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Autore: lmpaoli94    08/12/2019    0 recensioni
[Crossover]
Federico, giovane ragazzo di 20 anni con una passione innata per gli anime e i manga di tutti i tipi.
Un giorno, mentre stava cambiando la sua residenza, sbanda paurosamente contro un individuo mascherato nelle fredde foreste del Nord del Giappone perdendo i sensi.
Al risveglio, non riesce a ricordarsi il suo nome e vaga come un anima smarrita verso l’ignoto affrontando pericoli e venendo arrestato ingiustamente e portato in una città misteriosa.
Chi ci vive in quel territorio nascosto da un bosco fitto e dimenticato dal mondo?
Come farà Federico a ritrovare la memoria?
Una missione molto rischiosa in compagnia di alcuni personaggi molto diversi tra di loro che lo aiuteranno in questa impresa e risolveranno una serie di misteri legati tra di loro che li metterà continuamente in pericolo.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Appena Federico fu finalmente in salvo, non ci mise molto a risvegliarsi e a recuperare le energie.
Aprendo gli occhi, non riusciva a capire dove si trovava.
Sembrava un nuovo mondo, un mondo che non aveva mai visto.
“Spero di non essere morto” pensò “Ho ancora molte cose da fare su questa terra- sarebbe un grande peccato.”
Vedendo che ci metteva molto per ritrovare se stesso, toccò a Saeko farlo rinvenire dandogli una moltitudine di schiaffi.
< E’ giunta l’ora che tu ti riprenda, screanzato che non sei altro > fece la donna.
< Come? Che è successo? >
< Sei completamente su un altro pianeta… Ma ci penserò io a riportarti con i piedi per terra. >
< Saeko, sei davvero tu? >
< No, sono tua madre. Certo che sono io, sciocco! >
< Ma cos’è successo? >
< Sei svenuto mentre le tre sirene ti riportavano in salvo sulla terra ferma… Hai rischiato molto grosso in mano a quel ninja e a quella ladra senza scrupoli. >
< Volevo aiutarvi… >
< Hai solo finito per contromettere le nostre indagini! > gridò la donna < Non ti permettere mai più di fare di testa tua, altrimenti per tutto il tempo che rimarrai in questa città, ti prometto che non ti farò uscire di casa. Anche a costo di intimorirti con la mia pistola. Mi sono spiegata? >
Federico non aveva mai visto Saeko così arrabbiata.
< D’accordo, ho afferrato il concetto. Puoi smetterti di inveire contro di me? >
< La smetterò quando ne avrò voglia. >
< Ha forse bisogno di essere curato? > gli domandò Ryo preoccupandosi del suo stato < E voi ragazze? State bene? >
< Sì. Siamo stati tutti fortunati ad esserne uscite senza un graffio. >
< Siete delle sirene eccezionali! > fece Mayu abbracciandole tutti e tre.
< Bene, adesso che ci siamo ritrovati, è meglio che ognuno torni a casa sua. Si è fatto molto tardi. >
< Ma Saeko… >
< Osate anche voi tre contraddirmi? Non vi conviene, care sirene. Vi ringrazio per l’aiuto che ci avete dato ma adesso la vita continua. Dobbiamo ritrovare quei due maledetti e nel farlo non abbiamo molto tempo per riposare. >
< Possiamo aiutarvi noi > fece D’Artagnan.
< Io e Ryo abbiamo appurato che non siete dei criminali o dei ladri di nessun genere… Però questo è compito della polizia. Voi dovete starne fuori. >
< Assolutamente no > rispose Lady Oscar risentita < Capisco che puoi essere arrabbiato con Federico, ma questa indagine come la chiamate voi è la nostra guerra. E non rimarremo a guardare senza fare nulla. Chiaro il concetto? >
Saeko era profondamente stanca nel combattere contro l’ostinazione degli abitanti di Willon City.
< Sapete che c’è? Fate tutti come volete. Ma vi avverto di una cosa: non intralciate le nostre indagini, o si aprirà una guerra contro di noi. Sono stata abbastanza chiara? >
< Direi limpida > scherzò Porthos.
< Bene. Detto questo, buonanotte a tutti… Mayu, per stanotte dormi con me, Ryo e Federico. C’è abbastanza posto per tutti quanti. >
< D’accordo. Come vuoi tu > rispose Mayu senza fiatare.
 
 
Una volta tornati nel loro appartamento, Mayu cadde a terra completamente sfiancata dal sonno.
< La porto io a letto > fece Ryo prendendola in braccio < Tu pensa a Federico, ok? >
< Ma so quale è la mia stanza. Potete andare a letto tranquilli. >
< Assolutamente no. Dobbiamo continuare a parlare. >
< Vi lascio soli > rispose Ryo rinchiudendosi nella camera da letto di Saeko.
Fissando lo sguardo furente di Saeko, Federico non ebbe il coraggio di dire niente.
< E’ inutile che tu distolga lo sguardo da me > fece Saeko < Lo vuoi capire che questa volta hai rischiato maledettamente la vita? >
< Sì, l’ho capito > rispose il ragazzo sbuffando.
< Mi dici allora che cosa devo fare con te? perché non mi ascolti mai? >
< Perché credevo di fare la cosa giusta. >
< Sai benissimo che non è così… Vuoi andartene da questa città? Molto bene, ti aiuterò nel tuo intento. Ma devi fare come ti dico io e ubbidire come un ragazzo ragionevole. E non fare il ribelle come ti piace fare. >
< Io non volevo ribellarti a te… >
< Lo vuoi capire che in questa città brulicano soggetti che potrebbero toglierti di mezzo in ogni secondo? Come ad esempio Light Nagami. >
< Che cosa centra lui in questa storia? >
< Centra eccome visto che sa molte cose su tutti noi… E’ la mina vagante per eccellenza pronta ad esplodere. Ed io non voglio che causi problemi a noi. Come non voglio che li causi te. Quindi per l’ultima volta mi faresti il piacere di rimanere al sicuro quando te lo dico io? >
Inizialmente Federico non rispose, avendo capito che Saeko aveva perfettamente tutte le ragioni del mondo.
< Va bene, vedrò di fare il bravo. >
< Vedrai? Voglio la tua promessa! >
< Non posso promettere cose che non riuscirei a mantenere. >
< D’accordo, fai come cavolo ti pare. Ma se ti succede qualcosa, io non sarò responsabile delle tue zioni. La tua fine sarà qui e non potrai cambiare il tuo destino. Sappilo > disse infine Saeko prima di andare in camera sua e non vedere più in faccia il giovane ragazzo.
< Tutto bene, Saeko? >
< La bambina si è addormentata? >
< Sì. Come un angioletto. >
< Non avrei mai creduto che quel ragazzo mi avrebbe causato fin troppo problemi. È peggio di un figlio. >
< A proposito di figlio… >
nel mentre Saeko e Ryo fissavano la bambina dormire sommessamente, i due furono presi da un senso di vuoto incolmabile.
< Potevamo essere noi i genitori > fece Saeko con tristezza < Ma l’abbiamo abbandonata come degli irresponsabili. >
< E’ tutta colpa mia > replicò Ryo < Tu non eri pronta per crescere una figlia ed io ti ho abbandonato senza pudore. Non potrò mai perdonarmelo. >
< Adesso però non ci pensiamo. Abbiamo avuto fin troppe avventure per oggi. >
< Hai ragione… Rimani tu con la bambina? Io vado a dormire in salotto. >
< No, rimaniamo tutti e due insieme a lei. Sono sicura che ci farà bene. >
La proposta di Saeko spiazzò il giovane Ryo, impotente di dargli un no come risposta.
< Va bene. Nessun problema > rispose l’uomo arrossendo.
< Che cos’è quella faccia? > domandò la donna sorridente.
< Quale faccia? Io non sto facendo niente. >
< Non pensare male, giovane furbacchione. Questa notte io e te dormiremo e basta. >
< Ma infatti io… Va bene, ci avevo fatto un pensierino. Ma sapevo che mi avresti detto di no. >
< Ecco bravo. Dormiamo che è meglio. Domani mattina sarà un’altra giornata dura. >
< Spero solo meno avventurosa di questa. >
< Lo spero anch’io. >
 
 
Federico non era riuscito a dormire tutta la notte.
Il pensiero che si era messo nei guai e le continue sgridate di Saeko gli avevano completamente prosciugato il sonno.
“Sono le sette del mattino. Tra poco si sveglieranno. Meglio vestirci.”
Ma nel mentre Federico stava rindossando i vestiti malconci che era abituato a portare, notò una strana carta scivolare dalla sua tasca dei pantaloni.
Il giovane ragazzo non aveva mai visto niente di simile, completamente esterrefatto dalla figura.
“Un drago bianco dallo sguardo glaciale. Chi mai potrebbe avermela messa in tasca?”
Ripensandoci sopra, Federico arrivò alla conclusione che non era stato altro se non Orochimaru.
“Che sia una sorta di avvertimento? Non capisco.”
Con la curiosità che lo stava attanagliando, il ragazzo aspettò pazientemente l’arrivo di Saeko per spiegargli i suoi dubbi.
< Sei già sveglio? > domandò la donna una volta uscita dalla stanza.
< Non ho dormito per tutta la notte. >
< Sensi di colpa? >
< Credo proprio di sì. >
< Ti fanno bene. Così la prossima volta ci penserai due volte prima di fare una cavolata del genere… Anzi, credo che non lo farai più. >
< Sì, hai ragione… Però ti vorrei chiedere una cosa su questa carta che ho trovato nei miei pantaloni. >
Mentre anche Saeko la stava analizzando, non riuscì a trovare nessuna risposta in grado di aiutarlo.
< Non ho mai visto niente di simile. >
< Sicura? Qui a Willon City non c’è un negozio che vendono questo tipo di carte o un collezionista? Dalle cromature brillanti che si vedono, secondo me potrebbe valere un sacco di soldi. >
< Adesso ti metti a fare l’intenditore di oggetti? >
< Guardala attentamente: è una carta strana. >
< Che cosa c’è di strano? È una carta con raffigurante un drago bianco. >
< Da quando in qua i draghi sono bianchi? > domandò insistentemente il ragazzo.
< Non lo so e non voglio nemmeno pensarci. Io e Ryo abbiamo un caso da risolvere prima di pensare alle tue stupide paranoie. >
< Ti dico che c’è qualcosa di strano in questa carta. Davvero. >
< Allora mi raccomando, cacciati ancora nei guai come hai fatto stanotte. >
< Ma io non ho detto… Lascia perdere. Se hai intenzione di sgridarmi ancora, sappi che non ascolterò i tuoi piagnistei > rispose Federico uscendo dall’appartamento di Saeko.
< Adesso dove te ne vai? >
< A prendere una boccata d’aria. Qui si respira ossigeno troppo pesante. A dopo. >
 
 
Trovandosi al parco completamente da solo, Federico si distese su una panchina continuando a fissare il misterioso oggetto.
“Deve esserci una risposta a questo mistero… Altrimenti perché me la sarei ritrovata nei pantaloni?”
Ma Federico non attese molto prima che qualcuno adocchiò allo stesso modo la misteriosa carta.
< Un simile oggetto l’ho visto non poco tempo fa? > fece una voce vicina il ragazzo < Il suo strano potere va ben oltre la nostra conoscenza ed è molto pericoloso. >
< Tu chi sei scusa? >
Fissandolo con sguardo riluttante, Federico si ritrovò davanti ad un giovane ragazzo come lui con lo sguardo spento e il viso sciupato.
< Il mio nome è Elle e sono un intenditore di oggetti molto antichi. >
< Davvero? Quindi credi che questa carta sia molto pericolosa? >
< Potrei vederla un attimo da vicino? >
< Certo. >
Entusiasta per aver trovato qualcuno che forse ci poteva capire qualcosa, Federico non stava più nella pelle.
Ma allo stesso tempo aveva una gran paura di finire ancora nei guai.
< Sì, non c’è dubbio. Questa carta fa parte di un mazzo di uno dei duellanti che usano questi oggetti per combattere tra di loro. >
< Potresti spiegarti meglio? >
< Per poter capire dovresti vederlo di persona: ragazzi più giovani di te che duellano a colpi di strategia… Un vero gioco di potere. >
< E dove posso trovare questi “duellanti”? >
< In un luogo nascosto non molto lontano da qui… >
< E tu come fai a saperlo? >
< Ho studiato molta gente di questa città. Persone di ogni tipo e di ogni caratteristica. >
< Come ad esempio me? >
< Tu non sei di qui, Federico… >
< Come fai a sapere il mio nome? Non te l’ho detto. >
< Lo so. Però conosco bene la poliziotta Saeko. >
< E chi non la conosce in questa città? Pensandoci bene assomigli in un certo qual modo a Light Nagami… Non è che per caso siete parenti? >
< No. Però abbiamo un certo legame… >
< E cioè? >
< Possiamo dire che io sono il buono e lui è il cattivo tra i due. >
< Come scusa? >
< Puoi anche non fidarti, ma se mi conoscerai meglio vedrai che è così. >
< Quindi tu sapresti molte cose sulla gente di Willon City, giusto? >
< Esatto. E tornando ai nostri misteriosi duellanti, ti assicuro che non sono brave persone. Soprattutto se sono dietro ad un carico d’oro misteriosamente scomparso dalla città q       ualche mese fa’ in mano ad un ninja spietato. >
< Ma tu come diavolo… >
< Ti ho sorpreso, vero? Attento a cosa vuoi conoscere, giovane ragazzo… A chi appartiene questa carte è un ragazzo senza scrupoli che non si ferma dinanzi a niente. >
Nel mentre Federico stava continuando a fissare la carta, incredibilmente vide che aveva cambiato forma.
< E’ una carta magica… Il furbacchione di Orochimaru voleva tenderti una trappola. >
< Ma perché? >
< Così che tu potessi metterti nei guai come hai fatto poco fa’… Ma non ti preoccupare. Questa volta non sarai solo. >
< Quindi mi stai forse dicendo che per rintracciare il carico d’oro dobbiamo risalire a questi duellanti? >
< Sì, a quattro giovani ragazzi della stessa età… Ma sei davvero sicuro che vuoi cominciare la ricerca? >
Pensandoci per alcuni secondi, alla fine Federico diede il suo consenso senza pensare ai numerosi avvertimenti che gli aveva fatto Saeko.
< Sì, sono pronto. >
< Bene, giovane detective. La ricerca verso il mistero dei duellanti è iniziato. >
   
 
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