Lentamente Amy si allontanò di casa fino al punto dove aveva lasciato il fucile a terra, e sembrò che tutto fosse tranquillo nei dintorni: i piccoli occhi in lontananza erano  voltati o non badavano a lei.
Quando fu sicura di aver raggiunto il luogo si chinò per raccogliere l’arma da fuoco, ma nel suo completo stupore, dal buio sotto di lei, due piccoli fari argentei si aprirono e illuminarono i suoi piedi e il poco distante fucile.
Gli occhi scattarono verso l’alto illuminandole il volto, contratto in una smorfia di terrore.
Mentre stava pensando a come sfuggire da quella spiacevole situazione un penetrante fischio le si insinuò nelle orecchie fino a raggiungere il cervello per perforarglielo.
La donna strinse i pugni per il dolore che provava e senza pensarci due volte fece comparire una spada lunga circa un metro e venti centimetri, dalla lama con riflessi argentati, che rispecchiava la luce lunare.
Amy impugnò l’arma e titubante trafisse nella spalla destra il nemico, facendolo ululare in modo disumano al cielo.
La ragazza poi staccò la spada dal cadavere che lentamente stava ricadendo a terra e si affrettò a correre verso casa gridando il nome di suo fratello.
- Ian!!! Ian!!! – urlò in preda al panico e sentendo come un leggero formicolio sulla colonna vertebrale.
Il ragazzo stava dormendo, ma anche se perso nei suoi sogni sentì fortunatamente la voce della sorella e si alzò di soprassalto, proprio nel momento in cui la donna stava rientrando correndo nella veranda.
- che succede?! – chiese ansioso lui.
- sono loro, sbrigati, dobbiamo andarcene! Abbiamo poco tempo prima che inizino a inseguirci!- gli spiegò appoggiando le mani sulle ginocchia mentre riprendeva fiato.
Ian non se lo fece ripetere due volte e preso uno zainetto in cui infilò la radio, si diresse verso la porta.
- non di la!!!- gridò la sorella un secondo prima che una scarica di proiettili trapassasse le assi di legno sopra lo stipite dell’ingresso.
Una voce metallica provenne da fuori dall’uscio: - soggetti sotto tiro, procedo all’eliminazione- disse uno dei soldati premendo un pulsante sull’orecchio sinistro.
Il nemico puntò il fucile contro Ian e si preparò al tiro,  ma il ragazzo fu svelto a saltargli addosso prima che potesse premere il grilletto e lo stese con un pugno sul mento.
- me la so cavare visto?- ribadì alla sorella.
- non essere precipitoso- gridò Amy superando rapidamente il fratello e conficcando la spada nel petto di un altro nemico.
Ian, che fino a quel momento non si era reso conto dell’arma impugnata dalla donna, rimase a bocca aperta per qualche secondo, guardando la spada scintillare alla luce della luna.
- e quella?!- chiese poi mentre Amy si guardava intorno in cerca di altri soldati.
- ne parliamo più tardi- gli rispose a bassa voce lei.
Mentre si girava per avvicinarsi al fratello, con la coda dell’occhio la donna notò qualcosa al limitare della foresta: verso di loro stavano correndo almeno una decina di coppie di occhi argentati.
- maledizione!- gridò Amy pestandosi il piede destro con il sinistro, - Ian dobbiamo correre ora, sai la strada più veloce per la città?- gli chiese poi.
Ian annui e le chiese un’arma per potersi difendere, alla cui domanda la sorella rispose: - sai come si usa questa? – disse mostrandogli la spada.
Avevano ancora pochi secondi e il nemico sarebbe stato su di loro, Ian si limitò a sorridere e ad impugnare la spada della sorella pronto a correre verso Nuova Mosca.
Mentre i due iniziavano a muoversi verso la capitale una sfera di fuoco grande  come un pugno infranse l’aria e si scagliò contro la loro casa, che con un rumore fragoroso fu presa dalle fiamme.
Amy e Ian guardarono la scena insieme: la prima era quasi tranquilla,consapevole di poter fare la stessa cosa anche lei, mentre il secondo era decisamente preoccupato.
- quelli ci arrostiscono!!- gridò alla sorella cominciando a correre il più veloce possibile.
Inseguiti dai soldati fratello e sorella correvano fianco a fianco per raggiungere la città, dove Amy avrebbe escogitato qualcosa per allontanarsi abbastanza dal nemico.
Un avversario più veloce degli altri riuscì a raggiungerli, ma Ian rapidamente schivò il suo gancio destro e lo trafisse con la spada sotto l’ascella.
In quel secondo Amy si voltò e vide gli schizzi di sangue colare sul braccio del fratello minore e in lui riconobbe qualcosa di familiare: anche se erano al buio, il viso di Ian era tranquillo, non traspariva terrore del suo sguardo e le labbra erano piegate in un leggero sorriso.
- Ian, - disse la donna, - dobbiamo muoverci –
- si hai ragione. – rispose lui, ripulendo la spada sulla gamba dei pantaloncini.
Amy ora stava dietro al ragazzo per farsi indicare la strada più breve, che per un tratto tagliava per il bosco e li avrebbe condotti direttamente all’interno di Nuova Mosca.
- da questa parte! – indicò il ragazzo, infilandosi tra le fronde.
La sorella lo seguì fiduciosa, quando si accorse che avvinghiati ai rami degli alberi c’erano tre o quattro soldati che li scrutavano pronti all’attacco.
- Ian abbassa la testa!!!- gridò la sorella un attimo prima di venire travolta da due nemici
Il ragazzo si voltò a guardare Amy e vide che si dimenava sotto gli affondi di pugnale dei due nemici, molto più grossi e robusti di lei.