Videogiochi > MegaMan
Segui la storia  |       
Autore: ladyzaphira    23/11/2019    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
-“Come sarebbe a dire che NON PUOI PIU’ VENIRE?!”
“Devi credermi Marcela mi dispiace, mi dispiace davvero ma …”
“TI DISPIACE?!” i toni della donna divennero talmente alti che l’uomo all’altro capo del telefono dovette allontanare l’orecchio dal ricevitore per non rischiare di perdere un timpano “MADRE DE DIOS!! Domani è il compleanno di TUO FIGLIO, praticamente una delle POCHE OCCASIONI in cui ti degni di venire a trovarlo visto che, evidentemente, SEI TROPPO IMPEGNATO a girare per il mondo a fare ricerche per conto del SciLab, e tutto ciò che hai da dire è un maledettissimo MI DISPIACE?!”
“Marcela …”
“Sei un pezzo di merda Yuichiro!! Lo sai questo?! LO SAI ALMENO CHE SEI UN PEZZO DI MERDA?!”
Yuichiro Hikari non rispose, attendendo con pazienza che l’altra finisse di sfogarsi.
Probabilmente perché una parte di lui, infondo, sentiva di meritare le parole dure della ex-moglie.-
...........
AU/What if ... che ripercorre gli aventi dell'anime dove però sostituisco Haruka Hikari, la mamma di Lan (o Netto, nella versione giapponese), con un personaggio di mia invenzione.
Spero vi piaccia ^^
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“… Eeee fatto!!” esclamò Lan con tono soddisfatto, non appena le nuove impostazioni lingua ebbero concluso l’installazione “Ora mi capisci, Megaman?”
 
“Muy bien!!” esclamò il Navi contento, ora che comprendeva finalmente le parole.
 
Era passata all’incirca una settimana dalla faccenda di Torchman.
Da quando Scarlet lo aveva quasi cancellato non c’erano più stati attacchi da parte del Net-Navi incendiario e, malgrado la polizia di rete non fosse più riuscita a rintracciarlo, la vita nel quartiere era tornata tranquilla.
“Il miserabile sarà andato a nascondersi da qualche parte a farsi leccare le ferite dal suo Net-Operatore” aveva sibilato sua madre a tal proposito, truce, dopo aver visto un servizio al telegiornale che ne parlava “Probabilmente non li rivedremo mai più e a loro conviene pregare che sia così …”
 
Non ebbe bisogno di concludere la frase per fargli capire cosa intendesse, a maggior ragione per il fatto che era stata di parola riguardo la sua punizione.
 
Due settimane di reclusione in casa, niente videogiochi e niente battaglie in rete.
Questo era stato il prezzo da pagare per essersi lanciato dentro una casa a rischio incendio senza riflettere.
 
Ovviamente poteva uscire per andare a scuola, dopo di che dritto filato a casa.
 
Quel pomeriggio costituì un’eccezione, nel momento in cui nel PET di Megaman apparve l’ingombrante figura di Gutsman.
A quanto pareva Dex aveva avuto uno strano incidente con il robot gatto di casa, finendo al pronto soccorso con i denti della “sofisticata macchina acchiappa-topi” saldamente affondati in una gamba, così Lan e Maylu avevano pensato che fosse giusto andare a trovarlo.
 
Il gatto impazzito era stato prontamente rimosso, e la gamba era stata già disinfettata e fasciata quando arrivarono i ragazzi.
 
Per fortuna la ferita in sé non si era rivelata grave, solo dolorosa, per quanto Dex avesse cercato di non darlo a vedere, almeno all’inizio, spinto da chissà quale orgoglio da maschio alpha motivato più che altro dalla presenza di Maylu.
 
“C’è un motivo se nonno Conrado e nonna Emilia preferiscono avere un gatto VERO come animale domestico anziché un robot” aveva commentato Lan, sorridendo nostalgico nel pensare alla sua piccola palla di pelo arancione scuro a macchie marroni preferita.
L’avevano chiamato Diego II, in onore del gatto precedente, Diego, morto di vecchiaia un paio d’anni prima che per razza e colore era identico.
 
Nonna Emilia aveva un vero e proprio debole per i felini e, attraverso lei, anche Lan aveva imparato ad amarli.
 
Ad ogni modo, dopo la visita in ospedale, visto che erano all’incirca le tre del pomeriggio ed erano di strada, Maylu aveva proposto di approfittare del suo “permesso d’uscita straordinario” per fare una capatina al negozio di fiori di Sal.
 
Saloma Hayashibara, “Sal” per gli amici, era la giovane e mite commessa di un negozio di fiori a DenTech City, la quale si era anche occupata di curare e rifornire il vialetto della loro scuola.
Il che era il motivo per cui Maylu la conosceva.
Era una bella ragazza di appena diciotto anni, non molto alta ma snella e graziosa.
Aveva la pelle chiara, lunghi capelli verdi che le arrivavano oltre metà schiena, lisci, e occhi scuri.
 
Era gentile, disponibile, una gran lavoratrice e dispensatrice di buoni consigli per chi voleva ascoltare.
 
A Lan piaceva Sal, molto.
Da quando Maylu li aveva presentati si poteva dire che avesse sviluppato una specie di cotta per lei, anche se non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.
 
Certo si trattava di una cotta più di tipo reverenziale che romantico, aveva pur sempre undici anni.
 
“… Allora, come sta Dex? Ho saputo che ha avuto un’incidente” domandò la fioraia.
 
“Niente di così preoccupante” borbottò Lan distrattamente, poiché era ancora concentrato a controllare le impostazioni lingua di Megaman “Siamo andati a trovarlo oggi e sta benissimo, fa solo i capricci”
“Già, a proposito grazie per il thè Sal!! Ha un profumo ed un aroma deliziosi” disse Maylu prendendone un sorso “Non è vero, Lan?”
 
“Eh …? O-Oh sì, certo!!” esclamò l’undicenne, realizzando solo allora di non averla ancora neanche toccata la sua, di tazza.
 
“Solo lieta che vi piaccia” sorrise Sal, compiaciuta “Prendetene pure quanto volete, il thè allunga la vita sapete?”
 
“Io sono un po' preoccupata per quel gatto robotico che ha attaccato Dex” affermò Roll, pensierosa “Insomma non sembra strano anche a voi che sia impazzito così, di punto in bianco?”
“Effettivamente non hai tutti i torti, pensi che potrebbe esserci la Mondo Tre dietro?” si chiese Maylu.
“La Mondo Tre?” gracchiò Lan perplesso “Che sarebbe?”
 
Si era scottato la punta della lingua nella fretta di assaggiare il thè.
 
“Cosa?! Sul serio non lo sai?” replicò la compagna di classe fissandolo allibita “Ne stanno parlando tutti”
“Ehm, no?” Lan si grattò la guancia con il dito, sorridendo imbarazzato.
 
“Oh, Lan non ha idea di chi siano” si fece sentire Megaman, in spagnolo “Lui non ascolta i telegiornali”
 
“Ehi, te callas*” borbottò il castano guardandolo storto “Non mi pare che qualcuno ti abbia interpellato”
“Ehi!! Sei tu che volevi che provassi le nuove impostazioni di lingua, amigo, e poi …” canticchiò il Navi blu divertito, facendogli l’occhiolino “… Di che ti preoccupi? Tanto non è che la tua ragazza capisca una parola di quel che diciamo”
 
Ogni riferimento a Saloma era palesemente voluto, dal momento che al Net-Navi blu non era sfuggito il modo in cui il suo Net-Op la guardava.
 
Ci mancò poco che Lan si strozzasse con il thè “Cos …?! Non è la mia ragazza!!”
 
Megaman rise.
 
“Ehi, non è che voi due sareste così gentili da rendere partecipi ANCHE NOI della vostra conversazione?” sbuffò Maylu contrariata.
 
“Oh giusto, scusa” Lan scosse vigorosamente il capo, tornando al giapponese “Ehm, stavamo dicendo …?”
 
“La Mondo Tre” intervenne Sal, avvicinandosi al tavolino dove li aveva fatti accomodare “E’ un gruppo di terroristi informatici il cui scopo è dominare l’intera rete”
 
“L’intera rete?!” esclamò l’undicenne sbattendo le palpebre “Piuttosto ambizioso, come pensano di riuscirci?”
“Al momento sembra si stiano limitando solo ad immettere virus nei sistemi di controllo centrali, programmati appositamente per spargere caos e panico nella città …” spiegò brevemente l’altra.
 
DLIN-DLON!!
 
“E’ permesso?” si fece sentire una cliente sull’orlo della porta.
 
“Certamente!!” sorrise Sal, avviandosi subito verso quest’ultima “Entri pure, cosa desidera?”
 
“La Mondo Tre” mormorò Lan pensieroso, sorseggiando ciò che restava del suo thè alla curcuma e limone “Ehi, Mega!! E’ possibile che il Net-Navi che ha devastato il nostro forno, Torchman …”
“Faccia parte della Mondo Tre? Forse” lo anticipò il Navi “Non possiamo esserne certi”
“Non mi piace” ammise il ragazzino “Se quel Torchman facesse davvero parte di una banda di terroristi … insomma, Scarlet lo ha conciato per le feste, e se i suoi compagni volessero vendicarlo?”
 
“Ehi, è di Marcela e Scarlet che stiamo parlando” lo rassicurò Megaman “Comunque vada staranno bene, vedrai”
 
……………………
 
“Non posso credere che stia succedendo proprio a me!!” sbottò Marcela.
 
Raramente Marcela utilizzava i mezzi come la metropolitana per spostarsi dal momento che possedeva un’adorabile Smart a due porte rossa e bianca.
Tuttavia, per qualche assurdo capriccio del fato, proprio quel giorno le era toccato affidarsi al trasporto pubblico per tornare a casa poiché la sua Smart si trovava dal meccanico per la revisione annuale.
 
“E che problema c’è?” direte voi, “Nessuno” è ciò che avrebbe detto Marcela se non fosse stato per, beh …
 
“Il conducente è svenuto!!”
“Non c’è nessuno alla guida, moriremo tutti!!”
“La porta della cabina è bloccata!!”
“Stiamo andando troppo veloci!!”
 
“Qualcuno faccia qualcosa!!”
 
“… Non prendo più la metropolitana da quasi tre anni e quando lo faccio per cause di forza maggiore che succede?! QUESTO!!” esplose la cubana, appropriandosi di un estintore prima di marciare verso la cabina del conducente.
Fra le espressioni basite degli altri passeggeri, sollevò l’estintore sopra la spalla per poi lanciarlo di prepotenza contro il finestrino della porta frantumandolo in mille pezzi.
 
“Ecco la vostra entrata” commentò, passando un braccio dall’apertura creatasi per sbloccare la chiusura della porta in modo manuale.
 
Il conducente giaceva svenuto sul sedile di comando.
 
“Beh?” esclamò Marcela lanciando un’occhiata agli altri passeggeri “Cosa state aspettando l’invito scritto?! Aiutatemi a stendere questo poveretto, VAMOS!!*”
“Subito signora” rispose un giovanotto lì vicino, facendo avanti per primo.
Un altro paio di persone di fecero avanti per dare una mano ed un ragazzino si sfilò perfino la giacchetta verde-acqua che indossava, piegandola a mo’ di cuscino, per metterla sotto la testa del conducente e farlo stare così più comodo.
 
“Il treno sta andando troppo veloce” si fece sentire Scarlet dal PET “Devi connettermi al sistema di controllo”
 
“Mi hai letta nel pensiero” annuì la cubana, avviandosi verso i controlli.
 
……………………
 
*Zitto tu.
*Andiamo!!

Megaman: "Comunque vada staranno bene ...", le ultime parole famose, povera Marcela XD
Se non altro ora sappiamo da chi Lan abbia ereditato l'abitudine di lanciare oggetti contro i vetri delle finestre per farsi strada a forza in posti inaccessibili ahahahahahah!!
Ehi sì, Lan ha una "cotterella" per Sal (personaggio che apprezzo, malgrado non venga sfruttato granchè nella serie).
Al prossimo capitolo!! ^^


PS
Qui trovate le immagini di Marcela e la sua Net-Navi Scarlet
 
https://www.deviantart.com/elegirl/art/Marcela-Santacruz-820566964
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > MegaMan / Vai alla pagina dell'autore: ladyzaphira