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Autore: Marc25    08/12/2019    1 recensioni
Subito dopo la prigione insaguinata: Naruto ha salvato il Mondo, tuttavia durante il periodo di prigionia è stato violentato dalle guardie e questo tragico evento torna nella mente di Naruto, soprattutto durante il sonno. Quando scoprirà che i suoi aguzzini sono vivi farà di tutto per trovarli e vendicarsi e nella vendetta troverà un alleato inaspettato che gli chiederà qualcosa in cambio.
Attenzione: meglio aver visto le prime 220 puntate di Shippuden e il film la prigione insanguinata.
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: Non-con, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden, Più contesti
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~~Cap 20. Prospettive di un delitto

Kakashi aveva abbandonato da meno di un minuto il campo dove erano tutti, ora da qualche secondo a quella parte rimasero lì solo Sakura, Iruka e un ancora incosciente Naruto. Non c’erano dubbi, il maestro voleva uccidere Sasuke. A Sakura passavano nella mente i tanti momenti passati insieme ma anche i due tentati omicidi di Sasuke nei suoi confronti, come la promessa di Naruto che aveva palesemente messo in crisi lo stesso Sasuke solo un paio di mesi prima. Ne erano passate tante in quei due mesi, ma Sakura non aveva perso i suoi sentimenti nei confronti del ragazzo bruno e credeva ancora alla promessa fatta da Naruto, quindi prese il coraggio a due mani e disse a Iruka: Controlla Naruto! Anzi, sveglialo, ci può aiutare, l’ho guarito quanto basta, dobbiamo raggiungere Kakashi il prima possibile, io lo precedo!
Iruka rimase a bocca aperta, neanche il tempo di rispondere e di protestare che subito Sakura era sparita tra quei palazzi(quelli ancora in piedi) nella rincorsa a Kakashi per arrivare al palazzo blu. Iruka decise di seguire le indicazioni di Sakura e di scuotere Naruto per svegliarlo ma quando lo scosse dicendo: Naruto, svegliati!
Trovò al posto di Naruto un tronchetto, aveva usato la tecnica della sostituzione, ma quando?

Naruto era riuscito ancora una volta ad usare la tecnica della sostituzione, quando Sakura si era distratta da lui e Iruka la osservava, allora Naruto aveva colto la palla al balzo e si era sostituito. Non era un esperto nell’arte della sostituzione ma stava diventando sempre più bravo, l’aveva usata perché mentre Kakashi consolava Konohamaru, lui si era ripreso ma aveva finto di essere incosciente proprio perché voleva ascolatare gli intenti del maestro riguardo Sasuke, quando aveva detto che voleva sistemare definitivamente una cosa, Naruto aveva capito subito che voleva eliminare Sasuke. Questo Naruto non poteva permetterlo, aveva promesso a Sasuke che la loro sarebbe stata la sfida che avrebbe messo in palio la morte e giurava che sarebbe andata cosi. Sarebbe riuscito a salvarlo.


Sakura andava con una velocità notevole, il palazzo blu non era lontano, riusciva a vedere Kakashi, probabilmente lui aveva sentito la sua presenza ma andava dritto per la sua strada, riusciva a vedere il palazzo ma ancora non vedeva neanche la sagoma di Sasuke o dei corpi dei due vecchi, ammesso fossero morti. Sakura si aspettava di sentire dietro di lei la presenza di Naruto , ma non c’era, forse non era in grado di aiutarla, effettivamente per quanto lei avesse arginato la sua ferita, sarebbe stato probabilmente destabilizzato e stanco, ancora una volta era stata pretenziosa e egoista nei suoi confronti. Doveva salvare lei Sasuke.. lo doveva fare per lei ma anche per Naruto e per lo stesso Kakashi, difficilmente si sarebbe perdonato una cosa del genere, sperava si fermasse ma si stavano avvicinando sempre di più al palazzo blu, ora lo vedevano, vedevano il ragazzo che lei amava, era immobile, sembrava non riuscisse a muoversi, il suo cuore batteva sempre più forte, ebbe un tuffo al cuore quando Kakashi attivò il chidori, ormai era praticamente arrivato, lei lo aveva quasi raggiunto, non poteva finire cosi, vide Kakashi avventarsi verso un Sasuke estereffato ma immobile e quasi rassegnato ma Sakura gridò: No, maestro, si fermi! Ma Kakashi non si fermo e…


Karin era bloccata da Ebisu e dai suoi , in realtà la situazione era normale, solo che loro invece di nascondersi nei nascondigli erano rimasti nella zona delle prigioni, era improbabile che Naruto sarebbe tornato li dopo tutta quella messa in scena che però Ebisu e i suoi  non capivano, nessuno sapeva che in fondo dietro quell’attacco c’era anche lei, tuttavia Ebisu sospettava qualcosa , anche se non ci sarebbe mai arrivato totalmente, la teneva sotto stretta sorveglianza, come non mai prima di allora.
Karin era preoccupata, riusciva a seguire entrambe le sfide con partecipazione ma ovviamente era più incentrata su quella di Sasuke, non pensava che quei due vecchi lo avrebbero messo tanto in difficoltà, ogni volta che rischiava grosso lei aveva un evidente sussulto. Ma perché? Perché amava ancora quel ragazzo? Credeva davvero alle parole di Naruto sul cambiamento per lei? No, e allora perché ci era cascata di nuovo? Esultò dentro di se qundo Sasuke vinse la battaglia ma il suo chakra era davvero molto debole, se non avesse ricevuto le cure necessarie sarebbe potuto morire. Doveva raggiungerlo, doveva sfuggire a Ebisu ad ogni costo. Finse un forte mal di pancia.
Karin: Devo assolutamente andare in bagno!
Ebisu: Mi dispiace ma non puoi, te la tieni!
Karin: Ma perché? Non può trattarmi così
Ebisu: Certo che posso, sei una sospettata per quanto mi riguarda e poi se mi rispondi cosi a tono vuol dire che poi cosi male non stai.
Ma Karin a qul punto urlò fortissimo e disse: Ti pregooooooo!!!
Ebisu: Shhh, pazza, se ci attaccassero…va bene, vai in bagno ma ti accompagno e se non esci entro un minuto sfondo la porta! D’accordo?
Karin: Sisi, ma veloce!
Ebisu la accompagnò ma stette dietro alla porta.
Dopo 30 secondi già la sollecitava ma Karin non rispose, ai 55 secondi minacciò di sfondare la porta ma Karin uscì. Ebisu tirò un sospiro di sollievo.
Lo fece anche la vera Karin che era riuscita a fuggire da quella piccolissima finestra del bagno. Non era certo brava con le copie ma una la sapeva fare anche lei, sperava sarebbe bastata per sfuggire abbastanza lontano da Ebisu, magari con Sasuke…ma chi prendeva in giro? Non c’erano speranze, Sasuke l’aveva colpita a morte, l’avrebbe uccisa, eppure quando avevano combattuto Killer Bee aveva fatto di tutto per salvarla, cosa era cambiato? Il suo chakra era diventato oscuro quando si era avvicinato all’ obiettivo Danzo, quando l’odio si materiallizava sempre di più in una figura vera. Quel barlume di bonta che aveva sentito, quell’affetto che minimamente percepiva, quella luce che sentiva e che Naruto aveva detto fosse per lei era però diventata molto più forte ed era contrapposta totalmente all’odio che provava e che era ancora prepotentemente presente in lui. Era sicura che quell’affetto non fosse per lei ma ormai il suo corpo si era mosso senza freni diretto verso Sasuke, nel viaggio penso a come anche il chakra di Naruto fosse cambiato nuovamente e come la parte luminosa del suo chakra fosse tornata preponderante  e ne era felice.
Sentì chiaramente vari chakra diretti verso Sasuke, alcuni avevano intenzioni buone, altri no, doveva arrivare prima lei! Ma quando stava per arrivare vide Kakashi Hatake della Foglia che stava per colpire Sasuke, non ci sarebe mai arrivata, urlò, non poteva finire così, non doveva finire così..


Kakashi Hatake era deciso, non sapeva se si sarebbe mai perdonato di quello che stava per fare, probabilmente no, ma con tutte le notti insonni che passava per Obito, per  Rin e quelle che avrebbe passato per ciò che aveva subito Naruto…pensava che da quel punto di vista non sarebbe cambiato molto..ma chi prendeva in giro? Uccidere un suo allievo, per quanto ex lo avrebbe ferito profondamente ma lo doveva fare per il bene della Foglia, per avere un nemico in meno nella guerra imminente contro Madara, per liberare una volta per tutte Sakura e Naruto da questa prigionia, anche se sapeva che probabilmente non lo avrebbero mai perdonato, era pronto ad accolarsi tutto questo peso? Non lo sapeva ma era troppo tardi, era arrivato da Sasuke, il ragazzo voleva reagire ma a malapena riuscì ad alzarsi, non riusciva a reggere la spada che gli cadde dalle mani, Kakashi non riusciva a guardare, chiuse gli occhi e colpì…


Sasuke non voleva morire lì, ma la ferita inflittagli da Homura era importante, faceva fatica a respirare, la vista era notevolmente affaticata e vedeva tutto sfocato.
Probabilmente Naruto era stato sconfitto, non sentiva più il suo chakra, non era un sensitivo come Karin, lo stesso Naruto in modalità eremitica percepiva molto meglio di lui il chakra, ma comunque una cosa era certa, il chakra pregno di odio che li aveva uniti per quei giorni era scomparso da parte del ragazzo biondo. Se lui fosse sopravvissuto probabilmente avrebbe dovuto farlo fuori per distruggere la Foglia. A questo punto difficilmente sarebbe sopravvissuto, qualcuno lo avrebbe eliminato, a quel punto almeno non avrebbe dovuto costringersi ad amazzare Naruto. Del resto sarebbe stato molto difficile farlo, e non solo perché Naruto era almeno di pari forza ma anche perché l’affetto che aveva riscoperto nei suoi confronti era più forte che mai. E sapeva che la cosa era perlomeno reciproca. “Scusami Naruto”, sussurrò Sasuke “probabilmente non potrò portare a termine la sfida mortale che doveva coinvolgerci..” disse Sasuke tra sé sempre sussurando. Sentiva vari chakra avvicinarsi a lui ma non riusciva a distinguerli, in quanti lo volevano far fuori? Si era davvero fatto odiare cosi tanto? Beh, voleva fare ben di peggio ma non ci sarebbe mai riuscito, non riusciva neanche a muovere minimamente i piedi e ad alzarsi. “Itachi..ti sto per raggiungere…così finalmente ti potrò chiedere molte cose… non pensavo così presto”.
Vide Kakashi, lo riconobbe per la maschera ma era tutto sfocato, non riusciva a leggere le emozioni nel suo occhio scoperto, sarebbe morto quindi con il chidori che lo aveva accompagnato proprio da quando il maestro glie lo aveva insegnato..situazione tanto ironica quanto tragica.
Ma aveva paura..Sasuke non riuscì a non chiudere gli occhi, riuscì però ad alzarsi in piedi ma la sapda gli cadde dalla mano per terra. Riuscì a stento a sentire Sakura ma non aprì gli occhi, non subito, poi sentì del sangue sulla faccia, non era il suo, qualcuno si era interposto tra Kakashi e se e aveva preso il colpo, aprì gli occhi e vide colui che non avrebbe voluto vedere.

Il ragazzo con la tuta nera e arancione si era interposto tra Kakashi e Sasuke…quando Kakashi aprì gli occhi subito ritirò la mano con cui aveva colpito il giovane, cadde di sedere per terra guardando estereffatto la scena…perché, perché?

Sasuke: perché Naruto?!?
Naruto tossi sputando altro sangue, poi disse sorridendo: Mi sono mosso d’istinto…che importanza ha ormai?
Il corpo di Naruto stava cadendo ma Sasuke lo reggeva.
Sasuke: Adesso vedrai che Sakura, Tsunade, qualcuno ti guarirà.
Toccava la ferita inflitagli da Kakashi, cercava di limitare l’emorragia ma il sangue usciva copioso. Vide Sakura che aveva gli occhi sbarrati
Sasuke gridò: Sakura! Presto, vieni, aiutalo! Sta morendo!
Sakura si riprese grazie a quelle frasi e si precipitò sul palazzo blu, cercando di curare la ferita ma stava piangendo.
Naruto capì, dopo un po’ fermo Sakura con una mano toccando le mani che stavano cercado di guarirlo invano...
Sakura: Magari si può fare qualcosa. Diceva singhiozzando.
Naruto: Ho capito. Disse sputando sangue. E continuò: Non diventerò mai  hokage a quanto pare.
Sasuke: Ehi, che dici! Sakura, non dargli retta, continua a curarlo ti prego. Salvalo! Non può morire, io non voglio che lui muoia. Disse piangendo come non mai.
Naruto: Sasuke…anch’io ti voglio bene…
Disse Naruto sorridendo.
Naruto: Visto Sakura, ti ho riportato Sasuke, sono stato di parola. Disse sempre più stentando le parole e dolorante ma sorridendo..
Questo riuscì a strappare tra il pianto un sorriso a Sakura…
Sakura: Si, lo hai fatto.
Naruto le fece una carezza, consapevole che sarebbe stata l’ultima .
Naruto stava per perder conoscenza ma Sasuke lo scosse: Non addormentarti, stai sveglio. Presto Sakura, chiama la signorina Tsunade, magari lei può aiutarlo, può salvarlo.
Sakura: Si!!
Ma Naruto la fermò: È tardi, vi voglio insieme a me in questo momento. Difficilmente avrei potuto sognare una fine più bella.
Sasuke: Non dire così! Non sta finendo, non abbiamo fatto la nostra sfida, tu mantieni sempre la parola data. Disse Sasuke singhiozzando.
Naruto fece gesto con la mano per fare in modo che Sasuke gli avvicinasse la testa, cosa che Sasuke fece lentamente, quando era abbastanza vicino con due dita Naruto gli toccò la testa, Sasuke sgranò gli occhi
Naruto: Scusami Sasuke…magari nella prossima vita…
Detto questo la mano gli cadde, e sorridendo spirò con un sorriso sulle labbra come Itachi.
Sasuke: Nooooo!!!!!
Da Sasuke disperato uscì un’aura spaventosa e si attivò un Susan’o gigantesco e molto più forte di quello che aveva solitamente, il Susan’o gigantesco portò il palazzo blu al colasso, Sakura e Kakashi erano in trance per la morte di Naruto, fortunatamente Gai(rifiutato il ricovero) salvò Kakashi e una Tsunade che si era finalmente ripresa dallo svenimento prese Sakura al volo.

Il palazzo blu colassò ma il Susan’o di Sasuke prese il corpo di Naruto in braccio e lo portò via volando, via da quel villaggio, via da quelle persone che avevano fatto male ad entrambi, via da quel posto che in un modo o nell’altro aveva impedito che la loro amicizia fosse completa. Arrivò appena fuori dal villaggio su una colinetta, non sopportò più quel Susan’o e fece appena in tempo ad atterrare. Poi Sasuke che teneva tra le braccia il corpo di Naruto lo appoggiò delicatamente sull’erba. Avrebbe tanto voluto che si svegliasse ma ormai era impossibile. Sasuke sapeva che con quelle ferite che nessuno aveva guarito anche lui sarebbe morto a breve, cosi si stese vicino a Naruto, guardò il suo amico un’ultima volta e disse: Tra poco ci rincontreremo Naruto.
Il corpo del biondo aveva la mano con due dita unite, Sasuke allo stremo delle forze unì due dita e le pose sopra le due dita di Naruto formando in questo modo il sigillo della pace.
Ora si, avevano davvero fatto la pace. E Sasuke si addormento sicuro che non si sarebbe mai più svegliato.

   
 
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