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Autore: Scarabocchio_    01/08/2009    4 recensioni
« Come può crescere un'amicizia.Questa one-shot è una delle mie ultime idee. E' importante credere nelle proprie capacità, io non l'ho mai capito.. ma forse ci riuscirò. »
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La parte 14 è dalla mia Socia, come al solito (_Pulse_)
Socia spero ti piaccia ^^
Buona lettura <3

******

Era stato come un lampo a ciel sereno.
Quel gesto mi aveva colpita profondamente.
Come quando prendi una spallonata in pieno viso, ecco poteva essere così.
Solamente che la mia di spallonata era molto ma molto ma molto piacevole.
Tenevo in mano quel foglio tremante, avevo paura di romperlo o di spezzare le sue dolci note solo guardandolo.
Ce l’avremmo fatta anche senza prove, era sicuro, perché il talento non si crea provando,
però la mia paura era che non avrei cantanto come lei se lo era immaginato.
Che avrei rovinato come al solito quel suo gesto.
La mia goffaggine era infinita e per quanto potesse essere simpatica a volte la temevo tremendamente.

La mia voce e le note si intrecciavano da sole, senza sforzi, creavano una melodia unica.
La folla era in delirio, c’era chi piangeva, chi urlava, chi faceva segno di strapparsi i capelli.
Sorridevo o quasi ridevo mentre cantavo, perché la felicità che avevo dentro era come un vulcano, si preparava ad uscire.

Amavo dormire ma quella mattina mi ero svegliata prima per pensare a cosa potevo fare a quella mia amica così speciale, quella così importante.
Scartai subito le idee banali e sempliciotte, amavo le cose in grande e a volte pacchiane se così si poteva dire.
Non sapevo se ciò che mi veniva in mente potesse piacergli.
Non mi era passato neanche per la testa di scrivere una canzone, chissà come mai.

Scese dal palco le saltai letteralmente addosso facendola barcollare,
Il concerto era stato favoloso, probabilmente il più bello, proprio perché lei mi aveva fatto quella sorpresa enorme,
mi aveva riempita di gioia così tanto che non avrebbe neanche capito quanto.
Sorrisi a Gianlu e Marghe, come per ringraziarli di aver tenuto il gioco ad Ary.
« voi non sapete quanto amo le sorprese! » gridai nei corridoi dietro le quinte saltellando e muovendo le braccia.
Passavo seguita da loro tre in mezzo a collaudatori e preparatori che ci seguivano ovunque.
« forse Socia tu lo sapevi visto che me l’hai fatta e anche grande » dissi girandomi e guardandola mentre camminavo all’indietro.
Lei rideva, rideva tantissimo, le brillavano gli occhi,
Forse si stava congratulando per ciò che aveva fatto, per avermi resa felice.

Ora io cosa potevo fare per augurarle tanti altri anni così,
Dovevo trovare qualcosa di importante, che gli ricordasse sempre che io ero con lei e che non si sarebbe mai e poi mai scollata una come me di dosso.
Le idee sfumavano come al solito.
Finito il concerto ci fiondammo alla nostra Porche.
Stavo quasi per entrare al posto di guida come una scheggia quando mi fermai e mi girai sorridendo verso di lei, tranquilla.
« vuoi guidare tu? » intanto nella mia testa speravo con tutto il cuore che dicesse di No.
« stai sperando che dica di no, comunque guida tu, tranquilla »
« oh cavolo mi sgami sempre, sicura? »
« sicurissima, c’è bisogno di te per la mia fame »
« allora ho proprio quello che fa al caso nostro » saltellai per poi entrare in macchina.

Almeno alla cena avevo pensato, l’avrei portata nel ristorante sulla nave,
Io lo adoravo, ma insieme non ci eravamo mai state.
Avevo preso il tavolo migliore, con la vista sulla terra ferma tutta illuminata.
Sarebbe stato spettacolare vista la serata.
Ci eravamo preparate proprio per andare fuori a cena, l’avevo già avvertita che l’avrei portata in un posticino.
Spesso agli inizi qualche sera andavamo a cena fuori in qualche ristorantino io e lei,
per stare insieme e mangiare allo stesso tempo e non come al solito in casa, ma ultimamente con i concerti e gli impegni,
non avevamo più quella bella abitudine che piaceva tanto a tutte e due.
Erano momenti di relax in compagnia fondamentali per me e credevo anche per lei,
Chissà se le avrebbe fatto piacere.

Arrivate al parcheggiò scese già con gli occhi illuminati, in effetti il posto era magnifico,
Questa nave attaccata bene alla terra in modo da non dondolare durante la cena, era gigante e tutta illuminata.
Faceva caldo quella sera, molto caldo, io avevo già indossato il mio mini vestitino estivo.
Meno male, almeno saremmo state benissimo.

Arrivate all’entrata il cameriere ci saluto
« avete prenotato? »
« si » dissi il mio cognome ma nel frattempo Ary si era già persa a girare fra i tavoli.
« quella è la mia amica » sorrisi imbarazzata, anzi non imbarazzata ma stranita dal suo comportamento.
« prego, seguitemi » ci accompagnò al tavolo che avevo richiesto, sulla punta in fondo, il migliore.
Ci fece sedere e ci portò dell’acqua mentre controllavamo il menù.
« Virgy è spettacolare questo ristorante »
« questa ristonave più che altro »
« già! Che prendi? Pesce? »
 « no, no io carne, odio il pesce »
« immaginavo, no io prendo pesce »
« ah, immaginavo » dissi imitandola.

Dopo aver ordinato iniziammo a parlare di ricordi,
Che belli i ricordi, molti però mi facevano male solo al pensiero,
Pensare che erano passati tanti anni e che spesso ci eravamo allontanate per delle stupidate mentre ora eravamo li più coccolone che mai.
Sapevo cosa avrei fatto dopo, ma già me ne vergognavo, non era nel mio stile ne nel mio carattere,
Mi davano fastidio quelle cose ma per le persone a cui volevo bene mi sforzavo volentieri, sofferente.
Mi resi conto di tutto quello che aveva fatto per me nella giornata e non solo oggi per l’anniversario della nostra splendida amicizia ma in tutti questi sei anni.
Se solo a volte fossi stata più attenta avremmo evitato tante banali discussioni, ma ormai ci eravamo affezionate.. Erano all’ordine del giorno.
« ti ricordi quando abbiamo costruito quel mega castello sulla sabbia? Quello che poi ci siamo tuffate dentro!»
« si, quanto era grande e soprattutto bello! » rispose.
« poi quando siamo andate a cavallo e quello non stava fermo, sembrava un toro? »
« si Ary non me lo ricordare, io amo i cavalli, ma quello era un bue! »
« ma dai eri tu che non lo sapevi portare su »
« ma cosa dici, dopo anni di equitazione non sapevo portarlo? Ti avrei voluta vedere te su di lui! »
« io sarei stata più brava ! »
« ma figuriamoci » dissi lanciandole qualche briciola di pane.
Almeno mi riuscivo a divertire liberamente con lei,
Ormai ci conoscevamo meglio delle nostre tasche e non c’erano limiti.
Non sapevo se era un bene o un male per lei, a volte dovevo essere insopportabile,
però con le nostre diversità eravamo perfette, ci bilanciavamo insomma.
Arrivò anche il  primo, il mio un intero menù di carne e il suo di pesce,
Anche qua ci contrastavamo, ma i gusti sono gusti e poi questo poco importava.

Iniziai a canticchiare la canzone che aveva scritto per me,
Mi piaceva così tanto che mi era bastato sentirla una volta per ricordarmela benissimo,
Era molto strano vista la mia scarsa memoria e di solito difatti ci mettevo del tempo per imparare addirittura quelle che scrivevo io.
In effetti era da un po’ che non scrivevo qualche canzone,
mi sarei dovuta mettere in pace da qualche parte e scrivere qualcosina perché altrimenti mi deprimevo.
Magari avrei scritto qualcos’altro su di noi,oppure chissà, la fantasia è infinita.

« canti la mia canzone? » mi chiese felice
« in realtà è anche mia »
« però l’ho scritta io »
« e cosa centra? È per me! »
Mi fece assaggiare un po’ di pesce, ma la mia faccia disse tutto, non potevo sopportare ne l’odore ne il sapore di quella roba,
mentre lei assaggiò volentieri i miei piatti che alla fine condividemmo, perché più di tanto non avevo fame,
avevo già mangiato tanto a colazione ed era meglio non rovinare la linea.

La cena ormai era finita, ci eravamo divertite abbastanza e avevamo fatto le nostre belle figuracce perché
come al solito non ci eravamo contenute ne con le risate, ne con le battute.
Stavo benissimo così, con la mia amica e nessun altro, senza pensieri e solo con la tranquillità di essere sicura di avere qualcuno accanto.
Qualcuno di stabile e sincero, sempre pronto ad afferrarti quando stai per cadere.
Volevo che sapesse che anche io ero al suo fianco sempre e comunque e che non sarebbe mai caduta,
non avrebbe mai sfiorato neanche il terreno perché l’avrei afferrata prima ancora che si muovesse.

Arrivammo sulla spiaggia, i tacchi li portavamo a mano,
Detestatissimi ormai li avevo sopportati abbastanza.
La luna era piena, come fatto apposta e il mare calmo con il suo unico profumo..
Sembrava già estate o forse era quella sera magica a fare quell’effetto.
Mancava l’ultima parte del mio regalo e poi anche quel giorno splendido sarebbe finito.
E sarebbe cominciato un altro anno, perché per noi il 13 maggio era come capodanno, dal 14 si iniziava un nuovo anno,
con le solite storie e paure.
Speravo di festeggiare altri 100 di anniversari come quello, almeno avrebbe voluto dire che eravamo ancora insieme e ancora così amiche,
come lo eravamo state quella volta, improvvisamente.

Ci eravamo incontrate o scontrate come un uragano, era stato abbastanza piacevole,
Come diceva la canzone, io avevo trovato lei, ma per puro caso e questa volta il destino aveva funzionato alla grande direi.

Ci sedemmo sulla sabbia, calda visto il clima,
Guardammo il mare in silenzio, dovevo tirare fuori l’ultima piccola parte.
Aprii la borsetta e ne estrassi un pacchettino piccolino e glielo porsi.
Gli si illuminarono gli occhi e iniziò a scartare.
« cos’è? »
« cosa me lo chiedi a fare brutta pinguina storta! »
« senti cucciolo di orso polare, era una domanda spontanea.. Ma.. Che bello.. »
Tirò fuori il ciondolo argento, dove c’era scritto “ i’m by your side “ inciso in piccolino,
Mi era sembrato carino e avevo voluto lasciarle scritto che in qualsiasi momento se aveva bisogno di me io sarei arrivata.
« se hai bisogno, io ci sono »
Mi abbracciò forte, non rispose, ma era felice si vedeva.
« grazie, quando fai così sei proprio dolce. »
Le indicai un bigliettino all’interno del pacchetto, era quello che mi ero sforzata a scrivere,
Perché aprire il mio cuoricino al mondo era la cosa più complicata per me,
Non mi andava di far sapere quanto ci tenessi a una persona visto che la maggior parte delle volte venivo “ tradita” in qualche modo.

Quanto sono banale con le parole lo sappiamo tutte e due,
Ma spero con queste banali e semplici righe tu possa capire quanto tengo a te amica mia.
Sono passati sei anni e sembrano pochi, ma sono tanti,
Ci siamo attaccate e riappaccificate, eravamo spesso l’una al fianco dell’altra e abbiamo creato noi tutto questo successo.
Ti regalo questo ciondolo in modo che mi avrai comunque sempre con te,
Ti chiedo scusa per il mio carattere e modo di fare e ti porgo i saluti del mio pessimismo sempre ben attivo in me.
Ti dico Grazie, per esserci al mio fianco, per capirmi e sopportarmi sempre e ovunque.
Non mi trascurare ne ora ne mai e non mi cambiare con nessuna perché ricordi?
Come avevo un fucile e svariate asce sei anni fa, le tengo ancora ben custodite per quelle che vogliono prendere il mio posto.
Sei e rimarrai una parte di me,
A quest’amicizia che spero non possa finire mai,
Socia mia, ti voglio davvero bene.

Si commosse o almeno lo sperai, perché ci avevo messo tutto il mio impegno per fare quello.
Mi ero aperta come una conchiglia o come la cozza che aveva assaggiato prima.
Restammo un altro po’ stese li a parlare alla luce della luna,
Poi tornammo alla Porche e infine a casa.

« prima » dissi saltando sul mio letto.
« e cosa centra adesso? » richiuse la porta di camera mia.
« Virgy devi scolorire questa camera, è un flash »
« mi rendi felice così Socia, era questo il mio intento »
« Bene, direi che per oggi siamo state bravissime tutte e due. Grazie mille Socia » disse toccandosi il ciondolo che si era già messa al collo.
Ci stendemmo sotto le coperte e ci salutammo visto che saremmo entrate nel mondo dei sogni.
L’abbracciai prima di addormentarmi.
Non mi avrebbe abbandonata, era quella la sensazione che mi trasmetteva.
Anche un altro anno era passato e ancora eravamo forti e improvvisamente amiche più che mai.

Scarabocchio_
Ti voglio bene <3
  
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