Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    13/11/2019    2 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Fatelo Andrè....Fatelo adesso!
 
La voce di Eleonor era un sussurro arrochito dal desiderio, stava li, bellissima ed eccitante , si mordeva le labbra carnose ed invitanti , mentre faceva vagare quel frustino sul torace di Andrè .
 
Il giovane deglutì sconvolto mentre il suo corpo da uomo reagiva involontariamnte a quella visione.
 
Cercò rapidamente qualcosa da dire, ma le parole gli morirono fra le labbra quando sentì il frustino scendere piano giu', sempre piu' giu'.
 
Gli occhi di Eleonor la fissavano, il seno si abbassava ed alzava mentre quel frustino scendeva ancora, adesso aveva superato la cintola dei pantaloni e vagava sulla sua mascolinità sfacciatamente.
 
Andrè chiuse gli occhi trattenendo un gemito, Dio quant'era sfrontata ed eccitante quella donna, quella punta che sfregava sulla parte piu' recettiva del suo sesso maschile era una tentazione inarginabile.
 
Chiuse gli occhi , pensò alla sua Oscar, alle sue labbra, al suo sorriso.
 
-io...io non posso farlo! - sussurrò
 
- Perchè ? - chiese lei continuando a mordersi il labbro inferiore
 
- Io...Io mi sposo fra cinque giorni!
 
Andrè vide un'ombra passare sul viso di Eleonor:
 
- State tranquillo, la vostra donna non lo saprà mai! Sarà il nostro piccolo segreto. Una notte...Una sola Grandier! - sussurrò sfiorandolo ancora piu' intimamente.
 
Andrè sentì la sua mascolinità esplodere nella costrizione dei pantaloni.
 
Eleonor si avvicinò, gli sfiorò il collo con le labbra, Andrè indietreggiò di scatto, bloccò il frustino con le mani:
 
- Non posso e non voglio! - sussurrò - amo la mia donna, voglio formare una famiglia con lei , non rovinerò tutto per un momento di passione!
 
- Vi ho già detto che non lo saprà mai! - sussurrò lei .
 
- No! Non voglio farlo, la mia donna non lo merita e sono sicura che non lo meritate nemmeno voi Eleonor! Troverete qualcuno migliore di me...Ve lo assicuro!- esclamò fissandola intensamente.
 
Eleonor abbassò le braccia delusa.
 
- Siete bellissima ...Ma io...io sono fedele, non riuscirei mai a farlo...
 
Lei lo fissò:
 
- Buonanotte Grandier! - sussurrò.
 
Poi si girò e andò via ondeggiando .
 
" La vostra donna e' davvero fortunata"pensò fra sè allontanandosi.
 
Andrè fissò quel lato b perfetto ondeggiare armoniosamente, fu' fiero di sè stesso, era sfuggito ad una forte tentazione.
 
Il suo corpo era solo di Oscar, si disse e così sarebbe stato...Per sempre!
 
Si passò una mano fra i capelli respirando a fondo, poi tornò a guardare le stelle. sperò che la sua donna fosse forte  quanto lui.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar sbuffò , quei balli a corte la annoiavano a morte, cercò di trovare un lato positivo al fatto di essere lì,  di sicuro comunque a letto, non sarebbe riuscita a dormire, il pensiero di Andrè lontano l'avrebbe torturata .
 
" Dai Oscar! Almeno qui sei in compagnia" - sussurrò a se stessa guardando le dame ed i cavalieri che volteggiavano in sala.
 
Per Fortuna Fersen non si era presentato pensò, ma poi si diede della sciocca, alla fine che il bel Conte ci fosse o no che peso avrebbe potuto avere?
 
Gettò una rapida occhiata a Girodelle, stava dritto all'inizio della sala , il giovane le rivolse un'occhiata fugace lasciando ben intendere che tutto fosse a posto.
 
Incoraggiata da ciò,  raggiunse un balconcino appartato , guardò le stelle , chissà cosa faceva il suo Andrè.
 
Sospirò al pensiero che presto lo avrebbe riabbracciato , pochi giorni la separavano dal momento piu' bello della sua vita : Il giorno in cui sarebbe diventata la signora Grandier!
 
Sorrise emozionata , poi si girò decisa a ritornare in sala ma rimase pietrificata, dal balcone in cui si trovava vide Fersen avanzare verso di lei.
 
Si chiese se fosse un'allucinazione...Era bellissimo nella sua giacca dai toni dorati , gli occhi vivi e affascinanti, i capelli lisci che seguivano i movimenti della testa , quelle gambe messe in risalto dai pantaloni .
 
Fersen era li....stava bene , era vivo...vivo e piu' in forma che mai!
 
" Stupida...Non devi guardarlo!" - si disse , ma non potè fare a meno di constatare quanto fosse bello.
 
Lui avanzò fissandola  e dirigendosi verso il balcone , lei rimase ferma, inerme , immobile.
 
Fersen sorpassò l'uscio , l'aria fresca lo vitalizzò di colpo, Oscar si mosse decisa a rientrare.
 
- Aspettate! - sussurrò lui guardando la grande distesa stellata .
 
Lei si bloccò.
 
Rimasero così, lei a guardare verso la grande sala , lui a fissare avanti.
 
Se qualcuno li avesse osservati difficilmente avrebbe capito che stessero parlando.
 
- Aspettate Oscar..io...io volevo ringraziarvi per quel che avete fatto. Se io sono qui, adesso, è anche merito vostro.
 
Grazie per aver dato l'assenso a Lassone per iniziare la cura!
 
Oscar respirò a fondo trattenendo a stento l'emozione che quelle parole le provocarono
 
- So'...Sò che vi sposerete fra pochi giorni - continuò Fersen - vorrei...Vorrei potervi augurare tutta la gioia del mondo ma...Ma non posso!
 
Oscar strinse i pugni e compì qualche passo convinta a troncare quella conversazione.
 
- Aspettate vi prego!Non potete sposare Grandier, sarebbe uno sbaglio Oscar! Voi amate me!
 
- Tacete Hans! - sbottò lei a denti stretti
 
- State facendo uno sbaglio Oscar! Ve ne accorgerete e sarà già tardi!
 
Lei alzò le spalle risoluta, poi dritta e fiera avanzò verso la sala laciandolo solo.
 
Fersen amareggiato sferrò un pugno al balconcino, poi strinse gli occhi per il dolore ,la spalla ne aveva inevitabilmente risentito.
 
 
 
André infilò la camicia e uscì fuori  a guardare le stelle.
 
Poche ore lo dividevano dal tornare a casa, ma  una volta lì, avrebbe dovuto raccontare tutto ad Oscar.
 
Si....  era pericoloso, ma necessario, si disse!
 
Si portò una mano alla fronte, ripenso' a quella bocca carnosa, a quel corpo.
 
Sospiro affranto... Sperò che la sua donna capisse...Eleonor lo aveva tentato, ma in fondo lui aveva resistito .
 
Non aveva di che preoccuparsi, aveva reagito piu' che egregiamente.
 
Il suo pensiero corse nuovamente al ballo:
 
" Ti prego Signore, fa che il Conte sia rimasto a casa " - pensò. 
 
Ma Fersen non era di certo a casa,
 
Fersen era a quel ballo contro ogni previsione, contro ogni regola.
 
Aveva accelerato la sua guarigione, aveva lavorato duro alla ripresa, aveva fatto tutto questo solo per lei, l'affascinante comandante delle guardie reali.
 
Lei che, con la sua bellezza e fierezza e l'alta uniforme ammaliava inconsapevolmente  tutti gli uomini presenti in sala.  Lei, la splendida amazzone che stava per sposarsi...
 
Ma Andrè quello non poteva saperlo, come non poteva sapere che Hans in quel momento ansimava sconsolato, sconsolato al pensiero di avere solamente 5 giorni!
 
Solo 5 giorni, poi il suo sogno sarebbe svanito. Oscar Francois de jarjayes si sarebbe sposata con André Grandier..
 
" Non l'avrebbe mai permesso... mai!!" - Si disse - "adesso iniziamo a giocare duro mia cara Oscar!!" - sibilò convinto.
 
 
 
 
 
La discussione con Fersen l'aveva destabilizzata, Oscar era passata dalla commozzione per averlo rivisto vivo ed in forma, alla rabbia per le parole che lui le aveva rivolto : " Non sposate Grandier! Sarebbe uno sbaglio!"
 
Si addossò al muro intenzionata a fare in modo che Fersen non potesse avvicinarla, rimase tuttavia a controllarlo.
 
Il bel Conte aveva come al solito uno stuolo di donne adoranti intorno, solo che adesso flirtava amabilmente con loro.
 
Oscar lo notò allontanarsi verso il lato opposto della sala  con una bellissima donna e con lei aprire le danze
 
Ballavano molto bene, Fersen la guardava con occhi adoranti.
 
Oscar sorrise nervosamente, diceva di amarla  ma non perdeva tempo a fare il cascamorto con le altre.
 
Lo sguardo di Oscar corse da quello di Fersen a quello della Regina.
 
Oscar lesse negli occhi di Maria Antonietta tutto il dolore e la gelosia di una donna ancor perdutamente innamorata.Fissava i due volteggiare fingendo indifferenza  ma lei ben comprendeva che la sua Regina stava soffrendo.
 
La musica cessò, i due si dirissero sul balconcino appartato dove attimi prima lei e Fersen si erano incrociati.
La dama rideva sventolando il ventaglio in modo civettuolo, adesso Fersen le prendeva la mano fra le sue.
 
Oscar sentì la rabbia salire incontrollata ,cercò di ripetersi che la cosa non le interessasse, ma piu' Fersen continuava a fare il cascamorto piu' lei sentiva le budella attorcigliarsi , anche perchè Maria antonietta li fissava da lontano.
 
Ad un tratto i due rientrarono in sala, Oscar distolse lo sguardo cercando di non dare a vedere che li osservasse.
I due si dirissero nella stanza attigua alla sala.
 
Era una stanza piccola che conteneva libri e liquori , era sovente che qualcuno si appartasse li per chiacchierare piu' tranquillamente. Oscar si chiese cosa stessero facendo i due la dentro, si girò a guardare la Regina, anche lei fissava in direzione della stanza.
 
La rabbia di Oscar superò ogni limite, si catapultò come una furia per il piccolo corridoio ed entrò nella stanza.
La porta era aperta , Oscar la attraversò con passo felpato.
 
Quello che vide la mandò ancor piu' in bestia, la dama aveva le braccia al collo di Fersen e sussurrava dolcemente al suo orecchio, mentre lui teneva fra le mani un calice colmo di vino.
 
- Signori...Devo invitarvi a lasciare questa stanza!- tuonò.
 
La dama si girò indispettita :
 
- Perchè mai comandante?
 
- Ho l'ordine di non fare entrare nessuno qua' dentro!
 
La Dama fissò Oscar, poi tornò a fissare Fersen:
 
- Sarà un ordine nuovo...Vero comandante? - tuonò sfidandola. 
 
- Si, è cosi! Lasciate la stanza per favore...entrambi!
 
Fersen sfoderò un sorrisino di trionfo, afferrò la mano della dama e la baciò, poi la fissò sensualmente:
 
- Procedete mia adorata, conferirò col comandante e sarò subito da voi!
 
- Certo! a meno che il comandante non troverà un pretesto per interromperci nuovamente! - sbottò.
 
- Se sarà necessario si  madame! - ribatté lei
 
La dama le  rivolse uno sguardo inviperito  ed uscì dalla stanza.
 
Oscar fissò Fersen, si aspettava che la trattasse in malo modo, che fosse almeno alterato o scocciato per l'interruzione, invece lui la guardava con occhi sognanti.
 
Il calice pieno fra le mani, un sorriso felice stampato sul bel volto, gli occhi Viola vivi di vita.
 
- Voi non vi rendete conto di quel che avete appena fatto!! - esclamò felice - È la dichiarazione d'amore più bella che potevate farmi!! Sono l'uomo più felice del mondo!
 
Oscar si portò una mano sugli occhi scoraggiata:
 
"Mio Dio che cosa ho fatto!!" - sbottò fra se incredula e sconvolta.
 
Fersen si avvicinò, la guardò, gli occhi di Oscar tradevano il suo tormento.
 
- Avete qualcosa da dirmi mia cara? 
 
Oscar pensò qualche secondo prima di parlare , qualsiasi cosa avesse detto non la giustificava dall'averli interrotti.
 
- Come supponevo....- sussurrò Fersen - avete perso l'uso della parola!
 
- Tacete! - sbottò lei - siete solo un dongiovanni!
 
- Davvero...e perchè mai ?
 
- Vergognatevi...Appartarvi ad un ballo dove la regina potrebbe vedervi , voi siete l'uomo che dice di amarmi Fersen? - sbottò istintivamente.
 
- E voi non siete la donna che deve sposarsi fra cinque giorni Comandante!?
 
Oscar sgranò gli occhi, era caduta nella sua trappola, come una stupida.
 
- Io sono un uomo libero oscar...Quel che faccio non deve interessarvi ...a meno che...
 
Oscar sentì coagularsi il sangue nelle vene.
 
- A meno che  voi mi amiate....
 
- Voi siete pazzo! - sbraitò lei.
 
- Davvero? allora perchè mi avete interrotto Oscar
 
- Per proteggere la mia Regina, costretta a vedervi fare il cascamorto!!
 
Lui rise :
 
- hahaha! Ottima scusa!
 
- Siete un farabutto! - sbottò lei - per quel che mi riguarda potete uscire dalla Reggia e andare con qualsiasi donna, ma non davanti alla mia Regina, non qui sotto il suo stesso tetto!
 
Fersen rise, si avvicinò pericolosamente, gli occhi si fissarono , lui alzò un dito, le sfiorò una ciocca di capelli, Oscar indietreggio'.
 
- Quella della Regina è un'ottima scusa...- sussurrò guardandola sensualmente - ma con me non attacca Oscar!! e visto che...Dovrete sposarvi a breve, io vi consiglierei di far luce sui vostri veri sentimenti! 
 
Oscar rimase ferma, lo sguardo basso.
 
- Sapete dove trovarmi...- sussurrò Fersen, poi con lo sguardo trionfante uscì dalla stanza.
 
Oscar rimasta sola ribollì di rabbia, quell'uomo aveva il potere di confonderla, volgeva sempre tutto a sua favore.
 
" È per la Regina che l'ho fatto, solo per lei !" - si disse .
 
Poi alzò le spalle e ritornò in sala.
 
 
 
 
 
 
 
- Vi scorto fin a casa Comandante! - la voce di Girodelle suonò stanca.
 
- Non occorre, sarete esausto! Tornate a casa Victor , io sò badare a me stessa! - sussurrò Oscar accanto a lui a cavallo.
 
- Insisto Comandante, è molto tardi e la strada è pericolosa.
 
- Dimenticate che sono stata abituata a ben altri pericoli!
 
- Sicuramente Comandante, ma insisto! - sussurrò fiero avviandosi per il sentiero che portava a palazzo Jarjayes.
 
- Vi esorto con le buone a cambiare direzione Victor! Io andrò a casa da sola !
 
- Ma comandante...!
 
-E' un  ordine! - Tuonò lei austera - un ordine che non voglio ripetere!- tuonò militarmente
 
Victor abbassò le spalle sconfitto.
 
- Fate attenzione Comandante...- sussurrò preoccupato.
 
Oscar annuì , poi imboccò il sentiero.
 
Victor rimase a fissarla preoccupato.
 
 
 
 
Oscar si avviò piano, era tarda notte, era stanca ma non aveva sonno, ripensò all'accaduto della serata a come Fersen riuscisse a mandare la sua testa in confusione, avrebbe voluto già essere sposata ad Andrè, il suo Andrè...- sospirò
 
Il rumore di un ramo calpestato la fece girare, non scorse nessuno, continuò a procedere ma sentiva una presenza seguirla, si rigirò piu' volte ma non c'era nessuno.
 
Sorrise credendo che fosse Victor che cercando di non farsi vedere si nascondeva fra le fronde e i cespugli.
 
La sensazione di quella presenza la seguì per tutto il percorso.
 
Lei fece finta di nulla finchè arrivò davanti palazzo Jaryajes.
 
Si girò e sorrise :
 
- Adesso potete andare a riposare Victor...- sussurrò - come vedete sono arrivata sana e salva e voi...voi avete disobbedito ad un ordine!
 
Silenzio.
 
Oscar scese da cavallo, fissò i cespugli, le foglie mosse dal vento.
 
- Victor...siete voi...vero? Uscite fuori , non vi punirò state tranquillo!
 
Un'ombra a cavallo usci dal buio, Oscar sgranò gli occhi.....
   
 
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