Una nave
sconosciuta e senza nessuna insegna correva veloce
sulla rotta per Tatooine, improvvisa- mente alle sue spalle apparirono
3 Star Destroyer e
iniziarono a inseguirlo, sparandogli
addosso per cercare di fermarlo. La piccola nave cercò di
sfuggire ma fu
inutile e presto fu raggiunta. Uno dei Star Destroyer attivò
il raggio traente
e attirò la nave nel suo enorme hangar.
All’interno
dello Star Destroyer un uomo imponente,
completamente vestito di nero avanzò seguito una squadra di
Stormtrooper, si
avvicinò alla piccola nave e con voce tonante disse
“aprite lo sportello o lo
farò saltare.”
Non ebbe
risposta, allora si girò verso i soldati e disse
“Fate saltare il portello ma attenti voglio vivi e incolumi
tutti i passeggeri
della nave.”
Dopo un breve
scontro gli assaltatori occuparono la nave e
Lord Darth Vader entrò e si diresse dove i suoi soldati
avevano riunito tutti i
prigionieri.
Si
guardò intorno e disse “ Sto cercando una donna
con un
bambino, dove sono?” ruggì il Signore Nero.
“E’
rimasta nella sua cabina non si sente bene.”
mormorò
tremante il capitano della nave.
“Portatemi
da lei, subito.” ordino Vader e poi rivolto ai
suoi soldati disse “voi rimanete qui.”.
Quando Vader
entrò nella piccola cabina la vide subito, era
seduta su una poltrona accanto al letto, era avvolta in un mantello che le copriva il viso e
stringeva a sé un
bambino.
Vader
provò un’emozione fortissima, l’aveva
ritrovata e con
lei c’era anche suo figlio.
Poi si riprese,
lui era sempre Darth Vader, il temuto Signore
Nero e facendo un passo avanti disse con voce cupa “Padme
sono arrivato. Avanti
alzati e vieni con me.”
La donna scosse
la testa e il cappuccio gli scivolò via e con
sorpresa Vader vide che la donna era Sabé, una delle dame da
compagnia di
Padmè.
Vader fece un
passo indietro e ruggì furioso
“dov’è Padmè?”
La donna lo
guardò fisso in viso e disse “E’ morta
dopo la
nascita di suo figlio. Era troppo debilitata soprattutto dopo quello
che tu gli
hai fatto.”
“Morta!”
ripeté Vader, strinse i pugni con forza. ‘No. Il
suo
angelo non poteva essere morto, sentì una sofferenza
infinita al pensiero di
non poterla più rivedere, riabbracciarla ma respinse quel
dolore in fondo
all’anima. Guardò
di nuovo Sabè e il
bambino che aveva in braccio, il figlio di Padme e suo.
“Come
si chiama?” disse.
“Luke.”
rispose la donna stringendolo a sè:
Era il nome che
avevano scelto insieme lui e Padme quel
giorno lontano, in un’altra vita. Luke se fosse stato un
maschio, Leia se fosse
stata una femmina.
Allungò
le braccia e prese il bambino che sentendosi
sollevato da qualcun’altro aprì gli occhi.
Erano azzurri,
notò Vader proprio come i suoi, quello era suo
figlio. Allungò una mano guantata e accarezzò la
testolina bionda scendendo
lungo la guancia paffuta. Il bambino allungò la manina e
acchiappò un dito del
guanto, suo padre ritirò delicatamente la mano e il guanto
rimase stretto nella
manina del piccino che sbadigliò e tornò a
dormire tranquillo con il guanto
stretto nella sua manina. Vader sentì il cuore intenerirsi
alla vista di suo
figlio così tranquillo tra le sue braccia.
La voce di
Sabé lo distolse dall’osservazione di suo figlio
che dormiva tranquillamente tra le sue braccia “Cosa vuoi
fare di lui, Anakin?”
disse la donna.
“Il
mio nome è Darth Vader, e lui sarà il mio erede,
il più potente
Signore dei Sith.” disse Vader.
“No,
non puoi farlo.”
“Zitta
donna. Portatela via e richiudetela con gli altri.”
disse Vader rivolto ai suoi soldati.
Il capitano dei
stormtrooper si avvicinò e disse “Cosa
dobbiamo fare dei prigionieri, Milord.”
“Distruggete
i motori e mandate la nave alla deriva verso la
zona degli asteroidi, così penseranno ad un
incidente.” disse Vader.
Poi se ne
andò incurante delle urla di pietà dei membri
della
nave, stringendo a sè suo figlio.
Come figlio di
Lord Darth Veder, l’infanzia del piccolo Luke
non fu piena di affetto e amore come quella di tutti gli altri bambini
della
sua età ma ci fu solo il severo addestramento sith, e questo
addestramento
presto porto i suoi frutti e già a 12 anni Luke era
diventato abile con la
spada laser tanto quanto suo padre e sapeva uccidere velocemente e
senza avere
esitazioni. Non si chiedeva se fosse sbagliato o no, perché
questa era la sola
vita che conosceva. Aveva presto capito che i succes- si venivano
premiati, ma
gli errori erano severamente puniti. A 15 anni era diventato un abile e
letale guerriero.
A corte si diceva che fosse spietato quanto suo padre ed era conosciuto
come
Lord Shade, l’ombra di Vader perché era sempre al
suo fianco invisibile e
letale.