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Autore: Gatto1967    01/12/2019    1 recensioni
Questa è una storia cross-over, che fa incontrare Lady Oscar e Candy Candy.
Uhm... ma "come" le fa incontrare?
I loro rispettivi universi narrativi sono ben lontani nel tempo e nello spazio, quindi una delle due non sarà proprio il personaggio originale, ma chi?
Che razza di avventure vivranno due personaggi così lontani fra di loro?
Lo scoprirete leggendo questa breve ff.
Buona lettura!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Candice White Andrew (Candy)
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La corte di Versailles

 

Da quel giorno Candy smise di allenarsi con le armi, e sotto la guida di Oscar e di alcuni precettori iniziò a studiare.

Oscar le fece imparare meglio la lingua e la letteratura francese, la matematica, la Storia, la musica e quanto le serviva per vivere “in società”.  In pochi mesi l’orfana irlandese divenne una vera propria piccola dama, in grado di ben figurare persino a Versailles.

 

Ben presto a corte si diffuse la voce di una piccola ospite che viveva a casa Jarjaryes sotto la protezione di Oscar, e i pettegolezzi si sprecavano.

Un giorno Maria Antonietta convocò Oscar.

-Madamigella Oscar. Mi è giunta voce che ospitate una bambina che tutti definiscono molto bella e istruita.-

Oscar rimase di stucco ma reagì prontamente.

-Sì vostra maestà, si tratta…- non poteva certo dire “una bambina irlandese orfana ed entrata clandestinamente in Francia” -… di una mia lontana cugina che vive in Normandia e che si è trasferita da me per qualche tempo… il suo nome è… Rosalie!-

-Avrei desiderio di conoscerla madamigella. Vogliate condurla a corte alla prima occasione utile.-

Oscar sudava freddo, quello che chiedeva la Regina era molto pericoloso, ma non poteva certo rifiutarsi!

-C-certo maestà. Ne sarò ben lieta.-

 

-Ma sei impazzita Oscar?- sbottò Andrè! –Ti rendi conto di quanto sia pericoloso portare Candy a corte? Quella bambina parla molto bene il francese ma non è francese! Potrebbe tradirsi molto facilmente!-

-Me ne rendo conto Andrè, ma cosa potevo fare? Dire di no alla regina?-

Andrè abbassò la testa rassegnato: no, Oscar non poteva dire di no ad una richiesta della regina di Francia.

-E adesso che intendi fare?-

-Maledizione! L’ultima cosa che vorrei è mettere in pericolo quella bambina, ma non ho scelta! Dovrò portarla a corte fra sole due settimane. Ho poco tempo ma devo addestrarla bene!-

 

Le due settimane successive furono molto intense per Candy, doveva imparare molte cose per poter accedere alla presenza della regina Maria Antonietta, ma non c’era scelta.

Oscar riuscì a convincerla della delicatezza della sua posizione: se si fosse scoperta la verità, entrambe avrebbero passato un guaio.

Candy si impegnò a fondo in quelle due settimane, e il giorno del ricevimento a corte, riuscì persino a simulare un credibile accento francese.

 

-Madamigella Oscar di Jarjaryes e sua cugina Rosalie!- la voce del paggio che annunciava l’ingresso in sala di Oscar e di sua “cugina” fece voltare tutti.

Uomini e donne della corte di Versailles provavano sincera ammirazione per madamigella Oscar e grande curiosità per la sua tanto chiacchierata “cugina”.

Se Oscar appariva bella nella sua divisa militare con tanto di spada al fianco, Candy alias “Rosalie” era semplicemente radiosa nel suo abito da sera fatto confezionare apposta per l’occasione.

I biondi capelli legati in due voluminose ciocche ai suoi lati con nastri colorati, davano al suo viso un aspetto radioso.

Sentì le gambe che le si piegavano, ma si fece forza, per se stessa e per Oscar. La sua protettrice avrebbe passato un brutto guaio se fosse venuta fuori la verità.

 

Per tutta la serata Candy cercò di parlare il meno possibile, non voleva rischiare di tradirsi. Tutti volevano parlare con lei e lei si sentiva frastornata da tante attenzioni. Chi era lei per trovarsi lì?

Una bugiarda che nascondeva la sua identità e che aveva il costante terrore di tradirsi.

 

Le persone davanti a lei si allargarono lasciando passare Maria Antonietta, la regina di Francia.

Candy si sentiva svenire. Davanti a lei c’era davvero la regina di Francia? Quella Maria Antonietta di cui aveva sentito dire peste e corna quando viveva nei ghetti di Parigi?

Una volta di più si fece forza: quello era probabilmente il momento più pericoloso di tutta la serata. Fece un inchino provato e studiato più volte in quelle due settimane.

-Benvenuta a Versailles, madamigella Rosalie. Ero molto curiosa di conoscerla.-

Ora poteva parlare. Oscar le aveva raccomandato di attendere che fosse la regina a rivolgerle la parola per prima.

-Vostra maestà.-

La voce della bambina procurò un fremito a Maria Antonietta, sembrava la sua stessa voce di quando era bambina.

-Madamigella Oscar mi ha riferito che siete appassionata di letteratura francese.-

Cosa aveva riferito Oscar?!?!? Dietro l’imperturbabilità della sua espressione facciale che sembrava scolpita nel marmo, Candy si sentì avvampare. E adesso che cosa le racconto?

-Sì vostra maestà, la letteratura francese è la mia passione.-

-Me ne compiaccio madamigella Rosalie. Sarò lieta di approfondire l’argomento con voi alla prima occasione.-

Oh mamma! Pensò la povera Candy. Ci manca solo di essere interrogata in Francese dalla regina di Francia in persona!

Poi Maria Antonietta passò oltre e l’attenzione generale si spostò altrove così che la piccola Candy poté rifiatare.

 

-Tutto bene “Rosalie”?- Oscar ritenne prudente chiamare Candy con il suo nome fittizio anche se in quel momento erano sole.

-Sì tutto bene, quando la regina mi ha detto che vuole parlare con me di letteratura francese mi sono sentita svenire! Ma cosa le avete raccontato?!?!?- 

La buffa espressione di Candy strappò una risata a Oscar.

-Tranquilla “Rosalie”, la regina ha talmente tanti impegni che si scorderà presto di te, e se così non fosse… sono sicura che te la caverai benissimo.-

Per quanto volesse apparire tranquillizzante Oscar era ben consapevole dei rischi che quella situazione comportava per lei e per quella povera bambina. C’era una decisione da prendere e doveva farlo al più presto, anche se questo le avrebbe strappato il cuore.

-Vorrei uscire un po’ all’aria aperta madamigella Oscar.-

-Certo capisco. Vai pure “Rosalie”.-

 

Uscita all’aria aperta Candy si sentì rinascere. Quella gente altolocata e ben vestita presente in quel lussuoso palazzo non faceva per lei, così come quel sontuoso abito non era per lei.

Stava bene a palazzo Jarjaryes, ma quello non era il suo posto. Il suo cuore era altrove.

 

Sentì due voci che parlavano dietro una colonna di marmo, e le sembrò di riconoscere una delle due voci.

-Forse è stato un errore uccidere quell’inglese. Avrebbe potuto darci altre informazioni utili.-

-Chi? Quell’insulso tenente Legan? Voi non lo avete conosciuto, ma era un’assoluta nullità. Le informazioni che mi ha dato le rubò a suo padre che è un Lord d’Inghilterra assolutamente fedele al suo re.

Quel bamboccio non valeva nemmeno l’unghia del dito mignolo di suo padre e si sarebbe fatto sicuramente scoprire. Adesso non potrà più rivelare chi era il suo contatto qui in Francia, e io potrò agire ancora nell’ombra e ottenere nuove informazioni per il nostro re.

Mi creda generale, lo spionaggio è un gioco pericoloso e quell’idiota di tenente non ne era assolutamente all’altezza!-

-Le credo duca di Germain, lei è sicuramente in grado di valutare con chi ha a che fare. Tuttavia la guerra dei coloni americani è più dura del previsto, d’altronde hanno a che fare con uno dei più potenti imperi del mondo. Un contatto in territorio inglese ci sarebbe utile.-

-Posso trovare facilmente altri contatti del genere, e poi a noi importa relativamente la causa dei patrioti americani. Quello che ci serve è soprattutto indebolire la nostra storica nemica, e più durerà questa guerra, maggiori saranno i costi per la corona inglese.-

 

Candy rimase di ghiaccio! 

Ora riconosceva quella voce!

Era l’uomo che le aveva portate in Francia!

Era l’uomo che aveva ucciso Annie!

Era l’uomo che aveva distrutto le loro vite due volte!

 

Sentì crescerle dentro l’odio più feroce…

 

Andrè raggiunse Oscar, la vedeva fremere.

-Che c’è Oscar? Qualche problema?-

-Non trovo “Rosalie”- continuava a chiamarla col suo nome fittizio, non riteneva prudente allentare la guardia.

-Prima mi hai detto che era uscita fuori.-

-Ho visto il duca di Germain! Se dovessero vedersi…-

Andrè sgranò gli occhi.

-Andiamo a cercarla.-

 

La ricerca fu lunga e faticosa. Nella mente di Oscar si profilavano gli scenari più cupi, ma alla fine la trovarono.

Stava seduta sul tronco di un vecchio albero tagliato tempo addietro. Guardava dritto avanti a sé, gli occhi umidi e persi nel vuoto. In mano teneva un coltello probabilmente trafugato da qualche piatto.

-Candy!- esclamò Oscar dimentica di ogni prudenza

-Cos’è successo…-

-Ce l’avevo davanti…-

-Chi… avevi davanti…-

-LUI! Il duca di Germain!-

Oscar non osava fiatare

-Lui è l’uomo che ha ucciso Annie! Lui è l’uomo che ci ha portate in Francia! 

Ce l’avevo davanti capisce?-

-E… cosa hai fatto…-

-Sono rientrata nella sala… e ho preso un coltello da uno dei vassoi lasciati sui tavoli… Poi sono uscita di nuovo.

Lui era lì davanti a me… mi dava le spalle… potevo ucciderlo…-

-E…-

Candy scoppiò in lacrime

-Non ce l’ho fatta! Non sono capace di uccidere!-

Oscar la abbracciò e pianse a lungo con lei.

 

   
 
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