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Autore: Hana_Weasley    02/12/2019    1 recensioni
Jeongguk, stressato a causa del lavoro, viene mandato al Magic Shop, una villa nella quale chi pernotta può partecipare a diverse attività al fine di combattere lo stress e l'ansia.
Seppure, in partenza, Jeongguk si dimostri scettico, non può fare a meno di cominciare successivamente a provare interesse per i sei strambi ragazzi che ci lavorano e per il particolare rapporto che sembrano condividere tra di loro.
E forse non può fare a meno neppure di innamorarsi velocemente di ognuno di loro.
Ispirata al VCR del 5th Muster.
OT7 / Jeongguk x BTS
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Anche oggi, Jeongguk non sa bene cosa aspettarsi.

Il giorno precedente, quando Jimin è passato con la sua tisana, alla fine della loro breve chiacchierata gli ha chiesto di tenersi libero per pranzo.

Jeongguk non sa se sia per una delle attività o semplicemente perché Jimin vuole fargli assaggiare un nuovo piatto.

Arrivato al piano terra, Jeongguk vede Namjoon seduto alla postazione di Jimin mentre scribacchia qualcosa su dei fogli. Solo quando Jeongguk ha accorciato la distanza tra loro, l'altro ragazzo sembra accorgersi della sua presenza.

"Oh Jeongguk-ah!"

"Buongiorno, hyung. Cosa fai?"

Namjoon solleva il foglio per mostrarglielo. "Sudoku."

E forse Jeongguk avrebbe dovuto aspettarselo che Namjoon avrebbe potuto passare il suo tempo così, considerando la sua intelligenza ed il suo amore spassionato per i giochi di società.

"Non ho mai capito come si giochi." ammette Jeongguk senza alcuna vergogna.

"Una volta capito il meccanismo e con un po' di allenamento non è così difficile. Mi offrirei di spiegartelo ora ma se non erro tra poco hai l'attività con Jin-hyung."

Oh. Quindi conoscerà finalmente il famigerato Jin-hyung, ora Jeongguk è decisamente interessato.

In quel momento però Jeongguk si rende conto dell'assenza di Jimin, che è solito scortarlo in ogni stanza per le attività giornaliere. "Jimin?" chiede quindi.

"Yoongi hyung oggi non sta tanto bene, quindi Jimin è andato a prendersi cura di lui."

Oh.

Sembrava stare bene il giorno precedente.

"Si è ammalato?"

Namjoon gli sorride gentilmente. "No, no. È solo una giornata no, ecco. Ma starà bene, non preoccuparti."

Jeongguk decide di lasciar cadere l'argomento, non volendo sembrare inappropriato, ma per quanto assurdo possa essere, non può fare a meno di incupirsi al pensiero di Yoongi che sta male.

Nonostante Jeongguk lo abbia conosciuto solo ieri, Yoongi gli è subito apparso come una persona gentile e di buon cuore. Ed il suo aspetto delicato e la sua corporatura minuta hanno subito smosso in Jeongguk degli istinti di protezione nei suoi confronti.

Non che Jeongguk dubiti Yoongi non sia in grado di prendersi cura di se stesso da solo, semplicemente, il giorno precedente, si era dovuto bloccare più di una volta dal racchiuderlo tra le sue braccia e riempirlo di complimenti.

Il che è un paradosso, considerando che Yoongi era lì per lui, per racchiudere lui tra le sue braccia e non il contrario.

A destarlo dai suoi pensieri è la voce di Namjoon. "È ora, Jin hyung è pronto!"

Namjoon così lo accompagna davanti ad una delle grosse porte blu, gli stringe la spalla con una mano per mostrare il suo sostegno e poi lo lascia entrare.

Jeongguk non si aspettava di trovarsi davanti una tavola imbandita.

"Jeongguk, finalmente, è un piacere per me conoscerti." La voce proviene alla sua destra.

Wow.

Jeongguk deve letteralmente prendere un grosso respiro nella speranza che l'ossigeno nel suo corpo riprenda a circolare come si deve.

Davanti a lui, infatti, vi è un giovane uomo, Jin.

Alto, corpo perfettamente proporzionato, volto armonico e senza alcuna imperfezione, labbra carnose e color pesca, capelli corvini perfettamente in ordine.

È la perfezione.

E probabilmente Jeongguk sta sbavando o balbettando o facendo qualcosa di altrettanto imbarazzante di fronte a quell'adone greco, ma il suo cervello ha subito un corto circuito e Jeongguk non ha idea di come reagire.

"Prego, ammira pure quanto vuoi. Solitamente la regola è di guardare ma non toccare, ma da te mi farei toccare ben volentieri."

Jeongguk neppure ha la forza di sconvolgersi per l'ennesimo flirt, la sua mente ancora accecata dalla bellezza del ragazzo.

"Siediti pure." Gli dice con voce gentile.

Jeongguk così si trascina su una delle sedie intorno al tavolo e si lascia cadere su di essa.

"Permettimi di presentarmi, sono Seokjin, ma puoi chiamarmi Jin." Seokjin gli sorride amichevolmente.

"Jeongguk. Sono Jeon Jeongguk."

Seokjin ridacchia. "Lo so bene, tutti non fanno altro che parlare di te, tesoro. Non vedevo l'ora di incontrarti. E possibilmente di conquistarti." Gli dice ammiccante.

E Jeongguk, ovviamente, arrossisce suscitando la risatina di Seokjin.

"Adorabile." Mormora.

Schiarendosi la voce, Seokjin riprende a parlare. "Spero tu sia pronto per il ricco pranzo che ci aspetta."

"Uhm... questa è... l'attività?"

"Puoi scommetterci, bellezza! Il cibo è sacro e può solo donare gioia e pace agli animi."

Seokjin così alza la prima cloche che rivela un grosso piatto di al quale la pancia di Jeongguk risponde brontolando senza alcun vergogna.

Seokjin divide le due porzioni e poi passa il piatto a Jeongguk ed i due iniziano a mangiare e per qualche minuto, gli unici rumori nella stanza sono le bacchette che toccano i piatti ed i suoni di apprezzamento che emergono dalle loro bocche.

Seokjin pare essere particolarmente rumoroso mentre mangia, non riuscendo a contenere i versi – e tanto meno la felicità sul suo volto – o gli apprezzamenti verso il sapore di una particolare pietanza.

È una vista affascinante, Jeongguk deve ammetterlo.

Non ha mai visto nessuno gustarsi il cibo in modo talmente intenso. Non ha mai visto nessuno battere le mani e smuovere il proprio corpo, incapace di contenere la contentezza.

Nelle ore successive si susseguono piatti su piatti, uno dietro l'altro quasi come fossero ad una cena di Natale.

E Jeongguk pensa davvero che sia arrivato in anticipo il Natale quando la cloche che Seokjin alza rivela nientemeno che della gustosa e ancora fumante Samgyeopsal.

"Jeongguk, bevi vino?" chiede Seokjin e Jeongguk annuisce mentre mette in bocca un pezzo di carne e dell'insalata.

Seokjin batte le mani entusiasta e poi si alza, afferrando la bottiglia di vino sul tavolo e versando un po' dell'alcol nei loro bicchieri.

Dopo essersi seduto, alza il calice e Jeongguk lo copia immediatamente.

"A te, Jeongguk. Che la tua permanenza qui possa stravolgerti la vita." E nelle sue parole c'è evidentemente qualcosa di sottinteso, qualcosa che però, almeno adesso, Jeongguk non riesce ad afferrare.

È quando Seokjin sta per servire il dolce che la porta viene aperta e all'interno della stanza fanno il loro ingresso Jimin e Yoongi.

Jimin si rivolge immediatamente a Seokjin, parlando in tono soffuso e cauto. "Non volevo disturbare la vostra sessione ma Yoongi voleva mangiare. Ci pensi tu, hyung?"

L'attenzione si sposta immediatamente su Yoongi, in un angolino della stanza e raggomitolato in una coperta di pile gialla. Il suo volto è pallido e visibilmente stanco.

Jeongguk deve davvero sforzarsi di non correre dal ragazzo ad abbracciarlo.

È Seokjin invece quello che si avvicina al corpicino di Yoongi e, prendendolo sottobraccio, lo porta vicino al tavolo dove lo fa sedere.

"Hey, Yoonie, hai voglia di mangiare hotteok?" gli chiede Seokjin con tono di voce gentile.

Il ragazzo annuisce e poi rivolge un breve sguardo a Seokjin. "Fame."

Mentre Seokjin prepara i piatti e Jimin esce dalla stanza, Jeongguk si perde a guardare Yoongi. Ha gli occhi rossi ed il naso arrossato, quindi, ha probabilmente pianto ma adesso sembra tranquillo. Stanco, poco attivo, ma decisamente tranquillo.

Jeongguk inizia a mangiare i suoi pancakes mentre osserva i due ragazzi di fronte a sé.

Osserva Seokjin prendere la sedia e sedersi accanto a Yoongi.

Lo vede prendere le posate e tagliare a pezzi il soffice dolce per poi avvicinare la forchetta con un pezzo di hotteok alla bocca di Yoongi, che si apre senza alcuna esitazione per accogliere il cibo.

Vede Yoongi masticare con lentezza, gustandosi il dolce sapore del pancake e Seokjin guardarlo con un piccolo e dolce sorriso sul volto. E il suo sguardo, ah, il suo sguardo fa venire la pelle d'oca a Jeongguk perché è pieno di affetto e tenerezza ed i suoi occhi sono colmi di amore.

Vanno avanti così per un po' di tempo, immersi nel loro piccolo mondo, Seokjin imbocca gentilmente Yoongi e quest'ultimo mangia tutto, mentre un po' di colorito comincia a riapparire sul suo volto e le sue spalle non sono più incurvate quanto prima.

Jeongguk forse dovrebbe sentirsi di troppo o escluso, dovrebbe essere offeso perché è stato disturbato durante una delle attività ma, al contrario, Jeongguk non prova nulla di tutto ciò. Al contrario, sente il bisogno di essere d'aiuto pure lui, di avvicinarsi a quelle persone, fisicamente ed emotivamente.

Finito il pancake, Seokjin comincia a sussurrare qualcosa all'orecchio di Yoongi che, improvvisamente, inizia ad arrossire per poi guardare negli occhi Seokjin, che gli sorride.

"J-Jeongguk..." la voce un po' roca di Yoongi lo chiama.

"Sì?"

"Mi abbracci?"

A quelle parole, Jeongguk vorrebbe urlare o rimanere fermo immobile per del tempo indefinito in attesa che il suo povero cuore si riprenda.

Ma Yoongi sembra aver bisogno di lui e spinto da uno sconosciuta forza, Jeongguk si alza immediatamente per raggiungere l'altro lato del tavolo. E quando si trova dietro la figura di Yoongi fa esattamente quello che gli è stato chiesto: circonda le braccia intorno al suo collo e abbassandosi per posare la guancia sulla sua testa lo abbraccia.

Jeongguk non sa bene quanto tempo passino così, sa solo che ad un certo punto anche Seokjin si unisce all'abbraccio ed i tre ragazzi rimangono per minuti, ore, chissà, abbracciati in quel modo.

Finché Yoongi non mormora un timido grazie. 

 

  
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