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Autore: ilenia23    01/08/2009    3 recensioni
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E se Albus Silente avesse una figlia? E se Sirius Black  se ne innamorasse? E se la storia fosse andata tutto in un altro modo o quasi?
Un intenso sguardo, durato un solo istante.
Pieno di dolcissima tensione.
Complicità.
E paura.
E ansia.
E passione.
E felicità straziante.
Gioia pura, autentica.
In un brevissimo sguardo  tutto questo.
Eravamo tutto questo io e Sirius.
E quel poco d’amore che c’era.
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un nuovo capitolo pronto per voi!! Godetevelo come si deve, l'ho scritto così lungo apposta, perchè me ne andrò in vacanza quindi non potrò aggiornare per un bel pò di tempo. Nel frattempo però il mio cervellino continuerà a elaborare nuove idee e continuerò a scrivere la mia ff anche se ricomincerò a pubblicare fra tre o quattro settimane come minimo. Adesso vi lascio alla lettura ma non prima di aver ringraziato i  commentatori e i semplici lettori. E mi raccomando, recensite!!!



Hogwarts 1975 - Sala Comune di Grifondoro.


Aryana Silente

Leggevo distrattamente, accoccolata in una poltrona.
Lily non c’era, di nuovo. Non era una novità in quell’ultimo periodo.  
Le poche volte che ci incrociavamo, ci parlavamo a stento. Era sempre super impegnata e saltava alcune ore di lezione. Rimandava sempre il discorso ad un tempo indeterminato.
Ero frustrata. Non capivo quello che stava succedendo tra di noi. Lei continuava a ripetermi che io non c’entravo niente, che tra di noi era tutto apposto, era lei ad avere dei problemi.
La verità è che avevo paura che si fosse stancata di me..
Non volevo restare sola,di nuovo.
Lei era la mia prima vera amica, l’unica a cui avevo rivelato il mio segreto..forse era per quello che si era allontanata..mi reputava un mostro..
Dall’altro lato della sala c’erano Potter, intento a giocare con il suo boccino circondato da qualche compagno di corso ammirato e Peter, che fissava Black flirtare con tre ragazze. Una di loro si sedette sulle sue ginocchia e le altre si allontanarono velocemente. Era Miriam Kiffey. Una ragazza del quarto anno: la regina delle pettegole,alla ricerca perenne di attenzione. Ovviamente aveva una cotta per Black e uscivano insieme da un po’. Anche se lui non sembrava particolarmente interessato quella sera…
Infatti stava fissando me e io non potevo far altro che ricambiare.
Non potevo mollare lo sguardo. Come al solito c’era una sfida tra di noi.
Mentre amoreggiava con un’altra,mi guardava. Mentre parlava,mi guardava.
Il suo atteggiamento sembrò essere ignorato dalla ragazza che continuò a tubare dentro il suo orecchio.
Un lento ma inesorabile fuoco sottile incominciò a serpeggiare sotto la mia pelle.
Lui era mio..
Ripensai alle parole che avevo appena pronunciato mentalmente. Cosa andavo vaneggiando? Black non era mio..io non lo volevo.
Perché allora il fatto di permettere ad una qualunque smorfiosa di rubarmi il posto d’onore che Black mi aveva riservato, mi turbava?
È chiaro. La mia era solo smania di vincere. Io volevo essere la migliore, in tutto.  
Avrei solo voluto che smettesse di soffiare come una gatta.
Era assurdo.
Sapeva benissimo che lui non la stava degnando di nessuna attenzione,a parte il minimo indispensabile.
Non aveva alcuna dignità.
Quello era esattamente il genere di ragazze che si meritava quell’ idiota.  
Bambine che giocavano a fare le poco di buono, senza alcun pudore.
Distolsi definitivamente lo sguardo da quello di Black e mi allontanai da quella scena patetica con tutti gli occhi della sala comune fissati addosso, come al solito.

Sirius Black

“Quella ragazza è incredibile”sussurrai all’orecchio di James.
“Ovviamente non stai parlando di Miriam,immagino”.
“Certo che no”.
“Sirius, tesoro..” miagolò una voce alle mie spalle.
Era Miriam.
“Sparisci…” le dissi senza neanche voltarmi. “Ah e per la cronaca.. credo sia finita la qualunque cosa ci fosse tra noi”.
Se ne andò infuriata.
“Allora Ramoso..dicevamo?! Ah, si. Ho appena trovato la donna della mia vita”.
“Sicuro che lei sia d’accordo?”.
“Vedremo…”.
“Ma come? Hai già dimenticato la faccenda della corsa? Non è da te..”.
“Non l’ ho affatto dimenticata..sto solo aspettando il momento propizio per agire e capire chi o cosa diamine sia quella ragazza”.
Già, perché non ero affatto sicuro che Aryana Silente fosse…umana.
Era impossibile che tanta perfezione fosse stata personificata in un essere dalle sembianze angeliche e il carattere impossibile e viziato di un diavolo.
Purtroppo per quanto fosse strana e assolutamente irraggiungibile, io la volevo.
Ogni cellula del mio corpo era propensa verso di lei. Dentro di me si agitava una tempesta ogni volta che lei era nei paraggi. Un’attrazione disumana, un magnetismo incontrollabile mi spingevano verso di lei. Avevo l’impressione che guardando nei suoi immensi occhi verdi mi si spalancasse un mondo.
Una parte di me, voleva lasciar perdere. In un certo senso, avevo paura. Paura di perdere me stesso.
Aryana sembrava troppo persino per me.
Era troppo complessa da decifrare, era troppo imprevedibile per tentare…
Ma poi la guardavo, e un desiderio bruciante mi pervadeva.
Quella non era più solo una sfida.
Era diventata una necessità.
Aryana Silente era come un incantesimo per me.
Era impossibile resisterle.
Se non l’ avessi avuta, sarei impazzito.       



Aryana Silente

Girovagavo per il castello, affascinata come al solito dalla sua immensità. Non lo conoscevo ancora benissimo per cui non era raro che, come quella sera, me ne andassi in giro per cercare un aula tranquilla per leggere ,o per meglio dire, scacciare idee insane dalla mia testa. Optai per la torre di astronomia, una scelta già sperimentata  un paio di volte e rivelatasi molto soddisfacente.
Prima che mettessi la mano sulla maniglia, la porta si spalancò e per poco non mi venne addosso un frettolosissimo…Regulus Black.  Ci fissammo intensamente per non so quanto tempo, senza dire una parola.
Era curioso quel ragazzo.
Sembrava allo stesso tempo impaurito e sicuro di sé, goffo e elegante, un demone dalle sembianze perfette.. quasi come quelle del fratello.
Mentre Sirius era terribilmente egocentrico,lui sembrava sfuggente,il suo sguardo intenso ma evasivo come di chi cela un segreto malamente, chi porta con difficoltà una maschera.
Abbassai lo sguardo e mi scansai per farlo passare. Non si mosse.
“Tu sei Aryana, giusto?”mi chiese, guardandomi come un naufrago guarda terra.
 Non riuscivo a decifrarlo…strano…forse non nascondeva il suo segreto così male come pensavo..
“Si, sono io. Tu sei Regulus?”chiesi prudente.
“Già. Senti, io ho qui una cosa per mio fratello..cioè per Sirius..lui è ..”.
“Si, lo so che è tuo fratello..”dissi risoluta.
Frugò tra le tasche della divisa e ne estrasse una busta chiusa da ceralacca argentea. Me la porse. Fissai la sua mano tesa, poi lui.
“Non sono il tuo gufo portalettere. Se non hai nemmeno il coraggio di dare una lettera a tuo fratello, ti consiglierei di cambiare compagnia perché è ovvio che i tuoi amici ti costringeranno a fare cose ben peggiori del fattorino, o sbaglio?”dissi sadica.
La sua espressione si fece contrita. Rimise la busta in tasca e si allontanò velocemente, senza dire una parola.
Regulus Black era stretto in una morsa dalla quale molto probabilmente non sarebbe uscito mai più. Se non fosse stato per il suo orgoglio, avrebbe chiesto aiuto. Ma l’orgoglio sembrava essere inscindibile dal sangue della maledettissima famiglia Black. E così un’ altra vittima di quell’ inutile e assolutamente ingiustificato odio.
Regulus era stato condannato a portare una maschera per il resto della sua vita, una maschera sempre sorridente ma privata del dono del riso. A quanto pare, così come l’orgoglio, anche l’ autolesionismo sembrava essere nel DNA dei Black.  


Dopo  quell’ insolito incontro decisi di salire in dormitorio, nonostante fosse ancora presto per andare a dormire. C’era una sorpresa ad attendermi.
Lily era seduta a gambe incrociate sul suo letto,lo sguardo perso nel vuoto.
“Lily,finalmente ti ho trovata. Ma dov’eri finita per tutta la sera? ”.
“Aspetta,devo prima dirti una cosa”esclamò con voce decisa,fissando lo sguardo nel mio.
“Che è successo?”mormorai accovacciandomi nel suo letto accanto a lei.
“È complicato..Sai che in questo periodo sono stata molto evasiva e strana? C’ era un motivo”.
“Ah,finalmente ti sei decisa a parlare”.
“In realtà prima di parlartene volevo essere assolutamente sicura di tutto. Adesso lo sono. Ti avverto, sarà una cosa abbastanza sconvolgente”.
“Così mi fai preoccupare”.
“ In queste ultime settimane mi sono frequentata con una persona, una persona insospettabile e ho capito tante cose,mi sono ricreduta su tante cose. E credo che mi piaccia…molto. Anzi, credo proprio di essermi innamorata”.
“Non ci posso credere..Lily Evans innamorata!Le gemelle Wetmore saranno al settimo cielo. Chi è il fortunato?”.
“Ecco è questo il punto…è…James”.
“James Condor? Il prefetto di Corvonero?Si,carino. Certo, abbastanza insignificante e completamente privo di fascino ma accettabile in fin dei conti. Aspetta, ma non faceva il filo a me?”.
“No, non quel James..un altro..James Potter”mugugnò imbarazzatissima Lily.
Scoppiai a ridere.
“Lui mi piace, sul serio”.
“Sul serio quanto?”chiesi smettendo di ridere.
“Te l’ ho detto: penso di essere innamorata”.  
“Ma Lily!!! Non era un idiota,viscido,esibizionista,egocentrico?”strillai scattando in piedi.
“Lo so, ma non è davvero solo questo…è molto di più. Oh Aryana, è così dolce!!”miagolò Lily sognante.
Incredibile gli effetti devastanti dell’amore su un individuo dapprima sano.
“Stiamo sempre parlando di James Potter?”.
“Dai,stupida!”cantilenò tirandomi un cuscino in faccia.
“Aspetta un attimo…ma quindi voi state insieme?”.
“Si…credo..è tutto così strano..”.
“Bene….”dissi mestamente gettandomi sul letto.
“Aryana, davvero è molto diverso da quello che pensi. Mi ha detto che loro non sono solo così come appaiono..quello è il loro lato scanzonato ma in realtà sono sensibili e soffrono come tutti gli altri..”.
“Perché adesso parli al plurale?”.
“Sto parlando di tutti i Malandrini”disse. “Si,compreso Sirius”concluse guardando la mia faccia corrucciata.
“Da quand’è che lo chiami per nome?”esclamai schifata.
“Aryana…se solo tu ti sforzassi di andare dietro le apparenze..”.
“Senti, posso soprassedere al lavaggio del cervello che ti ha fatto Potter ma Black no!”.
E continuammo avanti così per tutta la notte..
Lily e James…Bah…Il mondo stava andando alla rovescia, completamente alla rovescia..


************************


“Non ho ancora capito ma state insieme o no?”sussurrò Marion a Lily durante l’ora di Incantesimi.
“Per la centesima volta, Marion: Si, stanno insieme”sbuffò esasperata Angelica.
“Si, ma non sembra proprio..voglio dire, non si tengono neanche per mano..”.
“Ma ti vuoi fare gli affari tuoi? Sei peggio di una comare..”.
“Era così per dire..”.
“Se devi dire le cose così per dire, taci ,Marion. Il silenzio è d’oro”bisbigliai, mettendo fine alle chiacchiere.
“Ottimo, signor Potter…Vedo che in questo periodo è inspirato: non sarà mica innamorato?”trillò il professor Vitious, dal suo sgabello.
Scambiai un’occhiata fugace con Lily, cercando di soffocare le risate. Per fortuna nessuno si accorse di niente.
“E così gli hai fatto perdere la testa al tuo James, eh?”bisbigliai al suo orecchio.
“Professore, posso andare in infermeria, non mi sento molto bene”esclamò d’un tratto Alexis.
“Certo, signorina Wetmore..vada pure..”.
“Aryana, mi accompagni?”.
Rimasi sorpresa. Perché non si portava sua sorella dappresso?
Mi alzai e uscimmo dalla classe. Cercai di capire cosa avesse ma lei tenne la mano tappata alla bocca, in segno che le veniva da rimettere, per cui non indagai. L’ultima cosa che volevo era ritrovarmi la divisa impeccabile macchiata di vomito.
Mentre raggiungevamo l’infermeria, la campana di fine ora suonò e i ragazzi cominciarono ad uscire dalle classi. Proprio in quel momento, dall’ aula di Trasfigurazione, uscì James Condor, la storica cotta di Alexis.
Immediatamente la gemella adottò il tipico atteggiamento da oca: petto in fuori, pancia in dentro, movimenti dell’anca eccessivamente accentuati e per chiudere in bellezza..scosse i capelli.
“Alexis, ma non stavi male?”.
“Io..si..certo..”.
All’improvviso ebbi un’ illuminazione.
L’ aveva fatto apposta a tirarmi fuori dall’ aula, mi voleva distrarre..ma da cosa?
In un lampo mi precipitai in cortile dove trovai Lily che parlottava con James e..Black!
“Chi Merlino ti ha autorizzato a toccare la mia borsa, Black!”esplosi, catapultandomi verso di lui.
Non gli diedi neanche il tempo di rispondere, non mi presi neanche il disturbo di prendere la bacchetta. Con un colpo di mano lo scaraventai contro il muro. Sapevo che non avrei dovuto farlo ma fu un gesto istintivo. Nessuno poteva frugare fra le mie cose. Probabilmente cercava qualcosa che provasse la mia slealtà nella sfida che ci vide protagonisti. Non m’ importava la ragione.
Istintivamente portai la mia mano al collo, il medaglione di mia madre era ancora lì. Fortunatamente quel giorno non lo misi in cartella, come facevo ogni tanto. Chissà cosa avrebbe pensato Black vedendo l’immagine di mia madre dentro il medaglione..di certo i suoi tratti non erano esattamente..umani..
Scappai via, dopo aver preso la mia borsa dalle mani di Remus che nel frattempo l’ aveva raccolta.
Incrociai Alexis e per tutta risposta la ignorai altezzosa.
Mai conosciuta un’ oca così.
Chissà che cosa gli promise Black in cambio di distrarmi per qualche minuto..
Scacciai via quei pensieri e mi rinchiusi in biblioteca.

Sirius Black

“Quella è tutta pazza, te lo dico io”dissi a James, massaggiandomi la spalla sulla quale ero atterrato.
“Bhe, tu stavi frugando nella sua roba”.
“Volevo solo vedere se trovavo qualcosa che potesse aiutarmi a capire chi è in realtà, a conoscerla meglio..e guarda cosa mi arriva in cambio. Ammetto che i miei metodi siano poco ortodossi ma che cavolo! Non può reagire così..ma poi mi spieghi come accidenti ha fatto?”.
“Non ne ho la minima idea..magia senza bacchetta..dovremmo indagare su questa faccenda..”.
“Ah, non lo so…dopo oggi potremmo finire anche stecchiti se continuiamo a scavare nei segreti di quell’ aliena. E stavi solo dando un’ occhiata nella sua cartella..”disse Peter.
“Per caso ti stai tirando indietro,Peter?”chiese James provocando Codaliscia.
“Ormai andremo fino in fondo a questa storia con te o senza di te Codaliscia”esclamai mentre Peter affrettava il passo per starci dietro. Naturalmente era con noi.
 

                                                    
                                                                            *********************

Aryana Silente

Mi aggiravo tra gli scaffali della biblioteca ormai da ore. Mi ero appassionata al reparto creature magiche,non a caso avevo una curiosità innata verso razze diverse e per le loro lingue.
Alzai lo sguardo dalla pagina dedicata ai folletti per riposare gli occhi, quando guardai l’orologio meravigliata: le undici passate di sera. Era da più di sei ore che leggevo e il mio corpo cominciava a ribellarsi.
Riposi il libro sullo scaffale e mi avviai verso l’uscita quando sentii un tonfo proveniente dal reparto dei libri proibiti,adiacente a quello in cui mi trovavo io.
Il mio udito innaturale mi permetteva di sentire bisbigli e passi strascicati provenire dalla stessa direzione.
Tirai fuori la bacchetta, i miei poteri elfici non mi sarebbero stati di grande aiuto, poiché a quel tempo funzionavano solo se riuscivo a focalizzare distintamente la figura sulla quale utilizzarli e richiedevano una buone dose di energia e concentrazione.
Più mi avvicinavo,più riuscivo a distinguere plurime voci di ragazzi.
“Non capisco perché non ti sei fatto gli affaracci tuoi, Vanadium”esclamò una voce melliflua.
L’avevo già sentita quella voce: Severus Piton.
Ero a pochi passi da loro: potevo distinguere diverse figure, ma non riuscivo a distinguere i loro visi.
“Io..non..stavo ficcanasando,lo giuro. Stavo solo..io..non volevo..non ho visto niente..non m’ interessa che usiate le arti oscure..io..vi prego..non fatemi del male..” squittì un impauritissimo ragazzino, mai visto prima.
“Chiudi la bocca, Vanadium” esclamò un’altra voce conosciuta: Avery.
Mi avvicinai ancor di più, rischiando parecchio, e notai i soliti compagni di merenda di Piton: Rosier, Wilkes , Rodolphus Lestrange,Bellatrix Black con suo cugino Regulus e Avary.
“Non credi che dovremmo darti una lezione per assicurarci che non parlerai?”sibilò Piton.
“No, no vi prego..io non parlerò,non dirò una sillaba, ve lo giuro”.
“Sono sicuro che potremmo dormire sogni più tranquilli se…Crucio!” esclamò Avery.
Il ragazzino si contorse per terra, gemendo.
“No! Siete impazziti? È solo un ragazzo”urlai, aiutandolo a rialzarsi. Avevo molte bacchette puntate su di me, alzai la mia e feci del mio corpo scudo per il ragazzino.
“Fatti gli affari tuoi, Silente” biascicò Piton.
“Sono affari miei se dei codardi se la prendono con un bambino”.
“Vanadium stava ficcanasando proprio come te..”.
“Non mi importa cosa stava facendo..resta il fatto che non poteva difendersi. Bravi, sette contro uno che non è neanche al vostro livello. Che coraggio!”.
Ci stavamo lanciando sguardi di fuoco. Erano canaglie e nient’ altro, non avevo paura di loro. Notai qualcosa di particolare nello sguardo di Regulus: forse..dispiacere..terrore..no, impossibile..
Bellatrix aveva levato la bacchetta, pronta a scagliarmi una maledizione ed io ero pronta a respingerla (ero un asso con gli incantesimi di protezione), quando apparve improvvisamente la bibliotecaria.
“Cos’è questo baccano? Cosa ci fate qua? È vietato stare in questa sezione senza permesso,non lo sapete? Avete visto che ore sono? Dovreste essere a letto in questo momento..”. “Black, Avary, Piton con i soliti tirapiedi alle calcagna..è l’ennesima volta che vi trovo qui senza permesso..domani parlerò personalmente con Lumacorno e stavolta non la passerete liscia, state sicuri! Adesso andate”.
Prima di dare le spalle a quei loschi figuri, aspettai che fossero loro a superarmi.
“Questa ce la paghi, Silente”sussurrò Piton al mio orecchio.
Non appena se ne furono andati mi voltai verso il ragazzino e gli chiesi se stesse bene. Annuì con la testa e scappò via.
Piton e la sua banda di vipere se la prendevano spesso con i più deboli..chissà cosa aveva scoperto quel ragazzino…probabilmente qualcosa che già sapevano tutti ,cioè che Piton e i suoi amici trafficavano con le Arti oscure. Non mi stupiva affatto di averli trovati nel reparto dei libri proibiti. Tornai nel dormitorio e sprofondai in un sogno senza sogni.



***********************


La giornata era incominciata benissimo: mi ero svegliata prima del solito e quindi potei rimanere al calduccio sotto le coperte con Lily, come ormai era nostra abitudine fare, chiacchierando allegramente.
Purtroppo la colazione non andò così bene come speravo..
Lily si andò a sedere vicino a James e iniziarono a tubare come due piccioni. Io avevo un’ aria disgustata in volto e, per un gioco del destino, lo sguardo mi cadde in quello di Black, che, guarda caso, aveva la mia stessa espressione mentre guardava i due innamorati. Distolsi immediatamente lo sguardo e mi andai a sedere vicino a Remus. Purtroppo Black era un testone e si andò a sedere con il suo piatto stracolmo di uova dritto di fronte a me.
“Buongiorno, Silente”.
“Lo era fino ad un minuto fa”sibilai, acida.
Fece finta di non sentire e disse, serafico: “Mi arrendo”.
“Black, a qualsiasi cosa tu ti riferisca, non m’importa un accidenti. Non voglio avere niente a che fare con le tue idiozie. Pensavo di essere stata abbastanza chiara quando ti ho mandato col sedere a terra”.
“È proprio di questo che sto parlando. Sai che non faccio altro che pensare a come accidenti hai fatto a battermi in corsa, a mandarmi al tappeto senza neanche usare la bacchetta, a fare apparire scudi dal nulla? Mi sono scervellato in tutti i modi, ho cercato in biblioteca, ho frugato nella tua borsa, ho cercato di far cantare la Evans ma niente. Ebbene, mi arrendo”.
“Tu sei andato in biblioteca?”domandai sarcastica.
“No, ho schiavizzato alcuni alunni del terzo, ma non è questo il punto. Andiamo, Silente, ti ho fatto vincere, ho ammesso la tua superiorità in astuzia..me lo merito o no di sapere i tuoi trucchi?”.
“Semplicemente ho catalizzato la magia nelle mie mani anziché nella bacchetta. È quello che fanno i maghi quando ancora sono bambini e compiono le loro prime magie”cantilenai a memoria. Quella era la scusa accordata con mio padre per l’occasione. Non troppo originale ma credibile.
All’improvviso ripensai alla situazione nella quale mi trovavo:
Perché diavolo gli stavo rispondendo? Perché gli stavo parlando? Perché ero ancora seduta lì? Perché mi sentivo già inesorabilmente incatenata a lui? Perché non riuscivo a considerarmi libera da quello sguardo, insensibile al suo fascino, al suo sorriso..?
“Ci ho pensato anch’io ma non è questa la risposta, altrimenti non si spiegherebbero le altre cose che sai fare tipo correre in maniera soprannaturale. E poi tu non sei mica una strega di tenera età, Silente. Alla nostra età, chi è che usa la magia senza l’uso della bacchetta o è un mago molto potente o appartiene ad un’altra razza”.
A queste parole, un brivido mi corse per tutta la schiena ma cercai di far rimanere gelido e indifferente il mio viso.
“Per ovvi motivi dobbiamo escludere la seconda..”esclamò.
Tirai un sospiro di sollievo.
“Quindi devi conoscere qualche segreto, qualche magia che non hai appreso ad Hogwarts”.
“Black, di cosa ti stupisci? È palese che io sia più intelligente e potente di te”.
“Mi sembra di averti tenuto testa nei combattimenti a tu per tu nei corridoi,non ti pare?”.  
Non ero riuscita a batterlo unicamente perché la sua presenza mi irritava così tanto da non potermi concentrare abbastanza per usare tutto il mio potenziale ma questo non potevo dirglielo,naturalmente.
“Sei esasperante. Non puoi semplicemente accettare il fatto che il mio disgusto per te è cresciuto talmente tanto che non ho controllato la rabbia e ti ho messo all’angolo?”.
“Ti mando proprio fuori di testa, eh?”.
“Non nel modo in cui pensi tu..”.
“È questo il punto centrale, Silente. Ci sono solo due sensi dell’espressione “andare fuori di testa per una persona”: il primo è l’ amore e l’altro è l’odio”.
“Nel nostro caso è il secondo, Black”.
“Ci siamo arrivati finalmente. L’odio è un sentimento negativo ma pur sempre un sentimento. Per come la vedo io la nostra situazione non è molto complicata come sembra”.
“Infatti è molto semplice: io non ti sopporto e vorrei che scomparissi”risposi glaciale.
“La smetti di interrompermi e mi lasci parlare,per cortesia? Allora, dicevo che ci sono a sua volta due tipi d’odio: quello apparente e quello reale. Il tuo ,nei miei confronti, è odio apparente perché in verità tu sei attratta moltissimo da me. C’è un confine molto labile tra l’ odio apparente e l’ amore: questo confine,nel nostro caso, si chiama orgoglio. Tu sei troppo orgogliosa e altezzosa e viziata per ammettere che ti piaccia uno come me, che ti tiene testa, che si permette di prenderti in giro, che è alla tua altezza. Sei abituata a controllare sempre tutto, ad avere adulatori e zerbini al posto di persone vere e autentiche con una vera personalità e un vero carattere.Ecco perché non puoi ammettere che io ti piaccia. È contro tutte le tue regole. Quello che non sai è che le regole sono fatte per essere infrante..”.
Scoppiai a ridere.
“Devo ammettere che hai una certa dose di fantasia, però. Ci hai rimuginato parecchio,eh?”.
Per quanto potessi insultarlo, però. Non potevo mentire a me stessa. Non potevo negare che le parole di Sirius mi avevano colpito e affondato.
“Eh va bene, non sei ancora pronta ma vedrai che verrà il giorno in cui ti stancherai di dover fingere”.
“Mi sto sforzando per non farti arrivare questo bicchiere di succo di zucca in faccia. Se fossi in te mi allontanerei, non so quanto la mia rabbia, generata dal mio odio apparente, possa resistere…”risposi ironica.
Dopo la mia frase, si alzò e fece per andarsene ma prima disse: “Sei più bella del solito oggi, Silente”.
Sparì con la sua solita eleganza innata e la sua arroganza.
Forse non era poi così diverso da me…determinato,sferzante, brillante e così pieno di sé…
Scacciai dalla testa quei pensieri e terminai di mangiare.

Ma le sorprese quel giorno non finirono affatto…

Non appena uscimmo annoiatissimi dall’ aula di Storia della Magia, in corridoio mi aspettava fiera e orgogliosa, la persona più vicina ad un fratello che avessi: Uriel.
L’elfo era bellissimo, con i capelli sciolti e fluenti a coprirgli le orecchie leggermente appuntite, la pelle lunare e gli occhi straordinariamente verdi, proprio come i miei, anche lui era di razza reale. Probabilmente era un mio lontano cugino di quarto o quinto grado..ma ,prima di tutto, era un amico, il mio migliore amico.
Non appena lo vidi nel mezzo del corridoio, circondato dal suo inseparabile mantello nero in ciniglia, gli saltai letteralmente addosso, ridendo felice. Lui ricambiò, inaspettatamente, il mio abbraccio. Mai era stato così affettuoso: non era da elfi.  
“Oh Merlino! Uriel! Che ci fai qui?”.
“Che domande! Sono venuto a vedere come stava la mia principessa..”disse con la sua voce calda e melodiosa.
Mi fece fare una giravolta ,come suo solito, per vedere come era cambiato il mio aspetto.
“Mi fa piacere che anche se indossi questa divisa a dir poco passabile non hai perso un briciolo della tua bellezza”.
“Il solito Snob..”.
“Realista, Ary, realista..”.
Risi, divertita mentre mi accorsi che tutti ci guardavano sconvolti. Persino le gemelle Wetmore non avevano nulla da dire..
“Oh, Uriel lei è Lily…Lily questo è Uriel..già sapete praticamente tutto l’uno dell’ altra..”dissi, incrociando le loro mani.
Lily era completamente rapita da Uriel, capitava spesso ai maghi non abituati alle presenze elfiche. James li guardava stranito..non sapeva se essere geloso o meno..era troppo stordito e intimorito per fare alcunché.
Black ,invece ,sì che era furioso. Guardava con odio Uriel.  Era geloso folle ed io ne ero compiaciuta. Avrei pagato per sapere se con uno come Uriel avesse ancora voglia di fare lo spaccone.. purtroppo non lo seppi mai perché l’elfo etereo mi portò con sé mentre gli altri continuarono le lezioni, a fare una passeggiata.
“Allora, qui non è così male come pensavo”disse, guardandosi attorno.
“No, affatto. Per certi versi mi ricorda Shantaram”.
“Ary..non bestemmiare..”.
“A proposito, vogliamo parlare dell’ abbraccio super affettuoso che mi hai regalato prima? Da quand’è che compi questi atti inconsulti?”.
“Avevo pensato che avessi bisogno di aiuto..”.
“In che senso?”.
“Non volevi fare ingelosire quel ragazzo che ti piace? Quel bel tenebroso con gli occhi grigi, sbaglio?”.
“Uriel…ma che dici?E poi io non ricorro mica a queste tecniche di bassa lega..”.
“Andiamo,ho visto come lo guardi e come lui guarda te. I sentimenti degli umani sono così facili da comprendere..così semplici..”.
“Ti odio quando parli così..mi fai sentire così poco importante..”.
“Lo sai che posto occupi nel mio cuore, no?Ma ,tornando al ragazzo,e così è lui che ha rubato il tuo cuore?”.
“Uriel, non mi ha rubato proprio niente”.
Mi guardò scettico, per cui aggiunsi: “Senti, non nego quella lievissima attrazione che c’è fra noi ma lui è..un idiota”.
Non riuscì a trovare altre parole. Il solo fatto di elencare i suoi interminabili difetti, mi faceva ribollire il sangue.
Rise colpito.
“Siamo proprio messi male, eh? Ti sei proprio innamorata..”.
“Uriel, la vuoi finire di entrare nella mia testa? Non è leale usare la magia elfica”.
“Allora tu dovresti sapere che mentire ad un elfo è inutile”.
“Purtroppo lo so bene..”.
“Mi ricordo quando ero io a fare a gara per averti con gli altri principi..”.
“Ero ancora una bambina..”.
“No, è che non ti piaceva essere corteggiata..finalmente ho capito cosa bisogna fare per stregarti…maltrattarti”.
“Uriel, non dire sciocchezze”.
“È quello che ha fatto quel Sirius Black, no?”.
“Sai anche il suo nome?”.
“Certo, Ary. Dovevo pure informarmi su a chi affido la mia principessa elfica, non credi?”.
“Non parliamo più di lui”.
“Ok, ma devi seguire il tuo cuore, ricordalo sempre questo”.
“Ma dove sono finiti tutti quegli insegnamenti elfici, del tipo: mantieni la guardia, non ti fidare, usa la testa, non lasciarti trasportare”.
“Ma quelli valgono in guerra, mica in amore”.
“E perché non è la stessa cosa?!”.
“Tu stai diventando troppo saggia per i miei gusti”.
“A proposito, quanti cuori hai infranto a Shantaram?”.
“I soliti..”.
“Quand è che ti sistemerai?”.
“Mai. Sto bene così”.
“Nessuno sta bene da solo..”.
E parlammo fino a che la gola non ci divenne secca. Uriel era come aria nei polmoni, acqua nella gola di un assetato, sangue nelle vene..
In uno sguardo aveva già capito tutto di quello che mi stava succedendo, era la mia ancora di salvezza. Tutti hanno bisogno di un salvagente ogni tanto, che ti salvi dal naufragio. Io mi stavo perdendo, perché non stavo seguendo la strada del cuore, ed ecco che la luce del faro mi rimise sulla giusta via.  
Purtroppo imparai a mie spese molti anni dopo che non sempre la strada del cuore per quanto giusta sia così facile da seguire..anzi..tutt’altro.  
  
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