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Autore: MaxT    17/11/2019    6 recensioni
Questo racconto è basato su Somewhere only we know di marianna1317, rielaborato e completato da MaxT con l'aiuto dell'autrice originale.
Anni dopo essere morto nel mondo da incubo all'interno di un libro magico, Cedric redivivo si presenta alla porta della donna che ancora lo ama, la guerriera Orube.
Al rifiuto di dare spiegazioni sulla sua resurrezione si creano sospetti e incomprensioni, mentre le storie dei due personaggi si intrecciano con le realtà dei loro mondi natii, e con esuli che vivono in incognito nella città di Heatherfield.
Combattuti tra l'affetto per Orube e il loro dovere, le Guardiane e i saggi di Kandrakar cercano risposta a una domanda: c'è ancora una minaccia nascosta nel Libro degli Elementi?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric, Orube
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2

Il sole e le nuvole


 

Le prime luci di una giornata limpida si sono già levate da un bel pezzo su Heatherfield, ma non entrano nella cameretta di Will, ancora profondamente addormentata e circondata da pupazzi raniformi a sorveglianza del suo sonno.

D'improvviso questo tempio del riposo viene profanato dal pigolio sempre più insistente del telefonino, appoggiato sulla testata del letto.

“Signorina Will, c'è la sua amica Rebecca che la cerca”, suggerisce il cellulare con sussiego, vedendo lo scarso effetto dei suoi primi sforzi acustici. Per qualche motivo mai chiarito, in presenza della Guardiana del Cuore di Kandrakar gli apparecchi elettronici prendono una vita propria che lei può percepire. Non sempre ne è entusiasta, però.

“Rebecca chi?”, mugola Will senza aver ancora aperto gli occhi.

“Rebecca, quella che talvolta chiama Orube, signorina”.

Will apre per metà un occhio e cerca il telefono a tentoni, mugolando ancora qualcosa di irriconoscibile.

“Pronto, Rebecca? Ma che ora... Come, quasi le dieci?”. Spalanca gli occhi di colpo, cercando di mettere a fuoco la sveglia batraciforme sulla testata del letto. “Cavolo, è tardi... mi ero promessa di studiare tutta la mattina...”.

Scuote il viso, non c'è niente come promettersi di studiare tutta la mattina per restare addormentata fino a tardi. “Sì, non per la scuola, quella l'ho finita. Per i test di ammissione all'università”. Scuote ancora la testa per svegliarsi. “Dimmi dunque!”.

“Cedric... come Cedric? … Ma come.... Ieri sera tardi? Ed è lì con te, ancora?.... Sì, sì, vengo... Al Ye Olde Bookshop? Ok, dammi un'ora... Le altre? Quelle che trovo... ok, se ho problemi... beh, al peggio sarò da sola. Ciao”.

Abbassato il telefono, Will resta un lungo attimo seduta sul letto, poi si alza finalmente decisa e apre i pesanti tendoni della finestra.

La luce abbagliante irrompe, costringendola a socchiudere gli occhi finchè non si sono abituati, poi riesce a guardare il cielo, terso dopo il temporale, e il forte sole della mattina di agosto.

Dunque è realtà, non un altro sogno del cavolo.

Cedric! Di nuovo Cedric a Heatherfield! E Orube, felice come chi ha ritrovato il suo amore perduto! Come può essere? Eppure tutte loro avevano visto Cedric morire e dissolversi in inchiostro, colpito alle spalle da quell'entità indescrivibile in cui il malvagio mago Jonathan Ludmoore si era trasformato, nel mondo all'interno del libro magico dove aveva catturato loro tutti.

Will butta l'occhio verso il calendario, anche questo decorato dal disegno di un ranocchio sorridente. Il diciotto agosto. Taranee dev'essere ancora in vacanza con alcuni amici dell'accademia di danza, e Irma al mare con la sua famiglia. Hay Lin è partita l'altro ieri per andare a trovare Eric a Open Hill. Forse solo Cornelia è già tornata, anche lei con il peso degli esami di ammissione che si avvicinano.

 

 

Un'ora dopo, Will e Cornelia arrivano al negozio a passo svelto. Si guardano in faccia ed esitano, prima di entrare: stanno per ritrovarsi di fronte il loro vecchio nemico redivivo?

Orube apre la porta della libreria con un largo sorriso di gioia. “Ragazze, cosa aspettate? Entrate pure!”.

Le due entrano, guardandosi attorno, ma non vedono Cedric.

“Era uno scherzo?”, chiede Cornelia.

“Nessuno scherzo”, risponde Orube radiosa “Cedric è tornato! Si scusa di non essere venuto, ma non aveva niente da mettersi”.

Le due si guardano. “Niente da mettersi... ma com'è venuto a casa tua?”.

“Tranquille, un vestito ce l'aveva, ma era tutto fradicio e abbiamo dovuto strapparlo via... così sono venuta in negozio anche per cercare se c'è qualcosa nella vecchia cassettiera del suo alloggio”; indica una porta aperta in cima a una breve scalinata, al piano ammezzato. “Ho già trovato due paia di pantaloni e della biancheria, ma sembra che i tarli ci abbiano un po' banchettato...”.

Le due si riguardano, ma nessuna ritiene opportuno domandare in che modo Cedric giri per la casa di Orube.

“Hai già contattato l'Oracolo?”, chiede Will.

“Non ancora, volevo che ci foste tutte per dargli la bella notizia”.

“Immagino come sarai contenta tu”, si arrabatta Will con un sorriso forzato, “Chissà quando lo sapranno le altre!”.

Orube fa strada per il seminterrato, aprendo la porta chiusa a chiave che porta giù. “Avrei voluto che ci fosse anche lui per dare l'annuncio, ma mi ha detto...”, riporta con una voce finalmente un po' dubbiosa, “... che non ritornerebbe in questo scantinato per tutto l'oro del mondo”. Finisce facendo spallucce, mentre Will e Cornelia continuano a scambiarsi sguardi perplessi alle sue spalle.

 

Una volta discese le scale, le due Guardiane osservano il Libro degli Elementi, inserito in uno scaffale assieme ad altri vecchi volumi, a neanche due metri dal portale di Kandrakar, che appare simile a un fantasioso specchio applicato sulla parete grossolana di blocchi di calcestruzzo che chiude il seminterrato. Alcune sottili finestre a bocca di lupo lasciano entrare un po' dell'intensa luce esterna a fendere la penombra, evidenziando polvere e ragnatele.

“Cedric è uscito da questo?”, chiede Cornelia, indicando il Libro degli Elementi. Le pietre elementali sono ancora incastonate nei recessi che incorniciano la copertina, ma non mostrano più niente della luminosità e della parvenza di vita dei tempi della loro brutta avventura, mentre l'occhio al centro della copertina è chiuso, e ha l'aspetto di un semplice bassorilievo su una placchetta di bronzo. Niente, nell'aspetto, fa pensare a un qualche tipo di vita contenuto all'interno, se non quella microscopica di migliaia di acari della polvere.

Orube si stringe nelle spalle. “Suppongo di sì, anche se non ha voluto parlarne”.

“Come”, si stupisce Will, “Non ti ha proprio spiegato niente?”.

Orube fa un viso compassionevole mentre racconta: “Credo che abbia sofferto tanto, Will. Era esausto, ferito, con una veste che stringeva, bruciava e non voleva saperne di venire via... Passare dalla vita alla morte, e poi di nuovo alla vita, non credo che sia un'esperienza di tutti i giorni!”.

Will annuisce, cercando di mostrarsi empatica, mentre si rigira il libro tra le mani, e poi ci soffia sopra.

Cornelia fa qualche passo indietro, inorridita dalla nuvoletta rutilante di allergeni che si è levata. “Ma sei...”.

“Per fortuna che l'ho sempre conservato con cura”, continua Orube riprendendo il libro. “Per me è stata una reliquia, l'ho tenuto con me ogni giorno, l'ho stretto e carezzato. Ma non avrei mai più sperato in questo miracolo!”.

“Gli sei stata sempre devota”, concede Will cercando di sorridere. Osserva la serratura, che sembra ormai sbloccata. “Chissà se si può aprire?”.

“Non farlo. Non farlo!” le urla Cornelia. “Non ti ricordi cos'è successo?”. Storce il viso come se si chiedesse chi gliel'ha fatto fare di venire qui.

“Ma non dovete avere paura”, le tranquillizza Orube, e lei stessa apre il libro. “L'ho già fatto tante volte, ormai l'incantesimo è rotto. Solo che non riesco a leggerlo, e non credo che Cedric vorrà”.

Le ragazze osservano l'incomprensibile scrittura interna.

“Dev'essere meridiano”, sentenzia Cornelia. “Penso che Elyon potrebbe leggercelo”.

“Potremmo chiederle”, conviene Will. “Quando pensi che passerebbe da queste parti?”.

“Penso che vorrà festeggiare qui il suo compleanno”, risponde Cornelia. “Il trenta ottobre. Se vuoi posso cercarla prima, ma dovrei passare da Kandrakar per farlo”.

“Puoi chiamarla quando preferisci”, conclude Orube, “Il libro è sempre qui, e nel negozio c'è un tavolo di lettura. Se mi fai sapere quando, vi preparo anche i salatini”. Poi indica il portale: “Ragazze, non vedo l'ora di dare la grande notizia all'Oracolo!”.

Si pone davanti al portale, guardandolo intensamente, mentre le due Guardiane si tengono discoste un passo indietro.

La superficie riflettente perde l'aspetto specchiante e comincia a creare ondulazioni concentriche; dopo un attimo, al di là della superficie appare l'anziana Yan Lin nella lunga veste color ghiaccio dei saggi di Kandrakar.

“Orube, la nostra gattina! Che bel sorriso che hai oggi. Cosa possiamo fare per te?”.

“Saggia Yan Lin, c'è una grande notizia! Volete chiamare anche l'Oracolo, per condividere la mia gioia?”.

“L'Oracolo, invero, è impegnato a riflettere nel Pozzo dell'Eternità per far fronte a un problema insorto con mondi dei quali non avete conoscenza”.

Le ragazze si guardano. Will chiede: “E' richiesto il nostro intervento?”.

“No, non è il tipo di problema per cui si scomodano Guardiane e Guerriere. Non vi annoio con lunghe spiegazioni. Orube, puoi anticipare a me il motivo della tua gioia?”.

“Si, saggia Yan Lin”. Il suo sorriso si allarga a mostrare tutti i suoi denti candidi e affilati. “Ieri notte è tornato Cedric! Vivo!”.

Yan Lin resta con il sorriso congelato. Dopo una lunga attesa geme: “Come?”.

“Sì, ieri sera si è presentato a casa mia, alla porta! L'ho pensato ogni giorno per tutti questi anni, ma mai e poi mai mi sarei aspettata questo ritorno! Era stanco, esausto, sofferente, tutto bagnato per il temporale! L'ho fatto entrare e l'ho soccorso. Pensavo di sognare, ma questa mattina era ancora lì nel mio letto!”.

Alle sue spalle, Will e Cornelia si scambiano un'ulteriore occhiata eloquente.

Yan Lin, nel portale, è visibilmente in difficoltà a mantenere una parvenza di sorriso congratulante. “Ah... e com'è tornato?”.

Orube si stringe nelle spalle. “A piedi, penso”.

Yan Lin annuisce, sempre col sorriso congelato. “Scusa, mi sono espressa male. Volevo dire... ecco... tu stessa mi hai detto che nel libro Cedric è... venuto a mancare... è morto e si è dissolto”.

Per un attimo il viso di Orube accusa il colpo. Poi riprende energia: “Sì, ma ora è vivo! Non è meraviglioso?”.

Yan Lin esita prima di rispondere. “Orube, è bello vederti contenta. Se il ritorno di Cedric ti fa felice, è una grande gioia per tutti noi. Ma... Lo sai anche tu, non è normale”.

Orube allarga le mani. “Non è normale neanche che la gente venga risucchiata nei libri e vi muoia dentro. Non è meglio comunque se torna a vivere?”.

“Si...”, esita Yan Lin, “... ma i morti non ritornano in vita da soli. A chi deve Cedric la sua resurrezione?”. Dopo una breve pausa di silenzio, aggiunge: “Nel libro c'erano forze ed esseri malefici. Cosa succederebbe se anche questi tornassero alla vita?”.

Orube annuisce, colpita. “Io... glielo chiederò. Anzi, gliel'ho già chiesto, ma... diamogli tempo, Cedric è così sconvolto...”.

“Va bene, Orube. Sappiamo che è in buone mani, quindi tienilo d'occhio e cerca di trovare le risposte”. La saggia esita un attimo, poi riprende: “Un'altra cosa. Orube, Guardiane...”.

“Si?” risponde Will, facendosi avanti verso il portale.

“Se Cedric avrà accesso alla libreria, come immagino sarà, non è il caso che il portale resti in questo luogo. Vostro compito è trovare un nuovo posto sicuro in cui trasferirlo. Un posto non accessibile a estranei, soprattutto a estranei che possano disporre di qualche tipo di potere magico o di qualche interesse a fare un uso improprio di questo amuleto potentissimo”.

Orube abbozza una protesta: “Saggia Yan Lin, Cedric ha già dimostrato di essersi redento. Alla fine mi ha fatto scudo col suo corpo, sacrificando la sua vita per salvare la mia. Se questo non è ribellarsi al male, cos'è?”.

Will e Cornelia, di nuovo un passo indietro, si scambiano l'ennesimo sguardo: ricordano che, pochi istanti prima di quell'episodio, Cedric non aveva fatto alcuna obiezione alla loro uccisione. Orube fu l'unica beneficiaria di quel gesto estremo.

Yan Lin annuisce, poco convinta. “Se è così, non avrà difficoltà a rispondere alle domande”. Poi, dopo una pausa: “Orube, si tratta solo di una precauzione. Dobbiamo valutare la situazione, nel frattempo prendiamo solo le misure più ovvie”.

Orube allunga la mano verso lo scaffale per afferrare il Libro degli Elementi, e lo porge verso Yan Lin. “Se il pericolo è questo libro, ora potete distruggerlo! Ora che Cedric è uscito, non ha più alcun valore”.

Yan Lin resta un attimo in silenzio, riflettendo. “Se all'interno del libro c'era un mondo, forse c'è ancora qualche prigioniero in attesa di fuggire. Come posso prendermi la responsabilità di condannarlo a perire con lui? No, dobbiamo valutare bene la situazione prima di prendere qualsiasi decisione, e la prima cosa da fare è ottenere delle risposte da Cedric. Questo è il tuo compito, Orube: chiedigli e ottieni delle risposte! Per ora il volume resterà nello scantinato, chiuso a chiave, e il portale verrà allontanato”.

Orube fa un piccolo passo indietro e saluta con un inchino, mentre proferisce: “Obbedisco”.

 

Dopo che il portale è tornato ad apparire come un semplice specchio, Orube si volta verso Will e Cornelia. “Tutta questa diffidenza mi ferisce”. Le scruta alla ricerca di qualche segno di appoggio.

Le due si stringono nelle spalle, imbarazzate. “Ammettiamolo, è una situazione che va chiarita”, tergiversa Will, mentre Cornelia si ritrae per evitare come la peste il libro che Orube ha ancora in mano.

La guerriera deposita il tomo sullo scaffale. “Beh, questa mattina il negozio resterà chiuso. Restate pure qui quanto vi serve. Ora io torno a casa a portare i vestiti a Cedric”.

 

Una volta uscita Orube, anche le due guardiane si spostano nel negozio,

Cornelia si stringe nelle braccia. “Ora quel libro mi dà nuovamente i brividi. Vorrei che lo avessero portato in osservazione a Kandrakar, in qualche luogo sicuro e sorvegliato. Ma sembra che abbiano paura di averlo nuovamente vicino!”.

Will annuisce pensierosa. “Fidati di Yan Lin. Credo che ora questo stesso scantinato sarà sorvegliato in qualche modo speciale”. Poi il suo sguardo si rivolge al portale. “Invece non ho grandi idee su dove trasferire quell'aggeggio. Non a casa di Orube, è certo, visto che Cedric è lì. Forse a casa di Elyon?”, pensa ad alta voce.

“Ma l'Oracolo accetterebbe l'idea?”, chiede Cornelia. “Di tanto in tanto Elyon passa ancora per quella casa. E' vero che ha dovuto promettergli di preavvisarlo ogni volta che si trasporta in questo mondo, ma...”.

Will scuote lentamente il viso. “No, è fuori questione. Scusa, Cornelia, era un'idea sciocca. Elyon ha dimostrato di poter copiare le magie di un oggetto semplicemente toccandolo, e credo che questo preoccupi l'Oracolo anche più di quanto potrebbe fare la semplice presenza di Cedric”.

“Siamo in alto mare, quindi”, constata Cornelia guardando la gente passare fuori dalla vetrina, e facendo un cenno di diniego a un passante che sta per spingere il battente dell'ingresso.

“Sono senza idee”, ammette Will pensierosa. “Ne ho solo una, ma è così problematica...”.

“Dilla pure, non sarà peggiore delle altre proposte”.

“Cosa ne pensi di casa di Matt?”.

 

 

“Ha detto che viene subito”, riferisce Will chiudendo la chiamata. “Era molto curioso”.

“Diciamo pure allarmato”, aggiunge Cornelia, “E chi può dargli torto?”.

Will annuisce con una smorfia preoccupata. “Se penso a quello che Cedric gli ha fatto...” . Si guarda in giro come per controllare che Orube non sia più lì, poi preferisce comunque non completare la frase.

“So cosa stavi per dire”, solidarizza Cornelia. Segue un lungo silenzio. Si sentono i rumori del traffico attutiti penetrare dall'esterno.

Dopo un po' Cornelia rompe il silenzio pesante: “Sai, Will, ti considero tanto fortunata per avere un ragazzo con cui poter condividere il nostro segreto. Io invece ho grosse difficoltà a gestire questa cosa con Peter”.

“Ti ha fatto delle domande?”.

“Oh, è sempre stato gentile e discreto. Ha sempre fatto finta di credere alle scuse di impegni improvvisi, ma non è stupido. Sono certa che sospetta che gli nasconda qualcosa. Finora non sembra geloso, anche perchè sa che nella maggior parte dei casi anche Taranee è coinvolta dagli stessi impegni, ma è chiaro che non può andare avanti così per sempre”.

Will annuisce pensierosa, lanciando occhiate verso l'esterno. “Dovremo affrontare questi argomenti con l'Oracolo”, conviene.

Cornelia aggiunge: “Ci vorrebbe una magia come quella che Cedric aveva fatto a Elyon cinque anni fa, per tirarla dalla sua parte: gli è bastato appoggiarle un dito sulla fronte per trasferirle un pacchetto di ricordi!”. Accompagna la frase puntando l'indice su una fronte immaginaria davanti a lei.

Will la guarda una smorfia scherzosa. “Non starai pensando di chiedere l'aiuto di Cedric?”.

Cornelia ridacchia. “No, certo che no. Però mi piacerebbe imparare il trucco. Forse mi eviterebbe di essere presa per pazza, che è il più probabile epilogo di ogni tentativo di spiegazione”.

Will annuisce distrattamente sbirciando fuori dalla vetrina, finché il suo sguardo s'illumina. “Eccolo, sta arrivando!”, dice indicando il vecchio furgoncino che si accosta al marciapiede sul lato opposto della strada.

 

 

“Matt, grazie, sei stato rapidissimo”, lo accoglie Will aprendogli la porta del negozio.

“Ciao cara”, la saluta lui accostandole il viso alla fronte. “Ciao Cornelia”. Poi si fa grave. “Hai parlato di Cedric. Come stanno le cose?”.

Will si stringe nelle spalle. “Ti ho già detto quello che so. Orube mi ha telefonato entusiasta, ha detto che ieri sera è ricomparso tutto bagnato e che non ha ancora dato spiegazioni”.

Mentre lui scuote il capo incredulo, Cornelia aggiunge: “Ora pare che giri per casa sua senza vestiti”.

Con uno sguardo di rimprovero alla Guardiana della Terra, Will continua: “ Probabilmente Cedric passerà del tempo in questa libreria, così Yan Lin ci ha incaricate di spostare il portale dalla cantina”. Fa strada verso la porta che scende nel seminterrato.

 

Matt la segue scendendo le scale. “Questo scantinato mi dà ancora più i brividi, sapendo che Cedric è di nuovo qui. Per fortuna, almeno non c'è più quel libro malefico!”.

“Errore!”, lo corregge Cornelia scendendo dietro di lui. “Il libro è qui, su quello scaffale. Lo ha portato Orube quando è tornata a Heatherfield”.

Matt si ritrae inquieto notando il libro dall'elaborata copertina con inserti metallici che li aspetta in bella vista sullo scaffale. “Ma perchè ha riportato qui quel libro maledetto?”.

Will risponde: “Orube lo ha tenuto come una reliquia in ricordo di Cedric”.

“E vabbè”, ribatte lui, “Ora che il brav'uomo è tornato, non si può bruciarlo?”.

Lei si stringe nelle spalle. “Non possiamo prendere questa decisione da sole. Per quanto ne sappiamo ora il libro è innocuo, non ha dato segno di alcun comportamento strano. Ora guarda...”. Per dimostrarlo lo prende, lo sfoglia, gli infila perfino un dito nell'occhio senza suscitare alcuna reazione.

“Perché”, obietta lui, “Il fatto che Cedric sia tornato dopo essere morto nel libro non è strano abbastanza?”.

Per l'ennesima volta Will si stringe nelle spalle . “Yan Lin dice che dobbiamo saperne di più prima di fare qualcosa di irreversibile”.

Cornelia aggiunge: “Dentro il libro potrebbero esserci altri prigionieri innocenti”.

“Però”, continua Will, “Yan Lin ci ha incaricato di spostare il portale”.

“Non vuole che Cedric possa accedervi”, aggiunge Cornelia.

“Beh”, conviene Matt, “Per il trasloco vi posso aiutare io”.

“Perfetto!”.

“E dove lo dobbiamo portare?”.

“Ecco...” ora Will esita, “Hai qualche proposta?”.

Cornelia aggiunge: “Abbiamo già scartato la casa di Orube e quella di Elyon”.

“E quella di tutte noi cinque”, specifica Will.

“Sai, lì girano un po' di persone... genitori, fratelli,... persino sorelle minori piene di curiosità...”, finisce Cornelia con una smorfia di fastidio.

Matt aggrotta le sopracciglia, sospettoso. “E quindi?”.

“E quindi...”, Will resta in sospeso, “...Che cosa mi dici del negozio di tuo nonno? Non sei tu a tenerlo aperto tutti i pomeriggi?”.

“Il negozio?”. Matt le rivolge una smorfia infelice. “Ma ti rendi conto di cosa chiedi? Mio nonno abita al piano di sopra, e viene ancora lì le mattine”.

“Potrai sempre dirgli che è uno specchio, un mio regalo”.

“Uno specchio artistico di grande valore!”, dà man forte Cornelia. “Affettivo, se non altro!”.

Lui scuote il viso. “Uno specchio lì? Che senso ha? Al massimo potrei metterlo nel gabinetto!”.

Le due si guardano, storcendo un po' la bocca.

“E allora nel retrobottega...”, insiste Will,“Per esempio, su quel tratto di parete dove c'è un calendario”.

“Ma vi rendete conto di che posto è? Pieno di gabbiette di animali, sotto casa sua, e separato dal negozio solo da una tenda!”.

“Però potremmo riunirci lì i pomeriggi senza destare grossi sospetti”, insiste Will.

“Fondiamo un club di benefattrici degli animali malati”, le si accoda Cornelia.

Matt si porta una mano alla fronte. “E' ridicolo!”, geme.

“Me ne rendo conto”, conviene Will . “Ma diciamolo chiaramente, non abbiamo alternative se vogliamo eseguire l'ordine di Yan Lin”.

 

 

“Cedric?”.

Quando Orube rientra in casa, Cedric la sta aspettando nel soggiorno, seduto su uno dei divanetti. Indossa un accappatoio bianco di lei buttato sulle spalle, e un asciugamano attorno alla vita. Si alza.

“Allora, cos'hanno detto? Avrei proprio voluto vedere l'Oracolo con i capelli dritti”.

“Non ho parlato con l'Oracolo, ma con Yan Lin.”. Scende i tre scalini che separano l'atrio dal soggiorno. “Intanto ti ho trovato un po' di vecchi vestiti nell'armadio del tuo vecchio alloggio, tarme omaggio”. Appoggia sul tavolino i vestiti piegati che è riuscita a trovare, quindi si volta verso Cedric. “Oggi il negozio resterà chiuso. Questo pomeriggio dovremo andare a fare qualche acquisto”. Lo guarda negli occhi, poi lo abbraccia di slancio.

“Ahi... attenta alla schiena”, le sussurra piano.

“Oh, scusa!”, dice lei spostando la presa ai fianchi.

“Mi stavi raccontando di Yan Lin e delle guardiane”.

“Ah, sì. Diciamo che non l'hanno presa troppo male. Hanno solo bisogno di abituarsi all'idea”. Poi, con un po' di rammarico: “Però hanno deciso di spostare il portale da lì”.

“Non posso dire che mi addolori”, risponde lui con una smorfia indecifrabile. “Anzi, sono contento. Lì nello scantinato ci avrebbe dato dei problemi”.

“Però mi dispiace che diffidino ancora di te”, dice lei con uno sguardo corrucciato fuori dalla finestra. “Tu hai sacrificato la vita per redimerti e recuperare il tuo onore, e loro...”

“Non prendertela. Hanno molte buone ragioni per questo”. La prende per le spalle, accostando il viso alla sua nuca come per respirare il profumo della suo chioma corvina. “Lasciale tutte a loro, e cerchiamo di costruirci un futuro tra noi”.

Lei si volta a guardarlo con rinnovata emozione. “Ma cambierà, vedrai! Prima o poi capiranno che sei diverso. Non ti guarderanno più come un nemico, e torneranno...”.

“Forse. Comunque sono abituato a ben peggio della loro diffidenza. Ho le spalle robuste...”. Si interrompe, volgendo lo sguardo proprio alle spalle ormai segnate da piaghe, e allarga l'accappatoio scoprendole,. “Forse non è stata una metafora appropriata”.

 

 

 

 

Note sul capitolo 2:

In primo luogo vorrei spiegare il significato del titolo Il sole e le nuvole: questo non è tanto un banale riferimento al tempo atmosferico dopo la nottata di tempesta, ma piuttosto una metafora del contrasto tra la gioia iniziale di Orube per avere ritrovato il suo amore perduto, e le reazioni fredde delle Guardiane e di Yan Lin, che diffidano di lui e delle strane circostanze del suo ritorno.

Il portale che si trova nel seminterrato è apparso per la prima volta nel fumetto W.I.T.C.H. n.63, poco dopo la morte di Cedric nel libro e la partenza di Orube da Heatherfield.

Il fumetto non è del tutto chiaro e coerente su come sia fatto il retrobottega del negozio. Qui abbiamo immaginato che sia presente sia un seminterrato, nel quale sono stati collocati il libro e il portale, sia un piccolo alloggio di un paio di stanze per Cedric, collocato in un piano ammezzato.

 

Ad personam:

Un grazie di cuore a FallenAngelsGoToHell per la sua bella recensione, per me è stato emozionante leggere il suo incoraggiamento sincero.

 

la cronologia della saga di W.I.T.C.H.: parte 2

Continuo con la mia ricostruzione della cronologia di questa saga tornando a ritroso dal 2005, l'anno in cui si suppone ambientata questa storia.

Attribuendo a Orube un'età di 25 anni, ne consegue che la sua nascita va collocata attorno all'anno terrestre 1980 ad Ashasvir, la capitale del regno degli Asha nel mondo di Basiliade.

Anni fa ho scritto un racconto, La figlia del Guerriero, nel quale troviamo Orube all'età di 10 anni che fa fronte alla morte di suo padre Hoclotos, caduto da valoroso combattendo contro dei predoni.

Facendo i conti, questo episodio va collocato attorno all'anno terrestre 1990.

Per quanto riguarda le Guardiane, il fumetto ci dice che queste hanno da 13 a 14 anni all'inizio della sua storia; un rapido conto ci fa collocare la loro nascita negli anni 1986-87.

Questo significa che in questa storia Will e Cornelia hanno circa 19 anni e si sono già diplomate, mentre le altre sono all'ultimo anno delle superiori, sempre allo Sheffield Institute che è supposto un istituto comprensivo (medie più superiori).

Si potrebbe obiettare che nei disegni del fumetto l'edificio scolastico appare troppo piccolo per tenere almeno sedici classi (due sezioni, A e B, con otto classi ciascuna) più laboratori, ma possiamo supporre che si sviluppi anche con un corpo a due piani verso dietro.

 

  
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