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Autore: inzaghina    19/11/2019    6 recensioni
La vita degli eredi Weasley-Potter e dei loro amici scorre, più o meno, tranquilla in un mondo privo delle minacce affrontate dai loro genitori. Anche in un gruppo affiatato come il loro comunque, non mancano gli equivoci, le incomprensioni e i tormenti tipici dell'adolescenza e della gioventù. Non c'è dubbio che tra le mura di Hogwarts e dintorni ci sarà decisamente da divertirsi.
[Serie partecipante alla challenge “Slot Machine!” indetta da Juriaka sul forum di efp.]
1. Capitolo Indice
2. James Sirius/Dominique
3. Rose & il clan Weasley-Potter
4. Rose/Scorpius - Fred Jr./Bex
5. Dominique/Chris
6. Fred Jr. & James Sirius/Olivia
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Nuova generazione di streghe e maghi | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Il secondo prompt che ho deciso di utilizzare è il numero 13: “7 perde la memoria per un periodo di tempo limitato. Non si ricorda di nessuno, tranne di… 5!”

 
 
Il peggior incubo
 
 
[Hogwarts, 16 settembre 2022]
 
 
Ripensando a come era iniziata la giornata, James avrebbe dovuto capire subito che non sarebbe affatto andato tutto come aveva previsto. Quel mattino Fred si era svegliato con la nausea e lui stesso l’aveva accompagnato in infermeria, dopo avergli ribadito che mangiare tutte quelle Merendine Marinare la sera precedente per testarle in rapida successione non era stata affatto una buona idea.
 
“Volevo fare qualche prova per aiutare papà…” mormorò il cugino, mettendosi più comodo nel letto che l’infermiera gli aveva assegnato.
“Peccato che grazie a questa tua geniale idea, stasera mi toccherà far giocare il tuo sostituto agli allenamenti”, lo rimbrottò James, storcendo la bocca.
Le labbra di Fred si stirarono in un ghigno. “So che adori torturare quel poveretto di McLaggen… dovresti ringraziarmi.”
 
“Ringraziarti un corno, Freddie!” sbuffò James, presiedendo agli allenamenti della squadra quella sera. “McLaggen, il tuo ruolo è quello di proteggere i cacciatori della tua squadra, non di cercare di disarcionarli!” sbraitò nei confronti del compagno del settimo anno.
“Ma non è colpa mia se la Wood continua a ronzarmi intorno”, ribattè Ronan McLaggen, facendo spallucce e portando il Capitano a roteare gli occhi spazientito.
“Tu concentrati sul tenere lontani gli avversari e lascia perdere Olivia”, gli urlò, avvicinandosi.
“Come vuoi”, rispose il biondo, strizzandogli l’occhio.
James poté quindi concentrarsi nuovamente sull'allenamento: i titolari, con l’eccezione di Fred, stavano giocando contro le riserve, ma lui era l’unico Cercatore in campo, perché quello di riserva stava agendo come battitore sostitutivo.
Olivia Wood aveva appena strappato la Pluffa dalle mani di Drew Finnigan e aveva iniziato a procedere in formazione compatta insieme a Lily e Rose verso la porta difesa da Frankie Paciock, quando un bolide arrivò alla portata di Ronan che lo colpì con forza, indirizzandolo verso il lato sbagliato del campo. Rose si stava preparando a centrare l’anello alla sinistra di Frankie, quando Lily cacciò un urlo e la scopa della studentessa del sesto anno iniziò a precipitare al suolo.
“Porco Salazar, MacLaggen! Ti avevo detto di stare attento”, s’adirò James, osservando Dominique tentare di attutire la caduta di Rose.
In un attimo gli altri 12 giocatori e tutti gli spettatori sugli spalti furono intorno al corpo svenuto di Rose, le cui gambe erano in posizione innaturale.
“McLaggen, se hai ucciso mia sorella sei morto!” bofonchiò Hugo, assottigliando gli occhi.
“È solo svenuta, Hughie”, lo rassicurò Lily.
“Dobbiamo portarla in infermeria”, dichiarò Dominique, evocando una barella.
In pochi attimi Rose era stata legata al lettino a cui la Caposcuola aveva applicato un incantesimo di Levitazione.
“Voi riserve sistemate l’attrezzatura e aspettateci per il briefing in sala comune mentre noi andiamo in infermeria!” abbaiò James, seguendo cugini e titolari della squadra.
Il gruppo cominciò a radunare le scope.
“Non così in fretta, McLaggen” aggiunse il Capitano rosso-oro.
Il biondo ricambiò lo sguardo truce del suo compagno di dormitorio, sforzandosi di sorridergli. “Dimmi tutto, Capitano…”
“Tu fatti 15 giri di campo e pensa ad almeno una ragione per cui non dovrei sbatterti fuori dalla squadra di Quidditch per tentato omicidio!”
Lo scozzese non osò ribattere, osservando il gruppetto affrettarsi lungo il pendio che conduceva all’ingresso del cancello.
 
“Sembrava strano che non ci fosse stato ancora un incidente legato al dannato Quidditch”, imprecò sottovoce Madama Patil¹, iniziando a visitare Rose.
Gli sguardi corrucciati della squadra si diressero tutti verso l’infermiera, che fece un movimento brusco con la mano continuando a dedicarsi alla paziente.
“Reinnerva”, scandì, osservando il fascio di luce investire la Cacciatrice.
Rose spalancò gli occhi cerulei, ricambiando smarrita lo sguardo severo dell’infermiera.
“Come ti senti, signorina Weasley?”
“Come se fossi caduta dalla scopa”, sbottò in risposta, strizzando gli occhi per il dolore diffuso.
“Ed è proprio quello che ti è successo”, le rispose burberamente l’infermiera. “Bevi”, aggiunse, porgendole una pozione ricostituente.
Rose ingoiò il liquido, facendo una smorfia.
“Fa un gran schifo eh, Rosie?” sghignazzò James, sollevato di vederla nuovamente sveglia.
“Chi diavolo sei e perché ti permetti di chiamarmi così, scusa?” ribattè la ragazza dai capelli ramati, lanciandogli un’occhiata in tralice.
Il cugino spalancò le iridi nocciola in un’espressione confusa. “Molto divertente, Rosie! Ma come chi sono? Tuo cugino James…”
“Non mi sto divertendo affatto e non ho idea di chi tu sia”, rispose la ragazza. “Smettila di chiamarmi Rosie, è un vezzeggiativo riservato ai miei familiari…”
James strabuzzò gli occhi. “Ma io sono tuo cugino!” insistette, alternando occhiate a lei e all’infermiera, che gli fece segno di star zitto per potersi rivolgere a Rose.
“Signorina Weasley, riconosci qualcuno qui dentro?”
Rose passò in rassegna i presenti con aria frastornata, prima di aprirsi in un sorriso e indicare Lily. “Quella è mia cugina Lily Luna Potter”, dichiarò con sicurezza.
“Mia sorella”, aggiunse James infastidito.
“Zitto, signor Potter”, lo redarguì Madama Patil. “Nessun altro?” domandò ancora alla paziente.
Rose scosse la testa, chiaramente a disagio.
“Nemmeno lui?” chiese Dominique, tirando Hugo per il braccio e piazzandoglielo davanti agli occhi.
“Dovrei?” ribattè Rose.
“È tutta la vita che sento mamma ripetere quanto più diligente, come te, dovrei essere… era solo questione di tempo, prima che mi cancellassi dalla tua memoria, sorellina”, disse Hugo, facendo spallucce.
“Io non ho fratelli”, s’intestardì Rose.
“E non hai nemmeno cugini?” domandò Fred, dal letto alla sua sinistra.
“Ne ho una”, rispose lei, indicando di nuovo Lily.
“Quell’imbecille di McLaggen ha rovinato una delle nostre Cacciatrici titolari”, si lamentò disperato James, lanciando occhiate di fuoco a Fred. “La colpa è tutta tua e delle tue stupide idee, Freddie!”
“Si riprenderà, vero?” Lily interruppe il possibile battibecco, avvicinandosi al letto di Rose.
Madama Patil annuì. “Si tratta sicuramente di un’amnesia temporanea dettata dal trauma alla testa. Ora le somministrerò una dose di pozione sonnifera, calmante e domattina dovrebbe essere come nuova” li tranquillizzò.
“E sarà ancora in grado di giocare a Quidditch, vero? Tutto ciò non intaccherà le sue capacità?” chiese, in tono angosciato, James.
“Dovresti essere preoccupato del benessere di nostra cugina e non di quello della squadra, brutto idiota!” lo rimbeccò Dominique, assestandogli uno scappellotto in testa.
I presenti — Rose esclusa — liberarono una risata.
“Tornerà a solcare i cieli senza alcun problema, signor Potter”, lo rassicurò l’infermiera, sorridendo.
“Non sono tanto convinta di voler giocare con questo tizio, sinceramente…” borbottò Rose.
“In realtà non è melodrammatico come sembra in questo momento”, la rassicurò Lily, strizzandole l’occhio.
“Se lo dici tu mi fido”, rispose Rose, accettando la fialetta di pozione dall’infermiera.
“Dormi bene, Rosie”, le disse Lily, stringendole brevemente la mano.
“Sogni d’oro”, aggiunse Dominique.
“Ci proverò”, ribattè la cugina, sentendo le palpebre farsi pesanti.
“Sarò qui domattina prima che tu sia sveglia”, le promise James.
“Sinceramente questa mi sembra l’incarnazione del mio peggior incubo…” borbottò, assopendosi.
“Io McLaggen lo ammazzo!” sbuffò James. “Abbiamo perso un allenamento cruciale per la partita con Serpeverde…”
“La partita sarà tra più di un mese… rilassati!” ribattè Fred, lanciandogli una Cioccorana.
“Quando avrò finito con Ronan mi dedicherò a te e alle tue idee del cazzo, Freddie”, promise il Capitano.
“Moderi i termini, signor Potter!” lo redarguì Madama Patil. “E ora lasciate riposare i miei pazienti… via!”
“Non posso fermarmi almeno io?” domandò Lily. “In caso si svegliasse?”
“Non aprirà gli occhi per le prossime 12 ore, signorina Potter… non c’è bisogno che passi la nottata su una scomoda sedia quando può tornarsene in dormitorio.”
 
Il giorno successivo, prima delle 8, l’intero clan Weasley-Potter era assiepato davanti alla porta dell’infermeria in attesa che Rose si svegliasse.
Madama Patil, che ben sapeva quanto i cugini fossero legati tra loro, li fece entrare facendogli promettere che non avrebbero svegliato la paziente.
Pochi minuti dopo, Rose si stiracchiò e aprì gli occhi. “Che ci fate tutti qui?” domandò alla vista del clan completo — con alcuni membri ancora in pigiama.
“Volevamo assicurarci che ti fossi ripresa”, le rispose Lily.
“Ti ricordi di me?” aggiunse suo fratello, scrutandola.
“Certo! Sei il mio fratellino rompipluffe”, rispose la Cacciatrice, sorridendo. “Perché me lo chiedi?”
“Ieri non ricordavi nessuno di noi a eccezione di Lily dopo la caduta”, le spiegò Dominique.
“Di che caduta parli?”
“Di quella provocata da McLaggen”, le rispose Fred, che aveva abbandonato il proprio letto per aggiungersi al resto del gruppo.
“MacLaggen che non avrebbe nemmeno giocato se non fosse stato per te”, sibilò James.
“Scusa un attimo, ma tu chi sei?” domandò Rose, rivolgendosi al Caposcuola.
“Hai detto che ti ricordavi di tutti…” le rispose flebilmente.
“Dei miei parenti, certo…”
“Io sono tuo cugino”, le ricordò lui, sostenendo il suo sguardo e rabbuiandosi dopo che Rose gli fu scoppiata a ridere in faccia.
“Avevi ragione, Freddie! La sua faccia è stata troppo divertente!” esclamò Rose, battendo il cinque al cugino.
“Siete senza cuore! Ero preoccupatissimo” li rimbrottò il Capitano.
“Certo, preoccupatissimo per la squadra”, ridacchiò Dominique.
James li osservò torvo, rimanendo in ostinato silenzio.
“E dai, Jamie! Chi potrebbe mai dimenticarti?” lo stuzzicò Rose. “Sei pur sempre uno dei miei cugini preferiti!”
“Forse non ti farò fare 15 giri di campo al prossimo allenamento…” bofonchiò il ragazzo. “Ma tu ne farai almeno 20, Freddie!”
 
 
¹ Ipotizzando che Madama Chips già lavorava ai tempi dei Malandrini, ho deciso di fare di Padma Patil la sua sostituta.
 
Note dell’autrice:
Mi sono divertita in particolar modo a prendere in giro James con questa nuova storiella. Credo che nell’enorme clan Weasley-Potter ci sia molto spazio per gli scherzi tra cugini e, da bravo figlio di George, Fred non poteva non sfruttare l’occasione. Come sempre spero che la storia sia stata di vostro gradimento.
   
 
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