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Autore: Wild_soul    02/12/2019    1 recensioni
Cosa conosci tu della mia vita, se non quello che io, di mia spontanea volontà, ho voluto rendere pubblico? Cosa mi impedisce di celare lati del mio carattere? Assolutamente nulla, quindi non avere il coraggio di affermare chi io sia, perché nessuno è in grado di comprendere qualcuno. Dalle volte siamo noi stessi a scoprire sfaccettature del nostro carattere che mai avremmo immaginato di possedere.
Genere: Avventura, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Caleb/Akio, Jude/Yuuto, Kageyama Reiji, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 Il ragazzo cammina a passo lento, lanciando di tanto in tanto qualche calcio ad un sassolino che finiva tra i suoi piedi. Aveva la testa bassa e le mani nascoste nel largo impermeabile che copriva fino alle ginocchia, passivamente arreso, silenzioso, di fronte a quell'ennesima serata umida, mentre la sua mente era nel più completo subbuglio.

Rifiutato , era stato rifiutato dal professore di cui, per anni, era stato invaghito. Era riuscito, finalmente, ad estraniare i suoi sentimenti dopo mesi e mesi di sofferenza.

Calciò con maggiore forza l'ennesimo sasso malcapitatamente finito tra i suoi piedi, lanciandolo contro il palo di un lampione e provocando un rumore terribilmente sgradevole.

Eppure, riprese a pensare, il professore gli era parso fin troppo agitato quando l'aveva cacciato via, e di questo non riusciva assolutamente a capacitarsi. Dopo averlo visto accasciato a terra, si era offerto di aiutarlo, e invece Dark gli aveva urlato malamente di andarsene.

Bel ringraziamento! Se davvero non aveva voglia di farlo, sarebbe bastato che glielo avesse detto, così avrebbe fatto a meno di illudersi inutilmente.

Alzò velocemente gli occhi da terra non appena avvertì una presenza avvicinarsi alle sue spalle, e si voltò di scatto. Si ritrovò di fronte ad una figura all'incirca della sua stessa altezza, anch'essa vestita con un impermeabile scuro che fasciava il suo corpo fino a metà coscia.

“Vuole qualcosa?” chiese, con il suo solito tono scontroso.

“Lei è Eliot Ember, giusto?”

“Sì perch-“ ma il ragazzo si gelò sul posto non appena ebbe incrociato gli occhi del suo interlocutore, inizialmente oscurati dall'ombra, che stavano brillando di vitalità propria di un acceso color rosso .

Lo sconosciuto fendette l'aria che lo separava da Eliot, allungando il braccio e stringendolo velocemente intorno al collo del ragazzo.

“Credo che lei debba ancora comprendere la differenza tra ciò che può fare e ciò che le è vietato anche solo pensare ” sibilò gelidamente, mentre osservava la sua vittima tentare invano di respirare.

Eliot riuscì, comunque, a ribellarsi, lanciando un pugno nello stomaco dell'avversario con quanta più forza possibile.

“Io neanche ti conosco” boccheggiò, mentre avvertiva l'altro lasciare la presa sulla sua gola ed indietreggiare di qualche passo, portandosi le braccia verso la zona colpita e piegando in avanti la schiena.

“Non conosci il mio nome, ma ti assicuro che non ti dimenticherai di me tanto facilmente" lo sconosciuto avanzò nuovamente di un paio di passi, approfittando di un istante in cui Ember era distratto per colpirlo al viso, poi allo stomaco, poi alla gola, fino a quando non lo vide perdere l’equilibrio e cadere a terra.

“Si può sapere che cazzo vuoi?” chiese Eliot, mentre tentava di pulirsi la bocca da alcune gocce di sangue che avevano iniziato a sporcargli le labbra.

"Devi imparare a rimanere al tuo posto."

"Ma non ti ho mai fatto null- " non ebbe tempo di terminare la frase che il suo aggressore gli rifilò un calcio all'altezza delle costole. Eliot cadde nuovamente a terra, tenendosi le mani sulla zona e gemendo dal dolore. Aveva gli occhi serrati, troppo debole per guardare in faccia il suo avversario, ma abbastanza arrogante per continuare a parlare “Io non ti ho mai visto né parlato. Dimmi che ti ho fatto? "

"Hai toccato ciò che è mio"

****

 

"Perché hai preso di nuovo il possesso del mio corpo ieri sera?” Chiese per l'ennesima volta Dark

“Volevo farmi un giro. A volte è estremamente opprimente rimanere chiusi nella sua mente, sa? E comunque avevo anche una faccenda da sbrigare”

“E dove sei stato, quindi?"

“Ho fatto un giro a Cromer Street” rispose il riflesso, alzando innocentemente le spalle in gesto automatico, ma dovendole, di fatto, ritirare non appena avvertì una fitta alla schiena che gli provocò un piccolo gemito di dolore

“Ti senti bene, ragazzo?” il secondo annuì orgogliosamente, rifiutandosi categoricamente di aprire anche solo bocca su quello che fosse successo la sera prima. Dark fece per continuare a parlare, ma si trattenne non appena, sfogliando distrattamente un giornale che aveva appoggiato sul bancone da lavoro, lesse a caratteri cubitali quattro parole che lo gelarono sul posto.

“Si sente bene professore? Mi sembra piuttosto pallido”

“Taci, Sharp” sbraitò il maggiore, rileggendo più volte i titoli, incapace di realizzare cosa stesse succedendo.

Poi capì.

Si alzò di scatto dal bancone, strusciando lo sgabello sul pavimento e provocando un insopportabile stridio, ed attraversò a grandi falcate il laboratorio, ritrovandosi a poco meno di un metro dallo specchio dove, irregolare e frammentata, era riflessa la figura del suo alter ego. Incrociò per alcuni istanti lo sguardo confuso e curioso dell’altro, che lo studiava silenziosamente

“Cosa diavolo vuol dire questo?” chiese il professore, mostrandogli con ben poca calma i titoli di giornale che si estendevano a caratteri cubitali su tutta la prima pagina. Il ragazzo piegò innocentemente la testa da una parte, leggendo ad alta voce l’articolo

LONDON DAILY POST, October 7, 1818. Ieri sera, intorno alle 23.50, un ragazzo di 19 anni è stato trovato privo di sensi nel bel mezzo di Harrison Street . Dopo essere rinvenuto, il giovane ha dichiarato di essere stato aggredito e percosso varie volte da uno sconosciuto. Ancora sotto shock, il ragazzo è ora tenuto sotto diligente osservazione dei medici al St. Thomas’ Hospital” al termine della lettura, Jude rimase completamente impassibile, limitandosi a squadrare con occhi fintamente confusi il professore di fronte a sé

“Ebbene?” chiese, alzando un sopracciglio

“ ‘Ebbene’ cosa? Harrison Street si trova molto vicino alla zona dove tu ieri sera hai detto di aver passeggiato. Mi pare che i conti tornino fin troppo bene, Sharp”

“Mi sta accusando senza un minimo di prove o di testimoni, professore?”

“Ho semplicemente espresso delle teorie che, a parer mio, hanno un’ottima base di accusa”

“Che tipo di accuse?”

“Primo fra tutte: la zona in cui ti trovavi ieri sera è, come ho già detto, pericolosamente vicina al luogo dell’accaduto; secondo: è fin troppo sospetto che, nel caso in cui, come affermi, tu ti sia limitato a fare una passeggiata, non abbia sentito nulla, pur trovandoti a una distanza relativamente minima”

“Le sue sono accuse senza alcun tipo di prova, professore”

“Lasciami finire. Terzo: poco fa hai avuto una fitta alla spalla sinistra e sei stato costretto, inconsciamente, a ritirare l’arto. Un simile trauma può essere anche causato da alcune percosse o da uno slogamento dovuto, ad esempio, ad una rissa” alle ultime parole, Dark sorrise impercettibilmente non appena vide, per poco meno di un secondo, un barlume di paura attraversare gli occhi del suo alter ego

“Le ripeto che le sue accuse sono infondate” si limitò a rispondere il ragazzo, facendo scomparire il suo riflesso dallo specchio e ponendo fine alla discussione.

“Hai paura, Sharp?” chiese retoricamente Dark, ben consapevole del fatto che non avrebbe ricevuto risposta.

 

Ogni volta che apro questa storia, mi rendo conto di star pubblicando con una scansione temporale alquanto opinabile. 

Ado ogni modo, la data inserita nello pseudo-articolo di giornale non è casuale, ma rappresenta uno dei giorni più importanti della mia vita che ho deciso di "ricordare" in un modo decisamente patetico (ma alla fine, chissene frega~)

Come ultima cosa, vorrei aggiungere che sono troppo felice di essere arrivata a questo punto della storia, perché è da qui che le avventure iniziano a prendere pieghe decisamente molto più interessanti. Spero che vi stiate appassionando  tanto quanto me quando ho deciso di mettere per iscritto le mie pazze idee! Grazie a chiunque decidesse di leggere, commentare o semplicemente aprire questo nuovo capitolo. Ciao ciao💚

   
 
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