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Autore: lmpaoli94    20/11/2019    2 recensioni
Le notti sono sempre enigmatiche e misteriose.
Appena scende il sole, l’oscurità prende posizione e individui della peggior specie escono dall’ombra per cominciare o continuare i loro loschi affari.
La notte è un periodo della giornata in cui può succedere di tutto.
La notte è il momento della giornata in cui i loschi affari vengono alla luce e una moltitudine di soldi circola in maniera illegale.
Tutti hanno paura di affrontare il buio.
E’ sempre consigliabile non essere mai da soli, soprattutto ben sapendo che la tua vita è in pericolo devi stare sempre all’erta.
E’ quello che succede alla povera Shiho Miyano, sfuggita dall’organizzazione nera e rifugiatasi nella casa del Dottor Agasa in veste di Ai Haibara.
Ma cosa succede se la piccola bambina torna ad essere un’adulta?
Un esperimento molto difficoltoso e pericoloso che riconsegna alla ragazza la sua vera identità.
Ma l’organizzazione nera riuscirà a rimanere all’oscuro di tutto?
Oppure alcuni di loro si muoveranno nell’ombra con lo scopo di rapirla e ucciderla?
Solo il tempo l’avrebbe detto e il giovane Shinichi Kudo, tornato dall’Europa per un caso molto complicato, dovrà entrare in azione e proteggerla.
Ci riuscirà?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il turno degli operai che lavoravano per gli ultimi ritocchi delle due torri di West Tama City era appena concluso.
< Gli operai stanno tornando a casa > fece Hideo.
< Sì, lo vedo da questo monitor > replicò l’architetto < E i poliziotti? Sono ancora al quarantatreesimo piano della prima torre? >
< No, architetto. Non più ormai. >
< Hanno forse scoperto qualcosa? >
< Assolutamente no. I nostri archivi segreti riguardanti l’organizzazione sono al sicuro. >
< Bene. Possiamo ancora stare tranquilli. >
Nel mentre Hideiko e Hideo stavano conversando in uno degli uffici dell’architetto, Megure bussò alla porta per concordare con Hideiko la fine delle loro indagini.
< Mi faccia sapere se nota qualcosa di strano in una delle due torri, mi sono spiegato? Io e i miei uomini non esiteremo a venire. >
< Stia tranquillo, ispettore. Con le mie nuove telecamere controllo ogni singolo centimetro di questo posto. La situazione è totalmente sotto controllo. >
< Ne sono molto lieto. Arrivederci, architetto Kazama. >
Dopo la sorpresa dell’ispettore di non continuare le indagini, Kazama non ci mise molto ad avvertire i suoi investitori.
< Rum, ho il piacere di dirle che la polizia non sarà più un problema. Se ne sono andati tutti lasciandoci campo libero per i nostri ultimi ritocchi sui nostri accordi. >
< Bene, mi fa piacere sentirlo dire. Verremo a chiudere le nostre ultime pratiche domani con tutti i miei uomini, d’accordo? >
< Certo. Se ci saranno dei cambiamenti in corso d’opera l’avvertirò immediatamente. >
< Perché ci dovrebbero essere dei cambiamenti? >
< Non lo so > rispose Kazama nervoso < Ultimamente la polizia mi è stata con il fiato sul collo ed ho il timore che non sono ancora del tutto libero di fare quello che voglio. >
< Prenda la situazione in mano lei e mi assicuri che possiamo giungere a West Tama City senza problemi o i nostri accordi salteranno uno ad uno. >
< Non arrivi a conclusione affrettate, Rum… >
< Non posso mettere in gioco la mia società perché lei non riesce a risolvere i suoi problemi intorno. Devo essere sicuro di avere campo libero. Come a ben capito, io e i miei uomini non siamo una società legalizzata. Mi spiego? >
< Sì, ho capito… >
< Allora se non vuole avere problemi con noi, gli assicuro di sistemare e di rendere pulite tutte le sue transazioni e cancellare i numerosi problemi che legano lei e le due torri. È troppo importante per noi. A presto. >
< Rum, aspetti un momento… >
Ma era troppo tardi.
Il braccio destro del Boss dell’organizzazione nera aveva interrotto la chiamata.
< Dannazione! Non si fida di me! > sbraitò Kazama.
< Purtroppo non è stato molto convincente con lui, architetto. Ha sempre paura che la polizia possa scoprire tutto. >
< Allora che cosa dovrei fare secondo te? >
< Semplice. Controllare e supervisionare tutti gli uomini e le donne che lavorano qui da lei. >
< Ma sono più di cinquecento persone. Non ce la farò mai in poco tempo. >
< Allora deve stare tranquillo e pensare che vada tutto bene. >
< Tu la fai facile, Hideo… >
< No, architetto Kazama. Siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo collaborare a vicenda se vogliamo che il suo più grande passo della sua vita vada in porto. >
< Ho bisogno degli investimenti di quell’organizzazione, altrimenti rischio di andare in banca rotta. E poi una volta dentro nella loro organizzazione… >
< … Non si torna più indietro, vero? >
< Sì, Hideo. Anch’io sono arrivato a questa conclusione. >
< Un pericolo molto più grande di noi… Speriamo di non fallire. >
< Se falliamo paghiamo con la vita, sai? >
< Lo immaginavo… >
< Siamo rimasti solo io e te nelle due torri? >
< Sì. Lasciando perdere le stanze d’albergo che si trovano nella seconda torre che non sono ancora stati rimessi in ordine, in questo momento ci siamo noi due e la nostra sorveglianza. >
< Quante persone sorvegliano queste torri? >
< Circa una ventina, architetto. >
< Bene. Portami tutti i registri di quelle persone. Voglio sapere qualsiasi cosa di loro. >
< Perfetto. Se vuole l’aiuterò io. >
< Grazie. Così faremo prima. >
Nel mentre l’architetto Kazama e il suo consigliere stavano studiando tutte le pratiche dei vigilanti, l’individuo misterioso si stava muovendo indisturbato al quarantatreesimo piano della prima torre disattivando tutte le telecamere di sorveglianza e l’allarme inserito.
“Strano che qui non ci sia nessuno a vigilare… Molto meglio per me. Sarà più facile.”
Una volta entrata nella stanza dei computer, la donna li accese uno ad uno per riuscire a trovare tutti gli archivi segreti che riguardavano l’organizzazione.
“I computer in questione da controllare sono più di una decina. Mi servirà molto tempo.”
Ma fortunatamente per lei, gli archivi segreti dell’organizzazione nera erano in un solo computer.
“Eccoli! Lì ho trovati!”
Nel file che la donna stava controllando, vide che c’erano tutti i nomi dell’organizzazione nera e tutti i crimini perseguitabili per legge negli ultimi dieci anni.
“Hara ha racchiuso la maggior parte delle informazioni dell’organizzazione in un solo computer. Ma perché proprio qui a West Tama City? Che tutte queste informazioni servano all’architetto Kazama? Che cosa lo lega a loro?”
Nel mentre Shiho stava controllando tutti i movimenti dell’organizzazione, incorse in un documento in cui parlava di sua sorella Akemi Miyano.
“Mia sorella…”
Nello spulciare in maniera compulsiva, Shiho venne a sapere che sua sorella era d’accordo con i membri dell’organizzazione nera per una rapina di cinque anni fa’ che avrebbe fruttato a quest’ultimi miliardi e miliardi di yen.
“Perché mia sorella si è abbassata a tanto? Perché ha deciso di collaborare ad una rapina?”
Controllando il documento scritto molto probabilmente da Hara, si veniva a sapere che la giovane donna prima di venire uccisa, consegno l’enorme somma di denaro all’organizzazione con l’aiuto di Chianti e di Vermouth.
Ma le due donne, gelose di Akemi per come era arrivata a conquistare la fiducia di Vodka e di altri membri molto importanti dell’organizzazione, decisero di toglierla di mezzo facendola passare come una traditrice.
Mentre la povera Akemi era all’oscuro di tutto, Chienti e Vermouth raccontarono un mucchio di falsità su di loro, facendo rivelare un piccolo particolare della sua fuga che a Gin gli sembrò molto più rilevante.
L’uomo, con il permesso di Rum, decisero che Akemi Miyano e tutta la sua famiglia non avevano nessun futuro nell’organizzazione ed era assolutamente necessario farli fuori distruggendo per sempre i loro corpi.
“Uccidi Akemi Miyano questa sera stessa, Gin. E non fallire.”
“No, Rum. Non fallirò.”
sentendo la conversazione indiretta nascosta dietro l’ufficio del braccio destro del Boss, Akemi decise che era il momento giusto per scappare
Ma purtroppo non ebbe tempo di raccontare tutto questo a Shiho che in quell’epoca era molto impegnata a sviluppare il farmaco APTX4869.
“Shiho, non abbiamo più un rifugio sicuro all’interno dell’organizzazione. Dobbiamo fuggire alla svelta” pensò la ragazza vedendo sua sorella Shiho al lavoro in laboratorio.
Nel mentre Shiho stava pensando a come potesse essere andata, non poteva scordarsi dell’ultima conversazione avuta con sua sorella in quel bar mentre stavano sorseggiando un caffè insieme.
La giovane Shiho aveva trovato molto strani i comportamenti di sua sorella, ma decise di non indagare più del previsto.
“Devo andare, Shiho. Devo tornare in quel posto…”
“Akemi, siamo state fin troppo prigionieri di quella dannata organizzazione. È giunto il momento di fuggire una volta per tutte.”
“Forse tu puoi farlo, ma per me è troppo tardi.”
“Che coda vuoi dire, scusa?”
“Addio, Shiho.”
Poche parole ma molto coincise che misero in allarme la povera scienziata.
non riuscendo ad immaginare che cosa potesse succedere dopo, Shiho Miyano tornò nei laboratori dell’organizzazione nera per continuare i suoi studi.
Ma una volta arrivata, vide Chianti e Vermouth parlare tra di loro su sua sorella.
“Akemi ha avuto quello che si merita… Così imparerà a tradire l’organizzazione” fece Vermouth.
“A quest’ora Vodka si starà sbarazzando di lei. Finalmente non vedremo più la sua brutta faccia.”
Capendo che sua sorella era in pericolo, Shiho cercò di fuggire, ma i membri dell’organizzazione decisero che non poteva andare via proprio in quel momento.
“Devo tornare a casa. È urgente!”
“Sappiamo che vuoi tornare da tua sorella” gli fece Tequila “Ma Ormai per lei è troppo tardi.”
“No. Non è possibile…”
Capendo che se fosse rimasta all’interno dell’organizzazione il suo futuro sarebbe stato compromesso, decise di fuggire testando su sé stesso il farmaco APTX4869 e diventando la piccola Ai Haibara e fuggendo per sempre da quel posto maledetto.
 
 
“Dopo tanto tempo sono riuscita a scoprire l’antidoto per quel dannato farmaco che ha distrutto per sempre la mia vita” pensò Shiho mentre stava controllando altre informazioni su sua sorella “Appena ho somministrato il farmaco anche a Conan facendolo tornare Shinichi più di un anno fa’, le nostre vite sono state sempre messe in discussione e l’organizzazione non fa altro che darci la caccia. Ma questa volta saranno loro ad essere cacciati… Solo ora ho capito che la telefonata che ho ricevuto quella donna era tutta una trappola. Mia sorella non poteva mai tornare in vita. Era impossibile ed io ci sono cascata come una stupida. La trappola congegnata dall’organizzazione nera era perfetta, ma anche stavolta sono riuscta a vivere.”
Nel mentre Shiho stava cercando di prelevare le notizie necessarie su sua sorella e sull’organizzazione trasferendoli su una pennina, venne colta inflagrante da un vigilante mentre i computer dell’azienda erano tutti in funzione.
< Ehi, tu! Che stai facendo! >
Preoccupata per venire scoperta anche da tutti gli altri vigilanti ma soprattutto dall’architetto Kazama, Shiho dovette togliere di mezzo il povero vigilante e nascondere il suo corpo in uno sgabuzzino.
“Qui sarai al sicuro per un po’. Dormi sogni tranquilli” pensò la ragazza una volta avergli dato un colpo in testa.
Shiho pensò che non c’era più tempo.
I vigilanti erano entrati in azione controllando ogni singolo centimetro della torre come facevano dopo la chiusura degli uffici e la giovane scienziata non poteva più perdere tempo.
“Adesso che ho presto tutto l’occorrente che mi serve, devo distruggere tutti questi file alla svelta. Ma come faccio in poco tempo?”
A quel punto, Shiho si ricordò di aver adocchiato una stanza molto strana al quarantaduesimo piano della prima torre.
“Mi era sembrato di vedere uno sgabuzzino nascosto nell’ombra” pensò la ragazza “E se lì dentro fossero contenuti il materiale esplosivo che mi serve?”
Spegnendo tutti i computer e richiudendo la porta dietro le sue spalle, Shiho si mosse in maniera indisturbata al piano inferiore.
Ma non gli venne in mente che le telecamere di sorveglianza al quarantaduesimo piano erano in funzione.
< Architetto Kazama, una figura non sospetta si sta muovendo al quarantaduesimo piano > fece Hideo senza essere minimamente spaventato.
< Che diavolo stai dicendo, scusa? >
< Guardi lei stesso. >
Fissando il monitor, Kazama capì immediatamente che la ragazza era un’intrusa.
< Chiama tutti i vigilanti! Devono fermare quella donna! >
Sentendo che aveva dato l’allarme, Shiho riuscì lo stesso a trovare il materiale esplosivo nascosto al piano inferiore e a prenderne abbastanza per la distruzione effettiva di tutti i file dell’organizzazione.
< Si fermi immediatamente, altrimenti spariamo! > gridò un vigilante cercando di fermare Shiho.
Ma coraggiosamente, la giovane donna riuscì a schivare i colpi di pistola rinchiudendosi negli uffici del quarantatreesimo piano.
< Che cosa sta succedendo? > tuonò Kazama.
< L’intrusa si trova qua dentro, signore. >
< Come?! Oltre questa porta?! Aprite immediatamente! Lì dentro ci sono i file dell’organizzazione nera! >
Ma Shiho, nel mentre stava posizionando gli esplosivi, aveva bloccato la porta facendo in modo che i viglianti non potessero entrare.
“Ho finito con gli esplosivi. Adesso devo trovare un’uscita secondaria.”
Purtroppo però, se voleva andarsene doveva affrontare i vigilanti e l’architetto Kazama.
“Non ho via di scampo.”
Attendendo che i vigilanti sfondassero la porta, Shiho si nascose all’interno degli uffici.
“Devo solo aspettare e poi…”
< Venite! Ce l’ho fatta! >
Una volta riusciti a sfondare la porta, i vigilanti iniziarono a controllare ogni singolo centimetro degli uffici contenenti i più grandi segreti dell’azienda.
< Architetto, venga subito qui > lo chiamò Hideo.
< Che cosa succede? >
< I file sono stati cancellati. Ancora una volta… >
< Questo è impossibile! > tuonò l’architetto < Non possiamo provare a recuperarli? >
< Forse sì. Ma ci vuole un po’ di tempo. >
< Tempo che non avete a vostra disposizione. >
Sentendo la voce dell’intruso, Kazami si girò di colpo fissandola in maniera guardinga.
< Allora sei tu che ti sei intrufolata qua dentro e hai cancellati i miei file… Chi sei tu? >
< Un vecchio membro dell’organizzazione nera a cui non farà piacere sapere di essere viva. >
< Tu sei forse Shiho Kiyano? >
< Vedo che la mia popolarità mi precede… Mi porti pure i suoi saluti a Rum e a tutti gli altri membri dell’organizzazione nera. Sempre che riusciate ad uscire vivi da qui. >
< Che cosa vuole dire? >
< Ho piazzato abbastanza bomber da distruggere tutti i suoi uffici e i suoi dannati segreti… Vi consiglio però di mettervi tutti in salvo se avete cara la vita. >
< Non oserai… >
< Fermi tutti dove siete > fece Shiho tirando fuori una pistola < Sono stata presa in giro per troppo tempo rischiando la mia vita. Ma adesso non sarà così. >
< Che cosa vuole da noi? >
< Mi dispiace Kazama, ma ha deciso di diventare alleato con le persone sbagliate. Chissà che cosa penserà quando lo verrà a sapere Shinichi Kudo. Lui e la polizia di Beika metteranno in prigione lei e sgomiteranno l’organizzazione una volta per tutte. >
< Non ci riuscirà… >
< Questo lo vedremo… Anzi, prima voglio capire se lei e i suoi uomini riuscirà a salvarsi dalle esplosioni. Buona fortuna. >
Una volta rinchiusi dentro e fuggita dalla prima torre, Kazama e i suoi uomini erano definitivamente in trappola.
< Aiutatemi ad uscire di qui! >
< Signore, ci sono bombe ovunque che esploderanno tra un minuto. >
< Non abbiamo molto tempo! >
Nel mentre i vigilanti stavano cercando una via di fuga, ci volle l’intelligenza di Kazama per uscire da quegli uffici.
< Non abbiamo tempo per salvare i file > fece l’architetto ai suoi vigilanti < Seguitemi alla svelta! >
Uscendo da una via secondari nascosta che conosceva solo lui, l’architetto, Hideo e tutti i vigilanti ebbero salva la vita prima che il quarantatreesimo piano fu raso al suolo a causa di una scarica di esplosivi che cancellarono i file dell’organizzazione nera.
< Prendiamo il ponte al quarantacinquesimo piano e andiamo nella seconda torre > fece Kazama < Hideo, chiama subito i vigili del fuoco e gli artificieri. Non vorrei che quella pazza abbia disseminato le torri di altri esplosivi. >
< Subito, architetto. >
contemplando la fuga di Kazama dal quarantacinquesimo piano della seconda torre, un sorrisetto compiaciuto si dipinse sul suo viso.
“Questo è solo l’inizio, Kazama. Tu e tutta l’organizzazione finirete di esistere una volta per tutte. Fosse l’ultima cosa che faccio, imparando cosa vuol dire mettersi contro di me.”
   
 
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