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Autore: la_pazza_di_fantasy    04/12/2019    0 recensioni
Camille, terzogenita della famiglia Taiwell, è costretta a sposare il principe dei vampiri per sterminare l'intera famiglia di lui.
Caleb non vuole sposarsi, sopratutto non con una bionda.
Cecil sta per perdere la sua famiglia, la sua vita e anche il suo titolo di nobile per colpa di una malattia ritenuta incurabile.
Jerome vive nel ricordo di un amore che non tornerà più.
Alexander deve mantenere la sua promessa.
Margaret vorrebbe poter rimediare ai suoi errori.
Nikolas vorrebbe tutto tranne la guerra.
Nel mentre i vampiri sono impegnati a respingere i Ghoul e impedirgli di distruggere il loro regno.
Ci riusciranno? E soprattutto riusciranno ad evitare l'attacco da parte degli umani?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camille era rimasta a letto per tutta la settimana per riprendersi. Non era stata una settimana di completo isolamento, anzi Sophi era andata farle visita tutti i giorni e Camille si era abituata quasi subito alla sua presenza e ai suoi canini che aveva smesso di fissare dal secondo giorno.

Le avevano portato pasti buonissimi ogni giorno ed era rimasta davvero sorpresa della qualità del cibo e aveva chiesto alla rosso com’era possibile che il cibo fosse così buono.

- anche se ci nutriamo di sangue è sempre un piacere degustare cibi buoni- aveva detto la ragazza facendole nascere un sorriso sulle labbra.

Quel giorno avevano finalmente acceso i famigerati camini e Camille era felicissima di poter sentire sulla sua pelle il calore che andava irradiandosi. Era davvero felice, anche perché Sophi le aveva detto che quel giorno avrebbe conosciuto anche gli altri due componenti della famiglia reale. Stranamente, come aveva detto anche Sophi, il principe non si era ancora fatto vivo e la cosa stava iniziando ad innervosire Camille. Voleva prepararsi per bene prima del matrimonio, ma se il principe Caleb avesse continuato a non presentarsi si sarebbero trovati a doversi sposare senza nemmeno essersi parlati una volta.

Camille però aveva un problema. Il vestito.

Di certo non poteva indossare quello che ormai aveva addosso da più di una settimana, anche perché era troppo leggero anche con il camino acceso.

Sophi le aveva assicurato che l’armadio rosso era pieno di vestiti, ma Camille aveva la brutta sensazione che non le sarebbe entrato nemmeno uno.

Con riluttanza lasciò il suo caldo e rosso giaciglio per aprire l’armadio e constatare che il di dentro era veramente pieno di vestiti, vestiti di tutti i colori per fortuna. Non avrebbe sopportato di vedere solo vestiti rossi. La mora iniziò a guardare uno per uno i vari vestiti selezionando quelli meno scollati possibili. Alla fine si era ritrovata solo con tre vestiti che potevano andare.

Iniziò ad infilarsi il primo, ma ci rinunciò non appena vide che la gonna aveva uno spacco che arrivava sopra la coscia. Non si sarebbe mai messa una cosa del genere! Passò al secondo vestito e le andava pure bene, l’unico problema era che era quasi trasparente sulla parte superiore e per poco non le venne uno spavento quando si accorse della cosa. Possibile che i vampiri non avessero qualcosa che non fosse scollato o trasparente?

Prese con timore l’ultimo vestito, che era anche quello che le piaceva di più. Il risultato? Non si chiudeva, aveva troppo seno e questo impediva al vestito di chiudersi correttamente facendo letteralmente sclerare la ragazza che dopo un paio di imprecazioni, che da una ragazza di famiglia nobile come lei non dovevano minimamente essere pronunciate, si tolse il vestito e fissò con astio l’armadio. Doveva fare un’altra selezione! Non prese minimamente in considerazione il primo vestito che aveva provato per via dello spacco, non voleva di certo che si vedesse tutto mentre camminava.

Alla fine dopo più di un’ora a cercare qualcosa di decente prese l’unico vestito rosso, ROSSO, dell’armadio e se lo misurò. Le calzava a pennello però non le piaceva minimamente: primo perché era troppo scollato per i suoi gusti, secondo aveva il pizzo (e lei odiava da morire il pizzo) e terzo era leggermente aderente per poi aprirsi a sirena all’altezza della ginocchia. Le maniche poi essendo di pizzo non coprivano un granché, ma almeno non sentiva freddo.

Si guardò allo specchio per un bel po’ prima di decidersi a scendere, anche perché il suo stomaco aveva deciso di brontolare. Era ora di pranzo e per colazione si era mangiata solo una fetta di pane con la marmellata. Lasciò che i capelli le ricadessero davanti agli occhi, come al solito, e aprì titubante la porta della camera. Non era mai uscita dal suo involucro rosso e si guardò introno spaesata e sopratutto ringraziando il fatto che nel corridoio non ci fosse nulla di rosso. Guardò a sinistra, ma notò subito la grande finestra alla fine del corridoio, quindi volse il suo sguardo a destra dove il corridoio continuava per un bel po’ quindi decise di incamminarsi in quella direzione sperando di trovare qualcuno che la potesse accompagnare. La sua richiesta fu assecondata e dopo aver svoltato a sinistra si ritrovò Sophi difronte che la stava guardando con stupore.

- ma stai benissimo!- le disse la rossa prendendole una mano e facendole fare un giro su se stessa.

- solo le scarpe non sono adatte- disse la vampira con sguardo critico. Camille sopsirò, non era mai stata abituata a portare i tacchi e di certo non avrebbe iniziato in quel momento. I suoi stivali bassi andavano più che bene, infondo il vestito era abbastanza lungo da permetterle di nasconderli.

Sophi la fissò per un po’ prima di sospirare arrendendosi e prendendo la mora sotto braccio si incamminò nella direzione opposta che aveva preso Camille. “Bene, mi sarei di sicuro persa. O chissà dove sarei finita!” pensò la mora cercando di memorizzare il percorso che stava facendo insieme alla rossa.

- come mai ti sei messa un vestito rosso? Non avevi detto che il rosso ti stava stancando?- chiese dopo un po’ la principessa.

- era l’unico vestito più o meno decente- disse Camille.

- ma come! Sono sicura che nel mucchio ci saranno vestiti molto più adatti a te e alle tue forme- sorrise mostrando i canini.

- no grazie, preferisco mettermi qualcosa di coprente e largo-

- devi valorizzarti di più tesoro. Tu puoi permettertelo!- disse la rossa sorridendo sempre più convinta delle sue parole.

- no grazie- disse nuovamente Camille. Non si sarebbe mai messa quei vestiti, al costo di mettersi quello che indossava in quel momento per il resto della sua vita in quel castello.

- vedrai che cambierai idea-

passarono qualche altro minuto per quei corridoi infiniti fino a quando, finalmente, Camille riuscì a scorgere un’ampia scalinata che dava nella sala principale del castello. La mora pensò subito a una sala da ballo e guardò estasiata il soffitto altissimo che le si parava difronte e i lampadari fatti interamente di cristallo.

Non dovendo preoccuparsi di cadere per le scale, visto che non aveva i tacchi, poté tranquillamente ammirare tutta la sala che le si parava difronte senza pensare ad altro.

La Taiwell non si accorse di due smeraldi che la stavano puntando dall’ingresso della sala in un misto di confusione e stupore.





Il vestito di Camille

 

   
 
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