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Autore: Gatto1967    28/11/2019    2 recensioni
Questa è una storia cross-over, che fa incontrare Lady Oscar e Candy Candy.
Uhm... ma "come" le fa incontrare?
I loro rispettivi universi narrativi sono ben lontani nel tempo e nello spazio, quindi una delle due non sarà proprio il personaggio originale, ma chi?
Che razza di avventure vivranno due personaggi così lontani fra di loro?
Lo scoprirete leggendo questa breve ff.
Buona lettura!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Candice White Andrew (Candy)
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La piccola ladra

 

Qualche tempo era passato dall’incontro con la bambina irlandese. Oscar e Andrè avevano continuato la loro vita alla corte di Versailles, fra i doveri della loro posizione di ufficiali della guardia reale e gli intrighi di corte.

Un giorno la carrozza di famiglia li stava conducendo attraverso le affollate strade di Parigi, quando il cocchiere dovette frenare i cavalli per farli rallentare.

-Che succede cocchiere?- chiese Oscar sporgendosi dalla carrozza

-C’è una folla davanti a noi. Come se stessero guardando qualcosa.-

Fra l’esile vociare della folla Oscar poté distinguere due voci che le suonavano familiari, una apparteneva a una bambina e l’altra a un uomo adulto, un uomo che spesso bazzicava la reggia di Versailles, un uomo che di recente aveva avuto da ridire sulla sua regina.

-La prego signore, perdoni mia sorella! È vero, ha cercato di derubarla, ma non lo farà più, promesso!-

 

-Ma quella è la bambina che abbiamo incontrato qualche tempo fa!-

esclamò Oscar.

-Sì certo, la bambina irlandese. E l’uomo… l’uomo mi sembra…-

Oscar si sporse meglio dalla carrozza, e pur vedendo l’uomo solo di spalle poté ben riconoscerne la silouette.

-Quello è il duca di Germain!-

 

-Quella piccola ladra ha cercato di rubarmi il borsello!-

La bambina bionda si mise in ginocchio a mani giunte accanto alla sorella, una bambina dai lunghi capelli neri.

-Lo ha fatto solo per la fame signore! Mia sorella è una brava bambina, ma sono due giorni che non mangiamo niente… Sia buono signore!-

Il duca di Germain sembrò riflettere qualche secondo.

-Va bene, andatevene pure! Ho altro da fare io!- rispose poi con fare sprezzante e altezzoso.

-Grazie signore, grazie!- esclamò la bambina alzandosi e prendendo per mano la sorella

-Vieni Annie andiamocene.-

Come le due bambine girarono le spalle per andarsene, il duca di Germain, che stava salendo in carrozza, si girò fulmineamente ed estrasse la pistola che portava al fianco.

Un colpo, un solo colpo e la piccola Annie cadde a terra con un grido sotto gli sguardi allibiti e impotenti della sorella, della folla e di Oscar e Andrè che dalla loro carrozza non poterono far altro che sgranare gli occhi dall’orrore: davvero quell’uomo grande e grosso era stato capace di sparare a sangue freddo su una bambina?

 

Nel mentre che la carrozza del duca di Germain riprendeva la sua strada, Oscar balzò giù dalla sua carrozza facendo il movimento di afferrare la sua pistola, ma Andrè la fermò.

-Non fare pazzie Oscar! Quell’uomo è un nobile lo sai, non puoi niente contro di lui!-

Oscar fremeva, ma dentro di sé dovette riconoscere che Andrè aveva ragione.

Si fece largo tra la folla in direzione della bambina, seguita da Andrè.

-Candy! Candy!-

La bambina in lacrime si girò verso di lei.

-Aveva fame… la mia Annie aveva soltanto fame… sono due giorni che non mangiavamo… Lei non era cattiva… aveva solo fame…-

Poi scappò tra la folla e Oscar non riuscì a muoversi per inseguirla.

-Perché nessuno ha aiutato quelle due bambine!!!!- gridò con quanto fiato aveva in corpo tra la folla muta.

Una voce sprezzante si levò dalla folla stessa.

-Ehi madamigella! Perché TU non le hai aiutate!

Guardati intorno: noi siamo povera gente, abbiamo figli da mantenere e non possiamo prenderci cura di tutti gli orfani che ci sono a Parigi! Perché la tua regina non fa qualcosa per loro?!!!-

 

Quelle parole sembrarono scavare nella carne viva di Oscar, che rimase come imbambolata mentre la folla si disperdeva lasciando il corpo della piccola Annie in mezzo alla strada.

 

Il giorno seguente, verso l’ora di pranzo, un’affranta Candy rientrava in quell’oscena stamberga che si ostinava a considerare “casa”. Si trattava di un vecchio magazzino di carbone abbandonato da tempo, al piano terreno di un caseggiato fatiscente e sempre in procinto di crollare, il tutto a pochi passi dal famoso “quartiere latino”, la zona delle università.

Spesso in quel quartiere Candy e Annie avevano rimediato di che mangiare svolgendo piccoli servizi per gli studenti che lo frequentavano ogni giorno. Spesso, ma non sempre. Ecco perché il giorno prima quel borsello così bene in vista che pendeva dalle tasche di quel signore così ben vestito, era stato un’attrazione irresistibile per la povera Annie.

 

Ormai erano tre giorni che non mangiava niente e le sue forze erano al limite, ma in fondo sentiva che era meglio così, almeno si sarebbe presto ricongiunta alla povera Annie.

Entrò nell’ex carbonaia e si accorse che dentro c’era qualcuno.

Che ci facevano quelle persone lì dentro?

-Ciao Candy!- La salutò una donna dai lunghi capelli biondi come i suoi.

-Lei… lei… è…- poi cadde a terra priva di sensi.

 

Quando riaprì gli occhi per un istante credette di essere morta. Era in una stanza pulita, in un vero letto, e che letto!

-Che… che sta succedendo… dove… dove sono?-

Un’anziana donna le si fece vicino.

-Stai calma piccola, sei in casa di amici.-

In quel momento entrò nella stanza un uomo.

-Andrè, la piccola si è svegliata!-

-Io… io la conosco signore…-

-Certo Candy, ci siamo incontrati quella notte vicino alla Senna ricordi? Ti faccio subito portare qualcosa da mangiare.-

-Avvisa anche madamigella Oscar!-

-Oscar non è ancora tornata da Versailles nonna, appena rientra la farò venire qui.-

 

Candy fu rifocillata con ogni ben di Dio, e dalla voracità con cui mangiava fu chiaro a tutti che presto si sarebbe ripresa. 

Quando Oscar rientrò da Versailles ormai il sole era tramontato da un pezzo e la piccola Candy si era addormentata, ma il giorno successivo di prima mattina, Oscar e Andrè andarono a trovare la bambina irlandese.

-Ciao Candy!-

La piccola sembrava muta. Evidentemente calmata la fame che la divorava dall’interno, i suoi pensieri la riportavano a quanto accaduto a Parigi.

-Mi dispiace per tua sorella, ma sappi che ho provveduto affinché avesse una degna sepoltura.-

-La ringrazio… madamigella Oscar.-

-Quando ci siamo incontrate vicino alla Senna, tu mi hai detto di essere irlandese.-

-è così madamigella. Io e Annie veniamo da Ponysville, un piccolo villaggio nel sud dell’Irlanda.-

-Come siete arrivate in Francia?-

-è una lunga storia madamigella…-

-Oggi ho la giornata libera e ho molto tempo da dedicarti: raccontala!-

Candy guardò la giovane donna seduta vicino al suo letto. Dentro di sé sentì che poteva fidarsi.

   
 
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