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Autore: RyodaUshitoraITbis    07/12/2019    3 recensioni
Zootropolis, 2035.
Un anno dopo essere ritornato per dare l'ultimo saluto a sua madre, Nick ha ripreso a lavorare come agente del corpo di polizia cittadino al fianco di Judy, in modo da instaurare un rapporto più profondo e duraturo non soltanto con lei, ma anche con il suo primogenito Nicholas. Nel frattempo, dovranno avere nuovamente a che fare con due vecchie conoscenze e sventare una nuova, terribile minaccia che rischia ancora una volta di gettare nel caos la metropoli in cui ogni mammifero - almeno in apparenza - può aspirare a diventare ciò che desidera.
Riusciranno i nostri eroi in divisa a proteggere i loro cari da questo pericolo e a chiudere definitivamente i conti con gli errori commessi in passato?
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellwether, Doug, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

Evasione

 

Carcere di Mountainside

 

La prigione di Mountainside si trovava a venticinque miglia a est di Zootropolis, incastonata tra le vette di una catena montuosa. Vi erano incarcerati assassini, boss mafiosi e altri elementi giudicati estremamente pericolosi per la società. Per questa ragione, il livello di sicurezza era al massimo grado e lo spazio aereo attorno al complesso carcerario era strettamente limitato.

Il carcere era divenuto ancor più celebre per un’altra ragione.

Ospitava gli ex cospiratori che erano stati fautori degli incidenti dei Mammiferi Selvaggi avvenuti diciannove anni prima.

Dawn Bellwether e Doug Ramses erano riusciti, in qualche modo, a sopravvivere fra le mura della prigione più dura di Zootropolis, ma soltanto perché erano detenuti in una sezione speciale, separata dagli altri prigionieri, dopo che la coppia aveva ricevuto numerosi attacchi da parte di questi ultimi.

I giorni della detenzione erano come confusi per Bellwether. Col tempo, la sua forza di volontà si era sgretolata, fino a renderla il guscio vuoto di sé stessa. Aveva pensato di farla finita, perché quella che stava vivendo non poteva affatto definirsi vita. Era stata punita per sempre a causa della superbia che aveva avvelenato la sua mente negli anni precedenti. Negli ultimi tempi, aveva persino iniziato a provare rimorso per le sue azioni criminali e per il suo desiderio di vendicarsi di Lionheart.

Al contrario, Doug Ramses non aveva provato alcun senso di colpa. Il suo unico rammarico era quello di essere stato colto con le zampe nel sacco. Aveva accolto la sua condanna con una certa indifferenza, sebbene potesse considerarsi fortunato a non essere stato condannato alla pena capitale.

La cosa che più lo faceva infuriare era che il suo lavoro, al quale aveva dedicato così tanto tempo, era ora nelle zampe di scienziati che avevano osato profanarne lo scopo per aiutare gli altri. A Doug non era mai importato di fare una cosa del genere. Tutto ciò che desiderava era intascare un cospicuo assegno. Non era certo colpa sua se le aziende per le quali aveva lavorato non erano riuscite a individuare il potenziale del Midnicampum Holicithias.

Quando Dawn Bellwether gli aveva proposto di collaborare, l’obiettivo era semplicemente quello di mettere l’allora sindaco Leodore Lionheart in cattiva luce agli occhi dei cittadini di Zootropolis. Lui l’aveva costantemente umiliata e voleva rendergli pan per focaccia. Tuttavia, quando Doug aveva ideato il piano che prevedeva l’utilizzo degli Ululatori Notturni, la pecora si ubriacò di potere e aveva deciso che tutti i predatori erano da considerare suoi nemici; soltanto lei meritava di tenere ben saldo il potere di controllarli.

Alla fine dei conti, tutto ciò che importava a Doug era il denaro.

Tutto questo l’aveva portato in un unico posto: una cella ampia, comoda e spoglia in un’ala della prigione progettata appositamente per tenere lontani i cospiratori che avevano ideato la congiura degli Ululatori Notturni dagli altri detenuti.

Doug aveva anche smesso da tempo di parlare con Dawn ogni volta che incrociavano i rispettivi sguardi.

A dire il vero, non gli importava più di provare a convincerla a fare qualsiasi altra cosa. Per quel che lo riguardava, non poteva più essergli utile in alcun modo.

******

La torre di guardia era situata in prossimità dell’ingresso occidentale della prigione.

Craig Howlinson ne era il responsabile, oltre che il poliziotto di grado più elevato presente nel complesso in quel momento. Il sole era già tramontato e Howlison era pronto a dare il cambio, in modo da poter tornare a casa da sua moglie e sua figlia e dormire un po’, anche se avrebbe dovuto aspettare almeno un’altra ora prima del cambio di turno.

Il radar che sorvegliava gli aerei che entravano nello spazio aereo del carcere rimaneva silenzioso, tranne quando segnalava la presenza di qualche mezzo di linea.

Howlinson si adagiò comodamente sulla sedia, convinto del fatto che quella sarebbe stata una notte come le altre.

Mentre era seduto, il radar cominciò a emettere segnali a un ritmo sempre più ravvicinato. Howlinson non ci badò all’inizio, pensando che si trattasse del transito di qualche altro aereo di linea.

Tuttavia, il segnale non si arrestò e l’agente penitenziario dovette sporgersi in avanti e assumere un’espressione accigliata.

Il segnale indicava l’avvicinamento di un aereo privato.

Howlinson si alzò e raccolse prontamente la radio.

“Voi a bordo di un mezzo non identificato, state entrando in uno spazio aereo sottoposto a rigida sorveglianza. Invertite la rotta oppure faremo decollare un elicottero che vi scorterà indietro. Se vi rifiutate, saremo autorizzati ad aprire il fuoco. Identificatevi immediatamente.”

Il segnale non cambiò frequenza e non arrivò alcuna notizia dalla radio.

“Questo è il nostro ultimo avvertimento. Fate ritorno nello spazio aereo destinato alle rotte commerciali oppure saremo costretti ad abbattervi.” ordinò l’agente Howlinson.

Ancora una volta, non ci fu risposta, ad eccezione del segnale di frequenza, il cui ritmo si faceva sempre più intenso. Howlison si stava apprestando a richiedere via radio l’intervento della squadra di supporto aereo, ma mentre lo faceva, un intenso fascio di luce investì la torre di controllo… poco prima che l’aereo non identificato si schiantasse su di essa, avvolgendola in un’esplosione.

******

Doug aveva corso per un lasso di tempo che gli era parso interminabile. Dietro di lui annaspava Dawn Bellwether; sebbene lo stesso Doug non sapesse spiegarsi il perché, aveva avuto pietà di lei e aveva deciso che non l’avrebbe lasciata alla mercé del proprio destino.

Comunque, la libertà per Doug ebbe vita breve. Non appena giunse sul ciglio di una strada di montagna, un furgone nero si fermò e diversi mammiferi, tutti predatori che indossavano abiti scuri, uscirono in formazione compatta con le armi pronte a far fuoco.

Doug alzò gli zoccoli in alto. Ma prima che potesse proferire parola, fu colpito. Notò l’impennaggio verde di un dardo tranquillante conficcato nella zampa, e quella fu l’ultima cosa che i suoi occhi riuscirono a vedere prima che venissero avvolti dall’oscurità.

******

“Qui è la Zootopia News Network. Sono Peter Moosebridge con le ultime notizie. Una serie di violente esplosioni ha investito il carcere di massima sicurezza di Mountainside dopo che un jet privato è precipitato dal cielo. Allo stato attuale, lo ZBI non è in grado di confermare se ci sono morti, feriti o evasi tra le fila dei detenuti presenti nella struttura al momento dell’accaduto.

Un comunicato è appena giunto in redazione. Lo ZBI ha confermato la notizia che due prigionieri mancano all’appello e si presume che siano in fuga. Dawn Bellwether e Doug Ramses, due dei cospiratori condannati al carcere a vita per aver preso parte attiva negli incidenti dei Mammiferi Selvaggi accaduti diciannove anni fa, sono attualmente in libertà. Lo ZBI ha rilasciato una dichiarazione con cui esorta l’intera cittadinanza di Zootropolis a collaborare nella ricerca dei fuggitivi. Se doveste notare la presenza di Dawn Bellwether o Doug Ramses, siete pregati di chiamare il numero dello ZBI che vedete ora sullo schermo. Lo ZBI ci esorta ad avvertirvi di non tentare in alcun modo di avvicinarvi o tentare di arrestare i due fuggitivi.”





Note dell’autore: Gentili amici lettori e amiche lettrici, rieccomi a voi con Il Risveglio dei Morti, il secondo capitolo del Ciclo della Riconciliazione.

Come avrete avuto modo di leggere dall’introduzione, questa storia è ambientata diciannove anni dopo gli eventi del film e un anno dopo le vicende raccontate ne La speranza non muore mai. Dopo essere tornato a Zootropolis per dare l’ultimo saluto a sua madre, Nick ha ripreso a lavorare nel corpo di polizia della città al fianco di Judy, in modo da rinsaldare definitivamente i rapporti con lei e il suo primogenito Nicholas. Nel frattempo, dovranno fronteggiare una nuova minaccia che rischia di gettare ancora una volta nel caos la metropoli in cui ogni mammifero – almeno in apparenza – può aspirare a diventare ciò che desidera.

In questo prologo, Doug Ramses e Doug Bellwether, ovvero le menti autrici della congiura degli Ululatori Notturni, sono riusciti a evadere di prigione, ma… saranno proprio loro i nemici che Nick e Judy dovranno affrontare in questa nuova avventura? Lo scoprirete nei prossimi capitoli!

Come è mia consuetudine, vi lascio alcuni link utili:

Pagina DeviantArt dell’autore: https://www.deviantart.com/giftheck/

Prologo di Waking Death: https://www.deviantart.com/giftheck/art/Waking-Death-1-Prologue-691289881

Storia completa: https://archiveofourown.org/works/11441793?view_full_work=true

 

Questo è quanto. Vi ringrazio per l’attenzione e spero vivamente che anche questa storia da me tradotta in italiano possa incontrare il vostro gradimento. A presto!
   
 
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