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Autore: Justice Gundam    27/11/2019    3 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
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Pokemon: A World Reborn

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 72 - Circhi e prigioni

Il Circo di Agatipoli era in fermento, quella sera.

Gli spalti erano gremiti di persone, e da essi proveniva un coro di applausi, incitamenti, e le grida eccitate di numerosi bambini che erano venuti appositamente a vedere lo spettacolo. Le luci dei proiettori danzavano attorno all'arena, creando degli effetti spettacolari, mentre la musica sommessa e al tempo stesso piena di ritmo che proveniva dagli altoparlanti contribuiva a creare un'atmosfera di attesa, tensione ed eccitazione...

Per diversi secondi, le luci continuarono a sfrecciare attorno all'arena, accennando a ciò che si trovava su di esso, ma senza mai far vedere chiaramente di cosa si trattasse. Il pubblico fece progressivamente silenzio, comprendendo che ormai stava per arrivare il momento decisivo...

I proiettori si spensero, e il tendone del circo venne avvolto nell'oscurità... ma si riaccesero un istante dopo, puntati sull'arena sulla quale fece la sua apparizione ciò che tutti avevano atteso!

"Benvenuti! Benvenuti a tutti, amici vicini e lontani! E grazie per essere con noi in questa serata speciale!" esclamò la direttrice, in piedi su un piccolo palco all'ingresso dell'arena, vestita di un elegante completo viola con un alto cappello a cilindro dello stesso colore. Teneva in una mano guantata un microfono, e lo agitava come se fosse stato la bacchetta di un direttore d'orchestra!

Davanti a lei, era apparso ben chiaro ciò a cui si riferiva - l'evento speciale della serata consisteva di un ring per i combattimenti tra Pokemon, sul quale i contendenti avevano già preso posto. Ad un angolo, si trovavano già Sansone e uno dei suoi Pokemon più forti - un umanoide dalla pelle beige, con le gambe stranamente piccole e un paio di braccia enormi e muscolose, ognuna delle quali reggeva un grosso cilindro di pietra che dondolava minaccioso.  Alcune strane vene rosate si avvolgevano attorno alle sue spalle e ai suoi fianchi, e il suo volto era ovale, con un grosso naso rosso da clown e una corta barbetta grigia sul mento.

Dall'altra parte del ring, si trovava Hitomi assieme ad uno dei suoi Pokemon più forti, il suo Walrein... e la bambina non dava affatto l'impressione di divertirsi, vestita com'era. Indossava un grazioso corpetto blu e bianco con un paio di stivaletti blu, un paio di grandi ali bianche ricoperte di piume finte sulla schiena, e una tiara dorata sulla fronte, oltre ad un paio di scintillanti guanti bianchi alti fino al gomito! I suoi capelli erano stati pettinati all'indietro, in modo da farla assomigliare almeno un po' a Celeste, ma la sua espressione non era certo quella di una che si stava divertendo... anzi, la domanda che le si leggeva in faccia era più o meno: "come mi hanno convinto a fare questa sciocchezza?"

"Waaalrein..." mormorò il Pokemon tricheco, mentre guardava verso il podio e scuoteva la testa.

"Ed ora, amici e amiche... ecco a voi l'evento clou della serata! Quello che tutti voi avete atteso con tanta impazienza!" esclamò la presentatrice. Con un gesto fin troppo eclatante del braccio, indicò prima Sansone e il suo Pokemon, e poi Hitomi e Walrein. "All'angolo rosso, ecco a voi il nostro imbattibile Sansone, l'uomo più forte di tutto Reborn! Lui e il suo Conkeldurr si allenano schiacciando pezzi di roccia e piegando sbarre di metallo! Ma ora sono chiamati a farsi valere in una battaglia di Pokemon contro una giovane e promettente allenatrice proveniente dal lontano continente di Hoenn!"

Sansone fece un cenno al suo Pokemon, e si mise in una posa da culturista, rivolgendo al pubblico un ghigno sicuro mentre metteva in mostra i suoi possenti pettorali e bicipiti. Conkeldurr, da parte sua, lanciò in aria i pilastri di roccia che teneva tra le mani, e li afferrò al volo, sventolandoli come se fossero dei fazzoletti per salutare!

"Grazie! Grazie, gentile pubblico!" esclamò Sansone con voce possente. "Avete atteso per vedere come ci battiamo io e il mio amico Conkeldurr, e ora vi accontentiamo! Ma prima... facciamo un applauso a questa audace piccola sfidante!"

"Conkeldurrrrr!" esclamò il Pokemon Lotta, strizzando un occhio e indicando Hitomi e Walrein con un sorrisetto vittorioso. La bambina sospirò rabbiosamente e si massaggiò la fronte con una mano per il mal di testa che le stava venendo, ma cercò di fare buon viso a cattivo gioco, e alzò una mano per salutare. Del tutto ignaro di come si sentisse la piccola allenatrice, il pubblico esultò e applaudì con vigore.

Tra gli spalti, in una delle file più vicine all'arena, il gruppetto di Vera e gli allenatori di Reborn osservavano la scena, non troppo convinti. Se fosse stata al posto di Hitomi, Vera non credeva che si sarebbe divertita nemmeno lei.

"Certo che... potevano dire ad Hitomi che si sarebbe esibita davanti a tutto questo pubblico, e per giunta con quel costume addosso..." commentò la coordinatrice di Hoenn. Anche lei era vestita in maniera alquanto inusuale, con il suo classico costume da danzatrice del ventre che indossava sempre quando si esibiva in qualche gara di Pokemon, e teneva in braccio il suo grazioso Glaceon, che stava osservando la scena con evidente interesse. "E ora, cos'avranno in mente di fare? Una lotta di Pokemon, certo, ma ho l'impressione che  quel ring abbia qualche sorpresa in serbo..."

"Immaagino... che lo scopriremo tra poco, sorellina." fu la pronta risposta di Max, affiancato dal suo elegante Gardevoir. Il ragazzino con gli occhiali si guardò attorno, e dopo essersi accorto che mancava qualcun altro del loro gruppo, fece una domanda. "A proposito, non vedo Ortilla... qualcuno sa dov'è andata?"

"Beh... credo che al momento, lei e Celeste si stiano preparando." affermò Ritchie. "Celeste aveva detto qualcosa sul fatto che voleva mettere su uno spettacolino con lei ed Alty..."

Cain fece una breve risata. "Conoscendo Celeste, si sarà certamente inventata qualcuna delle sue esibizioni strampalate. Certo ha un bel dire che Terra è stravagante..." scherzò il ragazzo dai capelli viola, e poi guardò verso Aya e Pietro che si trovavano poco distanti da lì, gli sguardi rivolti verso l'arena, e stranamente vicini tra loro. "Hey, sorellina, certo che per te e Pietro non poteva essere un'occasione migliore per passare un po' di tempo assieme, eh?"

"C-Cain?" mormorò Aya, come se si fosse incantata e le parole del fratello maggiore l'avessero richiamata alla realtà. Solo in quel momento si accorse di essere molto vicina a Pietro, e il rockettaro dai capelli rossi mosse la mano per salutarla cordialmente.

"Hello, mia cara. Tranquilla, resta pure dove sei, non mi dai nessun fastidio!" commentò con quel suo sorrisetto sfacciato che fece tingere immediatamente di rosso il viso di Aya!

"N-non è come pensate voi!" protestò Aya, ancora testardamente decisa a negare. "E'... è solo che ci trovavamo lì vicino, noi due... niente di che!"

"Oooooh, e come la pensiamo, cara?" continuò Cain con un sorrisetto saccente. "Non mi dite che la nostra Aya è diventata una Psiche, vero? Sarebbe un problema, con il fatto che i Pokemon Veleno sono deboli contro il tipo Psico..."

"F-fratellone, ma cosa ti stai inventando?" protestò Aya con tanto di venuzza pulsante sulla fronte! I suoi tentativi di sembrare minacciosa, tuttavia, ebbero il solo effetto di strappare una risata ai suoi accompagnatori!

"Okay, okay... adesso, però, anche se a me non dispiacciono certo queste vicende di cronaca rosa, credo che l'esibizione stia per cominciare. Credo che la nostra amica Hitomi apprezzerebbe se facessimo il tifo per lei, non credete?" affermò Drew, e con una mano indicò il ring sul quale la ragazzina e Sansone stavano per dare mostra della loro abilità. Immediatamente, i ragazzi rivolsero all'arena tutta la loro attenzione, e Sansone si sgranchì il collo e le spalle in attesa che la sfida iniziasse.

"Bene, bene, bene, grazie per aver atteso, signore e signori!" esordì il muscoloso allenatore, e con una mano si riavviò i capelli. "In occasiione di questa serata indimenticabile, abbiamo deciso di offrirvi uno spettacolo che raramente si vede da queste parti... una sfidante, proveniente dal lontano continente di Hoenn, che affronta il sottoscritto Sansone in una battaglia mozzafiato! E la sfidante in questione... è questo grazioso scricciolo che adesso vediamo qui, affiancata dal suo fedele Wailmer! Un caloroso applauso per... Hitomi!"

"Ugh... scricciolo. Questa poi..." mormorò tra sè la bambina, mentre con una mano si tormentava il ricciolino ribelle che le spuntava sopra la testa. Wailmer le fece un cenno con la testa, e la ragazzina gli diede una leggera pacca sulla schiena prima di rivolgere tutta la sua attenzione al ring e ai loro sfidanti. "Okay, okay... noi siamo pronti. C'era davvero bisogno di fare tanta scena, signor Sansone? E di farci vestire con questi... abiti di scena?"

Sansone mosse un dito come per dire di no. "Tsk, tsk... si tratta di mettere su un po' di spettacolo, piccola! Siamo o non siamo un circo? Dovresti imparare a non prendere tutto sul serio e cercare di rilassarti!" affermò. Hitomi alzò gli occhi al cielo, ormai rassegnata all'idea di essere finita in un branco di pazzi - tra Sansone, Celeste e soprattutto Terra, non era sicura che sarebbe riuscita a mantenere la propria sanità mentale per più di una settimana di contatto prolungato con loro...

"Comunque... il pubblico vole un combattimento spettacolare, piccola, e noi glielo daremo, vero?" esclamò, e fece un cenno al suo Conkeldurr, che sbattè tra loro  le colonne di pietra che usava come armi improvvisate, sollevando un sordo rumore simile al rombo di un tuono! Con passi lenti e ponderati, il Pokemon Lotta si mise in guaardia, e il Walrein di Hitomi si piazzò davanti a lui, trascinandosi con le pinne con una rapidità notevole, per una creatura così ingombrante. Anche la seriosa Hitomi sembrò trovare divertente quello che Sansone aveva proposto, e si preparò allo scontro, dandosi un paio di pacchette sulle guance per darsi la concentrazione necessaria. Anche se Sansone poteva dare l'impressione di un tipo frivolo, Hitomi era troppo prudente per giudicarlo dalle apparenze... e comunque, non con un Conkeldurr al suo fianco!

"E va bene... allora cominciamo pure!" esclamò Hitomi. "Comincia subito con un attacco Ventogelato, Walrein!"

Il Pokemon tricheco emise un verso che ricordava vagamente un muggito, e scagliò una raffica di gelo dalle fauci, accompagnata da un ululato che ricordava quello di una tempesta lontana...

"Buon inizio, ma prevedibile!" commentò Sansone. "Conkeldurr, usa Protezione, e poi Granfisico!"

"Durrrrrr!" esclamò il Pokemon muscoloso. Con un rapido movimento delle braccia, piazzò le sue armi improvvisate davanti al corpo, e le usò per proteggersi dalla raffica di vento gelato, che si limitò a creare uno strato di brina sulle colonne. Poi, mostrò i bicipiti e si mise in una posa da culturista, lanciando in aria i suoi blocchi di roccia, e afferrandoli poi al volo con stupefacente facilità. Il suo possente corpo venne per un attimo avvolto da una tenue luce rossastra, che fu subito assorbita.

"Perfetto! Ed ora usa un bell'attacco Breccia!" esclamò Sansone. Conkeldurr ghignò con sicurezza e avanzò con passo lento ma inesorabile verso il Pokemon Spaccagelo, che si ritirò di qualche passo, rendendosi conto che non sarebbe riuscito a schivarlo...

"Di nuovo Ventogelato, Walrein!" Hitomi reagì con prontezza e rapidità di pensiero. "Questa volta però sul terreno!"

"Walreeeein!" Con un verso profondo e cupo, Walrein scagliò un'altra folata gelida, prendendo però di mira il pavimento del ring, sulla cui superficie si formò rapidamente una lastra di ghiaccio sulla quale Conkeldurr andò a poggiare i piedi. Un istante dopo, il Pokemon Lotta emise un'esclamazione di stupore e paura quando sentì la terra mancargli sotto i piedi... e poi andare a schiantarsi a faccia in giù sul quadrato con un fragore assordante!

Il pubblico scoppiò a ridere nel vedere il possente Conkeldurr finire a terra come un sacco di patate... ma l'ilarità durò soltanto un paio di secondi. Improvvisamente, qualcosa apparve da una sorta di botola posta esattamente dietro Sansone! Uno strano apparecchio, molto simile ad un punching-ball da luna park che misura la forza di un pugno sferrato! Una colonnina di luci intermittenti si accese di colpo, e l'indicatore di forza cominciò a salire, fino a fermarsi ad un po' più di metà.

"Aaaah, ed ecco a voi la specialità di questo ring! Esso misura la potenza dei colpi fisici sferrati, e conferisce un bonus o una penalità al Pokemon che ha messo a segno il colpo, a seconda della forza con cui è stato dato!" spiegò rapidamente la direttrice, e puntò con enfasi il microfono verso il misuratore di forza accanto a Sansone. "E visto che adesso si è fermato a metà... credo proprio che a Conkeldurr vada un piccolo vantaggio!"

Un'insegna luminosa si accese sulla sommità dell'apparecchio luminoso, e sia Hitomi che Walrein lessero un messaggio che diceva "SPEED UP". Conkeldurr cominciò ad alzarsi, usando una delle sue colonne di pietra per reggersi in piedi... e calando l'altra con violenza sulla lastra di ghiaccio sulla quale era scivolato. La lastra si infranse con un fragore cristallino, e i pezzi si sparsero tutt'attorno prima che Conkeldurr scattasse di nuovo verso di lui, la sua velocità aumentata di colpo.

"Walrein!" esclamò stupefatto il Pokemon tricheco. Riuscì per un pelo ad evitare un attacco Breccia con il quale Conkeldurr stava per metterlo a terra, poi si voltò rapidamente e cercò di sferrare un contrattacco.

"Hmm... va bene, Walrein, adesso usa Doppioteam, e poi Corposcontro!" esclamò Hitomi, sperando che un attacco fisico avrebbe dato qualche bonus a lei e al suo Pokemon. Il tricheco riuscì ad agire nel breve lasso di tempo in cui Conkeldurr si stava rimettendo in guardia. Altri tre Walrein, tutte illusioni, apparvero accanto a lui, poi si scagliarono in perfetta sincronia contro Conkeldurr, nel tentativo di travolgerlo con il loro peso!

"Non male come trucco... ma anch'io ho i miei!" rispose Sansone. "Conkeldurr, usa Vendetta!"

"Conkeldur!" esclamò il muscoloso Pokemon. Si abbassò appena un po', e si accinse a sferrare un colpo micidiale a Walrein nel momento in cui avesse accorciato le distanze. Aveva già un'idea di come fare per capire quale fosse quello vero, bastava dare un'occhiata alle ombre che proiettavano sul quadrato...  

I tre Walrein illusori e quello vero scivolarono oltre la guardia di Conkeldurr, e il Walrein autentico riuscì a sferrare un colpo deciso che raggiunse il Pokemon Forzaimmane in pieno petto, lasciando stordito Conkeldurr per qualche secondo. Il misuratore dietro Sansone si attivò di nuovo, e finì per posizionarsi nuovamente sul livello di prima. E ancora una volta, una scritta si accese sull'insegna luminosa, indicando il tipo di bonus che sarebbe spettato a Walrein... "POWER UP".

"Waaaalrein!" esclamò il Pokemon Spaccagelo, e il suo corpo venne percorso da una scarica di energia che lo fece sentire più robusto e prestante...

Ma Conkeldurr non aveva intenzione di lasciarlo fare. Sfruttando la peculiarità del suo attacco speciale - raddoppiare la potenza del colpo se si è ricevuto un attacco prima dell'uso - il Pokemon Forzaimmane caricò a testa bassa contro Walrein e lo centrò in pieno con una spallata che sembrava la carica di un ariete da sfondamento! Il pesantissimo Walrein venne sollevato da terra con la facilità di un ramoscello, e sfrecciò in aria per un beìreve tratto prima di schiantarsi al suolo ed aprire un piccolo varco con il suo peso immane!

E ancora una volta, il misuratore di forza dietro Sansone si attivò, questa volta fermandosi un po' più in alto di prima.

"Questo duello sembra essere davvero una girandola di emozioni, amici miei!" esclamò la direttrice di gara. "Questi due allenatori meritano davvero la loro fama! Sembra che persino il ring non riesca più a sopportare l'incredibile forza dei loro Pokemon!"

"Beh, io non ho certo bisogno che qualcuno calcoli quanto sono forti i miei Pokemon..." disse tra sè Hitomi. Un raro sorriso apparve sul suo volto, e la bambina riprese a dare ordini, senza scomporsi. "Walrein, adesso una Pallagelo!"

"Hmm... un attacco che ci mette un po' a guadagnare potenza." commentò tra sè Sansone. "Chissà cos'ha in mente questa piccoletta. Sarà anche uno scricciolo, ma ci sa fare..."

Mentre Walrein si appallottolava come un armadillo, venne a sua volta circondato di luce azzurrina, irradiando una forte aura di gelo... e un attimo, si trasformò in una valanga di rocce e ghiaccio che si diresse a tutta birra verso Conkeldurr, e lo centrò in pieno! Sfortunatamente per Walrein, tuttavia, la forza di Conkeldurr si dimostrò ancora più grande del previsto, e il Pokemon Lotta restò in piedi, mentre una scritta appariva sul misterioso apparecchio dietro a Sansone...

"JUST MARRIED" disse il misuratore di forza, e il pubblico scoppiò in una risata incontenibile!

"Ma che diavolo... fatemi indovinare, questa è una delle assurde trovate di Terra, vero?" esclamò Max, non sapendo se mettersi a ridere o scuotere la testa.

"Io ormai ho rinunciato a capirla. Potrebbe essere pericoloso per la tua salute mentale." commentò Vera sfregandosi la fronte.

Gli effetti di quello strano fenomeno non si fecero attendere... e da un gruppo di strani cannoncini posti ai lati del ring partì una raffica di coriandoli, stelle filanti e alcune manciate di riso crudo! Nello stesso momento, Conkeldurr era in qualche modo riuscito a raccattare di nuovo le sue potenti armi, e dopo aver scosso la testa per l’assurdità della trovata, si preparò a ricevere di nuovo Walrein, che stava rotolando di nuovo verso di lui…

"Okay, Conkeldurr... adesso mostrami un bell'attacco Contropiede!" esclamò Sansone, sicuro di aver calcolato il momento giusto mentre Walrein si avvicinava sempre di più. Il possente Pokemon Lotta sollevò una delle sue colonne di pietra, e si apprestò a colpire Walrein come se fosse stato una palla da baseball...

Ma Hitomi si era aspettata un contrattacco simile. Con un cenno delle mani, la piccola allenatrice fece un segnale al suo Pokemon, che virò all'ultimo momento! Conkeldurr sgranò gli occhi sorpreso, ma ormai aveva già cominciato ad agitare l'arma, che proseguì sulla sua strada e si schiantò sul terreno! Ancora una  volta, il punching-ball dietro Sansone si attivò... e questa volta, non accadde nulla di assurdo come la volta precedente. Il misuratore andò su e giù per qualche istante, poi si fermò un po' sopra la media, aumentando un po' la forza di Conkeldurr.

"Ah, non male la schivata! Ma a quanto pare, Conkeldurr ottiene comunque il bonus dato dal ring..." cominciò a dire Sansone. In realtà, anche se si mostrava convinto, il forzuto del Circo di Agatipoli non era più troppo convinto della sua vittoria...

"Detto questo, anche se la forza di Conkeldurr è aumentata, non mi servirà a nulla se non riesco a fargli colpire Walrein. Questa bimba è sveglia... non va sottovalutata." pensò Sansone, e cercò di elaborare una strategia che gli permettesse di contrastare quella di Walrein...

"Adesso, Walrein... usa il tuo attacco Surf!" esclamò Hitomi. Sansone non potè nascondere la sua sorpresa quando il Walrein della sua sfidante si ancorò a terra con le pinne, e fece scaturire dal terreno un'enorme ondata che lo sollevò sulla sua cresta, e sfrecciò a tutta velocità contro Conkeldurr! Il Pokemon Forzaimmane aveva appena sollevato di nuovo la sua arma, ma restò allibito di fronte alla potenza dell'ondata che si stava per schiantare contro di lui, un attacco contro il quale le sue armi erano del tutto inutili...

Ma non per questo Sansone aveva intenzione di arrendersi. Pensando rapidamente, sfruttando al massimo tutte le poche possibilità che gli erano date dalla sua situazione, l'uomo fece un rapido ragionamento, e sperò che fosse abbastanza. "Va bene... tentiamo il tutto per tutto, Conkeldurr! Usa un attacco Protezione per evitarlo!"

Il pokemon Forzaimmane fece come gli era stato detto, e usò le sue colonne per creare una sorta di barriera, trasformandosi in uno scoglio sul quale l'attacco Surf si schiantò con un tremendo rumore di acqua tumultuosa! Il Pokemon Forzaimmane strinse i denti e spinse ancora di più i suoi pilastri contro il terreno, in modo da resistere all'impeto dell'attaacco Surf, che si esaurì rapidamente, e lasciò Walrein in una posizione terribilmente vulnerabile, giunto davanti a Conkeldurr e completamente sguarnito!

"Una bella strategia, piccola, ma non è stata sufficiente." affermò Sansone. "Forza, Conkeldurr, è il momento di usare il tuo colpo migliore! Attacca con Martelpugno!"

"Conkel, DUUUUURR!" ringhiò il Pokemon Forzaimmane. Dimostrando che il suo nominativo non era per bellezza o per fare effetto, Conkeldurr sollevò entrambi i suoi pilastri per usarli come un martello e schiantarlo addosso a Walrein! Il Pokemon Spaccagelo si ritrovò come congelato ad osservare il suo avversario che si preparava a sferrare un colpo decisivo... ma si rese conto che Conkeldurr non era poi tanto veloce, malgrado il vantaggio che aveva ricevuto poco prima, e Hitomi riuscì a cogliere un breve momento in cui il bestione non era in guardia!

"Adesso, Walrein! Ora o mai più... usa Gelodenti!" esclamò la bambina.

Le lunghe zanne del tricheco si illuminarono, come due lampade al neon blu... e prima che Conkeldurr potesse calare un colpo micidiale addosso a Walrein, quest'ultimo riuscì a raggiungere un punto scoperto, e affondò con forza le sue zanne refrigerate nel fianco dell'avversario!

L'effetto fu immediato. Conkeldurr si irrigidì all'istante ed emise un lungo grugnito di dolore e sorpresa, mentre la sua presa sui pilastri di roccia si allentava, e le due micidiali armi si schiantavano a terra dietro di lui! Ancora una volta, il pubblico esultò ed esplose in un applauso di congratulazioni, mentre il Pokemon Forzaimmane fece due passi indietro con una patina di ghiaccio che iniziava a formarsi sul suo corpo.

"Ha funzionato!" esclamò Max. "L'attacco Gelodenti ha una piccola possibilità di far tentennare l'avversario, giusto? A quanto pare, Hitomi ha avuto fortuna!"

"Ci vuole anche quella, in fondo..." rispose Ritchie, e Sparky disse rapidamente di sì con la testa.

Hitomi fece un cenno al suo Walrein, che si trascinò via da Conkeldurr quanto più velocemente gli era possibile, in modo da riprendere un po' di fiato per la fase successiva dello scontro. Conkeldurr si avvolse la braccia muscolose attorno al corpo e usò un attacco Focalenergia per cercare di riscaldarsi un po', ma non fece in tempo a riprendersi del tutto prima che Walrein gli scagliasse addosso un altro attacco Ventogelato che lo scosse per un paio di secondi.

"Conkeldurr!" esclamò Sansone. Il Pokemon forzuto grugnì e riuscì finalmente a liberarsi dagli effetti del Gelodenti di prima, rimettendosi in guardia un attimo dopo davanti al suo avversario. "Uff... bravo, Conkeldurr! Sapevo che non sarebbe bastata una piccola brezza invernale a metterti a terra! Detto questo... ci sta facendo fare più fatica di quanta immaginavamo, vero?"

"Durr!" rispose Conkeldurr con un cenno della testa. Il suo sguardo incrociò quello di Walrein, e nonostante fosse già abbastanza stanco per la battaglia, il Pokemon tricheco fece un sogghigno e mise in mostra le sue zanne acuminate, rispondendo alla sfida del Pokemon di Sansone con una tutta sua.

"Questi Pokemon meritano davvero di essere i protagonisti del nostro spettacolo, signore e signori! Il ring quasi non riesca a contenere il loro immenso potere! Davvero stupefacente!" commentò la direttrice. "E ora... cos'avranno in mente di fare, il nostro Sansone e la sua valorosa sfidante? Sarà davvero uno scontro al cardiopalmo!"

Hitomi sorrise lievemente. Doveva ammettere che, anche se all'inizio l'aveva considerata una stupidaggine, quella piccola messinscena era divertente... ma adesso era il momento di concludere. Per come la vedeva lei, la cosa migliore da fare era insistere con attacchi speciali per colpire il punto debole principale di un Conkeldurr. Walrein era troppo lento per poter sperare di affrontare Conkeldurr sul piano dell'agilità...

Beh, la strategia era solo una parte dello scontro, giusto? In quel momento, piuttosto che vincere, era importante offrire un bello spettacolo, e Hitomi fece qualche rapido calcolo per pensare quali mosse fosse meglio usare...

 

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L'atmosfera, nelle prigioni di Reborn City, era quello che ci si poteva aspettare da un carcere costruito in una città malfamata, preposto a trattenere la peggiore feccia che si potesse trovare da quelle parti. La tensione era quasi palpabile, resa ancora più pesante da quel sempre presente odore di muffa, acqua stagnante e ruggine che permeava i corridoi della prigione. Gli unici suoni erano quelli dei passi delle guardie, e di tanto in tanto, quelli delle chiacchiere che le guardie si scambiavano. In questa situazione così tesa e difficile, tuttavia, Padre Elias aveva trovato le condizioni giuste per meditare, seduto a gambe incrociate sul letto che gli era stato riservato. Per un asceta come lui, cattività e libertà erano concetti relativi. Se la sua mente era ancora libera di entrare in contatto con il sommo Arceus e ricevere da esso l'illuminazione che cercava, allora Elias sapeva di non essere prigioniero. Piuttosto, erano tutti gli altri miscredenti ad essere prigionieri della loro miopia, della loro stoltezza e del loro materialismo.

Il sacerdote dai capelli canuti prese un bel respiro, e tenendo gli occhi chiusi, cercò di concentrarsi sulle verità che gli erano state rivelate quando ancora era un accolito giovane e confuso. Aveva sempre considerato i suoi insegnamenti come la luce che gli serviva da guida, in mancanza della luce dei suoi occhi... e anche ora che aveva recuperato la vista, erano rimasti i pilastri su cui si fondava tutta la sua visione del mondo. L'unica vita degna di essere vissuta... era una dedicata alla giustizia di Lord Arceus.

In tutto questo, però, sentiva un piccolo disturbo, qualcosa che non era mai successo prima di allora. Più volte, in passato, aveva contattato mentallmente i suoi due confratelli più fedeli, Pius ed Angela, e anche ora, cercò di percepire la mente di angela, che si trovava nella cella accanto. Non poteva dire con certezza di cosa si trattasse, o meglio non avrebbe trovato le parole per spiegarsi... ma oggi, c'era qualcosa di strano nello stato mentale della sua attendente. Come se la risolutezza che Angela aveva sempre dimostrato fosse ora inquinata da qualche ripensamento o secondo fine. Questo non poteva essere permesso. Simili dubbi avrebbero intaccato la lealtà e la devozione totale che tutti dovevano mostrare verso la causa.

Con un piccolo sforzo mentale, il sacerdote dai capelli bianchi cercò di stabilire un contatto mentale con la donna, e capire da cosa dipendessero i suoi affanni. Tuttavia, con sua grande sorpresa, non ebbe modo di contattarla, e si accigliò in un'espressione di disapprovazione. Davvero i suoi poteri mentali si erano arrugginiti fino a questo punto? O forse c'era qualcosa, in quella prigione, che faceva sì che la sua mente non potesse raggiungere lo stato necessario per contattare la mente di Sorella Angela? Di qualunque cosa si trattasse, non lo faceva sentire per niente sicuro. Avrebbe dovuto fare luce in seguito su cosa si fossero inventati i miscredenti… ma al momento, tutto quello che poteva fare era confidare in Fratello Pius e nel suo vecchio amico Solaris. Sicuramente, stavano già preparando un piano per far evadere lui ed Angela… e forse, nel momento stesso in cui lui si trovava lì,  stavano già per metterlo in atto.

Una delle guardie, un poliziotto in divisa azzurra accompagnato dal suo fedele Growlithe, si avvicinò alla sua cella e guardò con sospetto al suo interno, ma vedendo che il santone era semplicemente seduto a gambe incrociate sul suo letto, non ebbe sospetti e proseguì il giro di perlustrazione. Elias provò di nuovo a contattare la mente di Angela, ma ancora una volta, ebbe la sgradita sorpresa che la sua sottoposta non era più recettiva ai suoi richiami spirituali. Cosa stava succedendo? Provò almeno ad inviarle un pensiero, sperando che la giovane donna riuscisse a percepirlo… e questa volta, gli tornò indietro qualcosa, in effetti: una singola parola, che avrebbe potuto voler dire tutto, o anche niente.

“Anju…” 

Elias sbattè gli occhi. Questo poteva essere un problema. Il vero carattere di Angela… anzi, no, quello falso e fallace… stava per riemergere? La situazione era più seria del previsto. Se non fosse riuscito a darle consiglio, Sorella Angela avrebbe potuto allontanarsi dalla via della luce, e riprendere a vivere nel peccato, e questo lui non lo poteva permettere.

“Padre Elias, immagino.” 

I pensieri di Elias vennero interrotti dalla voce di un altro dei secondini. Il guardiano e il suo Pokemon fidato, un agile e scattante Primeape, si erano fermati davanti alla sua cella, e in quel momento lo stavano guardando con attenzione, intimandogli silenziosamente di non fare scherzi.

"Padre Elias, c'è qualcuno che vorrebbe farle visita. Un certo Taka." affermò il secondino. "Non so per quale motivo, ma le regole sono chiare. Lei ha il diritto di ricevere delle visite, a patto che non siano allo scopo di sabotare la sicurezza di questo penitenziario."

Elias si alzò dal suo posto e si diresse verso la porta della sua cella con estrema tranquillità. "Penitenziario... sicurezza... lei usa dei termini a caso, signor guardiano." affermò. "Non c'è punizione che io tema se non perdere il favore del sommo Arceus, padre di tutti noi. E non c'è nulla che mi renda più sicuro della consapevolezza che lui osserva le mie azioni e le approva. Le vostre leggi non saranno mai superiori alla sua parola."

"Sarà come dice lei." rispose il secondino senza dargli eccessiva confidenza. "Comunque, il suo visitatore la sta aspettando al piano di sotto. Se fosse così gentile da seguirmi, la condurrò da questo Taka."

Il sacerdote dai capelli bianchi alzò le spalle e seguì il guardiano senza fare storie quando quest'ultimo aprì la porta della cella, e il suo Primeape lo scortò fuori. Passarono in silenzio accanto alla cella di Angela. ed Elias riuscì a dare un'occhiata all'interno per vedere la sua complice seduta alla piccola scrivania di legno che le era stata resa disponibile. La giovane donna dava l'impressione di stare scrivendo qualcosa su alcuni fogli di carta ingiallita... da quella posizione, Elias non poteva vedere bene, ma il suo sospetto che il sacro fuoco si stesse spegnendo in lei divenne ancora più forte.

Elias seguì la guardia e il suo Primeape fino ad una stanzina spoglia dalle mura grigie, divisa in due da una vetrata e una serie di banchi, posti in modo che le sedie fossero tenute separate, e due persone che si fossero sedute ai lati opposti non potessero toccarsi in alcun modo. Dall'altra parte della vetrata, sedeva un ragazzo dai capelli castani chiari che Elias riconobbe subito, e la cui vista fece apparire un sorriso sommesso sul volto del sacerdote - in fondo, lui aveva visto nascere quel ragazzo, e lo aveva visto crescere e diventare un degno erede di suo padre. Se ora era lì, sicuramente faceva parte di un piano per farlo uscire da lì e riportare la Chiesa d'Alfa in auge... comunque, meglio far finta di niente, e comportarsi come se non conoscesse Taka. Quelle guardie erano accorte... finchè ci fosse stato qualcuno lì attorno, non era sicuro comportarsi come se ci fosse stata confidenza con Taka.

"Ecco. Lui è il nostro... ospite per questo incontro. Avete una decina di minuti di tempo per dire quello che dovete." lo informò la guardia, facendo capire che lui e Primeape sarebbero rimasti lì ad assicurarsi che nessuno di loro facesse scherzi.

Il sacerdote di Arceus rispose all'implicito avvertimento con un cenno della testa, mantenendo una calma quasi serafica. "Basteranno, signora guardia. Sono sicuro che saranno più che sufficienti." rispose. Il secondino, non troppo convinto, storse il naso e restò in piedi accanto alla porta di entrata, con il manganello appeso al fianco e Primeape che si piazzava all'altro lato dell'uscio con le braccia conserte.

Elias si accomodò al suo lato del parlatoio, e Taka gli rivolse un sorriso di gioia e riconoscenza prima di iniziare il discorso. "E' passato molto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti, Padre Elias. Mi dispiace di non essere stato molto presente, in questi ultimi tempi..." esordì.

"Non devi fartene una colpa, figliolo." rispose Elias, rassicurando quel ragazzo che ormai lui vedeva come il figlio che non aveva mai avuto. "So che hai i tuoi doveri, e che hai dovuto dare la precedenza a questioni molto importanti, sia per te che per tuo padre."

Taka disse di sì con la testa, ma non potè non provare una scossa di rimorso al pensiero di cosa fossero esattamente tali questioni. Quanto ancora avrebbero dovuto fare, prima che questa follia terminasse? Quante persone avrebbero ancora dovuto essere prevaricate?

"Ad ogni buon conto, Padre Elias..." continuò Taka, mentre al tempo stesso cercava di mettere ordine nei suoi pensieri. "Mi auguro che stia bene, e non abbia sofferto privazioni in questo posto. E per quanto riguarda sorella Angela...?"

"Io sto bene, con la benedizione del sommo Arceus." proseguì Elias, e chinò un po' la testa per ringraziare il dio di tutti i Pokemon. "Quello che un po' mi preoccupa è sorella Angela, in effetti... Temo che lo shock di trovarsi in una situazione così inusuale, e gli eventi degli ultimi tempi l'abbiano scossa, e che la sua fede non sia più forte come ad un tempo. Tuttavia, credo che sia solo questione di parlarle e ricordarle i dettami della nostra fede."

"Sono... sicuro che andrà tutto bene, padre Elias." rispose il ragazzo, anche se privatamente ebbe un brivido al pensiero di quanto potesse essere ossessiva e spaventosa Angela quando veniva presa dal furore mistico. Non lo avrebbe mai detto a voce alta, ma forse non era poi un male se Angela si dava una calmata.

In quel momento, tuttavia, il ragazzo pregava più di ogni altra cosa che i loro "convertiti", per usare il termine che fratello Pius aveva così elegantemente coniato, facessero la loro parte senza troppi problemi...

 

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Nello stesso momento, all'esterno della prigione, un gruppetto di fuorilegge e teppisti di strada, appartenenti alle stesse bande che Pius aveva, per così dire, persuaso ad unirsi alla loro causa, stavo passeggiando nervosamente lungo le mura dell'edificio, cercando di apparire il più tranquilli possibile... anche se effettivamente, era difficile restare calmi e controllati in una situazione come quella: si stavano praticamente andando a ficcare tra le fauci del Pyroar, e tutto per assecondare il piano di un ragazzino che si era rivelato essere un pezzo grosso del Team Meteora... e diuno strano tizio dotato di poteri che sfidavano tutte le leggi della logica! 

"Allora, quello che dobbiamo fare adesso... è semplicemente fare un po' di confusione e attirare un po' di guardie? Non sarà una trappola fin troppo ovvia?" chiese un giovinastro in giacca nera con i capelli tinti di verde, che camminava lentamente con a fianco uno Skuntank.

"Questi sono gli ordini... e se devo essere sincero, non mi va di sfidare la sorte e disobbedire a quel Pius." rispose un ragazzo alto e magro con diversi piercing sulle orecchie. "Calmo e tranquillo finchè vuoi... ma diavolo, se sa farsi ascoltare!"

"Swellow!" affermò il suo Pokemon, uno Swellow dall'aspetto combattivo.

Il leader del gruppetto, un uomo alto, calvo e obeso, ordinò loro di stare zitti con un cenno della mano, mentre il gruppo si avvicinava con attenzione a quelli che sembravano essere i cancelli del carcere - in quella facciata, le mura si interrompevano in un punto, nel quale un grande cancello d'acciaio sbarrava l'ingresso alla prigione. Un paio di enormi Houndoom era piazzato ai lati del cancello, assieme a due guardiani in uniforme azzurra... e poco più in là, si trovava un'agente Jenny al volante di una motocicletta con il sidecar, nel quale sedeva un altro Pokemon simile ad un cane - in questo caso, un possente Stoutland che pareva occupare tutto il veicolo con la sua notevole stazza e la sua folta pelliccia!

"Okay, guardie, è l'ora del rapporto." stava dicendo la giovane ufficiale dai capelli blu. Con fare sicuro, l'agente Jenny scese dalla motocicletta e la assicurò al terreno, mentre Stoutland usciva dal sidecar con un balzo e si avvicinava ai due Houndoom. I Pokemon simili a dobermann si misero sull'attenti e drizzarono le code dietro di sè, cercando di apparire quanto più formali possibile davanti al loro superiore.

"Per il momento non si è visto nessuno di sospetto, agente Jenny." rispose uno dei due guardiani, e si aggiustò il berretto sulla testa. "Certo... questo non vuol dire che abbasseremo la guardia. Sappiamo che qui dentro abbiamo dei prigionieri davvero importanti."

"Hound!" abbaiò uno degli Houndoom, come per dare enfasi alle parole del guardiano. Stoutland annusò l'aria tutt'attorno... e non appena un odore poco familiare, e poco gradevole, giunse alle sue sensibili narici, si voltò in quella direzione, e puntò dritto verso un angolo delle mura.

"Stoutland! Stout!"

"Hm? Che succede, Stoutland? Hai sentito qualcosa di sospetto?" chiese l'agente  Jenny. Anche i due Houndoom si erano accorti che c'era qualcosa di strano... in particolare, quel repellente odore di spazzatura che proveniva da un punto non meglio precisato accanto alle mura del carcere.

"Hound! Hound! Doom!" abbaiarono in contemporanea i due Pokemon Buio/Fuoco. I loro allenatori presero i manganelli e si avvicinarono con circospezione... e nel loro nascondiglio, i fuorilegge restarono di sasso, rendendosi conto dell'errore che avevano commesso.

"Ugh... ma come hai fatto a non pensarci, pezzo di stupido?" esclamò uno di loro, rivolto al suo compagno con lo Skuntank. Il Pokemon moffetta era fermo al suo posto, con un'espressione contrita e desolata. "Ovvio che se ti porti dietro uno Skuntank, i loro segugi ti sentono arrivare ad un chilometro di distanza!"

"Beh, se è per questo, tu non mi hai neanche avvertito!" cercò di giustificarsi il malcapitato.

Il leader del gruppetto alzò gli occhi al cielo e mormorò qualcosa tra i denti. Non era certo questo che intendeva, quando si era proposto di seguire il piano che Pius aveva preparato per loro... ma alla fine, si trattava di un inconveniente di poco conto. "Ma chi se ne importa di chi ha la colpa, razza di babbei? La prossima volta state più attenti, no? E per adesso... cercate di fare in modo che ci possa essere, una prossima volta! Date il segnale! E' un po' presto, ma capiranno."

"R-ricevuto, capo!" rispose prontamente il tizio con i capelli tinti di verde. Afferrò una specie di telecomando dalla sua giacca in pelle, e premette il tasto, mentre il suo Skuntank si metteva in guardia e si preparava ad affrontare i due Houndoom e lo stoutland dell'agente Jenny. In quel momento, i guardiani del carcere si erano schierati davanti a loro... e il capo del gruppetto si trovò a sperare con tutte le sue forze che il resto dei loro complici avesse ricevuto il segnale e capito bene cosa dovessero fare.

"Voi! Che cosa ci fate qui? La vostra presenza è sospetta!" esclamò l'agente Jenny. "Stavate cercando di organizzare un'evasione o un atto vandalico, non è così?"

"Stout!" abbaiò Stoutland, mentre si drizzava in tutta la sua imponente statura per intimorire Skuntank. Lo Swellow dell'altro teppista svolazzò rumorosamente vicino al suo allenatore e si apprestò ad affrontare uno dei due Houndoom, mentre l'altro cane nero si ritrovò faccia a faccia con un possente Graveler mandato dal capobanda.

"Arrendetevi e consegnatevi." continuò l'agente Jenny, pur immaginando che questo ordine sarebbe caduto su orecchie sorde. "Se vi lasciate ingabbiare senza fare storie, possiamo darvi una riduzione della pena."

"Abbiamo anche un po' di domande da farvi..." cominciò a dire una delle guardie, tenendo il suo Houndoom per il collare. Prima che potesse andare oltre, tuttavia, il suo comunicatore squillò... e l'uomo sobbalzò sorpreso quando la voce di un suo collega si fece sentire."Hm? Cosa succede qui? Questo è..."

"Attenzione! Attenzione, siamo sotto attacco! Qui cancello 3, siamo sotto attacco!" esclamò la voce del collega. "Un gruppo di fuorilegge non meglio identificati sta attaccando in massa! Anche gli altri cancelli sono sotto attacco!"

"DOOOOOM!" esclamò uno degli Houndoom, scagliando un attacco Lanciafiamme contro lo swellow nemico. Il Pokemon rondine schivò il colpo con uno scarto laterale, ma Houndoom voltò di scatto la testa e riuscì a prenderlo di striscio e mandarlo a terra con le piume bruciacchiate!

"Anche gli altri cancelli sono sotto attacco?" esclamò l'ufficiale Jenny, il cui Stoutland era impegnato a tenere a bada lo Skuntank degli assalitori. Il possente cane aveva appena scaraventato via l'avversario con un attacco Forza ben assestato, ma altri nemici stavano cercando di circondarlo da varie direzioni. "Quindi, questo significa che siamo bloccati qui... ho un brutto presentimento."

"Teneteli sotto pressione!" esclamò il capobanda. "Skuntank, usa il tuo attacco Fangobomba!"

Skuntank aprì le fauci e scagliò una palla di fango violaceo contro Stoutland, colpendolo al torace e inzaccherandolo quasi del tutto, ma il gigantesco cane riuscì ad evitare di essere intossicato, e cercò di ribattere con un Rogodenti. L'agente Jenny disse di sì con la testa, poi accese il suo comunicatore, e diede un avviso a tutti quelli che stavano in ascolto. "Attenzione! Attenzione, a tutte le squadre! Chiunque non sia impegnato con gli invasori, converga immediatamente verso il blocco celle dove si trovano Elias ed Angela! Questo attacco è soltanto una distrazione!"

 

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"Ricevuto! Provvediamo immediatamente!" rispose un poliziottto dall'altra parte del ricevitore. Accompagnato dal suo Hitmonchan di guardia, l'agente si affrettò verso il blocco celle in questione... e venne accolto da una scena che confermava quello che l'ufficiale Jenny aveva sospettato! Nella stanza dove stava avvenendo il colloquio tra Taka ed Elias, la vetrata di separazione era stata mandata in frantumi da un attacco tanto preciso quanto intenso... molto probabilmente da parte del Chatot del ragazzo, che svolazzava furiosamente attorno al Primeape della guardia! La suddetta era già stata messa ko da qualche altro colpo, e ora giaceva a terra vicino alla porta d'ingresso, con un comico bernoccolo sulla testa! "Ugh... questa è un'evasione! Un'evasione in piena regola! Ma non crediate di poter uscire di qui, dannati fuorilegge!"

"Ve l'ho detto, agente. L'unica legge che io riconosco come tale, è quella del sommo Arceus." rispose Padre Elias quasi serafico. Taka si piazzò accanto al sacerdote dai capelli bianchi, come a volerlo proteggere con il suo corpo. "Non mi risulta che le leggi caduche e fallibili di noi semplici mortali potessero in qualche modo prevaricare le sue, immutabili ed eterne."

"Beh... diciamo che non la metterei su questo piano, però... ho una missione da compiere, e preferirei farlo senza dover fare del male a nessuno." continuò Taka. Dopo aver messo al tappeto il Primeape avversario con un attacco Schiamazzo, sotto forma di una scarica di violente onde sonore che gli uscivano dal becco, il Pokemon simile ad un paappagallo svolazzò accanto al suo allenatore e si apppoggiò sulla sua spalla, mentre il ragazzo tirava fuori un'altra sfera. "Ora, se permettete... dovrei uscire di qui assieme agli alleati del nostro Team, e fare rapporto ai miei superiori, quindi... Aerodactyl, vieni qui! C'è bisogno del tuo aiuto!"

La Pokeball volò in aria per un breve tratto, si aprì con un suono secco, e fece uscire un raro ma ben noto Pokemon simile ad un incrocio tra un drago e uno pteranodonte, con grandi ali membranose, la pelle squamosa di colore grigio pietra, un muso allungato armato di denti acuminati, e una lunga coda terminante a freccia, che emise uno stridio assordante prima di scagliarsi contro il soffitto con un attacco Metaltestata! Il soffitto si sgretolò come se fosse stato fatto di gesso, e Taka accompagnò Padre Elias vicino al punto dove il Pokemon preistorico stava atterrando... ma lo Hitmonchan dell'altra guardia non aveva intenzione di restare là a guardare!

"E voi pensate che ve lo lasceremo fare?" esclamò la guardia. "Hitmonchan, colpiscilo con Gelopugno!"

"Hit! Hit!" esclamò il Pokemon pugile. Con uno scatto fulmineo, tenendo alta la guardia come un vero professionista, sferrò una raffica di pugni circondati da una brillante aura azzurrina, e il Pokemon Roccia/Volante fu costretto ad atterrare, usando le ali per farsi scudo. Anche così, gli atttacchi formarono uno strato di brina sulle ali del rettile preistorico, che stridette per il dolore e il fastidio, e cercò di sbattere le ali per liberarsi dal ghiaccio.

"Stanno arrivando altre guardie..." avvisò Padre Elias. "Dobbiamo cercare di uscire di qui al più presto, e recuperare anche Sorella Angela. Non possiamo andare via senza di lei... soprattutto adesso che ha più bisogno di guida spirituale."

Taka non era sicuro di cosa volesse dire il suo secondo padre, e se doveva essere sincero, non era neanche troppo curioso di saperlo. Tuttavia, doveva ammettere che non erano in una buona posizione. "Resti dietro di me, padre... adesso cercherò di farci uscire di qui! Chatot! Cerca di tenere occupato quell'Hitmonchan! Usa Congiura, e poi Schiamazzo per sistemarlo!"

Il Pokemon simile ad un pappagallo variopinto si librò in volo per cercare di restare fuori dalla portata di Hitmonchan, e si concentrò per qualche istante, il corpo avvolto per un istante da una tenue aura nerastra mentre degli strani fumetti bianchi, ognuno dei quali contenente un punto di domanda, apparivano brevemente sopra la sua testa. Ma il guardiano non aveva nessuna intenzione di lasciarli fare...

"Hitmonchan, usa Pietrataglio!" esclamò. Il Pokemon Lotta sferrò un potente pugno sul terreno, e da sotto Chatot scaturirono diverse rocce aguzze che sfrecciarono verso l'alto, cercando di travolgere il Pokemon canterino! Chatot sgranò gli occhi in un'espressione di spavento...

"Aerodactyl, adesso! Infrangi Pietrataglio con un attacco Alacciaio!" esclamò Taka.

Il Pokemon Roccia/Volante ghignò e si lanciò all'attacco, falciando le rocce con le sue ali ricoperte di luce argentata! In quello spazio angusto, era impossibile volare senza colpire qualcosa, e infatti le ali metalliche di Aerodactyl scavarono un profondo taglio nel muro vicino, facendone crollare una parte. Hitmonchan si spostò in tempo per non essere travolto dalle macerie, ma fu costretto a farsi indietro quando un fitto polverone si levò davanti a lui, impedendogli di mirare un altro attacco.

"Non crederete di cavarvela così, vero?" esclamò un'altra guardia, che stava arrivando in quel momento assieme ad altri colleghi e Pokemon. "Presto, Poliwhirl... attaccalo con Idropulsar!"

"Emolga! Colpisci quel Chatot con Elettrococcola!" esclamò un'altra guardia, che sembrava aver capito che il Pokemon pappagallo era più pericoloso di quanto sembrasse. I due Pokemon si ritrovarono all'improvviso sotto una raffica di colpi: alcuni cerchi d'acqua raggiunsero Aerodactyl al torace, lasciandolo confuso e stordito, mentre un agile e vivace Emolga si librò in volo e si accocolò contro Chatot prima che quest'ultimo potesse spostarsi. Ma non si trattava di un gesto affettuoso - una piccola scarica elettrica scaturì dall'agile corpicino dello scoiattolo volante e investì Chatot, le cui piume si drizzarono comicamente per un istante, prima che i suoi muscoli si irrigidissero. Con un gracchio indignato, Chatot atterrò come meglio poteva e cercò di scansare Emolga che cercava invece di tenerlo sotto pressione...   

"In questo momento, i nostri colleghi là fuori stanno tenendo a bada i vostri complici, quindi non potete neanche sperare che vengano a darvi una mano." affermò l'allenatore di Emolga, non resistendo alla tentazione di vantarsi un po'. Se quella coppia di malfattori pensava di aver escogitato un trucchetto geniale, per lui sarebbe stato un piacere infrangere le loro illusioni. "Quindi, mi dispiace dirvelo, ma il vostro tentativo di distrarci è appena naufragato."

"Ne sei davvero sicuro? Mi dispiace dirtelo, e so che sei solo uno che fa il suo lavoro... ma temo che qui sia tu quello che si illude." rispose Taka con un sospiro. "Aerodactyl, fagli vedere come si usa un vero attacco Pietrataglio!"

Aerodactyl emise un acuto stridio e si produsse in uno spettacolare attacco Pietrataglio - con un rapido movimento delle ali, il Pokemon preistorico colpì il terreno, e fece scaturire da esso alcune stalagmiti che centrarono in pieno lo scoiattolo volante elettrico, facendolo cadere a terra con una comica espressione stordita sul volto!

"Emolga!" esclamò la guardia. Chatot si riprese un po', e cercò di difendersi come poteva dallo Hitmonchan nemico, che era passato ad una raffica di attacchi Tuonopugno. "Tsk... anche se riusciste a battere noi, non potete sperare di affrontare tutte le guardie che vi separano dall'uscita. Siete entrati qui... ma non riuscirete ad uscirne!"

"E' per questo che dico che ti sei illuso, amico..." rispose Taka. Il ragazzo si sfregò la fronte con una mano, e fece un piccolo sospiro prima di spiegare esattamente cosa voleva dire. "Scusa... cosa ti fa pensare che la distrazione non fossi io?"

Ogni parvenza di sicurezza sparì dal volto delle guardie. "Cosa?" chiese il tizio con lo Hitmonchan, un attimo prima che qualcosa colpisse il soffitto e lo riducesse in macerie con un lampo abbagliante e un assordante rumore di esplosioni! Le guardie rimasero esterrefatte, e vennero colte da un attimo di panico... tranne una, che restò ferma dov'era, senza mostrare la benchè minima reazione. E un istante dopo, un Absol che era rimasto nascosto tra le guardie in arrivo si fece largo nella folla, agitando pericolosamente la lama che gli usciva dalla testa per costringere le guardie a restare indietro!

La guardia che era rimasta dov'era fece un sorrisetto... e un istante dopo, la sua figura sparì, e venne sostituita da quella di una grande volpe bipede dal muso affusolato, ricoperta da una folta pelliccia grigio-nera con  accenti rossi sulle zampe e una lunga "criniera" nera alla base e rossa sulle punte.

Uno Zoroark, un raro Pokemon Buio originario di Unima, dotato della sorprendente capacità di assumere sembianze illusorie. Taka disse di sì con la testa, il suo Aerodactyl ghignò in segno di approvazione, e anche Padre Elias non potè fare a meno di provare una certa ammirazione per l'abilità dimostrata dai suoi salvatori. Era una tattica che aveva sorpreso anche lui...

"Uno Zoroark! Si era infiltrato tra di noi!" esclamò una guardia. "Presto, cercate di fermarlo! Non facciamo fuggire i prigionieri!"

"Temo che ormai non tocchi più a voi decidere chi resta e chi esce." affermò la voce calma e quasi serafica di Fratello Pius, proveniente da sopra Taka ed Elias. L'uomo stava arrivando in groppa ad un Braviary particolarmente grande e possente, che sbatteva rumorosamente le ali mentre si piazzava proprio sopra lo squarcio nel soffitto.

Elias annuì impressionato. "Un'operazione portata a termine con grande maestria, fratello Pius. Sapevo che la luce del sommo Arceus vi avrebbe guidato." commentò, mentre Pius scendeva dalla groppa di Braviary, e l'aquila dalla testa bianca si apprestava ad affiancare Chatot ed Aerodactyl nello scontro.

"E' stato in gran parte merito di Taka, qui presente." rispose Pius con un sorriso accomodante, mentre faceva un cenno al giovane figlio del leader nominale del Team Meteora. Taka si schiarì la voce imbarazzato - si sentiva da una parte fiero delle lodi che Pius gli rivolgeva, e dall'altro, gli pesava la consapevolezza che questo gesto avrebbe avuto altre conseguenze nefaste per gli abitanti di Reborn. Del resto, questo era il prezzo da pagare quando si è divisi tra due estremi...

"Molto bene..." rispose Elias, e vide con piacere che Braviary si era già messo al lavoro, e aveva messo a segno un potente attacco Aeroassalto che aveva rapidamente mandato al tappeto lo Hitmonchan nemico, in modo da rimuovere subito la minaccia peggiore. "Allora, mentre questi miscredenti sono impegnati con i nostri Pokemon, noi possiamo andare a liberare sorella Angela. Credo che avrà bisogno della tua saggia guida, fratello Pius. Gli eventi di questi ultimi giorni sembrano averla provata."

Un po' sorpreso dalle parole di Padre Elias, ma deciso ad obbedire in ogni caso, Pius disse di sì con la testa. "Sarei... molto contento se potesse in seguito spiegarmi cosa voglio dire, Padre Elias." Affermò. "Per adesso... credo che sia meglio cercare sorella Angela e fuggire da questo posto."

"Su questo, direi che siamo tutti d'accordo." Rispose prontamente Taka.

 

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CONTINUA...

 

 

  
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