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Autore: Spensieratezza    26/11/2019    1 recensioni
Sequel della mia fanfiction Lo psicanalista e il fratello perduto.
Klaus ed Elijah sono innamorati e felici insieme, ma cosa succederà quando Rebekah e Kol chiederanno di conoscere il loro fratellastro Klaus?
Ci saranno anche dei capitoli defan :))
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Elijah, Klaus, Kol Mikaelson, Marcel, Rebekah Mikaelson
Note: AU | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Famiglia di vampiri'
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Non avrei mai pensato di trovarmi davanti i miei fratelli un giorno.
Forse è come quando pensi a una cosa che deve avvenire in un lontano futuro
Poi non avviene mai e quindi ti rassegni mano a mano che non è destino e che non capiterà mai.
Lo accetti, semplicemente.
Diventa come una favola.
Dentro di te ti dici: succederà un giorno, ma non ci credi davvero.
La lunga attesa, ti logora e ti dilania le speranze.
Non è forse la lunga attesa che uccide l’amore?
La lunga attesa di aspettare sempre un gesto, una parola, una carezza.
Una frase immaginata che ti culli tra le braccia e che non arriva mai dalla bocca di chi ami con tutto il cuore.
E dunque piano piano smetti di desiderarla, quelle parole che tu desideri tanto di sentire non arrivano mai, le aspetti come un assetato davanti a un deserto fino a che all’improvviso smetti di desiderarle.
Così come l’amore, che vorresti da tutta una vita, lo aspetti così a lungo che poi smetti di amare quella persona da cui avresti aspettato tutta la vita pur di averlo.
Ma Per Sempre è tanto, tanto tempo.
Io credo e ne ho parlato anche con mio padre, che è così che funziona con le anime gemelle.
Oppure con le persone che ami.
Noi siamo convinti che l’amore si spegne in un paio d’anni o forse in dieci.
Ma non è così, forse.
Forse amiamo quella persona da decine di vite, e questa ci ha fatto sempre soffrire, non riconoscendo mai il nostro grande amore, non apprezzandolo mai, noi l’abbiamo aspettata e perdonata per un sacco di vite e all’improvviso..semplicemente ci arrendiamo.
Ma non è una resa che arriva da un paio d’anni, ma da decine, forse centinaia di vite.
E se fosse davvero così, quanto grande e immenso è l’amore che prima di spegnersi e arrendersi, è in grado di sopportare la calunnia e il dolore di così tante vite?
Così tanta attesa, così tanta sofferenza.
Ne parlai con mio padre, quando, grazie ai suoi poteri da sciamano, è venuto a conoscenza che ci eravamo già incontrati, era già stato mio padre in un’altra vita e mi aveva perso prematuramente.
Io amavo gli animali, giocavo con gli elefanti e con le scimmie.
Ricordo ancora pochissimo, quasi niente della mia vita.
Mio padre però mi raccontò che sarei stato l’anello di congiunzione di alcune anime gemelle, afflitte dalla persecuzione di una donna crudele, che aveva strappato le loro giovani vite, anzitempo.
Sarei nato tra di loro, in mezzo a loro, perché prima non mi era stato possibile proteggerli.
Ora so.
CONOSCO una delle mie vite passate, una delle più antiche.
Ero uno sciamano, immortale, devoto all’amore e alla cura degli organismi.
Volevo proteggere le anime gemelle, il mio destino e il mio cuore continuava a farmi avvicinare a loro ma non riuscivo mai a proteggerle.
Forse questo era il mio destino, ritrovarle in un’altra vita, essere tutti insieme.
Averli come FRATELLI.
Ma non credevo sarei stato diviso da loro un’altra volta quando ero bambino.
 
Ora, vedere i miei fratelli davanti a me, vedere Klaus piangere davanti ai miei occhi, mi fa sentire un dolore che non credevo di poter provare.
D’un tratto ricordo qualcosa.
Lui era il bambino con cui giocavo, con cui mi sono addentrato nella foresta.
Non mi è mai venuto in mente, ma deve essere stato incolpato per la mia morte quando i nostri genitori hanno pensato che io fossi morto, sbranato dai lupi mannari.
Oh, cavolo, quanto mi dispiace.
Mio fratello è stato dato via, è stato incolpato della MIA morte, per colpa mia.
E anche se sapevo che nostro padre l’ha fatto solo per proteggermi da una famiglia malvagia, i miei fratelli non c’entravano nulla e io non mi sono mai preoccupato più di tanto.
Sono venuto a conoscenza della verità solo troppo tempo dopo.
 
“Ma i miei fratelli SANNO che sono vivo?? Lo SANNO??” aveva afferrato i lembi della maglia di suo padre, scuotendolo. “NO??? Ma come..ho dei fratelli?? Dei fratelli che non sanno neanche che io sono vivo? Come puoi avere la coscienza a posto tutte le mattine quando ti guardi allo specchio??”

“Figliolo..mi dispiace immensamente ma quando i lupi ti hanno attaccato..io..ho pensato a curarti e durante queste cure, ho avuto delle visioni. Delle visioni di tua madre, la donna di cui mi sono infatuato, l’ho vista attraverso altre vesti, altri nomi, ma lo stesso volto. Ho potuto vedere queste visioni, perché per curati sono entrato profondamente in comunione con te, non capivo cosa c'entrassi tu con lei, poi ho visto il tuo TORMENTO per non riuscire a impedire ogni volta degli omicidi che era sempre LEI a procurare. Ho sentito il tuo dolore, nonostante non fossi tu a morire, tutte le volte. Non me la sono sentita di riconsegnarti a loro, non prima di aver conosciuto a fondo cosa significasse tutto questo. Non potevo avvicinare i tuoi fratelli, sarebbe stato come scoprirmi o incoraggiare la guerra tra licantropi e vampiri.”
 
Poi conobbi Freya, un giorno, durante uno dei miei mille peregrinaggi.
Mi disse chi era, mi disse la verità sulle nostre anime e tutto mi fu chiaro.
Temevo non arrivassero mai però, che per loro non avesse importanza riallacciare i rapporti con il più invisibile dei loro fratelli, che non gli importasse di me.
Ma ora vedere quello che credo essere Klaus, piangere di fronte a me come un bambino, mi scioglie qualcosa nel petto.
“Tu devi essere Klaus..” dissi io, avvicinandomi timidamente.
“Tu..sei Henrik?” chiese lui.
Henrik!! Mai nessuno mi chiama così.
“Sì..sono io..ma preferisco Caleb, ora, se non ti dispiace.”
“Ricordo…il giorno che credetti tu fossi morto..sbranato dai..”
La sua voce si ruppe in singhiozzi, mi avvicinai di più a lui e gli poggiai la testa sul mio petto.
 
Vedo gli altri fratelli trattenere il fiato. Forse non era una cosa che permetteva a loro?
Mi sentii d’un tratto speciale.
“Mi dispiace..fratello..mi dispiace..ma sono qui. Sono vivo.”
Klaus pianse sul mio petto, non riusciva ad abbracciarmi, ma non importa, lo abbraccio io per entrambi.
Vedo la commozione negli occhi di tutti i miei fratelli ed è come se non fossero mai andati via.






















Note dell'autrice: vi dico solo che questo pov mi ha fatto venir mal di testa xd
entrare nella mente di Henrik è molto difficile
sono contenta del capitolo ma questa è la ragione per cui faccio sempre capitoli brevissimi
una volta che faccio qualcosa du più emotivo ecco cosa succede
alla prossima xd
   
 
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