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Autore: Il cactus infelice    23/11/2019    3 recensioni
C'è un inaspettato bambino nella pancia di Harry e Draco non ne è sorpreso; questo è semplicemente il loro tipo di fortuna.
Oppure: la storia di come Draco e Harry hanno rimesso insieme le loro vite.
Questa storia non appartiene a me, ma è una traduzione dall'inglese. Il titolo originale è lo stesso, l'autrice è shamelessnameless. La trovate su AO3. L'ho talmente apprezzata che ho pensato di dovervela condividere.
Io sono la traduttrice.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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No, non è un’allucinazione. È davvero un aggiornamento. Scusate la lunga attesa (quasi due mesi, cavolo), ma sono più di 40 pagine di storia.
Ah, e pure nell’originale c’è spesso un salto tra verbi al presente e al passato. Si tratta spesso di flashback (anche se è stato difficile capire quali fossero semplicemente errori e quali invece voluti).
Insomma, fate attenzione.
E preparatevi. Questo sarà doloroso.

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EPILOGO

“Va bene sentirsi sopraffatti”, disse Draco. Era seduto sui talloni di fronte a Harry, ma non si toccavano. Sono passati quindici anni dalla Battaglia.
Harry non era andato all’anniversario dei dieci anni. Non ne aveva avuto motivo; semplicemente non se la sentiva. La sua relazione con Draco era ancora instabile. Ma anche non lo fosse stata, Draco non se la sentiva di andare a quegli anniversari, e nemmeno voleva, ma Harry ancora sentiva di non potercela fare senza di lui.
Accettò però di venire a questo anniversario perché glielo aveva chiesto la McGranitt. Hermione pensò che fosse una buona idea. Lui voleva far vedere Hogwarts a Olie.
Non era sicuro di cosa pensare.
Draco non disse molto a riguardo. Non era affatto impaziente di andare con Harry e Olie, ma Harry si era alzato e aveva avuto un forte attacco di panico dopo - non era nemmeno sicuro - cinque anni e Draco aveva finito per accompagnarlo a Hogsmeade con la ferma intenzione di lasciarlo una volta che Ron e Hermione lo avessero incontrato per andare insieme al castello.
Era solo il loro tipo di fortuna imbattersi in un grande gruppo di Derbyshiresi davanti all’ufficio postale arrivati tutti insieme con una Passaporta che immediatamente saltarono loro addosso.
Ora sono nella stanza sul retro della Testa di Porco e Draco aveva appena smesso di tenere una busta di carta sulla faccia di Harry dopo quindici minuti. 
“Non so perché sto reagendo in questo modo”, dice Harry. La sua dannata camicia è completamente rovinata; aveva usato la manica un centinaio di volte per ripulirsi il viso in mancanza di un fazzoletto. Draco gli tiene la giacca perché Harry sta sudando come un maiale.
“Va bene reagire così”, dice Draco. “Va bene non riuscire a farcela. Penso che nessuno di noi fosse preparato per la quantità di persone che ci sono oggi. Penso che nessuno di noi fosse preparato a sentire dire che Olie è un abominio, come prima cosa”.
"Non ripeterlo”, disse Harry e dovette di nuovo riprendere fiato.
Era davvero felice che Ron fosse comparso nel momento in cui era comparso, dividendo le masse  di persone senza sforzo tra lui e Draco. Olie stava già gridando dal panico contro il collo di Draco, quando un uomo spinse Harry chiedendogli come avesse fatto a sposare un fottuto Mangiamorte, come avesse potuto fare un figlio con lui, come avesse potuto portarlo qui oggi.
Draco non lo dice, ma Harry è sicuro che lui sappia quanto la parola stramboide lo colpisse negativamente.
Ron torreggiò sopra di loro, con calma raggiunse Olie, con calma bloccò Draco dalla folla crescente. Stava dicendo cose che Harry non sentiva e poi il braccio di Draco gli avvolse la vita, e si fecero largo nella folla. Ora erano qui.
Ron è giù al ristorante a intrattenere Olie e riescono a sentire la sua piccola voce provenire dall'altra parte. Ha un linguaggio articolato per la sua età, senza dubbio per l’influenza del modo di parlare di Lucius.
A quasi quattro anni, non c'è nulla che Olie adori più di suo nonno
“Non sono sicuro di poterlo fare”, dice Harry. Draco intercetta la sua mano prima che possa sfregarsi gli occhi, gli spinge via i capelli dal viso.
“Allora non lo fare, e ti porto a casa”, risponde Draco.
“Sento di deludere le persone se non lo faccio”, ammette Harry, e il volto di Draco fa quella cosa per cui rimane completamente impassibile, il che di solito vuol dire che sta pensando che stai dicendo cazzate.
“Mi spiace che ti senta in questo modo”, dice Draco molto piano. Harry vorrebbe che dicesse qualcos’altro, qualcosa che fosse più d’aiuto ma sa che non verrà accontentato, che Draco vuole che decida da solo.
“Non sono a mio agio ad avere Olie qui”, dice e Draco annuisce.
“Nemmeno io”, dice. “Chiederei a Ron di - accompagnarci finché non posso Materializzarmi e portarlo con me".
“Fanculo!” fa Harry e si alza di colpo. Si sente girare la testa per un attimo, e Draco gli afferra i bicipiti, riportandolo alla realtà.
“Se ti serve un motivo per andartene, essere incinto di sei mesi dovrebbe funzionare”, dice. Harry lo ignora; non erano proprio sulla stessa pagina riguardo la gravidanza di Harry e la sua salute.
È la vita di Harry, non è toccato a Draco ora. Ci avevano provato. Non aveva funzionato.
Non parlano mai dell’aborto.
Questo non vuol dire che questo bambino fosse programmato, ed è stato un punto di frizione tra i due; Draco non si perdona per non aver controllato gli incantesimi contraccettivi di Harry e Harry non riesce davvero a perdonargli di non volere questo bambino.
"Pensi che io voglia un altro bambino se rimani storpio o peggio?” Draco gli aveva urlato a un certo punto. Era stato due mesi fa, e avevano smesso di parlarne da allora.
Ma anche se non ne parlano non vuol dire che non ne stiano litigando.
“Almeno stavolta sappiamo che sta arrivando”, aveva detto Draco con ironia il giorno in cui lo avevano scoperto e Harry ancora se lo ricorda, il disgustoso stato d'animo in cui si trovava Draco. Aveva cercato di trattenersi, aveva cercato di non imporre su Harry eccessivo riposo e tranquillità, ma entrambi erano esauriti con tutte le difficoltà che Harry aveva avuto fino ad ora, con tutte le volte che era stato in ospedale.
"La pancia si vede a malapena”, dice Harry. “Sai, voglio solo far notare di nuovo che non dovrebbe stupire che non sapessi nulla riguardo le gravidanze maschili se le pance non crescono fino a una settimana dal parto”.
“Hm”, fa Draco, gli occhi sullo stomaco di Harry. Non c'è davvero molto da vedere, solo un piccolo bozzolo di carne che normalmente non sta lì. A parte Draco nessun altro sa che anche i suoi capezzoli avevano già iniziato a crescere di nuovo; non è qualcosa che si può vedere attraverso la maglietta.
“Potrebbe essere tre settimane”, dice Draco senza pensarci. Allunga una mano per strofinare la pancia di Harry e Harry si rilassa contro il tocco. “Che?" chiede e Draco sbatte la palpebre, fa un passo indietro e sposta la mano.
Il rischio è alto, e non lo avevano detto a nessuno a parte Lucius, Ron ed Hermione.
“La pancia”, dice Draco. “Potrebbe essere qualunque momento, da tre a una settimana alla nascita, quando inizierà a crescere”.
“Okay”, fa Harry. “Di cosa stiamo parlando?”
Draco scrolla le spalle. Nel ristorante, Olie chiama Ron zuccone e grida divertito quando Ron, senza dubbio, lo lancia in aria per averlo chiamato così, afferrandolo con sicurezza.
“Non posso restare, Harry”, dice Draco. Harry sa che non è solo quello. Sa che Draco non può, ma comunque lo rende triste che non possa.
Ron li guarda calmo quando escono dalla stanza. Olie è immobilizzato sotto il suo braccio. Olie allunga tutti i suoi arti e dice “Papini” nel suo modo contento prima di spingere per essere lasciato andare. Cammina verso Draco, le braccia allungate, e Draco lo solleva con facilità.
Olie ancora non conosce la leggerezza del camminare per conto proprio; vedere le cose da una posizione alta mentre viene portato in giro in braccio è più nel suo stile.
Draco di solito non cerca di accontentarlo come fa Harry, ma gli ultimi mesi non sono stati semplici per nessuno.
“Puoi portare me e Olie da qualche parte dopo così posso smaterializzarmi?” chiede Draco e Ron annuisce, guardando Harry per un momento mentre esce.
“Hermione ti sta aspettando”, dice a Harry calmo, “all’ingresso principale. Ha detto che si sarebbe messa distante per vederti in mezzo alla gente”.
“Già”, fa Harry e guarda la strada verso il castello.
Di solito lo adora. Forse non oggi.
"É rischioso per lui?” chiede Draco. “dopo che hanno visto me?"
Harry non riesce a evitare l’infastidita alzata di occhi o il piccolo sbuffo che fa. Si dispiace subito però quando vede le labbra di Draco assottigliarsi, quando distoglie lo sguardo da Harry per un attimo.
Nulla va bene tra di loro al momento e Harry è pronto a esplodere come lo era poco dopo la morte di Sirius.
“Ragazzi”, dice Ron. Il rimprovero non è più gentile come lo era cinque mesi fa.
"Be', se a Harry non importa”, dice Draco strascicando le parole, ora irritato, “allora può occuparsene lui. Scusate se ho chiesto. Andiamo?”
“Sì”, dice Ron con fermezza prima che Harry possa ribattere, e inizia a camminare. Si separano presto; prima di girarsi, Draco si ferma e guarda verso Harry.
“Fai attenzione, ti prego”, dice e guarda Harry che si avvicina e dà a Olie un bacio. “Certo”, risponde Harry con un sorriso falso perché Olie inizia a turbarsi dall’atmosfera tesa attorno a loro e Harry non vuole che sappia che non tutto è rose e fiori al momento. È troppo piccolo per capire per cosa stanno litigando. Draco sposta Olie su un braccio solo e si allunga, percorrendo con una mano la pancia di Harry. “Dico davvero, Harry”, dice, e Harry annuisce.
"Ti amo”, fa Draco molto piano. Per un momento i loro occhi si incatenano e poi Harry dice “Certo” di nuovo e si gira. Non se la sente di ricambiare ora; sa che Draco lo dice perché per lui vuole dire che tra loro c’è qualcosa di più grande del loro litigio ma per Harry sembra più un obbligo che conferma un sentimento che ora come ora non vuole condividere.
E se ne pente.

*** 

Gli viene un altro attacco di panico proprio prima del suo discorso ma è più leggero; un sorso della pozione calmante che Draco ha insistito che si portasse, e riesce a risolverlo. Gli sarebbe piaciuto ubriacarsi con tutti gli altri dopo, ma nemmeno le gravidanze maschili lo permettono perciò si dovette accontentare di acqua e succo.
La serata trascorse più lenta di quello che aveva pensato alla fine, e sono le quattro di mattina quando si dirige verso Hogwarts per smaterializzarsi con Hermione e Ron.
“È strano dire che è stato divertente?” chiede Hermione, “vedere di nuovo tutti? Mi sono divertita”.
"È piuttosto strano”, dice Ron teatralmente. Harry è geloso del whiskey che ha bevuto prima. “Ma è okay perché mi sento allo stesso modo. Harry?” 
“Uguale”, dice Harry ed è vero; non aveva incontrato molte persone negli ultimi anni ed è stato bello rivedere tutti quelli che di solito non vede spesso, persone da Corvonero e Tassorosso.
Grimmauld è buia quando apre la porta d’ingresso. Draco di solito lascia qualche luce accesa per Harry quando rientra tardi, ma Harry non è del tutto sorpreso che non lo avesse fatto oggi.
Harry sale al piano superiore, controlla Olie velocemente. Il loro bambino sta dormendo pacificamente, e Harry entra nel bagno passando dal corridoio; aveva pensato di entrarci dalla camera da letto, ma Draco ha il sonno leggero e si è preso la briga di ogni più piccolo capriccio notturno di Olie da quando Harry è rimasto incinto e non riusciva più a occuparsene lui.
Si fa una doccia veloce, si lava i denti, si accarezza la pancia con la lozione che dovrebbe aiutarlo a distendere la pelle entro tre mesi.
Draco ha le spalle rivolte contro di lui quando entra. Harry scivola dentro i letto senza protendersi verso di lui, senza baciarlo, ben consapevole che Draco è sveglio. Si addormenta per primo. 

***

C’è una maledettissima foto di Draco che tocca la pancia di Harry a Hogsmeade nella Gazzetta del Profeta della mattina dopo con quel titolo che serviva giusto per rendere la loro vita un inferno.
“E dai!” dice Harry infastidito come non mai. Per un breve attimo pondera se nascondere il giornale, ma Draco fa il suo ingresso.
Aveva tagliato i capelli sei mesi fa e il pigiama gli sta perfettamente e Harry apprezza il suo aspetto la mattina.
“Non impazzire”, lo avverte ma è già troppo tardi; Draco ha visto il giornale e tutto il colore dalla sua faccia viene risucchiato via. “Fanculo!” dice piano e poi più forte “fanculo!” e poi c’è un urlo “FANCULO!” e Olie dice “è una parola noiosa, papà! Nonno dice di dire le parolacce solo se lo sai fare bene”.
“Dovresti davvero trascorrere meno tempo col nonno”, fa Harry. Draco li ignora, se ne va dalla cucina col giornale ancora in mano. Le fiamme nel camino si illuminano un momento dopo e se ne è già andato.
Be’, pensa Harry e procede a dare da mangiare al bambino e prepararlo per la giornata di scuola  che Lucius tiene al Manor. È una sorta di programma integrativo per i nati babbani e le loro famiglie, con una strega e una balia babbana che si prendono cura dei bambini; Harry adora il fatto che Lucius abbia dato dei fondi e lo spazio per tenerlo, perché non si sarebbe fidato di una di quelle tre uniche opzioni di asilo proposte dal Mondo Magico inglese. Il fatto che i bambini godano della sicurezza del Manor, che Lucius è lì vicino in caso qualcosa andasse storto, che Olie possa trascorrere del tempo col nonno quando l’asilo termina alle tre del pomeriggio, sono tutti dei surplus. Anche Hugo e Rose ci vanno, anche se Rose tra poco se ne dovrà andare e Hermione ci sta già piangendo perché nemmeno le poche opzioni di scuola elementare magiche sono molto allettanti.
Col senno di poi, impedire la proprietà di elfi domestici e impedire il legame magico dell’elfo domestico al mago o alla strega che serve non è stata una delle mosse più geniali, dato che ora gli elfi domestici non possono essere affidati a prendersi cura dei bambini come succedeva una volta e la maggior parte di loro preferisce occuparsi poco di ciò che ha a che fare con la cura della casa. La società magica non si è adattata bene all'assenza di opzioni per la cura dei bambini o il congedo parentale o i turni di lavoro, a parte nei servizi di cura.
Harry inizia a preoccuparsi solo quando torna dopo aver lasciato Olie perché Draco ancora non è tornato; sembra un po' esagerato andarsene così senza il cappotto, o le annotazioni sui suoi pazienti, senza salutare anche se ha un turno di 18 ore.
Gli manda un messaggio che Draco legge ma non risponde. Harry cerca di non infastidirsene, decide quindi di rivedere le note sul taglio della corteccia della betulla per prenderne il succo durante la luna piena.
Il camino si illumina verso le due.
Draco ha un aspetto orribile.
“Che è successo?" tenta Harry ma Draco si sta già muovendo per avvolgerlo in un abbraccio, e poi prende un respiro e inizia a tremare.
“Non ce la faccio”, dice, in un tono orribile e terribile. “Ho paura che tu non ce la faccia, non posso permettere che parlino della tua gravidanza, ho tanta paura di perderti, non posso-“.
“Draco”, prova di nuovo Harry a interromperlo ma Draco non lo lascia andare. “Non puoi morire prima di me”, dice. “Non puoi, non lo sopporterei, non potrei prendermi cura di Oliver, non potrei -“.
“Non morirò prima di te”, dice Harry e Draco ride, un suono orribile, poi affonda il viso tra i capelli di Harry e non dice altro, trema soltanto.
“Draco”, fa Harry dopo qualche tempo.
“Avrei voluto che abortissi”, dice Draco, tutto d'un fiato. “Il rischio è troppo alto. Vorrei che non fossi tu”.
“È il nostro bambino”, dice Harry freddamente e lo spinge via. Si guardano.
“Non posso amarlo se ti uccide”, dice Draco, quindi raccoglie le sue cose e se ne va.

*** 

Harry vorrebbe essere arrabbiato con lui e lo è, per alcune ore, prima che la sua rabbia si vaporizzi come rugiada sotto il sole.
Non può essere arrabbiato con Draco per essere così spaventato. Harry sa di non aver dato alla propria saluta la giusta attenzione che meritava, perlopiù perché voleva il bambino più di qualsiasi altra cosa. Soprattutto perché queste cose tendono ad andargli bene; ogni volta che si ritrova in grave pericolo alla fine riesce a sopravvivere.
Harry non ha veramente idea del perché il rischio sia così alto per lui. È tutto incentrato sul parto in qualche modo e si pente di non aver ascoltato di più.
Pensa di chiamare Hermione che senza dubbio ne saprà qualcosa ma decide di non farlo. Questa è una discussione che deve fare con Draco e nessun altro.
Chiede a Lucius di prendere Olie per alcuni giorni. Lucius dice certamente col tono di una persona che sa esattamente che qualcosa non va, e Harry spera brevemente che Draco non gliene abbia parlato; lui e Lucius si capiscono meglio rispetto a un tempo ma ci sarebbe sempre stata una crepa troppo grande per poterli veramente unire.
Draco torna a casa presto la mattina dopo. Cammina piuttosto rigidamente e Harry si rattristisce per lui; probabilmente non ha dormito per 30 ore a questo punto.
“Hey”, dice piano quando Draco appende il cappotto e ripone la borsa. Harry gli si avvicina e lo circonda con le braccia da dietro, si rannicchia contro il suo collo e lo bacia, inspira il suo dore.
Draco si trattiene con rigidità e Harry sospira, lo spinge a girarsi.
“Dobbiamo parlare”, dice piano. Un muscolo nella mandibola di Draco fa uno spasmo; non guarda verso Harry quando annuisce.
“Deve aspettare però”, dice. La sua voce è un po’ roca, un po' afona, e Harry ha la brutta sensazione che a un certo punto nelle ultime dodici ore, Draco sia andato da qualche parte a piangere in segreto. “Sono dannatamente stanco e non riuscirei a stare sveglio nemmeno se il letto fosse in fiamme”.
“Vai a stenderti allora”, gli dice Harry, Draco annuisce e va al piano superiore. Quando Harry lo va a controllare alcune ore dopo, a malapena aveva raggiunto il letto, un piede ancora penzolante fuori dal letto. Ha ancora addosso la camicia e i pantaloni, la cintura e i calzini, allora Harry lo sistema, gli toglie i calzini e la cintura almeno, gli apre i pantaloni perché sia più comodo. Draco a malapena reagisce, e allora Harry si siede per un momento, gli dà conforto con una mano sulla schiena, lo guarda per un po’.
È davvero l'uomo più bello che Harry conosca e a malapena ha occasione di vederlo così, rilassato e profondamente addormentato. Harry deve ammettere che anche Lucius è di bell’aspetto, ma le sembianze di Draco sono persino migliori, i suoi occhi più chiari e gentili, le sue anche più strette. È un bel vedere da quando è maturato nei lineamenti, da quando ha iniziato ad allenarsi.
Harry all’improvviso lo vuole; non hanno fatto molto sesso negli ultimi mesi, perché Harry era stanco o non se la sentiva o semplicemente non era interessato. La sua libido è sempre meno attiva di quella di Draco, la sua voglia sessuale si accontentava molto più facilmente anche se lo facevano una volta a settimana al massimo, ma non lo avevano fatto. L'intimità sessuale è importante per Draco e a Harry fa male pensare di non dargli abbastanza in quello, oltre a tutto il resto.
“Ci inventeremo qualcosa”, promette alla figura addormentata di Draco e torna di sotto.
Draco è tutto scompigliato e ancora stanco nel tardo pomeriggio.
“Sicuro di aver dormito abbastanza?” Harry chiede quando lo vede sbattere la testa contro il tavolo da pranzo in cucina e lo sente grugnire. “No”, Draco si lamenta, “ma se non mi alzo ora e vado a letto dopo resterò per sempre sveglio durante la notte, come un vampiro, e non vedrò mai più te e Olie”.
“Certo”, fa Harry e cerca di nascondere il divertimento. Il Draco drammatico non compare molto spesso in questi giorni ma quando lo fa Harry può ammettere che gli piace davvero tanto.
Strano come queste cose siano cambiate, come per diverso tempo a Hogwarts Harry non avesse odiato nulla più di questa parte di Draco.
“Stavo pensando”, comincia Harry. “e ho realizzato che non ho davvero capito i rischi. Me li puoi spiegare di nuovo?”
Draco resta in silenzio per un lungo momento, studiando il volto di Harry. “Hai detto di aver preso una decisione informata riguardo al tenere il bambino”, dice. La sua voce è piatta.
Harry sfortunatamente si ricorda di aver detto anche quello. Merda.
“Io - be’”, dice e guarda l'espressione di Draco trasformarsi in furia per un secondo prima di respingerla e alzarsi.
“Tutto questo è uno scherzo per te?” dice uscendo dalla cucina. Harry lo segue.
“Lo sai che non lo è”, fa. “ovvio che non lo è. Ma volevo davvero il bambino, Draco e-“.
Draco si volta talmente in fretta che Harry quasi gli va a sbattere contro.
“Potevamo adottare”, dice, mortalmente piano. "potevamo facilmente dare una casa a un bambino che non ce l'ha, o a due o anche tre se volevi. Perché sei così ossessionato dai bambini biologici?”
“Non sapevo nemmeno che avessi considerato l’adozione”, dice Harry e Draco sospira indignato e si allontana da lui. “Possiamo per favore parlarne senza che tu scappi via?” lo supplica Harry e Draco si ferma, respirando pesantemente.
“Una volta che la tua pancia inizia a espandersi”, dice “cosa che succederà inevitabilmente, le ferite del parto precedente si aggraveranno e credo ti ricorderai che erano abbastanza estese. Non puoi assolutamente fare un parto naturale questa volta perché - potrebbe lacerarti in un modo che sarebbe impossibile per te avere una vita normale dopo. Il che significa che il bambino verrà estratto con un intervento magico, il che non è un male di per sé, ma nel tuo dannato caso lo è, perché il tuo nucleo magico non si è mai ripreso e la quantità di magia che ti servirà per riparare il tuo corpo dopo, insieme al residuo magico dell’intervento, potrebbe distruggerti, arrivando a una rara condizione chiamata avvelenamento magico e questo è divertente proprio come sembra”.
“E se succede questo allora cosa?” chiede Harry e Draco sposta lo sguardo verso i suoi piedi nudi. “Allora morirai”, dice. “Nessuno è mai sopravvissuto a questo. Non subito, ma dopo alcuni mesi di dolori terribili morirai”.
“E il rischio di questo quanto è alto?" chiede Harry e resta a studiarlo, l’inclinazione del suo collo piegato, il modo in cui il sole pomeridiano gli illumina i capelli.
“La tua magia è stata già prosciugata in passato”, dice Draco “e reagisce diversamente da quelli di altri a causa del - Horcrux. È un rischio più alto”.
“Cosa significa, Draco?” chiede Harry molto piano.
Draco manda giù compulsivamente. “Penso attorno al 55-60 percento”, dice “davvero non ci hai pensato prima? Harry, come hai potuto?”
"Mi dispiace”, fa Harry. “Voglio - voglio davvero questo bambino. Quali sono i rischi per il bambino?”
“Il bambino starà bene”, risponde Draco. “Non è il fottuto bambino di cui ci dobbiamo preoccupare”.
“Smettila di parlare del nostro bambino in questo modo”, fa Harry, di nuovo infuriato. Lo fa davvero andare sui nervi il modo in cui Draco parla del bambino come fosse - una sorta di obbligo, una sorta di cosa- Potrebbe anche iniziare a dire stramboide dal modo in cui sta parlando del loro bambino.
“Certo”, dice Draco “Dovrò solo spiegare a Olie che il fottuto bambino non ha nulla a che vedere col fatto che ha perso suo padre. Il bambino è solo capitato lì all'improvviso, mentre suo padre non c’è più. Non c'è proprio alcun problema”.
“Non ti riconosco”, fa Harry, “come puoi parlare così del nostro-“.
“Odio quel bambino”, dice Draco con una voce orribile. “E nemmeno io ti riconosco. Come può importarti così poco di quello che succede a me o a Olie se il bambino ti uccide? Sei già solo interessato a lui, sono settimane che non fai più niente con Olie, a malapena mi tocchi e-“.
“Quindi questo riguarda il sesso”, dice Harry e non riconosce nemmeno la propria voce. “È sempre riguardo il sesso con te. Puoi costringermi allora, perché non lo fai? Non sarebbe una novità per te”.
“Io - cosa?” fa Draco completamente di stucco. “Sì, mi hai sentito”, dice Harry, “trova Hénry e lascia che mi scopi-“.
“Che?” grida Draco e Harry si blocca, lo guarda. È vero - non riconosce più Draco. Ma ora, non riconosce nemmeno sé stesso.
“Non hai mai voluto - con Hénry tu non hai mai-“, dice Draco e inciampa e si appoggia contro il muro del corridoio.
“Come se non lo sapessi”, fa Harry. “Tu sai sempre tutto”.
“E gli altri?” chiede Draco e Harry scuote il capo. “Non ne voglio parlare”, dice con ferocia.
“E il giorno dopo - il funerale di tua zia?” chiede Draco con la voce più tenue che Harry gli avesse mai sentito e restano a guardarsi finché l'espressione di Draco non si spegne. Si allontana dal muro, cammina verso le scale. Harry lo sente percorrere le scale e andare di nuovo in cucina.
Non è andata come voleva.
Draco torna dieci minuti dopo con un grosso borsone impacchettato. Guarda Harry solo una volta, poi il suo sguardo si allontana come se non riuscisse a forzarsi di guardarlo.
“Penso che ci serva dello spazio”, dice all’aria sopra la spalla di Harry. “Starò da - mio padre penso. Per un po’".
“Certo”, fa Harry, “scappare e fuggire sono ottime qualità dei Malfoy. Sono sicuro che ne sarà dispiaciuto.
Draco chiude gli occhi all'udire quello e Harry vuole riprenderselo indietro, tutto quanto. Fanculo, fanculo, fanculo.
“Non capisco perché sei così arrabbiato con me”, dice Draco e poi si gira e si sposta verso il camino. Harry lo segue, ora completamente infuriato.
“Basta solo che chiami nostro figlio stramboide, no?” gli grida. “Perché non ammetti che non lo sopporti - essere un padre, stare con me, non essere quello che aspetta un bambino. Non ti è importato nemmeno del bambino che hai perso, sei -“.
Draco scompare nella Metropolvere prima che l’altro abbia il tempo di finire. Harry respira pesantemente; il suo stomaco si solleva con dolore.
Grimmauld ha lo stesso peso che aveva dopo Sirius.

*** 

La testa di Ron pesa sulla spalla di Harry.
“Sembra una litigata orribile, amico”, dice piano e Harry annuisce, la testa tra le mani.
Sono passati cinque fottuti giorni e Draco si rifiuta di parlare con lui. Olie era stato lì l’altro giorno ed era rimasto per la notte e aveva chiacchierato senza smettere e Harry aveva realizzato d’un colpo che era vero: non aveva trascorso molto tempo con lui perché la chiacchierata felice di Olie gli era andata subito sui nervi. La gravidanza è difficile.
“Cosa faccio, Ron?” chiede perché non lo sa. Non lo sa.
Ron sospira e si alza per fare un altro té.
“Voglio bene a entrambi”, dice, “Non mi piace trovarmi in mezzo. Penso che entrambi dobbiate accettare di aver detto cose orribili l’uno all’altro, cose per ferire e vi dovete scusare e andare avanti. Dovete perdonarvi l'un l’altro per quello che avete detto. Non può rimanere lì”.
“Già”, fa Harry, non riesce a dire altro.
“E poi dovete focalizzarvi sul problema principale”, aggiunge Ron, “e-“
“No”, lo interrompe Harry. "È sicuro che morirò. Come faccio a focalizzarmi su questo? Sono altri tre mesi prima di sapere se starò bene o no e-“.
“E non vuoi parlargli per tre mesi?” Ron chiede, leggermente curioso. "Non pensi che sia meglio fare il tentativo nel caso tu non ce la faccia?”
“Non lo so”, dice Harry e sente il bisogno di piangere. Non aveva pianto, non ancora.
Lo stava realizzando molto lentamente. 60 percento di possibilità di lasciare Draco da solo. O di non vedere Olie crescere. O di - non vedere il bambino nella sua pancia fare i suoi primi passi.  Tutto sta diventando polvere davanti ai suoi occhi e non ha idea di cosa fare.
Era stato cieco; percepiva il bambino nella sua pancia come se fosse Olie e sarebbe morto per Olie ma non può - paragonare un bambino in vita a uno non ancora nato. Avrebbe dovuto ascoltare. Draco aveva provato più volte a parlargli quando ancora c’era tempo per abortire e Harry non aveva nemmeno voluto vagliare la possibilità. Non voleva nemmeno comprendere.
Un bravo padre protegge i suoi bambini, aveva pensato, e lui non - aveva pensato a cosa stesse chiedendo a Draco.
Lo aveva costretto.
Ron gli accarezza le spalle quando si ritrova a vomitare.

*** 

Draco è pallido quando Harry viene a trovarlo alcuni giorni dopo. Lucius li guarda solo una volta e porta Olie fuori.
“Non posso aggiustarlo”, dice Harry. Draco si siede.
“Ma posso scusarmi e lo faccio per le cose che ti ho detto”, continua Harry. “Ma non possiamo - dobbiamo aspettare ora e vedere cosa succede e questo è - non è quello che di solito faccio”.
“Possiamo farti partorire prima", dice Draco molto piano, ,”è abbastanza piccolo da farti un minimo danno ora. Possiamo mantenerti stabile, avere una minima interferenza magica. Probabilmente avresti un altro prosciugamento magico. Ma sarebbe solo questo”.
Harry deve cacciare via le lacrime.
"È il mio bambino, Draco”, dice cercando di rimanere neutro. “Non è - Non riesco a pensare al bambino come a qualcosa. Riesco già a sentirlo muoversi. Io - mi sembrerebbe di uccidere Olie”.
Draco chiude gli occhi per un lungo momento. Quando li riapre, sono pieni di lacrime.
“Non posso perderti”, dice, e Harry apre le braccia e un momento dopo si stanno aggrappando l'uno all’altro. “Lo capisco, Harry, davvero, ma - è - non posso-“.
“Shhh”, fa Harry, "Sono qui ora, Draco. E combatterò tantissimo per restare qui”.
"Ero così triste quando ho perso il bambino”, Draco sospira, “come hai potuto dire che non mi importava? Ho cercato di non darlo a vedere per Olie ma ero così così così triste -“.
“Lo so, shhh, lo so”, sussurra Harry, “Cercavo di dire cose cattive. Lo so quanto eri triste. Lo so, tesoro, lo so”.
“Pensavo di essere un Potter ora”, dice Draco rantolando, "non un Malfoy, non più, pensavo -".
“Oddio, lo sei”, lo interrompe Harry e lo abbraccia di più, lo spinge a sé più che può contro il proprio corpo, “lo sei, lo sei. Lo sei davvero”.
“Harry”, dice Draco e si rifugia contro di lui ed entrambi piangono.
Il cuore di Harry si sente meno pesante dopo.
“So quanto ti sto chiedendo”, dice Harry molto piano, il volto di Draco tra le mani. “So che ci avrei dovuto pensare seriamente, riguardo all’aborto. Sono davvero dispiaciuto di non aver ascoltato il mio guaritore e per aver ignorato il rischio. Ma non posso - terminarla ora. Non posso. Amo il bambino. Cercherò di non chiederti di amarlo a questo punto ma io - non posso finirla ora, Draco”.
Draco annuisce. “Mi impegnerò di più”, dice.

*** 

Harry deve stare al San Mungo per le ultime otto settimane della gravidanza, e Draco praticamente si trasferisce nella sua stanza dell’ospedale.
Lucius viene a trovarlo con Olie tutti i giorni, ed è divertente che Harry riesca a vivere una vita dopo la Battaglia in cui non riesce a immaginare di non avere l'aiuto di Lucius.
È sabato, Harry è di 35 settimane. Draco ha portato Olie alla mensa e a vedere l’acquario all’ingresso e Lucius si siede sul letto con Harry e gli mette una mano sulla pancia.
Di solito non si toccano. Draco e Lucius stanno andando in terapia insieme ora; Harry sa che stanno lavorando sul contatto fisico. Si immobilizza e guarda verso Lucius.
“Amo Oliver”, dice Lucius, “e amo mio figlio. Me li hai dati entrambi quindi - non dirò la parola con la A perché so che metterebbe entrambi a disagio. E poi, i Malfoy non parlano dei loro sentimenti”.
Harry sorride alla battuta e Lucius ricambia.
“E dato che li amo”, continua, “Ho bisogno di parlare con te di loro. Perché nessuno dei due sta bene al momento”.
“Lo so”, dice Harry piano. Lo può vedere; Olie piange spesso e fa i capricci non-stop, si arrampica su Harry tutti i giorni quando lo deve lasciare. Draco è - non lo fa vedere, ma si sta lasciando andare e Harry lo sa.
“Il litigio che avete avuto”, dice Lucius piano, “quando Draco è venuto da me. Quel litigio lo ha segnato nel profondo”.
Harry chiude gli occhi.
“Me ne ha parlato”, Lucius continua. "Ne ha parlato in terapia. Hai detto delle cose che per lui sono - difficili da conviverci”.
“Qual è il tuo punto, Lucius?” chiede Harry. C’è sempre un punto con Lucius e non vuole sentirlo parlare di quello che ha detto a Draco; si sente arrabbiato con sé stesso.
“Avevate un accordo che per cui avreste parlato di queste cose ora”, dice Lucius, “è un accordo perché sentite che renderebbe meno reale - la possibilità che tu possa non sopravvivere alla gravidanza”.
Harry annuisce guardandolo. Non lo avevano detto esplicitamente ma implicitamente era lì. Lucius lo osserva calmo per un lungo momento.
“Cosa pensi che gli succederà se non parlate di queste accuse”, continua Lucius, “e tu non ti dovessi svegliare dal tuo sonno magico e voi due non riuscite più a parlarvi”.
Cazzo, pensa Harry.

***

“Non mi hai stuprato”, dice Harry due giorni dopo, proprio quando Draco esce dal piccolo bagno della stanza d’ospedale di Harry, senza maglietta, con un paio di pantaloni a vita bassa di una tuta, i capelli ancora umidi.
È il suo aspetto migliore.
“Il giorno dopo il funerale”, Harry chiarifica. “Volevo farlo tanto quanto te. È stato molto intenso per me, non solo sessualmente ma anche emotivamente. Per questo ho pianto”.
Draco ha l’espressione di un cervo davanti ai fari di un’auto, lo fissa. “Okay”, dice, leggermente diffidente.
“E non era stupro nemmeno con Hénry”, continua Harry, “era solo una forma molto avanzata di - autolesionismo. Volevo continuare a farlo perché mi faceva male e io - avevo bisogno di quel dolore. All’epoca. Tutte le volte che non notavi quanto mi faceva male fare sesso con voi due, tutte le volte che dovevo ripetergli che non volevo fare qualcosa e lui lo faceva lo stesso e tu non - mi tenevi lontano dal dolore, o qualcosa, era come se mi punissi del fatto che ero una brutta persona e avevo bisogno di quella sensazione. In quel periodo della mia vita. Non ora”.
“Oh mio Dio”, dice Draco, impercettibilmente.
“Ma a essere onesto, ho continuato a pensarci nelle ultime settimane”, dice Harry, “e per la maggior parte è sicuramente, al cento per cento colpa mia ma - tu ne sai abbastanza di pratiche sessuali sicure. Come potresti non saperne? Penso di non aver realizzato che quello - mi feriva, il fatto che tu lo permettevi. E ora che l’ho detto durante il nostro litigo, penso che dovremmo parlarne”.
Draco si siede con un colpo sulla sedia dei visitatori, si mette la testa tra le mani. Il respiro che fa è come un nodo, quasi un singhiozzo.
“Lo sapevo”, dice dopo un lungo momento, “che non ti piaceva del tutto. Con lui. Non potevo lasciarti andare. Ero ferito, Harry. Così tanto ferito dopo il tuo compleanno e volevo solo... Te… Non avevo realizzato che ti facesse così male, perché con tutti gli altri - non era così. Giusto?”
“Mi piaceva con tutti gli altri”, conferma Harry piano. “Non lo rifarei ora, ma in quel periodo, mi piaceva farlo con te. Mi sentivo tuo. Ne avevo bisogno”.
“Non sono perfetto solo perché si suppone che sappia delle cose”, dice Draco, “Non sono il mio lavoro. Non posso vivere la mia vita privata alla perfezione. So che ti ferisce quando parlo del bambino come faccio ma non posso farne a meno. Era lo stesso in qualche modo con Hénry. Ero - scioccato dopo che ti ha colpito. Certo, avrei dovuto prevederlo. Ma mi elettrizzava il fatto che mi permettersi di portarti a letto con lui, dopo che te l'ho sbattuto in faccia. Non avrei mai dovuto farlo. Sapevo di non essere in controllo della situazione. Non col sesso, non senza sesso. Sono arrabbiato con me stesso da - Non lo so - Mesi dopo quello che è successo con Olie”.
“Non sei crudele”, dice Harry. “Questo è quello che non capisco. Perché non hai voluto punirmi?”
Draco inspira, ancora non lo guarda. “Non ho mai voluto”, dice. “Mai. Harry. Mai. Non so cosa stessi pensando. Forse speravo che tu avresti - detto qualcosa. Forzarmi a prendere una decisione tra te e lui. Volevo sentirti dire che - o tu o lui. Avrei scelto te, ovvio, e avremmo potuto - ricostruire quello che avevamo. Avresti realizzato che quello che avevamo era bello e che meritavo un’altra possibilità”.
“Draco”, dice Harry molto piano.
“È stato orribile per me”, dice Draco. “non averti ma anche non non-averti. Che non avresti capito perché avevo bisogno di spazio e tempo. Sentivo come se ti stessi prendendo gioco dei miei sentimenti e le invalidassi per un motivo. Non riuscivo a trovarci un senso. Ti sei messo sulla difensiva nel momento in cui ho provato a parlartene. Non sapevo che fare”.
“Sono così dispiaciuto”, sussurra Harry. Draco tira su col naso.
“Lo sono anche io, Harry”, dice l’altro. “Sapevo che avrei dovuto parlartene prima. Sapevo che - era sbagliato. Ma io - sono solo - Draco. Mando semper tutto a puttane. Dovresti saperlo meglio di tutti”.
“Suona un po’ come la strategia di manipolazione di una matricola di Serpeverde”, Harry scherza ma vuole riprenderselo non appena la battuta esce dalla sua bocca, capendo che era la cosa sbagliata  da dire ancora prima di vedere il volto di Draco chiudersi, sussultare.
“Già”, fa Draco e si alza per rivestirsi. Non per andare a letto, però.
“Era una battuta stupida”, dice Harry. “So quanto sei sensibile riguardo le case di Hogwarts. Scusami. Sai che apro la bocca senza pensare”.
“Io ti do il mio cuore”, dice Draco amaramente. “E tu fai una battuta stupida. So quanto fosse sbagliato. E sto cercando di rimediare. Ma non ce la faccio se tu - ti comporti così”.
“Draco, ti prego”, lo supplica Harry. “hai ragione. Era stupida. Mi sto scusando. Solo, ti prego, non andartene”.
“È una cosa da Malfoy”, dice Draco. “proprio come hai detto tu”, e se ne va a prendere il cappotto e le scarpe.
Il sentimento che si posa sullo stomaco di Harry, che lo afferra per la gola, sa tanto di panico e gli incantesimi attorno a lui se ne accorgono, mandando un allarme che fa immediatamente girare Draco indietro.
Per un momento si guardano, sospesi.
“Ti amo”, prova Harry.
“Non me lo avevi detto quella volta a Hogwarts”, dice Draco come se non potesse evitarlo, "mi hai lasciato appeso come quella volta che ho provato a essere tuo amico al nostro primo anno. Proprio  come mi stai lasciando appeso ora con la tua insistenza nell’avere un bambino che con tutta probabilità ti ucciderà”.
“Tuo padre dice che dovremmo parlare di queste cose”, dice Harry, ora disperato. Se deve spingere Lucius sotto un autobus, be’, ci avrebbe pensato dopo.
“La vita di mio padre è piena di rimpianti”, fa Draco, “certo che direbbe una cosa del genere. E non ero nemmeno contrario finché non ti sei preso gioco di me”.
“Mi dispiace”, urla Harry. “Era una fottuta battuta. Mi dispiace che sia uscita male”.
Gli allarmi stanno mandando un beep a tutto volume e la porta si apre per rivelare i suoi due guaritori principali. Guardano prima Draco, poi Harry, infine gli allarmi finché uno di loro, una donna chiamata Stavine Hurly, non dice a Draco di uscire.
E Draco se ne va.

*** 

Hermione massaggia la mano di Harry, gli occhi caldi e preoccupati poggiati su di lui.
Le ha raccontato tutto, tutti i litigi che hanno avuto, tutte le cose dolorose che si sono detti.
“Forse era un errore pensare che avrebbe funzionato”, dice, “visto quanto ci siamo odiati. Forse eravamo solo un errore e ci saremmo dovuti fermare prima - di avere dei bambini. Forse devo solo farmela passare per lui perché sono dannatamente sicuro di non poter andare avanti così”.
“So che Draco la pensa diversamente”, dice Hermione. “Draco vuole che tra voi due funzioni. Davvero tanto”.
“Non mi sembra sia così ora”, mugugna Harry.
“Harry”, lo riprende Hermione. “Voi due avete una relazione fantastica. Adesso però vi trovate in un brutto momento perché - sarò onesta, okay?”
“Oh no”, fa Harry perché sa che essere onesti nel caso di Hermione significa essere brutali. Lei è la persona più diretta che Harry conosca. Il termine “maniere forti” è stato inventato per lei.
“Stai distruggendo quello che hai perché vuoi di più, per questo incessante bisogno di avere una famiglia che ti è rimasto dall’infanzia. Ti sembra che tre non sia abbastanza per essere considerati una famiglia. Ti piace la dipendenza che i bambini piccoli hanno per te, e ne vuoi di più e hai ignorato il pericolo perché a te è sempre andata bene, in ogni situazione catastrofica”, Hermione dice. “E Draco lo capisce, ma non è d’accordo. Questo unito al fatto che la vostra storia passata lo sta davvero ferendo più di quanto lo faccia a te. È ancora incredibilmente arrabbiato con sé stesso per non averti parlato al tuo 27esimo compleanno”.
Fa male.
“Non sono rimasto incinto apposta”, fa Harry.
“Ma non hai nemmeno preso la pozione del giorno dopo”, Hermione dice. “e non hai abortito. Capisco che l’aborto sarebbe stato difficile per te, ma non ci hai nemmeno pensato”.
Harry resta in silenzio, ci pensa.
“Non posso aggiustarlo ora”, dice, “Sono di 36 settimane, Hermione. Non si può fare niente ora”.
“Sì”, Hermione concorda. “E anche Draco è da incolpare. Non riesce a dirti di no per nulla al mondo. Avrebbe dovuto obbligarti a considerare le implicazioni. Avrebbe dovuto dirti che non voleva il bambino dal momento in cui avete saputo che eri incinto, anziché ascoltare i tuoi desideri.  Non è stato grandioso il suo modo di comunicare. Si sente in colpa ogni singolo istante in cui ti dà anche il più piccolo motivo per essere arrabbiato o triste. Ma dovete tenere separato quello che è successo prima e dopo Flint. Le threesome sono una cosa diversa. L’aborto è una cosa diversa. Quello che Draco pensa di Hogwarts è una cosa completamente diversa. Non significano che la vostra relazione sia destinata al fallimento, ma solo che dovete parlarvi onestamente su queste cose. Normalmente siete bravi in questo. Questo è - più difficile perché Draco è - francamente sta andando fuori di testa. Non potete discutere ora del problema. Lui non ascolta e si arrabbia facilmente e tu non lo ascolti quando è arrabbiato. E il fatto che tu abbia preso un consiglio sulle relazioni da Lucius - non lo so, Harry. Draco ha controllato che non ci siano danni al tuo cervello?”  
“Oh stai zitta”, dice Harry, “Se muoio tra quattro settimane, sarà orribile che non ci siamo chiariti. Aveva ragione in questo senso".
“Be’, allora semplicemente non morire”, dice Hermione, “perché sì, sarà orribile”.
“Non si prenderà cura del bambino se mi uccide”, dice Harry, non osa porlo come domanda. Hermione sospira.
“Questo non glielo devi dire”, dice lei con convinzione. “Se tu muori - abbiamo fatto dei piani. Lucius, Ron e io. Non permetteremo che Olie o il bambino soffrano più del necessario. E cercheremo di impedire che Draco si faccia male. Prometto che Olie e il bambino staranno bene. Ma non posso fare la stessa promessa per Draco”.
Harry inspira ed espira, dentro e fuori.
“Penso di starlo realizzando solo ora”, dice, “e so quanto sia sbagliato. Ma solo ora sto realizzando quello - cosa sto chiedendo a Draco. Ed è - orribile”.    
“Allora vedi di non morire”, dice Hermione e alza gli occhi al cielo.  

*** 

Ron è più duro, perché lui è sempre stato più amico di Draco rispetto a Hermione.
È più duro anche perché lo ferisce il fatto che Draco stia soffrendo, che Harry stia soffrendo.
Harry non vede Draco da nove giorni. È di 37 settimane e il suo stomaco è saltato fuori quel giorno. Il pancione è enorme e continua a crescere e fa male che Draco non sia lì. Fa male che non ci sia nessuno che non veda l’ora di dare il benvenuto al bambino.
Ron osserva la pancia come fosse un’offesa personale.
“Come sta?” chiede Harry. Aveva chiesto prima a Ron di dire a Draco che la pancia sta crescendo e aveva sperato - che Draco sarebbe tornato con Ron.
“Sta andando fuori di testa”, dice Ron.
“Ron”, prova Harry, ma Ron scuote il capo.
“Mi parla in confidenza”, dice Ron. “Non ti dirò cosa mi dice. Sta cercando di esserci per te. Si sente davvero in colpa per aver iniziato a litigare con te mentre sei in attesa. Dagli del tempo”.
“Digli che non ho bisogno che lui ci sia per il parto”, dice Harry, “non c'è bisogno che lo faccia. Hermione verrà con me. Stanno cercando di non farmi addormentare completamente, così posso dirgli se qualcosa va storto. Sarà più - doloroso, ma è meglio così”.
“Posso provarci”, dice Ron, “ma lui vorrà essere lì”.
“Non è uno specialista riguardo a questo”, dice Harry, “non può aiutare comunque, lui-“.
“Harry, non ha fatto altro che leggere dal momento in cui hai saputo di essere incinto”, dice Ron, “ha parlato più o meno con tutti quelli che avevano qualcosa da dire riguardo al tuo problema. Ha circa 30 scenari differenti nella sua testa per te. Cosa pensi che farebbe, stare da parte mentre suo marito muore, se invece ha il potere di aiutare?”
“Oh”, dice Harry. È proprio tipico di Draco, ma comunque non ne aveva idea.
“Oh Dio!” fa Ron, “Harry, ti voglio bene come a un fratello, ma a volte sei talmente ottuso che ti vorrei scuotere”.

***

Draco è lì quando Harry apre gli occhi la mattina dopo. Harry sa immediatamente che ha fatto qualcosa per avere l’aspetto di sempre, sa senza ombra di dubbio che deve aver applicato qualcuna di quelle pozioni e creme che Harry non conosce per avere il solito aspetto. Non vuole sapere come sembra sotto tutta quella magia.
La mano di Draco è appoggiata sul pancione.
“Grazie per essere venuto”, dice Harry.
“Ti indurremo più tardi”, dice Draco, “pensiamo che potremo controllare meglio il parto se non è naturale”.
“Okay”, fa Harry. Avrebbe voluto avere un'esperienza di parto migliore rispetto all’altra volta, ma aveva rinunciato al pensiero un po' di tempo fa.
Draco annuisce, guarda il pancione.
“Non abbiamo mai parlato di nomi”, dice piano e Harry viene colpito da quell’estremo nodo di tenerezza che ogni tanto gli viene per Draco, di solito quando non fa niente eccetto dire cose come questa, costruire un ponte d’oro per Harry che non lo merita nemmeno, dopo quello che ha fatto passare a Draco negli ultimi mesi.
“Mi piace Louis”, dice, “per un bambino. Olie e Louie, è tenero, non credi?”
Draco sorride e Harry vede che è forzato ma non commenta. “È perfetto”, dice.
“Holly per una bambina”, dice Harry, “non ho pensato a un secondo nome, però. Scegli tu”.
Draco allunga una mano, unisce le dita con quelle di Harry. Alza la mano di Harry dopo un momento, gli bacia le punte delle falangi.
“Io pensavo a Polly, ma non possiamo fare Holly Polly”, dice divertito e Harry concorda con un mormorio, amandolo così dannatamente tanto.
“Che ne dici di Holly Louise?” fa Draco, “perché mi piace davvero tanto Louis. In entrambe le forme”.
“Già”, dice Harry, la voce densa.
“E ho cambiato idea su una cosa”, dice Draco, “Non penso che Louis Ronald suoni così male, ma  sai… Probabilmente è meritato”.
Harry ride. “Spera che sia una bambina allora", dice e Draco si china in avanti per baciarlo.
“Ti amo”, dice. Harry ricambia. 

*** 

Alla fine tutto va bene.
Harry muore solo un po’, due volte, per alcuni secondi. Non soffre di avvelenamento da magia, però. Ha ancora tanto dolore, gli viene da piangere per diversi giorni dall’intervento ogni volta che si muove anche solo un po’.
Louis Ronald Potter ha una chiazza di capelli scuri sulla testa. Harry è abbastanza sicuro che avrà gli occhi grigi. É talmente innamorato del bambino da provare dolore da qualche parte in fondo.
“È solo lì da dove lo abbiamo tirato fuori”, dice Draco, ma a malapena ha lasciato andare il bambino dalle proprie braccia, quindi Harry sa che stanno bene.
“Mi farò una vasectomia”, dice Draco. “Alla Babbana, se dovesse servire”.
“Sei il mio preferito”, Harry farfuglia ancora sotto effetto delle pozioni.
“Dormi, idiota”, dice Draco, e gli stampa dei baci su tutta la faccia.

*** 

Con due bambini tutto è - più difficile.
Harry è praticamente fuori dai giochi per quasi tre mesi. Non può portare in braccio Louie e non può fare niente con Olie tranne stare steso con lui nel letto a leggergli storie e coccolarlo o forse giocare con alcuni animali di pezza se non si muovono troppo in giro.
Non può nemmeno fare magia; Draco lo fa esercitare con un paio di piccoli incantesimi ogni tre ore per ricostruire la sua forza magica, ma solo quello, non gli è permesso fare di più.
È Draco quello che si prende la maggior parte del lavoro. Il San Mungo è abbastanza gentile da concedergli un permesso esteso per sei settimane, ma dopo deve tornare a lavorare a pieni turni e prendersi cura dei bambini e di Harry.
Lucius è di grande aiuto. Praticamente si trasferisce da loro. Anche Ron che lavora a turni viene da loro spesso, porta con sé Hugo e Rose, manda Draco a dormire se può stare lì. Molly porta loro da mangiare sempre, ma è impegnata con i suoi nipoti. Hermione non riesce a farsi vedere spesso.
“Perché non assumete qualcuno?” chiede Hermione una sera. Draco si è assopito sulla spalla di Harry il secondo esatto in cui si sono seduti. Rose, Hugo e Olie hanno costruito un piccolo nido nella stanza di Olie prima e si sono addormentati l’uno vicino all’altro e sono adorabili. Louie è tra le braccia di Ron che lo chiama solo Ronald ed è completamente cotto di lui.
“Draco non si fida di nessuno”, dice Harry, “io non mi fido di nessuno. Se assumiamo qualcuno l’unica cosa che faremmo sarebbe controllare perché non ci fidiamo di nessuno”.
Hermione alza gli occhi al cielo.
“C’è un rischio”, dice Ron, "e non è piccolo. Draco riceve ancora circa trenta gufi al lavoro”.
“Fantastico!” dice Harry sarcastico. È un’altra cosa di cui non parlano; il seguito della foto sulla Gazzetta del Profeta di Draco che tocca la pancia di Harry a Hogsmeade. Quello è stato qualcosa che Draco ha affrontato per conto suo; Grimmauld è ora impenetrabile a tutti eccetto a quelli all’interno del loro piccolo gruppo.
Draco si agita contro di lui e Harry si china per poggiargli un bacio sulla fronte, mantiene le labbra lì per un momento. Non ha fatto molto nemmeno quel giorno ma spera solo di potersi rannicchiare con Draco e addormentarsi.
“È comunque troppo lavoro per Draco da solo”, dice Hermione, “e Lucius non può restare per sempre”.
“Sarò fuori dal letto in una settimana”, dice Harry, “andrà meglio allora”.
“Draco ha circa un anno di sonno da recuperare”, ribatte Hermione.
Draco piagnucola contro Harry. “Tesoro?” lo chiama Harry piano, lo punzecchia un po’, ma Draco si ri-distende, sprofonda di più contro di lui.
“È solo un punto per lui”, dice Hermione, “o pensi sia normale che si addormenti così profondamente quando non è da solo con te?”
Draco mugola di nuovo e poi si alza di colpo con gli occhi spalancati. Il suo respiro è troppo veloce e Harry si sente protettivo tutto ad un tratto, si gira e si piazza davanti a lui per bloccarlo alla vista di Hermione e Ron sull’altro divano.
“Hey”, dice molto piano. “Hey, stai bene”.
Draco si allunga per aggrapparsi al bicipite di Harry, si guarda in giro, si riprende. “Scusa”, fa, chiaramente imbarazzato e se ne va dalla scena portando Louie con sé.
Hermione e Ron se ne vanno poco dopo, ciascuno con un bambino addormentato in braccio.
“Parlagli”, dice Hermione e Harry sa che ha ragione, che deve smettere di rimandare il discorso con Draco.
Draco è ancora sveglio quando Harry sale al piano superiore. La sua cicatrice dall’operazione magica è a malapena visibile grazie al minuzioso lavoro di Draco, ma fa comunque male e Draco prende la pozione per ridurre le cicatrici che aveva realizzato anni prima, scorre con la mano sulla pancia di Harry molto piano e molto teneramente.
“Le cose che ho detto sul tuo aborto”, dice Harry, perché con Draco è meglio andare subito al dunque senza esitare, “devo scusarmi per quello. Mi dispiace davvero tanto di avertele dette”.
Draco annuisce, non lo guarda e Harry gli prende la pozione dalle mani, la mette sul comodino, striscia nel suo grembo.
“E quello che ho detto su Hénry e noi”, continua, “era vero, ma è anche stato brutto da parte mia. Non voglio che te ne fai una colpa. È nel passato e se ti serve del tempo per venire a patti con questo, prenditi quel tempo, okay? Se devi parlarne ancora, possiamo fare anche questo”.
Si stende giù e strofina il naso tra i capelli di Draco, gli bacia le orecchie, osserva la sua testa chiara. Le mani di Draco sono sulle sue anche e Harry si abbassa con attenzione. Draco non è eccitato; nemmeno Harry, ma sono passati - mesi, troppo tempo da quando lo avevano fatto.
“E prometto di non fare un altro bambino”, dice Harry, “e non voglio nemmeno che tu ci provi. Ho iniziato a parlare del mio - desiderio di avere più bambini in terapia. Non penso che la mia motivazione fosse così sana”.
“Harry”, dice Draco molto piano e finalmente lo guarda. I suoi occhi sono pieni di lacrime.
“Mi spiace così tanto che ti senta così riguardo a Hogwarts”, dice Harry, “ma posso capire perché. So che non vuoi che loro ci vadano e posso - capirlo. Non posso prometterti che mi andrà bene, ma ti prometto che ci penserò”.
“Se mi garantisci che finiranno a Tassorosso allora possono andare”, dice Draco con gli occhi lacrimanti e Harry sbuffa.
“Sappiamo entrambi in che casa finirà Olie”, dice e Draco sospira, ma è vero; Olie è un piccolo maestro della manipolazione, riesce a cavarsela coi suoi modi di fare solo perché è dannatamente dolce.
“E per quanto riguarda noi due e la nostra mancanza di sesso o altro tempo solo per noi due - l’ho notato e me ne pento. Ci sto lavorando”, sussurra Harry e gira i fianchi e Draco mugugna, impotentemente contro il suo collo.
“Non sei pronto”, dice, ma è debole e Harry sa che ne ha bisogno, più di qualsiasi altra cosa.
“Lascia che ci pensi io”, dice Harry, “tu ti sei preso così tanta cura di me e dei ragazzi, ma ho bisogno che ti fermi ora e ti ricordi che anche Draco esiste. Draco ha bisogno di tempo per Draco, okay? Se sto bene dopo l’esame di giovedì, mi prometterai che ci andrai più piano”.
“Per favore”, fa Draco, strofinando il proprio pene contro quello di Harry e Harry si abbassa per prenderli entrambi in mano, muovendoli entrambi.
“Sono stato terribile con te", dice, “egoista. Ti ho quasi fatto la cosa più orribile che si possa fare. Non lo farò più, prometto. Mi sento così in colpa. Lascia che rimedi. Se il mio - Draco, sei l'amore della mia vita, cazzo”.
Draco mugugna e viene, inarcandosi contro Harry e anche Harry viene, lo bacia, lascia andare Draco. si coccolano; quando Draco si alza da sotto Harry per dare da mangiare a Louie tre ore dopo, Harry lo aspetta e tornano a coccolarsi.

*** 

Harry prende la decisione piuttosto impulsivamente ma il tempo in Gran Bretagna è stato fiacco per settimane e gli sta pesando sulla mente. Gli piace il fatto che tutti loro siano figli dell’estate, ma trova anche che dopo aver festeggiato il compleanno di Draco prima, poi Olie e infine il suo e adesso quello di Louie, lascia troppi lunghi mesi da riempire e nulla in arrivo di cui rallegrarsi.
Sa quanto Draco sia fortunato ad aver ottenuto due settimane di ferie per Natale e per l'anno nuovo e per un momento esita, perché è bello trascorrere del tempo in famiglia, ma alla fine procede nella sua decisione. Draco e lui hanno bisogno di tempo per conto loro, disperatamente. Harry è praticamente tornato in azione ma non riesce a ricordare un giorno che non sia stato affrettato frenetico in qualche modo. Olie nemmeno è stato molto bravo nell'aver a che fare con un fratellino, nel non avere Harry sempre attorno a sé dopo il parto. Louie anche è più propenso ad ammalarsi, ai dolori di stomaco, a lunghe nottate insonni. E Draco è ancora stanco. Harry si costringe a non dargli altro che comprensione e pazienza; ci vuole del tempo per superare tutto.
Due settimane in una villa in Thailandia con la loro piscina e lontano dai rumori di tutto è quello di cui hanno bisogno, e Harry non si preoccupa dei soldi. Draco guadagna bene, lui guadagna di meno ma ha ancora un’eredità e quella di Draco è una cosa completamente diversa. Possono permetterselo; non si sono permessi molto negli ultimi anni e Harry spenderà quei maledetti soldi, altroché.
Riserva subito dopo una Passaporta, poi va a preparare i bagagli. È poco preavviso ed è meglio che Draco non si attardi, o perderanno la Passaporta, ma a Harry non importa, ripieno di energia nervosa.
Deve aggiustare la loro relazione e spera che le vacanze diano loro il tempo per farlo.
Aspetta il suo arrivo coi bambini giù nel salotto, le valigie ai suoi piedi. Olie chiacchiera amabilmente e canticchia e il camino per fortuna si illumina a vita giusto in tempo, Draco esce elegantemente come sempre. Li adocchia subito e Harry vuole sorridere e dire sorpresa, ma non ci arriva. Il volto di Draco - cade, fa una cosa orribile, gli occhi si spalancano terrorizzati e Harry è confuso per alcuni secondi prima di realizzare quello che sembra, a che tipo di conclusione qualcuno potrebbe essere arrivato dopo più di un anno di litigi.
Apre la bocca per dire qualcosa, ma Olie sta già andando verso Draco - Draco fa la cosa più brutta. Il litigio lo ha - travolto. Non prende in braccio Olie, invece si inchina, come un uomo anziano, e quando guarda verso Harry il suo volto è una maschera. Le sue mani stanno tremando, ma il suo volto non dice nulla. Somiglia molto a Lucius.
"È per le vacanze”, dice Harry molto piano perché non può fare finta di non aver visto quello che ha appena visto, “ho prenotato una villa in Thailandia. La Passaporta è tra trenta minuti. Ho pensato che ci avrebbe - fatto bene. Essere noi stessi per le vacanze”.
Draco chiude gli occhi per un momento, poi manda giù, annuisce, si rialza.
“Ho impacchettato le tue cose”, dice Harry. Olie si è spinto mezza mano in faccia, li guarda con occhi grandi. Draco annuisce di nuovo senza guardare Harry e stanno lì, senza muoversi.
“Tesoro?” fa Harry quando Draco dà loro le spalle. Sposta Louie nell’altro braccio, va verso Draco e con la mano libera gli strofina la schiena, guarda la singola lacrima che sfugge a Draco in un dolore silenzioso.
“Mi dispiace di averti spaventato”, dice Harry e Draco prende un respiro.
“Papini?” chiama Olie e suono così spaventato e piccolo al che Draco si gira, lo posiziona meglio. “Sei contento di vedere la Thailandia, campione?” chiede, la voce non del tutto ferma, e afferra la valigia più grande. Continua a chiacchierare con Olie finché non raggiungono il Ministero, attento nel non guardare Harry. Harry e lui si scambiano i bambini e la valigia una volta che sono in fila per la Passaporta; alla fine sta ancora funzionando, pensa Harry amaramente quando la Passaporta li riporta alla realtà. Non ha bisogno di dire a Draco di prendere i bambini in questo viaggio perché Draco sa bene che Harry semplicemente li lascerebbe cadere.
La villa è meravigliosa ed è grande e arieggiata, e il tempo è proprio come Harry sperava che fosse. C'è anche un elfo domestico privato che li accoglie aggraziato e si occupa dei loro bagagli prima di guidarli sul terrazzo a godersi la cena. Olie è piuttosto rapito da tutto quello e per una volta non fa i capricci col cibo e Harry prova a goderselo, allattando Louis fuori senza che i suoi capezzoli si congelino.
Olie si addormenta poco dopo, il viaggio lo ha esaurito e Harry si occupa di mettere anche Louie giù per la notte. Si siede con loro per un momento, coi suoi due bei bambini e li guarda, i piccoli pugnetti di Louie e i piccoli piedini sporchi di Olie.
Draco è seduto con la testa tra le mani quando Harry torna giù, e Harry afferra una sedia e la avvicina, si siede di fronte a lui, le loro ginocchia che si toccano.
“Sputa il rospo”, dice, fermo ma dolce, “tutto quanto. Ne parliamo ora. Non possiamo continuare così”.
Draco annuisce ma non fa nulla di più. Harry esita per un momento, prima di protendersi in avanti, premendo la fronte contro quella di Draco.
“Tesoro”, dice, ancora fermo.
“Di cosa vuoi parlare?” gracchia Draco e Harry lo bacia sulla ruga in fronte, posa le labbra lì.
“Tutto quanto”, dice, “le cose che ci siamo detti. Qualsiasi cosa ci sia nella tua testa che ci impedisce di sentirci connessi ora come ora. Voglio che abbiamo una conversazione onesta riguardo a che punto siamo. Prenderò del Veritaserum se devo”.
Draco sospira e poi resta di nuovo in silenzio.
Questo è il metodo sbagliato, pensa Harry. Questo non funziona e per un secondo, va in panico, prima di - ricordarsi che forse c'è un modo che aiuta Draco più del parlare. Non lo avevano fatto esplicitamente, ma è stato parte della loro vita sessuale prima e Harry ha notato già dalla prima volta l’effetto che ha su Draco.
“Vieni a letto con me”, gli dice e lo tira dietro di sé. Controlla i bambini un’altra volta dagli schermi magici prima di procedere verso la loro stanza, prima di togliersi i pantaloni e la maglietta e sdraiarsi nel mezzo del letto.
Draco lo guarda, esita insicuro a lato del letto.
“Sarai il mio bravo ragazzo", fa Harry, “e mi farai ecciterai per te?”
Draco trema, i peli sulle sue braccia si drizzano e poi si arrampica vicino a Harry, mette la propria bocca su di lui e mugugna.
“Bravo ragazzo”, dice Harry piano e gli accarezza i capelli. Continua a seguire i comandi e le lodi finché non è completamente eccitato, finché le ginocchia di Draco non sono aggrappate al materasso disperatamente prima di ordinargli di spogliarsi, prima di ordinargli di allargare le chiappe cosicché Harry possa divorarlo. Allenta la tensione solo quando le gambe di Draco iniziano a tremare incontrollabilmente.
Gli incantesimi vengono sussurrati velocemente, mette Draco a quattro zampe, prima di posizionarsi dietro di lui. Di solito non lo fanno, leccare l’ano, non con da Draco dietro, ma Draco è così eccitato che Harry ha male per lui, si pente di non averglielo concesso prima. 
Il sesso è forte, più forte del solito. Harry usa ogni pizzico di pazienza mentre scopa Draco, lunghi, forti colpi che spostano Draco in avanti per quanto sono forti. Tutto ciò che Draco può fare è reggersi, non può toccarsi mentre Harry colpisce e colpisce finché Draco non inizia a mugugnare, finché Harry non gli dice di venire. L’apertura di Draco si stringe così forte attorno a lui che porta Harry oltre il limite che si ritrova sfinito prima di ordinare a Draco di leccare via, prima di leccare anche lui l’altro. Lo tiene tra le braccia, lo elogia di nuovo, gli bacia via le lacrime, gli lecca via il sudore dalle tempie, lo culla un po’. Si addormentato sulle coperte, abbracciati stretti più che possono.
“Il mio bravo ragazzo”, dice Harry prima di addormentarsi e Draco mugugna di nuovo, piano, contro la sua gola. 

*** 

Il sesso non risolve magicamente tutti i loro problemi, ma risolve tanto.
Draco ha portato troppo peso sulle proprie spalle per troppo tempo e Harry può vedere quello che gli fa, poter cedere quel peso a qualcun altro, essere alla mercé di Harry ogni notte nel letto. Non hanno fatto così tanto sesso in anni e Harry non sa perché. Si promette che sarà meno disattento, che farà del sesso la loro più grande priorità.
Non fanno nulla di estremo, come usare le candele o le bende o la frusta perché nessuno di loro riese a sopportarlo. È abbastanza dare gli ordini a Draco, elogiarlo dopo aver finalmente interrotto quel circolo di silenzi e litigi.
La loro prima settimana in Thailandia la trascorrono più o meno così. Mangiano bene, si riposano nella piscina, Harry gioca con Olie e si occupa di Louie. Draco dorme fino a tardi e si fa i riposini e cerca di svegliarsi solo per avere Harry che gli ordini di tornare a letto. Fa meraviglie su di lui, poter recuperare il sonno.
La secondo settimana vanno in esplorazione, visitano alcuni villaggi locali, vanno in spiaggia. Harry ha scelto una località meno turistica apposta, senza alcuna spiaggia con feste ed è carino e tranquillo. Olie fa amicizia con gli altri bambini e i cani e i gatti e alcune scimmiette del tempio. Vanno a visitare un centro per il salvataggio di elefanti, alcuni templi. Mangiano del cibo piccante che Harry ama e Draco odia e nel tardo pomeriggio tornano per guardare il tramonto dalla loro terrazza. Non fanno molto per Natale, stanno solo seduti e guardano Olie spacchettare i suoi regali con gioia e senza alcun decoro nonostante i tentativi di Lucius. Lucius non ha mandato il suo e Olie è felice al pensiero di un secondo Natale a casa. A Capodanno, Olie si addormenta prima che la mezzanotte sia vicina, e Harry e Draco ne approfittano per scopare nell'arrivo dell’anno nuovo.
Alla loro ultima notte, con i bambini a letto, Harry e Draco si coccolano sulla loro poltrona fuori, Harry con del vino e Draco con della birra.
"Questo è stato fantastico”, dice Draco piano, posando un bacio sulla clavicola di Harry. Harry sorride tra i suoi capelli ascoltando i suoni della foresta tropicale attorno a loro.
“Stiamo meglio?" chiede piano, e Draco si avvicina, percorre il petto di Harry con la mano. “Sì”, conferma, “spero solo che non ci perdiamo di nuovo quando torniamo”.
“Dobbiamo iniziare a parlare”, fa Harry, “vorrei che potessi lavorare un po' meno. Devi prenderti più cura di te stesso. Sto pensando che potrei vedere se trovo un elfo domestico, dopotutto. È stato un po' troppo”.
“Oppure”, dice Draco e bacio il collo di Harry. “Potremmo continuare a risolvere i nostri problemi scopando”.
Harry sbuffa, si china e si baciano, a lungo e con intensità. Quando si separano, entrambi sono arrossati.
“Ti amo”, dice Harry, guardando il volto di Draco. “Non ho smesso di amarti per un singolo istante nell’ultimo anno. Sono stato orribile, e continuerò a scusarmi per quello che ho detto e fatto per sempre, ma ti ho amato nonostante tutto. Cercherò di mostrarlo di più quest’anno”.
"Ti amo anche io”, dice Draco con voce roca, “amo i nostri bambini. Amo che abbiamo avuto Louie perché hai insistito anche se io ero contrario”, e si baciano di nuovo. 

*** 

Olie ha cinque anni e mezzo quando la guerra ritorna nelle loro vite. Lucius è da loro quella sera, anche Ron ed Hermione con i bambini. La casa è piena e vivace ma Olie è stato di umore pessimo da quando è tornato da scuola.
Ne avevano discusso, avevano considerato se mandarlo in una scuola Babbana, ma alla fine, avevano deciso per la scuola elementare dei Maghi, lì dove va anche Rose. È andato tutto bene; Harry aveva disposto l’intera questione della celebrità e aveva parlato con gli insegnati dei padri di Olie e della loro privacy e avevano pensato di essere preparati, finché Olie non ha guardato Draco e gli ha detto: “Papà, mi ucciderai perché non sono un Purosangue?”
Draco si gela col cucchiaio a mezz’aria. La bocca di Lucius si blocca ma non dà altri segni. Hermione e Ron appaiono molto molto a disagio. “Perché sei un Mangiamorte”, Rose si intromette, molto d’aiuto. “Oh dio!” fa Ron mentre Hermione trasale.
Louie approfitta di quel momento di disattenzione di Harry per versare tutto il succo di carota su di sé, su Harry e sul tavolo, ma nessuno si muove.
“Papà non ti farà del male”, dice Harry perché il mento di Olie aveva iniziato a tremare. Olie tira su col naso una volta, poi un’altra, poi scivola giù dalla sedia e si schiaccia sopra a Harry, spargendo altro succo. “Ma i Mangiamorte non amano i Mezzosangue”, piagnucola, e Draco si alza allora, si pulisce la bocca lentamente. “Draco”, lo chiama Harry ma è tardi. Senza guardare nessuno e senza dire niente, Draco se ne va dalla cucina. 
“Oliver”, dice Lucius, “vieni qua così ti posso pulire”.
“Anche tu mi odi?” chiede Olie mentre sorride a Lucius, e Harry si dispera, ma al contrario di Draco, Lucius non perde mai la testa davanti ai bambini. “No”, dice calmo, “ti voglio bene. Ora vieni qua”.
Olie va e Harry rimane come un deficiente al sentire Lucius ammettere questa cosa così facilmente, quando sa quanto Draco ancora speri di ottenere una simile ammissione da lui.
“Tuo padre non è più un Mangiamorte”, dice Lucius alzando Olie, asciugando il succo dai suoi vestiti con la bacchetta, “e tuo padre ti ama più di qualunque altra cosa al mondo. Avrebbe sposato tuo papà se odiasse i Mezzosangue?”
“No”, dice Olie e si accoccola più vicino, guardando verso Lucius.
"Avete parlato di questo a scuola, piccolo?” chiede Harry. Hermione si alza per pulire il tavolo dal succo e da Harry e Louie e fa bene a farlo perché Harry non avrebbe mai imparato quell’incantesimo.
“Sì”, dice Olie, “abbiamo parlato dei Mangiamorte e della guerra e di Voldemort e di papà e poi Pierceton ha detto che papà mi avrebbe ucciso, e che papà avrebbe dovuto combatterlo come ha combattuto Voldemort e poi Rose lo ha colpito sul naso”.
“Solo un po’”, dice Rose immediatamente facendo sorridere Harry.
“Tuo papà non aveva scelta”, dice Lucius prima che chiunque altro potesse dire qualcosa. “Non ha mai voluto essere un Mangiamorte”.
“Allora va bene”, fa Olie e molto furtivamente ruba un pezzo di salsiccia dal piatto di Lucius e Harry si stupisce ancora una volta di quanto facili siano le cose per i bambini - torni a casa mezzo spaventato che tuo padre possa ucciderti e ti bastano poche parole gentili per sistemare tutto quanto.
“Non gli piace ricordarlo, Olie”, dice Harry, “Se vuoi parlarne con papà va bene, ma poi devi dargli coccole extra e bacini”.
“Okay”, dice Olie, chiaramente annoiato con l’argomento e Harry si scusa e affida Louie a Ron. Draco è seduto sul loro letto, fissando il nulla, non reagisce nemmeno quando Harry preme le loro spalle l’una contro l’altra. 
“Sta di nuovo bene dopo che tuo padre gli ha detto che tu non hai mai voluto”, dice Harry e Draco annuisce, assente.
"Allora è tutto sistemato”, dice, la voce orribilmente distaccata.
“Tesoro”, dice Harry piano.
"Dimentichiamoci di quanto fossi fiero di aver preso il Marchio”, dice Draco, “o le cose che ho fatto durante il sesto anno e le cose che ho fatto durante l'estate e durante le vacanze o-“.
“Potrete parlarne più avanti”, lo interrompe Harry, “quando sarà più grande. Quando potrà comprendere meglio”.
“Certo”, dice Draco affettato e non si muove. Rimangono seduti in silenzio per un po’.
“Non dovrei essere sorpreso”, dice Draco, “Sapevo sarebbe venuto fuori. Non sono - non me ne sarei dovuto andare”.
“È okay”, dice Harry, “è difficile per te. Tuo padre lo ha risolto. Sono sicuro che Olie se ne sia quasi dimenticato”.
“Io non posso dimenticarmene però”, dice Draco, e Harry unisce le loro dita, strofina il pollice sulla fede di Draco.
“Nessuno dice che lo devi fare”, dice piano, e Draco gli stringe la mano.
“Come ho potuto essere così stupido?” chiede e Harry soffre per lui.
“Sai cosa ne penso”, dice piano e Draco crolla su di lui, appoggia la testa sulla sua spalla.
“Cazzo!” dice, e Harry gli bacia la testa, i capelli, finché non si sente bussare alla porta.
“Oliver voleva assicurarsi che stessi bene”, dice Lucius e Draco si alza e apre le braccia, afferra Olie quando gli si lancia contro.
“Hey piccolo!” dice e lo stringe forte e Harry si alza, richiude la porta dietro di sé, lasciando loro privacy. Lui e Lucius non si guardano quando tornano giù, ma Harry non è sorpreso quando Lucius gli tocca il braccio prima di tornare in cucina.
“Chiedo scusa”, dice e Harry annuisce, non osa guardarlo.
Non è arrabbiato con Draco, non è mai arrabbiato con Draco, ma lo sarà sempre con Lucius e funzionano così bene solo perché entrambi ignorano la cosa.
“Okay”, dice Harry e torna in cucina. 

*** 

Draco è silenzioso e calmo nei giorni a seguire e Harry prende appuntamento con la scuola senza dirglielo.
Aveva chiesto di essere informato in anticipo prima che i bambini cominciassero a parlare della guerra ed è dannatamente furioso per quella promessa infranta che deve fare uno degli esercizi per la respirazione profonda prima di andare a incontrare l’insegnante di Olie.
Trenta minuti dopo è ancora più furioso, ripercorrendo con la mente la bocca tremante dell’insegnante e le sue dita e il suo mento alzato mentre diceva che a nessun bambino dovrebbero essere dati privilegi. Quando Harry le ha ricordato quello che gli aveva promesso, era diventato subito chiaro che la scuola volesse pubblicità dall’avere uno dei figli di Harry Potter che la frequenta. Il modo in cui ha guardato Harry dopo avergli detto che nemmeno lei può dimenticare i propri principi al punto da sposare un Mangiamorte se lo sarebbe tenuto per sé.
La questione del dopoguerra è questa; le persone che non erano coinvolte sentono il bisogno di esagerare il proprio coinvolgimento, tutti con la pretesa, naturalmente, di essere stati parte del lato vincente. Harry conosce i nomi di tutte le persone che hanno combattuto durante la Battaglia, di tutti quelli che erano attivi nella resistenza. La comunità Magica della Gran Bretagna non è grande abbastanza da non poterlo fare; più dei suoi 13.000 membri erano rimasti neutrali, con solo due gruppi centrali a combattere nella Battaglia.
Alle persone piace dimenticarsi questo fatto, perché era chiaro che se Voldemort fosse riuscito a uccidere Harry, le conseguenze sarebbero diventate più grandi e li avrebbero coinvolti. Silente ne aveva parlato, delle difficoltà nell’allenare le persone, nell'avere più persone coinvolte nella resistenza e Harry non si sente abbastanza caritatevole al momento, perciò la odia, odia l’insegnante che può alzare il proprio naso e dichiarare che avrebbe fatto la cosa giusta anche se era abbastanza vecchia da farlo per davvero.
Avrebbe tolto Olie da quella scuola, lo ha deciso ma ancora non lo fa, non vuole piombare in classe e mettere in imbarazzo il proprio figlio. Deve parlarne con Draco, ma non vuole fare nemmeno questo, perciò si Materializza all’appartamento di Ron per riprendere Louie.
Il suo figlio minore comincia a ridere quanto lo vede, trotterella verso di lui e Harry lo alza con facilità, nuovamente sopraffatto da quanto il suo bambino gli apparisse ancora molto fragile e piccolo. “Hey, piccolo”, dice e sorride quando Louie dice: “Papa” in quel modo dolce che ha di parlare che ha sviluppato nelle ultime settimane. “Oddio, papà ti ama così tanto”, dice molto piano, gli bacia il viso, i capelli scuri e lo alza per farlo sedere sulla spalla.
“Com'è andata?” chiede Ron, e Harry glielo racconta e Ron sospira.
“Lo porto via”, dice Harry, “non ho idea di cosa faremo poi, ma non resterà lì”.
“Già”, fa Ron piano. "Parlerò con Hermione riguardo a Rose”.
“Non preoccuparti di questo, Ron”, dice Harry perché sa che Ron ed Hermione non possono fare a meno della scuola per Rose e dell’asilo di Lucius. “Ti pare, amico”, dice Ron e si allunga per dare un bacio a Louie prima di abbracciare Harry.
Harry prepara la cena quella sera, ci mette dell’impegno. Olie torna a casa silenzioso, se ne sta in cucina e Harry lo intrattiene, lo tira verso la curva del proprio corpo, gli permette di rubare della cioccolata prima di mandarlo a guardare un po' di televisione. Ha circa un’idea su quello che deve star passando nella testa di Olie al momento ma non può pensarci ora perché pensarci fa tremare tutta l’argenteria e potrebbe davvero fare a meno di un imbarazzante incidente magico.
“Ha un odore delizioso”, dice Draco mezz’ora dopo e Harry va da lui, lo trascina e lo bacia intensamente, lo tiene stretto e inspira un po' del suo odore. “Harry?” fa Draco e Harry gli racconta tutto, e Draco sbianca.
“Smettila”, dice Harry, “smettila di tormentarti. Lei non ha dovuto decidere tra qualcosa che le è stato insegnato a volere e le vite dei suoi genitori. Lei non era senza opzioni e senza qualcuno che volesse aiutarla a uscirne fuori. Non voglio che tu - faccia finta di aver potuto fare diversamente. Tu avevi sedici fottutissimi anni, Draco. Immagina Olie a 16 anni e nella stessa situazione. Lo giudicheresti così duramente come stai giudicando te stesso?”
“Non capisci, Harry”, dice Draco, e la sua voce suona orribile, ansimante e strozzata come se fosse vicino alle lacrime. “Tu - anche tu hai dovuto fare scelte orribili e non hai fatto quelle sbagliate. Nessuno avrebbe potuto giudicarti se non avessi voluto combattere contro Voldemort ma io non potevo nemmeno -“.
“No”, lo interrompe Harry, piano. Sul fornello, il cibo sta iniziando a bruciare e la televisione si è spenta da un po' e Harry sa che le loro voci si sono alzate. “Non facciamo questo, Draco. Non discuteremo di questo perché so che non la vedremo allo stesso modo riguardo il tuo coinvolgimento. Discuteremo del problema che abbiamo alla mano e non andremo fuori strada”.
“Non sono forte come te”, dice Draco, piano anche lui, e Harry vorrebbe prenderlo e scuoterlo.
“Tu sei un idiota”, dice invece e lo bacia, gli prende la testa e la appoggia contro il proprio collo. “E io sono con te”, aggiunge, perché sa che questo lo aiuta. È ancora vulnerabile riguardo la guerra e tuttavia Harry non si illude di chi di loro si manterrà lucido se venissero attaccati in questo preciso istante, ma Draco si sente meglio con l’illusione che Harry sia in controllo, gli avrebbe concesso almeno questo.
Ne aveva recuperato gran parte, la confidenza in sé e nella propria magia negli ultimi anni. Avere dei figli ha giocato un grande ruolo in questo, ma anche dire addio una volta per tutte alla versione di sé che ha fatto grandi cose dopo la guerra. Harry ha sempre segretamente dato più valore alla famiglia e agli amici che alla carriera e ai successi e ama il fatto di poter essere fiero di questa decisione.
Tutti quanti nella Gran Bretagna magica aveva un’opinione su quello che Harry dovesse fare, chi sarebbe dovuto essere dopo la guerra ed essere sé stesso anche se ci ha messo dieci anni lo fa sentire come se avesse davvero vinto. Ama la persona che è diventato, quello che fa, e si sente bene.
“Ora mangiamo, mettiamo Louie a dormire e poi ne discuteremo”, dice Harry e bacia il cipiglio di Draco.
Dopo cena, Harry mette Louie a letto e quando torna trova Olie avvolto nelle braccia di Draco, in lacrime. “Gli altri bambini dicono che io e mio padre dobbiamo prendere il bacio”, dice Draco piano. È composto, e Harry cerca di adeguare la propria reazione alla sua, si inginocchia davanti a lui e accarezza la schiena di Olie.
“Nessuno farà del male a tuo papà o a Lucius”, dice molto dolcemente e Olie piange più forte, si aggrappa anche ad Harry. “Non mi piace la scuola”, singhiozza, e Draco cerca di calmarlo. “Non deve piacerti, tesoro”, dice e Olie lo guardo, gli occhi grandi e belli pieni di così tanta angoscia che Harry vuole colpire qualcosa.
“Non piaccio a nessuno”, si lamenta e Draco lo abbraccia di più, gli dice che Rose e Hugo e anche i suoi papà e suo nonno e Louie e Ron ed Hermione, tutti quanti gli vogliono bene, e Harry si siede accanto a loro e li abbraccia entrambi, si alza e prepara loro del cacao caldo, perché anche se Olie non lo vede, Harry percepisce che Draco è distrutto, a pezzi e distrutto e fa male e ha bisogno di un momento per tenere le mani impegnate. Ha più di un sentore che una volta anche Draco ha pianto così con Lucius, è a disagio sapendo che a Hogwarts Harry si sarebbe preso gioco di lui e quindi gli porta il cacao e lascia che Olie si addormenti sul divano tra loro due.
Quando Draco torna nella loro stanza dopo aver messo Olie a letto, Harry gli fa fare una doccia per ricomporsi, mentre lui va a pulire la cucina. Si prende il suo tempo, lo fa manualmente e quando torna, Draco lo aspetta a letto. Harry si stende con lui e lo tiene in un silenzio doloroso, mentre Draco piange e piange e piange tra le sue braccia.
“Tesoro”, dice, e Draco scuote la testa e Harry lo tiene stretto, e alla fine si addormentano prima di poterne parlare.

*** 

“Forse toglierlo dalla scuola non è abbastanza”, dice Draco la mattina dopo. Ha il turno nel pomeriggio e Louie sta cercando di rincorrere alcune macchinine incantate che scappano da lui. “É come guardare un cucciolo”, dice Ron quando lo aveva visto la prima volta e prontamente aveva provato l’incanto con Hugo ed era divertito nel vedere che funzionava anche su un bambino di cinque anni.
“Non sono così propenso a trasferirmi di nuovo”, ammette Harry. È una bella mattina di sole e le finestre aperte lasciano entrare una dolce brezza che Harry ha incantato per farla profumare di mare.
Aveva fatto molti lavori su Grimmauld negli ultimi anni e ogni giorno impara qualcosa di nuovo e lo ama, ama la casa che ha creato per loro.
Sarebbe triste nel vederla tornare al suo stato desolante.
“É infelice”, dice Draco molto piano, "e non possiamo migliorare la cosa. Vorresti dirgli semplicemente di sopportare e arrendersi finché non finisce Hogwarts? Non sarebbe meglio nemmeno lì”.
“Gli insegnanti sono meglio”, dice Harry e Draco sbuffa. “Forse un po’”, rettifica, e Harry lo accetta come miglioramento, sa bene che Draco odia Hogwarts ma comunque cerca di rispettarla per amore di Harry.
“Potremmo presentare una lamentela formale durante le vacanze estive col preside e la direzione”, dice Harry, “far rimuovere l’insegnante o far cambiare Olie di classe. Sono piuttosto sicuro che sia lei a incoraggiare il comportamento dei suoi compagni”.
“È mesi in là” esplode Draco, e Harry va alla macchina del caffè per riaccenderla. Nel corridoio Louie sta dicendo “butte awto”, e Harry potrebbe prenderlo e mangiarselo. Anche Draco sorride nel sentirlo.
“Sono d’accordo sul fatto che ci serva una soluzione nel breve termine”, dice Harry, “e portarlo via e istruirlo a casa per un po' è la soluzione più ovvia. Ma probabilmente non la migliore”.
“Volevi portarlo via ieri”, dice Draco, e Harry si siede accanto a lui, avvicina le loro ginocchia.
“Ci ho pensato”, dice Harry, “e manderebbe un segnale che non sono sicuro dovremmo mandare. Ma è troppo giovane, quindi sì, voglio ancora portarlo via, ma spererei che fosse temporaneo”.
“Potresti provare e farla licenziare per quel che mi riguarda”, dice Draco, “ma comunque lo voglio fuori di lì. Non posso - vederlo così”.
“Non possiamo proteggerlo da tutto ciò che gli fa male”, dice Harry e Draco sogghigna e si gira dall’altra parte.
“Vorrei tenere il male che proviene dal risultato diretto delle mie azioni il più lontano possibile da lui”, dice freddo. Harry lo raggiunge e gli accarezza i capelli, appoggia la mano sulla sua schiena.
“Lo capisco”, dice, “ma penso che dobbiamo venire a patti col fatto che non sarà possibile”.
“Papini!” dice Louie dalla porta, il pollice in bocca, guardandoli con occhi grandi. Harry va da lui velocemente e lo prende, gli fa una pernacchia sul collo. “Giochiamo con le macchinine mentre papà beve il suo caffé”, dice e lascia a Draco un po' di privacy.

*** 

“Svestiti”, Harry ordina quattro giorni dopo quando è sul punto di strozzare Draco perché non la smette di dispiaceri per sé stesso. Draco lo guarda pieno di oltraggio e Harry gli allarga le gambe da dove è seduto sul bordo del letto, lo guarda dall'alto in basso.
“Svestiti!” ripete molto piano. “E vieni quaggiù e fammi eccitare”.
“Non sono dell’umore”, ribatte Draco e Harry continua a guardarlo, lo guarda strapparsi via la maglietta e i pantaloni, lo guarda ricambiare il suo sguardo per un momento, prima di obbedire ancora sprezzante e arrabbiato.
Non è ancora dell’umore quando Harry scivola dentro di lui.
È passato un po’ da quando Harry lo aveva imbavagliato per non far sentire la sua voce, ma lo fa oggi, non vuole silenziarlo o mettere uno schermo di privacy. Vuole che Draco si sfoghi, tutta quella tensione e l’infelicità, e Draco mugugna con intensità e forte e si infila in bocca uno dei loro cuscini, prima di richiudere le sue gambe per continuare a scoparlo.
“Non riesco”, dice Draco mezz'ora dopo, “è troppo, voglio che ti fermi”, ma Harry continua, sa che sta solo blaterando ed è ricambiato da Draco che lo supplica di non smettere, di unirsi a lui dieci minuti dopo, è ricambiato quando Draco viene così tanto che crolla immediatamente dopo.
Harry pulisce il casino, si spinge vicino a Draco e lo tira a sé finché non è sotto le coperte, gli bacia la bocca con lascivia, spegnendo le luci.
La mattina dopo Draco è più rilassato e finalmente accetta di incontrare il preside con Harry. Scoprono che l’insegnante stava agendo indipendentemente; il preside è scioccato e arrabbiato, e lei verrà retrocessa a una posizione di assistente. Il preside organizza un incontro coi genitori della classe di Olie e Harry ci va con Hermione, chiarendo la situazione. Una madre dice al gruppo che è scioccata che suo figlio pensi che sia okay bullizzare qualcuno per la sua famiglia, e che gli avrebbe parlato ora che sapeva. Le sue parole arrabbiate preparano il terreno e Harry può parlare un po' di Draco, dell’impatto che l’intera situazione ha avuto su di lui. Olie non amerà ancora la scuola ma ci andrà più volentieri, diventerà più sicuro, più che altro perché Draco si siederà con lui e Lucius, parleranno della storia della famiglia e non lasceranno nulla nel segreto.
Harry ancora non sa, non sa dell’altra cosa venuta da quella notte, ma Draco sarà l’uomo incinto più insicuro dell’universo, così insicuro del suo aspetto mentre la pancia e i capezzoli cresceranno che farà impazzire Harry, ma allo stesso tempo rendendogli anche impossibile non essere pazzo di lui. Bacerà Draco sulla pancia, lo terrà durante il parto e lo ripagherà di tutte le prese in giro sui capezzoli, e Milo Jamie Potter avrà un posto speciale nel suo cuore per essere venuto da Draco e non da lui e essere ancora così simile a Harry, facendo sì che Ron dica che i loro figli erano stati Harrynizzati.  

*** 

Il loro terzo figlio è un bambino tranquillo, guarda il mondo attorno a lui con gli occhi verdi di Harry. È facile da accontentare, facile da intrattenere, si diverte facilmente guardando il mondo attorno a sé.
Loiue e Olie amano giocare con lui, mostrargli le cose e Harry non può biasimarli; è un bel bambino, sorride spesso e ridacchia a qualsiasi cosa.
I ruoli di Draco e Harry come genitori non erano mai stati fissi, ma il fatto che Draco abbia potuto sperimentare il parto ed essere quello che porta il bambino in grembo ha cambiato i loro ruoli. Harry svolge più lavori in casa, porta i figli più grandi fuori molto spesso per poter dare a Draco e al bambino del tempo per loro.
Gli piace, questo periodo delle loro vite. A Draco piace passare il tempo senza fare niente e Harry si diverte a guardarli, guardare Draco che allatta il loro neonato, coccolare Milo man mano che invecchia, portarlo in giro. È timidamente orgoglioso di lui, in modo diverso da come lo è di Olie e Louie.
“È fatto per lui”, dice Lucius un giorno a Harry mentre entrambi guardano Draco cullare Milo lentamente per farlo addormentare. “Sì, lo è”, dice Harry piano. Avevano parlato di avere un altro bambino ma al momento sono felici con tre; e anche se nessuno può spiegarsi come abbia fatto Draco a rimanere incinto e sia riuscito a portare a termine la gravidanza, Harry sa che Draco ha la sensazione che si sia trattato di un caso unico, che Milo è stato il loro piccolo miracolo e che non si potrà ripetere.
Avevano finalmente parlato dell’aborto di Draco quando avevano scoperto di Milo, quando Draco era così spaventato da dover prendere un permesso non pagato dal lavoro per alcune settimane perché non riusciva a occuparsi dei suoi pazienti. “Non posso farlo di nuovo”, ha detto, e Harry lo ha baciato lentamente, attentamente. “Se non vuoi provare a portarlo a termine, non devi farlo”, gli ha detto perché ha davvero imparato questa lezione.
Ma Draco lo ha voluto, e Harry gliene sarà per sempre grato; per il fatto che Draco si è fidato nel lasciarlo prendersi cura di lui nelle ultime fasi della gravidanza. Il parto è stato proprio come Harry aveva sperato e Harry è così felice che Draco abbia potuto farlo, una gravidanza e un’esperienza di parto positive.
Avere Milo ha reso Draco più morbido e Harry più sicuro ed entrambi ne sono contenti.

*** 

“Ci saremmo dovuti fermare a uno”, si lamenta Draco il giorno di Natale del 2024 e Harry mugugna in accordo.
Non sono ancora le sei del mattino ma Louie ha già sbirciato nella loro stanza due volte per vedere se eran svegli. Harry può sentire Olie parlare dei regali che riceverà e quello che i suoi fratelli non riceveranno, perché lui è più vecchio. Milo, sempre meno preoccupato delle cose materiali degli altri due, dice che tutto ciò in cui spera è un bianco Natale e Harry lancia uno sguardo dubbioso fuori dalle finestre.
Fuori il sole splende e sono sette gradi, a causa del cambiamento climatico.
Louie resta in silenzio, come lo è sempre stato da quando è iniziata la scuola ed è ciò che fa alzare Harry alla fine.
Non c’è stata una lettera per Hogwarts per lui e stanno ancora cercando di venirne a patti.
Harry non si preoccupa di come la stampa chiami suo figlio o di Lucius che dice di essere deluso o di Molly che mette tutti a disagio perché si preoccupa troppo.
Si preoccupa soltanto del fatto che Louie non ha detto molto da quando hanno guardato Olie partire a Settembre. Si preoccupa solo del fatto che Draco ha trovato loro figlio fuori nel mezzo della notte tre settimane fa, le dita delle mani e dei piedi diventati blu, che diceva che stava cercando di forzare la magia mettendosi in pericolo, così almeno dicevano alcuni vecchi libri su come guarire i Magonò. Si preoccupa solo per Draco che si incolpa, dice che tutta quella energia negativa che ha circondato il parto di Louie non gli ha fatto bene. Si preoccupa solo di Oliver che non è gentile con il fratello per nulla, andandosene in giro per casa col naso per aria, sentendosi superiore, ricordando a Harry come era Draco alla sua età. Si preoccupa solo della tensione che quel comportamento sta creando tra Draco e Lucius, perché Draco crede che Lucius ne sia responsabile e si preoccupa che Draco sia così sconvolto da tutto ciò.
Si preoccupa solo di tutto quello che deve fare, di come adattarsi, trovare una scuola babbana per Louie. Si preoccupa solo che Louie sia indietro rispetto agli altri bambini perché non lo avevano preparato per una scuola babbana. Si preoccupa solo che Louie sia venuto a casa e si sia chiuso in camera sua e delle macchie scure sotto i suoi occhi che diventano ogni settimana più nere. Si preoccupa solo dell’occhiata che gli ha lanciato quando gli ha chiesto se si è fatto degli amici, volendo organizare una giornata di giochi, e si preoccupa per lui e Draco che non riesce ad aiutarlo con i compiti. Si preoccupa solo che Olie abbia detto che posto stupido quando erano andati a vedere la recita di Natale di Louie tre giorni fa, Olie che dice che preferirebbe ammazzarsi piuttosto che andare lì e annoiarsi e l'espressione che ha fatto Louie quando lo ha sentito. Si preoccupa solo dei fogli strappati che ha trovato, lettere a Babbo Natale in cui Louie chiedeva, col cuore rotto, di essere normale.
Si preoccupa solo di riuscire a migliorare la situazione.
“Andiamo ad aprire i regali”, dice Harry e si alza, spalanca la porta per trovarsi davanti i figli accucciati nel corridoio. “Denti e capelli prima”, annuncia e li guarda balzare prima di mettere sù il caffè per Draco e sé, e guardare i figli cadere nella pazzia dei regali di Natale.

***

È strano vedere Milo partire. Harry sapeva che il momento sarebbe arrivato, ovviamente, quando anche il loro figlio più piccolo avrebbe lasciato la loro casa per andare a Hogwarts, ma fa comunque male nel profondo del petto.
Louie è impegnato a parlare con Ron e Harry si prende un momento per appoggiarsi a Draco, sente Draco circondarlo con le braccia, posare un bacio dietro il suo orecchio. Sa che Draco condivide la sua stessa nostalgia e lo aiuta in qualche modo a soffrire di meno.
Il loro bambino più piccolo è cresciuto ora e a Harry non piace.
Louie vive ancora con loro e continuerà a farlo ma sta già parlando di fare un anno di scuola all’estero, sta già supplicando Harry coi suoi grandi occhi grigi per poter vivere da qualche altra parte per almeno metà anno.
È il corso naturale della vita, Harry lo sa. È felice di vederli crescere, di vederli diventare sé stessi, ma gli manca il tempo in cui erano vicini a lui come fossero un corpo solo.
“Povero piccolo”, dice Draco piano e si accoccola contro il suo collo e Harry si gira e si rifugia contro di lui, si lascia tenere per un momento più lungo.
È accaduto di rado che Draco si unisse a lui quando accompagnava Olie al treno, ma quest’anno lo ha fatto, ed è andato tutto bene; alcuni sussurri, alcuni sguardi, ma nulla che non potessero reggere. Forse era per l’uniforme di Ron, ma a Harry piace credere che la società sia andata avanti negli ultimi anni, da quando Hermione e Lucius hanno iniziato le loro assemblee di consiglio dove le vittime e i perpetratori della guerra sedevano in cerchio e si parlavano l'un l’altro.
Harry è andato ad alcuni di quelli, il che ha accresciuto la loro popolarità; di solito ci va con Lucius, che è bravo nel dare voce alle verità. Draco ha iniziato solo un anno fa e perlopiù sta in silenzio, siede vicino a Harry. Per ora, ha solo ammesso di fare fatica a parlare della guerra, che non riusciva a credere a quello in cui aveva creduto ma la maggior parte delle persone avevano reagito amichevolmente; è chiaro che non è una facciata, ma Draco prova sentimenti sinceri al fatto che quasi tutti abbiano reagito con sincerità.
Avere un figlio Magonò ha anche cambiato le vite per Harry e Draco; Lucius ha accettato il figlio Magonò nel suo lignaggio e lo difende col suo vecchio livore ogni volta che viene criticato.
Questo però non è venuto naturalmente; quando lo scoprirono la prima volta, Lucius si è mantenuto distante fino a che Louie non ha smesso di visitarlo, di andare alla porta a salutare il nonno, di guardarlo negli occhi quando gli parlava. Draco, Harry lo sa, stava per tagliare i ponti col padre nuovamente, era infuriato e ferito e brutalmente arrabbiato per conto del figlio e stavano rapidamente muovendosi nella direzione in cui sarebbero entrambi scoppiati.
Poi andarono tutti a Hogsmeade a visitare Olie e Louie si è tenuto in disparte; erano sulla strada per Mielandia per rallegrarlo quando nessuna delle battute di George aveva funzionato, e Harry e Lucius si girarono nello stesso momento e videro Louie in fondo al gruppo, staccato da tutti gli altri, piangendo silenziosamente e cercando di nasconderlo e Harry ha sentito Lucius dire dannazione, e andare verso Louie prima che Harry potesse fermarlo. Per un attimo lo volle trattenere, perché era sicuro che Lucius si sarebbe infuriato con Louie per mostrare così in pubblico le proprie emozioni e catturò anche il volto allarmato di Draco proprio nel momento in cui Lucius si inginocchiava e porgeva un fazzoletto a Louie, prima di prenderlo con sé e parlargli molto piano, calorosamente.
Louie annuì e poi pianse di più e Lucius gli asciugò le lacrime e gli baciò la fronte prima di raddrizzarsi e stringerlo a sé, tenendolo al sicuro sotto il proprio braccio, e tornare da Harry.
“Perché stai piangendo come un bambino?” chiese Olie, l'espressione di superiorità in volto, e Lucius lo guardò e disse molto freddamente: “Tuo fratello ha tutto il diritto di sentirsi ferito per non avere la magia come ce l'abbiamo io e te quando deve vivere in un mondo magico senza poterne fare completamente parte", e Olie, da sempre incantato dal nonno, impallidì e mormorò un scusa e sbatté con la spalla contro quella di Louie. Lucius tenne Louie vicino a sé per il resto della giornata e andò a casa con loro quella sera, aspettando nel corridoio mentre Draco e Harry sedevano con Louie e Milo per un po' prima di metterli a letto. "Devo scusarmi”, disse Lucius quando tornarono giù. “per il mio comportamento. Non - non è stato bello da parte mia".
“Cos’é cambiato?” chiese Harry delicatamente, e Lucius sospirò e posò lo sguardo in un punto distante. “Sono stato cresciuto nella credenza che i Magonò fossero inferiori”, disse molto piano, "ma le mie ragioni per essere stato così duro con Louie non hanno nulla a che vedere con questo. Queste ragioni sono più private, ma non avrei dovuto permettere che mi influenzassero. Mi sono già scusato con Louis oggi, ma vorrei prima spiegarmi a voi e poi a lui. Non penso che una semplice scusa sia - abbastanza”.
“Di cosa stai parlando?” chiese Harry; voleva e aveva bisogno di sapere. Lucius mandò giù.
“Avevi un fratello più piccolo”, disse a Draco all’improvviso, reggendo lo sguardo. “Non lo ricorderai; avevi appena un anno e tre mesi quando era nato. Era debole, nato troppo presto. Tua madre lo guardò una sola volta e lo odiò perché era deforme. Dato che era come era, mio padre fece un incantesimo per vedere se fosse un Magonò, anche se all’epoca era già proibito farlo, e mostrò un risultato positivo”.
“Cosa?!” disse Draco in tono orribile e Harry gli prese la mano.
“Mio padre voleva ucciderlo, e anche tua madre”, continuò Lucius; era così concentrato e tranquillo che Harry seppe senza ombra di dubbio che avesse preso una pozione calmante prima. "Mi sono seduto con lui; l’ho tenuto. Non l’ho abbandonato dalla mia vista un solo secondo perché temevo per la sua vita. Non avevo - capito perché non potessi volere quello che loro volevano; ci si aspettava da me che non amassi quel bambino, ma lo amavo. Volevo non amarlo, ma io - non potevo mentire a me stesso. Lui era tutto ciò che mi era stato insegnato a disprezzare ma io - non potevo".
“Fanculo!” disse Draco e iniziò a tremare, e Harry gli sussurrò shhh e afferrò di più la sua mano.
“L'ho tenuto per tre settimane al San Mungo e poi è morto”, continuò Lucius con spietatezza. “Era troppo debole. Hanno fatto quello che hanno potuto; io ho fatto quello che ho potuto. Mi sorrise, agitò le sue piccole braccia a moncherino, e un’ora dopo era morto e noi cancellammo ogni segno della sua esistenza; era come se non fosse mai esistito. Ho cercato di menzionarlo alcune volte e né tua madre né tuo nonno la presero bene e col tempo convinsi me stesso che era meglio così; cominciai a - odiare ogni Magonò che vedevo e solo di recente ho ammesso a me stesso che il mio odio proveniva dal desiderio di averlo ancora vivo, dal sapere che - avrebbe ancora potuto vivere una vita che meritasse di essere vissuta se fossi stato abbastanza forte da provvedere a lui, se lui fosse stato abbastanza forte da sopravvivere per i primi mesi”.
“Io - io”, Draco balbettò, e Lucius varcò la distanza che li separava, fermandosi di fronte a Draco. Era a un centimetro di distanza e Harry si avvicinò, percorse con una mano la lunga, rigida schiena di Lucius.
“Ero geloso”, disse Lucius molto piano, “di te e Harry che avete potuto avere Louis, che avete potuto - amarlo nonostante quello che è. Non riuscivo a guardare Louis senza - ricordare e desiderare così tanto di cambiare il passato. So di averlo ferito ma io - voglio raccontargli questa storia e spiegarmi e dirgli che io ancora - che posso ammettere che il problema non è lui, ma sono io. Io - lo amo immensamente, proprio come amo Oliver e Milo”.
“Qual era il suo nome?” chiese Harry piano mentre Lucius e Draco si fissavano, senza toccarsi.
“L'ho chiamato Scorpius”, disse Lucius poi la sua bocca tremò un po’ e Draco finamente si mosse e si abbracciarono forte e Harry si scusò e piano entrò nella stanza dei figli, di nuovo, guardò Louie dormire raggomitolato come faceva sempre, guardò Milo spaparanzato invece sull'intero spazio del letto, mani e piedi ai bordi e fu grato; così profondamente grato di averli che pianse in silenzio per un'ora.

“Ora siamo solo noi”, dice Draco piano sul binario e distrae Harry dalle sue fantasticherie, facendolo sospirare e girarsi.
“È il momento di adottare?" chiede e Draco sorride e lo bacia; è una battuta perché hanno le mani piene con tre figli e i loro lavori, ma a Harry piace dirlo.
“È il momento di avere un sacco di momenti intimi quando Louie sarà a scuola”, dice Draco e la sua voce fa rabbrividire Harry; il loro sesso è migliorato col tempo, anche se entrambi si stanno avvicinando ai cinquanta e non sono più atletici come una volta; ma il tempo ha permesso loro di conoscersi così intimamente che ora Draco riesce a ridurre Harry a un tremolante, piccolo cucciolo in meno di dieci minuti, se vuole.  
“Porco!” dice Harry e Draco ghigna.

*** 

Harry viene colpito da dietro nell’anno in cui lui e Draco compiono 50 anni; cade in un modo che gli rende impossibile vedere chi lo ha attaccato. Si sveglia in una prigione trovandosi davanti i volti di due streghe di mezz’età.
Noi ti amiamo, dicono, vogliamo stare con te. Harry scopre nelle settimane seguenti che le due sono sorelle; scopre che loro padre è un Babbano che le ha tenute segregate in casa, stuprate e ferite. La loro madre era solita raccontare loro storie del Ragazzo che è sopravvissuto. Non fu loro permesso di andare a Hogwarts, ma impararono alcune cose dopo la morte del padre, come fare alcune pozioni e alcuni incantesimi.
Il nostro salvatore, dicono e lo baciano e Harry urla il nome di Draco.
Non ricorderà completamente quelle tre settimane in cui lo tennero prigioniero, ma si ricorderà alcuni estratti; il loro respiro sulla sua pelle, le loro dita sul suo corpo. Come il suo cazzo lo tradiva e si eccitava le prime volte; i medicamenti Babbani che gli davano e come gli bruciavano la gola, Ricorderà il loro odore, come si spingevano contro la sua faccia, lo forzavano a leccarle. Gli resterà la sensazione delle manette per anni, avrà problemi a sentirsi completamente le dita anche dopo. Un sacco di cibi lo disturberanno in seguito; farà volare una torta di mele davanti alla faccia sconvolta di Oliver e suo figlio lo terrà mentre piange e va in iper-ventilazione. Si rifiuterà di chiamare Draco, guarderà in faccia Harry e gli dirà: “sei la persona più forte che conosca e non c’è nulla di sbagliato o imbarazzante nel piangere davanti a me. Non sono solo tuo figlio, sono anche tuo amico e voglio proteggerti. Ti prego, lascia che ti aiuti”.
Alla fine, la più giovane non resiste; Harry ha iniziato a dire cose dolci ad entrambe, dicendo a ciascuna che la preferiva all’altra. Aveva combattuto una guerra prima e l’aveva vinta, e si rifiuta di stare seduto e aspettare l’aiuto che potrebbe non arrivare mai. Si fa forza su tutte le immagini di Draco e i suoi figli, quello che succederà a loro se non torna. Si rifiuta di essere una vittima, si dice di essere un sopravvissuto. Suona qualcosa che direbbe Draco, ma si prende quella frase e la fa diventare propri e ciò lo aiuta.
Le sorelle iniziano a litigare e Harry continua ad aggiungere benzina sul fuoco, dicendo a ognuna come sia migliore, più bella della sorella. Si dice che non gli deve importare se si uccidono a vicenda; sicuramente ucciderebbero anche lui se restasse con loro più al ungo e un giorno le due litigano e la più giovane colpisce l’altra che sbatte la testa cadendo. La sorella più giovane va fuori di testa, anche se Harry potrebbe dire anche senza toccarla, che quella più vecchia sia ancora viva, ma l'altra si agita, chiama un’ambulanza a casa. Sono medici Babbani quelli che trovano Harry e gli danno soccorso e poliziotti babbani che iniziano a interrogarlo e la flebo nella sua vena gli brucia le braccia e ci vuole tanto prima che qualcuno gli dia il telefono per raggiungere Draco.
Non si dimenticherà di Draco che dice “grazie a Dio”, proprio prima di entrare nel suo mestiere, chiedere dove si trova Harry, se è al sicuro.
“Sarò lì tra cinque minuti", promette. “Vengo a prenderti. Starai bene”.
Harry ne dubita, ma non lo dice. Harry probabilmente è fortunato a essere scappato vivo, probabilmente fortunato che non l'abbiano mutilato, ma nel tempo in cui Draco si affretta da lui nella stanza dell'ospedale Babbano, seguito da Olie e Louie, Harry si sente tutto fuorché fortunato. Riesce a malapena a guardare i figli, Draco, e quindi finge di dormire mentre Olie gli tiene la mano e Louie e Draco parlano coi dottori.
“Va tutto bene, papà”, dice Olie e gli stringe la mano quando Harry smette di piangere, lo guarda chiamare Draco, guarda Draco tornare nella stanza con un cipiglio sul volto.
“Bevi questo”, gli dice e riempie la sua gola con una pozione; l’ultima cosa che Harry vede sono Olie e Louie che gli sorridono.
È imbarazzato, prova vergogna. Draco è infinitamente paziente con lui, gli dice che gli è permesso sentire qualunque cosa; che non è colpa sua.
“Perché queste cose continuano a succedere a me?” si lamenta Harry e Draco scuote il capo, gli accarezza i capelli.
“Perché sei in una posizione in cui le persone vogliono farti queste cose, tesoro”, dice Draco, “ma non è mai colpa tua”. 

*** 

Draco molla il lavoro quattro mesi dopo l’attacco a Harry. Lo fa e basta, arriva a casa glielo dice. Harry a malapena ce la fa ad uscire dal letto in quei giorni, e ci litigano sopra per un po’, ma Draco non si lascia influenzare.
“I soldi di mio padre ci coprono”, dice.
“Cosa farai se non lavori più?” dice Harry e Draco sorride.
“Ti porto in viaggio”, dice e rifiuta di aggiungere altro.
Quindi viaggiano. Vanno in Italia, al loro vecchio posto all’inizio e poi di nuovo alla fine del viaggio. Parlano molto, perlo più guidando nella macchina che Draco ha noleggiato e che guida lui stesso. Guidano lungo l’Oceano Adriatico, vanno nel Sud-est dell’Europa. È tutto nuovo per Harry e nella maggior parte dei giorni, si lascia trasportare ma ci sono alcuni giorni in cui semplicemente non riesce ad uscire dal letto e Draco lo lascia fare, aggiusta i loro piani, prende un libro e glielo legge, lo tiene a sé quando ne ha bisogno, sta sdraiato lontano da lui soltanto tenendogli il polso con le dita se Harry ha bisogno di questo.
La prima volta che fanno sesso, Harry scopre che quasi tutto lo agita, soprattutto se è lui quello che penetra. Draco lo aiuta ad andare avanti a piccoli passi; non gli fa pressioni, ma insiste affinché ci provino.
“Puoi avere ancora una normale vita sessuale”, dice dopo un altro tentativo fallito, “e possiamo adeguarci a ciò che normale significa per noi. Non possiamo permettere che questo ci influenzi la vita”.
Scoprono che essere direttamente brutali sulla questione aiuta. Harry dice a Draco cose che pensava sarebbero rimaste segrete per sempre; come all’inizio gli venisse duro, come cercasse di immaginare Draco che lo toccava, come pensa che non sarà più in grado di abbracciare una donna. Quando finalmente Harry ammette di sentirsi meno uomo per essere stato stuprato da due donne, è come se un masso gli si sollevasse dal petto, specialmente perché Draco lo prende seriamente, non nega quello che Harry sente.
Nel tempo, tante cose sono cambiate per loro, molte nella loro relazione, ma questo è rimasto uguale: Draco che ascolta Harry, che aspetta i suoi tempi, che lo prende sul serio. E anche questo: Harry desideroso di spiegarsi.
Finalmente fanno sesso di ritorno in Italia; Harry ricorda i ragazzi che erano esattamente in quello stesso luogo, tutta quella speranza e quel desiderio. Tutto quell'amore, anche. Non aveva pensato che potessero tornare di nuovo lì così distrutti ma Draco è dolce e attento come lo era la prima volta e Harry può permettersi di crollare, si affida a Draco che porterà il suo peso.
È steso sul petto di Draco dopo. Draco è silenzioso, disegna lenti cerchi sulla spalla di Harry e Harry può finalmente dare voce a ciò che lo sta divorando da mesi.
"Non posso tornare indietro", dice.
"Lo so, Harry”, dice Draco.
Ed è tutto qui. 

***
Lucius, si scopre, possiede proprietà più o meno in tutto il mondo. Per un po' non si fermano da nessuna parte, vivono qui è là. Louie inizia a studiare a Edimburgo, prende una laurea in letteratura inglese, continua con un dottorato prima di iniziare a scrivere. Milo si diploma e diventa assistente di Hagrid; Lucius se ne lamenta per settimane ma cede quando vede Milo felice della cosa, continuando a dire a tutti quanto amasse il suo lavoro.
Harrynizzato”, dice Ron con aria d’intesa e Draco sorride sopra il bordo del suo bicchiere verso Harry.
Riescono a vedere tutti e tre i loro figli regolarmente; i metodi di viaggio magici facilitano il contatto. Olie è quello che viene più spesso e ciò preoccupa Harry, come sia ovvio che Olie si preoccupi per lui. Vedono meno spesso Louie perché ha bisogno di uno dei suoi fratelli o di qualcuno che lo porti. Milo annuncia spesso le sue visite e se ne dimentica con altrettanta facilità; fa uscire Draco fuori dai gangheri per questo e Harry sorride perché il modo di parlare assente di Milo gli ricorda quello di Draco, anche se Harry ammette che Draco è migliore nel ricordare di cosa stava parlando. Milo vive la sua vita negli anni che seguono, segue una strada che solo lui riesce a vedere. Scriverà un libro influente sul mantenimento delle foreste e delle creature magiche entro alcuni anni; inizierà una relazione con un bis bis-nipote di Scamander e si trasferirà negli USA e qualche volta chiamerà Harry e Draco alle quattro del mattino, sbrodolando parole.
Louis si sposa per primo e Harry è innamorato della nuora. Non è Babbana, ma una Nata-Babbana; una ragazza divertente e coi piedi per terra che vive la sua vita perlopiù senza magia, è andata all'università dopo Hogwarts e ha studiato biologia. Il matrimonio è piuttosto semplice, solo la cerimonia il mattino e dopo una festa. Olie si ubriaca e Lucius si assicura che torni a casa sano e salvo. Draco chiede a Harry diverse volte di ballare, lo fa girare sulla pista, si dondola con lui sulle canzoni più lente. “Ti amo”, dice molto piano, più di una volta quella notte e Harry ricambia tutte le volte. 
È Oliver quello che li preoccupa di più negli anni a venire. Si sta esaurendo col lavoro, non ha più tempo per gli amici e la famiglia. I suoi già pochi nervi si riducono ancora di più e Ron chiama Harry un giorno, gli dice di venire a Londra. Draco è fuori a fare la spesa e Harry ci va da solo, trova il figlio più grande nel mezzo di un attacco di panico nel proprio ufficio. Lucius lo sta tenendo, ma Olie continua a supplicarlo, continua a dire che vuole i suoi papà e Harry gli si inginocchia di fronte, lo stringe a sé e lo tiene finché non si calma. Draco li trova alla fine di tutto, ma non li disturba, insieme a Harry apre la cravatta di Olie, gli asciuga il collo e il viso, gli toglie la giacca elegante. “Stai bene”, dice quando Olie smette di mugugnare e lamentarsi; lo dice con lo stesso modo con cui di solito lo dice ad Harry quando si sveglia da un incubo. 
Portano Olie con loro per un po'. “Non voglio più essere un avvocato”, Olie dice un giorno e Draco risponde. “Allora non esserlo”.
“Non sei deluso?” chiede Olie e Draco esala una risata, gli accarezza i capelli.
“La vita non sempre va come l’abbiamo pianificata”, dice Draco piano. “Guarda me e tuo padre. Abbiamo avuto entrambi - la più profonda gioia immaginabile e l'orrore peggiore a cui uno possa pensare. Tutto quello che vogliamo da te è che tu sia felice. Ti amiamo per la persona che sei, non per quello che vuoi fare”.
“E amiamo molto questa persona”, aggiunge Harry e il labbro di Olie tremola e Harry lo circonda con le proprie braccia.
“Mi spiace di averti ferito”, dice Olie quel Natale a Louie e Louie sbatte gli occhi davanti a lui. "Quando abbiamo scoperto che sei un Magonò”, continua Olie, “Non sono stato un bravo fratello per te e mi dispiace”.
“Ti ho perdonato anni fa”, risponde Louie e gli prende la mano. 

***

È qualcosa a cui nessuno di loro aveva pensato; che un Magonò non possa vivere tanto quanto un mago.
Li distrugge tutti quanti.
Louie ha 62 anni quando gli viene diagnosticato un cancro terminale al quarto stadio e nessuna magia o medicina magica al mondo può salvarlo.
Sua moglie sta perdendo al testa; i suoi figli piangono e piangono e piangono.
Nei suoi ultimi giorni, tutti sono all’ospedale; Ron ed Hermione, Rose e Hugo, amici di Louie della scuola, Lucius, Milo e Oliver.
Sono la moglie di Louie ed Harry e Draco che restano con lui fino all’ultimo respiro. Loro figlio sta guardando verso Draco, si aggrappa alla mano di Harry. Sua moglie ha la testa sulla sua spalla.
Gli occhi di Draco sono calmi mentre accarezza le tempie di Louie, mentre gli preme sullo scalpo. Harry gli lascia un bacio sulle dita fredde come il ghiaccio mentre ascoltano il respiro sempre più affaticato.
“Non lo guarderò soffrire”, dice Draco dopo 15 minuti e Harry chiude gli occhi e annuisce. “Grazie”, sussurra la moglie di Louie e Draco tira fuori la bacchetta; sono in un ospedale babbano e nessuno lo verrà a sapere.
“Ti vogliamo bene”, sussurra Draco nell’orecchio di Louie.
Nei mesi a seguire, Harry fatica a dirsi di andare avanti.
Olie ha il cuore spezzato; anche Milo, ma torna negli USA e se la cava a modo suo. I figli di Louie vanno per la loro strada, e anche la moglie e Harry è felice per loro, ma lui non riesce a fare lo stesso.
Probabilmente è Lucius quello che se la passa peggio; sta raggiungendo un'età elevata persino per i maghi e non prende bene la morte di Louie, continua a chiedere di lui. Oliver inizia a prendersi cura di lui a tiempo pieno; è diventato un collezionista di artefatti e lavora da freelance e a un certo punto smette di prendersi nuovi incarichi.
“Voglio Louis”, continua a dire Lucius a Draco e Harry. Draco si alza e lo circonda con le proprie braccia, lo culla finché non si addormenta.
La notte, non smette di piangere, e Harry preme inutili baci contro i suoi capelli, il suo volto. “Ti tengo io”, dice, e questo calma Draco un po’.
Visitano la tomba di Louie tutte le volte. Li aiuta continuare a parlare con lui, ricordarlo. Oliver si siede con loro spesso e si unisce a loro e ridono e piangono ricordando il figlio perduto, il fratello perduto.
Non smetterà mai di fare male, ma diventerà più sopportabile. 

*** 

Lucius muore a 141 anni.
Nemmeno Harry e Draco sono più giovani ormai; e nemmeno i loro figli. Harry non ci ha mai davvero pensato, cosa significa diventare così vecchi. Ora ha dei nipoti, i figli di Louie e Olie che arrivano a trovarli ed esigono attenzioni, ma nemmeno loro sono più così giovani, hanno i loro figli.
In qualche modo è sia - la migliore che la peggiore cosa diventare così vecchi.
I loro corpi però funzionano ancora abbastanza bene. Le loro menti lavorano ancora. Nulla viene più facile ormai, ma sono indipendenti.
Si amano ancora.
Harry non ha mai pensato che avrebbe superato le sorelle. Gli sembrava troppo; gli hanno fatto ricordare tutto ciò che di male è capitato nella sua vita. Per un po’, era talmente preso dalla cosa che a malapena sapeva che altro fare.
Draco lo ha tirato fuori, come lo aveva tirato fuori da tutto, sistemato le loro vite senza esitazioni in modo che fosse possibile per Harry andare avanti. A Harry piace pensare di aver perlopiù restituito il favore; di esserci stato per Draco nei momenti in cui Draco ha avuto bisogno di lui, ma è stato soprattutto Harry ad aver avuto bisogno di Draco.
Ne parla con Draco per alcune ore prima del funerale. Gli viene semplicemente fuori e poi si sente mortificato di averlo tirato fuori ora quando Draco sta soffrendo; ma Draco scuote il capo, lo guarda come se fosse ancora la cosa migliore al mondo.
“Tu c’eri sempre per me”, dice, “ci sarai sempre per me. Occuparmi di te non è un dovere; è mio diritto. Se hai bisogno di più cura, allora sarò felice di sapere di potertelo dare”.
“Ti piace quando sono bisogno, vero?” dice Harry, e Draco ride, si china per baciarlo.
“Mi piace che sei tu”, dice.
Quella notte, Harry crollerà lentamente. Si prenderanno il loro tempo; poi usciranno sul terrazzo e guarderanno verso le stelle.
“Spero che trovi Scorpius”, dirà Harry, e Draco gli stringerà la mano. “E Louie”, aggiungerà piano. Harry sorriderà tra le lacrime che si formeranno nei suoi occhi.
Hanno altri vent’anni davanti a loro e li percorrono insieme, sicuri, mano nella mano.  

***

Be’, che dire… No, seriamente, io non ho nulla da dire. Siamo arrivati al finale. E che finale, ragazzi.
Lo ammetto, è stata dura per me rileggere questa storia. Lo è stata la prima volta, ho pianto come una fontana, quasi non ci vedevo. Poi ho pianto anche mentre la traducevo, e persino la terza volta quando l'ho riletta. Anche per questo ci ho messo tanto a concluderla, non avevo davvero il coraggio di affrontare un’altra volta tutto questo.
Mi hanno soprattutto ferita le parti di Louis. Cavolo, questa fan fiction è un piccolo capolavoro. E vi ringrazio di avermi seguita fino a qui, di avermi seguita in questo pazzo progetto di traduzione. 

Ditemi voi cosa ne pensate, se siete stati male come me, se avete riso e sofferto allo stesso tempo. Nessun’altra storia mi ha mai fatto provare tutto questo tripudio di emozioni diverse.
Fatemi sapere anche se c’è qualcosa da cambiare nella traduzione. Un lettore mi ha detto che uso termini desueti, ma non ho ben capito cosa intendesse. Secondo voi ci sono termini troppo obsoleti?? 

Ci tengo a ricordare che NON ho mai usato il traduttore automatico. Questa traduzione è stata tutta frutto del mio lavoro. La storia invece è di shamelessnameless e potete trovare l’originale su AO3 sotto lo stesso titolo, Babygate. 

Prima di concludere, vi rimando anche alle mie fanfic originali, Estate 2020, e ad Afterwar.
Forse un giorno mi dedicherò anche io a una Drarry su questo sito. 

Grazie a tutti.
Davvero. 

Cactus. 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

  


  

 

 

 

  

 

 

 

  

  

 

     

   

  

 

 

 

 

    

 

 

    

    

 

 

   
 
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