto a colpire il punto debole al ginocchio sinistro di Jin. “ Allora,” Kakashi guardò soddisfatto Sakura. “ Quanto ho impiegato?”
 
“ Circa sei secondi,” sorrise lei.
 
“ Bene.”
 
“ Molto imbarazzante…” mormorò Jin sospirando.
 
Lentamente, Kakashi si alzò in piedi, facendo segno a Sakura di fare lo stesso. La ragazza obbedì riluttante.
 
“ Non abbiamo motivo di combattere e ovviamente sei stanco,” spiegò Kakashi. “ Ameno che tu non insista,naturalmente. Vogliamo solo andare a casa e riscuotere la nostra ricompensa. Se dopo vorrai rubare il vaso, sentiti libero di farlo; a noi non importa.”
 
 
Jin si alzò in piedi, facendo leva sulla gamba destra. “ Non mi interessa davvero cosà accadrà ma in un modo o nell’altro,” iniziò senza mezzi termini, “ questa è la volontà di mio padre, e ciò che mio padre vuole di solito ottiene.” Lanciò uno sguardo significativo a Sakura quando pronunciò quelle parole. “ Non sorvolerà sulla questione, ti avverto.”
 
“ Grazie per averci informati.” A parlare fu Kakashi lievemente accigliato.
 
Jin grugnì e scrollò il fango dal suo piede. “ Beh,buon viaggio, Kakashi-san. Signorina.”
 
Passando davanti a Kakashi, gli rivolse un occhiata di traverso. “ Sai, hai un bell’aspetto. Dovresti indossare la maschera meno spesso.”
 
Kakashi lo guardò come se gli avesse appena vomitato sulla camicia.
 
Sakura attese fino a quando fu abbastanza sicura che non fosse più a portata di orecchio prima di parlare. “ Non credo di piacergli molto…”
 
“ Castrare il padre di qualcuno tende a darti una cattiva reputazione,credo.” Kakashi mise via il kunai e fece roteare le spalle per sgranchirsi.
 
Sakura lo guardò preoccupata.” Lui ha ragione lo sai.”
 
“  Su cosa?” La guardò. “ Che ho un bell’aspetto? Beh, avrei potuto dirtelo…”
 
“ No -intendevo per Matsura. Mi verrà a cercare vero? Per vendicarsi.” Cominciò a massaggiarsi distrattamente i muscoli doloranti.
 
“ Un motivo in più per sbrigarsi a tornare a casa,” disse Kakashi, accigliandosi per il modo in cui si stava massaggiando le braccia. Si avvicinò, allungando la mano per prenderla per una spalla prima di fermarsi di botto. “ Stai bene?” chiese con leggerezza forzata. “ Forse non avrei dovuto chiederti di…?”
 
“ No”, Sakura rise all’improvviso, lasciando cadere le braccia nel tentativo di fargli capire che era tutto apposto. “ Sto bene. In effetti questo allenamento mi ha fatto bene,” mentì.
 
Lui annuì, mentendo come lei. “ Capisco” disse scettico, ma col sorriso stampato in volto. “ Siamo una buona squadra. Il tuo pugno ai reni è arrivato con un tempismo perfetto.”
 
“ Oh grazie,” soffiò lusingata. “ E il tuo calcio ha centrato il punto esatto.”
 
C’era quel sorriso stupido sulla sua faccia. La sola vista le fece venire voglia di baciarlo…ma quello era uno dei tanti pensieri proibiti e strani che avrebbe dovuto bandire nei posti reconditi della sua mente. Iniziò con veemenza a cercare la sua maschera prima di essere assalita da altre di quel tipo. Quando gliela passò, le fece un sorriso riconoscente che scomparve sotto il pezzo di stoffa legato dietro la testa.
 
Evocando tutto il suo coraggio, Sakura si schiarì la gola. “ Non hai mai finito cosa stavi per dirmi.”
 
“ Huh?” Sbatté la palpebra, l’occhio incappucciato e assonnato.
 
“ Per quello che…um…non importa.”
 
Il momento era passato, il suo coraggio era scemato ed era solo contenta che lui si fosse dimenticato quello che era successo la scorsa notte. Niente più silenzi colpevoli.
 
“ Andiamo a casa,ok?” Kakashi suggerì gentilmente. Ma lei lesse fin troppo bene il significato nascosto di “ Non parliamone più.”
 
Annuì, divisa tra il sollievo e la necessità di trovare la risposta a una domanda che non era nemmeno sicura di come porre.
 
Perché alcune cose doveva essere così inutilmente complicate?
 
 
Kakashi rimase silenzioso per tutto il viaggio, sebbene non fosse lo stesso silenzio soffocante di prima.  Sakura continuò a guardarsi le spalle in ansia, aspettandosi che Jin o Matsura la inseguissero a spada tratta.
 
 
Stava succedendo anche qualcos’altro di strano. Più la strada per Konoha si accorciava, più individuava un punto di riferimento familiare, più i suoi piedi diventavano pesanti.  Era consapevole del modo in cui stesse  rallentando e di come Kakashi continuasse a lanciarle sguardi interrogativi, anche se lui teneva il suo passo. Forse i dolori ai muscoli la stavano di nuovo ostacolando?
O forse, semplicemente era consapevole che una volta varcati quei cancelli non si sarebbero visti per un po’.
 
Domani ci sarebbe stata la riunione, ma una volta conclusa, che motivano avere per vedersi di nuovo?  Davvero, l’unico modo in cui avrebbero potuto trascorrere del tempo assieme sarebbe stato se gli avessero assegnato un'altra missione. Ma era improbabile. L’unico motivo per cui erano in squadra era perché metà dei ninja erano occupati in altre missioni. Le possibilità che ripresentasse un’altra opportunità del genere era una su cento…
 
E nel momento in cui vide le alte porte rosse dei cancelli di Konoha seminascoste dagli alberi, qualcosa le si spezzò nel petto e si fermò. “ Aspetta, Kakashi-sensei.”
 
Il ninja arrestò la sua avanzata  e la guardò da dietro al suo libro. “ Qualcosa non và?”
 
No” disse piano, scuotendo la testa. “ È solo…um…volevo dirti grazie.”
 
“ Per?” la sollecitò a continuare.
 
“Per esserci stato per me,” disse lei , parlando più al terreno che a lui. “ Sono contenta che sei stato tu ad accompagnarmi…non credo che mi sarei sentita a mio agio con un altro.”
 
Kakashi sembrò senza parole per un momento. Chiuse il libro e le regalò un sorriso che increspò l’angolo del suo occhio. “ Nessun problema.”
 
“ E um..” Dio, avrebbe potuto  fare concorrenza a Hinata in questo momento. “ Uhm…non pensavo davvero quelle cose che ho detto prima, sul fatto che mi tratti sempre come una bambina. Non lo fai.”
 
“ Sì lo so.”
 
“ E non mi è dispiaciuto il fatto che tu abbia preso il comando della missione” proseguì con difficoltà. “ In realtà mi piace,” disse lei, ridendo leggermente. “ Significa che non  devo pensare troppo e in generale questo mi fa sentire al sicuro.”
 
Kakashi annuì lentamente ma non condivise il suo umorismo. Era come se lei gli  stesse raccontando una storia sulla morta cruenta del suo animale domestico per quanto serio e cupo era.  Aveva la sensazione di ascoltare una confessione molto più profonda che non era nemmeno consapevole di star confessando.
 
Sakura sentì di aver bisogno dire un ultima cosa, per alleggerire la sua anima.
 
“ E, uhm,riguardo quel bacio…”
 
Sebbene Kakashi non si mosse, Sakura poté giurare di averlo visto indietreggiare di qualche metro. Lui emise un forte respiro e trattene l’aria in attesa che continuasse il discorso.
Si sentì subdola all’idea di tenere la bocca chiusa, solo per vedere quanto tempo impiegasse il viso a diventare blu.
 
“ Non devi sentirti in colpa,ok?” disse con un sorriso ironico e un’alzata di spalle. “ Sembravi un po’ arrabbiato quando ti ho detto che era il mio primo bacio, ma davvero non mi interessa. Voglio dire, ho appena rischiato di perdere la verginità, non avrei mai potuto preoccuparmi per una sciocchezza simile. Spero sia chiaro, ok?”


Respirò lentamente, quasi impercettibilmente e annuì. “ Mm,” mormorò, guardando le porte di Konoha desiderando di essere laggiù con le guardie Anbu, piuttosto che lì con lei.
 
Sakura si sforzò di  ridere, “ Non è stato poi così male,” scherzò. “ Penso che ci siano baci peggiori. Voglio dire, Ino ha detto che il suo primo bacio è stato come baciare un cane, e dato che, um..beh, non so come bacia un cane, ma sono abbastanza sicura che non mi hai baciato come un cane. O forse è stato un brutto bacio, non lo so. È stato un brutto bacio?”
 
Stava balbettando, lo sapeva, e probabilmente la cosa  avrebbe irritato Kakashi come irritava Sasuke.
La guardò freddamente con un sopracciglio alzato.” Beh, non è stato davvero un vero bacio. Non conta nemmeno,” le disse in tono piatto.
 
Sakura cercò di contenere confusione e delusione. “ Oh..?” una morsa le strinse il petto. “ Allora com’e un bacio vero?”
 
Kakashi aprì la bocca sul punto di rispondere, ma cambiò idea. Rimase in silenzio, e ci pensò un momento prima di risponderle. “ Lo scoprirai un giorno.”
 
Ancora delusa che il suo bacio per lui non contasse niente, gli fece un sorriso forzato. “ Suppongo ci siano alcune cose che non puoi insegnarmi,eh, sensei?”
 
Kakashi per nulla divertito, con una lieve scrollata di spalle e le sopracciglia inclinate verso l’alto, allungò una mano e lentamente le passò due dita lungo il lato del viso. Il respiro di Sakura si bloccò in gola e s’irrigidì. Le sue dita tracciarono i contorni della guancia e della mascella prima scendere giù verso la gola e fermarsi alla cerniera del giubbotto. Sakura abbassò lo sguardo, quasi aspettandosi che la  tirasse giù.
 
Le strinse il naso e poi si allontanò.
 
Kakashi ignorò la sua indignazione e si rimise le mani in tasca. “ No,” rispose infine, sembrando annoiato. “ Almeno non mentre mi chiami ancora così.”
 
Sakura, stropicciandosi il naso maltrattato, lo guardò. “ Che cosa?”


Stava già andando via. “ Ci vediamo domani alla riunione. Non dimenticare di scrivere il tuo rapporto.”
 
Mentre lo osservava  camminare in direzione dei cancelli,  realizzò qualcosa di molto importante.
 
C’erano volte in cui pensava di poter vedere attraverso lo strato spesso e oscuro che aleggiava attorno a  Kakashi, momenti in cui finalmente riusciva a capirlo.
 
Questi momenti erano pochi e distanti tra loro, e questo non era uno di quelli.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: LadyGwen92